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ENERGIA VERDE: BIOGAS O FOTOVOLTAICO? • GREEN GENERATION • TRATTORI: SAMURAI TRA I FILARI • VINITALY: ALLA CONQUISTA DEL MERCATO RUSSO • FEDERAZIONI DI PRODOTTO VINO E OLIO • VINSALUT E DIETA MEDITERRANEA
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO | 3
Rappresentanza, fiducia, responsabilità
L’ ED I TOR IALE
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e imprese, i lavoratori, i cittadini continuano a dimostrare insofferenza. E sofferenza. Tra gli altri, l’accesso al credito continua a rappresentare un pesante e grave ostacolo alla crescita. Nodo cruciale per la vita delleimprese, ancor più delicato in questo momento di recessione economica.Il nostro settore, grazie all’impegno che quotidianamente profondiamo,continua a reggere, ma la sofferenza è ancora evidente. Schiacciato traostacoli alla crescita ed instabilità istituzionale, quello del credito è un problema da affrontare con solerzia. Gli istituti di credito concedonosempre più difficilmente prestiti, facendolo a condizioni più rigide ed a fronte di garanzie sempre maggiori: è il cosiddetto credit crunch, per il quale urge trovare soluzioni.Con gli Istituti di credito abbiamo intensificato le occasioni di confronto e collaborazione tramite, ad esempio, accordi siglati con interlocutoriimportanti del settore, oltre ad intrattenere un dialogo sempre più strettocon l’ABI, il cui attuale Presidente conosce da vicino le difficoltà del mondoimprenditoriale agricolo. Come Confederazione abbiamo poi dedicato al credito anche uno dei suoi progetti strategici, per consentire alle struttureterritoriali di offrire servizi innovativi ed ottimizzare i rapporti con gliistituti bancari. Ed intendiamo proseguire su questa strada, aspettandoci
che le Istituzioni possano presto aiutarci nella ripresa.A fare da sfondo, infatti, permane un assetto politico che stenta a prendere forma. Il lavoro svolto dai “saggi” non ha condotto purtroppo a toni più distesi ed protrarsi di questo stallo non può che nuocereall'Italia. In questa fase così difficile e complessa su frontimolteplici, la collaborazione, il fare rete, diventa fondamentale.Uniti possiamo tentare di ingranare una marcia in più peraffrontare la crisi. Deve esistere necessariamente un momentopropositivo in cui ciascuno possa garantire il contributo
che è chiamato o può permettersi di assicurare. Anche e soprattutto in condizioni letteralmente critiche. È in questa direzione che va la nostra prossima Academy del 24 aprile, che ruoterà attorno a tre parole chiave: rappresentanza, fiducia e responsabilità. Ciò a partire proprio dalla riflessione sull'esito elettorale,sullo stato delle imprese e sull’azione dei corpi intermedi. Sul ruolo,dunque, che possiamo e dobbiamo rivestire. Ora più che mai, in una fasestorica in cui ogni solido punto di riferimento può essere prezioso e determinante per la risalita, dobbiamo farci trovare puntuali a quello che ha tutte le sembianze di un appuntamento con la storia.
Mario Guidi
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Direttore responsabileGABRIELLA BECHI
Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA
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Responsabile Pubblicità e MarketingCLAUDIO PIETRAFORTE
StampaTipolitografia EuroInterstampa
S O M M A R I O
L’EDITORIALERappresentanza, fiducia, responsabilitàMario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
APERTURA DENTRO LA CRISIL’agroalimentaree le riforme istituzionaliGaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Esito elettorale,imprese e corpi intermediElisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
ATTUALITÀ EUROPALe incognitedella PacGaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
L’INTERVISTA ANTONIO PATUELLI«Occorre guardare avanti,con l’ottimismo della volontà»Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
PRIMO PIANO CREDITOSconfiggi Il mostro del crunchFabio Tracagni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Migliorare il rapportobanca-impresaRoberto Sonzini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Wine CreditElisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
Partnership con BNLun anno dopoFelice Nencioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
L’ombrello Ismeaper le impreseGiorgio Venceslai . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
FOCUS BIOENERGIEGreen GenerationGaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
ZOOM VINITALY-SOLAlla conquistadel mercato russoGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
ATTUALITÀ INNOVAZIONEVinsalut e dieta mediterraneaGabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
ATTUALITÀ MECCANIZZAZIONEIl trinciato nella reteClaudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52
Rubriche
Mappamondo Spagna crisi ........58
Organizzazione Agrigento .........64
Anga Università .................67
Campi rosa Dibattito ..............70
Over 60 Cud ....................72
Formazione Birra ................75
Vino Tenuta di Ghizzano ...........78
Buono a sapersi Insalate .........80
Testata associata all’USPI
http://www.facebook.com/Confagricoltura
http://twitter.com/#!/confagricoltura
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO | 5
8| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
I “saggi” nominati
da Napolitano propongono
un bicameralismo
“imperfetto”. Suggerita
una diversificata attenzione
parlamentare
all’agroindustria.
Ma quello che preoccupa
sono i 50 giorni di inerzia
del dopo-voto
A P E R T U R A D E N T R O L A C R I S I
di Gaetano Menna ni di lavoratori e rappresenta quasi il
10% dell’export del nostro Paese. Per
questa ragione - si affermava nel do-
cumento - è decisivo creare un mini-
stero per lo Sviluppo dell’Agricoltura
e dell’Agroalimentare, in grado di
promuovere strategie agroindustriali
e sanitarie, con una visione interna-
zionale del comparto.
Tutto sommato, quello prefigurato
dai saggi, ci sembra uno scenario in
linea con la visione di Confagricoltu-
ra e di Agrinsieme dello sviluppo in-
tegrato, inter-settoriale, ed in rete del
settore primario. Non dimentichia-
L’agroalimentaree le riformeistituzionali
Siamo nell’immobilismo,
senza nessuno che tiri fuori
il Paese dalle sabbie mobili
I“saggi” hanno finito il loro lavo-
ro e hanno consegnato il risulta-
to al Presidente della Repubbli-
ca. Pagine e pagine di "riflessio-
ni" e "proposte" sulle riforme,
sulla giustizia e sull'economia.
Ha suscitato qualche sconcerto ed al-
larme la proposta di ridurre a 9 le
Commissioni della Camera; facendo
sparire, tra l’altro, quella Agricoltura e
prevedendo la “Commissione Attività
economiche e produttive, innovazio-
ne e tecnologie”.
La proposta va inquadrata nel ragio-
namento complessivo dei saggi che
propongono un nuovo bicamerali-
smo “imperfetto”, con soli 480 eletti
a Montecitorio e trasformando il Se-
nato nella “Camera delle Regioni”
composta da 120 eletti dai Consigli
regionali. A Palazzo Madama dovreb-
be essere operativa, a loro avviso, la
Commissione “Agricoltura e produ-
zione agroalimentare”.
Ai saggi, Agrinsieme (il coordina-
mento tra le forze del mondo agrico-
lo e cooperativo) aveva inviato un
documento che ribadiva l’importan-
za che oggi rappresenta il sistema
agroalimentare che, compreso l’in-
dotto, vale il 17 % del Pil italiano, ga-
rantisce occupazione a oltre 3 milio-
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO |9
Incontro dei saggicon il Presidente Napolitano
mo che, in materia (nell’incontro
confederale “Alimenta il Pil”) ci si è
spinti in là proponendo, a partire da
quello agricolo, dicasteri con una
funzione diversa e nuova, che faccia-
no da “snodo”. Il Mipaaf che andreb-
be rinnovato – nella visione confede-
rale - come un hub e con competen-
ze ampliate sull’agroindustria, sareb-
be il giusto interlocutore della Com-
missione proposta per Palazzo Mada-
ma. Per inciso, ci sembra giusto che
le tematiche agricole (e agroalimen-
tari) i saggi le abbiano affidate al Se-
nato-Camera delle Regioni; d’altron-
de sono gli enti regionali ad avere
competenze specifiche in materia
agricola.
Quello che preoccupa davvero Con-
fagricoltura, e Agrinsieme, è che, do-
po il voto, siamo trascorsi più di 50
giorni di inerzia totale, senza avere
un nuovo Esecutivo, una stabilità par-
lamentare e governativa. Si è rimasti
nell’immobilismo assoluto, senza
nessuno che tiri fuori il Paese dalle
sabbie mobili della crisi (o che alme-
no ci provi). Confagricoltura e Agrin-
sieme lo hanno detto in tutte le oc-
casioni possibili, prima e dopo la
consultazione elettorale; lo hanno ri-
badito nei colloqui con Bersani,
quando era incaricato premier, e con
le varie forze politiche: c’è bisogno
di governo, di scelte politiche corag-
giose; servono politiche per lo svi-
luppo, la competitività, il lavoro. E
non va dimenticato che, per il settore
agricolo, è un momento ancor più
delicato e decisivo, con i triloghi, in
corso a livello europeo, sulla riforma
della politica agricola comune. Tutto
il resto, avrebbe detto Califano, è
noia. ���
Saggi all’opera: il gruppo di lavoro in materiaistituzionale nel corso della riunione in una dellesale di studio presso l’Archivio Storico nel PalazzoSant’Andrea
10| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Confagricoltura Academy
il 24 aprile si interroga
su cosa si sta muovendo
nella società italiana,
nel dopo-voto. L’azione
sindacale a fronte di una
nuova cultura di protesta
A P E R T U R A D E N T R O L A C R I S I
di Elisabetta Tufarelli
cile ricomposizione, e così il Paeserischia lo stallo. Cresce l’insofferen-za e la preoccupazione di tutti i cit-tadini, dei lavoratori e degli impren-ditori. È difficile immaginare unagrande coalizione, o un'intesa traBerlusconi e Monti, o il Pd che trovail dialogo con Grillo, o il M5S checonfronta le proprie idee con quelledel Cavaliere. Più realistico credereche agli italiani toccherà tornare al-le urne. Mentre il Parlamento si ac-cinge (al momento in cui scriviamo)ad eleggere il nuovo capo dello Sta-to ed i mercati non aspettano. Ad og-gi non possiamo, comunque vada,che prefigurare una situazione insta-bile: per durata, per capacità di de-cisione e scelta, per campo di azio-ne. La crisi continuerebbe con unGoverno che intervenisse decisa-
Esito elettorale, imprese e corpi intermedi
Adue mesi dalle elezioniConfagricoltura s’in-terroga e interroga,con una riflessione atutto tondo, su rappre-sentanza, responsabi-
lità e fiducia, partendo dall’esito elet-torale, allargandosi alle imprese ed aicorpi intermedi. Questa terza edizione dell’ Academy- in programma il 24 aprile presso lasala convegni di Palazzo Altieri (sededell’Abi) - intende, appunto, partiredallo studio e dall’analisi dei proble-mi ‘di contesto’ in cui operano le im-prese per proporre soluzioni chepossano accelerare il superamentodi una fase complessa come quellaattuale. D’altronde il "Porcellum" ha fornitoall'Italia un quadro politico di diffi-
mente, figuriamoci con la situazione
che si delinea. In cima all’agenda og-
gi ci sono taglio ai costi della politi-
ca, anticorruzione, conflitto di inte-
ressi, riforma elettorale, riforme isti-
tuzionali.
I temi economici riguardano per ora,
prioritariamente, reddito di cittadi-
nanza, green economy, revisione del
mercato del lavoro: difficile dire
quando si riprenderà a lavorare su
imprese, crescita, economia reale, fi-
sco, e in quali termini. Consideriamo
la eventuale restituzione dei debiti
della P.A. di fatto un atto dovuto, non
una misura per la crescita.
E anche il lavoro dei “saggi” nominati
dal Presidente della Repubblica (v. ar-ticolo a pag. 8, ndr) non potrà che in-
dicare questi (ed altri temi), ma quan-
to potrà addentrarsi nei dettagli delle
soluzioni possibili? Servirà la loro ri-
cognizione a far ripartire il Paese?
L’Academy di Confagricoltura offre
un confronto con specialisti.
I relatori, professori, studiosi, giorna-
listi e imprenditori di altre catego-
rie, esamineranno il quadro d’assie-
me, confrontandosi con i movi-
menti della società, di fronte ai ma-
cro-fenomeni in atto (crisi economi-
ca, crisi politico-istituzionale, pro-
spettive imprenditoriali), per capire
le conseguenze per una Organizza-
zione di rappresentanza. Quali sa-
ranno le possibili evoluzioni per i si-
stemi di rappresentanza?
C’è probabilità di perdere spazi e in-
cisività, anche perché ai vincoli
esterni già presenti con il governo
Monti si aggiungono i vincoli politi-
ci che qualunque soluzione avrà,
pur volendo intervenire. Dobbiamo
prepararci ad essere presi comun-
que di mira dalla “voglia” di disinter-
mediazione e a sostenere il confron-
to su interventi distanti dalle nostre
richieste?
Certo è che la rappresentanza resta
l’unico collegamento e tramite tra
territorio, imprese, comunità sociali
e qualunque forma di governo, con
maggiore significatività e radica-
mento. Le organizzazioni interme-
die - al contrario dei partiti e delle
istituzioni intermedie (con le Pro-
vince sempre più marginali, le Re-
gioni in difficoltà finanziarie e i Co-
muni bloccati dal patto di stabilità) -
diventano l’unico collante, anche se
meno incidenti nel processo deci-
sionale legislativo e amministrativo.
Da ciò la necessità di pensare al ri-
posizionamento dei soggetti della-
rappresentanza in modo decisivo.
���
Professori, studiosi, giornalisti
e imprenditori di fronte
ai macro-fenomeni in atto
���
Le incognite della Pac
ATTUAL I TÀ EUROPA
12| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Si avviano i triloghi
sulla riforma della politica
agricola comune.
Incontro di Agrinsieme,
con De Castro e La Via,
sulle priorità del mondo
agricolo e cooperativo
L’11 aprile si è avviata
la fase dei triloghi (tra
Parlamento, Consi-
glio Ue e Commissio-
ne esecutiva) sulla
riforma della Pac, che
dovrebbe concludersi il 20 giugno. Si
tratta di riunioni tecnico/politiche
che affronteranno, punto per punto, i
regolamenti di riforma, cercando di
“chiudere” più punti possibili prima
della maratona finale, in programma
in occasione del Consiglio agricolo di
giugno a Lussemburgo. In vista dei tri-
loghi, davanti ad una folta platea di im-
prenditori, cooperatori e dirigenti del-
le Organizzazioni che compongono
Agrinsieme (Confagricoltura, Cia, Feda-
gri-Confcooperative, Legacoop Agroali-
mentare e Agci-Agrital) si è svolto un se-
minario di approfondimento sulla rifor-
ma della Pac con gli europarlamentari
Paolo De Castro, presidente della Com-
missione Agricoltura, e Giovanni La Via,
relatore della proposta di regolamento
su finanziamento e monitoraggio della
politica agricola comune.
«Questa Pac nasce male, disorientata
rispetto ai problemi ed ai bisogni del-
le aziende - ha affermato il presidente
di Confagricoltura Mario Guidi -. Semi-
di Gaetano Menna
14| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
ATTUAL I TÀ EUROPA
nari come questo sono esattamente il
motivo per cui è nato Agrinsieme; per
riflettere e leggere i bisogni del futu-
ro». «L’importante ora – ha aggiunto -
è individuare un giusto equilibrio tra il
nord e il sud dell’Europa. Va contrasta-
ta una Pac “nordicizzata”, che è lo
specchio di una certa politica econo-
mica-finanziaria che poi si sintetizza
nello spread».
«No money, no vote – ha detto, dal
canto suo, La Via, collegando i temi del
bilancio Ue e della riforma della Pac -
Fin quando non conosceremo le ri-
sorse destinate alla politica agricola
non potremo chiudere alcuno accor-
do». «Si prospettano tre mesi di inten-
so lavoro, in cui bisogna lavorare in-
sieme – ha aggiunto De Castro -. Il sin-
golo ministro o la singola organizza-
zione in questa fase contano poco. So-
no finiti i tempi in cui si correva da so-
li». A tal proposito ha preso come
esempio la Francia con il ministro del-
l’Agricoltura Le Foll che ha messo in-
sieme 13 paesi (tra cui l’Italia) per so-
stenere la proposta del Parlamento eu-
ropeo di prevedere una percentuale
del 15% per gli aiuti accoppiati, legati
ai livelli di produzione od al numero
dei capi animali.
Nel corso del seminario sono state il-
lustrate le priorità negoziali di Agrin-
sieme. L’obiettivo è di aprire all’inseri-
mento dei giovani in agricoltura e di
favorire la crescita delle imprese, sen-
za penalizzare i produttori storici. Cre-
scita che si potrà ottenere non solo
con strumenti di mercato adeguati,
ma anche rafforzando ulteriormente
tutte le misure che favoriscono l’equi-
librio domanda-offerta, la salvaguardia
e la crescita del reddito degli operato-
ri. Si punta poi al giusto equilibrio tra
la definizione di produttore attivo,
professionale e rivolto al mercato ed il
sostegno ai piccoli agricoltori. Quindi
sul greening, dove l’obiettivo è far
coesistere le corrette pratiche agro-
nomiche per la tutela dell’ecosiste-
ma ed il mantenimento dei livelli pro-
duttivi, essenziali per rispondere alla
crescente domanda mondiale di pro-
dotti agricoli. Rispetto alle misure di
mercato ed al “secondo pilastro” l’at-
tenzione è rivolta all’ottenimento di
adeguati strumenti di politica agrico-
la settoriale e di promozione dello
sviluppo delle aree rurali; e, soprat-
tutto, di sostegno all’aggregazione a
favore di organizzazioni dei produt-
tori “attive”, finalizzate alla commer-
cializzazione della produzione dei
propri soci. Tra le priorità individua-
te, infine, la semplificazione ammini-
strativa ed il rafforzamento di tutte le
misure che riguardano la gestione
del rischio, quali assicurazioni e fondi
mutualistici. ���
Guidi: «Politiche disorientate
rispetto ai problemi concreti
ed ai bisogni delle aziende»
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Antonio Patuelli, banchiere
ed imprenditore agricolo,
neopresidente di Abi:
«Stiamo lavorando,
d’intesa con le associazioni
di rappresentanza,
per un mix di misure
dirette a dare sia respiro
finanziario alle aziende
in difficoltà, sia soluzioni
innovative per le imprese
che possono trainare
la ripresa»
di Gabriella Bechi
L’ I N T E R V I S TA A N T O N I O P A T U E L L I
quadro di una congiuntura economi-ca particolarmente negativa. Per l’a-gricoltura vale lo stesso ragionamentoche per tutti gli altri settori produttivi.La contrazione della domanda di nuo-vi finanziamenti è fisiologica in una si-tuazione di crisi economica qualequella che stiamo attraversando espiega gran parte della riduzione deivolumi di credito nel nostro Paese. Alnetto di questa contrazione, è eviden-te che il settore bancario vive un mo-mento particolarmente complesso:anzitutto si presentano problemi nel-la raccolta, in particolare, sui mercatiinternazionali: nel solo 2012, o meglioda febbraio 2012 a febbraio 2013, que-sta tipologia di raccolta è diminuitadell’13%, con una minore disponibi-lità per le banche di 50 miliardi di eu-ro. La crisi ha, inoltre, determinato unpeggioramento dei rating delle impre-se affidate e, in generale, degli attivinel portafoglio delle banche; ciò com-porta, a parità di volumi di impiego,l’incremento delle esigenze di capita-lizzazione per le banche ai fini del ri-spetto delle normative e, quindi, l’au-mento dei costi operativi. Infine, la cri-si che stiamo attraversando rende evi-dentemente più prudenti le banchenella concessione del credito: le soffe-renze bancarie hanno infatti superato,a gennaio, i 126,15 miliardi (+18,8% ri-
Presidente,in un mo-mento die f f e t t i v arecessio-ne, il set-
tore agricolo presen-ta dati congiunturali
che destano minore preoccupa-zione rispetto ad altri compartiproduttivi, con voci, come l’ex-port, che sono in positiva cresci-ta. Ciò nonostante, le impreseagricole trovano, al pari delle al-tre, forti difficoltà nell’accesso alcredito da parte delle banche.Quali sono le ragioni di questachiusura?Oggi i finanziamenti all’agricoltura
ammontano a 44 miliardi di euro. Ri-spetto ad un anno fa sono aumentatidi circa lo 0,4%. E’ evidente che si trat-ta di un incremento minimo, soprat-tutto se raffrontato ai ritmi di crescitadei crediti all’agricoltura antecedentealla crisi. È vero, d’altra parte, che ilcomplesso dei finanziamenti alle im-prese alla stessa data si è contratto del3%. Quindi, non è vero che c’è un at-teggiamento di chiusura delle bancherispetto al credito all’agricoltura ma sipuò affermare, dati alla mano, chequesto settore ha minori difficoltà diaccesso al credito rispetto ad altri nel
«Occorre guardare avanti, con l’ottimismo
della volontà»
APRILE 2013 | MONDO AGRICOLO | 17
Antonio Patuelli
presidentedell’AssociazioneBancaria Italiana
L’ I N T E R V I S TA A N T O N I O P A T U E L L I
spetto a dodici mesi prima). Sicura-mente un elemento di cui bisogna te-ner conto nella concessione del cre-dito. Riteniamo che ormai la ripresapossa essere vicina e il settore banca-rio è pronto a sostenere finanziaria-mente le imprese, fra cui, quelle delcomparto primario su cui ritengo chebisogna puntare per il rilancio dellanostra economia. D’altra parte, nonpotrebbe essere diversamente consi-derato che il 60% del bilancio dellebanche è realizzato con l’attività cre-ditizia in favore di imprese e famiglie.
Cosa pensa dell’eliminazione fattanegli anni ‘90 delle sezioni specia-li di credito agrario delle banche edelle conseguenze negative che ta-le soppressione ha avuto in temadi accesso al credito e di condizio-ni creditizie per le imprese del set-tore primario? Il Testo Unico Bancario del ’93 ha de-
specializzato l’attività bancaria, sia dalpunto di vista temporale, sia operativoed istituzionale dell’offerta, introdu-cendo nel nostro Paese il modello di“banca universale”, ovvero preveden-do la possibilità che una banca possa(ma non debba) ampliare la propriaofferta all’intera gamma dei servizibancari, senza distinzione tra opera-zioni a breve e a lungo termine. L’o-biettivo, in buona parte raggiunto, eraquello di favorire una crescita dellaconcorrenza tra le banche, anche at-traverso il superamento di modellioperativi legati eccessivamente allatradizione dei diversi comparti di atti-vità. In questo quadro, nel settore agri-colo la despecializzazione bancaria hafatto molto bene e ha consentito allebanche di fare evolvere la propria of-ferta di servizi a questa particolare ti-pologia di impresa, in linea con quellache è stata l’evoluzione del settore pri-mario, sempre più integrato con l’in-tera filiera della trasformazione e com-mercializzazione dei prodotti agricoli.Tutto ciò, in alcuni casi, ha portato al-lo sviluppo di imprese che seguonosempre più logiche di natura indu-striale.
Riterrebbe utile per l’agricoltura,e soprattutto possibile, una rico-struzione del sistema di creditoagrario?La despecializzazione bancaria non
deve e non può significare deprofes-sionalizzazione e, quindi, una minoreattenzione a quelle che sono le pe-culiarità del comparto agricolo. Lebanche che hanno deciso di puntarestrategicamente su questo settorenon solo hanno mantenuto le risorseprofessionali preesistenti, ma le han-no ulteriormente sviluppate, dotan-dosi di competenze specifiche e uti-
La despecializzazione
bancaria ha fatto
molto bene e ha consentito
alle banche di fare evolvere
la propria offerta di servizi.
Non deve e non può significare
deprofessionalizzazione
e, quindi, minore attenzione
alle peculiarità
del comparto agricolo
“
“
18 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2013
I sistemi di rating bancario prendo-no in considerazione informazioni ditipo quantitativo e qualitativo sulleimprese affidate. Va da sé che le infor-mazioni di tipo qualitativo, in partico-lare, sono specifiche dell’impresa edel settore di appartenenza della stes-sa. Quindi, in ogni caso, esiste una va-lutazione delle imprese operanti nelsettore primario. È, d’altra parte, inte-resse delle banche affinare ulterior-mente i propri sistemi di rating, consi-derando con sempre maggiore atten-zione tutti i diversi elementi che con-tribuiscono a spiegare il rischio di cre-dito. La prospettiva di un rating speci-fico per l’agricoltura è fattibile soprat-tutto per le banche che strategica-mente puntano su questo settore. Daquanto mi risulta, già alcune banchel’hanno adottato.Su questo fronte uncontributo importante lo possono da-re anche le associazioni di rappresen-tanza delle imprese del mondo agri-colo, in quanto elaborano statisticherobuste sulla performance dell’agri-coltura nel nostro Paese, sulla basedelle quali le banche possono poicostruire modelli di rating in gradodi spiegare effettivamente il rischiodi credito delle imprese affidate. Me-no giuridicamente fattibile mi sembrainvece l’ipotesi che l’Abi possa farsipromotrice di un’iniziativa volta acostruire sistemi di valu-tazione delleaziende agrico-le utilizzabilida tutte lebanche inm a n i e r a
omogenea. E questo perché i critericon i quali una banca costruisce ilproprio sistema di rating è un po’ ilsuo “segreto industriale” su cui basa lapropria capacità di valutare corretta-mente le imprese con prospettive disviluppo rispetto a quelle che non sa-ranno in grado di rimborsare il debito.Immaginare di costruire un sistema dirating valido per tutti finirebbe peruccidere la concorrenza tra le banchecon un danno per le imprese agricolee per il sistema economico nel suocomplesso. Certamente l’Abi può pro-muovere una maggiore attenzione alcomparto e una più ampia diffusionedelle informazioni, statistiche e non,che lo riguardano. In quest’ottica, ab-biamo collaborato anche con Ismeaper la definizione di uno schema diBusiness Plan in favore delle impreseagricole per ridurre le asimmetrieinformative tra impresa agricola ebanche. Ciò con l’obiettivo di standar-dizzazione e condivisione delle infor-mazioni contenute, oltreché del soste-gno agli imprenditori agricoli nel for-nire informazioni utili sia alla Regione– per la valutazione delle domande diagevolazione – sia alle banche – per laconcessione del finanziamento ban-cario, nonché all’Ismea – per il rila-scio della garanzia.Il Business Plan,inoltre, può essere utile ad inserirsi
lizzando anche esperienze esternecome quelle degli agronomi. Con ri-ferimento alla questione relativa al“credito agrario”, molte volte si faconfusione: si prende il dato relativoal credito agrario per determinarecome è cambiato nel tempo il livellodi attività del settore bancario nelcomparto. Si arriva, quindi, alla con-clusione che c’è stata una sostanzia-le riduzione dell’impegno del setto-re. Nulla di meno corrispondente al-la realtà. Oggi le banche finanzianocon tecniche e strumenti molto di-versificati, che non sono necessaria-mente riconducibili al solo creditoagrario ex articolo 43 del Testo unicobancario. Non credo sia una buonaidea tornare al passato. Occorreguardare avanti con l’ottimismo del-la volontà e consapevoli che oggi ab-biamo un settore bancario molto piùcapace di vent’anni fa di assistere leimprese agricole nell’affrontare lenuove sfide del mercato.
Le regole sul credito di Basileahanno imposto l’applicazione disistemi di rating per la valutazio-ne delle imprese ed il rilascio deifinanziamenti. Le imprese agri-cole operano in un settore chenon può essere valutato sulla ba-se dei parametri di altri. Moltebanche dicono di aver iniziato adattrezzarsi con sistemi interni divalutazione focalizzati sul setto-re primario, ma in realtà conti-nuano a muoversi nel campo deifinanziamenti all’agricolturacon le vecchie logiche basate sul-la patrimonializzazione dell’a-zienda. L’Abi non potrebbe farsipromotrice, utilizzando even-tualmente risorse pubbliche, diun’iniziativa volta a costruire si-stemi di valutazione delle azien-de agricole che siano al contem-po semplici e utilizzabili da tuttele banche in maniera omogenea,ma anche trasparenti per le im-prese? Nell’ambito di tale inizia-tiva si potrebbe ipotizzare unrapporto di collaborazione conle Organizzazioni agricole?
La prospettiva
di un rating specifico
per l’agricoltura è fattibile,
soprattutto per le banche
che strategicamente puntano
su questo settore .
Un contributo importante
può venire dalle associazioni
di rappresentanza per i dati
sulle performance
“
“
APRILE 2013 | MONDO AGRICOLO | 19
nei Programmi Operativi regionalidella prossima programmazione deifondi comunitari 2014–2020; natural-mente nulla impedisce che tutto ciòvenga fatto anche in collaborazionecon le associazioni imprenditorialimaggiormente rappresentative delsettore.
Come Confagricoltura abbiamoda tempo richiesto una riformadella garanzia sussidiaria, quellache un tempo era gestita dal Fon-do interbancario di Garanzia(FIG) ed oggi da Ismea, che aveval’effettiva funzione di agevolarele imprese agricole nell’accessoai finanziamenti, e che oggi, an-che a causa degli importanti in-crementi in termini di commis-sioni stabiliti recentemente, haperso queste caratteristiche. Inpratica un finanziamento agra-rio, proprio a causa dei costi ditale garanzia, risulta essere piùoneroso rispetto ad un’operazio-ne simile di natura non agraria.Come potrebbe essere correttoquesto importante strumento,anche per renderlo rispondentealle regole di Basilea?La garanzia sussidiaria di Ismea risul-
ta, in effetti, ormai anacronistica e nonpiù rispondente alle attuali innovazio-ni di mercato e regolamentari. Il con-cetto di mutualità, nato nel lontano1961, appare oggi sperequativo so-
prattutto se riferito a finanziamentiche non godono di agevolazioni pub-bliche. Ad oggi, l’applicazione di unatrattenuta obbligatoria ex lege potreb-be trovare rispondenza solo nel casodi operazioni di credito agevolato, do-ve la contribuzione al Fondo può es-sere più gradita dai beneficiari del fi-nanziamento. Tuttavia, il credito age-volato al settore rappresenta ormaiuna componente limitata; la maggiorparte delle operazioni di finanziamen-to si svolge infatti a tassi di mercato.Con particolare riferimento, invece, al-la natura della copertura rilasciata, inun’ottica strettamente tecnica, la ga-ranzia sussidiaria non appare più ingrado di favorire l’accesso al credito.L’esperienza dimostra che tale coper-tura non migliora significativamentele condizioni dì finanziamento e nonriduce le garanzie richieste dalla ban-ca. Siamo perfettamente d’accordocon Confagricoltura. Abbiamo fattopresente la questione, a più riprese, alministero per le Politiche Agricole ead Ismea e avevamo con quest’ultimaanche concordato delle possibili solu-zioni. Purtroppo non abbiamo ancoraraggiunto l’obbiettivo.
Con la firma congiunta di Abi eOrganizzazioni imprenditoriali,compresa Confagricoltura, nelfebbraio 2012 sono state appron-tate delle misure creditizie a favo-re delle PMI. Pochi, però, sono gli
interventi di effettivo interesseper le imprese agricole, con la so-la eccezione dell’allungamentodelle scadenze delle operazioni abreve di conduzione. Il protocol-lo, che è stato fra l’altro proroga-to di recente a fine giugno 2013,prevede la definizione di nuoviinterventi da affiancare a quelliattuali. Cosa intendete propor-re? Perché non prevedere unasorta di “Plafond di investimen-ti”, sulla falsariga di quanto giàprevisto con provvista agevolatadalla Cassa depositi e prestiti, maspecificatamente destinato alleimprese agricole? L’Accordo che l’Abi ha sottoscritto
nel 2012 con le principali associazio-ni di rappresentanza delle impreseprevede una serie di misure trasver-sali ai diversi settori e, quindi, ancheall’agricoltura. L’attenzione è stataquella di non escludere nessuna im-presa; per questo abbiamo ritenuto diinserire una norma specifica relativaalle imprese agricole, in quanto – an-che su indicazione delle associazioniagricole – c’eravamo resi conto chealcune misure non si attagliavano allecaratteristiche di questo settore. Perquanto riguarda il nuovo Accordo,stiamo lavorando d’intesa con le par-ti per individuare un mix di misureche continui a dare respiro finanzia-rio alle imprese in difficoltà e pro-ponga soluzioni innovative per quel-le imprese che invece possono trai-nare la ripresa della nostra economia.Il “Plafond Investimenti” è un’iniziati-va che il settore bancario ha già mes-so in campo e consente alle impresedi ottenere finanziamenti a condizio-ni di particolare favore per realizzarenuovi investimenti. Le domande di fi-nanziamento potranno essere pre-sentate entro il 31 dicembre di que-st’anno. Per come è stata congeniatal’iniziativa, le imprese agricole posso-no già oggi far ricorso a questo stru-mento senza che siano previste parti-colari modifiche. Ovviamente siamosempre disponibili a discutere even-tuali miglioramenti anche con le as-sociazioni di impresa. ���
20 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2013
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22| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
P R I M O P I A N O C R E D I T O
I Credit Crunch Monsters,dell'artista di strada Ronzo,sono sculture di draghetti che sgranocchiano monete da una sterlina. Appaiono nelle periferie londinesi.
Sconfiggi il mostro del crunchSconfiggi il mostro del crunch
In discesa le erogazioni
dei finanziamenti
di medio e lungo termine
alle aziende del primario,
scese di quasi 300 milioni
di euro. Impossibili
gli investimenti.
E il settore si indebolisce
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO |23
zia è un “male” che le imprese di tuttii settori produttivi stanno vivendogiornalmente. Anche se le condizioni del credito nelcorso del 2012 hanno beneficiato del-la graduale rimozione dei vincoli di li-quidità che hanno gravato sulle ban-che italiane, grazie soprattutto alle po-litiche messe in atto dalla FED, oggil'offerta di finanziamenti continua adessere in frenata. La ragione è essen-zialmente da ricercare nella recessio-ne produttiva in atto. Da parte dellebanche vi è poi un atteggiamento diulteriore prudenza a fronte di un de-terioramento dei loro bilanci, appe-santiti dalla crescita delle posizionicreditizie in sofferenza. I crediti incagliati o non pagati in ef-fetti, sono aumentati in misura signifi-cativa. Le sofferenze lorde sono inquesti ultimi anni cresciute, attestan-dosi a gennaio 2013 a quota 126,1 mi-liardi di euro, cioè 1,2 miliardi in piùrispetto a dicembre 2012 e più 18,8miliardi rispetto a gennaio 2012, chepercentualmente significa un incre-mento annuo di circa il 17,5%. La stretta creditizia ha interessato tut-
ti: famiglie e imprese, indipendente-mente dalla loro grandezza (piccole,medie o grandi) e dalla loro allocazio-ne (Nord, Centro e Sud), anche se conintensità diverse, ma non di molto. Solo gli impieghi creditizi all’agricol-tura hanno evidenziato un piccolosaldo positivo di crescita; tutti gli altrisettori presentano differenze percen-tuali negative rispetto ad un anno fa.Probabilmente il settore agricolo habeneficiato di una maggiore fiduciada parte delle banche, grazie ai daticongiunturali che destano minorepreoccupazione rispetto ad altri com-parti produttivi. Ciò nonostante le imprese operanti inagricoltura hanno trovato nel corsodel 2012 ed in questo scorcio del2013, al pari di quelle di altri settoripiù in crisi, forti difficoltà nell’accessoal credito da parte degli istituti banca-ri. Nello specifico gli impieghi credi-tizi destinati all’agricoltura sono cre-sciuti in un anno di circa 200 milionidi euro per complessivi 43,7 miliardidi euro, con leggeri aumenti nelle re-gioni settentrionali, mentre il Sud ed ilCentro hanno evidenziato flessioni,
Banksy, noto artista di strada e writer inglesedipinge topi giganti con una scritta che fa il versoad una celebre esclamazione di Maria Antoniettad'Asburgo-Lorena: “Se non hanno pane, che mangino brioche!”.
Serve un piano organico
di lungo respiro che faccia
ripartire il credito e l’economia
di Fabio Tracagni
“credit crunch” èun termine an-glosassone en-trato oramainel lessico co-mune. Giornali
e televisioni ne parlano. Ne discutonogli stessi attori del mondo economicoe finanziario. Con questa definizione si vuole inten-dere la stretta del credito operata da-gli istituti bancari nei confronti dellaloro clientela: in pratica le banche fan-no meno prestiti, o meglio li concedo-no a condizioni più rigide, aumentan-do i tassi o chiedendo più garanzie. Ciò avviene a seguito di direttive dellebanche centrali, al fine di raffreddarel'espansione ed evitare il rischio infla-zione; ma può nascere - come sta suc-cedendo oggi - dalla preoccupazionedelle banche nei riguardi della solvibi-lità di coloro a cui prestano i soldi.I primi segnali di “credit crunch” si so-no avuti a fine 2008 e sono via via cre-sciuti con la crisi finanziaria che haavuto come evento principe il falli-mento della Lehman Brothers; oggi - idati sul credito della Banca d’Italia lostanno certificando - la stretta crediti-
24| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
P R I M O P I A N O C R E D I T O
anche se lievi. Si ricorda che l’agricol-tura copre una quota sul totale degliimpieghi creditizi del 4,6% contro il54,4% delle attività manifatturiere, il19,1% dei finanziamenti al commer-cio, il 17,4% del comparto delle co-struzioni ed il 4,4% delle attività resi-duali.E’, purtroppo, da registrare per il set-tore agricolo un segnale negativo: ladiscesa delle erogazioni dei finanzia-menti oltre al breve termine, che sonoscese di quasi 300 milioni di euro inun anno. E’ da ricordarsi che il calodelle operazioni di medio e lungo ter-mine, solitamente destinate agli inve-stimenti, significa anche che la strut-tura finanziaria delle aziende del com-parto si sta indebolendo. Le statistiche fornite da Abi su datidella Banca d’Italia, sempre a feb-braio 2013, evidenziano un leggeroassestamento degli interessi sui fi-nanziamenti (il tasso sul totale deiprestiti è risultato pari al 3,76%, cioè3 centesimi al di sotto del mese pre-cedente e meno 42 punti base ri-
spetto a febbraio 2012). In effetti inagricoltura, si è assistito in un anno,ad una crescita del costo dei finan-ziamenti nei termini indicati (circa50 punti), anche se vi è una perce-zione concreta che il livello dei tassisulle operazioni agricole sia ben su-periore a quello medio indicato dal-l’Associazione bancaria. Lo stesso ministro Catania in una suaintervista lo ha denunciato in terminichiari, proponendo anche “l’avvio diun piano organico di lungo respiroche faccia ripartire il credito e l’eco-nomia”. Probabilmente non è assolu-tamente possibile un ritorno al credi-to agrario nell’impostazione previstadal legislatore nel 1928 e applicata fi-no alla riforma della legge bancariadegli anni novanta, ma qualcosa cer-tamente può essere fatto, soprattutto
Gli agricoltori devono migliorare
il dialogo con gli istituti creditizi
chiarendo la patrimonializzazione
sul fronte dei rapporti banca e im-presa. Da parte delle aziende agrico-le, o meglio degli imprenditori, è ne-cessario migliorare il dialogo con gliistituti creditizi. Questo significa an-che lavorare sui punti critici dei pro-pri bilanci, al fine di metterli in mag-giore trasparenza, e cioè sulla patri-monializzazione dell’impresa quasisempre di difficile valutazione da par-te di terzi, sull’elevato grado di “confu-sione/sovrapposizione” tra patrimo-nio aziendale e patrimonio personale,sulla scarsa significatività e trasparen-za dei dati trasmessi alla banca sulla si-tuazione economica, patrimoniale e fi-nanziaria. Su questi fronti l’Organizza-zione professionale potrebbe esseredi molto aiuto. Su questa linea Confa-gricoltura sta lavorando, nella conside-razione che i maggiori fattori di ri-schio in agricoltura sono legati nonsolo all'andamento della domanda in-terna, ma anche ad un miglior acces-so al credito. Senza risorse sono im-possibili gli investimenti e quindi ognipossibilità di sviluppo e crescita. ���
26| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Progetto
di Confagricoltura,
per mettere
le strutture territoriali
nelle condizioni
di erogare servizi
innovativi e più
vantaggiosi
per le aziende
P R I M O P I A N O C R E D I T O
to e il sistema bancario che, pur aven-do una potenziale disponibilità liqui-da, ha altresì forti resistenze ad ero-gare le risorse, anche a causa dei ri-schi che andrebbe ad assumersi nel-l’attuale contesto di incertezza eco-nomica. La crisi di liquidità e la diffi-coltà di accesso al credito a medio elungo termine stanno obbligando leimprese agricole a ripensare il pro-
di Roberto Sonzini direttore Confagricoltura Novaraproject leader del “Progetto Credito”
Migliorare il rapportobanca-impresa
In questi ultimi anni stiamo assi-stendo ad una crisi economico-finanziaria e a una stretta credi-tizia che impone quale conse-guenza un freno allo sviluppo ealla crescita delle imprese. In
questo contesto osserviamo il vuotoesistente tra la domanda dell’aziendaagricola di essere aiutata nel propriosviluppo in un momento così delica-
prio modello di businnes, che deveessere più manageriale che aperto almercato. Questi fatti hanno quindi fatto emer-gere la necessità in Confagricolturadi un progetto finalizzato a costruireun percorso per mettere le unioni incondizioni di erogare ai soci serviziinnovativi sul fronte del credito. Ilgruppo di lavoro appositamente co-
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO |27
stituito presenterà a breve il “projectcharter”,ovvero il documento checonsente di chiarire a tutti gli attoricosa devono fare e cosa possonoaspettarsi le imprese agricole dal pro-getto. In sintesi si cercherà di miglio-rare la relazione tra banca e impresa,attraverso un nuovo servizio, chepermetterà alle aziende associate diottenere da parte delle banche diver-si vantaggi, tra cui un contatto diret-to, un miglior grado di conoscenza etempi di risposta certi. Il modellooperativo che il gruppo di lavoro stapredisponendo si baserà su alcuni
fondamentali principi. Più in par-ticolare il servizio dovrà es-sere erogato tramite figureoperative attente, profes-sionalizzate e capaci di
ordinare al meglio i fabbisogni del-l’associato e predisporre le soluzioniottimali per l’accesso al credito. Di-ventando così parte integrante delprocesso decisionale dell’azienda ingrado di fornire consulenza su comeassumere i profitti, fare scelte eco-nomiche e finanziarie, ottimizzare iflussi monetari, sfruttare ogni oppor-tunità di mercato, realizzare ricerche
n PROROGA DELL’AVVISO COMUNE
Con la sottoscrizione, il 21marzo 2013, dell’accordo
da parte dell’ABI e di Con-fagricoltura, Confindustria,Confcommercio e le altre as-
sociazioni imprenditoriali,già firmatarie del protocollo
“Nuove misure per il credito alle PMI”del 28 febbraio 2012, è stato formalizzato lo slittamento al 30 giugno 2013 deitermini di presentazione agli istituti bancari delle domande da parte delle pic-cole e medie imprese, anche agricole, per la concessione degli interventi sul cre-dito previsti nell’accordo richiamato, meglio conosciuto come “Avviso comune”.L’accordo prevede: la sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate deimutui e delle operazioni di leasing applicabile a tutti i finanziamenti a medio elungo termine, compresi quelli agevolati; e ai canoni delle operazioni di leasing“immobiliare” e “mobiliare”. In quest’ultimo caso la sospensione è ridotta a 6mesi. Per l’ottenimento di tale misura è necessario che i mutui siano in essere al-la data della firma dell’accordo (febbraio 2012) e non abbiano già beneficiato dianaloghi interventi sospensivi previsti dagli accordi del 2009 e 2011. L’allungamento delle scadenze dei prestiti di anticipazione su crediti certi edesigibili (270 giorni) e dei prestiti agrari di conduzione (120 gg.).Il prolungamento della durata dei mutui oggetto di sospensione di un periododi 2 anni per i mutui chirografari e di 3 per quelli ipotecari o per quelli ga-rantiti dal Fondo di Garanzia per PMI o da Ismea. Anche per questa misura leoperazioni ammissibili devono risultare in essere alla data del 28 febbraio2012 e non aver beneficiato in precedenza di un analogo intervento di allun-gamento. La concessione di finanziamenti bancari per operazioni di aumentodi capitale. I beneficiari degli interventi sono le PMI operanti in Italia appar-tenenti a tutti i settori, comprese quindi quelle agricole, che, al momento del-la presentazione della domanda, sono "in bonis", non devono cioè avere posi-zioni debitorie classificate dalla banca come "sofferenze" o “partite incagliate"o "esposizioni scadute/sconfinanti" da oltre 90 giorni, né procedure esecutivein corso. Come in passato le misure sulla base di una richiesta dell’impresa, so-no concesse dalle banche senza alcuna forma di automatismo. Questo signifi-ca che la banca a presentazione di una domanda avvia l’iter di valutazione ed ètenuta a fornire una risposta di norma entro tempo limitato (30 giorni lavora-tivi). Con la proroga è stato anche rinnovato l’impegno delle associazioni fir-matarie di inserire nuove misure sul credito per le imprese, che, però, sono an-cora da costruire e dovrebbero essere, come auspicato da tutti, oggetto di unprossimo protocollo.
(Fabio Tracagni)
di marketing. Un ruolo rilevante lo rivestiranno iConsorzi di Garanzia Fidi che rappre-sentano una importante realtà per ilsistema economico nazionale, rive-stendo una particolare funzione cre-ditizia, attraverso il rilascio di garan-zie che agevolano le imprese nell’ot-tenimento di affidamenti bancari. Ilmodello opererà, inoltre, attraverso
una progettazione ed elaborazione diun adeguato sistema informativocontabile di valutazione del meritocreditizio, oltre che ad un periodicoreport di controllo di gestione ed unaaccurata valutazione del risultato conpersonale e unità organizzative dedi-cate a gestire in modo personalizzatole caratteristiche delle imprese agri-cole e delle loro attività. ���
Figure professionalizzate
capaci di ordinare al meglio
i fabbisogni dell’associato
28| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Al Vinitaly presentato
il progetto Unicredit
International per il vino.
Siglato l’accordo
per consolidare
e sostenere la crescita
delle PMI del settore
P R I M O P I A N O CRED I TO
con UniCredit (per Confagricolturaerano presenti il presidente MarioGuidi, il componente di giunta dele-gato per il credito Massimiliano Gian-santi ed il direttore generale Luigi Ma-strobuono), per affiancare l’Istituto dicredito nel cogliere le esigenze speci-fiche del settore vitivinicolo e nel pro-muovere prodotti, servizi e iniziativevolti a valorizzare il vino italiano all’e-stero.Diminuiscono i consumi in Ita-lia, a fronte di un mercato in continuaespansione nel resto del mondo. Unbusiness alla portata anche delle pic-
Al Vinitaly l’amministra-tore delegato di Uni-Credit Federico Ghiz-zoni, ed il countrychairman Italy dellaGruppo Gabriele Picci-
ni, hanno presentato “UniCredit Inter-national per il vino”. Si tratta del pro-getto della Banca che mette a disposi-zione delle PMI del settore vitivinico-lo un’offerta dedicata di servizi a sup-porto del processo di internazionaliz-zazione. Le Organizzazioni agricolehanno quindi sottoscritto un accordo
Wine CreditWine Credit
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO |29
cole e medie aziende export-oriented.«Confagricoltura sta sviluppando unastrategia per l’internazionalizzazioneper recuperare valore - ha dichiaratoGuidi -. I dati sulle esportazioni ci di-cono che il futuro del vino italiano èsempre più fuori dei confini nazionali.Il che significa che non è più il tempodei vini a ‘chilometri zero', ma di eti-chette che abbiano il giusto posizio-namento sugli scaffali della distribu-zione internazionale. L’accordo conUnicredit è in linea’ con i nostri obiet-tivi». L’accordo siglato ha come prin-
cipale obiettivo quello di consolidaree sostenere la crescita del sistema viti-vinicolo, con particolare riferimentoalle produzioni Igt, Doc, Docg e deglispumanti, valorizzandone le tradizionie le potenzialità innovative. Ciò con-sentirà anche di favorire la crescita ela qualificazione dell’occupazione inItalia e di promuovere ulteriormenteall’estero le eccellenze italiane, valo-rizzando anche la capacità attrattivadel territorio nazionale (enoturismo). “UniCredit International per il Vino”nasce nel filone di “UniCredit per l’Ita-lia”, l’iniziativa lanciata lo scorso annodalla Banca per mettere a disposizio-ne degli imprenditori italiani una seriedi iniziative di sostegno nei percorsidi investimento e innovazione. In par-ticolare, il progetto si propone di ac-compagnare le imprese stesse suimercati esteri con un modello di ser-vizio dedicato, facendo leva sulla pre-senza internazionale delle banche delGruppo. È così che è nato “UniCreditInternational”, grazie al quale la Bancaha già accompagnato oltre 8 milaaziende italiane verso mercati esteri.In continuità con queste iniziative,UniCredit intende, mettere a disposi-zione delle Pmi del settore vitivinico-lo una serie di servizi a supporto dellacrescita dell’operatività sui mercatiesteri.L’obiettivo è quello di supportare leimprese vitivinicole a maggior poten-ziale di crescita delle esportazioni,con finanziamenti per investimentifunzionali al potenziamento del loro
business internazionale. A questo fine la Banca collaborerà conConfagricoltura per individuare azien-de eccellenti della filiera vitivinicola,con solide basi ed elevato potenzialedi crescita internazionale, nonché allavalutazione dei piani di sviluppo dellaloro attività estera e alla definizionedelle soluzioni di supporto più ade-guate.Inoltre, UniCredit curerà, a beneficiodelle imprese del comparto vitivinico-lo, la realizzazione di iniziative di B2Bcon buyer stranieri, missioni estere einiziative di orientamento e formazio-ne per le imprese, finalizzate ad accre-scere le competenze di manager e im-prenditori per lo sviluppo delle espor-tazioni .La Banca, da ultimo, ha predispostoun’offerta di prodotti dedicata, deno-minata offerta “WineCredit”, che sicompone di forme di finanziamento edi altri prodotti e servizi a supportodell’operatività delle aziende del set-tore. Dai finanziamenti per le attrezza-ture e per gli impianti dei vigneti, aglianticipi su vendite e acquisti di pro-dotti agroalimentari; dal supporto allespese per la promozione all’estero,alle fidejussioni per gli anticipi deicontributi comunitari O.c.m vino.
(E. T.)
Previste forme di finanziamento,
prodotti e servizi a supporto
dell’operatività delle aziende
30| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Prosegue il rapporto
di collaborazione
con Confagricoltura.
La Banca ha sviluppato
un nuovo sistema integrato
di prodotti e servizi
pensati per gli agricoltori
di Felice Nencionispecialista agrario di BNL gruppo BNP PARIBAS
P R I M O P I A N O CRED I TO
pacità produttiva, migliorare l’effi-
cienza e la competitività, BNL offre
la sua competenza nel mondo agra-
rio, per garantire sempre il massimo
supporto nella scelta delle migliori
soluzioni finanziarie.
Tutti i prodotti e servizi puntano a
rispondere alle esigenze finanziarie
sia di breve che di medio e lungo
termine e godono dei valori e dell’e-
sperienza accumulata da BNL, da
sempre la Banca di riferimento del
Ad un anno dalla sigla
dell’accordo di part-
nership tra BNL e
Confagricoltura, do-
po una prima fase di
rodaggio, il rapporto
di collaborazione si è ulteriormente
rafforzato con continui scambi di
informazioni che hanno consentito,
e consentono, di mettere a fattor co-
mune le specifiche competenze, di
altissima qualità, che ognuno ha nel
proprio campo.
BNL – che quest’anno celebra i 100
anni - è storicamente vicina alle esi-
genze finanziarie e di servizio delle
aziende agrarie. La Banca, infatti, ha
sviluppato un nuovo sistema inte-
grato di prodotti e servizi distintivi
pensati appositamente
per soddisfare le parti-
colari esigenze di tutti
gli imprenditori che
operano nel settore del-
l’agricoltura con parti-
colare attenzione all’ in-
novazione tecnologica,
l’internazionalizzazio-
ne, le reti d’impresa, le
energie rinnovabili.
Alle aziende che voglio-
no migliorare la loro ca-
Partnership con BNLun anno dopo
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO |31
settore.
Per facilitare l’internazionalizzazio-
ne e l’export, si offre inoltre consu-
lenza specifica per la costituzione di
reti d’impresa, in modo da facilitare
l’accesso ai mercati esteri alle azien-
de, che da sole, non ne avrebbero la
forza.
L’appartenenza ad un gruppo inter-
nazionale come quello di BNP Pari-
bas consente a BNL di offrire alle
aziende, che vogliono crescere sui
mercati internazionali, il supporto
della rete estera del gruppo.
A quelle invece, che vogliono affran-
carsi dal costo della bolletta energe-
tica ed integrare il loro reddito, l’i-
stituto di credito offre un pacchetto
di prodotti dedicati e la consulenza
per finanziare la realizzazione di im-
pianti per la produzione di energia
da fonti rinnovabili quali, biomasse,
eolico, fotovoltaico ed idroelettrico.
Infine, per i possessori dei titoli Pac
che vogliono monetizzare immedia-
tamente il premio, è disponibile il
prodotto dedicato “Anticipo contri-
buti” a condizioni di particolare fa-
vore per tutti gli associati a Confa-
gricoltura. ���
Consulenza
specifica per la costituzione
di reti d’impresa
L’ombrello Ismeaper le imprese
P R I M O P I A N O CRED I TO
Nel primo trimestre
le domande di fideiussioni
sui finanziamenti
alle imprese agricole
sono cresciute dell’82%,
in netta controtendenza
con le restrizioni del credito
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO |33
Il primo trimestre del 2013 sichiude con un nuovo record dirichieste pervenute alla SGFA(Società di Gestione Fondi perl'agroalimentare) per l’accessoalla garanzia a prima richiesta. La
SGFA, società al 100% di proprietà del-l’Ismea, gestisce sia il fondo di garan-zia sussidiaria, sia quello di garanzia aprima richiesta, entrambi con garanziadi ultima istanza da parte dello Stato.La garanzia a prima richiesta – con-cretamente operativa dal 2008 – èuno strumento di non aiuto (l’im-prenditore paga quindi una commis-sione definita sulla base di rigorosi cri-teri di mercato autorizzati dall’UnioneEuropea) che opera con la finalità diridurre il rischio in capo alla bancaerogante e la necessità di patrimoniodi vigilanza della stessa (per la quotadi finanziamento garantita).Questo, oltre a costituire un elementodi facilitazione per l’accesso al credi-to, implica la possibilità, per l’impresa,di conseguire una riduzione dellospread applicato dalla banca sull’ope-razione garantita.Tornando ai numeri, nel corso del pe-riodo gennaio – marzo 2013, le richie-ste di garanzia pervenute alla SGFA so-no state pari, complessivamente, a 36milioni di euro, facendo registrare un
di Giorgio VenceslaiDirigente Responsabile SGFA
34| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
P R I M O P I A N O CRED I TO
+34% rispetto al trimestre precedenteed un +82% rispetto allo stesso trime-stre dell’anno 2012; in evidente con-trotendenza rispetto alla complessivarestrizione del credito all’agricolturaregistrata dal fondo di garanzia sussi-diaria negli anni 2011 e 2012.Ad oggi, sono pervenute richieste percirca 266 milioni di euro, che si sonotradotte in circa 100 milioni di euro,tra esposizioni efficaci e quelle in fasedi perfezionamento. I tempi di rispo-sta degli uffici SGFA si aggirano attor-no ai quindici giorni complessivi,mentre il tempo di completamento diuna richiesta (tra invio ed eventuali in-tegrazioni di informazioni richiestedalla SGFA alla banca) si attesta tra itrenta ed i quaranta giorni.Diversi sono i tempi di efficacia dellagaranzia. La banca ha fino a sei mesi ditempo per erogare il finanziamentouna volta che l’imprenditore ha accet-tato la garanzia.Attualmente, se si tiene conto delle ga-ranzie non respinte dalla SGFA, il pri-mato regionale spetta alla Lombardia,con un valore di circa 21 milioni di eu-ro, seguita dalla Puglia a 18 milioni dieuro, dalla Sicilia (13 milioni) e dal Pie-monte (12 milioni). Vengono poi tutte
le altre regioni, più o meno distanzia-te. Nella sostanza, dunque, il prodottoSGFA è ormai presente sull’intero ter-ritorio nazionale.Il costo della garanzia non è fisso. Èstrettamente connesso al rischio chela SGFA rileva mediante i propri mo-delli di rating. Le analisi del portafoglioindicano una media di commissioneannua sul valore della garanzia intor-no allo 0,93%. Questa percentuale vaapplicata al valore dell’esposizioneche, in relazione al progredire del-l’ammortamento, decresce per tuttala durata del finanziamento.È interessante rilevare che il valoremedio sopra indicato si riferisce all’in-tero portafoglio SGFA, che compren-de anche le start-up, alle quali si appli-ca un’aliquota di rischio medio alta. Sesi concentra l’analisi sulle sole impre-se tradizionali, si osserva che il costomedio della garanzia si attesta attornoallo 0,7%. A fronte di questa commis-sione, le banche, come anticipato,
Un portale informatico
gestisce la garanzia
riducendo documenti
possono praticare una riduzione dellospread applicato all’operazione garan-tita. Tale riduzione – è stato rilevatonel corso dell’operatività SGFA – si at-testa, nella media a circa l’1,5% disconto rispetto al tasso finito. Occorreconsiderare che la riduzione praticatadalle banche dipende principalmentedal tasso di partenza. In caso di tassigià strutturalmente bassi, la riduzioneè inferiore rispetto ad altri casi.La commissione dovuta alla SGFA de-ve essere liquidata in unica soluzioneo – dall’aprile del 2012 – in forma ra-teizzata (per i finanziamenti da cinqueanni in su di durata e per commissio-ni di importo elevato).Sempre dall’aprile del 2012, la SGFApuò fornire la propria garanzia anchesulle operazioni a breve termine. Chesi aggiungono alle finalità tradizionaliper l’agricoltura già presenti tra le op-portunità di garanzia SGFA (migliora-mento fondiario, commercializzazio-ne di prodotti, acquisto macchine, be-stiame, attrezzature, innovazione tec-nologica, acquisto immobili…).Dal 2012 è prevista per i giovani lapossibilità (nell’ambito del de minimisdisponibile) di uno sconto fino a7.500 euro sul costo della commissio-ne per effetto di uno stanziamentodell’Osservatorio Imprenditoria Gio-vanile in Agricoltura (OIGA) di oltrequattro milioni di euro.Sulla scorta del successo registrato daquesta iniziativa, sono state previstedue altre forme di agevolazione, di cuila prima destinata al settore zootecni-co e la seconda, destinata a quello olei-colo. Sempre nel medesimo quadroagevolativo (regime de minimis) esempre nell’ambito della disponibilitàde minimis del singolo imprenditore.La garanzia, che può essere richiestaper il tramite delle banche, degli or-ganismi di garanzia convenzionati odegli utenti autorizzati dalla SGFA, ègestita da un portale informatico cheriduce il passaggio di documenti car-tacei e che consente agli utenti abili-tati di individuare, in ogni momento,la posizione della pratica e il suo sta-to nell’ambito del flusso di lavorodella SGFA. ���
36 | MONDO AGRICOLO | APRILE 2013
Il V Conto Energia
ha rivoluzionato il sistema
delle tariffe incentivanti
e le aziende agricole
devono valutare
le soluzioni più convenienti
F O C U S B IOENERG I E
l’applicazione del V Conto Energia,ha subito variazioni di rilievo.«Prima di decidere quale tipo di im-pianto realizzare nella propria azien-da – spiega – l’agricoltore o l’alleva-tore devono stabilire, attraverso unprogetto, qual è la scelta più oppor-tuna per la sua realtà imprenditoria-le e da lì valutare l’investimento cheintende affrontare, a cui consegue ilrelativo costo di gestione: più onero-so un impianto di biogas e molto me-no uno fotovoltaico. Fino a un paiod’anni fa quando in pratica era in vi-
Energia verde:biogas o fotovoltaico?
Ci sono due modalità di-verse di produrre ener-gia rinnovabile: impian-ti fotovoltaici o biogas.Nel mondo agrozootec-nico non devono esse-
re visti concorrenti tra loro, bensì al-ternativi, se non complementari. Par-te da questa considerazione la chiac-chierata a Cremona con Paolo Rossi,ricercatore del Crpa (Centro ricer-che produzioni animali) di ReggioEmilia per approfondire un temamolto attuale che, all’indomani del-
gore il secondo Conto energia, inun’azienda zootecnica dove era statoinstallato un impianto fotovoltaicocon una potenza oscillante tra i 70 ei 100KW, il costo variava dai 3.200 ai3.600euro/KW. Oggi, a parità di im-pianto e con l’entrata in vigore del VConto energia, non si superano i2.000euro/KW. Inoltre, a differenzadi un impianto di biogas, che proprioper le sue caratteristiche richiede lapresenza costante di una personapreparata in grado di intervenire perfronteggiare qualsiasi inconveniente,
APRILE 2013 | MONDO AGRICOLO | 37
era mai stato adottato nei Conti ener-gia precedenti, è ormai quasi del tut-to esaurito. «Così – osserva ancoraRossi – con questo provvedimento èstato in pratica modificato il mecca-nismo di incentivazione che finoraera basato sul riconoscimento di unatariffa rispetto all’energia prodottadall’impianto». Il V Conto energia stabilisce una quo-ta omnicomprensiva per l’energianetta che viene immessa in rete euna tariffa premio per quella utilizza-ta per autoconsumo. Non solo, ri-spetto a prima le tariffe hanno subi-to un calo del 45% e molto probabil-mente si andrà verso un sistema cheeliminerà quasi completamente gliincentivi». La fine delle tariffe incentivanti po-trebbe demotivare chi intende instal-lare un impianto fotovoltaico. «È unaprobabilità – conclude il ricercatoredel Crpa – perché l’investimento po-trebbe non risultare conveniente. Seperò, come molti esperti affermano,nel giro di una decina d’anni il costodell’energia fossile dovesse quadru-plicare, la convenienza di aver realiz-zato un impianto fotovoltaico sareb-be assicurata. Senza dimenticare i be-nefici che verrebbero prodotti perl’ambiente».
R. M. A.
un impianto fotovoltaico può lavora-re senza che un addetto preposto sene occupi».Negli ultimi anni in Italia si è regi-strato un vero e proprio boom di im-pianti fotovoltaici installati, soprattut-to in ambito agricolo. «In riferimentoalla fine del 2011 – puntualizza Rossiin occasione dell’ultima edizione di“BioEnergy” – i MW di potenza allac-ciati alla rete erano 12.800 per unaproduzione totale di energia pari a10.800GW. Diverso il discorso per ilbiogas che, va detto, registra una pro-duzione superiore di energia rispettoal fotovoltaico con un rapporto, me-diamente, di 5 a 1. In ogni caso, sonosignificativi i numeri scaturiti da unanostra recente indagine: gli 89MW dipotenza installata in impianti alimen-tati con deiezioni animali hanno pro-dotto 362GW».Intanto l’introduzione del V ContoEnergia, avvenuta alla fine di agostodello scorso anno, ha in buona parterivoluzionato il sistema delle tariffeincentivanti e il plafond di 6miliardi e700 milioni di euro previsto, che non
Diminuisce del 44% il costo
del fotovoltaico, ma il biogas
produce cinque volte tanto
programma tv di Raiuno “Li-
nea Verde”, il documentario
lo sta realizzando con la col-
laborazione del responsabi-
le Energia dell’Università La
Sapienza, Livio De Santoli.
Nell’incontro è stato pure
proiettato il promo della
pellicola.
C’è l’occhio di una piccola
telecamera che osserva e
F O C U S B I O E N E R G I E
Presentato il docu-film
di Sergio Malatesta
sul cambiamento
di mentalità
per costruire
il domani sostenibile
di Gaetano Menna
Trattore del futurodisegnato da Paul Prithuper la smart agricoltura ed alimentato ad idrogeno
registra. Segue la vita che
scorre: filma i rifiuti e in-
terroga sul loro riciclo, in-
tervista sulle energie rin-
novabili, sullo sviluppo so-
stenibile e sollecita un
nuovo approccio mentale
al problema dell’ambiente,
propone l’utilizzo di una
nuova energia come l’idro-
geno, prodotto al 100% da
Èstato presenta-
to presso la Fa-
coltà di Archi-
tettura dell’Uni-
versità La Sa-
pienza di Roma
il progetto del docu-film
“Green Generation” di cui è
autore e regista Sergio Mala-
testa. Sceneggiatore di nu-
merosi film e coautore del
Green Generation
38| MONDO AGRICOLO |MARZO 2013
fonti rinnovabili. Soprattut-
to cerca di dare una rispo-
sta all’interrogativo: “Salva-
re il pianeta dal surriscalda-
mento è possibile?”. Pro-
dotto da Giorgio Ginori
per Maiora Film (e co-pro-
dotto da Rai Cinema)
“Green Generation” sarà al
centro di una rassegna pre-
vista a Roma, a luglio all’I-
sola Tiberina (nell’ambito
del consueto appuntamen-
to dell’ “Isola del cinema” di
cui Ginori è il direttore ar-
tistico). Si tratta dell’even-
to "Isola Zero", una settima-
na interamente dedicata al-
l’ambiente.
«Stiamo lavorando per
coinvolgere possibili part-
ner e aziende green che
vorranno partecipare du-
rante la settimana dedicata
all’ambiente – ha detto il
produttore cinematografi-
co - Vogliamo, infatti, ren-
dere l’Isola Tiberina ener-
geticamente sostenibile, at-
traverso la realizzazione di
pannelli solari che produ-
cano energia per la grande
arena all’aperto che ogni
anno accoglie migliaia di
spettatori; stiamo studian-
do poi iniziative per la rac-
colta differenziata».
Nella kermesse si prevedo-
no dibattiti, aperitivi rigo-
rosamente bio, sfilate eco-
moda e proiezioni di pelli-
cole di “cinema sostenibi-
le”, come “Re della Terra
Selvaggia” che ha avuto
quattro nomination Oscar.
“Il mio lavoro – ha afferma-
to Malatesta - ha lo scopo
di chiarire le idee ed infor-
mare sulle numerose op-
portunità di applicazione
delle energie rinnovabili”.
Nel corso dell’incontro al-
la Facoltà di Architettura ha
tenuto un’articolata rela-
zione anche il vicepresi-
dente di Confagricoltura
Ezio Veggia che ha ribadito
come il settore primario
non sia “brown” (con il ter-
mine brown si intendono
tutte quelle tecnologie e
procedure che impattano
sull’ambiente), ma in tutto
e per tutto green.
«Di brown, in agricoltura,
c’è solo la terra. Il nostro è
un settore che è, e vuole
essere sempre più, rispet-
toso dell’ambiente e soste-
nibile. Il produttore agrico-
lo è il primo custode del
territorio». ���
PERCORSO DIDATTICO
«Grow the Future,
protagonisti oggi
dell’agricoltura di domani»
Syngenta ha lanciato“Grow the future - Pro-
tagonisti oggi dell'agricol-tura di domani”, un per-corso didattico rivolto aglistudenti degli istituti tecni-ci del settore tecnologicoe quelli professionali perl'agricoltura e lo svilupporurale nato per spingere iragazzi a confrontarsi sulrapporto tra agricoltura eambiente, stimolandone laproduzione di idee inno-vative. Il progetto, uniconel suo genere, è incentra-to sul comparto agricoloitaliano, con un focus sullequattro diverse colture –frumento, vite, pomodoroe mais – in una prospettivadi Agricoltura Responsa-bile™ attraverso alcuneschede didattiche disponi-bili sul sito www.growthefu-ture.it. Le classi che vor-ranno aderire all’iniziativa,dopo aver approfondito leschede didattiche, do-vranno progettarne unanuova (secondo lo sche-ma appreso: descrizione-sfide-soluzioni) mante-nendo gli elementi chiave
di una Agricoltura Re-sponsabile™ e proponen-do idee e soluzioni per lagestione della coltura. UnaGiuria di esperti Syngen-ta, al termine dell’annoscolastico, esaminerà glielaborati e, in base ai cri-teri di originalità, credibi-lità e coerenza con il per-corso, sceglierà i 3 miglio-ri progetti che vincerannodei buoni spendibili perl’acquisto di materiale di-dattico. Inoltre, per l’annoscolastico 2013/2014 Syn-genta offre la possibilità difornire alle classi un pro-prio tecnico che organiz-zerà una lezione su un te-ma o una coltura a richie-sta secondo la modalitàdella “formazione on de-mand”. Attraverso questainiziativa, Syngenta vuoleincoraggiare questi ragaz-zi, che costituiscono laprossima generazione diagricoltori, imprenditori econsumatori, a sviluppareidee che possano vera-mente fare la differenza.Per maggiori informazioniwww.growthefuture.it.
O S S E R V A T O R I O
Ezio VeggiaIl vicepresidente di Confagricolturaall’incontro dell’Università La Sapienza di Roma
Alla conquista del mercato russo
Servizio fotograficoal Vinitalydi Roberto Ciani Bassetti
Z O O M V I N I T A L Y - S O L
40| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Alla conquista del mercato russo
50 aziende produttrici
di vino ed olio
hanno partecipato
al progetto
di internazionalizzazione
di Confagricoltura
al Vinitaly.
Serrati incontri di affari
con 10 buyer di Mosca
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO |41
di Gabriella Bechi
Cinquanta aziende produt-trici di vino e di olio hannopartecipato quest’anno alprogetto di internaziona-lizzazione di Confagricol-tura al Vinitaly. Un appun-
tamento “storico”, che ha visto la no-stra Organizzazione impegnata fin dal-la sua prima partecipazione alla mani-festazione, nel 2006, e che complessi-vamente ha coinvolto oltre 350 azien-de, 100 operatori provenienti dallepiù svariate parti del mondo, per untotale di quasi 2000 incontri d’affari. IlPaese di riferimento quest’anno era laRussia e, per affrontare un mercatotanto promettente, quanto difficile,Confagricoltura si è avvalsa della col-laborazione di Unicredit, da tempo im-pegnata in attività di internazionaliz-zazione a favore di aziende del com-parto agroalimentare, del turismo, del-la moda, dell’arredamento e dellameccanica - forte anche della presen-za in oltre 50 Paesi nel mondo con fi-liali e banche di proprietà, specie nel-l’est europeo - che ha selezionato die-ci importatori provenienti dall’area diMosca. Cinque per il vino, uno esclusi-vamente per l’olio d’oliva, gli altri perentrambi i comparti. Due giorni di in-contri serrati con i produttori nellostand di Confagricoltura e uno pressogli spazi delle singole aziende.
42| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Z O O M V I N I T A L Y - S O L
Dagli importatori abbiamo raccoltogiudizi e sensazioni molto utili, per ca-pire le nuove tendenze di questo mer-cato in continua evoluzione. Oleg Petrovich Gordeev, direttoreesecutivo di “Cjsc Interpodukt - 96” -azienda specializzata nella distribuzio-ne di bevande alcoliche di alta qualità,che opera sul mercato russo dal 1996- partecipa per la prima volta ad unprogetto di internazionalizzazione inItalia perché vuole ampliare la gammadei suoi prodotti, finora circoscritta aFrancia, Spagna, Portogallo e Cile. “C’èun crescente interesse in Russia per iprodotti italiani e per la cucina del vo-stro Paese – spiega l’importatore, checollabora con grandi supermercati,negozi e ristoranti e che ha tra i suoiclienti produttori di fama mondiale -.Per questo ho deciso di importare an-che i vini italiani che, a differenza diquelli di altri Paesi, offrono una gam-ma straordinaria. Ho assaggiato grandi
vini, vere opere d’arte, e vini ottimicon il giusto rapporto qualità/prezzo.E siccome il modo di bere in Russiasta cambiando, penso di trovare in Ita-lia quello che cerco”.Non più solo vodka, dunque, comequalcuno continua a pensare. I russi,come ci hanno confermato tutti ibuyer con cui abbiamo parlato, bevo-no vino. Al ristorante, ma anche a casa.In tutti i supermercati e negozi dellecittà più importanti si può comprarevino. E molti sono anche gli appassio-nati, con belle cantine personali. “Ne-gli ultimi quindici anni – dice Oleg Pe-trovich – si è formata una classe mediache può permettersi di acquistare unabottiglia ad un giusto prezzo, per que-sto da prodotto riservato ad un’elite, ilvino si è trasformato a prodotto diconsumo abituale. Ed è per questoche servono vini di fascia media, che èquello che io sto cercando qui al Vini-taly. Senza dimenticare che da noi il
prezzo aumenta fino 5 vol-te, a causa di dazi, passaggi etasse”.Affermazioni che sembra-no in contrasto con la dimi-nuzione della nostre espor-tazioni registrata nell’ulti-mo anno, che l’importatorespiega così: “E’ stato creatoin Russia una sorta di mini-stero ‘dell’alcol’, con lo sco-po di mettere ordine nelleimportazioni di vino e birrae nella concessione delle li-cenze, che ha rallentatofortemente il flusso regola-re. Credo che tutto si siste-merà presto”.Concorda sul grande inte-resse dei russi per il nostroPaese, Saraliev Apti Akhme-dovich, direttore della “Sa-raliev Ie”, azienda di com-mercio all’ingrosso di pro-dotti alimentari a Mosca.
“L’Italia ha un grande fascino nel no-stro Paese – dice – per le sue bellez-ze naturali, il clima, i suoi prodotti ali-mentari, la moda. Ed effettivamentetutto quello che ho provato è moltobuono. Non solo il vino, ma anche l’o-lio, il pane e tante altre cose. Pensoche ci sia un buon futuro per i viniitaliani, soprattutto per quelli di fa-scia media di mercato, destinata prin-cipalmente alla grande distribuzione,che guarda con sempre maggiore in-teresse a questo prodotto”.Oltre al vino, anche l’olio è un prodot-to di grande appeal in Russia. AndreyNikolaevich Zhuravlev, lavora comeresponsabile delle importazioni di“Bahetle” (che in russo vuol dire Feli-ce), azienda proprietaria di 25 puntidi vendita di prodotti di alta qualità ericercatezze (oltre 40.000 da ogni par-te del mondo), distribuiti sul territorionazionale. Partecipa al progetto di in-ternazionalizzazione di Confagricoltu-ra, in collaborazione con Unicredit,esclusivamente per conoscere e as-saggiare i nostri oli. “In Russia – spiega- non esiste una cultura dell’olio del-l’oliva. Non lo coltiviamo, e fino a po-co tempo fa era conosciuto solo per le
Mario Guidi è intervenuto in diretta da Vinitaly a Radio Due Decanter sulla qualità del made in Italy, rimarcando l'importante sforzo delle aziende di Confagricoltura volto a coniugaretradizione e tecnologia.
«A Mosca c’ è un consumo
abituale di vino, puntando
sul prodotto di fascia media»
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO |43
sue proprietà terapeutiche. Così peranni è stato considerato come un me-dicinale, molto costoso, usato dallepersone particolarmente attente allaloro salute o per i bambini. Con l’ini-zio delle importazioni e con il diffon-dersi della cultura italiana, grazie an-che ai numerosi ristoranti del vostroPaese che sono nati in Russia, le cosesono cambiate, ma c’è ancora moltoda fare. L’olio extravergine d’oliva èancora destinato ad un pubblico mol-to selezionato, soprattutto ristoranti estranieri che vivono nel nostro Paese”. “I russi, ancora oggi, lo consideranoun prodotto d’elite, da non usare percucinare, ma solo per condire a crudoe in abbinamento a piatti della dietamediterranea. Anche per i suoi costi,che ancora sono molto elevati. Anchese ci sono molte differenze tra olicommerciali, principalmente spagno-li, il cui prezzo si aggira intorno ai 5euro (per la bottiglia da mezzolitro,che è quella normalmente ven-duta), oli italiani di media qualità, chestanno intorno ai 9 euro, fino ai pre-giati Dop che possono arrivare fino a
50 euro. Questo nonostante le proce-dure d’importazione siano molto piùsemplici di quelle del vino”.“Ho assaggiato molte cose interessan-ti – continua Andrey Nikolaevich – econ cinque aziende credo possano es-serci buone prospettive di collabora-zione. In generale posso dire che glioli italiani spesso hanno un gustotroppo forte e piccante che non piaceai miei connazionali, che preferisconosapori più delicati”.Soddisfatte anche le aziende che han-no preso parte al progetto. “La Russiaè mercato importante, ma molto dif-ficile – dice il presidente di Confagri-coltura Calabria Alberto Statti, pro-duttore di vino e olio -. Abbiamo avu-to qualche contatto interessante, so-prattutto per l’olio extra vergine, checi auguriamo vada a buon fine. Hopartecipato nelle edizioni precedenti
e trovo queste iniziative veramentemolto utili”.Tra le aziende iscritte anche CantinaLa Vis, importate realtà sul mercatovitivinicolo nazionale, con setteaziende dislocate in Trentino, AltoAdige e Toscana. “E’ la prima volta chepartecipiamo ad un progetto di in-ternazionalizzazione nell’ambito delVinitaly - dice Marco Raengo, diretto-re Marketing e Comunicazione -. Ab-biamo colto questa opportunità per-ché da pochi mesi abbiamo deciso,con una risorsa umana dedicata, dipuntare di più sul mercato russo. Po-tendo offrire una gamma di prodottiveramente molto ampia e differen-ziata, abbiamo capito che per noi cisono grosse opportunità. Se possodare un consiglio, si dovrebbe fareuna selezione più accurata dei buyer,in relazione alle specificità aziendali.Un piccolo produttore di olio nonpuò avere le stesse necessità di un’a-zienda come la nostra da milioni dibottiglie di vino. E l’interlocutorestraniero deve essere selezionato sul-la base di queste necessità” ���
L’olio extravergine destinato
ad un pubblico selezionato
soprattutto ristoranti e stranieri
44| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Il vino, ottenuto
con le giuste tecniche
e abbinato ai piatti tipici
della tradizione,
fa bene alla salute.
I risultati di uno studio
del CRA di Conegliano
e dell’Università
di Tor Vergata di Roma
di Gabriella Bechi
Z O O M V IN I TALY - SOL
stand di Confagricoltura.
“Si tratta di uno studio che ha destato
l’interesse della nostra Organizzazio-
ne – ha detto il presidente della Fede-
razione vitivinicola della Confagricol-
tura Pistoni – perché dimostra, in mo-
do scientifico, che il vino non solo
non fa male alla salute, ma che, anzi, se
fatto bene, bevuto in modo moderato
e abbinato a determinati alimenti, è sa-
lutare. E questo, per noi che il vino lo
facciamo e che lo abbiamo sempre
considerato un prodotto della terra, le-
gato alla nostra cultura, è un dato im-
portante”.
Lo studio ha individuato alcuni mo-
delli di interventi nel vigneto, fino ad
ora limitati ad esperienze sperimenta-
li, che hanno consentito di aggiunge-
re al vino un nuovo valore qualitativo,
legato al potere salutistico di alcuni
Vinsalut e dietamediterranea
La premessa è ovvia, ma
non dobbiamo stancarci
di ripeterla. L’abuso di al-
col è fortemente dannoso
alla salute, provoca ogni
anno migliaia di vittime
nel nostro Paese ed è un fenomeno so-
ciale preoccupante tra gli adolescenti.
Ma è altrettanto vero che si fa spesso
troppa confusione tra vino, superalco-
li e binge drinks, dimenticando che
nel vino sono contenute anche so-
stanze nutrizionali e salutari e che, nel
bere, sono fondamentali anche abitu-
dini e comportamenti.
Un tempo non troppo lontano l’Orga-
nizzazione Mondiale della Sanità rac-
comandava il consumo di vino. Oggi
non è più così. Ma il vino fa ancora be-
ne alla salute? E soprattutto è possibi-
le concentrare i componenti salutari
che si trovano nei vini? C'è una diffe-
renza fra una coltivazione e
l'altra per la nostra salute?
Quale effetti ha il consumo
di vino sui nostri geni, du-
rante i pasti e fuori di essi?
Queste domande hanno
trovato risposta nei risulta-
ti, inediti, di uno studio
(non a caso denominato
“Vinsalut”) condotto dal
CRA vitivinicolo di Cone-
gliano insieme alla Sezione
di Nutrizione Umana del-
l'Università degli Studi di
Tor Vergata di Roma, pre-
sentato al Vinitaly nello
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO |45
a base di nostri prodotti più tipici,
quelli della dieta mediterranea.
“Abbiamo confrontato i diversi effetti
del consumo dei vini sull’organismo
umano in abbinamento a vari alimen-
ti - ha detto uno degli autori dello stu-
dio, il dottor Alberto Carraro dell’Uni-
versità degli studi di Tor Vergata -. Al-
cuni cibi, infatti, sono in grado di atti-
vare geni che portano a detossificare
l'organismo. Se poi questi alimenti
vengono accompagnati a vini più ric-
chi di micronutrienti salutari il risulta-
to è migliore.”
In conclusione, bere poco, scegliendo
buoni vini ottenuti con le giuste tec-
niche; sorseggiare non a digiuno, ma
accompagnando il bicchiere ad un bel
piatto di pasta, cereali, verdura e frutta
- le pietanze tipiche della nostra dieta
mediterranea - fa bene alla salute.���
composti presenti naturalmente nel-
l’uva, di cui si può indurre una mag-
gior sintesi naturale.
“Abbiamo utilizzato – ha spiegato Die-
go Tommasi del CRA di Conegliano -
pratiche virtuose, sia in vigna sia in
cantina, per ottenere una maggiore
concentrazione di micronutrienti nel-
l'uva. La sperimentazione si è basata
su potature più povere e meno elabo-
rate delle tecniche classiche, sulla ri-
duzione e sulla sospensione delle con-
cimazioni azotate e sull'uso di antipa-
rassitari diversi, che stimolino la sinte-
si dei componenti salutari del vino.
Quindi sono state analizzate le uve ot-
tenute e messe confronto con quelle
lavorate con metodi tradizionali, con
un’attenzione particolare ai macro e
micro componenti responsabili della
qualità organolettica e a quelli legati
alle proprietà salutistiche. Poi, in fase
di vinificazione, sono stati provati pro-
tocolli che permettano di conservare
al massimo i valori salutistici del pro-
dotto di partenza. I vini ottenuti con
queste pratiche sono risultati più salu-
tari, consentendo peraltro anche una
possibile riduzione dell'apporto di
solfiti”.
Lo studio ha anche esaminato gli ef-
fetti fisiologici sull'uomo legati all'as-
sunzione di vino, rilevando enormi
differenze, non più trascurabili in fu-
turo, fra consumo a digiuno o durante
un pasto. E non un pasto qualsiasi, ma
Pratiche virtuose
per una maggiore concentrazione
di micronutrienti nell'uva
46| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Riunione della Federazione
Vitivinicola, con Dorfmann
e Guidi. Pistoni: «Diritti
di impianto questione
cruciale che non ammette
cedimenti. Non
danneggiamo un comparto
che garantisce ricchezza
ed occupazione»
Z O O M V I N I T A L Y - S O L
missione Agricoltura del Parlamento
Europeo Herbert Dorfmann, che è re-
latore del progetto di modifica del
Regolamento (CE) n. 1234/2007 in
ordine al regime di pagamento unico
e al sostegno ai viticoltori.
«Non sono concesse disattenzioni
per uno strumento di politica di set-
tore essenziale per un comparto che
garantisce ricchezza ed occupazione
al Paese e che non possiamo mettere
a repentaglio – ha detto Pistoni -. Sia-
mo sempre più convinti che l'attuale
sistema dei diritti di impianto sia
Baccoirremovibile
da sinistra: Dorfmann,
Guidi e Pistoni
Il futuro dei diritti di impianto
vitivinicoli costituisce una que-
stione strategica che riguarda
uno dei comparti chiave della
nostra agricoltura e da affronta-
re con grande attenzione nel-
l'ambito del negoziato della riforma
della PAC verso il 2020. Lo ha ribadi-
to la Federazione nazionale Vitivini-
cola, che si è riunita a Verona, al Vini-
taly 2013. Ai lavori, presieduti da Pier-
giovanni Pistoni, sono intervenuti an-
che il presidente confederale Mario
Guidi ed il componente della Com-
quello che consente di gestire al me-
glio il potenziale vitivinicolo, come
ritiene anche il Parlamento europeo,
e che ogni cambiamento rispetto a
questa baseline debba essere attenta-
mente valutato in quanto a possibili
conseguenze sulle capacità produtti-
ve del settore e sul reddito dei vitivi-
nicoltori».
Lo scenario negoziale vede da un la-
to l'ipotesi del Parlamento europeo
di una proroga dell'attuale sistema si-
no al 2030 e, dall'altro lato, la posi-
zione di compromesso del Consiglio
UE che già prefigura un sistema di
"autorizzazioni” a termine, che sosti-
tuirebbe dal 2019 l'attuale regime ba-
sato sui diritti, prevedendo un possi-
bile aumento dei nuovi vigneti sino
all'uno per cento l'anno e con una li-
beralizzazione degli investimenti a
partire dal 2024.
Non possiamo cedere alla liberalizza-
zione delle produzioni perché abbia-
mo assolutamente bisogno di una re-
la trattativa. Perché, come ha osserva-
to Guidi, «deve essere chiaro che
ogni allentamento può mettere a re-
pentaglio uno dei comparti di punta
per l'agricoltura e per l'export nazio-
nali». (R. M. A.)
golamentazione del poten-
ziale rispetto al mercato -
ha stigmatizzato la Federa-
zione Vitivinicola - e dob-
biamo valutare con ogni
cautela tutte le possibili ri-
percussioni derivanti da un
eventuale superamento
dell'attuale regime.
Occorre poi porre la massi-
ma attenzione all’aumento
degli investimenti consen-
titi e alla gestione regionale
delle autorizzazioni. Altret-
tanta attenzione va poi po-
sta ai meccanismi di acces-
so, che devono garantire
un’equilibrata gestione del-
l'offerta e l'espansione del-
le produzioni per le imprese che vo-
gliono crescere ed investire in nuovi
impianti vitati. Pur comprendendo le
difficoltà del negoziato comunitario,
queste istanze vanno prese tutte in
serie considerazione nel seguito del-
48| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Riunione della Federazione
Olivicola. Rossi:
«I ricavi diminuiscono
con la pressione
dei competitor, in primo
luogo la Spagna, che porta
ad un livellamento
dei prezzi verso il basso»
Z O O M V I N I T A L Y - S O L
ni interne, a fronte invece di una cre-scita produttiva, non solo nei Paesidel bacino del Mediterraneo, ma an-che in altre aree con condizioni pe-doclimatiche favorevoli (Sud Ameri-ca, Australia, ecc.). Da un lato i ricavidiminuiscono con la pressione deicompetitor, in primo luogo la Spa-gna, che porta ad un tendenziale li-vellamento dei prezzi verso il basso;dall’altro però, vi sono costi di pro-duzione in aumento. “Un mix perico-loso – sottolinea il presidente Guidi –che pone molte aziende fuori merca-to ed a rischio chiusura”. C’è ancheda rilevare – come è stato sottolinea-to da Unicredit – un aumento delconsumo mondiale di olio. La ‘Gran-de Italia dell’Olio’, quella competitivache punta sul prodotto di qualità –osserva Guidi – è alla conquista o alconsolidamento dei mercati esteripiù promettenti, come quello dellaRussia dove (specie a Mosca e SanPietroburgo che da sole contano unbacino di 15 milioni di abitanti) c’èun’espansione della rete commercia-le della GDO. “È sempre più urgente avviare l’atti-vità di promozione dell’olio extraver-gine d’oliva italiano nel mondo e daresostegno alle iniziative di marketing,prima collettive e poi di impresa – ri-leva Donato Rossi –. Da parte nostrasiamo impegnati a favorire il contattodegli imprenditori olivicoli con glioperatori esteri”. Non è mancata poi una riflessione sulSol (Salone internazionale dell’oliod’oliva), che si svolge, sempre a Vero-na, in contemporanea con il Vinitaly,anche quest’anno è passato in secon-do piano, schiacciato dallo straordina-rio e meritato successo della rassegnavitivinicola. Appare, quindi, necessariopensare o ad una diversa data per lamanifestazione olivicola o allo sposta-mento in un’altra città. Lo hanno riba-dito in un comunicato congiuntoConfagricoltura e Cia: “Il Sol sembra il‘fratello povero’ del Vinitaly, con pocapromozione e visibilità. E così l’oliod’oliva, prodotto strategico non haquella ribalta che certamente merita”.
(R. M. A.)
Si scivola sull’olio
Anche l’olio extravergi-ne d’oliva punta condecisione sull’export.È emerso nel corsodella riunione dellaFederazione Naziona-
le Olivicola, presieduta da DonatoRossi (a cui è intervenuto anche ilpresidente confederale Mario Guidi),che si è svolta a Verona in fiera. Il set-
tore olivicolo – come ha evidenziatoIsmea nell’incontro di approfondi-mento – registra nel 2012 ancora unaumento dell’export in quantità edin valore ed un saldo commercialepositivo per il secondo anno conse-cutivo. Inoltre, quest’anno si è verifi-cata una contrazione delle produzio-
Donato Rossi
Bruno Barbieri - il famosocuoco pluristellato, giudicedel popolare programmatv "MasterChef Italia” - èstato ospite dello stand diConfagricoltura al Vini-taly-Sol, come testimonedell'eccellenza del nostroolio extravergine d'oliva.
"Tutta la mia vita gastronomica è stata accompa-gnata dall'olio d'oliva. Ed era arrivato il momento diavere un olio ufficiale della nostra trasmissione - hadetto -. Mi sono rivolto ad un olivicoltore a cui milega un'amicizia decennale, Carlo Gradassi, pro-duttore storico in una regione che, per quanto ri-guarda l'olio extravergine d'oliva, a mio parere sin-tetizza meglio la straordinaria varietà italiana,l'Umbria". E' nato così ‘Terre francescane’, l'olio diMasterChef, creato in tre tipologie diverse, verdeper le verdure, rosso per la carne, blu per il pesce.Tutto rigorosamente Umbria Dop, con mix di diffe-renti cultivar. Con Bruno Barbieri ed il produttoreCarlo Gradassi c'era anche l'assessore all'Agricoltu-ra della regione Umbria, Fernanda Cecchini.
n BARBIERI: «CONDISCO MASTERCHEF»
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO |49
“Assofrantoi Serviziè il nostro innova-tivo sistema diconsulenza, perpromuovere all’e-stero sempre più
l’eccellenza dell’olio extravergine ita-liano”. Lo ha detto Pier Luigi Silvestri,presidente dell’ Associazione frantoioleari italiani (Assofrantoi) e vicepre-sidente di Confagricoltura Viterbo-Rie-ti, presentando al Sol l’ultima novitàdell’organizzazione dei frantoiani. Do-po la scommessa sulla “Filiera 2.0” e illancio di Asso.Frant.O.I. Mobile, l’appgratuita per smartphone che indirizzail consumatore ad un approccio nuo-vo verso il mondo dell’olio, Assofran-toi propone questo nuovo servizio,che permette ai tecnici del settore diformarsi e di approfondire le normati-ve agro-alimentari dei diversi Paesi. Nonostante i problemi e le difficoltà,c’è un’Italia di successo, creativa e am-mirata nel mondo. Assofrantoi intendecogliere le occasioni offerte da questo
momento di crisi e guardare al futurocon gli occhi aperti, percorrendo nuo-ve strade imprenditoriali. “L’export èfondamentale per il nostro olio – spie-ga Silvestri - ma occorre essere costan-temente aggiornati sulle legislazionialimentari in continua evoluzione e didifficile interpretazione, conoscere leconvenzioni su analisi chimico-fisicheed organolettiche, nonché sui materia-li di confezionamento e imballaggio”. Il nuovo sistema di consulenza com-pleta e globale è realizzato in collabo-razione con FoodLex, team di profes-sionisti specializzati, da anni impegna-ti nel campo agro-alimentare, con sedisul territorio nazionale a Bari (Gravi-na), Roma e Bologna e internazionali:Parigi, Berlino, Tokyo, Shangai, NewYork e San Paolo. L’obiettivo è raffor-zare la competitività delle imprese as-sociate puntando ad una sempremaggiore sinergia, e mantenendo uncostante occhio di riguardo alle pro-blematiche ambientali anche attraver-so i contratti di rete. Presentata quin-
Il presidente
dell’Associazione
Pier Luigi Silvestri:
«Puntiamo su attività
innovative per rilanciare
efficacemente il made
in Italy nel mondo»
di l’iniziativa della “carta d’identitàdegli oli” che, grazie alla metodolo-gia della “calorimetria” messa a pun-to dal Cnr di Pisa, permette di indi-viduare la provenienza esatta dell’o-lio che si trova dentro una bottiglia.Ogni territorio ha il suo grafico, unasorta di documento di riconosci-mento del prodotto. Al termine del-la presentazione, presso lo stand diConfagricoltura, c’è stata una degu-stazione, guidata dal capo panel Al-fredo Marasciulo, di dieci fra i 60 oliextravergini che hanno una propriacarta d’identità, abbinati a differentitipi di pane. (R. M. A.)
Assofrantoi: servizi per l’export
Pier Luigi Silvestri
50| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Appuntamento Anga
a Verona. Presentato
il prototipo della “Carta
degli oli e dei vini”
degli imprenditori
“under 40” associati
di Elisabetta Tufarelli
Z O O M V I N I T A L Y - S O L
– ha messo in evidenza Nicola Moto-
lese, presidente dell’Anga -. Ci servi-
va un modo per valorizzare questo
nostro patrimonio di ricchezza, va-
rietà e qualità”. Prima di entrare sulle
questioni vive della riforma della Pac,
in particolare sulle misure relative al-
l’insediamento ed al prepensiona-
mento, il direttore Area Economica e
Centro Studi dell’Organizzazione,
Vincenzo Lenucci si è soffermato sul-
le iniziative al Vinitaly, ed ha spiegato
come la scelta sia stata di dare un ta-
glio utile a tutti gli avvenimenti di ‘Ca-
sa Confagricoltura’. I nostri produtto-
ri giocano con buone performance
in casa, ma sono capaci di vincere so-
prattutto in trasferta. Palma Esposito,
responsabile per i settori vino e olio,
ha parlato delle misure per la promo-
zione e gli investimenti in azienda
previsti dal nuovo programma nazio-
nale di sostegno vino (PNS); per l’olio
”Giovani oggi,
grandi doma-
ni”, il consueto
appuntamento
dell’Anga al Vi-
nitaly–Sol, è
stato un vero successo. L’aperitivo è
stato diverso dalle classiche degusta-
Giovani oggi, grandi domani
zioni, ed è diventato l’occasione per
presentare il prototipo della ‘carta de-
gli oli e dei vini’ degli imprenditori ‘un-
der 40’ associati. E si è rivelato così l’i-
deale ‘gran finale’ della ‘Grande Italia
del vino e dell’olio’ di Confagricoltura,
valorizzando i settori vitivinicolo ed
olivicolo che rappresentano una fetta
importante dell’economia del Paese,
in termini di produzione e di impatto
sociale.
“Non ci aspettavamo tanto successo,
ma ci ha fatto piacere. La nostra ‘car-
ta dei vini e degli oli’ è un’idea in cui
crediamo molto. Abbiamo produttori
importanti, che fanno ottimi vini e oli
Giovani oggi, grandi domani
Guidi e Motolese:
«C’è un patrimonio produttivo
orientato all’export»
ha illustrato le norme per
l’etichettatura e commer-
cializzazione ed il progetto
dell’olio ‘Alta Qualità’.
Ha raccontato la sua espe-
rienza Francesco Cirelli, che
conduce ad Atri l’unica can-
tina abruzzese che fermenta
il vino nelle anfore di terra-
cotta da ottocento litri (rea-
lizzate da un giovane artista
fiorentino), invece che le
classiche botti in acciaio, le-
gno o cemento. E poi i pro-
dotti e le storie di Giovanni
Ederle di Verona, Silvia Gar-
dina di Padova, Andrea Peri di Brescia,
Chiara Falciani di Firenze, Bernardo
Barberani di Orvieto, Raffaele M. Maio-
rano di Crotone, Luca Bini di Firenze,
Ugo Bagedda di Olbia-Tempio, Elio
Perciaccante di Cosenza, Antonella
Ferrara di Taranto, Giuliano Conforti di
Cosenza, Diana Lenzi di Siena e Raf-
faello Tocci di Cosenza."Ci sono gran-
di opportunità per voi giovani - ha det-
to Mario Guidi, intervenendo all’in-
contro - purché ci si renda conto che
l'agricoltura è cambiata. Il mercato na-
zionale è maturo e saturo ed i nostri
orizzonti devono allagarsi verso l'Eu-
ropa e oltre. Non possiamo più per-
metterci di essere piccoli, dobbiamo
metterci in rete, uscire dalla dipen-
denza del sistema pubblico e avvici-
narci al più ampio sistema
agroindustriale. I giovani im-
prenditori agricoli devono
proiettarsi in questo scena-
rio, dove tecnologia, web e
marketing avranno un ruolo
essenziale. L'iniziativa della
‘carta dei vini e degli oli’ che
presentate oggi va in questa
direzione”. Anche il nuovo
assessore all'Agricoltura del-
la Regione Puglia e coordi-
natore degli assessori regio-
nali, Fabrizio Nardoni, ha
promesso di dedicare atten-
zione ai giovani: “Mi impe-
gno a discutere al più presto di un pia-
no strategico per l'agricoltura”.
L’appuntamento dell’Anga è stato ca-
pace di conquistare tutti i palati, sot-
tolineando le due passioni che cre-
scono a ritmi vertiginosi, quella dei
giovani che s’impegnano in agricol-
tura e quella dei consumatori di tutto
il mondo, in particolare dell’ Est, per
l’olio extravergine e il vino ‘made in
Italy’. ���
Da sinistra: l’assessore
Nardoni, Guidi e Motolese
52| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Sinergie di filiera:nasce “Biogas Attack”progetto agroindustriale
a network, che mira a fornire agli agricoltori
una nuova soluzione
integrata per incrementare
le rese di mais da trinciato per impianti biogas
di Claudio Pietraforte
AT T U A L I TÀ MECCAN I Z ZAZ I ONE
mente adatto all’alta densità; Mater-
macc, la ditta che ha costruito la se-
minatrice MS Twin specificatamente
destinata alla semina a file binate, e
New Holland, che con la nuova trin-
ciacaricatrice FR garantisce il moni-
toraggio in continuo della sostanza
secca.
Il target è rappresentato attualmente
da un’ottantina di aziende agricole
con impianto di biogas che insieme
rappresentano il 10% della superficie
coltivata a mais e il 30% del trinciato
di mais prodotto in Italia. Ognuna di
esse ha messo a disposizione del pro-
getto una superficie di 10 ettari sui
quali verrà effettuata la sperimenta-
zione con la collaborazione di 5 con-
toterzisti, che rappresentano l’eccel-
lenza dell’intero areale maidicolo del
nord Italia.Poiché il nuovo modo di
fare trinciato punta ad essere, a parti-
re dal 2014, una soluzione disponi-
bile per tutti gli agricoltori italiani,
durante l’estate di quest’anno, nel pe-
riodo della trinciatura saranno orga-
nizzate delle giornate in campo per
condividere i risultati ottenuti, che
saranno poi divulgati nel corso del-
l’autunno attraverso un piano di co-
municazione dedicato. ���
Genetica di ultima gene-
razione abbinata a tecni-
che di semina e di trin-
ciatura innovative, effi-
cienti e redditizie. Nasce
così, nell’ottica delle si-
nergie di filiera e della piena integra-
zione tra competenze diverse, un
progetto mirato a fornire agli agricol-
tori italiani una nuova soluzione per
incrementare le rese produttive di
mais da trinciato da destinare agli im-
Il trinciato nella rete
pianti di biogas. L’iniziativa, come è
stato spiegato nel corso della presen-
tazione alla stampa organizzata lo
scorso marzo presso l’azienda agri-
cola Cazzola di Salizzole nel Verone-
se, si avvale della semina a file binate:
una tecnica che permette di aumen-
tare le rese, a parità di superficie col-
tivata, incrementando il numero di
piante per ettaro. Disponendo dell’i-
brido di mais adatto si può arrivare fi-
no a 10 piante per metro quadrato
che, grazie alla distribuzione a quin-
conce (nell’ambito della bina i semi
non vengono deposti in parallelo ma
a quinconce ossia sfalsati), godranno
ciascuna di un maggiore spazio utile,
a garanzia di un utilizzo più razionale
di acqua, luce ed elementi nutritivi.
Presentato con il nome di “Biogas At-
tack”, il progetto vede in prima fila
Dekalb, marchio storico del gruppo
Monsanto, che ha messo a disposi-
zione un ibrido di mais particolar-
Genetica di ultima generazione
abbinata a tecniche di semina
e di trinciatura innovative
Il trinciato nella rete
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54| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
ticoltore spesso costretto a lavorare suterreni in forte pendenza, l’utilizzo diparecchie attrezzature, anche pesanti,che rendono possibile la meccanizza-zione in toto del vigneto. È possibile intal modo eseguire in tempi rapidi la-vorazioni del terreno, concimazione,diserbo e tutte le operazioni sul verde,compresi i trattamenti di difesa fitosa-nitaria. Si tratta infine di macchine do-tate di una vera e propria cabina di pi-lotaggio, con aria condizionata e inso-norizzazioni, in grado di garantire al-l’operatore ergonomia, comfort e tuttii sistemi di sicurezza. Apre questa carrellata, che fa seguito aquella proposta nello scorso numerodi “Mondo Agricolo”, la nuova genera-zione di uno specialista per eccellen-
AT T U A L I TÀ M E C C A N I Z Z A Z I O N E
Il nome del guerriero
giapponese letteralmentesignifica “colui che
serve”. Ecco i trattori
specializzati per vigneti
e frutteti sono sempre più utili: potenti, efficienti,polifunzionali. Un noto marchio dedicaai lottatori ronin
una delle nuove macchine più versatili
Samurai tra i filari
Dimensioni contenute, for-me arrotondate, profiloribassato, passo corto eraggio di sterzata moltoridotto. Sono alcune dellecaratteristiche salienti dei
trattori specializzati per il vigneto e ilfrutteto, che puntano ad assicurare aquesta tipologia di macchine unagrande manovrabilità tra i filari e la ca-pacità di entrare in spazi di solito mol-to ristretti senza danneggiare piante infiore o frutti. Oggi, inoltre, i mezzi in-tegralmente progettati per l’impiegoin vigna vengono realizzati dalle casecostruttrici sempre più all’insegnadell’efficienza e della polifunzionalità,proponendo sul mercato trattrici in-crementate nella potenza, contraddi-stinte da trasmissioni meccaniche conmolteplici combinazioni di rapporti,doppia trazione e notevole portataidraulica con elevato numero di distri-butori variamente collocati per offri-re, oltre ad una maggiore stabilità al vi-
Gli specializzati rendono
possibile la meccanizzazione
in toto del vigneto
di Barbara Mengozzi
Goldoni Ronin
Samurai tra i filari
za, il Landini Rex. La gamma, comple-tamente rinnovata nell’estetica e neicontenuti tecnici, è composta oggi da7 modelli con potenze comprese tra i68 e i 110 cavalli e viene presentatacon tre diversi tipi di trasmissione econ differenti soluzioni di assali ante-riori e posteriori, quindi con varie di-mensioni di passo e carreggiata che lasuddividono nelle versioni F (fruttetostretto), GE (frutteto basso) e GT (frut-teto largo). Oltre alle nuove motoriz-zazioni Perkins a 3 e 4 cilindri turboaftercooler emissionate Tier 3, i recen-ti upgrade riguardano l’ottimizzazionedell’innesto della Pto, la regolazionedella sensibilità del sollevatore piùprecisa, la disponibilità di un solleva-tore e Pto frontali e le nuove dotazio-ni idrauliche. Provvista delle stesse caratteristichetecniche, la gamma specialistica Mc-Cormick, contrassegnata dalla letteraF, viene proposta nelle versioni frut-teto stretto (F), frutteto basso (GE) efrutteto largo (XL). Passando ad unautentico specialista del lavoro in vi-gna come il Rex 90 V, progettato peril vigneto stretto e con potenza di 83cavalli, va prima di tutto evidenziatoil basso baricentro che ne permette
l’impiego tra i filari in pienasicurezza. Tra le principaliprerogative di questo trat-tore spiccano, inoltre, ilcambio modulare che con-sente di ottenere fino a 32marce av+16 rm con super-riduttore, la frenatura inte-grale sulle 4 ruote, l’angolodi sterzata di 55° e un solle-vatore posteriore dalla ca-pacità di 2.600 kg. La cabi-na infine, dotata di riscalda-mento, aria condizionata efiltri a carboni attivi, è statastudiata per garantire unapressurizzazione adeguatain ambienti contaminati daanticrittogamici.Si chiama Ronin, come i sa-murai rimasti senza padro-ne, la più recente novitàspecialistica di casa Goldo-ni: una serie di trattori mol-
to versatili – lanciata a Fieragricola2012 e finalista nella categoria deglispecializzati al Tractor of the year2013 – formata all’inizio dai modelli40 e 50, azionati da motori Lombardi-ni Tier 3A raffreddati ad acqua con po-
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO |55
McCormick F90N
Si garantisce all’operatore
ergonomia, comfort
e tutti i sistemi di sicurezza
Landini nuovo Rex 80
tegrale sospesa su ammortizzatori sili-conici a viscosità variabile), i Roninsfoggiano un design accattivante co-niugato ad una trasmissione meccani-ca 12+12+4 con inversore sincroniz-zato e dispositivo Fast Reverse che,grazie alle sue ulteriori 4 retromarceveloci, facilita le manovre e aumenta la
tenze rispettivamente di 38 e 48 ca-valli, ai quali, dopo il debutto all’ulti-ma edizione dell’Eima, si sono aggiun-ti i nuovi modelli 45 e 55 che monta-no motori Perkins 403D, da 40 cavalli,e 404D, da 48 cavalli. Disponibili sianella versione cabinata sia in quellaRollBar (entrambe con piattaforma in-
AT T U A L I TÀ M E C C A N I Z Z A Z I O N E
56| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Antonio Carraro
in alto SRH9800
in basso TGF 9800
produttività. Il raggio minimo di voltaè di 3,1 metri e l’allestimento del Ro-nin con attrezzature specifiche, co-me il tosaprato ventrale, permette dimetterne in luce la flessibilità e lamultifunzionalità, requisiti che ren-dono questo trattore adatto ai piùsvariati impieghi, in campagna e ingiardino. Altra interessante novità pervigneto e frutteto della scuderia Gol-doni è il modello snodato Cluster70SN+, mosso da un potente motorea 3 cilindri Turbo intercooler da 66cavalli Tier 3A e provvisto di una nuo-va trasmissione 16+16, dotata di in-versore Fast Reverse 100% meccani-co, e di frizione indipendente dellaPto posteriore. Nell’ambito degli specializzati unacategoria a sé è costituita dai trattoriisodiametrici, la cui peculiarità èquella di avere ruote anteriori e po-steriori dello stesso diametro. L’iso-diametrico SRH 9800 di Antonio Car-raro si segnala per un concept nuo-vo e singolare in quanto abbina la tra-smissione idrostatica al telaio artico-lato a carreggiata stretta (minimo 1metro) e alla guida reversibile, mo-strandosi particolarmente adatto a la-vorare negli spazi ristretti. In eviden-za, tra i dispositivi, l’Electronic SpeedControl che permette di gestire elet-tronicamente la velocità, i giri moto-re e la Pto anche nei dislivelli confe-rendo estrema precisione ed omoge-neità nell’esecuzione dei trattamenticon fitosanitari, senza dispersioni dimateriali chimici.Profilo particolarmente filante e asset-to basso identificano un altro modellodi punta della Antonio Carraro, il TGF9800, le cui ruote anteriori, di raggioinferiore, determinano volte moltocontenute intorno ai filari. Azionato daun motore da 87 cavalli 4 cilindri tur-bo (a masse controrotanti con sistemadi iniezione ed Egr a controllo elettro-nico) e munito di sollevamento ante-riore a 6 prese idrauliche, il TGF 9800è configurabile con numerose combi-nazioni di pneumatici (ben 16) per ot-tenere le versioni più personalizzate epuò essere allestito con due diversecabine. ���
In evidenza gli isodiametrici
con ruote anteriori e posteriori
dello stesso diametro
• Più prestazioni e meno emissioni con nuove curve di potenza a basso regime del motore
• Più potenza con le nuove motorizzazioni FPT Industrial ino a 106CV
• Più sicurezza con il nuovo dispositivo di parcheggio della trasmissione Dual Command™
• Più portata ed eficienza idraulica con i nuovi distributori elettronici ventrali proporzionali
• Più comfort ed abitabilità in cabina, più ergonomia dei comandi
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58| MONDO AGRICOLO | APRILE 2013
M A P P A M O N D O
I francesi sono a favoredelle energie rinnovabili,ma sono in gran parteignari di cosa siano effetti-vamente. È questo il risul-tato di un sondaggio con-dotto da Ipsos per l' “Asso-ciazione Energie Rinnova-bili”, pubblicato da ‘LeMonde’ in occasione del-l’annuale World Review. Il costo è visto come ilprincipale ostacolo al lorosviluppo. Dai dati emergeche circa il 68% degli in-tervistati è favorevole al-
l’istallazione dell’impian-to eolico nel proprio co-mune, ma solo il 45% ac-cetterebbe che fosse nelproprio campo visivo.L’avversione è minore peri pannelli solari, ammessidall’82% del campione.Energia idraulica e mari-na, geotermica, biomassee bioenergie sono decisa-mente meno conosciute eil compostaggio fa partedelle energie rinnovabiliper l’81% dei francesi in-tervistati.
LE MONDE: I FRANCESI NON CONOSCONO LE RINNOVABILI
di Elisabetta Tufarelli
In Spagna raddoppia il tasso d’insolvenza
Nella penisola
iberica, raddoppia il tasso
di insolvenza
delle aziende
agricole a causadella crisi
n LA PIÛ GRANDE CENTRALE ELETTRICA IN AFRICA
Quando le palmediventano troppo
grandi, sonoinutilizzabili.Perché non tagliarle e usarle per produrre
energia? L’idea è venuta alla società ivoriana Biokala, che produrràenergia elettrica proprio da tronchi e foglie di palma da olio. Nel 2015, se tutto andrà come previsto, Costa d'Avorio avrà la più grande centrale africana di produzione di energia elettrica da biomassa. Il progetto Biovea prevede la costruzione e l'esercizio di un impianto di 42 MW in Aboisso, un centinaio di chilometri a est di Abidjan. Si calcola che più di 300.000tonnellate di biomassa saranno utilizzati da Biokala per la produzione di circa 288 GWh di energia elettrica da immettere nella rete nazionale. Il progetto avrà un costo di circa 40 milioni di dollari.
da circa 26 miliardi
del 2008 a 20,85 miliardi
alla fine del 2012.
Questa situazione –
ad avviso dell’Organiz-
zazione agricola iberica -
mette in evidenza
l'inefficacia delle misure
approvate dal governo
per superare la crisi,
per cui si chiede
un piano specifico
per il settore, che
preveda meccanismi
per rifinanziare il debito
e promuovere la stabilità
economica delle aziende
agricole. In particolare,
il comparto sollecita un
istituto finanziario o un
ramo specifico
all'interno degli attuali
strumenti pubblici, per
incanalare l'accesso ai
finanziamenti e
indirizzare l'attività
agricola verso la
trasformazione e la
commercializzazione.
In Spagna il tasso di
insolvenza nel settore
agricolo è quasi rad-
doppiato, da 4,08% del
2010 a 8,55% nel terzo
trimestre del 2012;
in volume, circa 1,783
miliardi di euro.
Per l’Organizzazione
spagnola “Upa” (Unione
dei sindacati degli
agricoltori) la cifra
riflette l'evoluzione
negativa del settore
agricolo: nel 2006 questo
tasso era solo dell'1,26%.
I prestiti sono diminuiti
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO | 59
Nigeria agricola teleconnessa
Gli agricoltori
saranno dotati di cellulari. Manovra elettorale?Una cosa è certa:nei campi nigeriani
c’è l’esigenza di rinnovare l’attivitàe di investirein comunicazione
La Nigeria distribuirà
10 milioni di tele-
foni cellulari agli
agricoltori con l’obiet-
tivo di frenare la povertà
della popolazione rurale.
L’agricoltura, nel Paese,
è uno dei pilastri
economici: rappresenta
il 40% del Pil e occupa
circa 80 milioni
di abitanti.
Il provvedimento
del governo mira
a migliorare la sicurezza
alimentare del paese
più popolato dell’Africa.
L'operazione richiederà
anche l'installazione
di ripetitori nelle zone
rurali, per consentire
la comunicazione.
Il ministro dell'Agricol-
tura, Akinwumi Adesina,
ha detto che l'acquisto
di questi telefoni sarebbe
stato finanziato
da una apposita tassa,
mentre per il Segretario
Generale dell’opposi-
zione All Nigeria Peoples
Party (ANPP), Tumsa
Tijani, si tratta
di una strategia indiretta
per raccogliere voti
dell’elettorato rurale
nelle prossime elezioni
presidenziali del 2015.
Il Paese batte tutti
i record in termini
di diffusione dei cellula-
ri, ma se 110 milioni
di nigeriani ne possiedo-
no uno, ci sono
molti agricoltori
che ne sono sprovvisti.
Anche lo sviluppo
dei pagamenti attraverso
cellulare è in rapida
crescita e il governo
della Nigeria, lo scorso
anno, ha lanciato
n LA PROTESTA-DONAZIONE DEGLI AGRICOLTORI GRECI
Continua l’ originaleprotesta degli agricol-tori greci che distri-buiscono gratuitamentefrutta e verdura a famiglie, pensionati e disoccupati.Recentemente l’ hannofatto nel cuore di Atene,
davanti al ministero dell’Agricoltura, donando in questaoccasione oltre 50 tonnellate di prodotti delle campagne.Sono stati consegnati anche volantini con le proposte che gli agricoltori fanno al governo. I produttori chiedono di abbassare del 50% i prezzi del carburanteper macchine agricole e di ridurre i contributi per le as-sicurazioni agricole, di annullare l’obbligatorietà di dichiarare quali sono i prodotti che coltivano, di abbassare dal 23% al 6% le tasse su macchine e attrezzature e di ridurre l’Iva sui prodotti agricoli a vantaggio dei consumatori. Inoltre, insistono nel chiedere che i principi su cui si basa la politicaagricola greca siano modificati e chiedono che vengarisolto il problema dei prezzi all’origine troppo bassi.
il proprio "portafoglio
elettronico", per effet-
tuare transazioni via sms.
Per il presidente
nigeriano Goodluck
Jonathan: “L'agricoltura
moderna richiede
un flusso costante
di informazioni tra pro-
duttori e fornitori”.
La metà dei telefoni
cellulari sarà riservata
alle donne, che rappre-
sentano circa il 70%
della manodopera
del settore.
60| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
di Elisabetta Tufarelli
AT T U A L I TÀ TERR I TOR I O
Città del riso:habitat, culturae business
Paolo Carrà presidentedi Confagri Vercelli:i visitatori della mostra
hanno la possibilità di conoscere meglio il territorio e, magari, visitare le aziende
st'anno è stato “Gli anni Sessanta del-le collezioni Guggenheim: oltrel'informale verso la pop art”. Più di50 capolavori dell’arte europea eamericana degli anni Sessanta, rap-presentativi dei grandi protagonistidi questa straordinaria stagione, daRobert Rauschenberg a Jean Dubuf-fet, da Cy Twombly a Frank Stella eAndy Warhol, sono stati presentati aVercelli per la prima volta, al di fuoridel museo di Venezia. Ed insieme allecelebri opere, residenti e turisti, graziea Confagricoltura, hanno potuto am-mirare e portarsi a casa i capolavoriagroalimentari del territorio, come vi-no e riso. La ‘Città del riso’ è diventatacosì, una sorta di mostra nella mostra,ricca di novità per offrire ai visitatoriun’altra cosa da ricordare. “Abbiamo voluto promuovere la cul-tura del nostro territorio, che è quel-la agricola – spiega Paolo Carrà, pre-sidente di Confagricoltura Vercelli eBiella e dell’Ente Risi –. Ora i visitato-ri della mostra hanno la possibilità diconoscere meglio il nostro territorioa partire dai prodotti e, magari, anchevisitare le nostre aziende agricole”. Ilposto d’onore nella ‘Città del riso’ va,ovviamente, al cereale che viene pre-sentato nelle diverse varietà, ma an-che ai suoi derivati come prodotti dibellezza, pasta e dolci di riso, prepa-razioni gluten free. C’è anche un ‘pa-nissa kit’ per preparare il re della cu-cina vercellese, un ‘risotto’ (Arborio,Baldo o Maratelli) con cipolla, vinorosso Barbera, salame della Duja, salee pepe; ci sono anche vini Doc eDocg del Gattinarese e della Serra d’I-vrea. Ma non solo. Grazie all’accordotra Confagricoltura Vercelli e Biella el’Ufficio Scolastico territoriale dellaProvincia di Vercelli, all’interno dellostore, c’è anche una mini riseria chemostra, in modo didattico e pensatoper le scuole, le diverse fasi della la-vorazione del riso. ���
Il re della cucina
si sposa ai prodotti
tipici del vercellese
Non tutti sanno che Ver-celli, in collaborazionecon la collezione PeggyGuggenheim, ospita im-portanti mostre. In uncontesto di esposizione
straordinario, quello dell’ ‘Arca’, l'exChiesa gotica di San Marco, capolavo-ri provenienti da New York e da Vene-zia, anno dopo anno stupiscono edammaliano i visitatori. Il tema di que-
Qual è l’importanza della carnerossa nell’alimentazione uma-na? Lo ha chiarito la tavola ro-
tonda su “Verità nude, crude... bollite,grigliate e stracotte sull'alimento piùcontroverso della cultura occidentale:la Carne Rossa”, organizzato dalla Mac-carese Spa.“Il sistema produttivo italia-
no, specializzato nell’allevamento con-finato degli animali da ingrasso – hadetto Carlo Angelo Sgoifo Rossi del Di-partimento scienze veterinarie per lasalute dell’Università di Milano - dà unprodotto con ottime caratteristiche or-ganolettiche e di tenerezza, permet-tendo una verifica giornaliera sulla sa-lute e il benessere degli animali”. “L’al-levamento italiano è l’eccellenza delsistema di controllo europeo – ha os-servato Romano Marabelli, capo dipar-timento per la sanità pubblica veteri-naria del ministero della Salute -. Pro-prio negli anni dello scandalo dellaBSE, il nostro metodo è stato preso co-me riferimento da tutti i Paesi europeied è alla base dell’attuale sistema dicontrollo. Questa tecnica, però, non si
Elogio della carne
di Daniele Mezzogori
Convegno promossodall’azienda Maccarese.Non va demonizzatoun alimento fondamentaleper i suoi apporti nutritivi
sposa con quella di allevamento estre-mamente rurale, che a torto e troppospesso viene mostrata come ideale pergenuinità e salubrità”. Per Pietro Mi-gliaccio, presidente della Società ita-liana di Scienza dell’alimentazione, lacarne rossa non va demonizzata; cometutti gli alimenti, non bisogna farneabuso, ma la sua assunzione garantisceun ottimo stato di salute anche per tut-ti i macro e microelementi contenuti:ferro, zinco, vitamine del gruppo B. Oc-corre quindi dare informazioni chiareal consumatore, per evitare che sia vit-tima di pubblicità ingannevoli. ���
62| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
di Elisabetta Tufarelli
AT T U A L I TÀ TERR I TOR I O
La protesta del dopo alluvione
«Abbiamo il diritto
di fare impresa», dice Vivarelli Colonna
presidente di Confagri
Grosseto nella giornata di mobilitazione
e nei centri abitati, in particolarequello di Albinia, una frazione di Or-betello”. Lo ha sottolineato Anton-francesco Vivarelli Colonna, presi-dente di Confagricoltura Grosseto, fa-cendo il punto della situazione perMondo Agricolo.“Dei 110 milioni stanziati dal decretoMonti, solo 52 sono destinati alla pro-vincia di Grosseto e, di questi, il 25%alla popolazione e alle imprese non
“La Maremma, nel-lo scorso no-vembre, è statacolpita da un’al-luvione, causatoda un’innaturale
quantità di piogge concentrate in po-che ore, che hanno provocato l’eson-dazione del fiume Albegna e dei suoiaffluenti. I danni sono stati ingenti esono ancora visibili nelle campagne
agricole – spiega Vivarelli Colonna-.Paradossalmente restano fuori le im-prese agricole, le più colpite dall’e-vento, sia per i danni diretti a immo-bili e attrezzature, sia per quelli ai cam-pi, per le mancate semine, per gli in-genti costi di ripristino e per la perdi-ta del reddito che, probabilmente, du-rerà almeno un biennio”. La popola-zione alluvionata della zona di Albinia-Marsiliana ha manifestato lo scorso 25marzo e il presidente di Confagricol-tura Grosseto è stato il portavoce del-le 13 associazioni di categoria locali.“Abbiamo il diritto di fare impresa eoccorre che gli interventi siano mo-dulati sulle reali esigenze degli im-prenditori e delle persone colpite,non imponendo ‘pacchetti preconfe-zionati’ – ha spiegato -. Serve flessibi-lità nelle linee creditizie, il rifinanzia-mento del fondo di solidarietà nazio-nale, con una legge speciale che de-stini stanziamenti diretti alla regioneToscana, una politica pluriennale disalvaguardia, la messa in sicurezza e lavalorizzazione territoriale”. Attualmente gli unici fondi destinatiall’agricoltura sono quelli messi a di-sposizione dalla Regione Toscana: 6milioni per tutta la Regione, di cui 3,8per la zona colpita, a fronte degli ol-tre 70 milioni di danni accertati. “Ser-ve subito un sostegno concreto. E’strettamente necessaria e urgente lafiscalizzazione degli oneri contributi-vi e previdenziali (Imu, Irpef, Inps).Fiscalizzazione, non sospensione,perché - ha detto Vivarelli Colonnanon possiamo pagare tra pochi mesie con gli interessi su quello che nonversiamo ora! Serve anche la morato-ria delle rate dei mutui, perché leaziende che non possono produrre,né ora, né molto probabilmente l’an-no prossimo, non hanno i redditi perpoterle pagare”. Mi chiedo: vogliamoaiutare la imprese o affossarle com-pletamente? ���
Dai fondi stanziati restano
fuori le aziende agricole
le più disastrate dall’evento
64| MONDO AGRICOLO | APRILE 2013
O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O
indicazioni. All'intervento di Paolo Gi-glia, che ha evidenziato il fondamenta-le contributo di Confagricoltura Agri-gento nella rappresentanza e nel servi-zio alle imprese, ha fatto seguito quellodel direttore generale di Confagricoltu-ra Luigi Mastrobuono, che ha ricordatocome la crisi economica abbia radical-mente cambiato le regole del gioco; leimprese oggi sono chiamate a pensarein termini di più intensa aggregazione,di ristrutturazione dei costi, di maggio-re produttività e di internazionalizza-zione. “Dire che bisogna ripartire dal-l’agricoltura non è uno slogan, è un’esi-genza strategica del Paese”; lo ha detto ilpresidente di Confagricoltura, MarioGuidi. Per il presidente si avverte l'esi-genza di un più importante raccordotra imprese dei diversi settori e Confa-gricoltura, per affiancare in modo sem-pre più mirato, l'attività di relazione conle istituzioni e i servizi, con la costru-zione di opportunità economiche. Aparere del presidente di Confagricoltu-ra Sicilia, Francesco Natoli, quelli evi-denziati sono temi da leggere anche nelquadro regionale, che ora dovrà pianifi-care i corretti strumenti di intervento.
Numerosi gli interventi, in un susse-guirsi rapido di imprenditori, politici,rappresentanti sindacali all’Assembleadi Confagricoltura Agrigento. I produt-tori hanno sottolineato come, per ri-spondere alla crisi, occorra l'amplia-mento dei mercati di sbocco. “Sui qua-li - ha detto l’imprenditore vitivinicoloDiego Planeta - si deve andare con unbrand sempre più identitario e ricono-scibile, che esprima i valori del territo-rio”. Valore, a parere di Rosario Mar-chese Ragona: “Che è costretto a fare iconti con le difficoltà che frenano losviluppo, in primis la burocrazia e le lo-gistica, carente specialmente in quest'a-rea geografica”. L'assessore all'Agricol-tura della Regione Sicilia, Dario Carta-bellotta, ha disegnato il programmadella legislatura regionale, puntando arafforzare le filiere produttive che ca-ratterizzano il prodotto ‘made in Sicilia’.Gli hanno fatto eco Michele Cimino,deputato regionale, Tonino Mosca, neodeputato nazionale, Angelo Capodica-sa, parlamentare: “Occuparsi dei pro-blemi concreti, fare sinergia, rendereefficiente ed orientare la produzioneverso i criteri dello sviluppo”, queste le
AGRIGENTO: GUIDI, CIGLIA, NATOLI E MASTROBUONO
Come rispondere alla crisi
Il comitato direttivo di Con-fagricoltura Lombardia haeletto Antonio Boselli allapresidenza. Il neopresidente,che guida anche gli impren-ditori agricoli di Milano, Lo-di, Monza Brianza ed è il rap-presentante dell’organizza-zione per Expo 2015, condu-ce con il fratello un’azienda adindirizzo lattiero-caseario dicirca 110 ettari a Pieve Fissi-raga, in cui è presente ancheun impianto per la produzio-ne di biogas.
BOSELLI GUIDA FEDERLOMBARDA
Luca Brondelli di Brondello,che conduce l’azienda agri-cola e agrituristica “Tenuta diGuazzaura”, a Serralunga diCrea, è il nuovo presidente diAlessandria. Nel suo manda-to è affiancato da tre vicepre-sidenti: Maurizio Stringa tito-lare dell’azienda agricola“Montebruno” di CastellarGuidobono , Franco Priaronedi “Podere la Rossa” e Giu-seppe Alferano che gestisce la“Cascina Torre di Frugarolo”.
BRONDELLI DI BRONDELLO AD ALESSANDRIA
di Elisabetta Tufarelli
aziende associate, di punta del settore.“Collaboriamo sempre attivamente e vo-lentieri con l’organizzazione dell’evento.Siamo convinti che iniziative come que-sta rappresentino un’importante vetrinaper i nostri associati e per i loro prodottid’eccellenza – commenta Marco Bruna,
Confagricoltura Cuneo anche quest’annoha partecipato a Fruttinfiore a Lagnasco,kermesse giunta all’XI edizione. E lo hafatto da protagonista, con uno stand isti-tuzionale e promuovendo l’eccellenzadelle aziende agricole associate di settore.Lo spazio fieristico, posizionato proprionel cuore della rassegna, è diventato unpolo di attrazione, tanto che il personaledell’associazione è stato occupatissimo arispondere ai tanti quesiti tecnici e non,che hanno contribuito a far conosceresempre di più l’organizzazione degli im-prenditori agricoli. Come già nelle passa-te edizioni, Confagricoltura in questomodo è riuscita a creare un punto d’in-contro con i numerosi appassionati chehanno letteralmente invaso la prestigiosakermesse nazionale. La presenza a “Frut-tintavola”, lo spazio dedicato ai più golosi,ha visto la partecipazione di numerose
CONFAGRICOLTURA CUNEO A “FRUTTINFIORE”
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direttore della Confagricoltura zona diSaluzzo e Savigliano -. Anche se non so-no annate particolarmente felici per lafrutticoltura, è giusto continuare a crede-re in queste opportunità per farsi cono-scere e per far apprezzare le nostre mi-gliori produzioni a migliaia di visitatori”.
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granulometria del prodotto. La pesa assicura una perfetta
gestione di tutti i tipi di fertilizzante ed il passaggio da un
fertilizzante all’altro, situazione piuttosto comune in
un’azienda di 3500 ettari.”
Claudio MARTELLI, Azienda agricola IL RACCOLTO, S.Pietro in Casale (BO). Axis 30.1, insieme ad un altro spandiconcime Kuhn, copre le necessità di lavoro su una superfi cie di 3500 ettari coltivata a frumento, mais, sorgo ed erba medica.
agrarie +33,9 e Scienze della ristorazione arriva addirittura a
un + 66,9%. Il primato spetta a Reggio Calabria, dove Scien-
ze e Tecnologie alimentari segnano + 50%, + 56% Scienze e
Tecnologie agrarie e + 61% Scienze Forestali e Ambientali. E’
questa l’ulteriore conferma che si prospetta un futuro agri-
colo per l’Italia? I segnali sono molti. Secondo una ricerca del
Censis, dal 40 al 70 per cen-
to dei figli degli imprendito-
ri di Confagricoltura rimane
a gestire l’azienda. Questa
percentuale cresce, seguen-
do la solidità economica del-
l’impresa. Poi in agricoltura
si continua ad assumere: im-
piegati, quadri e dirigenti so-
no cresciuti del 3,6%. Secon-
do un recente sondaggio, ef-
fettuato da Wine News su 29
cantine top, ben il 70%, nel
2012, ha assunto nuovo per-
sonale. Molte opportunità
vengono anche dalla green
economy dove, grazie alle
nuove tecnologie, numero-
se aziende sono alla ricerca
di personale laureato e di-
plomato, con varie qualifi-
che professionali: nel 2012
ben il 38,2% delle assunzio-
ni è stato ‘verde’.
Elisabetta Tufarelli
APRILE 2013 | MONDO AGRICOLO |67
L’agricoltura è trendy. C’è voglia d’impresa, così come
si sente forte la spinta verso la campagna, l’aspira-
zione a ritmi diversi con maggiore ‘qualità della vita’
e a contatto con la natura. Allora perché non provare a di-
ventare imprenditore agricolo? Questo devono essersi detto
migliaia di giovani italiani alle prese, in questa fase di crisi,
con la scelta della scuola su-
periore e della facoltà uni-
versitaria. Tant’è che si sono
registrati aumenti record
delle iscrizioni agli istituti
professionali e tecnici di
agraria. E i ragazzi che scel-
gono le facoltà di Agraria
continuano a crescere. Un
vero e proprio boom che su-
pera anche il 60%, completa-
mente in controtendenza ri-
spetto agli altri indirizzi uni-
versitari. I dipartimenti (ex
facoltà) di Agraria sono così
diventati delle vere super-
star tra i giovani. Ecco qual-
che esempio: a Torino tra
Scienze Forestali e Ambien-
tali, Tecnologie Alimentari e
Viticoltura ed Enologia l’au-
mento medio è di circa il
32%; a Milano, Agrotecnolo-
gie per l’ambiente segna un
+ 16,7, Scienze e Tecnologie
I GIOVANI SCOMMETTONO SUL SETTORE PRIMARIO,
CONVINTI CHE FORNISCA INTERESSANTI
OPPORTUNITÀ LAVORATIVE E DI CRESCITA
A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E G I O VA N I A G R I C O LT O R I
Dopo decenni di politiche per ilricambio generazionale – primi inse-diamenti, subentri, prepensionamenti,pacchetti e contentini vari – le impreseagricole con un titolare al di sotto dei 35anni sono ancora troppo poche, menodel 3%. Dall’altro lato cresce a tutto
tondo la voglia di agricoltura. Le performance delle giovaniimprese sono ottime: hanno, in media, il 40% di reddito in piùdelle altre. Verrebbe spontaneo chiedersi cosa avremmopotuto fare se ci fosse stata una vera politica pro giovani e se,finalmente, si decidesse di puntare decisamente sull’agricolturae sull’agroalimentare per uscire dalla crisi. Puntare sui giovanisignifica investire sul futuro dell’Italia. Andrebbero fatte sceltedecise, importanti, forti, quelle che un tempo facevano glistatisti, invece, abbiamo assistito al peggio di quello che lapolitica potesse fare. Nonostante questo clima, noiimprenditori continuiamo a cercare di migliorare, innovare, farcrescere le nostre aziende perché oltre a sentirlo da dentro,crediamo che il futuro possa essere diverso.
Nicola Motolese Presidente Nazionale Anga
I L C O M M E N T O
Boom di iscrizioniagli istituti tecnici e università di agraria
“X Farm”: giovani per i giovani
Prosegue il pro-gramma sulla im-prenditorialità,che coinvolge glistudenti dell’agra-rio e del professio-nale turistico al-berghiero. Per ilsecondo annoconsecutivo Con-fagricoltura e Anga Grosseto con l’ISISLeopoldo II di Lorena danno vita a“XFarm – La nascita di un’impresa”,l’ambizioso progetto che coinvolge glistudenti del IV anno del Tecnico Agra-rio e del Professionale Turistico Alber-ghiero. L’obiettivo è fornire un supportoattivo agli studenti durante il loro per-corso di studi, per innestare il processodi integrazione tra mondo della scuolae quello delle professioni. Rispetto all’e-dizione dello scorso anno, il progettoprevede un terzo momento. Ai già con-solidati incontri seminariali tematicidivulgativi e al concorso progettualeimprenditoriale (quest’anno concretiz-zato nella realizzazione di uno schemadi “progetto integrato di filiera” innova-tivo che comprende tutte le fasi dellaproduzione e commercializzazione), siaggiungono gli stage aziendali di alter-
nanza scuola – la-voro. Il primo in-contro ha visto perprotagonisti i gio-vani dell’Anga,‘Giovani per i gio-vani’ e i progettiche stanno por-tando avanti, tra iquali la creazione
di un caseificio per la produzione dellamozzarella maremmana di bufala, rea-lizzato da Guido Pallini, neo presidenteAnga, e l’esperienza, ormai avviata, diun birrificio artigianale messo in piedidal vice presidente Francesco Neri, perutilizzare l’orzo prodotto nell’aziendaSan Ottaviano. E’ anche in dirittura diarrivo il concorso progettuale impren-ditoriale con i ragazzi del V anno, av-viato già nel 2012, che si concluderà al-la fine di maggio, centrato sulla proget-tazione di una impresa agricola innova-tiva, capace di coniugare e declinare gliaspetti dell’agricoltura integrata e dellavalorizzazione delle produzioni locali.Confagricoltura concederà, ai progettivincitori, sei borse di studio per com-plessivi 2.000 euro, da assegnare ai pri-mi tre progetti classificati di ogni spe-cializzazione.
INIZIATIVE FORMATIVE DI ANGA GROSSETORETE RURALE
Un network post corso
Un'indagine della Rete RuraleNazionale sui fabbisogni di formazione dei giovaniimprenditori agricoli evidenzial'esigenza di strutturare un adeguato network post corsiprofessionalizzanti, permantenere e far fruttare i contatti professionali acquisiti.Si rileva un interesse spiccato,oltre che per l'aggiornamentosulle tecniche e i processi di produzione, per gli aspettidella commercializzazione dei prodotti e delle normativedi settore. Inoltre, i giovanioptano per corsi o stageintensivi, brevi, di due o tregiorni, magari più frequenti.L'indagine è stata condotta su un campione stratificatosu base regionale di 800imprenditori agricoli chehanno usufruito di un premiodi primo insediamento, sianell'attuale programmazione(2007-2013), sia in quellapassata (2000-2006). Lo studioha riguardato sia i corsi"professionalizzanti", previstiper i giovani privi dellasufficiente esperienza inazienda (come richiesto dallaregolamentazione comunitariaper l'accesso al premio di primoinsediamento), sia altrimomenti di formazione, sia un eventuale percorso di formazione continua.
68 | MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Floranga sempre più vincente
Floranga 2013 si è conclusaregistrando un entusiasticosuccesso. Più di 1500 visitato-ri sono stati letteralmente af-fascinati dalle opere naturaliesposte all’ex scalo merci diOspedaletti. Un’esplosione dicolori, profumi, suoni e sapo-ri ha incantato chi entrava.Cristina Armato, vicepresi-dente dell’Anga Imperia haofferto in assaggio l’olio extra-vergine taggiasco e le olive insalamoia. Ai visitatori i giova-ni hanno saputo offrire l’op-portunità di vedere le meraviglie cheproducono gli imprenditori agricoli.Delizioso e fuori dall’ordinario il percor-so alla mostra accompagnato dalle dolcimelodie di un’arpa e dalle meravigliose
foto del concorso “carpe photom”. Tuttoè stato studiato attentamente e realizzatonei minimi particolari, con l’obiettivo diinteressare il visitatore, facendolo rapiredalle immagini, dai suoni, dai colori.
GRANDE SUCCESSO PER LA KERMESSE DI ANGA IMPERIA
Una manifestazione non soloda ammirare, ma anche dagustare, con i sapori tipici li-guri: olio, pesto, olive, for-maggi e vino. L’intuizione vin-cente dei giovani imprendito-ri imperiesi è stata anche lacapacità di unire la cultura e‘le arti’ con l’agricoltura (oltrel’arpa i commenti della scrit-trice Cristiana Carbone e lamostra fotografica), con l’o-biettivo di stimolare emozionie fantasia. Floranga, attual-mente è l’unica manifestazio-
ne floricola per i produttori della provin-cia di Imperia e costituisce dunqueun'ottima occasione per esporre i propriprodotti e per entrare in contatto con al-tre aziende.
PAOLA GRANATA, presidente di Confagricoltura DonnaCalabria, ha partecipato al convegno organizzato dal Rotary club Cosenza Telesio, dal titolo "L'elogio della Restanza" . “I giovani in Calabria non solo possonorestare, ma anche ritornare, forti del bagaglio acquisito‘fuori’. Lo dimostrano le tante eccellenze calabresi, molteagricole, che sono i migliori testimonial di ‘Io ce l’ho fatta’.L’agricoltura e l’indotto hanno bisogno di capitale umanoche può sviluppare la nostra economia che ha proprio nel
territorio, nei prodotti tipici e nel turismo, anche agricolo il proprio valore aggiunto”.Lo ha detto Paola Granata, vicepresidente di Confagricoltura Donna a propositodell’iniziativa, nata con l’obiettivo di favorire lo scambio d' idee tra chi opera a variotitolo sul territorio calabrese e gli studenti che si stanno per affacciare nel mondo dellavoro e dell’università. Gli interrogativi comuni a tanti giovani del Sud, sono: “Cosaposso fare in questa terra? cosa ci faccio qui?”. Saranno spunto di riflessione per glistudenti prossimi al Diploma.
70| MONDO AGRICOLO |APRILE 2013
Marina Di Muzio
sulle donne che resistono
di Elisabetta TufarelliCAMPI ROSA
TAVOLO IMPRENDITORIA
FEMMINILE
Con il decreto firmato dalministro Passera è statoistituzionalizzato il Tavolosull'imprenditoria fem-minile presso il ministerodello Sviluppo economico. Gabriella Poli, presidentedi Confagricoltura DonnaLombardia, è delegata alCoordinamento Donned’Impresa, costituito dallearticolazioni femminili didodici Organizzazioni dirappresentanza dell’agricol-tura, dell’artigianato, delcom-mercio-turismo-servizi,della cooperazione e dellapiccola e media industria.Particolare attenzione verràdata alle misure che stimolanol’impresa, come l’accesso alcredito, la culturadell’imprenditorialità el’innovazione. Nonostanteil rilevante contributodell’imprenditoria femminileal sistema Paese e la sostanzialetenuta nella dinamica anagraficadurante l'attuale periodo dicrisi, alle aziende femminilivengono richieste garanzieparticolarmente onerose daparte degli istituti di credito,a fronte di tassi di interessepiù elevati sugli scoperti diconto corrente (comeevidenziato dalla RelazioneAnnuale del 2011 di Bancad'Italia). “ConfagricolturaDonna apprezza la disponibilitàdel ministro per aver datoimmediato seguito allarichiesta di istituire il tavolopermanente per l’imprenditoriafemminile - ha commentatoGabriella Poli -. Il dinamismofemminile è stato premiatocon questo importante passoche rafforza il ruolo delleimprenditrici nelle politichedi sviluppo per il Paese.
Il contributo qualitativo delle donne al siste-ma economico nazionale è fondamentale intermini di innovazione e creatività. Leimprese femminili sfidano la crisi dimo-strando, anche in momenti difficili come gliattuali, di coniugare la sfida del mercato, conil rispetto dell'ambiente e la qualità dellavita.“Dopo il settore del commercio è quellodell’ agricoltura a rappresentare la quota piùcospicua di imprese gestite da donne”. Lo hadetto il presidente di Confagricoltura Don-na, Marina Di Muzio, intervenendo allatavola rotonda: “Donne che resistono” che siè tenuta a Roma, nella sede dell’Ufficiod’informazione del Parlamento europeo, conle rappresentanti di Confindustria, Conf-commercio e Confapi. Dai dati dell’Osserva-torio dell’imprenditoria femminile diUnioncamere si evidenzia che nel nostroPaese praticamente una azienda su quattro è
“rosa”, in aumento di 7 mila unità rispetto al2011; in l’agricoltura le imprese condotte dadonne, dati Unioncamere 2012, sono quasiuna su tre. “Le nostre sono imprese chevariano, dall'attività produttiva alla multi-funzionalità, che si organizzano e fanno rete– sottolinea Di Muzio -. Tutelano l'ambienterurale, mantengono integri il territorio ed ilpaesaggio, conservano il patrimonio natura-le e la biodiversità, sono custodi delle tradi-zioni e producono cibo sano”. Le imprendi-trici agricole sono, a parere del presidentedi Confagricoltura Donna, vere e proprie“donne che resistono”. Infatti, diminuisco-no di numero, ma affrontano con determi-nazione la difficilissima congiuntura attua-le.“Per poter continuare a resistere e, comeauspico, a crescere, abbiamo bisognosoprattutto di creare strumenti di concilia-zione tra vita professionale, familiare e per-sonale – rimarca Di Muzio -. Ma occorreanche una fiscalità che faciliti le imprese‘rosa’ e le assunzioni e una sburocratizza-zione del settore; tutto questo, però, diventaimpossibile senza uno sviluppo delle areerurali e dei servizi sociali, sanitari e scola-stici. Va anche incrementata l’occupazionefemminile, favorito l'ingresso delle donnenei luoghi decisionali e garantita l’opportu-nità di una formazione omogenea sul terri-torio”.
A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E
AGenzone (PV) Sch-mack Biogas ha instal-
lato il primo impianto bio-gas EUCOmpact in Italia. Sitratta di un impianto da 75kW, realizzato per la Arioli &Sangalli Società Agricola,azienda che possedeva giàin proprio un impianto da365 kW, oltre ad essere so-cia in un impianto da 999kW, entrambi realizzati daSchmack.EUCOmpact è ilrivoluzionario sistema di im-pianto biogas di piccola ta-glia completamente contai-nerizzato. Basato sulla con-solidata tecnologia Sch-mack, EUCOmpact si adat-ta, grazie alla sua flessibilità,alle specifiche esigenze diogni azienda, non soltantoper quel che riguarda le su-perfici disponibili, ma an-che per le biomasse a di-sposizione. L’installazione diEUCOmpact non ha com-portato, per l’azienda che loha scelto, la realizzazione digrandi opere, né una lungafase di attrezzaggio o di av-
viamento. L’im-pianto infatti arri-va completamen-te allestito dallafabbrica dove vie-ne realizzato, te-stato e pronto perla messa in servi-zio. I tecnici diSchmack Biogassi sono occupatidi installarlo, rac-cordando le com-ponenti tra di loro,e di avviarlo bio-logicamente. Inparticolare, l’impianto diGenzone è costituito da trecontainer: due fermentatori,uno da 97 ed uno da 150 m3(nella gamma esistono an-che i fermentatori da 200m3, particolarmente adattiall’utilizzo con deiezioni ani-mali), ed un modulo All InOne, contenente il cogene-ratore MAN da 75 kW (le al-tre taglie disponibili sonoquelle da 50, 64 e 100 kW)ed i sistemi di controllo e ge-stione dell’impianto.
I fermentatori derivano dalfermentatore EUCO®, chel’azienda sviluppa sin dallapropria nascita, nel 1995: sitratta di un fermentatore conflusso a pistone, caratteriz-zato dalla forma particolare:non un tradizionale digesto-re circolare, ma un paralle-lepipedo. Un agitatore adaspo percorre il fermentato-re in tutta la sua lunghezza,garantendo in questo modosia una miscelazione co-stante delle biomasse che
un’uniforme di-stribuzione delcalore, fattori ne-cessari per assi-curare le miglioricondizioni ai bat-teri metanigeni. Ilmaggior vantag-gio dei fermenta-tori dell’EUCOm-pact è la certezzache la biomassaresterà nell’im-pianto un tempodefinito, perché
forzata a percorrere la vascain tutta la sua lunghezza: sisfrutta così tutto il potenzia-le della biomassa. All’inter-no del container All In Onesono alloggiati il cogenera-tore, l’impianto di pompag-gio e quello di riscaldamen-to dei fermentatori, oltre chegli attacchi per le utenzeesterne (il calore prodottoviene infatti utilizzato nellevicine stalle suine); vi si tro-vano inoltre i quadri di con-trollo e gestione dell’im-pianto, consultabili ancheda un comodo touch-screenposto esternamente. L’im-pianto è alimentato princi-palmente da liquami suini esottoprodotti di lavorazioniagroindustriali quali buc-cette di pomodoro, borlan-de di grano e farinaccio diriso, con una piccola inte-grazione di insilato di mais,ed è in grado di produrreenergia elettrica pari al fab-bisogno annuo di oltre 150famiglie. �
� RIVOLUZIONARIO SISTEMA DI PICCOLA TAGLIA CONTAINERIZZATO
Schmack Biogas ha installato
il primo impianto EUCOmpact italiano
72| MONDO AGRICOLO | APRILE 2013
OVER 60
Pensionati: Cud anche al patronato CENSIS SU WELFARE
E MEZZOGIORNO
Nel Rapporto dedicato alla Crisi sociale delMezzogiorno, il Censisevidenzia il divario dei servizi sanitari e come nel Sud il caricoassistenziale ricadasoprattutto sulle famiglie,in particolare sulle donne. Il modello di welfarefamiliare è in pericolo per la contrazione delladimensione delle famiglie e per la crisi. L'assistenzasanitaria e la capacità di far fronte alle esigenze di una popolazione sempre più longeva è, infatti,influenzato da fattorieconomici e sociali. Il rapporto del Censis si sofferma sulla perdita dei posti di lavoro e sullafuga dei giovani verso areeitaliane ed europee con più opportunità. L’Italia,confrontata con l’Europa, ha rilevanti diseguaglianzeterritoriali: nel 2012 la flessione del prodotto è stata del 3,5% al Sud e del 2,2% nel resto del Paese. Il 26% delle famiglieresidenti è materialmentepovero rispetto alla medianazionale. Ma non è solouna questione di soldi. Il prolungato immobilismostrutturale crea conse-guenze negative: tra il 2007 e il 2012la popolazione dei giovanifra 19 e 35 anni si è ridotta di più di 400.000 unità,mentre c’è un incrementodella longevità e dellapopolazione anziana over65 (+ 1,1%). Di questopasso, nel 2030, la popola-zione anziana sarà aumen-tata di oltre il 35% e rad-doppierà la popolazionedei non autosufficienti.
di Elisabetta Tufarelli
Il Patronato Enapa di Confagricolturainforma che è ora possibile richiederegratuitamente il Cud presso i propriuffici e recapiti. L'Inps, infatti, ha pre-cisato che anche i patronati (oltre ai Caf) possono rilasciare questi certi-ficati ai pensionati e ai cittadini che ne fanno richiesta. Effettivamente, si pretendeva dai pen-sionati italiani uno sforzo informaticoche creava innumerevoli difficoltà,come dimostrano i dati diffusi dall’Inps. A poco meno di un mesedall’avvio dell’operazione di distribu-zione multicanale del Cud, infatti, ipensionati avevano ritirato, a livellonazionale, circa 13 milioni di certifica-ti, dei quali solo 2,5 milioni sono statiscaricati direttamente dal sito istitu-zionale dell’Istituto nazionale di previ-denza sociale. Quasi un milione sonostati inviati per posta su richiestaavanzata dagli interessati o dai loroparenti, al numero verde 800 434320;800 mila sono stati ritirati presso lesedi Inps sul territorio; 8,5 milionidistribuiti dagli intermediari; altri300mila sono stati inviati per gli altricanali (posta certificata, sportellipostali aderenti a Reti Amiche, spor-telli mobili Inps). Insomma, alla resa
dei conti, poco più del 20% ha usatodirettamente internet. Una preoccu-pazione in più per gli ‘over 65’, cheEnapa fin dal primo momento haavversato, ritenendola non praticabileper chi non è più giovane, forse anchedisabile o senza parenti, costretto dalla‘spending review’ a trasformarsi all’im-provviso, magari a novant’anni, in esperto informatico, dotato di pc e capace di accedere con il Pin al sitodell’Inps per richiedere la certificazio-ne.Le nuove modalità all’insegna del risparmio non sono semplici,anche se si decide di usare la procedu-ra attraverso l’alternativo numero ver-de. Il patronato Enapa ha messo in campo immediatamente tutte le for-ze, anche rafforzando i volontari, con l’obiettivo di aiutare gli anzianinella richiesta dei Cud. Per evitare le file alla vigilia della scadenza della dichiarazione del prossimo giu-gno, il Sindacato Pensionati di Confa-gricoltura invita a muoversi per temporivolgendosi al patronato. L’Enapa, con le sue 244 sedi e 410 recapiti è pre-sente in maniera omogenea sul territo-rio. Per trovare l’ufficio di appartenen-za www.enapa.it o consultare la Pagi-ne gialle.
CARREFOUR TAGLIA L'IVA
In tutti i 1.204 punti vendita al dettaglio del gruppoCarrefour il taglio dell’Iva per over 65 e famiglienumerose nei reparti del ‘fresco’. Circa il 65% dei prodotti alimentari normalmente acquistati da una famiglia italiana in macelleria, pescheria,frutta, verdura, salumi, formaggi, pane fresco, avràun taglio del 4% o del 10%, a seconda della categoriamerceologica dell'alimento. Per richiedere la tesserache dà diritto agli sconti, gli ‘over 65’ dovranno pre-sentare la propria carta d’identità al banco acco-glienza di uno dei punti di vendita Carrefour.
L’ATTIVITÀ FISICA REGOLARE migliora le capacità cognitive e consente al cervello di rimanere in forma più a lungo. Lo ribadisce il “King’s College” di Londra. Non è l’intensitàdell’attività sportiva, ma la sua regolarità a garantire risultati a lungo termine, come direche la costanza premia. Non è mai troppo tardiper iniziare: è sufficiente che tra i 19 e i 64 anni si facciano perlomeno 150 minuti settimanali diattività fisica, cioè poco più di 20 minuti al giorno.Chi non ha mai fatto sport può iniziare in modograduale. La conferma arriva da un’altra ricercarealizzata nel 2012 dal Montreal Heart Institute.Un gruppo di 50enni sedentari e sovrappeso sonostati sottoposti ad allenamento di media intensitàper 2 volte alla settimana. L’esercizio fisico ha reso il cervello più brillante e miglioratomemoria e lucidità e i processi mentali sono statipiù veloci. Il maggiore afflusso di ossigeno al cervello ha anche influito positivamente sulle capacità cognitive e migliorato l’umore.Inoltre, 150 minuti di allenamento di tipomoderato-forte a settimana, svolto per 4 mesi,hanno migliorato cuore, colesterolo, pressione e peso. Il movimento aiuta a prevenire diversemalattie, tra cui il diabete. Il Diabetes PreventionStudy ha dimostrato che per prevenire questa patologia è sufficiente camminare 150minuti alla settimana. E due studi italiani delle Università di Perugia e de 'La Sapienza' di Roma dimostrano che l'esercizio fisico aiutaanche a trattare le persone già affette.
ANALISI ISMEA DIFFUSA IN OCCASIONE DEL VINITALY
Per i vini Dop e Igp un fatturato alla produzione
di 2,3 miliardi di euro
Una produzione chesupera i 29 milioni di
ettolitri e un fatturato all’o-rigine di oltre i 2,3 miliardidi euro. Questi i principalinumeri del comparto dei521 vini Dop e Igp italianiche Ismea ha diffuso al Vi-nitaly, nell’ambito di un se-minario dedicato allastruttura produttiva e al-l’andamento del mercatodei vini a riconoscimentocomunitario. I dati struttu-rali, riferiti al 2011, pro-vengono dalla consuetaindagine che l’Istitutosvolge annualmente sulterritorio e che si è arric-chita da quest’anno anchedella stima sulla valorizza-zione alla cantina del vinosfuso.Il fatturato ex-fabrica e ivaesclusa dei vini in cister-na, stimato anche graziealla capillare rete di rileva-zione dei prezzi all’origi-ne, risulta nel 2011 di cir-ca un miliardo e mezzo dieuro per il segmento deivini Dop, di 800 milioni dieuro per i vini Igp e di 500milioni di euro per i vinicomuni, arrivando a un gi-ro d’affari complessivo al-l’origine di 2,8 miliardi. Relativamente alla produ-zione, le elaborazioniIsmea indicano un quanti-tativo potenziale (uva pro-dotta denunciata percoefficiente di resa in vini-ficazione) di circa 15 mi-
lioni di ettolitri di vino Dope 14 milioni per gli Igp nel2011, che insieme rappre-sentano oltre due terzidell’intera produzione divino italiana, che si attestanell’anno in esame a 43milioni di ettolitri. Rispetto al 2010, la produ-zione del comparto ha ac-cusato un calo dell’1,4% -peraltro associabile ai soliIgp - molto più contenutodel -8,6% rilevato per l’in-tera produzione italiana divino. Le prime dieci denomina-zioni Dop rappresentanoquasi il 44% della produ-zione potenziale, con leprime 5 (Prosecco, Asti,Montepulciano d’Abruz-zo, Chianti e Valpolicella)che da sole sfiorano il30%. In termini territoria-li, Veneto, Piemonte, To-scana, Emilia Romagna,Abruzzo e Trentino AltoAdige coprono oltre il75% della produzione.Ugualmente, tra le Igp, le
prime dieci denominazio-ni rappresentano oltre il73% della produzione po-tenziale, con una concen-trazione di oltre l’80% inVeneto, Emilia Romagna,Sicilia, Puglia e Friuli Ve-nezia Giulia.Relativamente al mercato,il 2012, sulla scia di un2011 già all’insegna di in-crementi a due cifre deiprezzi alla produzione, èstato caratterizzato da ul-teriori e rilevanti aumentidurante tutto l’arco del-l’anno con un’impennatain concomitanza con l’ini-zio della vendemmia. A fi-ne anno, l’indice Ismeadei listini all’origine segnaun +33% sul 2011 per l’in-tero settore (dopo il +20%sul 2010), risultato di un+40% per i vini comuni eIgp e di un +14% per i vi-ni Dop. Determinante laminore produzione dellacampagna in corso cheha spinto l’offerta ad ap-plicare prezzi sensibil-
mente più alti rispetto al-l’anno precedente.Per quanto concerne ladomanda interna, in uncontesto di generale fles-sione degli acquisti chenon risparmia neanche ilsettore alimentare, la spe-sa per i vini ha tenuto, re-gistrando nel canale do-mestico un aumentodell’1% sul 2011. Nono-stante le perdite in volu-me, le vendite di vinipresso la Grande distri-buzione hanno, infatti, se-gnato un incremento invalore che risulta supe-riore al 3% per i vini co-muni e raggiunge il 2%per i vini Dop e Igp. Soloper gli spumanti la fles-sione dei volumi acqui-stati è stata accompagna-ta anche da un decre-mento della spesa corri-spettiva (-2,4%).Se il mercato interno mo-stra comunque segnali didebolezza, è dall’esteroche provengono le mag-giori soddisfazione per lecantine italiane. È cre-sciuto nel 2012 il girod'affari legato all'exportdel vino tricolore (4,7 mi-liardi di euro, in aumentodel 6,5% rispetto al 2011)con un incremento di ol-tre il 4% per vini fermiDop, di quasi il 7% per gliIgp, mentre sfiora il 14%la progressione in valoredegli spumanti.
O S S E R V A T O R I O
APRILE 2013| MONDO AGRICOLO |75
A scuola di birra
CORSI ENAPRA DI FORMAZIONE PILOTA PER LA PERONI
FORMAZIONEdi Roberto Bianchi
Birra Peroni è un marchio storicodell’industria agroalimentareitaliana, ben radicato nel territoriocon tre stabilimenti a Roma,Padova e Bari. Non sono molti,però, che gustandosi una frescabottiglia di birra o guardandopassare le immagini pubblicitarie,collegano il prodotto birraall’agricoltura, diversamente da chiconsuma vino, che ben sa che ilvino si produce con l’uva, prodottodalla terra agricola. Eppure, anchela produzione di birra è collegatadirettamente e strettamenteall’agricoltura: le materie prime, da cui si ricava la bevanda, sono coltivate sui nostri campi diorzo e mais, le quali (come per il vino) attraverso un processo di fermentazione danno vita alla bevanda che ha anch’essamillenni di storia e tradizione. I collegamenti di birra Peroni con l’agricoltura sono quindistrettissimi e senza di essi non si potrebbe produrre la famosabirra. Le 50.000 tonnellate di orzoche ogni anno servono alla societàsono prodotte da circa 1.600aziende agricole del centro Italia.Sul versante mais l’azienda, in collaborazione con l’Unità di Ricerca per la Maiscoltura di Bergamo, ha dato vita alla varietà Nostrano Peroni di cui la produzione di sementi è affidata a 80-100 aziendeagricole del nord Italia. Ecco perché all’interno del programma di sostenibilitàdelle proprie attività che da qualche anno l’azienda ha avviato (con significativirisparmi energetici e nell’utilizzodell’acqua), si vuole sviluppare e migliorare i rapporti con
i fornitori agricoli di materie primeaiutandoli ad aumentare la lorocapacità imprenditoriale con un occhio particolare alla sostenibilità delle loro attività.Da qui nasce la collaborazione con Enapra a cui è stato affidato il compito di progettare e realizzaredue corsi di formazione pilotarivolti a due gruppi di agricoltoricon meno di 40 anni checonsegnano l’orzo all’azienda.I corsi si svolgeranno presso le sedidi Confagricoltura a Perugia edAvezzano (AQ) e si svilupperannoin quattro giornate affrontando
tematiche che vanno dalla Contabilità aziendale e Business Plan, alla Fiscalità in agricoltura, ai PSR ed ai rapporticon il sistema bancario.Da tempo orientata al conteni-mento e alla riduzione degli impat-ti ambientali derivanti dall’attivitàagricola e industriale, Birra Peroniha inserito nel programma delcorso vari approfondimenti sulla gestione ecosostenibile delle risorse, con tecniche di risparmio energetico e idrico, e utilizzo di energie rinnovabili. L’intenzione è quella di allargare
successivamente le attività ad un numero maggiore diaziende agricole che fornisconomaterie prime a Birra Peroni.«Il nostro è - afferma Federico
Sannella, direttore relazioniesterne della società - uno degli importanti progetti che mettiamo in campo per lo sviluppo e il supportoall’imprenditorialità della nostrafiliera, che ci colloca tra le aziende che credonoconcretamente nell’Italia».
76| MONDO AGRICOLO | APRILE 2013
Correzioni in vista per la legge del Veneto
MOLTE LE CRITICHE AL NUOVO PROVVEDIMENTO REGIONALE
AGRITURISMOdi Giorgio Lo Surdo
La recente legge sull’agriturismodella Regione Veneto (legge regionale 10 agosto 2012, n. 28, pubblicata sul BollettinoUfficiale della regione, n. 67 del 17 agosto 2012) è stata oggettodi molte critiche da parte delle Organizzazioni di categoriaed in particolare di Agriturist-Confagricoltura Veneto. Ebbene, qualcosa che non andavaeffettivamente c’era, tant’è che l’assessore all’Agricoltura,Franco Manzato ha ottenuto
l’approvazione in giunta di un disegno di leggeche prevede modifiche ed integrazioni alla precedentenormativa. Il provvedimento,descritto da Manzatocome un “necessariotagliando finalizzato a superare le problema-ticità operative e le contraddittorietànormative e procedurali riscontrate e segnalate
anche dagli imprenditoriinteressati e dalle loro organiz-zazioni", si compone di sei articoliche dettano nuove disposizioni sui servizi che rientranonell’attività agrituristica, sui limitiper la somministrazione di pasti e bevande, sulla macellazione in azienda delle carni, sulle procedure di autorizzazionedell’attività e le sanzioni nei casi di irregolarità.La norma più importante correggeun evidente errore contenuto nella legge 28/2012: la dimen-ticanza delle “attività ricreative,culturali, didattiche, sociali, di pratica sportiva, nonchèescursionistiche e di ippoturismo”fra quelle consentite alle aziendeagrituristiche, purché “finalizzatealla valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale”. Resta, nel ddl approvato dalla giunta, l’inesattezza di definizione di tali attività,descritte come “attività e servizi
Quella del Franciacorta è una Strada
del Vino che funziona bene: sito internet
(www.franciacorta.net) ricco
di informazioni sui vini, gli altri prodotti
tipici dell’agricoltura, le attrattive
e l’ospitalità del territorio, ben visibile
sui motori di ricerca, tradotto in inglese
e tedesco; iniziative di “animazione”
che richiamano turisti e visitatori giornalieri con l’obiettivo di incrementare
la vendita del prestigioso spumante Docg e degli altri vini Doc della zona,
oltre che gli ospiti di ristoranti, alberghi e agriturismi. Una indagine di Città
del Vino e Censis Servizi di qualche anno fa, indica la Strada
del Franciacorta come una delle meglio organizzate d’Italia. Coerente
con queste premesse, è la manifestazione “Franciacortando 2013”,
in programma da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno, che propone
eventi pittorici, teatrali, cinematografici, fotografici, escursionistici
(in bicicletta e a cavallo), enogastronomici e divertimento per i bambini.
Al centro di tutto, le cantine e gli agriturismi, con l’offerta di degustazioni
guidate, laboratori sulla conoscenza dei prodotti tipici, menu a tema.
Informazioni su “Franciacortando 2013”, oltre che su internet, si possono
avere telefonando alla segreteria della Strada al n. 030.7760870.
“Franciacortando”: arte sulla Strada del Vino
complementari”, quando, in realtànon sono complementari, vistoche si possono svolgere, in lineacon quanto stabilisce anche la legge-quadro statale,a prescindere dall’offerta di alloggio, campeggio e ristorazione.Cambiano i limiti previsti per l’attività di somministrazionedi pasti e bevande: il numeromassimo di posti a sedere è fissatoa quota ottanta, con l’aggiunta di un “tetto” di dodicimilacinquecento pasti l’anno. In precedenza, per tale attività,erano previsti regimi differenziati(80 posti a sedere per attivitàsvolta 160 giorni l’anno, 60 posti a sedere per attività svolta 210giorni l’anno, senza limite al numero complessivo dei pastiserviti). La macellazione di carni in azienda, ai soli fini della somministrazione nel ristorante e della venditadiretta, viene limitata al pollame,ai lagomorfi (e non logomorficome scritto nel provvedimento) e alla piccola selvaggina; non è più consentito macellare in azienda, sia pure nel limite di dieci capi, suini, ovini e caprini. I lagomorfi, per chi non lo sapesse,sono conigli, lepri e simili.Tuttavia, utilizzando un localeaziendale opportunamenteattrezzato, si possono sezionareanche capi grossi prodotti in azienda e macellati in uno stabilimento esternoautorizzato allo scopo.Scompare (misteriosamente)l’obbligo di comunicare i prezzimassimi dei servizi di ospitalità,salvo poi prevedere l’obbligo, per alloggi e campeggio, di “esporre il cartellino contenenteil prezzo massimo del pernot-tamento e dei servizi ad essocollegati”.Ora la parola passa al Consiglioregionale, per le necessarie rifini-ture e l’approvazione definitiva.
Ci sono vini benemeriti che han-no aperto una strada ad altrecantine e sono diventati nel tem-po un punto di riferimento per illoro comprensorio vitivinicolo.Tra questi, partorito nel 1985,il Veneroso, primo granderosso in bottiglia dellaTenuta di Ghizzano in queldi Peccioli: un blend di San-giovese e Cabernet Sauvi-gnon maturato in piccolifusti, arrivato allora a dimo-strare eloquentemente lepossibilità enologiche dellaterra di Pisa. Ghizzano, adagiato sulledolci colline dell’entroterrapisano, è un piccolo borgomedievale praticamenteintatto e ricco di fascino. IVenerosi Pesciolini, uno deipiù illustri casati toscani legati almondo del vino, misero piede qui nel1370 e da allora la Tenuta di Ghizza-no – estesa oggi su 350 ettari, di cui20 a vigneto – è rimasta sempre nellemani dei suoi fondatori. Ad avviare ilnuovo corso dell’azienda, appuntonegli anni ’80, fu il conte Pierfrance-sco Venerosi Pesciolini, determina-to a raccogliere la sfidadel vino di qualità e cosìconvinto di poter conta-re su un terroir di tuttorispetto da decidere,andando controcorren-te, di investire in vigna ein cantina per spiccare ilgrande salto ed affronta-re a testa alta anche unmercato internazionale.Ma la nascita del Vene-roso era solo l’inizio diun percorso di migliora-mento incessante per laTenuta di Ghizzano,
78| MONDO AGRICOLO | APRILE 2013
TENUTA DI GHIZZANO
Lo stile di Ginevra
oggi guidata con piglio sicurodalla figlia del conte Ginevra,che dirige tutte le operazioni, incantina e anche tra i filari. Sotto la sua regia ha preso cre-
scente impulso il nuovo pianodi impianti che ha rivoluzio-nato le vigne aziendali, condensità elevatissime e logi-che produttive estrema-mente severe in nome del-l’eccellenza. Il tutto in un’ot-tica di rispetto totale delterritorio, operando daoltre dieci anni secondo iprincipi dell’agricoltura bio-logica (dal 2008 con certifi-cazione dell’ente Suolo eSalute) e seguendo a partiredal 2006 i dettami della bio-dinamica. Dal 2001, poi, ha
preso il via l’attività agrituri-stica, ristrutturando con cura efedeltà allo spirito rurale alcune casepoderali, ciascuna munita di propriospazio verde e propria piscina, arre-dandole con mobili di famiglia edotandole di ogni comfort per offrireun’ospitalità “calorosa” ma comun-que all’insegna della qualità e dellaraffinatezza.
VINOdi Barbara Mengozzi
Molto in questa splendida realtà delleColline Pisane si deve alle consulen-ze di grandi nomi dell’enologianazionale, ma con il crescere dell’e-sperienza di campo le scelte di Gine-vra Venerosi Pesciolini sono divenu-te sempre più determinanti per i vinidella Tenuta, contraddistinti dalfrutto maturo e dal legno ben inte-grato, oltre che dalla marcataimpronta naturale. E se spicca conprepotenza l’altro gioiello della can-tina, il Nambrot, il complesso uvag-gio di Merlot, Cabernet Sauvignon ePetit Verdot con cui si è voluto mar-ciare sul versante dell’innovazione(senza però mai tradire i trattidistintivi impressi da queste morbi-de colline), il ruolo di etichetta sim-bolo dell’azienda spetta ancora alVeneroso, che con gli anni ha acqui-stato ulteriore classe, personalità elustro, espressione sempre puntualedelle caratteristiche del terroir diappartenenza soprattutto grazie aquell’eleganza che è la vera cifra sti-listica dei vini proposti dalla Tenutadi Ghizzano. Il Sangiovese, che suiterreni aziendali a tessitura sabbio-so-argillosa assimila, coniugate allapotenza, particolari mineralità e
dolcezza di tannini, èora protagonista assolu-to (70%) nel Veneroso,che fermenta su lievitiindigeni e trascorre 16mesi ad affinare in botteregalando un vino dalcolore rosso rubinointenso, straordinaria-mente ricco di profumifruttati e speziati. Inbocca è caldo, rotondo evellutato, pieno e corpo-so, con un finale lungo epersistente. Un trionfo di armonia.
Si arriva attraverso una piccola stradasterrata e dal di fuori appare come unasemplice “baracca” di legno installatasulla sabbia di un ameno lembo dispiaggia abbracciata dalla magnificadistesa di pini che da Bibbona segue lacosta livornese fino a Cecina. All’inter-no impera il buon gusto, in un acco-gliente salone arredato in stile navale,con un bel parquet marrone scuro edue pareti fatte di ampie vetrate conbellissima vista mare per “immerger-si” nei profumi di acqua e sale. Loca-tion favolosa, quella del celebre localeLa Pineta di Marina di Bibbona, anno-verato tra i migliori ristoranti di pescedella Toscana, fregiato da una stellaMichelin ed indirizzo per veri intendi-tori del gusto. All’atmosfera decisa-
MARINA DI BIBBONA
La baracca dello Zazzeri
mente particolare (specie ininverno) si sommano un ser-vizio premuroso senza essereinvadente, una carta dei viniultravariegata con apertureal mondo e soprattutto ilcarisma e la perizia dellochef e patron della PinetaLuciano Zazzeri. Una vita trascorsa acontatto con il mare, tra barche e reti, edietro al prestigioso ristorante sullaspiaggia di Bibbona, attività di famiglianata negli anni ‘60 con i suoi genitori eadesso condotta insieme ai figliAndrea, sommelier, e Daniele, aiutocuoco. Oggi Zazzeri è conosciuto eapprezzato in Italia e all’estero, ma hamantenuto intatto il suo animo dipescatore che conosce il buon pesce e
sa usarlo con maestria,così come non sono cam-biate la curiosità e la visio-ne della sua cucina, impo-stata su una classicità chepunta moltissimo sullaeccellente qualità e fre-schezza della materia pri-
ma. Basti dire che ancora oggi tre bar-che di proprietà assicurano sempre alristorante un pescato appena tratto dalsuo ambiente, cosicché il menu varia aseconda di quanto restituito dal mare,in sposalizio con i prodotti di stagio-ne.Quanto alla specialità da abbinare alVeneroso, Luciano Zazzeri non hadubbi: i suoi deliziosi paccheri (v. foto)con polpo novello, capperi di Pantelle-ria, pomodorini e origano.
80| MONDO AGRICOLO | APRILE 2013
14° VOLUME DELLA COLLANA COLTURA&CULTURA COORDINATO DA GULLINO
Le insalate
CollanaColtura&Cultura diBayer CropScience.Coordinamentoscientifico MariaLodovica Gullinopagg.600, euro 69
Insalate d’autore
insalate, e il volu-me si propone difar conoscere atutti la realtà diuno dei maggiorisuccessi dell’agri-coltura italianadegli ultimi anni». Nell’intero com-parto di queste orticole da foglia loStivale vanta il titolo di primo pro-duttore in Europa ed è al terzo postoa livello globale (dopo Cina e StatiUniti), mentre gli italiani si confer-mano i più grandi consumatori diinsalate al mondo. Un alimento da sempre considerato“povero” ma che in pochi anni hasaputo trasformarsi in prodotto adalto valore aggiunto, soprattuttograzie all’introduzione della quartagamma che ha integrato le sue pre-
È dedicato a “Le insalate”, il 14esimovolume della collana Coltura&Cul-tura, promossa da Bayer CropScien-ce per valorizzare le grandi coltureitaliane, il cui coordinamento scien-tifico è di Maria Lodovica Gullino.Un consistente sforzo editoriale –600 pagine riccamente illustrate –che, per la prima volta, ha messoinsieme i contributi di 67 tra i mag-giori esperti di insalate del nostroPaese. Risultato, una rassegna com-pleta di ogni aspetto relativo a lattu-ghe, radicchio, cicorie e affini, dallabotanica alla coltivazione fino all’u-tilizzazione e ai mercati, senzadimenticarne la storia, i paesaggi, lepresenze nell’arte, le ricette, la perce-zione dei consumatori. Il volume è stato presentato a Napoliin occasione della fiera Agrosud. Dopo Magis vino e Magis uva datavola, ora è il turno di Magis IVgamma, il terzo innovativo progettodi sostenibilità tramite il quale BayerCropScience vuole rinsaldare la col-laborazione tra produttori e mondodella ricerca anche nella filiera delleinsalate. «Non è un caso il fatto che lapresentazione del volume coincidacon il 150° anniversariodi Bayer – ha sottolinea-to Karina von Detten,amministratore delegatodi Bayer CropScience inItalia –. Siamo infattiriusciti a restare leaderper tanto tempo perchéabbiamo sempre volutocrescere insieme ainostri clienti, ascoltan-done i bisogni e fornen-do loro le soluzioni piùinnovative. Questo èavvenuto anche nelle
BUONO A SAPERSI...
ziose caratteristi-che nutrizionalicon un serviziodi praticità,risparmio ditempo in cucinae un più lungotempo di conser-vazione, per unfatturato annuosalito in Italia acirca 900 milionidi euro. Ma,come ha spiegatola professoressa
Maria LodovicaGullino, di Agroinnova, Universitàdi Torino, coordinatrice scientificadel volume, «per portare sullanostra tavola insalate tagliate, lava-te e imbustate sono state necessarieinnovazioni avanzatissime nellaselezione delle varietà, coltivazione,difesa, tecniche post raccolta e con-servazione che hanno coinvoltoricercatori e produttori. Il frutto diquesta collaborazione è una produ-zione molto sofisticata e di grandis-sima qualità, oltre che fra le piùsicure e sostenibili». E l’innovazio-
ne vera, che paga, è quellanei fatti, ha concluso Pao-la Sidoti, Business &Marketing Communica-tions Manager di BayerCropScience in Italia:«Crediamo fortemente inquesto e lavoriamo ognigiorno per offrire ai nostriclienti il meglio, non soloprodotti validi per la dife-sa delle insalate, ma ancheservizi, progetti e comuni-cazione».
Barbara Mengozzi
più; sono arte, cultura, storia, filoso-fia. L’autrice si lascia trasportare dal-le emozioni e, passeggiando nel giar-dino o nell’orto dell’incanto, qua e làammira e raccoglie vegetali a leiparticolarmente cari; essi richiama-no alla memoria le muse ispiratricidei grandi personaggi della culturache, nei secoli, ne hanno interpreta-to, con il proprio talento, il linguag-gio estetico e simbolico. Si pensi adesempio all’arte pittorica. È suffi-ciente un nome per comprenderel’impatto del simbolismo vegetalenell’immaginario umano: Caravag-
gio, con le suesplendide natureche sembranotutt’altro che morte.E che dire poi del-l’arte fiamminga edegli antropomorfi-smi dell’Arcimbol-do? Coltivare unorto – annota PaolaCerana – non nutresolo il corpo maanche lo spirito. È come recuperareogni giorno l’intima collaborazionecon la terra. (G. M.)
LE EMOZIONI CHE SUSCITANO I CAPOLAVORI DELLA NATURA
Come le piante parlano ai nostri sensi
Elogio della Natura: ogni vegetale èun piccolo capolavoro in miniatura,unico per foggia, dimensione e colo-re. Paola Cerana, giornalista e scrit-trice è affascinata dalle meravigliedella vita. Il suo libro “Il linguaggiosegreto dei cereali” (Agra Editrice,2012, 127 pagg., 18 euro) è un vero eproprio viaggio nell’universo vegeta-le. In un orto – racconta – non esisteuna pesca, un fico, una foglia di lat-tuga, di cavolo o un pomodoro iden-tico all’altro. Piante, fiori, frutta eortaggi non sono solo alimenti, oelementi decorativi, ma qualcosa di
A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E
Tessari Energia rappresenta da de-cenni un marchio di primo piano
nel settore dell’energia. La storia, l’e-sperienza, maturata in un settore incontinua evoluzione, il know how ac-quisito hanno portato l’Azienda a scel-te mirate e orientate alla ricerca dellasoddisfazione totale della Clientela.Tessari Energia si pone al fianco del-l’Imprenditore Agricolo per assisterloe accompagnarlo sia nella scelta del-l’investimento appropriato che nellagestione quotidiana dell’impianto.La conoscenza delle esigenze delCliente maturata in oltre 60 anni diattività consente di proporre solu-zioni su misura, concepite e realiz-zate in funzione delle specifiche ne-cessità di ogni impresa agricola, dielevata qualità, attraverso l’utilizzo dimateriali e fornitori di altissimo pro-
filo – Man e Motortech tra gli altri – eflessibilità: un esempio la modularitàdegli impianti (1MWe=3x360kWe)che consente la continuità di funziona-mento dell’impianto anche in caso difermo tecnico. E l’acquisto, ancorchérilevante, non è che la prima e nem-meno la più importante delle scelteche l’Imprenditore dovrà affrontare: ilraggiungimento degli obiettivi prefis-sati con l’investimento iniziale passa
attraverso una corretta ed economicagestione. Ed è con la progettazione, findalla nascita del nuovo impianto, cheTessari Energia inizia a pensare aduna gestione facile ed economica: è lostesso progettista a preoccuparsi di af-frontare e risolvere tutti gli eventualiproblemi relativi alla futura manuten-zione per facilitare il compito del tito-lare/gestore del nuovo impianto. Di al-tissimo livello, infine, risulta il puntuale
servizio di assistenza postvendita,con programmi di manutenzione in-dirizzati alle peculiari esigenze del-l’utenza svolti da personale alta-mente qualificato. Un’assistenza re-sa ulteriormente efficace dall’intro-duzione di un servizio web di moni-toraggio remoto, con gestione per-sonalizzabile e specifica per ogniimpianto.
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Tessari Energia: servizio a 360°
Stefano Battaglia, pianista senza frontiere, si affaccia alla torre di Babele delle diversitàdei linguaggi musicali e riesce a trovare unamiracolosa sintesi in un percorso che non èjazz, non è classica, ma è ricercacomplessiva, dell’armonia, della melodia,dell’eufonia. Pianista di livello mondiale, conuna formazione accademica, ha svoltovent’anni di rigorosa ricerca musicale, diintrospezione e profondità espressiva. Ilnuovo disco del “Stefano Battaglia Trio” - con Salvatore Maiore al contrabbasso e Roberto Dani alla batteria - si intitola“Songways” (ECM) ed è un nuovo viaggioalla scoperta dei luoghi invisibili. Ad essiaveva dedicato un primo disco, “The river of Anyder”; è andato così bene che la casadiscografica lo ha spinto a realizzare presto il nuovo capitolo e non è escluso un terzoalbum, dal momento che ha già compostouna quarantina di nuovi brani. La title track,ispirata alle città fantastiche di Calvino, è una composizione molto bella, chemaggiormente si allontana dal discorsoorganico dell’album, per essere più dellealtre jazzistica. Dediche a Euphonia, l’utopicacittà-conservatorio di Hector Berlioz;Mildendo capitale del regno di Lilliput de “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Swift;Ismaro la città del ritorno; Armonia capitaledi Utopia; Vondervotteimittis immaginata da Poe nel suo “Il diavolo nel campanile”;Babele; Abdias il centro desertico delloscrittore austriaco Adalbert Stifter; Perla,l’abitato delle angosce… «La scelta di usarecome evocazioni dei non-luoghi, per lo piùcittà irreali, mi consente – ci dice l’artista -l’uso dell’immaginario, dell’illusorio, leinfluenze sono più sottili e immateriali, ciòche le abita sono figure paradigmatiche,luoghi dell’immaginazione, non di radoluoghi impossibili e misteriosi, proprio cometalvolta è la musica». Colpisce il suono, che alterna armonia e ritmo, avvalendosi di strumenti non sofisticati e senzasovrastrutture. Un ritorno alla semplicità.
Quello dei “Marchesi Scamorza” è un progetto musicale che nasce nellecampagne del Ferrarese, che abbraccia i suoni degli anni ’70. Un nome originale quellodella band che vuole far comprenderel’obiettivo di nobilitare il suono “popular”. Il loroalbum di esordio “La sposa nel tempo” (FlowDouble H Records) esplora le varie anime del progressive italiano, tra elettrico
e acustico, sinfonico e mediterraneo. I componenti del gruppo, moltobravi e preparati, hanno bene a mente la lezione di Premiata ForneriaMarconi, Banco del Mutuo Soccorso, Orme, Goblin, Quella VecchiaLocanda, Metamorfosi, Locanda delle fate , Biglietto per l’inferno.«Abbiamo esperienze e ascolti diversi che – dicono i musicisti -fondiamo in un’unica visione musicale». Hanno debuttato come coverband, poi sono passati alla ricerca di un percorso personale, con la particolarità di testi in lingua italiana che giudicano piùcongeniale al loro progetto. Dopo la pubblicazione del disco si sonodedicati al videoclip del brano “Autunno”.
82| MONDO AGRICOLO | APRILE 2013
CONCERTO GROSSO N. 3 DEL MAESTRO BACALOV I LUOGHI DELL’UTOPIA
Stefano Battagliaracconta al pianole città invisibili
CAMPI SONORI
Erano 37 anni che i fansdei New Trolls attendevanoil terzo capitolo di “ConcertoCrosso”, la grande operarock-sinfonica – con ledue suite del 1971 e 1976- che aveva compostoper la band genovese ilcompositore argentinoLuis Bacalov (premio oscar per la colonnasonora de “Il Postino) . Ora è uscito“Concerto Grosso n. 3” (Immaginificaby Aereostella) de “La Leggenda deiNew Trolls” ed è l’evento progressivepiù importante del 2013. La band apparenella eccezionale formazione compostadai quattro storici elementi: GianniBelleno (batteria, voce, cori), GiorgioD’Adamo (basso), Vittorio De Scalzi(piano, flauto, tastiere, programmazionecomputer, voce) e Nico Di Palo (tastiere,voce, chitarra), accompagnati da AndreaMaddalone (chitarre, cori) e FrancescoBellia (basso, cori). Tredici tracce dalsuono raffinato, lirico e allo stesso tempo
potente. Le musiche dicinque brani della tracklistsono state composte daBacalov con testi scrittidai componenti storicidella band, mentre i restantibrani hanno testi e musichecomposte interamenteda “La Leggenda New
Trolls”. Già dalla cover si comprendel’omaggio a Venezia, confermato da titolidei brani come “Oh Venice” e “Stormin Venice“. “Like Ophelia” è invecededicato al personaggio dell’Amleto. Laseconda parte del disco è una serie di“dediche”. Questi i titoli: “Per chi combatteper noi“, “Per Freddie“, “Per tutti i bambinidel mondo“, “Per lui“, “Per amore“, “Perchi non capisce“… Il brano “Per Nico”è invece un omaggio sentito, della band,a Di Palo il compagno d’avventura cheporta i segni del tragico incidenteautomobilistico del 15 gennaio 1998,ma la cui voce era, ed è, l’inconfondibilemarchio di fabbrica del gruppo.
Il prog che nasce nelle campagne ferraresi
di Gaetano Menna
New Trolls: il nuovo capitolo dell’opera cult tra rock e barocco