LUCIDI A CURA DI STEFANO VANNI
LEZIONI DI ASTROLOGIA
INTERPRETAZIONE 1
1. LE IDEE SULL’ASTROLOGIA E SULL’ESSERE UMANO
2. LA RICERCA SPERIMENTALE IN ASTROLOGIA
3. IL METODO ANALOGICO
LEZIONE A CURA DI STEFANO VANNI
Materiale ad esclusivo uso interno come ausilio didattico per i partecipanti
al corso Vietata la diffusione e duplicazione .se non autorizzata .
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INTERPRETAZIONE 1
TEORIE O MODELLI?
LA TEORIA CERCA DI DARE SPIEGAZIONI
IL MODELLO E’ UNA RAPPRESENTAZIONE
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INTERPRETAZIONE 1
COSA SIGNIFICA INTERPRETAREIN ASTROLOGIA
LA CAPACITA DI RICONDURRE A SINTESI I DIVERSI ELEMENTI
SIMBOLICI CHE COMPONGONO IL TEMA NATALE IN MODO DA
RICONDURRE IL TUTTO AD UN INSIEME UNITARIO INTERDIPENDENTE E
DIALETTICO DOVE ANCHE LE CONTRADDIZIONI CONVIVONO
SENZA ELIMINARSI O SOMMARSI
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INTERPRETAZIONE 1
LE DIVERSE FINALITA’ DELLA INTERPRETAZIONE
LA INTERPRETAZIONE PUO’ESSERE FINALIZZATA :
PERSONALITA’
STUDI E/O PROFESSIONI
SALUTE
AMORE
CAPACITA’ DI RELAZIONE
PREVISIONI
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ASTROLOGIA
IL MODELLO DELLA SINCRONICITA’
I MODELLI
IL MODELLO DELLE VIBRAZIONI
IL MODELLO DEL DESTINO
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ASTROLOGIA
I MODELLI
OGNI MODELLO PROPONE
UN’IDEA
DELL’ASTROLOGIA,
DELL’ESSERE UMANO
E DI CHE COSA E’L’OROSCOPO
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ASTROLOGIA
IL MODELLO DELLE VIBRAZIONI
Teoria modernaIl modello delle vibrazioni o anche il modello energetica. I pianteti influenzano l’essere
umano attraverso onde o vibrazioni, o energie che oggi non conosciamo. Queste energie
hanno una influenza durante tutta la vita ma in particolare al momento della nascita. Il
bambino appena nato subisce questa influenza fondamentale che determinerà il carattere, la
personalità, le sue predisposizioni fisiche psichiche e comportamentali.
E’ considerata un approcccio causale
« Astra inclinant, non necessitant »« Gli astri influenzano, ma non
costringono »(Tommaso d'Aquino)
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ASTROLOGIA
IL MODELLO DELLE VIBRAZIONI
L’idea dell’essere umano
Le persone sono soggetti attivi che possono modificare il proprio destino sulla
base di scelte ( libero arbitrio) che dipendono dal loro grado di conoscenza
delle proprie predisposizioni (potenzialità e limiti). I loro gradi di libertà sono definiti da fattori interni (oroscopo natale) ed influssi esterni (passaggi
planetari).
L’ASTROLOGIA STRUMENTO DI CONOSCENZA E DI ANTICIPAZIONE
DEL FUTURO
Pericolo: la deresponsabilizzazione
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ASTROLOGIA
Il MODELLO DEL DESTINOTesi antica
Si parte dall’idea che gli uomini devono seguire il volere degli Dei. Gli astri indicano il volere degli Dei. Non c’è scelta altrimenti punizione. La tesi successiva nasce in Grecia “i processi causali che si producono in natura
sono tutti collegati fra di loro in concatenazione universale prestabilita
dall’origini del mondo ( disegno universale). E’il destino ad assegnare all’essere umano un ruolo, buono o cattivo che sia. Questi può
comprenderlo e accettarlo e qualora lo rifiuti lo subirà.
L’ASTROLOGIA SVELA IL DESTINO
E’ IL “DETERMINISMO ASTRALE”
Tutto ciò che ti accadrà è gia scritto nell’oroscopo
tesi reincarnazione: il bambino nel nascere sceglie l’oroscopo che rappresenta il percorso
dell’anima sulla terra
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ASTROLOGIA
IL MODELLO DEL DESTINO
L’idea dell’essere umano
Le persone sono soggetti relativamente passivi che hanno pochissima possibilità di
modificare il proprio destino. La cosa migliore è conoscerlo comprenderlo sapere che si fa
parte del grande disegno
Tesi dell’ELITE: solo le persone veramente esperte di astrologia sono in grado di
sciogliere il loro destino. “Sapiens Homo Dominatur Astra”
Teoria della non causalitò
GLI ASTRI SONO INDICATORI NON SONOCAUSA DEI NOSTRI DESTINI
L’astrologia ci da le informazioniCome le usiamo?
Pericolo: rinuncia all’azione
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ASTROLOGIA
IL MODELLO DELLA SINCRONICITA’CAUSA EFFETTO
Il principio di causa effetto costituisce la matrice logica del funzionamento
dell'emisfero razionale/maschile e la base stessa della scienza; questo principio si esprime nella relazione fisica tra due
oggetti o due forze che vengono direttamente in contatto e che si influenzano
SINCRONICITA’La sincronicità definisce il parallelismo temporale
e significante degli eventi psichici e fisici senza un legame causale
JUNGCoincidenza di uno stato psichico
dell'osservatore con un evento contemporaneo ed obiettivo che corrisponde allo stato o al contenuto psichico, senza che
essi manifestino rapporti di causalità.
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ASTROLOGIA
IL MODELLO DELLA SINCRONICITA’
Tavola smeraldina
“Ciò che è in basso è come ciò che è in alto. E ciò che è in alto è come ciò che è in basso, per perpetuare il miracolo della Cosa Unica
Ermete Trismegisto”
Liz Greene:
La posizione dl cielo in un dato momento, riflettendo le qualità di quel momento,
riflette anche le qualità di qualunque cosa nata in quel momento. (…) Una non causa
l'altra; sono sincroniche e si specchiano l'una con l'altra.
L’ASTROLOGIA COME RELAZIONE FRA SIMBOLI
LA TASTIERA SIMBOLICA DI BARBAULT
VALORE E IMPORTANZA DEI SIMBOLI
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ASTROLOGIA
IL MODELLO DELLA SINCRONICITA’
L’idea dell’essere umano
L’essere umano è una persona che ha in mano il suo detestino, è un essere responsabile che
può elevarsi. L’astrologia può stimolare/aiutare l’evoluzione della persona se capisce come i simboli agiscono dentro di lui
GLI ASTRI NON SONO INDICATORI NE SONO CAUSA DEI NOSTRI DESTINI
LA CHIAVE E’ IL RAPPORTO FRA LA PERSONA E IL SUO OROSCOPO.
COME LO VIVE?
ASTROLOGIA COME RELAZIONE DI AIUTO PER CAPIRE COME VIVIAMO LA
SIMBOLOGIA DEL NOSTRO TEMA NATALE
Pericolo: psicologismo
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INTERPRETAZIONE 1
IL MODELLO DELLE VIBRAZIONI
CHE COS’E L’OROSCOPODal punto di vista della interpretazione della personalità rappresenta le sue predisposizioni
fisiche psichiche e comportamentali
I pianeti e segni rappresentano delle energie, i settori dei campi di esperienza ai quali il soggetto è predisposto e che i passaggi
planetari attivano
L’intreccio e la combinazione fra energie, nella loro valenza psicologica, ed esperienza produce la personalità e il carattere della persona che in questo senso è per alcuni elementi astrologicamente determinato
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INTERPRETAZIONE 1
IL MODELLO DEL DESTINOCHE COS’E L’OROSCOPO
La interpretazione della personalità e del carattere sono strettamente legati al destino
della persona. Formano quasi un amalgama inscindibile.
Niente accade per caso quindi la personalitàè un pezzo del puzzle del destino insieme alle
esperienze e alle aspirazioni del soggetto
All’astrologo quindi il compito di “leggere”l’oroscopo e trovare il filo rosso che lega
tutte queste parti dando un senso all’esperienza del soggetto e alla sua vita
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INTERPRETAZIONE 1
IL MODELLO DELLA SINCRONICITA’
CHE COS’E L’OROSCOPO
L’oroscopo rappresenta la realtà interna del soggetto. I simboli che sono presenti
nell’oroscopo ( pianeti segni e case) hanno una valenza collettiva, ma la relazione con questi
simboli è individuale e soggettiva
Le configurazioni astrali rappresentano quindi i punti di criticità o di equilibrio fra questi
valori simbolici. Le criticità producono possibili conflittualità psichiche che condizionano
l’evoluzione del soggetto
La personalità della persona è quindi frutto del modo con cui la persona è riuscita a
trovare una relazione con questi simboli e dalle esperienze che ha fatto che possono
avere modificato o rafforzato questa relazione.
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INTERPRETAZIONE 1
L’APPROCCIO BASATO SULLA MIA ESPERIENZA
APPROCCIO PSICOLOGICO
L’OROSCOPO E’ IL MODO CHE HA IL SOGGETTO DI VEDERE IL MONDO E IN QUANTO TALE CONDIZIONA LE SUE
ESPERIENZE
SOLO IL SOGGETTO PUO’ DIRE COME HA TENTATO DI RISOLVERE I
CONFLITTI E LE PROBLEMATICITA’CHE SONO PRESENTI NEL SUO TEMA
NATALE
LO STESSO OROSCOPO , PUO’ ESSERE VISSUTO IN MODO DIVERSO. VEDI
CASO DEI GEMELLI ASTRALI
CIO’ CHE E’ IRRIPETIBILE E’ LA RELAZIONE FRA INDIVIDUO CON IL
PROPRIO OROSCOPO
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ASTROLOGIA
I MODELLI
IL METODO SPERIMENTALE IN
ASTROLOGIA
LE RICERCHE STATISTICHE
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ASTROLOGIA
L’ ASTROLOGIA COME SCIENZA I TENTATIVI STATISTICI’
PAUL CHOISNARD
Diplomato al Politecnico si interessò da giovane all'astrologia e fu il pioniere delle statistiche
astrologiche". Con lui vengono fatti i primi tentativi per liberare l'astrologia dall'empirismo portandola sul terreno della scienza positiva . “ La
futura astrologia dovrà sforzarsi di verificare tutto e di trattenere soltanto quanto confermato dalle probabilità”: Una volta verificata per mezzo del calcolo delle probabilità questa asserzione la si può utilizzare nella pratica astrologica. Occorre,
però, aumentare il numero delle conferme verificate. Fece numerose ricerche applicando la metodologie statistiche alla astrologia. Pubblica molti scritti due libri in particolare :Calcul des
probabilités appliqué a' l'astrologie (Paris, Chacornac, 1914) e nel 1924, ne "L'influence
astrale et les probabilités" fa in qualche modo il bilancio di 25 anni di ricerche
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ASTROLOGIA
L’ ASTROLOGIA COME SCIENZA: I tentativi statistici
PAUL CHOISNARDI RISULTATI
Fa una scelta limitata, od almeno provvisoria, dei fattori semplici, in astrologia, Più volte sottolinea l'importanza dei pianeti ai quattro angoli. Ecco come egli formula questa regola
divenuta la prima regola di ogni interpretazione moderna: "Il massimo
d'intensità corrisponde alla vicinanza del meridiano o dell'orizzonte a 10° circa. MC e
AS offrono i punti di riferimento piùimportanti da questo punto di vista. Marte e Saturno posti in uno qualunque dei suddetti quattro angoli, sono cattivi. Giove o Venere,
al MC e AS,sono favorevoli
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ASTROLOGIA
L’ ASTROLOGIA COME SCIENZA: I tentativi statistici
PAUL CHOISNARDI RISULTATI
Analizzando 137 osservazioni su malati mentali, egli notò negli angoli la presenza di specifici pianeti secondo le patologie riscontrate. Così:- nevrastenia : Sole dominante 13 volte
su 13 - delirio di grandezza : Giove dominante 9 volte su 9 - melanconia :Saturno dominante 42 volte su 55 -mania :Marte dominante 34 volte su 34 -schizofrenia:Luna dominante 46 volte su 47
Le accuse principali: troppa soggettivitànei riferimenti.
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ASTROLOGIA
L’ ASTROLOGIA COME SCIENZA: I tentativi statistici
Michel Gauquelin nato nel 1928 e morto nel 1991, francese ostinato, psicologo e statistico . Voleva smascherare le “ridicole”asserzioni dell'astrologia.
Egli realizzò un progetto statistico accumulando migliaia di dati relativi a oroscopi di persone occupate in varie professioni per dimostrare che non vi era alcuna correlazione tra i movimenti dei pianeti e gli esseri umani
Gauquelin, successivamente aiutato da Francoise trovò, non l’irrilevanza della astrologia, ma dimostrò che essa funzionava !
Come operò: divise lo zodiaco in 36 settori di 10 gradi e collocò i pianeti nei diversi settori verificando la rilevanza statistica rispetto alle professioni
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ASTROLOGIA
L’ ASTROLOGIA COME SCIENZA: I tentativi statistici
MICHEL GAUQUELIN E FRANCOISE I RISULTATI
Le persone di successo hanno un cielo diverso da quello dei persone comuni mortali e le
attività che svolgono le persone sono legate alla posizione dei pianeti.
1. Su 352 scrittori, la Luna si trova all’orizzonte o alla culminazione 292 volte invece di 225.
probabilità 1 volta ogni 100.000 possibilità.2.
Su 1409 attori celebri, Giove si trova nello stesso settore 283 volte invece di 234 Probabilità del caso: 1 su 1000.
3.Su 2088 campioni sportivi, Marte èsignificativo si ritrova 452 volte invece di 348 o al sorgere e alla culminazione; probabilitàuna su 5 milioni.
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ASTROLOGIA
IL MODELLO
IL METODO ANALOGIGO E UN MODO DI
RAGIONAMENTO CHE E’E’ IN GRADO DI TROVARE
COLLEGAMENTI DI CARATTERE
ASSOCIATIVO. E’ MOLTO LEGATO AL
FUNZIONAMENTO DEL NOSTRO CERVELLO
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LA LUNA
INTUIZIONE
ISPIRAZIONE
ROMANTICISMO
POESIA
IMMAGINAZIONE
ANSIA
SUGGESTIONABILITA'
CAPRICCIO
UMORI
SENSIBILITA''
FECONDITA'
PERIODICITA'
CAMBIAMENTI
CRESCITA
UTERO
ASSORBIMENTO
STOMACO
CIBO
LATTE
INFANZIA
POPOLARITA'
PUBBLICO
FOLLA
POPOLO
FAMIGLIA
MADRE
DONNA
FEMMINILE
TRADIZIONI
MITO
RICORDI
MEMORIA
STORIA
PASSATO
ORIGINI
ACQUA
LUNA.
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LEZIONI DI ASTROLOGIA
INTERPRETAZIONE 1
1. LO SVILUPPO DEL BAMBINO NELLE DIVERSE FASI (M. Mahler: La nascita psicologica del bambino)
2. LE CASE ASTROLOGICHE COME ASSI DI POLARITA’
3. LE ANALOGIE FRA CASE ASTROLOGICHE FASI DEL BAMBINO LEZIONE A CURA DI STEFANO VANNI
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Evoluzione del bambino
FASE I AUTISMO
INTERNO ESTERNO
Il Problema principale che deve affrontare il neonato è il suo rapporto fra esterno e interno. Il bambino vive in uno stato di semisonno o semiveglia, e interagisce solo per soddisfare i suoi bisogni. E la fase che Freudha definito come narcisismo primario, caratterizzata dal fatto che il neonato non ha la consapevolezza dell'agente delle cure materne con una forte confusione sul piano percettivo. Gli stimoli che provengono dall'ambiente vengono interpretati come se provenissero dall'interno. Con il tempo acquisisce la capacità di distinguere ciò che proviene dall'interno e ciò che proviene dall'esterno,dalle modalità di sviluppo di questa fase dipenderà la sua relazione con l'esterno
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LLLL’’’’ASSE I/ASSE I/ASSE I/ASSE I/VIIVIIVIIVII
PAROLE CHIAVE:
INTERNO ESTERNO
IMMAGINE INTERNA
IMMAGINE ESTERNA
INVESTIMENTO INTERNO
INVESTIMENTO ESTERNO
RISORSE ESTERNE
RISORSE ESTERNE
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il settore Iil settore Iil settore Iil settore I
INTERNO
1. la possibile centratura del soggetto su se se stesso, eventuale egocentrismo,egopatie
2. indicazioni su come il soggetto tende a vedere se stesso, gli aspetti che gli piacciono e quelli che non ama manifestare
3. abbiamo le risorse che il soggetto può utilizzare, i suoi punti di forza o i suoi punti di debolezza
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Il settore Il settore Il settore Il settore VIIVIIVIIVII
ESTERNO
1. L’ Ambiente esterno percepito: come favorevole o sfavorevole
2. Interesse verso gli altri , altruismo disponibilità, desiderio di relazioni
3. immagine del soggetto percepita dagli altri, ciò che gli altri pensano
del soggetto
4. le risorse che il soggetto vorrebbe avere, le qualità che tenta di compensare, o che spesso ricerca negli altri.
5. disponibilità a legarsi con gli altri le società, i matrimoni , ecc,
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Evoluzione del bambino
FASE II SIMBIOSI
CONTATTO DISTACCO
Nel bambino nasce la vaga consapevolezza che esiste un oggetto che soddisfa i suoi i bisogni. Il bambino, crea una fusione con l'oggetto onnipotente che soddisfa i suoi bisogni: la madre. Il bambino lotterà contro due esigenze contrastanti: il desiderio di una esistenza autonoma e il desiderio di arrendersi e reimmergersi in uno stato di fusione con la madre. Il contatto, la vicinanza fra madre e bambino, la capacità di questa di rispondere ai suoi bisogni/ desideri, favorisce l'evoluzione verso il distacco. Con il passare del tempo il bambino comincia a rendersi conto che la madre è un oggetto separato. Il bambino le tira i capelli, la allontana quando viene preso in braccio . E' il momento in cui nasce l'angoscia/ curiosità per l'estraneo tipica dell'ottavo mese.
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L’ASSE II/VIII
PAROLE CHIAVE:
CONTATTO DISTACCO
SODDISFAZIONE CON IL CONTATTO
SODDISFAZIONE CON IL DISTACCO
CONTATTO NELLA RELAZIONE
DISTACCO NELLA RELAZIONE
DOMINIO CON IL CONTATTO
DOMINIO CON IL DISTACCO
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Il settore IICONTATTO
tutte le tipologie di relazione con gli oggetti di tipo orale come:
� l'acquisizione, � l'introiezione, � il possesso ecc.
che possono riguardare � il denaro � i beni � le persone. Ricerca del potere attraverso il contatto,
ovvero con il possesso di persone o cose .
Ricerca di spazi fisici riservati, dove si ha il potere incontrastato e dove non si accettano intrusioni.
Contatto/ controllo con cose quotidiane che garantiscono sicurezza e prevedibilità
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Il settore Il settore Il settore Il settore VIIIVIIIVIIIVIII
DISTACCODistacco e allontanamento , paura della perdita dell'oggetto.
Paura di essere posseduto/controllato dall'oggetto. La sfida, il rischio, la ribellione,la distruzione, o l'autodistruzione esprimono in realtà la negazione di questa paura.
Morte, come distacco definitivo con la perdita della relazione oggettuale.
Distacco dal quotidiano, con l'attrazione per tutto ciò che è inusuale, strano, diverso, circondato da alone di mistero, occulto e quindi imprevedibile.
Il potere che si esercita attraverso la mente, con il pensiero: dal semplice influenzamento, fino ai tentativi di manipolazione degli altri, compresa la magia.
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Evoluzione del bambino
FASE III SPERIMENTAZIONE
SPONTANEO ORGANIZZATO
Con la maturazione delle funzioni autonome come il pensiero e la deambulazione, inizia per il bambino l'avventura amorosa nel mondo.L'investimento sulle funzioni dell'io è al culmine. Il bambino esplora l'ambiente animato e inanimato e si concentra nella sperimentazione e nella padronanza delle proprie capacità. Il bambino comincia a sentire che il mondo non è più in suo dominio ma ha le sue regole e le sue rigidità. Il rapporto con la madre deve essere improntato alla distanza ottimale, in modo che non si manifesti il conflitto fra desiderio di nuove scoperte e perdita del riferimento affettivo. Il bambino vive il contrasto fra le sue esigenze di spontaneità e i vincoli imposti dall'ambiente
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L’ASSE III/IX
PAROLE CHIAVE:SPERIMENTAZIONE
SPONTANEA ORGANIZZATA
MOVIMENTO SPONTANEO
MOVIMENTO ORGANIZZATO
APPRENDIMENTO SPONTANEO
APPRENDIMENTO ORGANIZZATO
RELAZIONI SPONTANEE
RELAZIONI ORGANIZZATE
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Il settore III
SPONTANEO
1. Apprendimento basato sull'esperienza, sull'autoapprendimento, sulle attivitàscolastiche che richiedono un basso livello di organizzazione del pensiero.
2. Movimenti spontanei come: camminare, spostarsi per andare in località vicine o muoversi nell'ambiente circostante.
3. Comunicazioni spontanee con amici, parenti, utilizzando modalità semplici e informali come parlare, telefonare, scrivere con tono amichevole.
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Il settore IX
ORGANIZZATO
1. Sperimentazione strutturata che diventa ricerca, gli studi superiori che richiedono una più elevata organizzazione del pensiero, la trasmissione di dottrine, intese come un insieme di conoscenze con un alto livello strutturazione intrinseca.
2. I grandi viaggi, le grandi esplorazioni, ma anche lo sport come attività di movimento che ha regole definite
3. Le relazioni e le comunicazioni formali e complesse come quelle che si hanno all'interno delle grandi organizzazioni
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Evoluzione del bambino
FASE IV CAMPO BASE
DIPENDENZA INDIPENDENZA
Nel bambino aumenta la consapevolezza di essere separato, frutto sia dello sviluppo cognitivo che della capacità di allontanarsi fisicamente dalla madre.Il bambino deve rinunciare, all'illusione della propria onnipotenza, frutto della fusione simbiotica con la madre. Questo è il prezzo necessario per la propria autonomia e individualità. In questa fase il bambino non ha più paura di perdere l'oggetto d'amore (la madre), bensì vive con il terrore di perdere l'amore dell'oggetto. La madre funziona quindi come una sorta di campo base dove il bambino ha periodicamente bisogno di rifugiarsi per essere rassicurato. Spesso, il bambino segue la madre come un ombra, per poi allontanarsi all'improvviso aspettandosi di essere rincorso e preso fra le braccia. Questo è il momento determinante per lo sviluppo psichico del bambino èla sua nascita psicologica. Il conflitto che agita il bambino si esprime nella dinamica fra bisogno di dipendenza e desiderio di indipendenza.
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L’ASSE IV/X
PAROLE CHIAVE:
DIPENDENZA INDIPENDENZA
DIPENDENZA SOCIALE
INDIPENDENZA SOCIALE
RELAZIONI DIPENDENTI
RELAZIONI INDIPENDENTI
DIPENDENZA BISOGNI
INDIPENDENZA BISOGNI
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Il settore IV
DIPENDENZA1. indicazioni non solo sull'infanzia ma anche
come il soggetto reagisce nelle situazioni di dipendenza. I rapporti e i legami con la famiglia, quanto il bisogno di stabilità e di rassicurazione può prevalere sul bisogno di realizzazione professionale
2. I condizionamenti esercitati dalle proprie origini
3. Le modalità di reagire alla paura dell'abbandono,
4. La tendenza alla creazione di un ambiente confortevole e sicuro: l'utero protettivo.
5. codici materni, quali: l'appartenenza , la fedeltà, l'unità, l'armonia.
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Il settore X
INDIPENDENZA
1. Si può analizzare: le modalità di emancipazione dai vincoli familiari, la tendenza alla leadership e l'aspirazione al successo.
2. Il bisogno di realizzazione professionale e in che misura questo prevale sul bisogno di stabilità e sicurezza.
3. I valori tipici del codice paterno quali: la crescita maturante, l'assunzione di responsabilità, il riconoscimento del merito.
4. Le modalità con le quali l'individuo cerca di realizzare la sua aspirazione all'indipendenza.
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Evoluzione del bambino
FASE V LA REALIZZAZIONE DELL’IDENTITA’
COPPIA GRUPPO
Dopo la nascita psicologica il bambino ricerca la propria identità. In questa fase si manifestano comportamenti riconducibili a differenze di carattere sessuale scopre le diversità sessuali. Compare il pronome io e il bambino smette di riferirsi a se stesso in terza persona. Amplia il mondo sociale, comprendendo il padre e, successivamente, attraverso i rapporti sociali, anche gli altri bambini. Compaiono i giochi di fantasia, di ruolo e di simulazione. Il bambino per definire la propria identità utilizza la relazione di coppia e quella di gruppo. La coppia, in questo caso, deve essere intesa ma come situazione dove si tende a realizzare una relazione affettiva privilegiata ( tra figlio/a e madre o tra figlio/a e padre). Nascono le dinamiche edipiche che portano a competereper avere l'affetto dell'altro. La situazione indica al bambino/a due possibili soluzioni al problema della identità: la identificazione con il genitore dello stesso sesso o, l'identificazione con quello di sesso opposto. In alternativa c'è il gruppo dei pari, degli amici. Il gruppo inteso come facilitatore di modalità di relazione e ruoli plurime, antiedipiche, e cooperative.
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LLLL’’’’ASSE V/ASSE V/ASSE V/ASSE V/XIXIXIXI
PAROLE CHIAVE:
INDIVIDUO- COPPIA GRUPPO
CREATIVITA’ DI COPPIA
CREATIVITA’ DI GRUPPO
RELAZIONI DI COPPIA
RELAZIONI DI GRUPPO
DINAMICA DI COPPIA
DINAMICA DI GRUPPO
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Il settore V
INDIVIDUO E LA COPPIA
RELAZIONI,LA CREATIVITÀ,IL GIOCO, L'INSEGNAMENTO.
A. Relazioni che si esprimono attraverso l'innamoramento e l'amore, l rapporto di coppia. Tendenza ad assumere in campo affettivo ruoli rigidi e/o stereotipati. Partner Maschile/ Femminile Genitore /figlio
B. desiderio di creatività della persona. Quella della coppia si esprimeràprincipalmente nella procreazione e quindi i figli.
C. Il piacere per il gioco competitivo, dinamica a due - mors tua vita mea
D. L'insegnamento che in questo campo si traduce nell'attività di educazione scolastica e familiare (ruoli rigidi )
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Il settore XI
GRUPPO
1. Le relazioni che si manifestano nella affettività dell'amicizia con ruoli non rigidi e stereotipati
2. La capacità di relazionarsi e di lavorare in gruppo.
3. La creatività del gruppo che si manifesterà nel fare i progetti.
4. attrazione per i giochi che hanno prevalentemente dinamiche cooperative.
5. L'insegnamento che in questo campo si esprimeranno nella formazione.
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Evoluzione del bambinoEvoluzione del bambinoEvoluzione del bambinoEvoluzione del bambino
FASE VI LA COSTANZA DELL’OGGETTO
CONTROLLO NON CONTROLLO
Dopo avere acquisito la consapevolezza della propria identità, il bambino deve acquisire un concetto stabile dell'altro. Per realizzare questo deve raggiungere quella che viene chiamata fase di costanza dell'oggetto. Il bambino deve attuare una interiorizzazione graduale di una immagine interna, costante e investita positivamente, dell'oggetto affettivo di riferimento primario: la madre. Questo processo consente al bambino di relazionarsi con l'immagine dell'oggetto anche in assenza di questo. La costanza dell'oggetto implica che l'oggetto deve essere integrato in modo stabile nella psiche del bambino e per realizzare ciò deve essere integro. Deve essere superata quella fase in cui il bambino usa la scissione, separando gli oggetti in parti buone e cattive, come meccanismo prevalente di relazione con gli oggetti, per poterli meglio controllare. Acquisire la capacità di ricomporre l'oggetto d'amore nella sua unità significa avere migliorato la propria capacità di controllo. Il conflitto principale che viene vissuto in questa fase, dal bambino. è fra desiderio di controllo, e paura della perdita del controllo.
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L’ASSE VI/XII
PAROLE CHIAVE:
CONTROLLO NON CONTROLLO
CONTROLLO SOMATICO
NON CONTROLLO SOMATICO
CONTROLLO SOCIALE
NON CONTROLLO SOCIALE
CONTROLLO AMBIENTALE
NON CONTROLLO AMBIENTALE
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Il settore VICONTROLLO
1. Aspetto sociale :rapporti nelle e con le organizzazioni normativo/burocratiche, dove vale il rispetto delle norme ( controllo) e senso del dovere. Le relazioni quotidiane di lavoro con i colleghi ( solo quelle che sono molto formali o obbligate )
2. Rapporti di lavoro dipendente, persone alle dipendenze del soggetto ( devono essere controllate)
3. Malattie psicosomatiche (controllo psiche sul soma), tendenze all'ipocondria (eccessivo controllo - preoccupazione per la salute) e sulle malattie che vengono sottoposte a cure ( necessità di controllo medico).
4. Controllo dell'ambiente circostante , in modo da renderlo prevedibile, come la precisione, l'ordine e i rituali quotidiani.
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Il settore XIINON CONTROLLO
1. Rapporto fra il soggetto e le organizzazioni che controllano la devianza sociale: le prigioni , gli istituti psichiatrici gli apparati di repressione e di giudizio. In questi contesti il soggetto non controlla piùniente
2. Malattie che sfuggono al controllo per una difficoltà di diagnosi ( malattie nascoste,) o perché non sono curabili.
3. Reazione all’ambiente che sfugge al controllo attraverso:la fuga dalla realtàspiacevole con uso dell'alcool o delle droghe o con l’isolamento.
4. L’ansia da controllo dell’ambiente può anche sviluppare in patologie quali l'agorafobia o la claustrofobia.
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LEZIONI DI ASTROLOGIA
INTERPRETAZIONE 1
1. LO SVILUPPO DEL BAMBINO NELLE DIVERSE FASI (M. Mahler: La nascita psicologica del bambino)
2. LE CASE ASTROLOGICHE COME ASSI DI POLARITA’
3. LE ANALOGIE FRA CASE ASTROLOGICHE FASI DEL BAMBINO LEZIONE A CURA DI STEFANO VANNI
Materiale ad esclusivo uso interno come ausilio didattico per i partecipanti al corso Vietata la diffusione e duplicazione .se non autorizzata .
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Evoluzione del bambino
FASE I AUTISMO
INTERNO ESTERNO
Il Problema principale che deve affrontare il neonato è il suo rapporto fra esterno e interno. Il bambino vive in uno stato di semisonno o semiveglia, e interagisce solo per soddisfare i suoi bisogni. E la fase che Freudha definito come narcisismo primario, caratterizzata dal fatto che il neonato non ha la consapevolezza dell'agente delle cure materne con una forte confusione sul piano percettivo. Gli stimoli che provengono dall'ambiente vengono interpretati come se provenissero dall'interno. Con il tempo acquisisce la capacità di distinguere ciò che proviene dall'interno e ciò che proviene dall'esterno,dalle modalità di sviluppo di questa fase dipenderà la sua relazione con l'esterno
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LLLL’’’’ASSE I/ASSE I/ASSE I/ASSE I/VIIVIIVIIVII
PAROLE CHIAVE:
INTERNO ESTERNO
IMMAGINE INTERNA
IMMAGINE ESTERNA
INVESTIMENTO INTERNO
INVESTIMENTO ESTERNO
RISORSE ESTERNE
RISORSE ESTERNE
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il settore Iil settore Iil settore Iil settore I
INTERNO
1. la possibile centratura del soggetto su se se stesso, eventuale egocentrismo,egopatie
2. indicazioni su come il soggetto tende a vedere se stesso, gli aspetti che gli piacciono e quelli che non ama manifestare
3. abbiamo le risorse che il soggetto può utilizzare, i suoi punti di forza o i suoi punti di debolezza
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Il settore Il settore Il settore Il settore VIIVIIVIIVII
ESTERNO
1. L’ Ambiente esterno percepito: come favorevole o sfavorevole
2. Interesse verso gli altri , altruismo disponibilità, desiderio di relazioni
3. immagine del soggetto percepita dagli altri, ciò che gli altri pensano
del soggetto
4. le risorse che il soggetto vorrebbe avere, le qualità che tenta di compensare, o che spesso ricerca negli altri.
5. disponibilità a legarsi con gli altri le società, i matrimoni , ecc,
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Evoluzione del bambino
FASE II SIMBIOSI
CONTATTO DISTACCO
Nel bambino nasce la vaga consapevolezza che esiste un oggetto che soddisfa i suoi i bisogni. Il bambino, crea una fusione con l'oggetto onnipotente che soddisfa i suoi bisogni: la madre. Il bambino lotterà contro due esigenze contrastanti: il desiderio di una esistenza autonoma e il desiderio di arrendersi e reimmergersi in uno stato di fusione con la madre. Il contatto, la vicinanza fra madre e bambino, la capacità di questa di rispondere ai suoi bisogni/ desideri, favorisce l'evoluzione verso il distacco. Con il passare del tempo il bambino comincia a rendersi conto che la madre è un oggetto separato. Il bambino le tira i capelli, la allontana quando viene preso in braccio . E' il momento in cui nasce l'angoscia/ curiosità per l'estraneo tipica dell'ottavo mese.
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L’ASSE II/VIII
PAROLE CHIAVE:
CONTATTO DISTACCO
SODDISFAZIONE CON IL CONTATTO
SODDISFAZIONE CON IL DISTACCO
CONTATTO NELLA RELAZIONE
DISTACCO NELLA RELAZIONE
DOMINIO CON IL CONTATTO
DOMINIO CON IL DISTACCO
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Il settore IICONTATTO
tutte le tipologie di relazione con gli oggetti di tipo orale come:
� l'acquisizione, � l'introiezione, � il possesso ecc.
che possono riguardare � il denaro � i beni � le persone. Ricerca del potere attraverso il contatto,
ovvero con il possesso di persone o cose .
Ricerca di spazi fisici riservati, dove si ha il potere incontrastato e dove non si accettano intrusioni.
Contatto/ controllo con cose quotidiane che garantiscono sicurezza e prevedibilità
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Il settore Il settore Il settore Il settore VIIIVIIIVIIIVIII
DISTACCODistacco e allontanamento , paura della perdita dell'oggetto.
Paura di essere posseduto/controllato dall'oggetto. La sfida, il rischio, la ribellione,la distruzione, o l'autodistruzione esprimono in realtà la negazione di questa paura.
Morte, come distacco definitivo con la perdita della relazione oggettuale.
Distacco dal quotidiano, con l'attrazione per tutto ciò che è inusuale, strano, diverso, circondato da alone di mistero, occulto e quindi imprevedibile.
Il potere che si esercita attraverso la mente, con il pensiero: dal semplice influenzamento, fino ai tentativi di manipolazione degli altri, compresa la magia.
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Evoluzione del bambino
FASE III SPERIMENTAZIONE
SPONTANEO ORGANIZZATO
Con la maturazione delle funzioni autonome come il pensiero e la deambulazione, inizia per il bambino l'avventura amorosa nel mondo.L'investimento sulle funzioni dell'io è al culmine. Il bambino esplora l'ambiente animato e inanimato e si concentra nella sperimentazione e nella padronanza delle proprie capacità. Il bambino comincia a sentire che il mondo non è più in suo dominio ma ha le sue regole e le sue rigidità. Il rapporto con la madre deve essere improntato alla distanza ottimale, in modo che non si manifesti il conflitto fra desiderio di nuove scoperte e perdita del riferimento affettivo. Il bambino vive il contrasto fra le sue esigenze di spontaneità e i vincoli imposti dall'ambiente
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L’ASSE III/IX
PAROLE CHIAVE:SPERIMENTAZIONE
SPONTANEA ORGANIZZATA
MOVIMENTO SPONTANEO
MOVIMENTO ORGANIZZATO
APPRENDIMENTO SPONTANEO
APPRENDIMENTO ORGANIZZATO
RELAZIONI SPONTANEE
RELAZIONI ORGANIZZATE
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Il settore III
SPONTANEO
1. Apprendimento basato sull'esperienza, sull'autoapprendimento, sulle attivitàscolastiche che richiedono un basso livello di organizzazione del pensiero.
2. Movimenti spontanei come: camminare, spostarsi per andare in località vicine o muoversi nell'ambiente circostante.
3. Comunicazioni spontanee con amici, parenti, utilizzando modalità semplici e informali come parlare, telefonare, scrivere con tono amichevole.
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Il settore IX
ORGANIZZATO
1. Sperimentazione strutturata che diventa ricerca, gli studi superiori che richiedono una più elevata organizzazione del pensiero, la trasmissione di dottrine, intese come un insieme di conoscenze con un alto livello strutturazione intrinseca.
2. I grandi viaggi, le grandi esplorazioni, ma anche lo sport come attività di movimento che ha regole definite
3. Le relazioni e le comunicazioni formali e complesse come quelle che si hanno all'interno delle grandi organizzazioni
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Evoluzione del bambino
FASE IV CAMPO BASE
DIPENDENZA INDIPENDENZA
Nel bambino aumenta la consapevolezza di essere separato, frutto sia dello sviluppo cognitivo che della capacità di allontanarsi fisicamente dalla madre.Il bambino deve rinunciare, all'illusione della propria onnipotenza, frutto della fusione simbiotica con la madre. Questo è il prezzo necessario per la propria autonomia e individualità. In questa fase il bambino non ha più paura di perdere l'oggetto d'amore (la madre), bensì vive con il terrore di perdere l'amore dell'oggetto. La madre funziona quindi come una sorta di campo base dove il bambino ha periodicamente bisogno di rifugiarsi per essere rassicurato. Spesso, il bambino segue la madre come un ombra, per poi allontanarsi all'improvviso aspettandosi di essere rincorso e preso fra le braccia. Questo è il momento determinante per lo sviluppo psichico del bambino èla sua nascita psicologica. Il conflitto che agita il bambino si esprime nella dinamica fra bisogno di dipendenza e desiderio di indipendenza.
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L’ASSE IV/X
PAROLE CHIAVE:
DIPENDENZA INDIPENDENZA
DIPENDENZA SOCIALE
INDIPENDENZA SOCIALE
RELAZIONI DIPENDENTI
RELAZIONI INDIPENDENTI
DIPENDENZA BISOGNI
INDIPENDENZA BISOGNI
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Il settore IV
DIPENDENZA1. indicazioni non solo sull'infanzia ma anche
come il soggetto reagisce nelle situazioni di dipendenza. I rapporti e i legami con la famiglia, quanto il bisogno di stabilità e di rassicurazione può prevalere sul bisogno di realizzazione professionale
2. I condizionamenti esercitati dalle proprie origini
3. Le modalità di reagire alla paura dell'abbandono,
4. La tendenza alla creazione di un ambiente confortevole e sicuro: l'utero protettivo.
5. codici materni, quali: l'appartenenza , la fedeltà, l'unità, l'armonia.
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Il settore X
INDIPENDENZA
1. Si può analizzare: le modalità di emancipazione dai vincoli familiari, la tendenza alla leadership e l'aspirazione al successo.
2. Il bisogno di realizzazione professionale e in che misura questo prevale sul bisogno di stabilità e sicurezza.
3. I valori tipici del codice paterno quali: la crescita maturante, l'assunzione di responsabilità, il riconoscimento del merito.
4. Le modalità con le quali l'individuo cerca di realizzare la sua aspirazione all'indipendenza.
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Evoluzione del bambino
FASE V LA REALIZZAZIONE DELL’IDENTITA’
COPPIA GRUPPO
Dopo la nascita psicologica il bambino ricerca la propria identità. In questa fase si manifestano comportamenti riconducibili a differenze di carattere sessuale scopre le diversità sessuali. Compare il pronome io e il bambino smette di riferirsi a se stesso in terza persona. Amplia il mondo sociale, comprendendo il padre e, successivamente, attraverso i rapporti sociali, anche gli altri bambini. Compaiono i giochi di fantasia, di ruolo e di simulazione. Il bambino per definire la propria identità utilizza la relazione di coppia e quella di gruppo. La coppia, in questo caso, deve essere intesa ma come situazione dove si tende a realizzare una relazione affettiva privilegiata ( tra figlio/a e madre o tra figlio/a e padre). Nascono le dinamiche edipiche che portano a competereper avere l'affetto dell'altro. La situazione indica al bambino/a due possibili soluzioni al problema della identità: la identificazione con il genitore dello stesso sesso o, l'identificazione con quello di sesso opposto. In alternativa c'è il gruppo dei pari, degli amici. Il gruppo inteso come facilitatore di modalità di relazione e ruoli plurime, antiedipiche, e cooperative.
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LLLL’’’’ASSE V/ASSE V/ASSE V/ASSE V/XIXIXIXI
PAROLE CHIAVE:
INDIVIDUO- COPPIA GRUPPO
CREATIVITA’ DI COPPIA
CREATIVITA’ DI GRUPPO
RELAZIONI DI COPPIA
RELAZIONI DI GRUPPO
DINAMICA DI COPPIA
DINAMICA DI GRUPPO
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Il settore V
INDIVIDUO E LA COPPIA
RELAZIONI,LA CREATIVITÀ,IL GIOCO, L'INSEGNAMENTO.
A. Relazioni che si esprimono attraverso l'innamoramento e l'amore, l rapporto di coppia. Tendenza ad assumere in campo affettivo ruoli rigidi e/o stereotipati. Partner Maschile/ Femminile Genitore /figlio
B. desiderio di creatività della persona. Quella della coppia si esprimeràprincipalmente nella procreazione e quindi i figli.
C. Il piacere per il gioco competitivo, dinamica a due - mors tua vita mea
D. L'insegnamento che in questo campo si traduce nell'attività di educazione scolastica e familiare (ruoli rigidi )
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Il settore XI
GRUPPO
1. Le relazioni che si manifestano nella affettività dell'amicizia con ruoli non rigidi e stereotipati
2. La capacità di relazionarsi e di lavorare in gruppo.
3. La creatività del gruppo che si manifesterà nel fare i progetti.
4. attrazione per i giochi che hanno prevalentemente dinamiche cooperative.
5. L'insegnamento che in questo campo si esprimeranno nella formazione.
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Evoluzione del bambinoEvoluzione del bambinoEvoluzione del bambinoEvoluzione del bambino
FASE VI LA COSTANZA DELL’OGGETTO
CONTROLLO NON CONTROLLO
Dopo avere acquisito la consapevolezza della propria identità, il bambino deve acquisire un concetto stabile dell'altro. Per realizzare questo deve raggiungere quella che viene chiamata fase di costanza dell'oggetto. Il bambino deve attuare una interiorizzazione graduale di una immagine interna, costante e investita positivamente, dell'oggetto affettivo di riferimento primario: la madre. Questo processo consente al bambino di relazionarsi con l'immagine dell'oggetto anche in assenza di questo. La costanza dell'oggetto implica che l'oggetto deve essere integrato in modo stabile nella psiche del bambino e per realizzare ciò deve essere integro. Deve essere superata quella fase in cui il bambino usa la scissione, separando gli oggetti in parti buone e cattive, come meccanismo prevalente di relazione con gli oggetti, per poterli meglio controllare. Acquisire la capacità di ricomporre l'oggetto d'amore nella sua unità significa avere migliorato la propria capacità di controllo. Il conflitto principale che viene vissuto in questa fase, dal bambino. è fra desiderio di controllo, e paura della perdita del controllo.
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L’ASSE VI/XII
PAROLE CHIAVE:
CONTROLLO NON CONTROLLO
CONTROLLO SOMATICO
NON CONTROLLO SOMATICO
CONTROLLO SOCIALE
NON CONTROLLO SOCIALE
CONTROLLO AMBIENTALE
NON CONTROLLO AMBIENTALE
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Il settore VICONTROLLO
1. Aspetto sociale :rapporti nelle e con le organizzazioni normativo/burocratiche, dove vale il rispetto delle norme ( controllo) e senso del dovere. Le relazioni quotidiane di lavoro con i colleghi ( solo quelle che sono molto formali o obbligate )
2. Rapporti di lavoro dipendente, persone alle dipendenze del soggetto ( devono essere controllate)
3. Malattie psicosomatiche (controllo psiche sul soma), tendenze all'ipocondria (eccessivo controllo - preoccupazione per la salute) e sulle malattie che vengono sottoposte a cure ( necessità di controllo medico).
4. Controllo dell'ambiente circostante , in modo da renderlo prevedibile, come la precisione, l'ordine e i rituali quotidiani.
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Il settore XIINON CONTROLLO
1. Rapporto fra il soggetto e le organizzazioni che controllano la devianza sociale: le prigioni , gli istituti psichiatrici gli apparati di repressione e di giudizio. In questi contesti il soggetto non controlla piùniente
2. Malattie che sfuggono al controllo per una difficoltà di diagnosi ( malattie nascoste,) o perché non sono curabili.
3. Reazione all’ambiente che sfugge al controllo attraverso:la fuga dalla realtàspiacevole con uso dell'alcool o delle droghe o con l’isolamento.
4. L’ansia da controllo dell’ambiente può anche sviluppare in patologie quali l'agorafobia o la claustrofobia.
1
Da Plutone a Saturno, ovvero dal Principio del Piacere al Principio della Realtà
Ho accettato con molto piacere l’invito del presidente del CIDA Dante Valente a presentare a
questo Congresso della FAES una mia elaborazione teorica che fu oggetto, diversi anno fa ( 1986), anche di
un articolo su linguaggio astrale.
Questa parte teorica è la base sulla quale ho potuto costruire le mie tesi sull’astrologia relazionale
e fornire il mio contributo per una interpretazione più approfondita dell’oroscopo infantile.
Lo spunto nacque qualche anno fa da una rilettura di alcuni scritti di Freud. Questa mi suggerì una
ipotesi che riconferma quanto siano stretti i legami fra Astrologia e Psicologia: mi accorsi che era possibile
trovare un equivalente astrologico di quel processo evolutivo tanto caro a Freud che segna nell’essere umano,
durante i primi mesi di vita, il passaggio dal principio del piacere al principio della realtà.
Secondo Freud la psiche del bambino è dominata inizialmente dal principio del piacere: il neonato
tende a soddisfare immediatamente i bisogni che sorgono prepotentemente in lui, senza tenere conto dei
limiti imposti dalla realtà.
Solo più tardi e gradatamente riuscirà a far proprio il concetto dell’esistenza di una realtà esterna
a lui e degli ostacoli che essa presenta, e imparerà ad adeguarsi al “principio della realtà”.
Il principio del piacere presuppone che le pulsioni cerchino solo di scaricarsi; di trovare
soddisfazione nel modo più immediato: l’esperienza porterà in seguito il bambino a rendersi conto che il suo
desiderio non può essere subito e pienamente realizzato e soddisfatto, e lo metterà in grado di accettare
quindi una soddisfazione ritardata o un cambiamento nella forma e nella realizzazione del desiderio.
Seguendo questo processo e confrontandolo con i parametri astrologici, ho riscontrato la possibilità
di tradurre analogicamente il principio del piacere nelle valenze del pianeta Plutone e il principio della realtà
in quelle di Saturno. Nettuno e Urano hanno un ruolo primario come vedremo nel determinare le fasi
intermedie di passaggio del processo stesso.
Devo premettere che quando attribuisco al pianeta determinate caratteristiche, sono consapevole
di cogliere solo una parte dalla sua valenza simbolica, che è in generale molto complessa: non c’è quindi in
questa mia analisi nessun tentativo di codifica riduttiva che impoverirebbe il valore e l’insegnamento
dell’Astrologia.
Se pensiamo al bambino ancora nel ventre materno, potremmo dire che vive nello stato primordiale
del principio del piacere, stato nel quale ogni suo bisogno è soddisfatto. Il primo contatto con la realtà, il
bambino, lo sperimenta all’atto della nascita: questo contatto è sempre, più o meno, traumatico e frustrante
(Saturno: la falce che taglia il cordone ombelicale).
Ponendoci nello stato d’animo del bambino appena nato, e guardando le cose dal suo punto di vista
dobbiamo riconoscere che il suo disperato gridare e sgambettare non è che una reazione, forse inadeguata,
allo stato di turbamento bruscamente prodotto dall’impatto col principio della realtà, dal trauma della
nascita : che pone il neonato in uno stato profondamente diverso dalla situazione di completo appagamento
precedentemente sperimentata nell’utero materno.
E’, dunque, più che naturale che il primo desiderio che si fa strada nella mente del neonato è quello
di ritornare alla primitiva situazione di soddisfazione nel grembo della madre.
Quando il bambino appena nato riceve le cure del caso (viene portato in un luogo caldo e accogliente)
usa l’immaginazione, la fantasia, per attuare un investimento allucinatorio che gli dia la sensazione di essere
in condizioni simili alla precedente calma e quiete dell’utero.
E’ attraverso le valenze di Nettuno, attraverso l’atto desiderare intensamente, che al bambino è
consentito un appagamento allucinatorio del desiderio; ma, per poter vivere come realtà il piacere
allucinatorio il bambino ha bisogno di allontanare la realtà in modo da non permetterle di interferire con il
suo stato.
Per poter attuare questo allontanamento il bambino usa le qualità di rimozione, di negazione che
appartengono al pianeta Urano, il quale qui contribuisce a limitare l’intervento frustrante del principio della
realtà: Saturno.
E’, perciò, attraverso l’intervento combinato della trasformazione allucinatoria della realtà
(Nettuno) e della rimozione della stessa (Urano) che il neonato può soddisfare i propri bisogni attraverso
allucinazioni: positive o negative.
Se il processo si fermasse a questo stadio, sarebbe molto pericoloso per il bambino, perché
tenderebbe a restare in uno stato di non evoluzione; solo lo scontro con una realtà più forte
dell’immaginazione, dovuta all’intervento di Saturno, solo quindi di fronte al fatto che l’allucinazione non
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appaga più (ed ecco Saturno nel suo ruolo di portatore di privazione e di frustrazione) stimola, nel bambino;
l’abbandono di questo stato.
In suo luogo l’apparato psichico deve risolversi ad accettare la realtà del mondo esterno e a tendere
a una sua reale trasformazione. In questo modo viene introdotto un nuovo principio nell’attività psichica del
bambino, attività che non si baserà più soltanto sulla rappresentazione di ciò che è piacevole, ma anche di ciò
che è reale anche se spiacevole : il principio della realtà.
Sulla base di questo schema sintetico, che cercherò di argomentare approfonditamente più avanti,
possono trovare conferma alcune valenze che sono state attribuite ai quattro pianeti Plutone, Nettuno,
Urano e Saturno.
Analizziamo adesso, nel modo più specifico, i singoli pianeti e le fasi che, analogicamente, sono rappresentate
nei loro valori
PLUTONE — La prima considerazione che mi ha spinto ad attribuire a Plutone un nesso analogico col
principio del piacere è che quest’ultimo è caratterizzato da forti valenze istintuali, è il legame fra Plutone e
l’istintualità è del resto stato evidenziato da diversi autori.
Barbault stesso dice : “ Quando Jung afferma che l’uomo civile si trascina ancora la coda di un
sauro, fissa l’immagine infernale di questa regione ancestrale, al tempo stesso indica il pulsante delle energie
plutoniane che vivono tuttora in noi “. (1)
Ma l’altra analogia, forse meno evidente, ma certamente più significativa, è quella che lega Plutone
- principio del piacere alla fase di onnipotenza del pensiero.
C’è infatti un momento in cui l’ideale di conformarsi esclusivamente al principio del piacere si
realizza non solo nella fantasia, ma anche nella realtà, in modo pieno e completo.
Intendo riferirmi al periodo fetale, durante il quale tutti i bisogni del bambino vengono soddisfatti
dalla madre : se dunque, come è ormai certo, anche il feto ha una vita psichica, sia pure in modo non
cosciente egli deve avere la sensazione, tratta dalla propria esperienza, di essere onnipotente
Infatti, cos’è l’onnipotenza, se non la sensazione di poter avere tutto ciò che si vuole e che ogni
proprio desiderio possa essere realizzato? Ebbene, questo è quanto il feto potrebbe dire di sé.
Dopo l’evento della nascita il bambino, come abbiamo visto, cerca di mantenere questo stato di
appagamento, e quindi questa sensazione di onnipotenza, attraverso il piacere allucinato ( Nettuno )
Poiché il desiderio di soddisfare i propri bisogni si annuncia periodicamente, mentre le circostanze
del mondo esterno non sono sempre tali da creare una soddisfazione immediata, si attua nella psiche del
bambino una prima modifica.
La soddisfazione del desiderio viene legata a una nuova condizione : il bambino deve dare certi
segnali, e quindi fare una certa attività perché la situazione si trasformi nel modo da lui voluto, e si crei
quindi la situazione per cui l’identità di rappresentazione sia seguita dall’identità di percezione che produce
piacere. Il bambino a questo punto si serve del pianto e dello sgambettio come gesti magici in risposta ai
quali si ottiene l’appagamento del desiderio .
Poiché il bambino non ha nessuna nozione del reale concatenamento di causa ed effetto, né
dell’esistenza autonoma delle persone che hanno cura di lui, deve sentirsi in possesso di una dote magica: non
ha che da eseguire alcuni gesti perché il mondo esterno e gli avvenimenti più complicati si compiano secondo
la sua volontà.
Siamo nel periodo dell’onnipotenza del pensiero con l’aiuto dei gesti magici (2) Successivamente
l’incertezza relativa al sopraggiungere dell’appagamento a poco a poco gli fa intuire l’esistenza di forze
superiori, divine ( la madre, la balia), il cui favore deve possedere affinché al gesto magico segua
immediatamente l’appagamento del desiderio.
Questa fase, secondo la scuola freudiana, lascia un segno molto profondo nella psiche dell’uomo.
Non si può non rilevare l’importanza, nella superstizione e nella magia, della credenza nel potere irresistibile
di certe formule di scongiuro, di maledizione o di incantamento che per essere efficaci devono essere
pensate nel proprio intimo, o viceversa pronunciate ad alta voce.
In questo senso le analogie con Plutone – Scorpione - Casa VIII sono evidenti. D’altra parte, nella
nevrosi ossessiva, secondo me riconducibile a Plutone, questo elemento è ben evidenziato; molte persone
affette da questa malattia che si sono sottoposte ad analisi confermano di non poter rinunciare alla
convinzione dell’onnipotenza dei propri desideri, buoni o cattivi che siano, e per quanto il bagaglio di nozioni
3
di cui dispongono si ribelli, hanno la sensazione che inesplicabilmente i propri desideri si realizzeranno, a
meno di non adottare, in alcuni casi, certi rituali o scongiuri.
In questo senso, se consideriamo la magia nei suoi aspetti più negativi, di condizionamento di forze
occulte per agire sugli altri, o in ogni caso per modificare la realtà con la forza del pensiero e le formule
magiche, vediamo che il tema dell’onnipotenza del pensiero si può esprimere attraverso l’esigenza di
esercitare il dominio sugli altri.
A questo proposito Gouchon scrive : “ Una specie di timor sacro può esprimersi in una personalità
marcata da Plutone, che si sente detentrice di segreti e di temibili potenze “ (3)
Il rilievo che alcuni astrologi hanno fatto sulla presenza di molti pianeti in casa VIII nei temi natali di
uomini politici trova una spiegazione nell’equazione VIII-Scorpione-Plutone = Potere
Dice sempre Gouchon : “ Si dice che Plutone è in rapporto con le masse. E infatti non le governa,
governa bensì la loro utilizzazione, il loro plagio, come si dice . Il plutoniano è un solitario imbevuto della sua
potenza e pronto a tutto per accrescerla, cercando di agire sulle masse per manovrarle “ (3)
D’altra parte il trinomio Onnipotenza = Dominio e Controllo si può esprimere in varie forme; con una
interazione aggressiva può sfociare, come dice Fromm (4), nel sadismo o nel nasochismo ( sempre analogia
con Plutone ) in cui nel primo caso il controllo e il dominio si esprimono attraverso l’aggressività e il desiderio
di annichilire l’altro, mentre nel secondo caso si esprimono attraverso il piacere prodotto dalla capacità di
condizionare l’altro con la propria umiliazione e la propria sofferenza da cui l’altro trae piacere.
Il dominio e il controllo sull’ambiente circostante possono manifestarsi in diversi modi, a seconda
della collocazione di Plutone nell’oroscopo, con particolare riferimento alla presenza del pianeta nei diversi
settori oroscopici.
Da una certa esperienza che ho maturato, posso affermare che quando nel tema natale Plutone si
trova in una posizione forte anche se ben aspettato, e se vi sono altre configurazioni che rafforzano le ten-
denze egopatiche, si può notare, anche nelle persone non nevrotiche, il persistere, sia pure in forma non,
patologica, della fase dell’onnipotenza del pensiero
Spesso l’elemento plutoniano dell’onnipotenza può portare la persona a misurarsi continuamente con
sé stessa, ponendosi obbiettivi sempre più difficili da raggiungere, per poter dimostrare la propria potenza
e capacità : può subentrare quindi una sfida con se stessi che può raggiungere un’escalation autodistruttiva.
Ad esempio, con Plutone in vicinanza con l’Ascendente, l’onnipotenza si può esprimere nel tentativo
di creare, trasformare, rigenerare il proprio io per renderlo più forte, più in grado di controllarsi e così via.
NETTUNO— Ho già messo in evidenza l’importanza di Nettuno nel processo evolutivo dal principio del
piacere al principio della realtà, in particolare per la sua capacità di soddisfare in maniera allucinatoria la
psiche del bambino riducendo quindi le tensioni e le sensazioni frustranti prodotte dalla realtà
Analizzando attentamente la fase governata da Nettuno ci accorgiamo che possiamo attribuire a
questo pianeta il principio della indifferenziazione (5) Perché questa analogia ? Non solo perché Nettuno,
per le sue caratteristiche ci propone una certa indeterminatezza e anche confusione, ma perché Nettuno, e
quindi l’elemento fantastico e immaginativo è determinante in una fase in cui il bambino non ha ancora la
sensazione della propria individualità e del fatto dì essere un corpo separato dal resto della realtà esterna.
Siamo appunto nella fase cosiddetta della indifferenziazione (6), in cui l’io non è ancora
differenziato dal non io E’ la fase in cui l’esterno e l’interno cominciano solo gradualmente ad essere
avvertiti come diversi.
Siano in uno stadio in cui domina l’inconscio ( Nettuno ) e l’io non si è ancora strutturato come unità
stabile. Se infatti il bambino ha bisogno di modificare la realtà a seconda delle proprie esigenze, deve avere
una sensazione di chiara differenziazione fra il suo io e la realtà, in maniera che non vi sia differenza fra
ciò che immagina e ciò che avviene : l’io arcaico permea tutta la realtà
Uno dei compiti fondamentali dell’io è quello di distinguere fra stimoli esterni, che vengono
percepiti dall’apparato sensoriale, e gli stimoli provenienti dall’interno, originati dall’Es ( inconscio - Nettuno
); è con l’ausilio dell’intervento della realtà ( Saturno ), che si viene a creare questo distinguo.
L’esperienza reale crea la differenza fra l’oggetto reale e l’oggetto immaginato, che per quanto
percepiti allo stesso modo, dovranno essere riconosciuti in modo diverso dalla mente
Questa nuova capacità di distinguere fra la percezione della realtà da un lato e l’immagine interna
dall’altro è forse il maggior progresso nella vita psichica del lattante; progresso che può non attuarsi in
alcuni casi di grave infermità mentale Da questo punto di vista le allucinazioni dello psicotico sono simili nella
4
loro struttura, a quelle del lattante : in questo senso l’io arcaico del bambino e l’io difettoso dello psicotico
possono essere incapaci di distinguere gli stimoli esterni e interni, e quindi divenire preda di allucinazioni.
A questo proposito già altri autori hanno messo in evidenza la forte influenza di Nettuno negli oro-
scopi di persone affette da grave infermità mentale; del resto gli stessi testi astrologici mettono in
evidenza come la forte presenza di questo pianeta in un tema natale, in particolare quando vi sia dissonanza
di aspetto con i luminari possa costituire la base per una tendenza a rifiutare la realtà ricercando
compensazioni fantastiche, e, in qualche caso, ricercando rifugio nell’alcool, nella droga, ecc.
In sostanza nella persona si attua una sorta di regressione a quella situazione già sperimentata
nell’infanzia e nella quale la sensazione di indifferenziazione e il non intervento della realtà consentivano uno
sbocco nella soddisfazione fantastica
Lo stesso meccanismo rimane anche nell’individuo adulto, manifestandosi durante il sonno; nel
sogno ( Nettuno ), attraverso una maggiore influenza delle parte inconscia e un abbassamento del livello della
coscienza, si esprime in contenuti simbolici la realizzazione di un desiderio latente
Il bambino dalla indifferenziazione totale passa ad una fase di indifferenziazione parziale in cui,
creando con la madre una unità simbiotica Le caratteristiche di questa fase sono bene esplicitate dalle
teoria della psicanalista Mahler ( 5) la quale afferma che in psicologia questa parola descrive quello stato di
fusione, con l’illusione di un confine comune, di due individui che nella realtà sono fisicamente separati.
Infatti il bambino, con il tempo, comincia a percepire vagamente che la soddisfazione del bisogno
deriva da qualche oggetto specifico ( la madre) , ma per un certo periodo considera questo oggetto all’interno
dell’orbita dell’unità simbiotica che rimane sotto il suo pieno controllo.
In questa fase non si può affermare che il bambino ha una “relazione affettiva” con la madre in quanto
per avere una relazione è necessario che il soggetto e l’oggetto siano separati ed entrambi dotati di una
propria individualità.
In questo caso il bambino considera la madre parte di se e non ha ancora costruito un rapporto di
dipendenza, come accadrà successivamente, in quanto si illude di avere il pieno controllo sull’oggetto che
soddisfa i suoi bisogni.
Sarà proprio ancora una volta, l’intervento frustrante della realtà ( Saturno) a fare comprendere al
bambino che lui e la madre sono due oggetti separati e che non può controllarla suo piacimento..
Nettuno governa perciò tutta l’attività fantasmatica e immaginativa del bambino, e, ad un livello
diverso, dell’adulto
Ma Nettuno non solo consente una soddisfazione allucinatoria dei desideri, ma anche, attraverso
queste caratteristiche, crea un rafforzamento dell’io. Come ho illustrato, in modo più approfondito, nel mio
lavoro sulla Astrologia relazionale, il bambino si serve della sua capacità fantastica, nel momento in cui si
stanno aggregando i primi nuclei dell’io, per proiettare su oggetti esterni qualità e sensazioni spiacevoli che
sente dentro di sè.
Scindendo così le qualità degli oggetti in buoni, che vengono introiettati, e che rafforzano la
stabilità dell’io, e cattivi, che vengono allontanati, contro questi ultimi il bambino può indirizzare l’aggressività e
la distruttività che sente internamente.
Pensiamo solo al ruolo svolto da questa attività fantastica per la costruzione di una immagine interna
della madre che serve al bambino per potersi distaccare senza angoscia dalla dipendenza reale dalla madre.
URANO— La funzione di Urano è quella di aiutare il bambino ad allontanare, a rimuovere e negare la realtà
frustrante; in antagonismo con Nettuno si può assegnare a questo pianeta il principio della differenziazione
Quando infatti l’elemento fantastico non è più sufficiente a realizzare la soddisfazione del
desiderio, e la realtà comincia a intromettersi con le sue qualità frustranti, il bambino cerca di negarla, di
farla scomparire.
Questa operazione apparentemente così semplice è in realtà molto complessa; non dobbiamo
dimenticare che il bambino si trova in una fase di indifferenziazione dove non vi sono confini fra il proprio io
arcaico e il mondo circostante.
Il bambino, per poter negare una cosa spiacevole, ha bisogno della consapevolezza di essere una
cosa differenziata, e finché confonde il proprio io col resto del mondo un’operazione di allontanamento non
gli è possibile perché significherebbe anche una rimozione di sé stesso.
In questo senso Urano si contrappone a Nettuno e sempre nel tentativo di proteggere il bambino
dalle tensioni spiacevoli crea le premesse per una successiva accettazione della realtà e per cominciare a
costruire un primo nucleo dell’io: la coscienza, cioè di essere qualcosa di autonomo e differenziato
5
Freud scrive che l’atto psicologico di negazione della realtà si innesta in una fase intermedia fra la
sua ignoranza e il suo riconoscimento; il mondo esterno diventa accessibile alla coscienza nonostante il
dispiacere, nella misura in cui viene provvisto del contrassegno negativo del diniego.
In sostanza si propone la negazione come prima fase per una successiva accettazioni : il senso della
realtà, infatti, si sviluppa nell’uomo attraverso ondate di rimozioni alle quali la psiche è costretta non da
sforzi evolutivi spontanei bensì dalla necessità di successivi fallimenti o frustrazioni
Se comprendiamo il legame fra Urano e la negazione-differenziazione ne viene di conseguenza il
nesso analogico col meccanismo di rimozione. Ciò per due ragioni : in primo luogo la negazione è la forma più
arcaica di rimozione usata dal bambino (6) in secondo luogo perché gli stessi testi di psicologia ci indicano
che per il processo di rimozione è necessaria un’energia psichica molto forte, paragonabile, in astrologia,
alla potenza della scarica energetica di Urano.
Anche il mito ci offre degli spunti espliciti in tal senso : nel mitologema infatti Urano feconda la
Terra-Gea dalla quale nascono i Ciclopi, che vengono scacciati ( allontanati ) dal padre, del quale mettevano
in pericolo la sicurezza ( leggi : sicurezza dell’io ); analogamente avviene degli altri figli di Urano e Gea, i
Titani, che vengono rinchiusi nelle grotte della Terra stessa ( quindi rimossi ).
Ma l’analogia Urano-negazione-rimozione-differenziazione la troviamo anche nel mito di Prometeo,
dove il Titano che ruba il fuoco ( la sapienza, il potere ) agli dei per darlo agli uomini mostra, attraverso le
pieghe del suo “ altruismo “, il desiderio di negare, attraverso la diffusione della conoscenza, la supremazia
degli dei.
Attraverso l’intervento di Urano viene negata la realtà, e quindi l’io, stimolato da Plutone, può
acquisire la sensazione di un’onnipotenza smisurata, sfociando nel delirio paranoico, nel quale l’uomo non ha
più la misura dei propri limiti.
In questo senso concordo con quanto affermato in proposito da Roberto Sicuteri (7) (anche se devo
aggiungere che il delirio di grandezza che si può avere nello stadio maniacale è imputabile ad un intreccio di
una forte presenza di Plutone e di Urano e a una debole influenza di Saturno
D’altro lato, una certa tendenza maniacale è rilevabile nel tipo a forte caratterizzazione uraniana.
Spesso l’espressione estremizzata di certi atteggiamenti ci fa pensare che forti insicurezze dell’io siano
presenti nella psiche di questi soggetti, e che essi operino contro queste usando il meccanismo difensivo
della negazione e della ipercompensazione.
Anche il bisogno continuo di mostrarsi originali, che le persone con una forte influenza di Urano
nell’oroscopo natale dimostrano, esprime certamente una forte esigenza di. differenziazione, quindi la
necessità di trovare uno strumento. che. consenta loro di riconoscersi come individui, come entità autonome
e diverse.
E’ plausibile pensare che in questi individui, la forte spinta alla differenziazione, dovuta
all’influenza di Urano, si sia manifestata forse troppo precocemente , quando l’io non era ancora stabile a
sufficienza, e che quindi insorga in seguito l’esigenza continua di dimostrare a sé stessi che si è diversi,
originali, che non si rischia la dispersione nella confusione della massa.
La caratteristica di Urano come rimozione e negazione si rileva, a mio avviso, in particolare negli
aspetti negativi di Urano soprattutto con i luminari : ad esempio il pianeta, in aspetto negativo con il Sole
può creare un rifiuto, una rimozione dell’immagine paterna, e per estensione la negazione dell’autorità in
generale e la lotta contro di essa.
SATURNO- Ho assegnato a Saturno l’analogia col principio della realtà; durante il resto dell’analisi credo di
aver illustrato sufficientemente le motivazioni di questa scelta, ma vorrei comunque portare ulteriori
argomentazioni.
Il legame Saturno-frustrazione è forse il più evidente fra quelli già esaminati, ma l’analogia la
comprendiamo ancor meglio se consideriamo il fatto che il principio della realtà introduce nella psiche la
capacità di accettare una soddisfazione ritardata del desiderio
Come spiega Freud, un uomo affamato che si è perso in una foresta se si lascerà sopraffare
dall’idea primaria del cibo non sarà in grado di pensare a come procurarselo e morirà di fame, mentre se
prevarrà il principio della realtà egli potrà rinunciare temporaneamente a soddisfare il proprio bisogno in
modo da poter pensare a come costruire una trappola per procurarsi del cibo
La rinuncia e l’introduzione del concetto di tempo nella soddisfazione del desiderio sono
caratteristiche tipiche di Saturno, anche perché il desiderio, per non agire, deve essere temporaneamente
inibito ( anche l’inibizione è una caratteristica saturnina )
6
Spesso però la associazione Saturno = frustrazione ha fatto in modo che si attribuisse a Saturno il
ruolo di astro malefico in quanto portatore di privazioni e difficoltà
Tuttavia il binomio Saturno-frustrazione è importantissimo ai fini del processo di sviluppo psichico
dell’uomo
Il problema della frustrazione è stato affrontato da molti psicologi che hanno studiato l’età
evolutiva, in particolare per gli effetti che l’evento frustrante produce su una psiche ancora in formazione
come è quella del bambino. Non a caso una delle più attente analisi della funzione della frustrazione viene da
René Spitz un autore che ha studiato a fondo il primo anno di vita del bambino.
Spitz sostiene la positività, anzi la necessità della presenza della frustrazione nel primo anno di vita
del bambino : eppure tale affermazione è fatta da uno studioso che ha analizzato a lungo le conseguenze
negative e irreversibili che la frustrazione dei bisogni vitali provoca nella psiche umana in questo primo
periodo di vita, con ripercussioni durante tutto l’arco dell’esistenza-
Non si tratta comunque di conclusioni contraddittorie, ma di affermazioni che si basano
principalmente sull’intensità della frustrazione, la quale deve essere proporzionata alla tolleranza individuale
del singolo. In questo senso può essere molto utile una lettura dell’oroscopo tesa ad evidenziare a quali
frustrazioni il bambino è più sensibile Secondo le osservazioni di Spitz, nello sviluppo della percezione e
dell’io, gli stati di sofferenza hanno una parte egualmente importante degli stati affettivi del piacere;
entrambi cooperano alla formazione della psiche, e l’assenza di uno dei due porta inevitabilmente a uno
squilibrio A Saturno va ricollegata anche la tendenza alla depressione, che caratterizza la tipologia
melanconica : vediamo meglio come si realizza questa analogia .
Nella vita del lattante si alternano periodi di fame e periodi di sazietà; il bambino affamato ricorda di
essere stato in precedenza soddisfatto e cerca di forzare la realizzazione d~i propri desideri, come
abbiamo già visto, attraverso i “ gesti magici “. In seguito l’intervento della realtà attenua la sensazione di
onnipotenza del bambino, che proietta questa qualità sulla madre, la sola che può soddisfare i propri desideri
: cerca quindi di riconquistare la propria onnipotenza partecipando a quella della madre E’ la partecipazione
che gli dà la sensazione di essere amato, e il succedersi di fame e sazietà è sostituito dal succedersi di stadi
in cui si sente solo, quindi rifiutato, e nei quali sperimenta una forte svalorizzazione, e di stadi in cui si sente
amato, e in cui partecipa all’onnipotenza materna.
Questo elemento, a mio avviso può avere un riferimento con il mito di Saturno, che, per paura di essere
detronizzato, ( sensazione di insicurezza dell’io ) divora i figli ( oralità—introiezione ); il mito sembra
riproporci un legame analogico infantile fra oralità-sazietà-sicurezza-sensazione di non essere rifiutato.
Ritornando al nostro processo di sviluppo, con l’avanzare della strutturazione dell’io quest’ultimo acquisisce
la capacità di giudicare, come scrive Fenichel (11), anticipando il futuro. Allora l’io crea stati di
annichilimento minori, piccole diminuzioni dell’autostima come precauzioni contro una possibile perdita reale
e definitiva degli appoggi narcisistici
In un certo senso, la psiche cerca di prepararsi al peggio : siamo in piena logica saturnina, dove ci si
prepara alla sofferenza perchè si potrebbe soffrire di più Si può finire in questo modo col rinunciare ad
assaporare il piacere della felicità perchè, abituandosi a star bene, nei momenti di crisi si potrebbe stare
molto peggio Se l’intervento della realtà è molto frustrante gli individui caratterizzati da forte influenza di
Saturno possono essere spinti verso una nevrosi depressiva In questo caso l’io insicuro e debole del depresso
perde la stima di se stesso, fino a pensare che non sono gli altri che non lo amano ma è lui stesso che non può
essere amato in quanto non meritevole Di fronte a una realtà sempre più frustrante si comincia a ritirare
l’investimento libidico prima dalle persone e successivamente dalle cose, nel tentativo di curare, o per lo
meno di non irritare la ferita narcisistica dell’io; niente, in questo stato depressivo, riesce a raccogliere
l’interesse del soggetto, e l’aggressività, che dovrebbe essere indirizzata verso l’esterno, viene introiettata
e si rivolge contro l’io . Non potendosi affermare il principio del piacere si afferma il principio del dispiacere
CONCLUSIONI— Come ho detto all’inizio, questo lavoro rappresenta naturalmente solo un’ipotesi che ho
cercato di argomentare sulla base di analogie e di ragionamenti; da questa analisi ho tratto la convinzione
che questi quattro pianeti giocano un ruolo molto importante agli effetti delle fasi evolutive che
determinano la costituzione di un io stabile . Si tratta comunque di un terreno che richiede molta cautela e
sicuramente ulteriori approfondimenti; spero comunque di poter raccogliere dati sufficienti per una
dimostrazione empirica di questa mia ipotesi
NOTE
7
1)ANDRE BARBAULT - Trattato pratico di Astrologia p. 119 - Ed. Astrolabio
2) SANDOR FERENCZI - Fondamenti di psicoanalisi voi. l - Fasi evolutive del senso della realtà - Guaraldi
Editore
3)H. GOUCHON - Dizionario di Astrologia p. 620 e 621 SIAD Edizioni
4)ERICH FROMM - Anatomia dell’ aggressività umana - Saggi Mondadori
5)cfr ENZO DINACCI — Introduzione all’astrologia psicanalitica p. 78 Edizioni Astrologiche C. Capone
6)cfr MARGARET MAHLER - Le psicosi infantili p. 45 e Seg. Ed. Boringhieri
7)cfr BERERET - E. COLL - Psicologia patologica p. 100 Masson Italiana Editori-
8) CIRO DISCEPOLO- La ricerca astrologica e la schizofrenia (Relazione tenuta al Congresso CIDA del
27-28/9/1975) Ed. Armenia
9) ZODIACO N0 3 ROBERTO SICUTERI Urano Astroviolento e la Hibris Prometeica del tipo maniacale
10) RENE’ SPITZ - Il primo anno di vita: studio psicoanalitico delle relazioni oggettuali ARMANDO
ARMANDO Editore 1982 11) OTTO FENICHEL Trattato di Psicoanalisi delle nevrosi e delle psicosi Ed. Astrolabio