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Mondo agricolo n.9

Date post: 04-Apr-2016
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Il mensile di Confagricoltura
72
OGM: LA SCIENZA FA PAURA? • EMBARGO RUSSO • ROAD SHOW ANGA ALIMENTAZIONE COMPUTERIZZATA PER BOVINI • L’IMPEGNO DI ROTA GUIDO MILK VALLEY AFRICANA • EXTRAVERGINE 916 • CITTÀ DELLO ZECCHINO • POTENTI MIETITREBBIE
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OGM: LA SCIENZA FA PAURA? • EMBARGO RUSSO • ROAD SHOW ANGA • ALIMENTAZIONE COMPUTERIZZATA PER BOVINI • L’IMPEGNO DI ROTA GUIDO • MILK VALLEY AFRICANA • EXTRAVERGINE 916 • CITTÀ DELLO ZECCHINO • POTENTI MIETITREBBIE

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Alle radici del futurowww.siapa.mi.it

PORTIAMO

NEL FUTURO

LA FORZA

DEL PASSATO

Passione, esperienza, innovazione e tradizione: le solide qualità degli agricoltori italiani sono le stesse di Siapa, partner privilegiato dei Consorzi Agrari dal 1948 e sostegno essenziale per affrontare le nuove side del mercato globale.

Oggi Siapa, dopo oltre 65 anni, continua ad essere un prezioso punto di riferimento per i Consorzi Agrari, con un supporto tecnico all’avanguardia, grazie all’ampiezza e alla speciicità del catalogo prodotti, per colture sempre più protette e produttive.

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SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO | 3

Un autunno importante

L’ ED I TOR IALE

� � �

o scenario politico-economico continua purtroppo a non essere incoraggiante.Ci troviamo ad affrontare una fase che gli economisti chiamano di “deflazione”,caratterizzata da un abbassamento dei prezzi dovuto alla scarsa domanda (sia nel mercato interno che in quelli esteri, come quello russo, inaccessibile in questomomento ai prodotti UE).Questo orizzonte, proprio perché così poco roseo, richiede di agire con determinazione edincisività maggiori, a tutti i livelli, a partire dall'azione legislativa.Tanti i fronti aperti sul tavolo delle riforme che - in maggiore o minore misura -incideranno sulla ripresa: la riforma del lavoro, un tassello importantissimo (per lavoratori, datori di lavoro e, a livello più macroscopico, per l’intera economia), che tuttavia è già oggetto di accesi scontri tra Governo e sindacati, oltre che all’internodella stessa compagine politica; la riforma della giustizia; le riforme istituzionali, di cui quella del Senato è solo all'inizio del suo iter; la riforma della legge elettorale.Ma anche riforme in ambiti più specifici, come quello fiscale, che sono già in uno stadiopiù avanzato: quella del catasto o il decreto sulle semplificazioni, ancora non pubblicati inGazzetta Ufficiale. . Infine le misure previste da #campolibero - di cui si attendono i

provvedimenti attuativi - e quelle introdotte dal DL Competitività giàconvertito in legge, che segnano passi avanti importanti verso lamodernizzazione del settore agricolo, accogliendo molte nostre proposte esollecitazioni. Tutti pezzi dello stesso puzzle, ciascuno con il suo peso sulle sorti del Paese.Si avvicina inoltre il momento cruciale della presentazione della Legge di stabilità, in cui il Governo dovrà peraltro specificare, voce per voce, da dove attingerà le coperture per le spese permanenti (si tratta di una cifra trai 17 e i 20 miliardi). La manovra rappresenta uno strumento prezioso, chepotrebbe aprire concreti spiragli di ripresa. E il Governo dovrà conciliare la

strada del rigore con quella delle misure espansive, che determinino un aumento della domanda (come la riduzione del costo del lavoro, l’estensione del bonus per i redditi bassi, ecc.). C'è bisogno di trasparenza, di impegno, e di una strategia efficace che lavori sia sul breve che sul medio-lungo termine. Di questo noi siamo consapevoli e su questocontinuiamo a lavorare, perché siano create condizioni di crescita e di sviluppo per leimprese. Ma servono anche coraggio, lungimiranza e, ora più che mai, professionalità e capacità di innovare. E questo è l’approccio che abbiamo adottato da tempo.Nella stagione legislativa che si è appena aperta, saremo dunque presenti con il nostroconsueto impegno, ma soprattutto con le nostre proposte, creando – laddove non ci siano -le occasioni per portarle avanti e presidiando tutti i tavoli decisivi in relazione allesuddette attività in fieri, affinché non vengano messi freni alla crescita del nostro settore,su cui non si può più tergiversare.

Mario Guidi

L

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Direttore responsabileGABRIELLA BECHI

Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA

Editrice SepePresidenteDIANA THEODOLI PALLINI

Direzione, Redazionee AmministrazioneCorso Vittorio Emanuele II, 10100186 RomaTel. [email protected]

Abbonamento annuo

Italia, Euro 30,00Conto corr. postale n. 33755000Intestato a:Sepe – Mondo Agricolo, RomaAutorizzazione Tribunaledi Roma, n. 1662 del 22/06/1950

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Tel. +39.02.4694949 - 48018114

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[email protected]

Responsabile Pubblicità e MarketingCLAUDIO PIETRAFORTE

Stampa TIPOLITOGRAFIA

EUROINTERSTAMPA

S O M M A R I O

L’EDITORIALE

Un autunno

importante

Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

SCENARI CONFAGRICOLTURA PLUS

Pensare large

Roberto Caponi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Là dove nascono

le piantine

Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

Il polmone verde

del litorale laziale

Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

INCONTRI ZOOTECNIA

Appuntamento

con il futuro

Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Vacche

“coccolate”

Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

Alimentazione

computerizzata

Claudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

Multinazionale

tascabile

Claudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

INCONTRI SOSTENIBILITÀ

Al centro delle periferie

Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

Che avventura l’agricoltura

Barbara Bertuzzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32

ATTUALITÀ OGM

La scienza fa paura?

Jordan Nash . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

ATTUALITÀ NETWORK

Impulso alle reti “verdi”

Maria Cristina D’Arienzo . . . . . . . . . . . . . 36

ATTUALITÀ MOTORI

La raccoltain una nuova dimensione

Claudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47

Rubriche

Mappamondo Latte Kenya . . . . . . . . 42

Organizzazione Clean up . . . . . . . . . 52

Anga Road show . . . . . . . . . . . . . . . . 55

Campi rosa Programma . . . . . . . . . . 58

Over60 Cupla . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60

Patronato Inps . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62

Agriturist Rete . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64

Testata associata all’USPI

Confagricoltura @Confagricoltura

4| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

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6 | MONDO AGRICOLO |SETTEMBRE 2014

S C E N A R I C O N F A G R I C O L T U R A P L U S

Pensare largePensare largePensare large

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All'interno del proces-so di rinnovamentointrapreso dalla Con-federazione, un ruo-lo di rilievo è rico-perto dal progetto

Confagricoltura Plus, rivolto allerealtà imprenditoriali che rivestonomaggior rilievo nel tessuto produt-tivo agricolo, sotto il profilo econo-mico, occupazionale, sociale. Il progetto nasce dalla necessità diprestare un'attenzione mirata, intermini di tutela sindacale e di assi-stenza tecnica specialistica, alle im-prese più professionali e competiti-ve che, per stare proficuamente suimercati europei ed internazionali,affrontano quotidianamente que-stioni complesse e specifiche. Aziende la cui gestione, oltre a valu-tazioni interdisciplinari (civilisti-che, fiscali, lavoristiche, etc.), ri-chiede sempre nuove competenzespecifiche (ad esempio: diritto so-cietario, tutela dei marchi, ricercascientifica, protezione dei patrimo-

SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |7

Mille imprese

rappresentano un terzo

del settore produttivo

agricolo e dell’occupazione.

Allo studio il “Project”

per servizi dedicati

alle realtà più grandi,

innovative ed influenti

di Roberto Caponi

Project leader del “Progetto Confagricoltura Plus”

ni, valutazione dell’affidabilità cre-ditizia, sostenibilità ambientale, si-stemi energetici).Si tratta di un numero relativamen-te contenuto di imprese, spesso ge-stite in forma societaria, nelle qualisi concentra una quota rilevante delfatturato e dell'occupazione dipen-dente del settore. Basti pensare chele prime 1.000 imprese agricole ita-liane per limite dimensionale realiz-zano quasi 1/3 del volume d’affaricomplessivo in agricoltura e occu-pano circa 1/3 dei lavoratori agrico-li. E si tratta di imprese associate, inlarga parte a Confagricoltura.E' a queste realtà agricole che, con ilprogetto Plus, la Confederazione sipropone di continuare a garantireun contesto associativo ottimale, af-finché possano riconoscersi più di-

stintamente nelle politiche sindaca-li di Confagricoltura e, al contempo,possano riceverne servizi professio-nalmente adeguati alla dinamicitàche le caratterizza. Confagricoltura infatti, anche in ra-gione della propria storia, ha sem-pre avuto una naturale propensioneverso le imprese agricole più dina-miche e moderne, con dimensioni evisione economica adatte ad affron-tare i mercati nazionali ed interna-zionali. Per raggiungere tale obiettivo, verràistituita, a livello nazionale, unastruttura specialistica, snella e fles-sibile che, operando sempre instretto raccordo con le competentisedi territoriali, risponda alle speci-fiche esigenze delle imprese targetin termini di tutela sindacale e di

Politiche sindacali

mirate per realtà

di grandi dimensioni

Extraverginedell’azienda Borgoluce (TV)

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8 | MONDO AGRICOLO |SETTEMBRE 2014

S C E N A R I C O N F A G R I C O L T U R A P L U S

fornitura di consulenza, in modo si-stematico, strutturato ed organizza-to, garantendo adeguati tempi di ri-sposta. Il progetto offrirà alle imprese inte-ressate anche appositi spazi dedica-ti (e relativi servizi di segreteria) siapresso la sede nazionale che a livel-lo territoriale, per incontri di lavo-ro, o altre esigenze professionali. Le tutele ed i servizi dedicati saran-no riservati alle imprese che aderi-ranno all'iniziativa, previo rilascio diapposita card. L'iscrizione a Confagricoltura Plusdarà accesso ad alcuni servizi di ba-se (area dedicata del sito, partecipa-zione ad eventi mirati, possibilità diusufruire degli spazi dedicati e deirelativi servizi di segreteria) e con-sentirà la richiesta di servizi ulterio-ri (consulenze specialistiche).

Il progetto è ormai in avanzata fasedi realizzazione ed è stato illustratolo scorso 25 giugno alle aziende piùrilevanti sotto il profilo occupazio-nale, in occasione di un confrontosul contratto collettivo nazionale dilavoro per gli operai agricoli (le cuitrattative per il rinnovo sono tutt'o-ra in corso).Le imprese presenti hanno conside-rato il progetto estremamente inte-ressante e particolarmente stimo-lante, sotto diversi profili.Le grandi aziende, infatti, sonoestremamente dinamiche e rispon-dono a logiche di tipo imprendito-riale (ed “utilitaristico”), che le por-tano a valutare l’efficienza delle ri-sposte (anche da parte della pro-pria Organizzazione di rappresen-

tanza) prevalentemente in terminidi idoneità a raggiungere lo scopo,e non tanto sulla base di altri ele-menti come la tradizione, la storia,l’abitudine, i legami personali, e co-sì via.La grande sfida, per il nostro siste-ma associativo, è proprio questa. Riuscire a interpretare, tutelare erappresentare le forze propulsivedel sistema produttivo agricolo, co-stituite da quelle realtà imprendito-riali che per dimensione, capacitàdi innovazione e dinamismo rappre-sentano il futuro dell’imprenditoriaagricola, essendo le uniche in gradodi competere sia sui mercati dome-stici sia su quelli globali. Ma per fare questo, il nostro pensie-ro, il nostro sistema organizzativo,la nostra azione debbono entrare inmaggiore sintonia con i principiche ispirano quelle realtà. Ed il pro-getto “imprese di maggior rilievo”cerca di andare proprio in questadirezione. ���

Per l’Organizzazione

è una grande sfida

rimodulare i servizi

La tenuta Col d'Orcia,a Montalcino

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S C E N A R I C O N F A G R I C O L T U R A P L U S

1 0 | MONDO AGRICOLO |SETTEMBRE 2014

Là dove nasconole piantineLà dove nasconole piantine

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SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |11

Viaggio in un mondo

fantastico, dove tecnologia,

innovazione e precisione

si “innestano” con la natura

Planeta non significa solovino. La società - che conle sue sei cantine distri-buite in tutta la Sicilia, èuna delle aziende di pun-ta nel panorama enologi-

co italiano - dagli inizi degli anni ’90 èattiva anche nel settore orticolo e inquello del vivaismo. Un’azienda agrico-la di 90 ettari a Vittoria, in provincia diRagusa, con otto ettari e mezzo di serredove si producono pomodori, a grap-polo e ciliegini, destinati esclusivamen-te al mercato inglese. Con una linea diconfezionamento che riesce a conse-gnare 26/28 pallets al giorno e che indue giorni, su camion, arrivano a desti-nazione. E il centro Seia, leader nellaproduzione di giovani piante da orto.Diego Planeta, fondatore del gruppo emotore della strategia aziendale, ha ri-levato il Centro Seia, in contrada Piom-bo, in provincia di Ragusa, nel 1994 estipulato una joint venture con Histhil,società israeliana leader mondiale nellaproduzione di orticole ed ornamentali,importante partner tecnologico. Nel1995 la produzione del centro Seia eragià diffusa in tutta Italia e in pochi anniaveva raggiunto i più importanti mer-cati europei, Francia, Svizzera, Olanda eGermania. Nel 1999 la decisione, attra-verso importanti investimenti, tra cui lacostruzione di 3.500 metri quadrati diserre attrezzate, di specializzarsi nellaproduzione di piante innestate. Oggi gli ettari sono diventati sette, laproduzione annua di 75 milioni di

di Gabriella Bechi

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S C E N A R I C O N F A G R I C O L T U R A P L U S

la logistica. Solo le donne hanno la pre-cisione, la meticolosità e la pazienzaper svolgere un lavoro come questo”.Le vediamo, nelle serre che sembranoquasi corsie ospedaliere, con camiciche vengono lavati ogni giorno, copri-capo e guanti, prendere tra le dita lepiccole piantine, incidere lo stelo epraticare l’innesto. Una vera e propria

operazione chirurgica, che deve esse-re effettuata in un ambiente totalmen-te sterile.“Il rischio di trasmissione di malattie èelevatissimo – dice Guido Grasso -. E laqualità delle nostre produzioni è legataa doppio filo con la loro sanità. L’azien-da é certificata Ue per il processo diproduzione e per la sterilità dell’inne-sto, ottenuti attraverso l’introduzionedi tecnologie all’avanguardia anche neisistemi di fertilizzazione ed irrigazione,completamente automatizzati, e inquelli di riscaldamento e ventilazionedelle serre, che sono molto alte permantenere costante il clima ed evitarepicchi di temperature, e che in invernovengono coperte dalla plastica e inestate da una rete anti insetti”. “Siamo agricoltori e i nostri clienti so-no gli agricoltori – continua Grasso -. Ilsuccesso di un buon raccolto deriva es-senzialmente dalla qualità delle pianti-ne che vengono messe nel terreno. Perquesto ci sentiamo di far parte di unprocesso. Questa è stata da sempre lanostra filosofia aziendale. Qualità chesignifica anche ricerca e sviluppo, nuo-ve tecnologie, assistenza al cliente, pre-cisione nelle consegne. Il tutto sempreorientato al rispetto dell’ambiente, deilavoratori, delle collettività che vivonovicino a noi. Come si fa da sempre econ convinzione in tutte le aziende delGruppo Planeta”. ���

piante, di cui 28 innestate. E al vivaio si-ciliano, si sono aggiunti quello di Cin-goli, il Vivaio del Lago, in provincia diAncona (1,8 ettari), e due vivai all’este-ro: Printemps Du Lot a Saint Livradesur Lot, in Francia, tra Agen e Bordaux(1,5 ettari di serre che producono peril Centro e il Nord Europa) e Adria Hi-shtil in Bosnia-Hercegovina (1,5 ettari),in posizione strategica per servire l’a-rea balcanica.La visita al Centro Seia è un viaggio inun mondo fantastico, dove tecnologia,innovazione e precisione si “innesta-no” con la natura. Decine di migliaia dipiantine di pomodoro, peperone, me-lanzana, cetriolo, zucchina, anguria emelone, disposte ordinatamente nelleserre, divise per fasce di età (ed altezza,per un massimo che va dagli 11 ai 18centimetri), in lotti di produzione me-dia di 5.000 piante ciascuno.Seguiamo incantati la piantina, dallasemina alla nascita, dall’innesto e allacrescita, fino alla vendita. Un ciclo pro-duttivo brevissimo (dai 25 ai 60 giornia seconda della varietà), che impiegamacchinari sofisticatissimi e mani abi-li di donne.“In azienda – spiega Guido Grasso, ni-pote di Diego Planeta, amministratoredel centro Seia– lavorano nel periododi massima produzione (che per noisono dieci mesi) 430 persone, tuttedonne, tranne 50 uomini impiegati nel-

«Il successo

di un buon raccolto deriva

dalla qualità delle piantine»

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MACHINE

OF THE YEAR 2014

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14| MONDO AGRICOLO |SETTEMBRE 2014

S C E N A R I C O N F A G R I C O L T U R A P L U S

Silvio Salera

Ad di Maccarese spa:

«Siamo tra i più grandi

allevamenti d’Italia.

Non solo business,

ma anche riserve

naturali e l’impegno

per la collettività»

di Gaetano Menna

nutenzione della piazza centrale delborgo, mettiamo a disposizione il Ca-stello di Maccarese per i matrimoni,per le visite, per l’Unitalsi, per il museodella Bonifica, per la scuola di musica,per le organizzazioni politiche e sin-dacali, poi forniamo supporto allasquadra di calcio ed a quella di palla-volo, abbiamo trovato anche dei loca-li per la scuola di pittura. Quando c’èda risolvere un problema la comunitàsa che da noi trova porte aperte, at-tenzione e disponibilità». A parlare è Silvio Salera, amministrato-re delegato dell’azienda Maccarese, af-fiancato dal direttore generale ClaudioDestro, che ci accoglie presso gli uffi-ci aziendali. «Il fatto che l’azienda Mac-carese rappresenti l’attività imprendi-toriale più rilevante in loco ed abbia

Il polmone verdedel litorale laziale

Il cartello stradale - che avverteche si sta entrando nell’area “ur-bana” dell’azienda Maccareses.p.a. (a Maccarese il comune diFiumicino) - fa comprenderecome sia intensamente correla-

ta l’attività dell’impresa agricola aquella del borgo. «Mi viene da sorridere quando sentoparlare di contrapposizione tra città ecampagna o anche di città che “aiuta”l’agricoltura. L’esperienza della nostraazienda è esattamente l’opposto, cifacciamo carico di molte problemati-che sociali del borgo, di manutenzio-ne, di gestione di servizi per la collet-tività di cui si dovrebbe far caricol’amministrazione comunale. Peresempio, gestiamo la pulizia e lo sfal-cio dei bordi stradali, curiamo la ma-

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SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |15

una così vasta dimensione territorialespinge inevitabilmente ad impegnarsiper la collettività, anche con un onerefinanziario non indifferente».La mucca-scultura posta all’ingressodegli uffici ci fa compren-dere quale sia il core busi-ness di questa importanterealtà agricola alle porte diRoma. Un’azienda nata ne-gli anni Venti per bonificareil comprensorio di Maccare-se di oltre 5 mila ettari; poipassata alla gestione dell’Iri;nel 1998, nell'ambito delprogramma di privatizzazio-ni avviate dal Governo, ven-ne acquistata da EdizioneHolding del Gruppo Benet-ton, che ne avviò la ristrut-

turazione prevedendo un investimen-to di 40 milioni di euro.Attualmente l'azienda consta di3.240 ettari pianeggianti contigui eper le sue dimensioni si colloca tra iprimi posti in Italia. Le colture prati-cate in azienda sono: seminativi, fo-raggi e ortaggi. Al suo interno dispo-ne del più grande allevamento nazio-nale di vacche da latte, con una man-dria di 1.200 capi in lattazione pre-senti. La stalla produce 35.000 litri dilatte al giorno, soddisfacendo il 10%circa del consumo giornaliero dei ro-mani. I dipendenti sono 70 di cui unadecina tra amministrativi e tecnici, laquasi totalità con contratto a tempoindeterminato. «Il personale – sottolinea Salera - ècomposto prevalentemente da giova-ni del luogo, motivati e gratificati conpremi di produzione e la soddisfazio-ne di lavorare in un luogo pulito e rin-novato. Abbiamo anche un rilevanteparco macchine per le lavorazioni. In-vestiamo molto in formazione ed ag-giornamento professionale del perso-nale e sulla sicurezza del lavoro».Maccarese alleva anche 1500 vitellonida ingrasso di cui circa 400 frisoni e1100 incroci destinati tutti a tre cate-ne della GDO e le cui carni vengonoetichettate con il logotipo aziendale.Ha ottenuto da due centri esterni,C.S.Q.A. e Aqroqualità, la certificazio-ne della filiera e del prodotto carne divitellone “Naturalmente Qualità”. Inol-tre, dal 1 Ottobre 2001, il ministerodelle Politiche agricole, ha dato l'auto-rizzazione all'etichettatura delle carni

«I nostri dipendenti

sono giovani del luogo

motivati e gratificati»

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16| MONDO AGRICOLO |SETTEMBRE 2014

S C E N A R I C O N F A G R I C O L T U R A P L U S

bovine rilasciando il codice univocoIT. Dal 2007 l’azienda dispone puredella certificazione ambientale ISO14001 rilasciata dal Bureau Veritas,unico allevamento ad averla ottenuta.Negli ultimi quattro anni si sono rea-lizzati due impianti di biogas per laproduzione complessiva di 1625MW. Il primo, entrato in funzione nel2010, viene alimentato per l’80% daeffluenti zootecnici, mentre il secon-do da coltivazioni dedicate e per un20% da sottoprodotti, di cui anche ef-fluenti zootecnici.

L’80% dei foraggi aziendali viene de-stinato all’alimentazione del bestiame.Ed il restante da materie prime acqui-state compreso il mais granella. Inazienda si coltivano 800 ettari di maistutto destinato a silo mais e pastoneper le vacche, vitelloni e biogas. Oltreal silo mais vengono coltivati ed im-

piegati in stalla insilato di grano e me-dica insilata. «Potremmo definirci un’azienda a ci-clo chiuso. Produciamo direttamentele materie prime per allevare le muc-che e gli effluenti zootecnici vanno adalimentare l’impianto di biogas di cuiperò vendiamo l’energia. Le nostrecarni vanno a rifornire le macellerielocali e soprattutto la GDO».Da sottolineare poi l’attenzione al-l’ambiente. Della superficie totalevengono coltivati 2.200 ettari, mentreil rimanente è costituito da macchiamediterranea. «Ci sono, nell’ambito dei nostri terri-tori delle intatte riserve naturali (leOasi Macchiagrande, Vasche di Macca-rese, Foce dell’Arrone) che sono affi-date in gestione al WWF e sono fruibi-li dai cittadini. La coltivazione del ter-reno viene praticata nel rispetto dellanormativa vigente del Parco del Lito-rale Romano, con tutte le restrizioniivi presenti in termini di trattamentiantiparassitari e fitofarmaci e ci fregia-mo, come dicevo, della certificazioneambientale ISO 14001. E’ nel rispettodel territorio che Maccarese perseguei propri obiettivi economici, salva-guardando l’ambiente e la comunità,attuando tutte le azioni necessarie peril conseguimento di obiettivi ambien-tali sempre più ambiziosi». ���

Unico allevamento

con la certificazione

ambientale ISO 14001

Silvio Salera

Page 17: Mondo agricolo n.9

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1 8 | MONDO AGRICOLO |SETTEMBRE 2014

sare ai numeri della edizione del 2013:81.720 visitatori; 400 capi in mostra;856 marchi internazionali; +7,5% diarea espositiva, 79 convegni e 75 realtà(tra ministeri, università, centri di ri-cerca, associazioni) che hanno colla-borato e partecipato; 194 relatori. In-somma una fiera da grandi numeri.Non va dimenticato che la Fiera pre-senta i migliori campioni di razza ita-liani ed europei e i più importanti cen-tri di ricerca e selezione del mondo.Basti pensare che nel 2010 ha ospitatoa Cremona il “Confronto Europeo diRazza Holstein e Red Holstein”. «Inquesto contesto – pone in evidenza il

A Cremona

la prestigiosa kermesse

sulla zootecnia da latte.

Piva: «Proiettati

verso Expo 2015»

di Gaetano Menna «LFiera internazionale delbovino da latte è proiet-tata verso Expo 2015».Ce lo sottolinea il presi-dente di CremonaFiereAntonio Piva. «Abbiamo

previsto – spiega - una pluralità dieventi per focalizzare temi chiave co-me quelli delle filiere, della sicurezzaalimentare, dell’accesso ai mercatiesteri, della valorizzazione dei prodottimade in Italy, della sburocratizzazione.Expo sarà un avvenimento fondamen-tale per tutto l’agroalimentare, ed an-che per il settore lattiero-caseario; dob-biamo arrivare preparati all’importan-te appuntamento». Quest’anno la ras-segna sulla bovinicoltura - giunta alla69° edizione, che si svolge presso ilquartiere fieristico di Cremona - i pro-duttori la visiteranno con uno spiritodiverso; con la voglia di scoprire le tan-te novità del settore e di approfondirel’attualità che merita un’attenta rifles-sione, ma anche con la consapevolez-za che è cominciato il conto alla rove-

scia per l’Esposizione Universale.La Fiera Internazionale del Bovinoda Latte è un osservatorio fonda-mentale sul settore e sull’inno-

vazione; insomma un appun-tamento prestigioso che sisvolge in un’area vocata aquesta attività produttiva.

Ogni anno si registrano passiavanti e nuovi record. Basti pen-

Appuntamentocon il futuro

Antonio Piva

presidente di CremonaFiere

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SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |19

presidente di CremonaFiere - assumesempre maggiore importanza l’areaespositiva dedicata al benessere ani-male, uno dei maggiori fattori di suc-cesso per un allevamento». Per quanto riguarda il latte, uno degliappuntamenti clou è l’EuropeanDairy Forum, in programma il 24 otto-bre (Sala Stradivari, ore 10), realizzatoda CremonaFiere e Libera Associazio-ne Agricoltori Cremonesi (Confagri-coltura). La riflessione verterà sullacrescente richiesta di prodotti lattierocaseari dal mercato asiatico e da moltiPaesi emergenti, che può rappresenta-re un’importante occasione di sbocco

per la produzione italiana di qualità. «Ilcontesto europeo – spiega Piva - devesupportare questo trend definendouna strategia d’azione congiunta checonsenta ai produttori di far fronte aquestioni complesse e delicate comela volatilità dei prezzi e l’aumento deicosti di produzione». La Fiera Interna-zionale del Bovino da Latte si svolge incontemporanea con la Rassegna Sui-

nicola di Cremona – Italpig. Grazie aseminari, workshop, dibattiti, forum,gli allevatori possono confrontarsi eaggiornarsi su genetica internaziona-le, consumatori, credito e tassazione,leggi e regolamenti. Altro appunta-mento connesso è quello di Expoca-searia, sulla trasformazione, che ri-sponde efficacemente alle esigenzeinformative circa l’opportunità di svi-luppare nuovo reddito attraverso pic-coli e medi caseifici aziendali. Non va trascurato che, negli ultimiquindici anni, la quantità di latte tra-sformato direttamente in azienda èpiù che raddoppiata. ���

“Fiera del Bovino da Latte”

osservatorio fondamentale

su settore e innovazione

Page 20: Mondo agricolo n.9

Francesco Stroppa

racconta una storia

di impresa familiare

agro-zootecnica,

a Cremona, che è attenta

alla globalizzazione

ed alla sostenibilità

I N C O N T R I Z O O T E C N I A

20| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

di Elisabetta Tufarelli

tiva e vi produco mais e foraggere co-me sorgo e loglietto. E’ mia moglie En-rica quella che viene da generazioniagricole e la sua azienda è dedicata allaparte zootecnica, l’allevamento di vac-che da latte”. Il ‘parco’ aziendale contadi 500 capi di bestiame, tutti rigorosa-mente di razza frisona, quella più diffu-sa e più produttiva, da cui proviene lamaggior parte del latte prodotto in Ita-lia. “Secondo quota dovrei limitarmi a21.000 quintali di latte – continua ilConsigliere di Federimpresa - ma neproduco sempre qualcosa in più, dicia-mo che mi attesto intorno ai 23.000 an-nui, così devo ricorrere all’affitto diquote. Come imprenditori, tra liberaliz-zazione e Pac, stiamo vivendo una si-tuazione a dir poco confusa ed è di-ventato estremamente difficile fare

La provincia cremonese èparticolarmente vocata al-l’allevamento, dove ha rag-giunto eccellenza e inno-vazione, qualità essenzialiper reggere la sfida con

nuovi ed aggressivi protagonisti euro-pei ed asiatici. A Cascina Biraga, nell’a-gro di Cremona, incontriamo France-sco Stroppa, consigliere della Federa-zione che riunisce le imprese familiaridi Confagricoltura, che conduce l’a-zienda agricola insieme alla moglie.“Inrealtà – spiega – si tratta di due corpiconfinanti e indipendenti, ma vengonogestiti come un’unica entità”. Le due imprese, 110 ettari in totale, so-no differenziate dal tipo di indirizzocolturale. “La mia, quella più nuova, cheè nata una ventina di anni fa, è semina-

Vacche “coccolate”

Page 21: Mondo agricolo n.9

progetti”. E’ l’intero settore della zoo-tecnia italiana che, pur essendo uncomparto vitale dell’agroalimentarenazionale, sta vivendo una difficile con-giuntura. Francesco Stroppa sottoli-nea la fase di criticità e ricorda tempi,senz’altro migliori, in cui c’erano mag-giori certezze. “Per la zootecnia, fino aqualche anno fa - osserva- i prezzi ita-liani ed europei erano i più elevati almondo. Ora la competizione si fa sem-pre più dura. La globalizzazione, percosì dire, ci è letteralmente piovuta ad-dosso. Pensi che utilizzo un’ecolettierain fibra di cocco proveniente dall’In-dia. Sono attento al benessere animalee l’ho scelta anche perché è natural-mente antibatterica, elastica, soffice epreviene l’affaticamento di articolazio-ni e tendini della vacca”. FrancescoStroppa ha 68 anni, sua moglie 65, il fi-glio, Stefano, è medico ortopedico aPavia: “Ma pur avendo un altro lavoro –conclude l’imprenditore con fierezza-

non rinnega le proprie radici. La nostravera forza propulsiva, quella che cispinge ad andare comunque avanti èproprio di essere un’impresa familiare,

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ALLEVARE VISONI CONVIENE

“La produttività va

coniugata al benessere

dei capi allevati”

la tipologia più comune delle aziendeagricole, almeno nelle nostre zone. Ed èforse il modo migliore, se non l’unico,perché le imprese agricole possano re-sistere attraverso le generazioni. Hodue nipotini ancora piccoli. Tommaso,3 anni quando viene qui non riesce astaccarsi dalle vacche, chiama perfinomia moglie ‘nonna mucca’! Chissà chesia proprio lui un domani…”. ���

Page 22: Mondo agricolo n.9

Garantito ad ogni animale

un programma

personalizzato

di somministrazione

della razione

I NCO NT R I Z OOTE CN IA

2 2 | MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

duzione di latte, e al suo tenore ingrasso, all'età e alle condizioni fisio-logiche - ha diffuso l'impiego degliautoalimentatori computerizzati. Ilsistema è costituito da una centrali-na computerizzata, da punti di distri-buzione di alimenti (concentrati e

La corretta alimentazionedella vacca ha uno stret-to legame, sia con la pro-duzione lattifera, sia conlo stato generale di be-nessere dell’animale.

Lo sviluppo dell'elettronica e del-l'informatica ha messo a disposizio-

Alimentazionecomputerizzata

ne delle aziende zootecniche sistemicomputerizzati, che permettonoun'alimentazione personalizzata del-la vacca da latte. Quindi la possibilità di somministra-re a ogni bovina la quantità di ali-mento che le spetta - in base alla pro-

È importante l’iniziativa che Pio-neer (DuPont) porta avanti da piùdi dieci anni. Ha creato, per tuttigli allevatori e i professionisti chegestiscono la razione alimentare,un servizio di monitoraggio fo-raggi, ovvero un pacchetto com-pleto di analisi in grado di valuta-re il silomais sotto tutti gli aspetti.Annualmente si effettuano 25 mi-la analisi con oltre 200 mila deter-

minazioni per i diversi parametri analitici. È possibile così migliorare laformulazione della razione e le rese finali degli animali.

SERVIZIO DI MONITORAGGIO DEI FORAGGIn

Page 23: Mondo agricolo n.9

foraggi) e da collari magnetici per ilriconoscimento di ogni singolo ani-male. L'allevatore stabilisce la quan-tità di alimento che ogni singola vac-ca può mangiare nell'arco della gior-nata; quando la bovina si presentaad un punto di distribuzione vieneidentificato e riceve la dose; può fa-re richieste ad intervalli di tempoprefissati fino a quando ha consu-mato la quantità stabilita dall'alleva-tore, dopodiché la macchina rifiutaulteriori somministrazioni. Tutti igiorni si possono aggiornare le ra-zioni in rapporto ai fabbisogni e sipuò fare un controllo dei consumieffettivi; ciò permette, ad esempio,di individuare le vacche che non ab-biano ingerito la razione prefissata efare così gli opportuni interventi. Ilsistema è estremamente valido, inquanto permette la copertura indivi-duale dei fabbisogni, mentre la som-ministrazione di piccole quantitàper volta di concentrati porta ad unbuon andamento delle fermentazio-ni ruminali. Tale sistema di somministrazione delmangime consente un miglior indi-ce di conversione in latte del con-centrato quando questo è erogatocon l'autoalimentatore (individual-mente) rispetto a quando è sommi-nistrato in corsia (al gruppo). Graziea questa tecnologia l'allevatore hamodo di seguire con maggiore at-tenzione ciascun capo presente installa, programmando con accura-tezza l'alimentazione sulla base dellesingole curve di lattazione e dei con-trolli della produzione lattea com-piuti periodicamente. Ci sono anche componenti tecnolo-giche per la rilevazione del pesoche oltre che risultare strategica peril monitoring dello stato fisiologicodegli animali, è utile nella gestionecomputerizzata dell’alimentazione.

(M. M.)

Grazie al pc è possibile

aggiornare le razioni

e controllare consumi

Il sistema agroalimen-tare in Italia è basato

su un modello di sosteni-bilità e di qualità che dasempre caratterizzanofiliere consolidate e ap-prezzate, anche a livellointernazionale, per la ti-picità e la qualità dei pro-dotti e la forte connes-sione con il territorio.Syngenta vuole aiutare gli agricol-tori a continuare ad essere eccel-lenti produttori, scommettendo suqualità, tutelando l’ambiente e pro-teggendo conoscenze e tradizionilegate al territorio ma allo stessotempo puntando su innovazione,tecnologie e pratiche agricole so-stenibili che consentano loro di ri-spondere adeguatamente alle ri-chieste di un mercato sempre piùesigente. Nasce così il progetto“Grano Armando”, il contratto di fi-liera nato dalla collaborazione traSyngenta, il pastificio De Matteis ela ditta sementiera Coseme conl’obiettivo di produrre pasta di altaqualità 100% grano italiano insie-me agli agricoltori del nostro Pae-se. Gli agricoltori, che aderisconoa questo contratto, seminano spe-cifiche varietà di grano duro sele-zionate da Coseme e le coltivanosecondo il disciplinare sviluppatoda Syngenta, usufruendo anchedell’assistenza in campo dei suoiagronomi. La combinazione diquesti tre elementi - varietà, proto-collo e assistenza – permette diprodurre grano duro di alta qualitàcon rese superiori alla media, assi-curando all’agricoltore l’acquistodel proprio raccolto da parte delpastificio DeMatteis a un prezzogarantito superiore a quello di

mercato. “Grano Ar-mando” è una pasta100% Italiana di altissi-mo pregio, ad altocontenuto proteico,trafilata al bronzo edessiccata lentamente.Syngenta, con il pro-getto Grano Arman-do, vuole aiutare gliagricoltori ad ottenere

maggiori vantaggi migliorando leproduzioni di grano duro sia in ter-mini qualitativi, incrementandone ilcontenuto proteico e l’indice diglutine, che quantitativi, aumentan-done le rese del 15%. Inoltre, il pro-getto prevede una soluzione finan-ziaria, che garantisce all’agricolto-re l’acquisto del proprio raccoltoda parte del pastificio De Matteis aun prezzo garantito superiore aquello di mercato.Al momento gli agricoltori chehanno sottoscritto il contratto sonoquasi 1.000 per un totale di oltre11.400 ettari. 9 regioni coinvolte(Abruzzo, Basilicata, Campania,Lazio, Molise, Puglia, Toscana, Um-bria, Marche), 18 le province diprovenienza delle aziende, con ilprimato di Foggia con 6.200 ettaricirca. La filiera Grano Armando èdiventata così un modello di svi-luppo sociale e territoriale che ga-rantisce all’agricoltura del sud ecentro Italia un futuro sostenibile.Il Progetto Grano Armando si inse-risce nel The Good Growth Plan, ilpiano lanciato da Syngenta a livel-lo mondiale, costituito da sei impe-gni da raggiungere entro il 2020,con il proposito di contribuire al ra-dicale cambiamento della produt-tività agricola mondiale in modosostenibile.

IL P R O G E T T O “ G R A N O A R M A N D O ”

La filiera della pasta

“made in Italy”

O S S E R V A T O R I O

Page 24: Mondo agricolo n.9

I N C O N T R I ZOOTECN IA

24| MONDO AGRICOLO |SETTEMBRE 2014

comparto zootecnico; è una societàleader nel supportare tecnologica-mente le imprese agricole. Un osser-vatorio importante per comprenderecome muta l’agroindustria di pari pas-so con il primario. Il suo amministrato-re delegato (e componente della giun-ta di Confindustria Piacenza) AlbertoRota esprime subito preoccupazionisull’andamento del settore lattiero-ca-seario: «Quello che è certo – ci dice –è che altri Paesi, non il nostro, hannospinto negli ultimi due anni a livellogovernativo per intensificare la produ-zione di latte, ora le aziende zootecni-che soffrono per i prezzi di mercato».

Dottor Rota, quale sviluppo po-tranno avere nel contesto del fattu-rato dell’azienda i tre settori mer-ceologici in cui attualmente la suaazienda è leader in Italia: zootec-nia, energia ed ambiente?«Il nostro core business è e resterà lazootecnia. Attualmente incide per piùdel 50% del fatturato, sia in Italia sia al-l’estero. Il mercato del biogas potreb-be avere un nuovo rilancio se il bio-metano dovesse prendere piede inmodo importante ma, al momento,non sappiamo che cosa succederà do-po la fine degli attuali incentivi, cioè al31 dicembre 2015. Noi, per fortuna, diimpianti di biogas ne stiamo facendo,ma con questa quota di incentivi ab-biamo ancora un anno davanti, poi sivedrà. Abbiamo investito parecchionella direzione dell’abbattimento deinitrati e siamo certi che questo lavoroci ripagherà. Credo che la direzionedella zootecnia e della agricoltura in

di Claudio Pietraforte

Irapporti di filiera, le interconnes-sioni settoriali, sono considerateda Confagricoltura fondamentalie decisive per lo sviluppo dell’a-gricoltura e dell’agroindustria.C’è una “visione comune” delle

imprese per fronteggiare la crisi eco-nomica, per rafforzarsi e per rilanciarel’export. La Fiera internazionale delBovino da latte a Cremona pone sottoi riflettori la zootecnia, la sua situazio-ne attuale, i suoi progetti di rinnova-mento, in un momento importante ditransizione. L’azienda “Rota Guido” non ha bisognodi presentazioni per gli addetti del

Multinazionale

tascabile

Alberto Rota, ad di “Rota

Guido”: «Siamo impegnati

a costruire una filiera

a basso impatto ambientale.

Ci sta a cuore il futuro

del territorio da affidare

alle nuove generazioni»

Alberto Rota

Page 25: Mondo agricolo n.9

SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |25

generale, in Europa, debba essere ver-so una filiera di basso impatto ambien-tale. Quello che va salvaguardato nonè solo il nostro territorio ma anche ilterritorio di chi verrà. E per fare questoè necessario che si distingua tra chi la-vora per costruire un futuro e chi in-vece “tira a campare”, perché ha sem-pre fatto così».

In occasione dei festeggiamentiper i 50 anni della società, ha di-chiarato che mai anteporrebbe laquantità alla qualità; anche se ciòcomportasse una contrazione delbusiness?«Non credo che L’Italia sarà mai in gra-do di essere competitiva con i paesiche oggi sono emergenti, ma che fra20 anni saranno ben presenti sull’inte-ro pianeta. È una battaglia che non hasenso combattere perché ci sarà sem-pre un posto dove si può risparmiaredi più. In Italia abbiamo la fortuna diavere avuto un marchio, che è il “madein Italy”, che fornisce una garanzia diqualità a prescindere. E noi dobbiamolavorare perché quel marchio sia an-cora riconosciuto e valorizzato. Se per-diamo il valore aggiunto, non solo nonfacciamo del bene agli altri prodottidel “made in Italy”, ma distruggiamoun valore che i nostri padri hanno im-piegato anni a costruire. Per risponde-re alla sua domanda, non credo che laqualità genererà mai una riduzione delfatturato».

Con l’attuale situazione della po-litica italiana, pensa sia possibiletagliare un traguardo che non si èmai raggiunto?Credo che tutti ormai abbiamo ca-pito che così non possiamo andareavanti. Non ci possiamo più per-mettere i privilegi di cui abbiamoavuto diritto fino a poco tempo fa.La qualità della nostra vita sta cam-biando, e in fretta, e in peggio, pur-troppo. Ci sono troppe eccezioniin questo paese che non ci possia-mo più permettere. Nel contempoognuno di noi non vuole perdere ipropri, di privilegi. Secondo me,non c’è alternativa: occorre che tut-

ti ci rimbocchiamo le maniche e fac-ciamo un passo indietro, perché ilpaese lo possa fare avanti.

I prossimi progetti con l’aperturadi sedi in Russia, Cina, ecc. potran-no negativamente riflettersi sul-l’occupazione in Italia?«Assolutamente no. Noi non produ-

ciamo prodotti identici in grandissi-

me quantità, il nostro prodotto ha

una componente di tecnologia e di

progettazione che diventa quasi im-

possibile essere delocalizzato. Inoltre

la parte ingegneristica deve restare

sempre all’interno, perché è frutto di

un confronto che avviene fra i vari uf-

fici e sarebbe impossibile gestirlo a

migliaia di chilometri di distanza».

Il taglio dei contributi recente-mente e definitivamente approva-to dal Governo al settore delleenergie alternative pensa possa re-care incertezze per lo sviluppo del-la nostra agricoltura?«Le ecoenergie, come il biogas e il foto-

voltaico, hanno certamente dato una

mano importante all’ agricoltura negli

ultimi anni, soprattutto hanno permes-

so di sfruttare al meglio le potenzialità

delle aziende. Ma non credo che la ri-

duzione degli incentivi possa limitare

la crescita di questo settore. La natura

di questo sviluppo è certamente legata

alla produzione di latte e di formaggio

e questo non c’entra nulla con la pro-

duzione di energia elettrica».

Utilizzando un noto slogan: si fac-cia una domanda e si dia una ri-sposta su un argomento che le staparticolarmente a cuore…«Mi piacerebbe che lei mi chiedesse:

“Se avesse una sfera di cristallo come

vorrebbe che fosse la sua azienda fra

vent’anni?”. Vorrei che la mia azienda

avesse ancora il piglio di adesso, che

fosse sempre “affamata” di nuove tec-

nologie da applicare al mondo del-

l’agricoltura e della zootecnia; vorrei

che avesse una visione di piccola

multinazionale tascabile, che fosse

pronta a recepire tutte le esigenze

del mercato e che fosse in grado di

approntare una risposta. Insomma

vorrei che fosse ancora un’azienda

giovane, come credo lo sia ora».���

«“Affamati” di nuove

tecnologie da applicare

al mondo della zootecnia»

Page 26: Mondo agricolo n.9

Confagri al Meeting

di Rimini ha parlato

di ambiente, lavoro

economia, sociale.

Veggia: «Reti e innovazioni

sono gli strumenti

dell’ agricoltura responsabile»

I N C O N T R I S O S T E N I B I L I T À

26| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

di Gabriella Bechi

Al centro delle periferie

Per il secondo anno Con-fagricoltura è stata pre-sente al Meeting di Rimi-ni, il tradizionale appun-tamento di fine estateche quest’anno aveva co-

me titolo “Verso le periferie del mon-do e dell’esistenza. Il destino non halasciato solo l’uomo”. Un viaggio attra-verso la crisi della cultura occidentale,

ne–. Qui al Meeting mostriamo comel’Italia abbia la possibilità di esprimereal meglio le proprie potenzialità. Gliimprenditori hanno una grande re-sponsabilità, perché muovono l’occu-pazione e le prospettive di vita di tan-te persone. L’economia è un fattorecaratterizzato da interdipendenze a li-vello globale e direttamente o indiret-tamente si va ad incidere sulle perife-rie del mondo. Sta quindi alla bravuradell’imprenditore sfruttare al massi-mo le potenzialità”. Confagricolturaha accolto con grande interesse ilmessaggio lanciato dal Meeting, parte-

lo smarrimento del senso della vita el’inquietante solitudine di tanti, l’insi-curezza dell’economia globalizzata elo spettro di nuove speculazioni fi-nanziarie, il futuro lavorativo incertodi milioni di giovani e meno giovani, lamigrazione di interi popoli alla ricercadi un’ ultima speranza. Queste sono le periferie del mondo edell’esistenza con cui tutti dobbiamoconfrontarci, come persone e comeimprenditori.Centodieci incontri, 14 esposizioni, 21spettacoli, 16 manifestazioni sportive,280 relatori, 3600 volontari prove-nienti da 46 Paesi del mondo.Il Meeting ha saputo parlare al cuoredell’uomo, ha dialogato con la grandeimprenditoria italiana, così come coni protagonisti delle drammatiche vi-cende mondiali.“In economia il rischio è di soffermar-si solo di cose che non vanno – ha det-to il presidente della Compagnia delleOpere Bernhard Scholz, introducendogli incontri che hanno visto protago-nisti imprenditori e manager comeGiorgio Squinzi e Sergio Marchion-

Al centro delle periferie

Page 27: Mondo agricolo n.9

SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |27

cipando con un proprio stand in cui èstato presentato il progetto Ecocloud,dedicato alle buone pratiche sosteni-bili sviluppate dalle imprese agricoleassociate, e concentrando l’attenzionesul ruolo svolto dall’agricoltura nel so-ciale. “L’agricoltura – ha detto il vice-presidente confederale Ezio Veggianel corso del seminario “Sostenibilitàsociale: per un’agricoltura responsabi-le, in grado di rispondere alle nuoveesigenze dell’uomo e delle comunità”- sin dai suoi albori ha avuto una va-lenza, un impatto e un fine sociale. E’naturale, dunque, che l’agricolturamoderna continui a svolgere questafunzione e che questa proceda di paripasso con quella economica ed am-bientale”. L’agricoltura moderna uti-lizza nuovi canali per trasmettere va-lori e conoscenze, per integrare le per-sone, che vanno al di là del vecchio“focolare”: reti, innovazione, semprecon un forte radicamento nei territori,sono i nuovi strumenti utilizzati dalleimprese.Il ruolo multifunzionale dell’agricoltu-ra sta facendo emergere nuove poten-zialità, direttamente legate alla capa-cità di generare benefici per le fascesvantaggiate e vulnerabili della so-cietà, anche attraverso servizi innova-tivi, che spesso suppliscono alla crisidei sistemi tradizionali di assistenzasociale, con una strategia di interven-to che coinvolge in primo luogo quel-

le realtà aziendali produt-tive per il mercato cheoperano in collaborazio-ne con le istituzioni so-cio-sanitarie competentiper territorio, ma anchecon le strutture terapeu-tiche riabilitative, socio-sanitarie e socio-assisten-ziali che utilizzano l’atti-vità agricola a fini di ria-bilitazione, terapia, cura eintervento sociale. ���

Veggia: «Sostenibilità sociale

per rispondere alle esigenze

dell’uomo e delle comunità»

Page 28: Mondo agricolo n.9

Dibattito a Rimini

sul made in Italy.

Guidi: «Non si può

stare fermi illudendosi

che i mercati si conquistino

con razze e varietà

in via di estinzione»

I N C O N T R I S O S T E N I B I L I T À

28| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

Tradizione o innovazione?La cultura ali-mentare italia-na deve neces-sariamente sce-gliere tra que-

ste due strade? Il presidentedi Confagricoltura MarioGuidi risponde al Meetingdi Rimini, nel corso della ta-vola rotonda ‘La cultura ali-mentare italiana: una tradi-zione innovativa’, moderatadal presidente della Compa-gnia delle Opere BernhardScholz, cui hanno partecipa-to il ministro delle Politicheagricole Maurizio Martina, il

cati globali si conquistino(solo) con razze e varietà invia di estinzione”.“La competitività - ha conti-nuato Guidi - passa anche at-traverso l’innovazione chemigliora i processi, i prodot-ti e, in ultima analisi, la reddi-tività degli operatori. Perquesto dobbiamo puntaresulle imprese che hannouna valenza economica, chesono in grado di stare sulmercato, perché solo incre-mentando la loro attività sipotrà conseguire l’obiettivodi favorire uno sviluppo delsettore che garantisca cre-scita ed occupazione a van-taggio di tutti e che allo stes-so tempo sia sostenibile”. Ecco perché anche le politi-

che debbono cogliere questi obiettivi:mercato, crescita, occupazione e soste-nibilità. “Un approccio - ha spiegato ilpresidente di Confagricoltura - che ap-parentemente è condiviso da tutti, mache non sempre è così scontato. Adesempio, c’è ancora chi considera per-seguibile una politica di mantenimen-to dell’ attività agricola in un’ottica dimera preservazione dell’esistente. C’èuna tendenza a privilegiare modelliche stridono con il concetto modernodi mercato globale, che si rifugianonella visione di un’agricoltura del pas-sato che semplicemente non c’è più.Un’ agricoltura sempre più ferma e

piccola in un mercato che èinvece sempre più dinamicoe vasto e di cui dobbiamocogliere le opportunità”.Guidi ha poi ricordato le ri-percussioni dell'embargorusso che "sta portandosquilibrio anche al mercatointerno mettendo a repenta-glio i redditi delle impreseagricole. È strategico presi-diare tutti i possibili mercatiesteri e conquistarne di nuo-vi per aumentare le oppor-tunità ed anche, se voglia-mo, per diversificare i ri-schi". (G. B.)

patron di Italy Oscar Farinetti, il presi-dente della Ferrero Francesco PaoloFulci.“Il prodotto alimentare italiano – ha os-servato il presidente di Confagricoltu-ra - nasce grazie ad un patrimonio diconoscenze, una cultura millenaria ra-dicata nei territori; poi però deve tro-vare le ‘vie’ del mondo, dove il made inItaly è un brand conosciuto e apprez-

zato. Per fare questo dobbiamo mo-

dernizzare la nostra agricoltura e le no-

stre filiere agroalimentari. Un processo

che è stato già intrapreso da tempo e

che non possiamo e non dobbiamo

fermare, illudendoci magari che i mer-

Tradizioneinnovativa

Guidi e Martina allo stand confederale al Meeting

Tradizione

innovativa

Page 29: Mondo agricolo n.9

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Page 30: Mondo agricolo n.9

I N C O N T R I S O S T E N I B I L I T À

30| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

Il papà delle api

Uno sciame di api:Quando l’alveare

diventa stretto, la famiglia si divide. E metà delle api se ne va in cerca di una nuova casa

Page 31: Mondo agricolo n.9

A Rimini allo stand

di Confagricoltura

Giovanni Scozzoli,ha condotto i visitatori

alla scoperta

dei segreti dell’alveare

SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |31

di Gabriella Bechi

La vera attrazione dellostand di Confagricolturaal Meeting di Rimini è sta-ta lei: l’ape regina. Trovar-la nella cassetta di vetroin mezzo a migliaia di api

operaie e fuchi è diventato un giocoche ha appassionato tutti, grandi e pic-cini. Grazie soprattutto ai racconti ap-passionanti di Giovanni Scozzoli e del-la sua famiglia, apicoltori di Forlì e so-ci della FAI (Federazione ApicoltoriItaliani), che hanno animato lo spaziodi Confagricoltura, con spiegazioni edegustazioni di miele.Per le api Giovanni ha avuto sempreuna passione, fin da quando, da picco-lo, nei primi anni ’50 passava il tempoa guardare le manipolazioni che il pa-dre Mario e lo zio Amerigo facevanoalle casine delle api. Così nel 1970 decise di formare il pri-mo apiario nell’azienda in cui abitavae svolgeva l’attività di fattore, portan-do avanti la tradizione a cui aveva da-to vita il nonno già dai primi del ‘900.

“Non vedevo l’ora di finire il mio lavo-ro per andare dalle api, mentre gliamici andavano al bar o a giocare acarte – racconta –. Rimanevo per oreincantato a guardarle per scoprire laperfezione del loro modo di lavorare,di dividersi ruoli e compiti. Una mera-viglia del creato.”Giovanni, agricoltore prima di diven-tare apicoltore, comprese subito l’im-portanza delle api per la sua attività eattraverso l’impollinazione guidata,

la qualità della produzione.” Cinque i tipi di miele prodotti, Acacia,Tiglio, Castagno, Millefiori, Girasole ela famosa Melata di Bosco, un prodot-to unico fatto con le secrezioni zuc-cherine di diverse piante, che in alcu-ni paesi del nord Europa è considera-to il miele per eccellenza. Tutti vengo-no preparati nel laboratorio di smie-latura e confezionamento aziendale evenduti ad importanti marchi com-merciali o direttamente.Un hobby che è diventato un’impor-tante attività imprenditoriale, graziesoprattutto alla passione per questi in-setti che nei giorni riminesi abbiamoimparato a conoscere attraverso i rac-conti di Giovanni.Come questo …“L’ape regina vola so-lo una volta nella sua vita, che duracirca tre anni, e in quelle poche oreraccoglie dai fuchi seme a sufficienzaper deporre centinaia di migliaia diuova, quando decide lei, nella quan-tità e del sesso che decide lei, sullabase delle necessita l’alveare”. Incredibile, ma vero. ���

Giovanni Scozzolicon i figli Andrea e Raffaella

riuscì ben presto ad aumentare la pro-duzione di frutta, mele e pere in parti-colare. Giunto all’età della pensionedecise di trasformare il suo hobby inun nuovo lavoro. Oggi possiede 700alveari, produce 350 quintali di mieleall’anno e, insieme ai figli Andrea e Raf-faella, ha creato il marchio “Energiadai fiori”. Le arnie sono sistemate prevalente-mente nelle colline attorno a Predap-pio, ma nel periodo di fioritura ne fi-niscono alcune anche presso produt-tori di diverse parti d’Italia: per il mie-le di girasole nella zona di Ancona eSenigallia, mentre per quello di acacianei dintorni di Varese.“L’esperienza di lavoro per oltre qua-rant’anni in aziende agricole frutticole– spiega Giovanni – mi consente oggidi svolgere un buon servizio di impol-linazione guidata con le api, che ven-gono portate nei campi, su richiestadell’imprenditore, accompagnate dapermesso della Asl e certificato sanita-rio, nei periodi di fioritura, per assi-curare l’aumento della quantità e del-

Sui colli di Pedrappio

700 alveari producono

350 quintali di miele

Page 32: Mondo agricolo n.9

Alla “Città dello Zecchino”Confagricoltura Bologna

ha raccontato l’agricoltura ai bambini,che hanno giocato e degustatoi prodotti della terra

I N C O N T R I S O S T E N I B I L I T À

32| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

di Barbara Bertuzzi

di frutta e verdura e “ballette” di fieno,sono stati due imprenditori bolognesi

associati a Confagricoltura: Carlo Mori-

si, produttore ortofrutticolo di lunga

data e Rosanna Scipioni che, assieme al

marito Paolo Parisini, coltiva cereali bio

nella fertile vallata del torrente Zena.

Tante le curiosità nel corso del simpa-ticissimo botta e risposta improvvisatocon i più piccini. Federico, 3 anni com-piuti, adora la polenta però di fronte auna pannocchia di mais ha perso la pa-rola: non sapeva come sgranarla. Ap-preso l’arcano, non l’ha più mollata. An-che Giulio si è appassionato alla nuova

scoperta e l’ha voluta portare a casa co-me ricordo. Ernesto, 5 anni, nella vita hauna sola certezza: da grande vuole farel’agricoltore. “Ha sempre amato la cam-pagna e gli animali” fa sapere la sorellaMiriam che di anni ne fa nove. C’è anche chi, per la prima volta, ha co-nosciuto il farro ed è rimasto affasci-nato dalla sua storia millenaria, quandoveniva trasportato nelle bisacce daiRomani e utilizzato come merce discambio. E chi l’ha voluto assaporaresubito mangiandosi una galletta. Alleprese con un antico setaccio, i bambi-ni hanno poi osservato la trasforma-zione degli sfarinati, dopo aver toccatocon mano chicchi ricchi di fibra. Tra ledomande più frequenti: “Come si ma-cina il grano? Ma c’è l’acqua nel muli-no a pietra?”. Quanto al capitolo legu-mi, invece, le lenticchie sono parse digran lunga più famose dei ceci, ancheperché in molti le collegano alle festenatalizie. Anche le zuppe sembrano es-sere molto familiari. E un plauso, inquesto caso, va certamente ai genitori.Obiettivo dell’iniziativa organizzata daConfagricoltura Bologna, in collabora-zione con BabY FasHioN.iT: promuo-vere la conoscenza della sana e corret-ta alimentazione attraverso culture, sa-pori e produzioni di qualità, per favori-re uno stile di vita più salutare perbambini e famiglie. ���

Che avventural’agricoltura

Èl’iniziativa organizzata daConfagricoltura Bologna eBabY FasHioN.iT (che sioccupa di comunicazionemultimediale sui più pic-coli) in occasione della

manifestazione la “Città dello Zecchi-no”. “La verdura più strana? I broccoli”.

“La mela migliore? Quella verde”. Le pa-

tate, poi, si mangiano fritte ma sono

buone anche nel purè. Questa è l’agri-

coltura vista dai bambini, andata in sce-

na lo scorso 7 settembre a Bologna in

occasione della manifestazione la “Città

dello Zecchino”, all’interno dello standdi Confagricoltura Bologna e BabY Fa-sHioN.iT. A stimolare la curiosità deipiccoli visitatori, a loro agio tra cassette

Il set fotografico

di BabY FasHioN.iT:

la multimedialità è kidChe avventural’agricoltura

Page 33: Mondo agricolo n.9

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“Oltre 7000 balle all’anno senza mai fermarsi”

“Il lavoro della big baler su paglia ed erba medica è

continuo per tutta la durata della stagione di raccolta.

Fermarsi anche un solo giorno sarebbe un grave danno. La

LSB 1290 non teme nessuna sollecitazione ed è

estremamente afi dabile in ogni condizione di lavoro.”

“Il prodotto raccolto è destinato prevalentemente alle stalle. La qualità è dunque fondamentale”“Per mantenere inalterate le caratteristiche nutritive, il

foraggio deve essere imballato a regola d’arte. Il rotore

integrale e l’infaldatore professionale della LSB 1290

assicurano un trattamento delicato del prodotto e la

produzione di balle omogenee. Indipendentemente dalle

dimensioni dell’andana il risultato è impeccabile.”

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Massima resistenza negli impieghi più intensivi.LSB 1290, l’affi dabilità prima di tutto.

Page 34: Mondo agricolo n.9

Confagricoltura

di Lombardia e Veneto

hanno promossoun dibattito

di alto profilo

con politici e studiosi.«Non si può mettereIl bavaglio alla ricerca»

AT T U A L I TÀ OGM

34| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

di Jordan Nash

do politici, docenti universitari e agri-coltori, con l’obiettivo di far conosce-re “ciò che si demonizza senza sape-re” e ribadire l’importanza della ricer-ca scientifica per il progresso. Quelloche non si riesce a comprendere – eaccettare – è il perché se si sa beneche la maggior parte del mais (concui sono costituiti i mangimi animali)sia già Ogm, ma di provenienza este-ra, non sia possibile produrlo con lostesso sistema anche da noi. L’unicaspiegazione è che, almeno in questocaso, uno più uno non fa due. Tantopiù che il mais Ogm è immune dallapiralide (il parassita che, scavando sol-chi nelle pannocchie, fa annidare lefumonisine, muffe cancerogene). Perla senatrice Elena Cattaneo, direttoredi UniStem, il Centro di ricerca sullecellule staminali dell'Università stata-le di Milano: «La questione Ogm è unasfida tra realtà e pregiudizi. Non sonomai stati riscontrati problemi “L’intel-ligenza italiana rilancia la ricerca ge-netica per la salute umana e non vie-ne permessa un'adeguata ricerca sul-l'argomento negandoci un diritto”.L'eurodeputata Lara Comi (Commis-sione per il mercato interno e la pro-tezione dei consumatori): «Non pos-

“L’intelligenza italiana ri-lancia la ricerca geneti-ca in agricoltura”, que-sto il titolo dell’incon-tro organizzato da Con-fagricoltura Lombardia

e Veneto. «Quando si parla di Ogm –ha spiegato Matteo Lasagna, presi-dente di Federlombarda – la pauraviene dalla non conoscenza. Invecedi affrontare chiaramente il tema del-

La scienzafa paura?

la coesistenza fra coltivazioni conven-zionali, biologiche e geneticamentemodificate, i nostri governatori si osti-nano a impedire ciò che le disposi-zioni europee consentono, facendorimanere l’Italia il fanalino di codad’Europa”. Per Lorenzo Nicoli, presi-dente di Confagricoltura Veneto: “Vo-gliamo dare spazio e voce alla ricercagenetica, mettendo al bando le posi-zioni ideologiche che spaventano ilconsumatore senza alcun fondamen-to scientifico”. In Italia non c’è stato

un confronto aperto e costruttivo sultema degli organismi geneticamentemodificati. Lo ha dimostrato l’ampiagiornata di riflessione che, grazie al‘parterre’ di altissimo livello coinvoltonei lavori, ha inteso sensibilizzare leistituzioni nazionali e l’opinione pub-blica sulle ragioni della scienza rispet-to ai pregiudizi. Le due importanti re-gioni del Nord hanno introdotto undibattito su ampia scala, coinvolgen-

Cattaneo: «La questione

Ogm è una sfida tra

realtà e pregiudizi»

Page 35: Mondo agricolo n.9

SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |35

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Confagricoltura Mantova, in collaborazione con Confagri-coltura Brescia e Libera di Cremona ha organizzato "L'agri-coltura sostenibile: direttiva nitrati, piano fitofarmaci e gree-ning", una cena-convegno sul legame tra agricoltura e am-biente. Un rapporto forte, che passa dalla sostenibilità, lachiave di volta per tutelare il futuro dell’ambiente e il reddi-to degli agricoltori. Allietati dal cibo preparato da quattrochef selezionati, nella splendida cornice dell’Ex-Convento,gli assessori all'Agricoltura di Lombardia (Fava), Emilia Ro-magna (Rabboni) e Piemonte (Ferrero), si sono confrontaticon Barbara Degani, sottosegretario all’Ambiente, il presi-dente di Confagricoltura Mario Guidi e Matteo Lasagna,presidente regionale e provinciale di Confagricoltura, pre-sentando le istanze della macro regione agricola. Il sottosegretario Degani, sulla base della relazione dell’I-spra, ha messo in evidenza che «gli agricoltori non paghe-ranno per responsabilità che non hanno». Dal dibattito è sca-turito un messaggio positivo: le regole ambientali non sonoun freno alla redditività. Per Mario Guidi: «È importante produrre energia in manie-ra sostenibile e ridurre le emissioni di CO2 integrando laproduzione di biogas nel sistema agricolo». «Questo secon-do appuntamento, che ha visto le regioni del Nord dialogareinsieme – ha concluso Lasagna – ha l’obiettivo di rafforzare ildialogo fra territori caratterizzati da una struttura agricolaper molti versi simile. Da tempo ci stiamo impegnando percostruire un fronte comune. Confagricoltura vede nell’u-niformità delle norme e delle regole un fattore di competiti-vità, per questo crede nel confronto ». (E. T.)

siamo produrre organismi genetica-mente modificati, ma arrivano sullenostre tavole importati dall' estero. Amio parere dovrebbe essere il consu-matore a decidere se acquistare unprodotto transgenico o naturale». PerRoberto Defez (ricercatore all'Istitutodi genetica e biofisica del Cnr di Na-poli), invece: “Il modello attuale èsbagliato. Si fa tanta attenzione ai resi-dui negli alimenti, ma solo gli Ogm ga-rantirebbero la diminuzione di agentichimici. Non si può attendere la deci-sione del consumatore al supermer-cato”. Sullo stesso tono l’opinionistaDario Bressanini, del dipartimento discienza e alta tecnologia dell'Univer-sità di Como. “Chiudere sul biotech si-gnifica bloccare sviluppo e innova-zione in agricoltura». Intanto Bruxel-les fa come Ponzio Pilato: “non deci-de”, così il presidente Mario Guidi hachiuso l’evento di Mantova. ���

Page 36: Mondo agricolo n.9

Il Dl Competitività

agevola il con tratto di rete attraverso u n a disciplina

più mirata per le PMI agricole

AT T UALI TÀ N E T W O R K

36| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

di Maria Cristina D’Arienzo

vità, secondo il programma comunedi rete, può essere divisa fra i con-traenti in natura con l’attribuzione aciascuno, a titolo originario, della quo-ta di prodotto convenuta nel suddettocontratto. Lo strumento contrattuale in esame ri-sponde sostanzialmente all’esigenzadi favorire i processi di aggregazione ecooperazione fra le PMI agricole, al fi-ne di competere in maniera adeguatasui mercati globali e al più alto tasso disviluppo. La “rete” cui si dà vita attraverso questainnovativa figura contrattuale costitui-sce, in tutta evidenza, una fattispecienegoziale di tipo aggregativo tra im-

Impulso alle reti “verdi”

Il decreto “Competitività”91/2014 (convertito con modifi-cazioni in L. 116/2014) dedicaparticolare attenzione al settoreagricolo, in particolare per quan-to riguarda i contratti di rete. Vie-

ne, infatti, introdotta una innovativaprevisione, fortemente voluta da Con-fagricoltura, che agevola il contrattodi rete attraverso una disciplina piùmirata per le imprese agricole. In taleottica l’art. 1 bis comma 3 - disposizio-ni urgenti in materia di semplificazio-ne - dispone che nei contratti di retetra imprese agricole singole ed asso-ciate, la produzione agricola derivan-te dall’esercizio in comune delle atti-

Page 37: Mondo agricolo n.9

prese agricole, che integrano le ri-spettive attività realizzando una formadi cooperazione interaziendale stabileed organizzata.Per quanto concerne l’oggetto delcontratto, la locuzione “esercizio incomune di attività” va inteso nel sen-so: di una integrazione tra le impresecostituenti la “rete”delle loro attività,pur mantenendo le stesse la propriaautonomia giuridica, cioè senza pro-

LE NOVITÀ DEL DL COMPETITIVITÀn

Una fattispecie negoziale

che aggrega e integra

l’attività d’impresa

li; un programma di rete che contengal’enunciazione dei diritti e degli obbli-ghi assunti da ciascun partecipante ele modalità di realizzazione dello sco-po comune; le modalità di ripartizionedel prodotto agricolo comune. Tale pianificazione costituisce un im-portante momento decisionale attra-verso il quale le singole imprese dellarete tracciano le linee di azione da im-plementare per il raggiungimento de-gli obiettivi, che dovranno essere defi-niti, in modo chiaro, al momento del-la costituzione della rete. Obiettivi tesi a superare i limiti di-mensionali delle singole imprese e adoffrire alla propria clientela un pro-dotto migliore. Alla luce di queste importanti innova-zioni normative, il contratto di retepuò essere considerato per il settoreagricolo un nuovo paradigma produt-tivo che può aiutare le PMI agricole adaumentare la produttività, incremen-tare l’innovazione, conquistare nuovimercati, senza doversi fondere o uniresotto il controllo di un unico soggetto.La sua specificità è data dall’essereuna fattispecie destrutturata e dunquerimessa, nella costruzione del suoschema organizzativo, alla libera auto-nomia negoziale. ���

SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |37

cedere alla creazione di un nuovo sog-getto giuridico; di una cooperazionetra le imprese stesse, con cui si dà vita,attraverso la condivisione di fattoriproduttivi, ad uno schema organizzati-vo di tipo imprenditoriale per il trami-te del quale si attua il programma direte. In estrema sintesi, la nuova disciplina,consentirà alle imprese unite in retedi mettere in comune i fattori produt-tivi (terreni, macchinari, strutture pro-duttive) per accrescere e migliorare laproduzione agricola, divisa in natura,cioè ripartita fra le imprese stesse se-condo quote determinate stabilite dalcontratto di rete con conseguente at-tribuzione diretta e immediata del be-ne prodotto in capo a ciascun com-ponente la rete. Pertanto, ai fini del conseguimentonel contratto di rete del risultato pre-fissato, dovranno essere definiti: gliobiettivi generali “strategici” di innova-zione e di innalzamento della capacitàcompetitiva dei partecipanti e le mo-dalità concordate tra gli stessi per mi-surare l’avanzamento verso tali obiet-tivi; gli obiettivi specifici che costitui-scono il presupposto dell’individua-zione delle attività necessarie per ilconseguimento degli obiettivi genera-

AGEVOLAZIONI FISCALI

Alle imprese che producono prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacolturaè riconosciuto un credito di imposta nella misura del 40% delle spese per inuovi investimenti sostenuti per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, pro-cessi e tecnologie e comunque non superiore a 400.000 euro, nel periodo diimposta in corso al 31 dicembre 2014 e nei due successivi.

F INANZIAMENTI AGEVOLATI

Le risorse del fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti inricerca (FRI) sono destinate anche al finanziamento agevolato di investimentiin ricerca e innovazione tecnologica effettuati da imprese agricole, forestali eagroalimentari che partecipano ad un contratto di rete per le finalità propriedel medesimo contratto.

PRIORITÀ PSRSi prevedono corsi preferenziali nell’accesso ai finanziamenti previsti dallemisure dei PSR relativi alla programmazione 2014-2020.

Page 38: Mondo agricolo n.9

Si fanno sentirele conseguenze

dell’embargo russo. Si perdono mercati

su cui si rafforzano

i concorrenti

AT T U A L I TÀ A G R O A L I M E N T A R E

38| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

di Elisabetta Tufarelli

tante, che con oltre 12 mi-liardi di euro incide per cir-ca un quarto sul valorecomplessivo realizzato dalsettore primario e che rap-presenta la prima voce del-l’export agroalimentare,con una quota pari al 22%.Serve nuovo slancio e so-prattutto più export. Oc-corre andare ‘in giro per il

mondo’. D’altronde è stato

proprio l’embargo a favori-

re nuove opportunità a tan-

ti Paesi.

Il Brasile, la Turchia, la Bie-lorussia e probabilmente laSerbia e la Cina trarrannovantaggio dalle politicherusse. I paesi del Maghrebaddirittura ringraziano Pu-tin (v. pag. 44, ndr). Men-tre la Tunisia si è concen-trata sull’olio d’oliva, il Ma-rocco punta proprio sul-l’ortofrutta ed è già prontoa sostituire l’Europa: non acaso ad ottobre Hassan II sirecherà a Mosca usando,addirittura, frutta e verduracome ‘testa di ponte’ per iltessile e la pelletteria. Fa-

cendo i conti, le sanzioni colpiscono

la Lituania più di qualunque altropaese UE, poiché le esportazioni ver-so la Russia rappresentano il 2,7%del Pil nazionale. Anche la Norvegia,la Polonia e l'Ungheria, la Spagna e laGrecia sono danneggiate, ma soffro-no pure i produttori di pere belgi,che esportano in Russia il 40% del lo-ro prodotto. L’Italia ortofrutticolarappresenta una quota del 10% deiprodotti Ue verso la Russia e i più ri-chiesti, nell’ordine, sono mele, uvada tavola, nettarine, pere e pesche.Per un valore che supera i 72 milionidi euro. Ma se il danno è generale, lasoluzione individuata - almeno fino-ra - è quella di muoversi in ordinesparso ‘ognuno per sé’. Gli olandesi,ad esempio, sono già a buon punto.Si sono mossi subito per un’alterna-tiva e l’hanno individuata negli Emi-rati Arabi Uniti. ���

Frontierechiuse

Fa bene alla salute, è varia,colorata, di qualità. Manon basta più. La crisidell’ortofrutta, dovuta adun’estate dall’andamen-to climatico anomalo,

dalla contemporanea maturazionenei principali Paesi produttori dellestesse tipologie di prodotti e dal ta-glio dei consumi domestici, che nonaccenna a diminuire (più del 20% ne-gli ultimi 10 anni), ha toccato il fon-do con l’embargo russo. La soluzione, per Agrinsieme è “Oltrei confini”. Occorre, ha sottolineato ilcoordinamento tra Confagricoltura,Alleanza delle cooperative agroali-

mentari e Cia, in una tavola rotonda

al Macfrut, orientare le politiche

commerciali sempre più sull’export

e sulla competitività nei mercati glo-

bali. Per Agrinsieme l’ortofrutta ita-

liana è un valore nazionale impor-

Page 39: Mondo agricolo n.9

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Page 40: Mondo agricolo n.9

Assofrantoi e “916 FBE”presentano il social

network ed il progettodi e-commerce

dell’olio a qualità certificata

AT T U A L I TÀ O L I V I C O L T U R A

40| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

di Gabriella Bechi

Community digitaleper l’extraverginecon la carta d’identità

consumatore sulle diversepeculiarità organolettiche,nutraceutiche e salutisti-che degli oli, in modo chel’acquisto, tramite l’on lineretailer, diventi sempre piùconsapevole.Il progetto è stato presen-tato a Roma nell’ambitodella manifestazione ga-stronomica “Taste”, allapresenza di Pier Luigi Silve-stri, presidente di Assofran-toi, Giandomenico Consal-vo, vicepresidente di Con-fagricoltura, Tommaso Par-di, responsabile CDIF Asso-fratoi, Iolanda D’Amato edEnrico De Lucia, rispettiva-mente presidente e Ceo&Co-founder della Società“916 FBE”.Gli esperti di L’Extravergi-ne 916, dopo un’attentaanalisi, scelgono con cura ifrantoi, seguendo tutti iprocessi produttivi e verifi-

cando il rispetto dei vari parametri dieccellenza. Ogni varietà di oliva haun proprio preciso profilo sensoria-le, la cui composizione e il gusto di-pendono molto dal terreno, dalla suaqualità, dal clima, ma anche dalle tec-niche di raccolta delle olive, dalla lo-ro lavorazione e conservazione, oltreche dal loro imbottigliamento. In un olio extravergine di vera qualitàtutte queste fasi devono essere resetrasparenti, tenendo traccia dei varipassaggi che portano l’oliva dal mog-gio direttamente alla tavola. Per risali-re a tali informazioni, i diversi oli se-lezionati da L’Extravergine 916 han-no uno specifico CDIF OEVO, ovverola propria “carta d’identità del fran-toio”, (progetto finanziato dall’Unio-ne Europea), una sorta di documentodi riconoscimento che accompagnaogni bottiglia e ne racconta la storia. La promessa di 916, infatti, è quelladi garantire l’intera filiera: dall’olivi-coltore alla tavola. La numerazionedelle etichette permette, attraversoun codice univoco, di ripercorrere ilpercorso dell’olio extravergine pas-

Comprare on line oli extra-vergine di qualità, rigoro-samente selezionati e mu-niti di “carta d’identità”oggi è possibile. Il proget-to si chiama “L’Extravergi-

ne 916” (916 è il peso specifico del-l’olio extravergine d’oliva) ed è rea-lizzato da “916 FBE” in collaborazio-ne con Assofrantoi (Confagricoltu-ra), con l’obiettivo di informare il

Page 41: Mondo agricolo n.9

so dopo passo, trasfor-mando la tracciabilità inuno strumento concre-to per la tutela del con-sumatore. Gli oli selezionati e fir-mati L’Extravergine 916portano in tavola un sen-so di appartenenza tuttoitaliano e una possibilesperimentazione in cuci-na che consente di varia-re l’uso delle diverse ti-pologie tra carni rosse epesci alla griglia, zuppecalde o fredde, insalate epinzimoni. Un ventaglio compositodi aromi e sapori che raccontano lastoria d’Italia, capaci di accontentaretutti i palati, anche i più esigenti.Assicurandosi che tutti i metodi diraccolta ed estrazione impiegati ri-spettino le buone pratiche di lavora-zione, L’Extravergine 916 protegge,infine, i suoi oli in una bottiglia di ve-tro scuro mantenuto a temperature

costanti, evitando così la luce diretta,il riscaldamento o il congelamentodei prodotti. Il packaging delle con-fezioni è molto curato e particolare:

Da oltre quarant’anni ci impegniamo per garantire il benessere animale attraverso il miglioramento continuo della nostra produzione. La nostra marcia in più è il know-how, umano e tecnologico: l’investi-mento in una squadra di persone preparate che non hanno mai smesso di studiare e conoscere a fondo le esigenze dell’animale e dell’allevatore. Ci siamo specializzati nella realizzazione di prefab-bricati in calcestruzzo per il settore agricolo, ecolo-gico ed industriale. Ideiamo e sviluppiamo progetti personalizzati per l’allevamento di bovini e di suini, per lo stoccaggio di liquami, foraggi ed inerti e per la realizzazione di canali uso irriguo.

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prie esigenze, per poi acquistare iprodotti on line. Il consumatore, inoltre, attraverso ilsito web di L’Extravergine 916, puòpartecipare attivamente ad una com-munity digitale inserendo opinioni,recensioni e commenti o far tesorodi una delle numerose ricette propo-ste dagli chef che collaborano al pro-getto. ���

da sinistra: Pi erlui gi Si lvestri ,Gi andomeni co Consalvo,Tommaso Parodi

Page 42: Mondo agricolo n.9

42| MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2014

M A P P A M O N D O

di Jordan Nash

La milk valley africana

n EMBARGO: RUSSIA COMPRA FORMAGGI IN INDIA

Il settore lattiero indiano cresce a

grande velocità, rendendo il paese il

più grande produttore mondiale di

latte. L’impresa russa Galaktika,

partner della finlandese Valio, è in

trattative con il produttore indiano

Amul, per importare formaggio e

latte in polvere.

Amul è uno dei principali produttori

lattiero caseari indiani e sta

valutando il volume delle possibili

forniture di prodotti lattiero caseari

alla Galaktika. Ecco un’altra

conseguenza del divieto di

importazioni russe dall’Ue, Usa,

Canada, Norvegia e Australia. Da allora Mosca è in trattative

con altri Paesi per incrementare le forniture, sostituendo

quelle colpite dall’embargo.

Danone

acquista in Kenya

società leader

nel settore

lattiero caseario

La produzione di carne del Ka-zakhstan continua a crescere,con l’obiettivo di incrementarele esportazioni. Alla fine del2013 la produzione è aumentatadel 3,1%, attestandosi a 871mi-la tonnellate. Gli agricoltori so-no ottimisti. Già all’inizio di lu-glio la produzione di carne haregistrato un aumento del 3%,rispetto allo stesso periodo del-lo scorso anno. Di conseguenzasono diminuite le importazioni.Queste dinamiche positive si ri-flettono nell’aumento del nu-mero dei capi di bestiame da ri-produzione, nella creazione dinuovi e moderni impianti per

l'allevamento e la riproduzionedegli animali e nella crescitadegli operatori. In conseguenzadell'adozione di questi provve-dimenti, il peso specifico deglistock da riproduzione e' cre-sciuto dell'8,8% e ha raggiuntoquota 510.600 animali. Il princi-pale indicatore del benesserenazionale è la crescita del con-sumo pro capite di prodotti ani-mali. Per evitare che questacrescita saturi il mercato inter-no, si punta sull’export. Attual-mente la regione del Kazakh-stan Occidentale costituisce ilgrosso delle esportazioni diret-te verso la Russia.

LA CARNE DEL KAZAKHSTAN

Danone ha acquisito

il 40% di Brookside

Dairy, la prima

azienda lattiero casearia

del Kenya e una delle più

avanzate dell’Africa

orientale. Non sono stati

precisati i termini finan-

ziari dell’accordo, ma è

stato riferito che l’azienda

keniota ha chiuso l'anno

scorso con un fatturato di

palmente dall'estero,

Danone punta e rilancia.

Dopo l’acquisto, lo scorso

anno, del 49% di Fan Milk

International, il maggior

produttore di prodotti

caseari surgelati dell'Africa

occidentale e la partecipa-

zione di controllo nel

gruppo marocchino

Central Laitière, il gruppo

francese ha investito oltre

un miliardo di euro negli

ultimi due anni.

Attualmente Danone

vende prodotti caseari

freschi in 40 paesi africani,

dal Marocco al Sud Africa,

generando un fatturato

annuo di circa 1,5 miliardi

di euro, ossia il 7% delle

vendite totali del gruppo.

130 milioni di euro.

Brookside è leader in

termini di forza del

marchio e di distribuzione

con 200.000 punti di

vendita e di raccolta. La

società lavora con 140.000

allevatori nella cosiddetta

"milk valley africana",

spiega Emmanuel

Marchant, direttore dello

sviluppo per Danone

South. Brookside vende

principalmente latte a

lunga conservazione

all’interno del Kenia e nei

paesi limitrofi, come

Tanzania e Uganda.

Brookside Dairy rappre-

senta una quota di

mercato del 40%. In un

continente dove il consu-

mo di latte di solito in

polvere, proviene princi-

Page 43: Mondo agricolo n.9
Page 44: Mondo agricolo n.9

44| MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2014

M A P P A M O N D O

di Jordan Nash

Dal Marocco un coro di grazie a Putin

n RADDOPPIATO IL CONSUMO DI VINO IN GIAPPONE

Un’indagine di Wine

Intelligence evidenzia

che, in Giappone,

la percentuale

di consumatori abituali

di vino, negli ultimi due

anni, è quasi raddoppiata.

Se il Paese del Sol

Levante, gradualmente,

sta diventando più

cosmopolita lo deve al ricambio generazionale. I giovani

– a parere di Wine Intelligence - sono infatti quelli che

stanno riscrivendo le regole della società giapponese,

rendendo lo stile di vita meno rigido e più ‘free’. Dal 2012

ad oggi, infatti, la percentuale di chi beve vino quasi tutti

i giorni o ogni giorno è aumentata del doppio, come pure

è cresciuta la percentuale di consumatori cosiddetti normali

(2-5 volte a settimana), così come quella dei consumatori

che amano ricercare vini "meno conosciuti". Anche se

la Francia continua a rappresentare il leader indiscusso,

con circa 610 milioni di euro in valore,il mercato giapponese

è attualmente il sesto per il vino italiano (154 milioni di euro

nel 2013) e, viste le affinità culturali molto vicine all’Italia

(musica, arte, moda, ecc.) l’identità enologica italiana

potrebbe certamente guadagnare nuovi spazi.

In seguito all’embargo

russo per i prodotti

provenienti

dall'Unione Europea, gli

agricoltori marocchini si

sono organizzati per

approfittare del mercato

stimato in 11 miliardi di

euro. Una vera manna dal

cielo per gli agricoltori

del Regno del Marocco,

che, con questo divieto,

vedono ampliarsi la

possibilità di accrescere

le loro esportazioni e di

compensare le perdite

subite sul mercato del

Vecchio Continente,

dove l’Ue aveva

annunciato di revisionare

le condizioni di ingresso

per i prodotti agricoli

marocchini. E così, gli

agricoltori– dopo la

preoccupazione di

perdere 50.000 posti di

lavoro per la restrizione

degli accordi -

imboccano

‘un’autostrada in

discesa’. Se, nel 2013, la

Russia aveva assorbito

oltre il 15% delle

esportazioni

agricole dal

Marocco, vista la

situazione, una

crescita

esponenziale è

a portata di

mano.

“L'embargo

riguarda

prodotti come

carne, pollame, carne di

maiale, formaggio, olio

d'oliva, frutta, verdura.

Non abbiamo certamente

la capacità di soddisfare

tutte queste esigenze e

concentreremo il nostro

assalto su frutta e ortaggi,

un settore in cui abbiamo

grandi possibilità", ha

spiegato Hassan Sentissi,

presidente

dell'Associazione

marocchina di

esportatori, la ASMEX.

D’altronde i russi hanno

già familiarità con i

prodotti made in

Marocco. Per gli agrumi,

Mosca è già il più grande

cliente del Regno (il 55%

delle esportazioni).

Le clementine sono

presenti sulle tutte le

tavole. E il Marocco farà

tutto il possibile per

aumentare le quote, ora

che la concorrenza

europea è esclusa. Gli

acquirenti russi vogliono

comprare di tutto dal

Marocco e dopo la

Maghreb aumenta

l’export in Russia

grazie al “blocco”

dei prodotti Ue

commissione congiunta

marocchina-russa che si è

tenuta a Rabat ci sarà, ad

ottobre, la visita

del re

Mohammed VI a

Mosca

L’obiettivo è

quello di

triplicare il

commercio di

prodotti

agricoli,

allargan-

do,magari,ad altri settori,

quali il tessile, la pelle

o il turismo.

Page 45: Mondo agricolo n.9
Page 46: Mondo agricolo n.9

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Page 47: Mondo agricolo n.9

A Berlino New Holland

ha presentato alla stampa

la mietitrebbia più potente

che c’è sul mercato

con i suoi 652 cv

di Claudio Pietraforte

AT T U A L I TÀ M O T O R I

nea prodotto da Fpt Industrial e giàconforme agli standard Stage IV/Tier4 Final della normativa sulle emissio-ni grazie ad un sistema di riduzionecatalitica selettiva di alta efficienza(HI-eSCR).La presentazione dell’ammiragliagiallo-blu, macchina che per le sue di-mensioni – basti pensare alla testatadi raccolta da 12,50 metri e al serba-toio granella da 14.500 litri – non tro-va facile collocazione sul mercato ita-liano ma risulta invece perfettamente

New Holland

CR10.90

La raccolta in una nuova dimensione

New Holland è semprepiù intenzionata a svol-gere un ruolo di playermondiale nel segmen-to delle mietitrebbie elo ha dimostrato con la

discesa in campo della nuovissimaCR10.90, top di gamma della serieCR e prima (nonché unica, allo statoattuale) mietitrebbia ad entrare nellaclasse 10 con i suoi 652 cavalli. Aderogarli provvede l’efficientissimomotore Cursor 16, un 6 cilindri in li-

SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |47

Page 48: Mondo agricolo n.9

a suo agio nelle grandiaziende dell’Europa conti-nentale e del Nord/Suda-merica – è avvenuta loscorso luglio nelle campa-gne di Grünow, nel norddella Germania, ed è statapreceduta da una conferen-za stampa tenutasi a Berli-no. Lo slogan è: “La raccoltain una nuova dimensione”. Come ha fatto presenteCarlo Lambro, Brand Presi-dent di New Holland Agri-culture, con il lancio diquesta macchina di gran-dissimo impatto il brand diCnh Industrial ha volutocelebrare 40 anni di tecno-logia Twin Rotor, visto chela prima mietitrebbia NewHolland a rotore, la TR70, ri-sale al 1975. Nonostante il trend di mer-cato non favorevole (nel se-condo trimestre del 2014 iricavi di vendita netti dellemacchine per l’agricolturadel gruppo hanno fatto re-gistrare rispetto allo stesso periododel 2013 un calo del 2,3%, dovuto aminori volumi), New Holland Agri-culture conta nel 2014 di migliorareulteriormente le proprie market sha-re. Per quel che riguarda la regioneEame una crescita è prevista nei trat-tori ed anche nella fienagione, invirtù soprattutto delle nuove roto-presse, mentre nel comparto dellemietitrebbie, dove è in atto un calogeneralizzato (fatta eccezione perAsia e Pacifico) ci si attende il mante-nimento delle posizioni.Un atteggiamento fiducioso che de-riva dall’appartenenza del brandNew Holland ad un gruppo che hasempre premuto sul pedale dell'in-novazione, con più di 1.200 milionidi dollari investiti ogni anno in ricer-ca e sviluppo e 7.700 brevetti regi-strati. Ad una espansione su scalaglobale dovrebbe contribuire anchela realizzazione in alcuni mercatichiave, come l’India e la Cina, di nuo-vi stabilimenti, destinati nel primo

caso alla produzione di mietitrebbiedi piccola taglia, con o senza cabina,e nel secondo a quella di trattori erotopresse. Lo stesso dicasi per laTurchia dove TurkTraktör, la jointventure tra Cnh Industrial e Koç Hol-ding, ha inaugurato di recente il suosecondo stabilimento destinato allaproduzione di trattori Case IH eNew Holland Agriculture per i clien-ti locali e per l’esportazione. Le buone performance conseguite suscala mondiale dovrebbero consenti-re di compensare gli squilibri chepossono verificarsi a livello territo-riale, ha spiegato Lambro, che si è an-che soffermato sulla scelta della so-stenibilità, filo conduttore della pre-senza di New Holland Agriculture al-l’Expo milanese del 2015 all’insegna

In campo anche le già note rotopresse Roll Belt allestite però con l’ActiveSweep, un ro-tore appositamente sviluppato che, in sostituzione del sistema precedente a forche ali-mentatrici, trasferisce il prodotto direttamente dal pick-up alla camera di pressaturacon un trattamento delicato.

ROTOPRESSE IN CAMPO

del claim “Rispettare la terra per col-tivare il futuro”. Grande attenzione,infine, da parte del brand di Cnh In-dustrial alla formazione dei propridealer, con l’introduzione, accanto al“Service Plus”, del nuovo programma“Harvest Master” espressamente de-dicato ai rivenditori di mietitrebbie,big baler e trincia semoventi, e all’as-sistenza alla clientela, ottimizzata an-che grazie anche ad una logistica deiricambi che permette di processaregli ordini di approvvigionamento intempi record con fornitura nello stes-so giorno per quelli ricevuti primadelle 9 della mattina. Accanto alla CR10.90 hanno esordito in campo lemietitrebbie convenzionali CX5000e CX6000 Elevation, caratterizzatedal nuovo cassone crivellante Triple-Clean, con sistema a tripla caduta cheaumenta del 15% la capacità di puli-zia della granella, ed il nuovo model-lo entry level TC4.90 a quattro scuo-tipaglia, per le aziende di medie epiccole dimensioni. ���

48| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

Più di 1.200 milioni

di dollari investiti

ogni anno in ricerca

AT T U A L I TÀ M O T O R I

Page 49: Mondo agricolo n.9

Same Deutz-Fahr ha scel-to il palcoscenico fran-cese di Innovagri, lagrande manifestazionein campo che si è svoltaa Outarville per presen-

tare in anteprima, a un anno esatto dallancio della Serie C9000, la gamma

C7206 e C7206 TS a 6 scuotipaglia. Aquesti si affiancano due modelli per lacollina, C7205 TSB e C7206 TSB. Lagamma C7000 è stata progettata permigliorare la produttività di chi operasu superfici di media estensione, consoluzioni tecniche che ne garantisco-no la massima efficienza produttivaminimizzando i tempi morti nel pas-saggio da un prodotto ad un altro edassicurando il minimo consumo dicarburante. Tra gli elementi chiavetroviamo i controbattitori a segmentisostituibili in pochi minuti, la regola-zione indipendente a controllo elettri-co del contro battitore, il battitore adelevata inerzia, il lanciatore a velocitàsincronizzata per evitare rotture digranella. Il rinnovato sistema treb-biante Maxi Crop con Turbo Separato-re permette una velocità di trebbiatu-ra elevata anche su campi ad alta pro-duttività, nel rispetto della migliorequalità e pulizia della granella e dellamassima integrità della paglia, permet-tendo la raccolta anche in condizionidifficili e con elevata umidità. (C. P.)

C7000. Questa nuova generazione dimacchine è stata progettata sin nei mi-nimi dettagli per rispondere alle esi-genze di produttività e polivalenza.Ogni particolare è stato pensato perassicurare la massima affidabilità e du-rata. Quattro i modelli da piano:C7205 e C7205 TS a 5 scuotipaglia,

Produttività e polivalenza

Page 50: Mondo agricolo n.9

Viste all’opera le nuove macchine

Kverneland

che coniuganosostenibilità

ed elettronica

50| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

di Barbara Mengozzi

AT T U A L I TÀ M O T O R I

Lavorazioni ridotte

glio a Solferino, in provincia di Manto-va, alla presenza di un nutrito gruppodi dealer e clienti finali. Un eventoche ha offerto la possibilità di vedereall’opera in anteprima assoluta per ilmercato Italia – e in qualche caso perquello europeo – ben 14 macchine,tra le più rappresentative della gammaKverneland per la lavorazione del ter-reno e la semina e tutte provviste diun importante valore aggiunto che ab-bina alla sostenibilità soluzioni eletro-niche all’avanguardia.In primo piano tra le preview novitàEima 2014 nel segmento della minimalavorazione la combinazione formatadall’erpice a dischi compatto Qualidi-sc Farmer da 4 metri e dal nuovissimorullo Actiflex: un’attrezzatura per il ri-passo (con profondità di lavoro fino a8 centimetri) offerta con larghezze dilavoro da 3 a 6 metri ed abbinabile atrattori da 90 a 180 cavalli. Con l’oc-chio rivolto alle aziende medio-picco-le, rispetto ai modelli Qualidisc già incommercio il peso è stato ridotto del15%, per diminuire la compattazionedel terreno, e la struttura del telaio èstata rinnovata ed ottimizzata per unfacile sollevamento. Il Qualidisc Far-mer può essere combinato con unaseminatrice a-drill 200 o 500 per for-mare cover crops o greening in un’u-nica passata durante il processo di ri-mozione delle stoppie.Risponde alla richiesta di attrezzatureper la minima lavorazione verticaledel terreno senza rivoltamento dellafetta, finalizzata a migliorare il tasso disostanza organica del suolo e la ferti-lità, il nuovo coltivatore CLC pro Cuta due file di denti, con dischiera di ta-glio frontale FCD regolabile idraulica-mente. Adatto ai trattori con potenzefino a 350 cavalli, presenta una lar-ghezza di lavoro compresa fra i 3 e i3,5 metri nella versione rigida e tra i 4e i 4,50 metri in quella pieghevole. Incombinazione con il rullo Actipack o

È importante scegliereattrezzature adeguate

ai dettami della Pac

Coltivatore CLC pro Cut con dischiera frontale FCD(3 metri) e rullo Actipack

Non solo tante nuovemacchine in campo maanche utili consigli di-spensati alla clientelasulla scelta delle attrez-zature meglio rispon-

denti ai dettami della nuova Pac che,nel secondo pilastro (nuovi Psr), haconfermato e rafforzato le misure disostegno ai sistemi di lavorazione ri-dotta (sodo, lavorazioni combinate,minime lavorazioni e strip tiller), nel-l’ottica di diminuire l’impatto deimezzi tecnici sull’ambiente. È stata questa la formula scelta daKverneland Group Italia in occasionedella giornata formativa “What’s nextin the field”, organizzata lo scorso lu-

Page 51: Mondo agricolo n.9

con il nuovo rullo Actiflex permette dirifinire il terreno con una sola passataper poi seminare subito dopo.Grande interesse ha riscosso il nuovoKultistrip per la lavorazione a strisce(strip-till): un settore nel quale il ritar-do di Kverneland rispetto ai competi-tor nella messa a punto di un’attrezza-tura ad hoc è controbilanciato dal fat-to di poter disporre oggi di una mac-china sviluppata su misura per il mer-cato europeo. La caratteristica del Kul-tistrip è la successione di diversi at-trezzi che servono per preparare il ter-reno in un certo modo e favorirne il ri-scaldamento e la buona germinazioned’emergenza del seme.Da segnalare, ancora, sul fronte delleseminatrici, l’esordio della seminatri-ce universale U-Drill, una macchinatrainata offerta per ora con larghezzadi lavoro di 6 metri, che, oltre a garan-tire buone performance su terreni dif-ficili, ben si inserisce nelle logiche del-la nuova Pac effettuando la prepara-zione del letto di semina, il livellamen-

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Erpice a dischi QualidiscFarmer pieghevole (4 metri) e rullo Actiflex

Page 52: Mondo agricolo n.9

52| MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2014

O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O

stenibilità hanno un legame fortissimo elogico. La nostra Piana ha un territoriomolto fertile, che va promosso e tutela-to, non a caso è definita la Californiad’Italia”. Qui, infatti, come ricorda Rosa-rio Rago, si fa un’agricoltura d’eccellen-za, a partire dalla mozzarella di bufala.Un territorio di circa 5 0 0 chilometriquadrati che vanta migliaia di impreseagricole, più di cinquemila ettari di ser-re, ma non solo. E’ qui che si produco-no eccellenze in tutti i comparti: dall’oli-vicolo al vitivinicolo, dal lattiero-casea-rio all’allevamento, dall’orticultura allaproduzione di fragole. “Ma uno dei comparti in maggiore cre-scita è quello della produzione d’insala-te pronte per il consumo che, da solo, hapiù di tremila ettari di serre dedicate”.Confagricoltura Salerno testimonia ilproprio impegno per la più grande gior-nata di volontariato ambientale che sisvolge nel nostro Paese. “Abbiamo volu-to dimostrare – conclude Rago - la no-stra attenzione per l’ambiente, consape-voli della bellezza, del valore e dell’im-portanza del nostro territorio”.

Confagricoltura Salerno è impegnata,assieme a Legambiente, in ‘Puliamo ilmondo’. Per tre giorni 2 6 , 2 7 e 2 8 set-tembre, gli imprenditori agricoli asso-ciati, con i loro collaboratori, si sonoimpegnati – in particolare- a rimuoverei rifiuti lungo i bordi della strada Aver-sana, nel tratto tra Battipaglia e Eboli,armati di guanti e ramazza, utilizzandoanche trattori e mezzi agricoli. Una via che attraversa un territorioagricolo importantissimo, quello dellaPiana del Sele. “Puliamo il Mondo” èuna delle maggiori campagne di volon-tariato ambientale nel mondo, cono-sciuta come ‘Clean up the World’. E’ unainiziativa che permette di liberare dairifiuti e dall'incuria i territori di moltecittà del mondo. “Viaggiamo spediti.Sono i prodotti agricoli di questo terri-torio che hanno determinato, nell’ulti-mo anno, un aumento del 1 5 % dell’ex-port dell’agroalimentare della nostraprovincia. Per noi imprenditori del set-tore primario – osserva il presidentedella Confagricoltura provinciale, Ro-sario Rago - agricoltura, ambiente e so-

IMPEGNO AMBIENTALE DI CONFAGRICOLTURA SALERNO

Clean up the World

In provincia di Matera, aBernalda, presso l’azienda“Masserie Cardillo”, Confa-gricoltura Basilicata ha ospi-tato, per un incontro convi-viale, il console della Repub-blica Popolare Cinese Li Bin,il presidente dell’Associazio-ne “Italy China Friendship”Yan Wang, il direttore gene-rale del Dipartimento Agri-coltura Giovanni Oliva e i di-rigenti della Regione Basili-cata. Gli agricoltori lucanihanno potuto presentare efar assaggiare alcuni prodottitipici locali (dalla carne aiformaggi, dai prodotti sott'o-lio al ficotto, a vari tipi di vi-no Doc materano, per con-cludere con la frutta del me-tapontino). "Queste occasio-ni – hanno sostenuto Anto-nio Sonnessa e BeniaminoSpada, rispettivamente presi-denti di Potenza e Matera -servono a far apprezzare an-cor più i frutti della Basilica-ta al mercato estero. Ringra-ziamo la Regione ed il Dipar-timento Agricoltura, chehanno permesso all’impor-tante delegazione cinese diconoscere e apprezzare le no-stre eccellenze”. Il console Li Bin ha fatto pre-sente come la Cina abbia in-crementato, nell’ultimo an-no, le importazioni di pro-dotti come vini, oli, formaggie acque minerali e il trend èancora in crescita.

LUCANIA

INCONTRO

ITALIA-CINA

di Elisabetta Tufarelli

Page 53: Mondo agricolo n.9

termine della conferenza stampa per lapresentazione della quarta edizione del-la Festa del Riso organizzata dalla ProLoco e dal Comune di Porto Tolle, con-segnando il defibrillatore. I produttoripolesani non sono nuovi a questo tipo diiniziative, in collaborazione Confagri-coltura Rovigo. “L’anno scorso – ha ri-cordato Finotti -abbiamo partecipato al-la costruzione di una scuola a Malindi,in Kenya”. Per il settore agricolo hanno partecipatoalla realizzazione di un importante pro-getto agronomico in favore di una popo-lazione del Burkina Faso. I risicoltorihanno anche sponsorizzato la ‘Marato-nina del Delta del Po’,distribuendo a tut-ti i partecipanti 7 0 0 confezioni di riso.“Voglio ringraziare anch’io i RisicoltoriPolesani che hanno regalato un defibril-latore al Rugby Frassinelle. La forza di una comunità e la solidarietànascono e crescono anche su gesti comequesto, che esprimono il senso e il valo-re di appartenenza ad un territorio”. Hacommentato il governatore del Veneto,Luca Zaia.

Confagricoltura Rovigo: un defibrillato-re al Rugby Frassinelle, dono dei Risicol-tori del Delta del Po. Sono dieci, quasi tutte operanti nel co-mune di Porto Tolle, le aziende agricoleche hanno costituito da una decina d’an-ni la società consortile “Risicoltori Pole-sani”, punto di riferimento per la tra-sformazione e la vendita del Riso deldelta del Po. I Risicoltori Polesani oltre a coltivare ecommercializzare le varietà Arborio,Baldo e il pregiato Carnaroli (riso di al-tissima qualità contraddistinto dal mar-chio europeo IGP, Indicazione geografi-ca protetta) e promuovere il prodotto ri-so su tutto il territorio regionale, già inpassato si sono prodigati con azioniconcrete a sostegno di realtà sia locali,sia al di fuori dei confini nazionali. “Lo sport è importante per la formazio-ne dei giovani che faranno parte dellanostra futura società, per questo cer-chiamo di dare anche noi un contributomigliorando la sicurezza in campo”, haaffermato il vicepresidente dei risicolto-ri del Delta del Po, Terenzio Finotti, al

CONFAGRICOLTURA ROVIGO

Risicoltori aiutano il rugby

Giuseppe Bicocchi è il nuovoPresidente dell’Unione Pro-vinciale Agricoltori di Siena.Coniugato e padre di tre figli,è amministratore della so-cietà agricola “Di Torri” a Ro-sia, dove produce cereali e vi-no. “L’agricoltore – sottolinea– deve essere libero di fareimpresa, chiaramente nel ri-spetto delle norme e delle re-gole, nel modo che preferisce.Non ci devono essere model-li ingessati”.

A S IEN A

B ICOCCH I

PRESIDENTE

Giovanni è il nuovo presiden-te di Confagricoltura Catania.Agrotecnico iscritto all’Albo,sposato e padre di una bimba,ha iniziato giovanissimo nel-l'azienda di famiglia, a caratte-re prettamente olivicolo, aVizzini, in provincia di Cata-nia. Nel 2000 ha implementa-to l’attività imprenditoriale de-dicandosi al settore ortofrutti-colo. È anche componente na-zionale della giunta dei giova-ni di Confagricoltura.

SELVAGGI

AL VERTICE

A CATANIA

SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |53

Page 54: Mondo agricolo n.9

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2014

Page 55: Mondo agricolo n.9

tante dell’apprendistato (potenziando i tirocini professio-

nali e i viaggi studio) e della formazione, con particolare en-

fasi sulle tecniche di comunicazione e marketing associati-

vo, partendo dal presupposto che l’attività del dirigente di

un’organizzazione è fondata anche sulle capacità di saper-

si relazionare. Sul fronte esterno la programmazione per il

prossimo appuntamento di Expo. In partnership con i Gio-

vani di Federalimentare, il Cnr, la Rete degli Istituti Agrari e

degli Istituti Alberghieri,

Unimed e il Miur è stato or-

ganizzato un programma di

workshop sulle ‘filiere intel-

ligenti’ . Ovviamente non è

mancata l’azione sul fronte

politico e quello istituziona-

le. Lo sforzo organizzativo

dei giovani di Confagricol-

tura è stato premiato.

Hanno chiesto ed ottenuto

i mutui a tasso zero per i

giovani imprenditori sotto i

40 anni, riservati non solo a

chi si insedia, ma anche a

coloro che imprenditori

agricoli lo sono già, ma in-

tendono sviluppare e con-

solidare la propria impresa.

Così come ha iniziato a por-

tare i suoi frutti la vecchia

battaglia Anga di rendere di-

sponibili per i giovani le

terre demaniali.

Elisabetta Tufarelli

SETTEMBRE 2014 | MONDO AGRICOLO |55

In un mondo senza tante certezze, soprattutto per i gio-

vani, alcuni punti fermi il settore agricolo li offre. Primo

fra tutti la terra, l’emblema della concretezza e dell’eco-

nomia reale per antonomasia. Poi c’è da considerare che ol-

tre il 17% del Pil italiano viene dal settore agroalimentare e,infine, che lo spazio in agricoltura – in contrasto con tanti

settori e professioni ormai saturi - c’è. Basti considerare che

le imprese del settore primario nelle mani delle nuove ge-

nerazioni non arrivano a

59.000, mentre ben il 72,4%è condotto da un ultracin-

quantenne e che il settore

presenta un bilancio decisa-

mente positivo in termini di

tasso di evoluzione delle im-

prese, in tutti i comparti.

E’ da queste basi che è par-

tita ‘l’offensiva verde’ lancia-

ta l’Anga. A partire dal pros-

simo ”road show”, serrato e

scadenzato, di azioni, con

l’intento di consolidare la

base ed i rapporti

nucleo/territorio, per pro-

muovere il ricambio genera-

zionale. E’ stata avviata

un’intensa azione sindacale

a supporto delle Imprese

Giovani e sono partiti pro-

getti a cascata, tendenzial-

mente autosufficienti, an-

che se coordinati. Si è posto

l’accento sul ruolo impor-

L’OBIETTIVO È DI CONSOLIDARE LA BASE

ED I RAPPORTI NUCLEO/TERRITORIO

Abbiamo al nostro attivo punti giàsegnati e ci fa piacere, ma nonpossiamo fermarci ai primi passi ela strada da fare è ancora lunga. Di positivo c’è che per i giovani lospazio ci sarebbe ed è pure ampio.Ovviamente occorre saperseloguadagnare e certamente anche

meritare. Siamo in ballo e ci tocca ballare. O in altrosenso – anche se il significato è lo stesso - abbiamomesso tanta nuova carne al fuoco: le tappe del RoadShow, gli eventi di avvicinamento ad Expo e quelli con lescuole solo per fare qualche esempio. Ma non possiamo‘sedere sugli allori’ per le vittorie dei mutui a tasso zero,né per la liberalizzazione dei terreni demaniali.Continuiamo incessantemente l’attività sindacale eistituzionale per le giovani imprese, come la nostraproposta per il Collegato agricolo o per la legge diStabilità 2015 che, se approvata, aiuterà e velocizzerà ilricambio generazionale, motivando gli over 65 a inserirei giovani.

Raffaele Maiorano Presidente Nazionale Anga

I L C O M M E N T O

L’offensiva Giovanidell’Anga partecon il road show

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Il Grande Fiume è stato l’ideale filo con-duttore per i Giovani di Confagricolturadelle regioni del Nord, a Taglio di Po(RO). Nella suggestiva cornice del Mu-seo della bonifica di Ca' Vendramin, ilconfronto interno e la programmazionedelle attività future, sono stati coordina-ti dai rappresentanti nazionali FrancescaPicasso e Piergiovanni Ferrarese; al lorofianco, i ‘padroni di casa’ Chiara Sattin,presidente Anga Veneto e Federico Vi-sentini, di quella di Rovigo. L'attenzione si è concentrata sui decreti#Campo Libero e #Terrevive, gli aggior-namenti Pac, la programmazione delRoad Show, gli eventi di avvicinamentoad Expo 2015, la partecipazione al Gec eil prossimo lancio di Food Made In, lapiattaforma di e-commerce per la vendi-ta dei prodotti agroalimentari delleaziende associate. Chiara Sattin ha intro-dotto i lavori del convegno che ha vistoprotagonista l'acqua come ricchezza peril territorio, ma anche terreno di coltura. “La scelta di questo tema – ha spiegato -è l'inizio del percorso di avvicinamentoalle tematiche di Expo 2015. Riso e pro-dotti ittici sono due risorse fondamenta-li per l'alimentazione del domani, cheaprono grandi opportunità specialmen-te per i giovani imprenditori”. L'argo-mento è stato affrontato in tutti i suoi

aspetti da Fabrizio Ferro, presidente delConsorzio di Bonifica Delta del Po, Mi-chele Pellizzato, biologo e ricercatore, eMassimo Chiarelli, direttore di Confa-gricoltura Rovigo. Le conclusioni - permolti "a sorpresa"- sono state tratte dalpresidente di Confagricoltura, MarioGuidi. Dopo l’aggiornamento sull'impegno del-l’Organizzazione per ridisegnare unnuovo sistema agricolo orientato al mer-cato, Guidi ha incoraggiato i giovani aproseguire nel loro impegno sindacale eprofessionale. In serata un'insolita e pia-cevole cena didattica, all'Agriturismo laPresa, sui tagli della carne e sui relativimetodi di cottura. La mattina del sabatoè stata dedicata alla visita dell'aziendaAgricola Forte, specializzata in disidra-tazione dell'erba medica, che fornisce atutto il territorio nazionale e che esporta.Infine, una gita in barca ha permesso diapprezzare il fascino discreto del paesag-gio lagunare della Sacca del Canarin, do-ve il Po finalmente abbraccia l'Adriatico. “Una terra complessa, accogliente, a for-te vocazione agricola - ha commentatoFrancesca Picasso - che ha fatto da sfon-do ad un momento importante di cresci-ta sindacale. I tanti ragazzi nuovi, attivi epropositivi sono frutto di un lavoro de-ciso, paziente in spirito di ‘squadra’ “.

MANTOVA

Alla “Millenaria”

agricoltura

e moda

56 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2014

Il Grande Fiume che avvicina all’Expo

INTERNORD SU RISO E PRODOTTI ITTICI

L’agricoltura sale in passerelladando vita ad un inedito con-nubio con la moda, celebran-do i settori che rappresentanol’eccellenza del made in Italy.Questo il significato della sfi-lata, organizzata dall’Anga eAgia-Cia, alla Fiera Millenariadi Gonzaga, nell’Ex Conventodi Santa Maria. Gli abiti in-dossati dalle modelle eranosoprendentemente decorati,non con lustrini, ma con insa-lata, canapa e altri prodotti ti-pici del mantovano. Da deliziaper gli occhi, poi, i protagoni-sti della sfilata di moda sonotornati a essere una delizia an-che per il palato. A fine eventosi sono potute degustare leprimizie locali, come la birraalla lavanda, il salame manto-vano o meloni IGP, forniti ri-gorosamente dalle aziende delterritorio. Non nasconde lasua soddisfazione il presidentedi Confagricoltura MantovaPietro Angeli, il quale ha di-chiarato: «La sfilata è riuscitaperfettamente, a riprova delfatto che l’impegno profuso èstato riconosciuto e apprezza-to». Angeli, poi, ha sottolinea-to la sinergia con i giovani del-la Cia: «Ci siamo trovati mol-to bene, è nata un’ottima inte-sa e siamo felici di aver colla-borato con loro».

(Alessandro De Luca)

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Bio e greening, esperienze a confronto

INTERSUD SU NUOVA PAC E CONTRATTI DI FILIERA

L’interregionale che ha riunito a Ginosa(TA), i quadri dirigenti dei Giovani diConfagricoltura di tutte le regioni meri-dionali, si è soffermato sulla Pac e sulmercato. Apprezzato l’incontro con PaoloLa Cava, responsabile acquisti Barilla perl'area sud, che ha illustrato i grandi van-taggi e le opportunità dei “contratti di fi-liera” nel settore cerealicolo, ma anche irequisiti su cui deve essere impostata laproduzione dei cereali che dovranno es-sere poi venduti a un buyer internaziona-le come il Gruppo Barilla. Il convegno"Nuova PAC: bio e greening, esperienze aconfronto”, ha visto la partecipazione dinumerosi agricoltori. I lavori, moderatida Francesco de Filippis, presidente Gio-vani di Confagricoltura Taranto sono sta-ti aperti dai saluti di Vito De Palma, sin-daco di Ginosa, Luca Lazzàro, presidenteConfagricoltura Taranto, Rocco Calian-dro, presidente Anga Puglia, e GiovanniSelvaggi, componente del comitato presi-denza Giovani di Confagricoltura. «Conquesta Pac–ha affermato il vicepresidenteAnga Filippo Schiavone- avremo più om-bre che luci. Avrebbe potuto e dovutopremiare i veri agricoltori e riformarecompletamente il sistema agricolo, af-frontando finalmente il maggiore proble-ma che hanno gli agricoltori: le crisi dimercato, invece così non è stato». In pra-

tica, al di là di qualche piccolo possibile“aggiustamento” tecnico, l’impianto dibase della nuova politica agricola è statoormai stabilito. Mario Salvi, dell’Area eco-nomica Confagricoltura, ne ha illustratogli indirizzi generali, sottolineando come,aumentando gli ettari ammissibili ai pa-gamenti diretti e riducendo i beneficiari,ammettendo solo gli agricoltori “attivi”,inevitabilmente si realizzerà una selezio-ne. Per gli agricoltori italiani questi duefenomeni comporteranno una progressi-va riduzione del pagamento diretto perettaro che partirà, nel 2015, con il 15%, fi-no ad arrivare nel 2020 al 30%. La nuovapolitica agricola impone soprattutto unmaggior impegno ambientale, legando il30% del pagamento diretto, al “compor-tamento virtuoso” dell’agricoltore. Traquesti l’abbandono della gestione mono-colturale dei fondi in favore di una più di-versificata o la destinazione del 5% dei se-minativi al cosiddetto “focus ecologico”(usi ambientali come coltivazioni che ar-ricchiscano organicamente la “zolla” outilizzi per la tutela e la valorizzazione dielementi del cosiddetto “paesaggio rura-le”). A chiusura dei lavori sono state esa-minate le possibilità che offrono le coltu-re biologiche con Giuseppe Tarantini,consigliere di amministrazione della “OPJonica Bio”.

FORMAZIONE

Stage in azienda

negli Stati Uniti

ed in Australia

L’Anga offre stage formativi inUsa e in Australia. Sono apertele iscrizioni per partecipare al-la vendemmia in Australia.Per partecipare è necessarioconoscere l’inglese, non supe-rare i 30 anni, essere specializ-zati in Enologia o Viticoltura oaver partecipato almeno aduna vendemmia. Le partenzesono previste da gennaio amarzo. Il tirocinio è retribuito.Negli Stati Uniti l’offerta di sta-ge è vasta. Per la viticoltura sipuò ‘sognare’ la California, maci sono numerose opportunitàanche nella valle di Willamettein Oregon e della valle di Yaki-ma, Washington. I tirocini du-rano 3-4 mesi, ma è possibileuno stage di 12 mesi. Per gli al-tri settori agricoli si può spa-ziare dalle campagne di raccol-ta su macchinari John Deereagli allevamenti di suini; stagein frutticoltura e garden cen-ter, dalla costruzione e gestio-ne dei campi da golf alla ricer-ca sugli alberi da frutto o sulgrano. E’ possibile partecipareal programma in collaborazio-ne con l’US Forest Service.Opportunità anche nei ranchin Iowa, Illinois, o Minnesota.I tirocini durano da 3 a 18 me-si e possono prevedere la fre-quenza di un trimestre pressouna Università americana.Info: [email protected]

SETTEMBRE 2014 | MONDO AGRICOLO |57

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GRANDE SUCCESSO per la V tappa della “Maratona delleImprenditrici verso Expo 2015”. organizzata da ConfagricolturaDonna Liguria, presso “aMaccia” azienda agricola” a Ranzo(Im). La presidente regionale Silvia Parodi ha ricordato chel’evento è un itinerario di visite guidate ad aziende agricole ‘inrosa’ che si distinguono per attività ed assetti innovativi, perfarle conoscere anche al pubblico di Expo 2015. Le “padrone di casa”, Loredana Faraldi e Carlotta Carminati,hanno presentato l’azienda agricola con una visita guidata alle

cantine: 12 ettari di terreno quasi esclusivamente coltivati a vigneto, conproduzioni di Pigato, Rossese, vini Doc tipici liguri, e oliveto con produzione di olioextra vergine di oliva monocultivar taggiasca e DOP. La “Maratona delle imprenditrici verso Expo 2015”, ha fatto tappa in Piemontenell’azienda agricola Cascina Monsignore di Vicoforte (CN), gestita da MariaTeresa Ballauri, vicepresidente regionale. La presidente regionale, Maria TeresaMelchior, ha illustrato le iniziative per Expo 2015. Apprezzatissima la visita aivigneti e alla cantina Cascina Monsignore che domina le colline di Vicoforte e ilbuffet di prodotti delle imprese associate.

Un programma d’azione

per conciliare impegni

professionali e familiari

di Elisabetta TufarelliCAMPI ROSA

CONFAGRI DONNE SICILIA

Costituita Confagricoltura DonnaSicilia. Maria Pia Piricò, impren-ditrice cerealicola di Caltanissettaè stata nominata presidente. Fannoinoltre parte del primo Consigliodirettivo Valentina GagliardoBriuccia, Vittoria Piccolo, MariaElisabeth Modica, Francesca Simon-te e Dorotea Di Quattro. Negliultimi anni, ed in controtendenzacon tutti gli indicatori statistici,la presenza di donne alla guida diimprese ha seguito un trend posi-tivo. In Sicilia, secondo gli ultimidati rilevati da UnionCamere, suun totale di oltre 25 mila aziendecondotte al femminile, il settoreagricolo si posiziona, con il 29%,al terzo posto della speciale classifica,subito dopo quelli dei servizi edelle attività socio-sanitarie.

ASSEMBLEA CALABRIA

Vivace e molto partecipata l'Assem-blea ordinaria, per il rinnovo dellecariche, di Confagricoltura DonnaCalabria. Paola Granata, di Cosenza,è stata confermata presidente evicepresidente l'imprenditriceCaterina Patrizia Morano. Entranoa far parte del consiglio: LuciaTalotta (CZ), Anna Maria Corto-se(VV). Tesoriere Dulce MariaBarbosa Leite (brasiliana di origi-ne,ma imprenditrice del cosentinoper scelta). “Occorre continuare– ha detto Paola Granata -ad esserecoese e propositive per riusciread affrontare sempre meglio leproblematiche che gravano sulnostro già difficile lavoro”.

La situazione economica non aiuta, ingenerale, la condizione femminile. L'I-stat, nel “Rapporto annuale sul Paese”,fotografa l'evoluzione dell'economiaitaliana e sottolinea come peggiori ediventi sempre più difficile conciliaregli impregni professionali e familiaridelle donne. La IV Conferenza mon-diale sulle donne (Pechino 1 9 9 5 ) sta-biliva la verifica ogni cinque anni del-l’attuazione del “Programma d’Azione”per ogni Paese che l’aveva sottoscritto.A giugno 2 0 1 4 il governo italiano ha invia-to il proprio rapporto 2 0 0 9 -2 0 1 4 all’ONU.“Ma – ha osservato il presidente di Confa-gricoltura Donna Marina Di Muzio –numerose associazioni femminili lo riten-gono un quadro parziale della realtà chevivono ogni giorno le donne in Italia edhanno presentato un documento alternati-vo” (entrambi i dossier sono visibili online,quello del governo sul portale www.une-ce.org e quello di Uniwomen all’indirizzowww.unwomen.org).

“Fare rete tra le imprenditrici all’internodel nostro sistema è fondamentale e daràrisultati concreti”. Di Muzio lo ha messo inevidenza nell’ambito dell’ultimo ComitatoDirettivo di Confagricoltura. “In tale ottica– ha osservato - occorre che le imprendi-trici conoscano le opportunità a loro riser-vate all’interno dei diversi piani di svilupporurale. Opportunità che vanno colte. L’im-pegno di Confagricoltura Donna sul terri-torio è forte e determinato e sta crescendocon l’obiettivo di radicarci sempre di più”.

58| MONDO AGRICOLO |SETTEMBRE 2014

Silvia Par odi

Mar ia Pia Pir ic ò

Mar ina Di Muzio

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Come unico Gruppo mondiale interamente dedicato

all’agricoltura siamo consapevoli che in futuro una delle

maggiori sfide per il nostro pianeta sarà soddisfare in modo

sostenibile il fabbisogno alimentare di una popolazione in

rapida crescita a fronte di risorse naturali sempre più scarse.

Nei prossimi cinquant’anni il mondo dovrà produrre una

quantità di cibo superiore a quella prodotta negli ultimi diecimila

anni, mentre l’erosione dei suoli causata dai cambiamenti

climatici e dall’urbanizzazione ridurrà progressivamente i

terreni coltivabili.

In Syngenta crediamo sia assolutamente necessario

promuovere un cambiamento radicale nella produzione

agricola, indirizzandola sui binari di una intensificazione

colturale sostenibile, mettendo al centro della nostra azione

l’imperativo categorico del “produrre di più con meno risorse”.

Da qui nasce The Good Growth Plan - Gli impegni

concreti per il futuro dell’agricoltura - un programma

lanciato globalmente da Syngenta il 19 settembre 2013 che

rappresenta il nostro impegno per la sicurezza alimentare e la

sostenibilità del pianeta.

The Good Growth Plan consiste in un piano di azioni

concrete e misurabili con cui Syngenta vuole dimostrare che

agricoltura e salvaguardia dell’ambiente possono coesistere

e che l’aumento della produzione agricola può avvenire in

modo sostenibile, senza spreco di risorse.

The Good Growth Plan contribuisce a cambiare

il modo di fare agricoltura e fissa 6 impegni da

raggiungere entro il 2020:

1 Aumentare la produttività media delle colture del

20% senza utilizzare più risorse naturali e mezzi tecnici

per l’agricoltura

2 Migliorare la fertilità di 10 milioni di ettari di terreno

agricolo a rischio degrado

3 Arricchire la biodiversità di 5 milioni di ettari di terreno

agricolo

4 Aumentare la produttività agricola del 50% di 20

milioni di piccoli produttori, in particolare nei paesi in via

di sviluppo

5 Formare 20 milioni di agricoltori sulla sicurezza sul

lavoro, in particolare nei paesi in via di sviluppo

6 Garantire condizioni di lavoro eque in tutta la nostra

rete di fornitori.

Un pianeta. Sei impegni.Scopri di più su www.goodgrowthplan.com

Anche noi, come Syngenta in Italia, siamo chiamati a dare il nostro contributo al sistema agricolo nazionale valorizzando la tipicità

delle nostre produzioni e ponendoci al fianco di tutti gli operatori che ogni giorno lavorano per esportare nel mondo la qualità

dei prodotti agroalimentari “Made in Italy”. Per far ciò, includeremo questi impegni concreti nelle nostre attività che, a partire dal

1° gennaio 2014, saranno ancor più connesse ed integrate grazie alla fusione societaria dei due rami d’Azienda Syngenta

Crop Protection S.p.A. e Syngenta Seeds S.p.A. in un unico soggetto che assumerà la denominazione di Syngenta Italia S.p.A.

La nascita di Syngenta Italia S.p.A. è molto di più di un semplice cambiamento legale e societario. Questo nuovo assetto

racchiude in sé lo spirito d’innovazione che da sempre caratterizza la nostra Azienda come leader nel settore dell’Agribusiness

e, grazie all’unicità nell’agire scaturito da questa nuova struttura, faciliterà il lavoro che siamo chiamati a svolgere per tradurre

The Good Growth Plan in realtà.

Gli impegni concreti

per il futuro dell’agricoltura.

The Good Growth Plan

Sementi Agrofarmaci Insetti ausiliari

Servizi ad alto valore aggiunto

Programmi di Agricoltura ResponsabileTM

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OVER 60

Pensioni: indagine Cuplasul potere d’acquisto

di Elisabetta Tufarelli

“LA SOLITUDINE crea agli anziani più danni delle ristrettezze economiche edell'obesità”. Ne è convinto assertore lo psicologo americano John Cacioppo, cheha presentato in un convegno i risultati delle ricerche condotte con i suoi colleghiall'Università di Chicago. L’analisi si è soffermata sull'effetto di relazioniinterpersonali soddisfacenti per lo sviluppo della resilienza -la capacità di superarele difficoltà e di uscirne in qualche modo fortificati – ed ha dimostrato il legame trala solitudine e l'aumento della pressione sanguigna, dei livelli del cortisolo –l'ormone dello stress - al risveglio e dei sintomi della depressione. Non solo, iricercatori hanno scoperto che la solitudine altera l'espressione dei geni nellecellule del sistema immunitario e compromette il benessere generale degli anziani.Soprattutto nelle grandi metropoli e nelle città, le persone anziane si trovano,purtroppo spesso, ad avere timore verso un ambiente spesso ostile. I fatti dicronaca su aggressioni e furti, le testimonianze da parte di vicini, familiari o amici,le stesse esperienze subite, minano l’equilibrio che faticosamente l’anziano tenta dicostruirsi. L’isolamento ha un impatto circa doppio rispetto a quello dell'obesità enon molto diverso da quello delle difficoltà finanziare, che aumentano il rischio dimorire prematuramente del 19%. Il problema è accentuato in presenza di alcunidisturbi tipicamente associati all'invecchiamento, come la perdita della vista odell'udito. Cacioppo e colleghi hanno precisato che l’effetto non dipende dal fatto divivere da soli, ma dalla capacità di mantenere relazioni sociali. Per questo –secondo gli studiosi - è fondamentale continuare a mantenere vive le relazioniinterpersonali, condividendo parte del proprio tempo con familiari ed amici.

Negli ultimi 15 anni il potere d’ac-quisto delle pensioni ha subito unadiminuzione del 30%, che si sommaanche all’effetto del fiscal dragmonetario”. Lo ha osservato AngeloSantori, segretario nazionale degli‘over 60’ di Confagricoltura. Unavera e propria denuncia suffragatadai dati della ricerca commissionatadal Coordinamento Unitario Pen-sionati Lavoratori Autonomi(Cupla), di cui i pensionati di Con-fagricoltura fanno parte, al CER(Centro Europa Ricerche), dallaquale si evincono tutti i numeri del-l’emergenza pensioni. Lo studiomette in evidenza come proprio glianziani siano una delle categorie piùcolpite dagli gli effetti della crisi.L’indagine, presentata alla stampa eal pubblico, costituisce, al tempostesso, un’ importante base di rifles-sione per le Istituzioni e un insieme

di proposte dei pensionati lavoratoriautonomi. Santori sottolinea il con-tributo importantissimo al territorioe alle aziende degli agricoltori con i‘capelli bianchi’ e si sofferma sulproblema delle pensioni in agricol-tura. “Come coordinamento ritenia-

mo importante individuare, primache la situazione precipiti in allarmesociale, uno specifico meccanismodi rivalutazione automatica dellepensioni che tenga conto delle varia-zioni dei prezzi attraverso la defini-zione di uno specifico “paniere” pergli anziani, che includa i generi perloro di prima necessità e modalità diaggancio alla dinamica salariale”. In Italia quasi la metà dei pensiona-ti, circa 7,4 milioni, vivono in unacondizione di semipovertà con red-diti da pensione per un importomensile inferiore a 1.000 euro. Ipensionati con trattamento al mini-mo, circa 500 euro mensili, in Italiasono circa 2,2 milioni.“Siamo coscienti - conclude il segre-tario nazionale degli over 60 di Con-fagricoltura - della difficoltà delGoverno di reperire le risorse neces-sarie, ma è diventato indispensabileconsiderare i pensionati e gli anzianinelle scelte di politica economica. Citroviamo in un circolo vizioso da cuioccorre uscire. E’ certo che se la par-te più numerosa dei cittadini vedecontrarsi continuamente la propriacapacità di spesa è difficile usciredalla crisi”.

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SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |61

Il nuovo Eldorado?Sorpresa, è l’Italia

STARE SEDUTI fa male. L'endocrinologo americano James Levine ha pubblicato:“Alzati: Perché la tua sedia ti sta uccidendo”, elencando vere e proprie ‘patologiedella sedia’: diabete, ictus, cardiopatie, declino cognitivo. Abbandonarsi in poltronao divano troppo a lungo, a parere di Levine, non è certo la causa di queste malattie,ma certamente ne favorisce l’insorgenza. Secondo l’endocrinologo americano nonè sufficiente fare attività fisica moderata per almeno 30 minuti al giorno. Occorre,soprattutto nella terza età, alzarsi almeno 10 minuti ogni ora, per fare lavori digiardinaggio o semplicemente dedicarsi a qualche attività domestica, comespolverare o piegare la biancheria. E ancora, se si sta al telefono, meglio uncordless, perché permette di camminare in casa mentre si parla. E per i film, la cuidurata è sempre superiore a un'ora? Una cylette posizionata davanti alla tvpotrebbe essere la soluzione, perchè le attuali linee guida sul movimento fisiconella terza età vengono seguite con difficoltà anche dai soggetti più motivati per ilpoco tempo a disposizione.

I giovani italiani fuggono all’estero, masarebbero in arrivo pensionati che desidera-no trascorrere la vecchiaia nel Bel Paese.Quindi non solo partono giovani con la vali-gia alla ricerca del lavoro che non c’è o anzia-ni che emigrano in Paesi dove è possibilevivere con mille euro in maniera agiata. L'I-talia, secondo agenzie specializzate e rivisteinternazionali è il posto migliore per andarein pensione e il Paese europeo più seducen-te. Tutti concordano che dopo una vita dilavoro e sacrifici, vale la pena di trasferirsi inItalia per trascorrere gli ultimi anni di vita. Imotivi sono identificati in modi moltodiversi. Per Business Insider abbiamo i pun-teggi più alti per la salute e la qualità com-plessiva della vita. L'Huffington Post sottoli-nea come i paesi e i borghi oltre ad esserebellissimi e caratteristici, offrano la possibi-lità di ritirarsi a prezzi accessibili, godendoanche di ottimo cibo e di un clima tempera-to. A parere di International Living ritirarsida pensionati in Italia è un sogno tra arte epaesaggi ‘splendidamente diversi’. Tutti con-cordano nel non scegliere le grandi città‘magari da visitare fuori stagione. Alcunipropongono Calitri (AV), Domodossola(VB) e Ascoli Piceno, altri la Sardegna, laPuglia e la Sicilia, ma anche la Liguria e ipaesi del nord est e dell’Emilia - Romagna.L'Associazione Americana dei Pensionati

sceglie le Marche, definita come una bellaterra di vigneti, montagne innevate e splen-dide spiagge, che vanta di alcuni dei miglioripiatti di pesce in Europa. Anche il WallStreet Journal privilegia l'Italia. La sua prefe-renza va a Lucca, grazie al fascino della suapiccola cittadina e all’Abruzzo, una regioneche vanta molti centri collinari di grandebellezza e fascino, ricca di cultura, storia eromanticismo, a prezzi che anche i pensio-nati che lavorano con budget modesti pos-sono permettersi di abbracciare. E i siti ame-ricani sottolineano che la sanità italiana è laseconda al mondo (quella USA è solo tren-tasettesima). Quali gli altri atout? Atmosferae cibo eccellente. Le sfide? Secondo gli ame-ricani sono le troppe scartoffie e le tasse dacui – concordano tutti – nella “bella Italia” èimpossibile scappare.

P R OVE DI MEMORIA

La sola idea di dovermettere alla prova lapropria memoria fasentire più vecchi,aumentando signi-ficativamente l'etàpercepita dagliindividui anziani. Gli esperimenticondotti alla TexasA&M University(College Station,Usa), dimostranocome, il contesto incui si vive influenzi,anche in modosignificativo, quantoci si senta anziani.Così, dover parteci-pare a test dellamemoria o pensaredi dovervi parte-cipare fa sentire più vecchi. Questoeffetto, però, non si riscontra quandoagli anziani vienechiesto di metterealla prova le proprieconoscenze lessicali.Sarebbero glistereotipi associatiall'invecchiamentoad influenzare l'etàpercepita daglianziani – addiritturapuò cambiare in cinque minuti - ed è importante nel determinare la salute fisica epsicologica nellaterza età. Fonda-mentale divental’approccio intermini di salute:rimarcare continua-mente la possibilitàdi problemi, come lamemoria, potrebbepeggiorare senzaalcun motivo realelo stato di salute.

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PATRONATO di Carlo Rosati

62|MONDO AGRICOLO| SETTEMBRE 2014

Campagna di verificadell’estratto contro dei dipendenti pubblici

PRIORITÀ IMMIGRAZIONE

L'immigrazione è una dellepriorità del programma delsemestre italiano di presidenzadel Consiglio dell’UE. Questi gli obiettivi: invitare l’Unione

europea a concentrare la propria attenzione sul coordinamento delle azioniintraprese dagli Stati membri;sostenere gli sforzi di “Frontex”per concludere accordi di cooperazione operativa con i Paesi terzi in materia di controllo delle frontiere e di lotta contro l’immigrazioneirregolare; migliorare la capacità di attrazionedell’Unione europea e promuovere la “circolazione di cervelli”, capace di

contribuire alla crescita dell’UE e dei Paesi terzi; riconoscimentodelle decisioni nazionali in materia di protezione internazionale e di libera circolazione dei beneficiari di protezione, ivi compreso il diritto di lavorare in qualsiasi Stato dell’Unione europea.

Il Super INPS ha confermato di recente l’avvio del progetto di migliorare e consolidare la bancadati delle posizioni assicurative dei dipendenti pubblici – gestioneex Inpdap – ed ha fornito leinformazioni di tale iniziativa, che interesserà, complessivamente,oltre 3.400.000 lavoratori e lavoratrici. Obiettivo della campagna dell’Inps è fare inmodo che la posizione assicurativadel pubblico dipendente rispecchiin modo corretto e completo la suasituazione contributiva, come giàavviene per i lavoratori del settoreprivato, in modo che il lavoratore e la lavoratrice interessati possanoconoscere esattamente il loro

patrimonio contributivo.La campagna ha già previsto unaprima fase sperimentale, che ha

interessato una minima parte di lavoratori ed una seconda fase –iniziata a settembre e che si concluderà a gennaio 2017 - nellaquale verrà coinvolta gradualmentel’intera platea degli assicurati exInpdap. Nella lettera verrannorichiamate la posizione assicurativadell’interessato, le eventualiincongruenze presenti, le modalitàcon le quali potrà procedere alla segnalazione delle carenze ed all’invio della documentazioneutile per l’aggiornamento dell’estrattocontributivo, anche attraverso il patrocinio gratuito del Patronato,che, ancora una volta, assumerà un ruolo fondamentale nel prestareassistenza e consulenza a favore dei lavoratori e delle lavoratrici. Scopi fondamentali della campagnaridurre i tempi di erogazione delle prestazioni previdenziali a favore degli assicurati ex Inpdap e avviare un nuovo e più strutturatosistema di accredito dei contributi,ovvero che contestualizzi la posizionecontributiva già durante la vitalavorativa dell’iscritto e non più a ridosso della pensione.

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64| MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2014

IMPRESE AGGREGATE PER ACQUISTI, SERVIZI, PROMOZIONE, OCCUPAZIONE

AGRITURISMOdi Veronica Mazzanti

È nata, nel Lazio, la prima rete di aziende agrituristiche che pro-muovono l'agricoltura e il territoriodal punto vista ambientale, cultura-le e turistico. Questo innovativocontratto di rete, siglato tra cinqueaziende agricole ed agrituristiche,sostenuto da Confagricoltura Lazioe nazionale, ha l’obiettivo di darepiù forza alla produzione, all’im-magine, all’attività e alla professio-nalità delle imprese partecipanti.“Siamo orgogliosi di essere stati i pionieri in questo tipo di formaaggregativa. Le nostre imprese han-no scelto di essere più efficienti ed hanno condiviso l’importanza di unire le forze per raggiungererisultati importanti ed essere unvero motore di promozione del ter-ritorio. Il nostro obiettivo è quellodi incoraggiare sempre più questeaggregazioni all’interno del sistemaconfederale, per sostenere i nostriassociati e valorizzare le produzio-ni di qualità”. Questo il commento di CosimoMelacca, presidente Agriturist, che ha sottolineato anche la neces-sità di diffondere capillarmente le opportunità della ‘Rete’,soprattutto perché, per-mettendo specifiche azio-ni di promozione integra-ta dedicata ad una plura-lità di sistemi di qualità,di itinerari culturali e archeologici, riesce a legare insieme le innu-merevoli attrattive checontraddistinguono l’Ita-lia Minore. Le firmatariedella rete laziale di impre-se “Terre della Farnesia-

in grado di dare maggiore compe-titività alle nostre imprese, come i contratti di rete. Ci sono infinitepossibilità di creare sul territorioitinerari culturali, artistici, natura-listici, archeologici e di enogastro-nomia, che possono essere percor-si attraverso i nostri agriturismi”.Grazie alla costituzione della rete,le imprese avranno maggiore com-petitività perché potranno suddi-videre i costi per l’acquisto dellematerie prime e quindi imporsi

nei confronti dei fornitoria cui potranno chiederel’applicazione di prezzipiù convenienti. Vienesemplificato anche loscambio del personale,perché questi contrattipermettono distacchi e assunzioni congiunte.Ulteriori vantaggi sonoarrivati dal Dl competiti-vità (v. servizio alle pagine36 e 37 di questo numerodi Mondo Agricolo, ndr).

Contratto di rete tra aziende agrituristiche

na” sono le aziende agricole biolo-giche “La Turchina” e “La Viola”rispettivamente di Loretta e MariaLorenza Di Simone, le aziendeagrituristiche biologiche “FattoriePoggio Nebbia”, di Anna e SabrinaCedrini e l’azienda agricola biolo-gica “Mandriola dei Cavalli”, di Alessio Di Carlo. “Il futuro – ha rimarcato il presi-dente di Agriturist - passa indisso-lubilmente dalle filiere e dalle for-me di aggregazione più innovative,

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Paradigmatico della rinascita delmondo vitivinicolo siciliano, il com-prensorio dell’Etna sa regalare ven-demmia dopo vendemmia vini chesono saliti alla ribalta internazionaleper la loro rimarchevole finezza asso-ciata a vigoroso carattere. Vini deci-samente unici grazie alle peculiaricaratteristiche pedoclimatiche diquest’angolo di Trinacria alle pendicidel vulcano più alto d’Europa, tal-mente variegate da dar vita – divigna in vigna della stessa zona – acru diversi, ma sempre dotati dellamineralità e della sapidità elargitedalla terra vulcanica e dell’aciditàconferita dall’altitudine, con tutta laricchezza aromatica dei grappolicresciuti al sole esaltata dalle escur-sioni termiche tra giorno e notte. Un grande terroir, insomma, capacedi incantare molti con i suoi segni diuna lava antica, i bellissimi paesaggi,i terrazzamenti e oggi animato dallapresenza di numerosi nuovi impianti

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AZIENDA PIETRADOLCE DEI FRATELLI FARO

Archineri, il vino della donna vulcano

di vigneto e di giovani cantineinteressate alla qualità e al legamecon il territorio che stanno viven-do con slancio la nuova era enoicadell’isola. La paternità di alcunetra le migliori espressioni dellaviticoltura etnea spetta senzadubbio a Pietradolce, presti-giosa azienda vitivinicola fortedi 1 3 ettari di vocatissime eseducenti vigne distribuiti adaltezze di 700-900 metri sullivello del mare tra varie con-trade del versante nord del-l’Etna in territorio di Solic-chiata, frazione del comune diCastiglione di Sicilia. A crearla nel 2005 è stato Michele

Faro insieme al fratello Mario, ulti-ma generazione di una famiglia dasecoli legata a questa terra e nome dipunta in Europa nell’ambito dell’atti-vità florovivaistica (il gruppo catane-se Faro esporta piante ornamentaliin ben sessanta Paesi). Una decisio-ne, quella di fare i vini del vulcano,che ha il sapore di un ritorno alleradici familiari («nostro nonno eraun piccolo vignaiolo del territorio»)sostenuto da un profondo rispettoper la tradizione vitivinicola dell’Et-na e da idee produttive chiare ecoraggiose in nome dei massimi tra-guardi qualitativi. Da qui la scelta di cimentarsi soltantocon vitigni autoctoni, Nerello Masca-lese e Carricante in primis, in vignepopolate in gran parte da piante cen-tenarie pre-fillossera e allevate adalberello, ovvero il sistema più ance-strale per la vite. «Siamo fermamenteconvinti che una simile maturità del-le viti consenta risultati di eccellenza– commenta Michele Faro –. Natu-ralmente coltivare vigne così vecchie,

VINO

nella tipica forma etnea e su picco-le terrazze scoscese, impone costied impegno amplificati rispetto aisistemi di allevamento moderni,ma quello che ci spinge è unagrande passione e siamo conten-ti di portare avanti la nostravisione». Tanta passione, sensibilità eperizia al servizio delle uvetipiche del luogo, con il valoreaggiunto della sapiente manoin cantina dell’enologo Carlo

Ferrini, decretano la nascitadegli apprezzati vini di Pietra-dolce, tutti emozionanti e di

alto profilo, rivestiti della icastica eti-chetta raffigurante la silhouette delladonna-vulcano, evocativa della lorodoppia anima fatta di infuocato ner-bo e di grazia. A partire dal perfetto connubio dieleganza e forza rappresentato dalvino di esordio dell’azienda catanese:l’Archineri Etna Rosso, pluridecoratoNerello Mascalese in purezza prove-niente per lo più da vigne vetuste adalberello – ma anche da altre viti dicirca cinquant’anni di età allevate aspalliera – poggiate su suolo sabbio-so con abbondante presenza di sche-letro. La raccolta manuale delle uvecade nella seconda decade di ottobree alla vinificazione in acciaio seguo-no la maturazione per 14 mesi intonneaux di rovere francese e seimesi di affinamento in bottiglia. Ilcolore è rubino ed i profumi sonoraffinati, decisi e complessi, concaratteristici sentori di piccoli fruttirossi e note affumicate e floreali inevidenza. Avvolgente al palato, sfo-dera struttura di razza, tannino riccoe fine, lunghissima persistenza.

Barbara Mengozzi

Page 67: Mondo agricolo n.9

Se non si è andati a “Donna Carme-

la” è impossibile immaginare cosasignifichi un soggiorno in un vivaio.Sì, perché questo relais si trovaall’interno di un’ azienda vivaistica,leader in Europa per piante medi-terranea e tropicali, Piante Faro.Oltre 5000 esemplari, dall’Abutilonall’Agave, dai Ficus ai Cisti, dalleOpuntiae agli agrumi ornamentali.E poi palme, piante grasse, prati,giardini, fiori. Forme, colori e pro-fumi irripetibili che conferiscono aquesto luogo un fascino e un’atmo-sfera unici. Siamo a Carrubo di Riposto, allespalle l’Etna, il vulcano attivo piùalto d'Europa, coperto dal verde deiboschi, solcato dalle lave rosso fuo-co, imbiancato dalla neve invernale.Di fronte, la costa della Sicilia orien-tale, che dalla nera scogliera diCatania guarda alle spiagge sabbiosedi Taormina. Una posizione idealeper scoprire i più importanti sitid'interesse culturale e gli scenarinaturali di questa parte dell’isola: levestigia di Siracusa, il barocco diAcireale, il mistero di Piazza Arme-rina, la storia di Catania, il fascino diTaormina, le bellezze dell'Etna. Maanche un luogo dove rilassarsiimmersi nella natura e nel verde.Sedici camere, una diversa dall’altraper spazi e arredi tutti di altissimopregio, curate nei minimi dettagli euna dépendance incastonata fra lepiante e i fiori del vivaio. Una pisci-na, un giardino con bar che consen-te anche una breve pausa pranzo. Unbel ristorante, aperto anche al pub-blico, con un menù à la carte chepropone piatti tipici alla scopertadel territorio, per gustare sapori eprofumi dell'antica tradizione sici-

IL RELAIS “DONNA CARMELA” DI PIANTE FARO

Relax e buona cucina tra i profumi del vivaio

liana. In cucina Andrea Filadelfo

Macca, 32 anni, catanese, con unlungo ed importante curriculum allespalle. Dalla prestigiosa catena inter-nazionale di ristoranti “Bice”, all’O-steria “I tre bicchieri” di Catania, perarrivare al “Duomo” di Ciccio Sulta-no, che ha influenzato notevolmenteil suo approccio alla cucina. Dalla Sicilia in Piemonte alla“Locanda Canevari”,e poi di nuovo nellasua terra nel risto-rante “La cucina di

Donna Carmela”.L'attenzione nellascelta dei prodottisempre freschi e pre-valentemente locali,la passione e la curanella preparazione,fanno di ognuno deisuoi piatti un picco-lo capolavoro digusto. La carta dei vini dà

la possibilità di scegliere tra lemigliori etichette dell'Etna e dellaSicilia. Oltre, naturalmente, a quelledell’azienda che, sull’Etna, a Casti-glione di Sicilia, sul versante Norddel vulcano, produce vini di grandis-sima qualità, come il PietradolceArchineri. E tra le tante cose da fare, a DonnaCarmela, c’è proprio la visita ai

vigneti, con un’ ine-dita degustazioneguidata, non in can-tina ma in mezzo aigrappoli, dal bravis-simo direttore di salaed esperto somme-lier Emanuele Fio-

retti, con una lungaesperienza in notiristoranti ed enote-che italiane, cheaccompagna gli ospi-ti in un percorsogustativo straordina-rio. Gabriella Bechi

SETTEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |67

Con il Pietradolce Archineri AndreaFiladelfo Macca propone Maialinonero dei Nebrodi farcito, con salsa dimelone cantalupo e patate Ratte alsale.

MAIALINO NERO FARCITO

La zona destinata agli eventi del relais“Donna Carmela

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68| MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2014

L’AUTOBIOGRAFIA DI CINO RICCI, IL MARINAIO PIÛ AMATO

Il sogno di Azzurra, l’Italia vittoriosa sui mari

BUONO A SAPERSI...

di Forlì. Negli uffici che aveva appe-na lasciato, era stata presa la decisio-ne che gli cambierà la vita. È lì cheaveva appena parlato con GianniAgnelli. Al volante rivide la scena;in principio l’Avvocato era un po’scettico, ma poi cominciò a crederci.«Sì, Ricci, le credo, è un buon pro-getto. La facciamo, ma dobbiamotrovare gli sponsor. Chi ci mettia-mo? Alza il telefono, che rimane amezz’aria, mi guarda e quasi indovi-nando il mio pensiero… No, no, laFiat no… E si fa passare Barilla,

Cinzano… Dice a tutti chesi fa la Coppa America. Iosono sorpreso. Non dicevedremo, mi lasci pensare.No, dice proprio “si fa”.Con una raccomandazio-ne soltanto, però: Ricci,non andiamo a fare lafigura dei cioccolatai».Ricci è un leader nato edue anni dopo, con l’equi-paggio di “Azzurra”, saliràsul podio dell’ America’sCup. (M. M.)

Cino Ricci, parafrasando loslogan di una pubblicità,senz’altro è il più amato dei

marinai italiani. A settembre hacompiuto 80 anni ma il regalo ce loha fatto lui: la sua autobiografia,scritta a quattro mani con il giorna-lista de “La Stampa” Fabio Pozzo:“Odiavo i velisti” (Longanesi & C,collana “I Libri del Mare”, 280 pagi-ne, 16.40 €). Titolo curioso per loskipper della mitica “Azzurra” concui nel 1983 partecipò alla CoppaAmerica, portandola in semifinale efacendoci sognare con il trionfo ita-lico sui mari. «I velisti all’inizio mistavano sulle palle, con le loro scuo-le di vela di élite – racconta con ilsuo inconfondibile accento roma-gnolo Cino -. Io sono nato a Rimini,le barche le ho conosciute con ipescatori». Il libro ripercorre la suavita: la guerra, il mare, la vela,Azzurra, le amicizie importanti.Passò dalle barche dei pescatori ailancioni e alle derive del-l'Adriatico per il trasportodei turisti. A trent'anniscoprì quindi il mondodelle regate e dal 1965 al1980 fa competizioni subarche d'altura in tutti imari del Mondo spesso inrappresentative nazionali. Fabio Pozzo è un giornali-sta competente che segueda sempre i temi legati almare, dalla nautica alloshipping, dalla storia della

navigazione alla vela ed alle gran-di regate. Tra l’altro ha scritto Icolori dell’oceano, con SimoneBianchetti. Ho sposato l’oceanocon Inbar Meytsar, AssolveteL’Andrea Doria; questo nuovolibro l’ha voluto fortemente; dacinque anni a questa parte acca-rezzava l’idea di realizzarlo mal’ex skipper era riottoso. Poi si èlasciato convincere avendo la vogliadi far chiarezza su fatti non sempreriportati dalla stampa in modo cor-retto. Ad esempio c’è la tendenza adare i meriti dei successi di Azzurraall’Aga Khan; invece, la scintilla chefece nascere tutto fu l’incontro conGianni Agnelli. Nel libro ci sono pagine avvincentisull’origine dell’ “avventura” diAzzurra. Tutto ebbe inizio nel feb-braio del 1981 in una fredda Tori-no, quando Cino uscì da un palaz-zotto grigio di Corso Marconi 10per mettersi al volante, in direzione

Gianni Agnelli e Cino Ricci

Page 69: Mondo agricolo n.9

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Niccolò Jommelli

Sublimazione della vibrazione

Gli anniversari si intersecano: compie vent’anni “Konsequenz”,

la carismatica factory culturale (rivista, concerti, ensemble,

cd) fondata nel 1994 a Napoli da Girolamo De Simone. Trecento

anni fa, il 10 settembre 1714, nasceva ad Aversa il compositore

Niccolò Jommelli (1714-1774). Girolamo De Simone è l’altra faccia

di Napoli quella della musica contemporanea, sperimentale, colta,

d’avanguardia. In omaggio a Jommelli incide “Jommelli Granular”.

Se nel precedente “ScarlAct” il compositore napoletano aveva

esplorato la “dissonanza” partendo da centinaia di frammenti

L’immagine di copertina raffigura

un paesaggio spettrale/spaziale,

essenziale ma “strano” con oggetti

geometrici e neri, uniche presenze

in questo ambiente così particolare;

fuori la finestra una scia luminosa

rossa. Torna il cantautore Andrea

Tich con l’album “Una cometa di

sangue” (Snowdonia, www.snow-

donia.it) . Artista, negli anni ’70,

della scuderia Cramps di Gianni

Sassi. Le canzoni “strane”, o più

precisamente non allineate, di Tich

sono nate in un lunghissimo arco

di tempo (alcune sono state scritte

addirittura negli anni ’70); brani che

hanno attraversato la barriera del

tempo. Strano cantare l’amore,

strano pubblicare un CD, addirittura

doppio, in tempi di musica liquida,

strano aprire i cassetti della memoria

in epoche in cui non ci sono nostalgie…

La rivoluzione delle cose semplici,

del quotidiano, dei sentimenti, di

squarci di verità. Brani essenziali

ma intensi di post-psiche-delia , di

atmosfere sospese, galleg-gianti,

che fanno della diversità, anzi della

biodiversità, una bandiera.

70| MONDO AGRICOLO|SETTEMBRE 2014

TRIPLO COFANETTO CON LE MUSICHE PER IL CINEMA

CAMPI SONORI

Per festeggiare i 70 anni (li compie il 2novembre) di Keith Emerson - grandetastierista inglese, uno dei padri fondatoridel rock progressive ed un innovatorenell’uso dell’organo hammond - L’EsotericRecordings, ha pubblicato il cofanettotriplo “At the movies”. L’etichetta inglesedi Mark Powell negli anni scorsi avevaacquisito i diritti del catalogo Manticore(la label inglese di proprietà di Greg Lakedegli Emerson, Lake & Palmer), portandoalla luce dischi spettacolari. Il tastierista- che è stato un innovatore nell’uso dell’organohammond, con performance anchevisivamente spettacolari - cessata la fortunataesperienza degli E.L.P. si avventurò nel

mondo del cinema comeautore di musiche per il cinema.Il box inglese raccoglie lesoundtrack per sette film. Laprima esperienza fu la colonnasonora per il thriller “Inferno”(1980) diretto da Dario Argento,che dopo la collaborazionecon i Goblin, scelse le tastieredi Emerson per le sue atmosfere da incubo.Le altre composizioni riguardano le pellicole:“Nighthawks” (1981), “Harmagedon”(1983), “Muderock” (1984),“Best Revenge”(1984), “La Chiesa” (1989) e, da ultimonel 2004, “Godzilla Final Wars”. La musicadi Keith è sempre stata incisiva e sa ben

sposarsi a thriller, f i lmd’animazione e d’azione; conle tastiere riesce a sottolinearemomenti salienti e sa essereefficace ed esaltante. Davveroprezioso questo cofanettoche ci permette di ascoltaretutte assieme le sue performance,ponendo in luce tecnica e

passione dell’artista. Da sottolineare chenel box è compreso un corposo bookletcon fotografie ed il racconto dell’artista.Gli album di Esoteric Recordings sonodistribuiti in Italia da Audioglobe ma sipossono acquistare pure online, ad esempiosu Amazon.

Le canzoni biodiverse di Andrea Tich

di Gaetano Menna

L’hammond cinematografico di Emerson

pianistici mutuati dalle Sonate di Scarlatti,

nel nuovo disco propone un aggiornamento

della “consonanza” di Niccolò Jommelli,

attraverso la sintesi additiva granulare. Il

risultato è una musica d’atmosfera, contrappuntata

da inserimenti del clavicordo, unico strumento a tastiera

capace di riprodurre un vibrato delle corde percosse, il

cosiddetto ‘Bebung’, che diventa nel lavoro di De Simone

una sublimazione della vibrazione, metafonia che rallenta

il tempo. Il disco è aperto da alcuni brani pianistici ispirati

via via all’antica Armenia, ai canti antifonali, agli arcaici

inni cristiani siriani.

I VENT’ANNI DI KONSEQUENZ ED I TRECENTO DI NICCOL JOMMELLI

Girolamo De Simonetra Settecento e elettronica

Page 71: Mondo agricolo n.9

1984 - 2014

Page 72: Mondo agricolo n.9

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