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Monitor dei distretti_Toscana_Carifirenze.pdf

Date post: 28-Sep-2015
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Banca CR Firenze distribuisce questo studio realizzato da Monitor dei Distretti Toscana Direzione Studi e Ricerche Marzo 2015
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  • Banca CR Firenze distribuisce questo studio realizzato da

    Monitor dei Distretti Toscana Direzione Studi e Ricerche Marzo 2015

  • Banca CR Firenze distribuisce questo studio realizzato da

    Executive summary 21. I 18 distretti tradizionali e il polo farmaceutico della Toscana 31.1 I risultati del 2014 31.2 I risultati dei principali distretti e del polo farmaceutico toscano 71.3 La CIG 16Appendice metodologica 18

    Monitor dei DistrettiToscana

    Marzo 2015

    Trimestrale n. 20

    Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche

    Ufficio Industry

    A cura di:

    Stefania Trenti

    Database management:

    Angelo Palumbo

  • Monitor dei Distretti Toscana Marzo 2015

    Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 2

    Executive summary

    Le esportazioni dei distretti industriali toscani chiudono il 2014 con una crescita del 3,2%, superando, grazie a 390 milioni di euro aggiuntivi, i 12,5 miliardi di euro. Si tratta di un buon risultato, sebbene inferiore rispetto allottimo 2013 (+9,2%) e alla crescita registrata dal complesso dei distretti italiani (+3,7%), ma comunque nettamente superiore al dato del manifatturiero nazionale (+2%).

    Il rallentamento toscano stato causato soprattutto dallandamento deludente delle esportazioni di gioielli del distretto di Arezzo (-10,7%, pari a 224 milioni di euro in meno) dopo il boom del 2013 e dalle difficolt emerse in corso danno per il distretto della concia e calzature di S. Croce (-6,8%, pari a quasi 70 milioni di euro in meno). Negativi anche i risultati della filiera dellolio (-4,6%), del mobile imbottito di Quarrata (-6,8%) e del florovivaistico di Pistoia (-2%).

    I rimanenti distretti appaiono, invece, ancora in crescita, grazie ai buoni risultati ottenuti sui mercati pi maturi, in primis gli Stati Uniti (+9,2%), balzati al primo posto tra i paesi di destinazione dei distretti tradizionali toscani. Da segnalare anche il netto miglioramento delle vendite sui mercati UE (Germania +7,9%, Regno Unito +7,1% e Spagna +10,7%), con la notevole eccezione della Francia. Le esportazioni dei distretti toscani verso il mercato francese sono, infatti, calate del -2,3%, pari a circa 33 milioni di euro in meno, con risultati negativi diffusi a quasi tutte le aree di specializzazione, a parte la pelletteria di Firenze (+9,4%), labbigliamento di Empoli (+4,1%), loreficeria di Arezzo (+5,6%), i mobili di Poggibonsi-Sinalunga (+22,1%) e la Ceramica di Sesto Fiorentino (+14,2%). Oltre alla Francia, da segnalare anche la caduta dellexport verso gli Emirati Arabi Uniti (-6,4%, legato soprattutto allarretramento delloreficeria di Arezzo) e la Russia (-11,2%, con risultati negativi diffusi a quasi tutti i distretti, se si escludono gli eccezionali risultati del cartario di Capannori, della concia e calzature di S. Croce e dellolio).

    Crescono debolmente le esportazioni di farmaci (0,9%), mentre il distretto della cantieristica della Versilia ha proseguito nel cammino di recupero dei valori esportati dopo il tonfo del 2012: lexport nel 2014 ha superato i 530 milioni di euro, con un +12% rispetto allanno precedente.

    I risultati del 2014 appaiono come una buona base di partenza per lanno in corso, in cui le esportazioni dei distretti tradizionali toscani potranno beneficiare della svalutazione delleuro e delle buone prospettive di domanda presenti in molti mercati, in particolare gli Stati Uniti. Il peso delle esportazioni dirette verso gli USA e paesi le cui valute si stanno svalutando nei confronti delleuro particolarmente rilevante per i distretti tradizionali toscani (47,4%) e superiore a quello evidenziato in media dagli altri distretti a livello nazionale (31%). Limitatamente agli USA e tenendo conto contemporaneamente del peso di questo mercato e dellevoluzione pi recente, tra i distretti che maggiormente potrebbero beneficiare delle opportunit negli Stati Uniti ci sono la Ceramica di Sesto Fiorentino, i vini del Chianti, la Pelletteria e calzature di Arezzo e i Mobili di Poggibonsi-Sinalunga.

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    1. I 18 distretti tradizionali e il polo farmaceutico della Toscana

    1.1 I risultati del 2014

    Grazie ad una crescita dell1,8% nel quarto trimestre, i distretti tradizionali toscani chiudono il 2014 con un progresso del 3,2%, pari a circa 390 milioni di euro aggiuntivi rispetto al 2013, raggiungendo la cifra record di 12,5 miliardi di euro venduti sui mercati mondiali. La battuta darresto subita nel terzo trimestre stata rapidamente recuperata, aprendo la possibilit di ulteriori progressi nel corso del 2015, grazie alle buone prospettive presenti su molti mercati di sbocco del Made in Tuscany.

    Fig. 1.1 Le esportazioni dei distretti tradizionali toscani e italiani (2007=100)

    70

    80

    90

    100

    110

    120

    130

    2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

    Distretti toscani Distretti italiani

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    Il confronto con i distretti a livello nazionale, evidenzia il maggiore dinamismo nel corso del 2014 di altre regioni, in particolare nel Nord Ovest e nel Nord Est. La Toscana riuscita comunque a mantenere un buon ritmo, solo di poco inferiore a quello degli altri distretti (+3,7%) e comunque superiore rispetto al dato medio del manifatturiero italiano (+2%).

    Tab. 1.1 Le esportazioni distrettuali nelle regioni italiane nel 4 trimestre del 2014 milioni di euro Var. % tendenziale 4 trim.

    20134 trim.

    2014 Differenza tra

    4 2014 e 4 20134 trim.

    20142014

    Italia Nord-Occidentale 6.912,2 7.244,9 332,7 4,8 4,4Lombardia 5.044,7 5.266,0 221,4 4,4 3,6Piemonte 1.854,7 1.966,5 111,8 6,0 7,2Italia Nord-Orientale 9.238,2 9.704,7 466,5 5,0 4,4Veneto 4.961,2 5.247,4 286,2 5,8 4,8Emilia-Romagna 2.733,6 2.830,6 97,0 3,5 4,2Friuli-Venezia Giulia 1.191,5 1.284,5 93,0 7,8 4,3Trentino-Alto Adige 351,9 342,2 -9,7 -2,8 -1,0Italia Centrale 4.145,0 4.236,8 91,8 2,2 2,6Toscana 3.186,7 3.242,7 56,1 1,8 3,2Marche 801,8 827,7 26,0 3,2 0,4Umbria 134,8 146,1 11,3 8,3 3,2Mezzogiorno 1.544,9 1.558,7 13,8 0,9 -1,3Campania 530,4 557,9 27,5 5,2 -2,1Sicilia 89,4 96,9 7,5 8,3 0,4Abruzzo 132,2 125,1 -7,1 -5,4 -10,3Puglia 753,3 738,1 -15,2 -2,0 0,8Totale distretti 21.840,4 22.745,2 904,8 4,1 3,7

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

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    Come evidenziato nelle precedenti edizioni del Monitor dei Distretti toscani, il lieve rallentamento evidenziato nel corso del 2014 frutto, soprattutto, del forte calo registrato dalle esportazioni del distretto delloreficeria aretina e, pi nel dettaglio, del crollo subito sul mercato degli Emirati Arabi Uniti, proseguito anche nellultimo trimestre dello scorso anno.

    Fig.1.2 Evoluzione delle esportazioni dei distretti toscani con e senza loreficeria di Arezzo (var.% annue a prezzi correnti)

    Fig.1.3 Evoluzione delle esportazioni dei distretti toscani con e senza loreficeria di Arezzo (var.% trimestrali a prezzi correnti)

    -6,4

    -15,1

    13,5 14,5

    5,07,0 6,1

    -20,0

    -15,0

    -10,0

    -5,0

    0,0

    5,0

    10,0

    15,0

    20,0

    2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

    Con l'oreficeria di Arezzo

    Senza l'oreficeria di Arezzo

    5,24,6

    9,6

    8,6

    5,6

    7,5

    4,4

    6,8

    -2,0

    0,0

    2,0

    4,0

    6,0

    8,0

    10,0

    12,0

    14,0

    1T13 2T13 3T13 4T13 1T14 2T14 3T14 4T14

    Con l'oreficeria di Arezzo

    Senza l'oreficeria di Arezzo

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

    Protagonista di una forte crescita fino al primo trimestre del 2014, loreficeria aretina ha poi risentito del calo del prezzo delloro e del ripiegamento della domanda mondiale, penalizzando levoluzione complessiva dei distretti toscani: lexport del Made in Tuscany distrettuale, senza loreficeria di Arezzo, risulta infatti essere cresciuto del 6,1% nella media del 2014, una performance ottima e seconda solamente al Piemonte.

    Tab.1.2 Le esportazioni dei distretti tradizionali toscani per mercato di sbocco (milioni di euro e var. % tendenziali a prezzi correnti)

    Toscana Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrispondente periodo dell'anno precedente 2014 2014 2013 2014 4 Trim.2014

    Totale, di cui: 12.547,0 100,0 9,2 3,2 1,8

    Stati Uniti 1.496,4 11,9 12,0 9,2 11,4Francia 1.426,7 11,4 0,5 -2,3 -0,7Svizzera 1.188,9 9,5 2,0 8,8 16,1Emirati Arabi Uniti 967,6 7,7 34,2 -6,4 -2,8Germania 935,5 7,5 7,2 7,9 6,7Hong Kong 764,8 6,1 7,6 1,7 6,7Regno Unito 734,3 5,9 11,4 7,1 5,0Spagna 418,9 3,3 -4,7 10,7 11,5Cina 393,0 3,1 6,4 2,3 -6,9Giappone 348,0 2,8 1,4 3,3 12,5Paesi Bassi 240,8 1,9 -3,5 4,6 6,0Rep. di Corea 240,4 1,9 21,1 40,5 48,9Turchia 206,7 1,6 13,6 -4,5 -1,3Federazione russa 186,1 1,5 14,8 -11,2 -17,5Belgio 178,2 1,4 -2,6 2,7 2,2Canada 163,0 1,3 5,8 10,2 10,7Austria 160,6 1,3 12,7 4,8 9,8

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

    Il calo delle vendite verso gli Emirati Arabi Uniti andato comunque attenuandosi: nel quarto trimestre il ritmo di discesa stato del 2,8%, portando la diminuzione media in corso danno al -6,4%, pari ad un valore di circa 66,6 milioni di euro in meno rispetto al 2013.

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    Anche la diminuzione delle vendite verso il mercato francese proseguita nel quarto trimestre, sebbene con un ritmo molto ridotto (-0,7%): nella media del 2014 le esportazioni dirette in Francia sono diminuite del 2,3%, per quasi 33 milioni di euro. Da segnalare, inoltre il calo delle vendite in Turchia (-4,5%, anchesso in attenuazione) e soprattutto Russia (-11,2%, pari a una perdita di 23,5 milioni di euro), con un peggioramento nel quarto trimestre (-17,5%) che lascia molte ombre sulla possibilit di una rapida ripresa, visto il peggioramento delle prospettive economiche del Paese, fortemente dipendenti dal prezzo delle commodity energetiche.

    La riduzione delle vendite in Russia, condizionata sia dalle tensioni geopolitiche che dalla svalutazione del rublo, stata generalizzata a quasi tutte le aree distrettuali, con leccezione dei distretti dellolio, della concia e calzature di S. Croce sullArno, dei vini del Chianti e del cartario di Capannori. Pi colpiti i distretti del Sistema Moda, in primis la pelletteria e calzature di Firenze ed il Tessile e abbigliamento di Prato. Male anche i distretti pi legati al mondo della casa come il Marmo di Carrara ed il Mobile imbottito di Quarrata (fig.1.4).

    Fig.1.4 Esportazioni dei distretti toscani in Russia (diff. 2014-2013, milioni di euro)

    -10 -8 -6 -4 -2 0 2 4

    Pelletteria e calzature di FirenzeTessile e abbigliamento di Prato

    Calzature di LuccaMarmo di Carrara

    Mobile imbottito di QuarrataAbbigliamento di Empoli

    Tessile e abbigliamento di ArezzoCalzature di Lamporecchio

    Florovivaistico di PistoiaCeramica di Sesto Fiorentino

    Pelletteria e calzature di ArezzoOreficeria di Arezzo

    Mobili di Poggibonsi-SinalungaCartario di Capannori

    Vini del ChiantiOlio di Firenze

    Concia e calzature di Santa Croce sull'ArnoOlio di Lucca

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat

    Allopposto, il mercato che ha maggiormente contribuito alla crescita delle esportazioni dei distretti tradizionali toscani nel 2014, sono stati gli Stati Uniti, protagonisti di una crescita del 9,2%, pari a 126 milioni di euro in pi rispetto allanno precedente, in ulteriore accelerazione nellultimo scorcio dellanno (+11,4%). Gli Usa, complice anche il regresso della Francia, sono cos diventati il primo mercato di sbocco del Made in Tuscany distrettuale. I buoni risultati negli Stati Uniti sono diffusi (con le eccezioni della concia e calzature di S. Croce e dellolio di Firenze). Particolarmente importante stato lincremento registrato dalla pelletteria e calzature di Firenze (+10,9%, pari a 31,5 milioni di euro) e da quella di Arezzo (+17,2% pari a 24 milioni di euro). Significativi progressi sul mercato statunitense sono stati sperimentati anche dai vini del Chianti (+12,8%, pari a 22,5 milioni di euro) e dal tessile e abbigliamento di Prato (+42,9% pari a 17,3 milioni).

    Un contributo importante alla crescita delle esportazioni toscane nel 2014 provenuto anche dalla Svizzera, con un ritmo di crescita dell8,8%, pari a circa 96 milioni di euro aggiuntivi, e una netta accelerazione nel quarto trimestre (+16,1%). A differenza che negli USA, tuttavia, i buoni risultati in Svizzera sono poco diffusi e quasi interamente spiegati dalla forte crescita registrata dagli invii di pelletteria e calzature di Firenze (+12,4%), frutto con ogni probabilit di un cambiamento nella gestione logistica del principale gruppo operante nel distretto.

    Il 2014 ha anche fatto segnare un buon andamento delle vendite sui mercati appartenenti allUnione Europea, a parte il gi ricordato arretramento delle vendite in Francia. Lexport diretto verso la Germania ha sperimentato un progresso del 7,9%, che si aggiunge al dato gi positivo

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    dellanno precedente, con ottimi risultati soprattutto per i distretti del Sistema Moda. Confermano buone performance anche le vendite nel Regno Unito (+7,1%) e ritornano in crescita le esportazioni in Spagna (+10,7%), con incrementi diffusi a, praticamente, tutti i distretti.

    Tra i paesi emergenti, oltre ai gi ricordati risultati negativi negli Emirati Arabi Uniti, in Turchia e in Russia, sono da segnalare allopposto le buone performance messe a segno da due mercati che potranno rivelarsi interessanti anche nel 2015, grazie a buone prospettive economiche e a una domanda sempre pi interessata ai beni di alta qualit: la Corea segna un incremento del 40,2%, in ulteriore accelerazione nellultimo scorcio dellanno, passando da sedicesimo a dodicesimo mercato di sbocco, mentre il Canada sperimenta una crescita del 10,2% in media danno, scalando dalla diciannovesima alla sedicesima posizione nel ranking dei mercati di vendita del Made in Tuscany.

    Da ultimo vale la pena soffermarsi sui risultati conseguiti in Cina e Hong Kong che nel corso del 2014 si sono caratterizzati per risultati ancora positivi, sebbene in netto rallentamento rispetto allanno precedente. Le vendite in Cina sono aumentate del 2,3%, con il contributo positivo dei distretti della pelletteria (Firenze e Arezzo) e del tessile, abbigliamento di Prato e Arezzo. Bene anche il marmo di Carrara, che ha nella Cina uno dei principali clienti. Il rallentamento legato soprattutto ai risultati molto negativi sperimentati dalloreficeria di Arezzo che, tuttavia, ha pi che controbilanciato le perdite di vendita in Cina con un significativo progresso a Hong Kong. Le vendite su questultimo mercato (in crescita dell1,75% con una buona accelerazione in chiusura danno), hanno beneficiato oltrech delle vendite di gioielli aretini anche dei buoni risultati conseguiti su questo mercato dalla pelletteria e calzature di Firenze e dal tessile e abbigliamento di Arezzo. Ha invece pesato in modo significativo il calo sperimentato dalla pelletteria e calzature di Arezzo e dalla concia e calzature di S. Croce sullArno.

    I dati relativi ai singoli distretti evidenziano nel complesso come i buoni risultati sui mercati internazionali siano diffusi a molte delle realt distrettuali toscane (Tab. 1.3).

    Tab. 1.3 Le esportazioni dei distretti tradizionali toscani (milioni di euro e var. % tendenziali a prezzi correnti) Milioni di euro Peso % Var.% sul corrispondente periodo dell'anno precedente

    2014 2014 2013 2014 4 Trim. 2014Totale complessivo 12.547,0 100,0 9,2 3,2 1,8Pelletteria e calzature di Firenze 3.105,0 24,7 11,6 11,8 13,0Oreficeria di Arezzo 1.867,2 14,9 21,5 -10,7 -19,5Tessile e abbigliamento di Prato 1.515,4 12,1 -1,8 7,5 -0,6Abbigliamento di Empoli 1.178,6 9,4 11,2 5,0 10,6Concia e calzature di Santa Croce sull'Arno 945,8 7,5 2,2 -6,8 -0,8Pelletteria e calzature di Arezzo 764,5 6,1 35,3 16,7 18,4Marmo di Carrara 654,7 5,2 7,7 1,4 1,0Vini del Chianti 547,1 4,4 4,8 5,4 7,2Cartario di Capannori 485,3 3,9 1,8 6,3 9,4Tessile e abbigliamento di Arezzo 325,0 2,6 2,1 11,6 2,0Calzature di Lucca 251,1 2,0 -2,5 0,2 12,1Florovivaistico di Pistoia 206,5 1,6 -5,0 -2,0 -1,5Olio di Firenze 202,8 1,6 27,3 -8,4 -17,9Olio di Lucca 198,5 1,6 0,5 -0,4 0,0Calzature di Lamporecchio 130,1 1,0 -4,0 7,6 5,9Mobile imbottito di Quarrata 105,9 0,8 -10,0 -6,8 -6,1Mobili di Poggibonsi-Sinalunga 37,1 0,3 -15,7 12,3 4,9Ceramica di Sesto Fiorentino 26,5 0,2 -3,4 6,5 -5,8

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    Fanno eccezione oltre al gi ricordato crollo delloreficeria di Arezzo anche le vendite estere della concia e calzature di S. Croce sullArno (-6,8%), con segnali di miglioramento nel quarto

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    trimestre, il florovivaistico di Pistoia (-2%, dopo il -5% registrato nel 2013), i distretti dellolio (Firenze, -8,4% e Lucca -0,4%), nonch il mobile imbottito di Quarrata che ha continuato ad arretrare sui mercati internazionali (-6,8%), con le esportazioni scese a poco pi di 100 milioni di euro. Da segnalare, allopposto, il netto miglioramento delle esportazioni di due distretti in forte difficolt negli ultimi anni: i mobili di Poggibonsi Sinalunga (+12,3%) e la ceramica di Sesto Fiorentino (+6,5%).

    La pelletteria e calzature di Firenze si confermato il distretto leader delle vendite estere nel panorama distrettuale toscano: grazie a una nuova crescita a due cifre (+11,8%) le esportazioni del distretto hanno superato il livello record di 3,1 miliardi di euro, pari quasi al 25% dellexport Made in Tuscany. Da segnalare, tra i principali distretti, anche il ritrovato dinamismo, dopo le difficolt degli ultimi anni del tessile e abbigliamento di Prato (+7,5%), grazie soprattutto al risveglio delle esportazioni della componente a monte dei tessuti.

    1.2 I risultati dei principali distretti e del Polo farmaceutico toscano

    Nel 2014 i distretti del Sistema Moda toscano hanno registrato un buon andamento delle esportazioni, seppure con qualche segnale di rallentamento.

    Le esportazioni della Pelletteria e calzature di Firenze hanno beneficiato della buona domanda sui beni di alta gamma (+11,8%), con unaccelerazione significativa degli invii verso i poli logistici della Svizzera. In negativo da sottolineare il crollo delle vendite verso la Russia, peggiorato ulteriormente nellultimo trimestre, e verso la Corea, dove tuttavia emergono segnali di inversione di tendenza negli ultimi dati.

    Tab. 1.4 Evoluzione delle esportazioni del distretto della Pelletteria e calzature di Firenze Milioni di euro Comp.% Var. % tendenziali

    2014 2014 2013 2014 4 Trim. 2014Totale, di cui: 3105,0 100,0 11,6 11,8 13,0Svizzera 887,0 28,6 3,8 12,4 20,9Francia 384,6 12,4 10,6 9,4 4,9Stati Uniti 321,0 10,3 13,6 10,9 11,7Regno Unito 236,8 7,6 18,1 44,0 20,4Hong Kong 167,3 5,4 8,3 10,9 16,3Germania 164,9 5,3 31,2 11,7 -9,1Giappone 120,7 3,9 2,8 0,5 3,8Cina 95,9 3,1 3,6 3,8 9,1Paesi Bassi 70,9 2,3 -16,1 44,7 35,7Spagna 62,0 2,0 8,1 9,5 47,4Repubblica di Corea 55,2 1,8 14,0 -6,6 27,4Federazione russa 44,3 1,4 64,2 -14,7 -17,0Austria 35,5 1,1 15,4 48,2 11,8

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    Mantengono un ottimo ritmo di crescita, anche le esportazioni della Pelletteria e calzature di Arezzo (+16,7% nella media del 2014), grazie soprattutto alla spinta delle vendite degli Stati Uniti (primo mercato di sbocco, con 164 milioni di euro), della Corea e del Giappone.

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    Tab. 1.5 Evoluzione delle esportazioni del distretto della Pelletteria e calzature di Arezzo Milioni di euro Comp.% Var. % tendenziali

    2014 2014 2013 2014 4 Trim. 2014Totale, di cui: 764,5 100,0 35,3 16,7 18,4Stati Uniti 164,5 21,5 28,7 17,2 14,6Hong Kong 110,8 14,5 16,3 -18,4 -2,9Repubblica di Corea 76,9 10,1 234,5 199,5 88,1Francia 72,0 9,4 16,7 -17,1 -14,2Regno Unito 46,9 6,1 27,0 -39,0 -28,6Cina 42,4 5,5 45,6 41,7 -8,2Giappone 41,8 5,5 -11,1 248,0 215,3Macao 35,0 4,6 9546,5 98,1 -15,0Germania 19,0 2,5 58,5 95,8 291,8Emirati Arabi Uniti 15,9 2,1 649,6 101,6 80,6Australia 15,4 2,0 2132,6 66,5 9,8

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    Bene anche laltro distretto aretino della filiera della moda: le esportazioni del tessile e abbigliamento di Arezzo hanno registrato una crescita media annua dell11,6%, nonostante il dato negativo delle vendite in Francia (-1,5%, con significativi segnali di rallentamento anche nellultimo trimestre). Le vendite sono risultate positive per tutti i comparti (tessile +13,9%, abbigliamento +11% e maglieria +12,9%) e hanno soprattutto beneficiato del supporto dei mercati asiatici (Hong Kong, +23%, Cina +26,1%) e degli Stati Uniti (+10,7%).

    Anche il tessile e abbigliamento di Prato ha registrato un andamento positivo delle vendite (+7,5%) in netto recupero rispetto al 2013 (-1,8%). La ripresa ha interessato tutte le produzioni del distretto, con il ritorno in positivo dei tessuti e dellabbigliamento, che pesano rispettivamente il 46% ed il 30% sullexport totale di Prato.

    Fig. 1.5 Evoluzione delle vendite del tessile e abbigliamento di Prato per comparto (var.% tendenziale a prezzi correnti)

    -10,0

    -5,0

    0,0

    5,0

    10,0

    15,0

    20,0

    2013 2014

    Filati Tessuti Abbigliamento Maglieria

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    Le vendite del distretto hanno beneficiato soprattutto del ritrovato ritmo di crescita sul mercato tedesco (+13,4%) che si confermato il principale sbocco commerciale con una quota vicina al 16%. Ottimi i risultati anche verso la Spagna (+13,9%), grazie allinserimento dei produttori tessili pratesi nella filiera del pronto moda spagnolo, che recupera terreno dopo la crisi degli ultimi anni. Si conferma, invece, brillante lexport verso il Regno Unito (+21,9%) e verso gli Stati Uniti, che registrano un ritmo di crescita record (+42,9%) grazie al traino delle componenti a valle dellabbigliamento e maglieria.

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    Tab. 1.6 Evoluzione delle esportazioni del distretto del Tessile-abbigliamento di Prato Milioni di euro Comp.% Var. % tendenziali

    2014 2014 2013 2014 4 Trim. 2014Totale, di cui: 1515,4 100,0 -1,8 7,5 -0,6Germania 239,2 15,8 1,0 13,4 4,7Francia 198,2 13,1 -1,8 -4,3 -12,6Spagna 121,6 8,0 -11,8 13,5 14,8Regno Unito 93,1 6,1 10,9 21,9 13,9Hong Kong 61,1 4,0 5,8 -8,0 -15,2Stati Uniti 57,8 3,8 5,5 42,9 35,9Romania 56,4 3,7 -13,3 2,8 6,5Cina 50,0 3,3 -12,9 8,8 5,6Paesi Bassi 47,7 3,1 10,4 13,6 -6,6Portogallo 47,0 3,1 -7,6 9,4 -4,5Belgio 46,6 3,1 0,3 12,6 0,0Turchia 41,9 2,8 1,2 -16,3 -22,6Federazione russa 34,7 2,3 -15,2 -12,6 -30,1Croazia 32,9 2,2 290,2 394,3 32,4Polonia 31,9 2,1 3,0 12,4 -1,0Repubblica di Corea 31,5 2,1 16,7 21,6 34,8Giappone 30,9 2,0 11,6 -12,8 -18,5

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    Deludono per tutti i comparti, invece, la Francia (-4,3%) e Hong Kong (-8%) che appaiono essere tra i principali responsabili anche del segnale negativo emerso nel quarto trimestre (-0,6% lexport del distretto nellultima parte dellanno). Da sottolineare, comunque, come le perdite registrate verso Hong Kong (-5,2 milioni di euro) siano state in parte bilanciate dai guadagni sperimentati dalle vendite in Cina (+8,8%, pari a poco pi di 4 milioni di euro), grazie soprattutto ai buoni risultati del tessile.

    LAbbigliamento di Empoli chiude il 2014 con un risultato positivo (+5%), grazie al recupero registrato nella seconda parte dellanno, con un quarto trimestre in netta accelerazione (+10,6%). Francia (+4,1%) e Stati Uniti (+16,1%) non hanno deluso, registrando un continuo miglioramento in corso danno e confermandosi i due mercati di sbocco principali del distretto. Da segnalare anche il risveglio dellexport verso la Spagna (+12,2%, con un quarto trimestre che sale al +20,9%) e le ottime performance conseguite in Cina.

    Tab. 1.7 Evoluzione delle esportazioni del distretto dellAbbigliamento di Empoli Milioni di euro Comp.% Var. % tendenziale

    2014 2014 2013 2014 4 Trim. 2014Totale, di cui: 1178,6 100,0 11,2 5,0 10,6Francia 145,2 12,3 2,6 4,1 14,7Stati Uniti 141,0 12,0 14,9 16,1 17,9Svizzera 112,1 9,5 17,4 9,2 13,2Germania 111,4 9,5 29,5 6,9 16,5Hong Kong 90,9 7,7 12,3 -4,7 0,8Regno Unito 75,5 6,4 31,8 10,2 14,0Giappone 63,5 5,4 -4,8 -13,2 11,6Federazione russa 51,5 4,4 20,0 -3,0 -16,9Spagna 42,3 3,6 -2,4 12,2 20,9Cina 39,5 3,4 12,5 26,8 20,9Belgio 33,3 2,8 0,2 3,6 10,3Repubblica di Corea 29,2 2,5 -1,2 12,2 27,2Paesi Bassi 27,2 2,3 -7,3 -7,5 12,9Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    Restando allinterno del Sistema Moda toscano, sono da segnalare i buoni risultati, dopo le difficolt degli scorsi anni, del distretto delle calzature di Lamporecchio (+7,6%) e il recupero del

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    distretto delle calzature di Lucca: +0,2% in media danno ma con una accelerazione confermata nel quarto trimestre (+12,1%).

    Il quarto trimestre del 2014 ha visto, invece, ancora una volta il distretto delloreficeria di Arezzo registrare unevoluzione negativa delle esportazioni (-19,5%), che condiziona levoluzione media annua (-10,7%).

    Fig. 1.6 Domanda mondiale di gioielli in oro (tonnellate e var. %)

    -40,0

    -20,0

    0,0

    20,0

    40,0

    60,0

    80,0

    400

    450

    500

    550

    600

    650

    700

    750

    800

    1T13 2T13 3T13 4T13 1T14 2T14 3T14 4T14

    Ton (sc.sin.) Var. % (sc.ds.)

    Fonte: World Gold Council Gold Demand Trends Q4 2014

    Il calo di Arezzo risente sia dellandamento della domanda mondiale, in via di stabilizzazione dopo il crollo del secondo trimestre, sia della sensibile riduzione del prezzo delloro (-26% circa nel corso del 2014). Non purtroppo possibile misurare con precisione leffetto sullexport locale della riduzione del prezzo dei preziosi, dato che lISTAT non rende note le informazioni sulle quantit esportate a livello provinciale. A livello nazionale, tuttavia, limpatto evidente: le esportazioni di gioielli in metalli preziosi si sono ridotte dello 0,4% in valore ma sono cresciute del 9,6% in quantit.

    E comunque da sottolineare come nel corso del 2014 Arezzo abbia sperimentato un peggioramento pi intenso rispetto alla media nazionale e ai risultati degli altri due principali poli produttivi del gioiello: Vicenza ha registrato un andamento delle esportazioni sostanzialmente in linea con la media nazionale (-0,1%), mentre Valenza ha registrato una forte crescita (vicina al 28%). Loreficeria aretina paga gli ottimi risultati conseguiti nel 2013, quando con un +21,5% lexport si era portato su livelli record difficilmente ripetibili in particolare negli Emirati Arabi Uniti, che rimangono comunque anche nel 2014 il principale canale di vendita dei gioielli toscani, assorbendo quasi la met degli invii. Da segnalare, comunque, il significativo incremento registrato dalle esportazioni verso Hong Kong (+30%), balzati al secondo posto delle destinazioni di oreficeria di Arezzo.

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    Tab. 1.8 Evoluzione delle esportazioni del distretto dellOreficeria di Arezzo Milioni di euro Comp. % Var. % tendenziali

    2014 2014 2013 2014 4 Trim. 2014Totale, di cui: 1867,2 100,0 21,5 -10,7 -19,5Emirati Arabi Uniti 865,3 46,3 33,2 -8,9 -4,7Hong Kong 141,5 7,6 13,2 30,3 40,5Stati Uniti 111,2 6,0 -1,3 0,0 15,1Francia 109,2 5,9 -16,5 5,6 13,2Turchia 108,8 5,8 16,3 -6,0 -6,5Repubblica Dominicana 43,9 2,3 77,7 24,7 11,5Panama 43,1 2,3 -12,3 14,8 14,6Regno Unito 36,1 1,9 8,9 13,8 3,6Germania 34,8 1,9 -7,7 -2,8 -8,0Spagna 34,4 1,8 -17,6 9,2 8,4Libia 29,5 1,6 -4,1 -14,5 28,8Giordania 25,1 1,3 -7,2 24,6 27,9

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    Tra i distretti toscani della moda, soffre anche la Concia e calzature di Santa Croce sullArno che sperimenta in media annua un calo delle esportazioni del 6,8%, frutto di un andamento positivo della concia (+3,6%) e di un crollo delle calzature (-29,4%). Nel complesso dellanno le calzature della provincia di Pisa hanno perso ben 94 milioni di euro con risultati particolarmente negativi in Francia (quasi -40%, pari a 14 milioni di euro), Stati Uniti (-7,8%, 5,5 milioni di euro), Spagna (-60,8%, 5 milioni di euro) e Germania (-32,3%, per un totale di 12,9 milioni di euro). Da segnalare come la contrazione delle vendite di calzature sia proseguita anche nel quarto trimestre (-13,8%), ma con un buon segnale di ripartenza del mercato francese (+49,5%). Il segmento a monte della concia ha, invece, manifestato un andamento positivo, pur soffrendo gravi perdite sul principale mercato di sbocco di Hong Kong (-9%, pari a 12 milioni di euro) e in Francia (-7,5%, per un valore di 6,1 milioni di euro). Le vendite sono, infatti, aumentate in modo significativo negli Stati Uniti (+7%), Spagna (+8,3%) e Germania (+29,6%).

    Tab. 1.9 Evoluzione delle esportazioni del distretto della concia e calzature di S.Croce sullArno Milioni di euro Comp. % Var. % tendenziali

    2014 2014 2013 2014 4 Trim. 2014Totale, di cui: 945,8 100,0 2,2 -6,8 -0,8Hong Kong 129,0 13,6 -2,9 -8,5 -9,0Francia 97,9 10,4 -3,0 -17,1 -8,9Stati Uniti 77,8 8,2 11,1 -5,8 -27,5Spagna 76,4 8,1 1,9 0,7 -7,0Germania 75,7 8,0 -2,2 -2,4 30,0Cina 64,5 6,8 20,4 -1,1 3,3Portogallo 42,4 4,5 7,9 5,7 7,6Vietnam 36,7 3,9 30,1 72,7 51,8Svizzera 29,0 3,1 -7,6 -18,5 -7,3Repubblica di Corea 25,3 2,7 10,7 21,2 3,9Regno Unito 24,9 2,6 -9,8 -46,4 -11,8Giappone 24,4 2,6 3,2 -18,0 -4,8Austria 23,1 2,4 15,9 -21,2 -7,8Tunisia 17,6 1,9 0,0 2,6 -4,5Serbia 17,2 1,8 33,3 8,9 6,3

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    Tra le altre specializzazioni, da segnalare il buono stato di salute del distretto dei vini del Chianti, che sperimenta una crescita dei valori esportati del 5,4%, in ulteriore accelerazione al 7,2% nel quarto trimestre del 2014. Le vendite di vino delle province di Siena e Firenze hanno beneficiato dellandamento favorevole della domanda negli Stati Uniti (+12,8%), che si confermano il principale mercato di sbocco con quasi 200 milioni. Bene anche le vendite verso Germania e Canada che registrano un +11,3% dopo la stasi sperimentata lo scorso anno. Da

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    sottolineare come questi tre mercati abbiano registrato unulteriore accelerazione nellultima parte del 2014, ponendo le basi per potenziali miglioramenti nel 2015.

    Tab. 1.10 Evoluzione delle esportazioni del distretto dei vini del Chianti Milioni di euro Comp. % Var. % tendenziali

    2014 2014 2013 2014 4 Trim. 2014Totale, di cui: 547,1 100,0 4,8 5,4 7,2Stati Uniti 198,3 36,2 6,0 12,8 21,2Germania 72,7 13,3 0,0 11,3 13,1Canada 49,9 9,1 0,3 11,3 28,4Svizzera 35,0 6,4 -1,5 -6,8 -16,2Regno Unito 24,5 4,5 19,0 -18,6 -25,1Giappone 19,0 3,5 7,2 -6,3 -15,0Danimarca 14,2 2,6 -1,4 -5,9 -6,9Svezia 10,8 2,0 7,7 -1,8 -1,2Belgio 9,4 1,7 -0,3 2,2 3,6Cina 9,2 1,7 22,2 -17,3 -17,1

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    Meno brillanti, invece, le esportazioni degli altri distretti dellagroalimentare monitorati: il florovivaistico di Pistoia ha perso un ulteriore 2%, dopo il -5% registrato nel 2013, soffrendo in quasi tutti i principali mercati di sbocco (ad eccezione del Regno Unito), mentre lolio toscano ha perso il 4,6% nel complesso con risultati particolarmente negativi per le esportazioni in partenza dalla provincia di Firenze (-8,4% in media danno e un tonfo del 17,9% nel quarto trimestre). Le prospettive appaiono difficili, dato il cattivo andamento della raccolta 2014 per lolio (causata dalla mosca bianca) e i danni alle serre subiti nellondata di maltempo del marzo 2015.

    Nel mondo legato alla casa da segnalare la ripresa, dopo gli anni della crisi, delle vendite di mobili di Poggibonsi-Sinalunga (+12,3%) con lexport risalito a 37 milioni di euro, e il nuovo crollo di Quarrata (-6,8%). Il marmo di Carrara mantiene un profilo debolmente positivo (+1,4%), in rallentamento rispetto al 2013, a causa soprattutto della sostanziale stabilit delle vendite negli Stati Uniti (0,8%), protagonisti di un balzo lanno precedente.

    Il 2014 ha visto il cartario di Capannori registrare ottimi risultati (+6,3%), che riportano le esportazioni del distretto su livelli simili a quelli pre-crisi (485 milioni di euro).

    Fig. 1.7 Le esportazioni del distretto cartario di Capannori (milioni di euro)

    486491

    509

    432

    407

    434

    449 449457

    485

    400

    420

    440

    460

    480

    500

    520

    2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    A giocare a favore delle vendite di carta nel 2014 stata soprattutto la capacit da parte delle imprese toscane di aprire nuovi sbocchi, a fronte della forte crisi che ha interessato i tradizionali mercati francese e tedesco. La Francia ha, infatti, registrato un risultato negativo nel 2014 (-7%), mentre la Germania ha fatto segnare una debole ripresa (+3,6%), ma con segnali negativi

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    nellultima parte dellanno. Le maggiori soddisfazioni sono provenute dalla Spagna (+17,7%), dai Paesi Bassi (+7,5%) dalla Svizzera (+21,2%) con unaccelerazione al 54,1% nel quarto trimestre).

    Tab. 1.11 Evoluzione delle esportazioni del distretto cartario di Capannori Milioni di euro Comp. % Var. % tendenziali

    2014 2014 2013 2014 4 Trim. 2014Totale, di cui: 485,3 100,0 1,8 6,3 9,4Francia 127,8 26,3 0,1 -7,0 -5,0Germania 67,5 13,9 -6,3 3,6 -1,2Spagna 36,2 7,5 7,9 17,7 13,0Paesi Bassi 35,0 7,2 2,5 7,5 28,8Svizzera 27,3 5,6 -8,2 21,2 54,1Austria 25,5 5,3 37,0 7,8 15,9Regno Unito 23,1 4,8 5,9 12,1 36,5Polonia 14,4 3,0 3,8 3,9 -22,3Slovenia 11,2 2,3 5,9 2,3 8,2Grecia 10,4 2,1 5,2 -5,9 -8,9Belgio 9,6 2,0 34,1 93,6 58,1Danimarca 9,3 1,9 20,3 21,5 1,5

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    I mercati extra-europei, in particolare gli Stati Uniti, sono invece alla base del risveglio della ceramica di Sesto Fiorentino (+6,5%).

    Lexport del Polo farmaceutico toscano ha registrato in media nel 2014 una debole crescita (0,9%), penalizzato dalle difficolt della prima parte dellanno, in particolare sul mercato tedesco (-11,6%) in forte regresso dopo il boom del 2013. Buoni, invece, i risultati ottenuti sugli altri due principali sbocchi commerciali: le esportazioni verso la Francia sono cresciute dell8,7%, mentre quelle verso il Brasile sono aumentate ad un ritmo vicino al 50%.

    Fig. 1.8 Le esportazioni dei poli farmaceutici nel 2014 (milioni di euro e var.%)

    Napoli

    Toscana

    Lombardia

    Lazio

    0,0

    1000,0

    2000,0

    3000,0

    4000,0

    5000,0

    6000,0

    7000,0

    8000,0

    9000,0

    -6,0 -4,0 -2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0

    Mili

    oni d

    i eur

    o

    Var.% Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    Nel complesso levoluzione delle esportazioni delle aree di specializzazione toscane appare buona, con poche situazioni critiche, spesso legate a fattori contingenti (come nel caso delloreficeria aretina). Le prospettive per il 2015 appaiono favorevoli, alla luce dellandamento positivo della domanda sui principali mercati di sbocco, in particolare gli Stati Uniti, e del sostegno temporaneamente offerto dalla significativa svalutazione delleuro nei confronti del dollaro e di molte altre valute.

    I distretti toscani appaiono ben posizionati da questo punto di vista: il peso delle vendite nellarea del dollaro e di valute che si stanno rivalutando nei confronti delleuro infatti

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    rilevante, sfiorando il 50%, quota nettamente superiore a quanto si riscontra per la media dei distretti italiani.

    Fig. 1.9 Peso delle esportazioni nellarea del dollaro e di valute in apprezzamento* per i distretti industriali italiani (dati 2014)

    0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90%

    LiguriaSiciliaPugliaLazio

    BasilicataLombardia

    Friuli-Venezia GiuliaCampania

    Trentino-Alto AdigeEmilia-Romagna

    MarcheTotale complessivo

    VenetoAbruzzo

    PiemonteUmbria

    ToscanaSardegna

    *Canada, Filippine, Turchia, Pakistan, Sud Africa, Thailandia, Svizzera, Vietnam, Per, Egitto, Sud Corea, Libano, Singapore, Arabia Saudita, Taiwan, Hong Kong, Indonesia, Emirati Arabi Uniti, Angola, Iran, Argentina, Venezuela, Ghana, Kazakistan, India, Cina, Kenya, Libia, Etiopia

    In particolare le prospettive appaiono buone sul mercato statunitense, date le attese di andamento favorevole della domanda per beni di consumo. I distretti toscani sembrano avere buone opportunit: tenendo conto contemporaneamente del peso del mercato USA e dellevoluzione recente, infatti, lanalisi a livello nazionale fa emergere ben cinque realt toscane tra i distretti che beneficeranno di pi dellaumento del PIL previsto nel 2015 e di condizioni di cambio favorevoli.

    Tab. 1.12 I distretti che beneficeranno di pi dellaumento del PIL previsto nel 2015 negli Stati Uniti e di condizioni di cambio favorevoli su questo mercato

    Export negli USA nel 2014

    Export negli USA: ranking per Media

    ranking

    Var. % export totali

    nel 2014Peso % Var. % Peso Aumento Ceramica di Sesto Fiorentino 35,6 42,1 6 9 7,5 6,5Lattiero-caseario del sassarese 84,6 13,7 1 33 17,0 4,6Calzature di San Mauro Pascoli 16,1 41,9 24 10 17,0 11,8Calzature di Vigevano 19,5 30,0 21 15 18,0 6,8Lavorazione ardesia di Val Fontanabuona 14,2 46,7 30 7 18,5 3,8Vini del Chianti 36,2 12,8 4 36 20,0 5,4Pelletteria e calzature di Arezzo 21,5 17,2 18 25 21,5 16,7Occhialeria di Belluno 25,9 13,6 11 34 22,5 11,4Caff e pasta napoletana 20,6 17,0 20 26 23,0 3,8Mobili di Poggibonsi-Sinalunga 9,9 67,6 42 4 23,0 12,3Macchine legno di Rimini 12,3 29,8 33 16 24,5 9,1Vini rossi e bollicine di Trento 43,6 8,9 2 49 25,5 4,1Vino prosecco di Conegliano-Valdobbiadene 14,8 18,1 28 23 25,5 7,0Maglieria e abbigliamento di Perugia 21,7 12,3 16 38 27,0 2,2Meccanica strumentale di Vicenza 9,6 40,6 45 11 28,0 6,7Vini di Langhe, Roero e Monferrato 16,7 12,9 23 35 29,0 1,7Olio di Lucca 35,9 5,4 5 54 29,5 -0,4Carni e salumi di Cremona e Mantova 8,8 43,2 51 8 29,5 3,5Macchine utensili di Piacenza 8,3 135,3 57 2 29,5 28,9Legno e arredamento della Brianza 10,1 22,6 40 21 30,5 5,8

    Nota: nel calcolo del ranking sono stati esclusi i distretti poco presenti negli Stati Uniti (peso inferiore al 6%) Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

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    Focus: il distretto della cantieristica della Versilia dai dati di commercio estero

    Il distretto della cantieristica della Versilia, specializzato nella nautica da diporto e in particolare nei superyacht, ha fortemente sofferto la crisi della domanda mondiale e nazionale. Le esportazioni di imbarcazioni della provincia di Lucca hanno subito una contrazione del 44% nel corso del 2012 per poi intraprendere un percorso di recupero. Lexport tornato a crescere nel 2013 (+19%) e si confermato in aumento anche nel 2014, sperimentando un incremento del 12% che riporta i livelli al di sopra della soglia dei 500 milioni di euro.

    Fig. 1.10 - Le esportazioni di imbarcazioni della provincia di Lucca (milioni di euro) 714,0

    400,7

    479,5

    537,1

    300,0

    350,0

    400,0

    450,0

    500,0

    550,0

    600,0

    650,0

    700,0

    750,0

    2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT

    Si tratta di un buon recupero, nonostante i livelli dellexport siano ancora lontani dai massimi intorno ai 700 milioni sperimentati tra il 2008 ed il 2011. Tra i mercati di sbocco, fortemente influenzati dalla presenza delle bandiere di comodo, spiccano nel 2014 le isole Cayman, verso cui sono stati registrati poco meno di 150 milioni di euro di imbarcazioni (un dato triplicato rispetto al 2013). Bene anche gli Stati Uniti che crescono del 50%, a 46 milioni di euro. Diminuiscono, invece, le registrazioni di imbarcazioni verso le isole Vergini (-1,1%) e Malta (-44,5%).

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    1.3 La CIG

    Lanalisi delle richieste di Cassa Integrazione Guadagni dei distretti toscani evidenzia nel 2014 una riduzione delle ore rispetto allo stesso periodo del 2013 (-15%), concentrata soprattutto nella componente Ordinaria (-29,7%), tornata al di sotto dell1,5 milioni, solo di poco superiore a quanto registrato nel 2008, prima della lunga fase recessiva.

    Fig. 1.11 - Monte ore di Cassa Integrazione Guadagni nei distretti tradizionali della Toscana (ore)

    0

    1.000.000

    2.000.000

    3.000.000

    4.000.000

    5.000.000

    6.000.000

    7.000.000

    8.000.000

    2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

    Ordinaria Deroga Straordinaria

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati INPS

    La riduzione complessiva in media annua evidente anche per le altre due componenti: le ore di CIGS, connesse a specifiche situazioni di crisi aziendali, sono calate del 14%, mentre la tipologia in Deroga ha evidenziato una riduzione del 7,6%, anche se da sottolineare come nel corso dellanno siano intervenute delle modifiche legislative che ne rendono difficile il confronto temporale. In particolare nel mese di agosto entrata in vigore la normativa che stabilisce dei nuovi criteri di assegnazione della CIGD, aventi lobiettivo di restringere la platea dei beneficiari dello strumento e di indurre a un utilizzo pi efficiente delle risorse pubbliche1.

    E, inoltre, da evidenziare come landamento trimestrale mostri come sul finire del 2014, in particolare nei mesi di ottobre e novembre una crescita delle ore di CIG Straordinaria, molto evidente nei distretti dellabbigliamento di Empoli, nella pelletteria e calzature di Firenze e nella Ceramica di Sesto Fiorentino.

    1 La Cassa Integrazione in Deroga pu essere concessa ai soli lavoratori sospesi dall'attivit lavorativa a zero ore o a orario ridotto, esclusivamente per i seguenti motivi: situazione aziendale temporanea e transitoria non imputabile all'imprenditore o ai lavoratori; crisi aziendali determinate da situazioni di difficolt temporanee di mercato; crisi aziendali; ristrutturazione o riorganizzazione. Non possibile autorizzare la concessione di CIGD nel caso in cui l'azienda in crisi cessi completamente o in parte la propria attivit di produzione. In base alla normativa vigente, pu essere concessa o prorogata anche ai lavoratori subordinati, con qualifica di operai, impiegati e quadri, ivi compresi gli apprendisti e i lavoratori somministrati, subordinatamente al possesso di unanzianit lavorativa di almeno 8 mesi alla data di inizio del periodo di intervento di cassa integrazione guadagni in deroga per l'anno 2014, portata a 12 mesi nel 2015. Prima di poter richiedere e autorizzare i trattamenti dintegrazione salariale in deroga, l'impresa deve avere prima utilizzato tutti gli strumenti ordinari di flessibilit come ad esempio le ferie e i permessi residui dei lavoratori. La CIGD pu essere concessa per un periodo massimo di 11 mesi in tutto l'anno (dal 1 gennaio 2015 e fino al 31 dicembre 2015 la durata della cassa integrazione non pu essere per un periodo superiore a 5 mesi nell'arco di tutto l'anno). Nel calcolo dei suddetti periodi di concessione CIGD rientrano anche tutti i periodi di fruizione di integrazione salariale in deroga anche riferiti a diversi provvedimenti di concessione o proroga di ciascuna unit produttiva.

  • Monitor dei Distretti Toscana Marzo 2015

    Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 17

    Fig. 1.12 - Ore di Cassa Integrazione Guadagni richieste nei distretti tradizionali della Toscana (var. % tendenziali)

    -50,0

    -40,0

    -30,0

    -20,0

    -10,0

    0,0

    10,0

    20,0

    30,0

    Deroga Ordinaria Straordinaria Totale

    1T14 2T14 3T14 4T14

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati INPS

    Fig. 1.13 Monte Ore di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria richieste nei distretti tradizionali della Toscana (ore)

    0 100000 200000 300000 400000

    Calzature di LamporecchioCalzature di Lucca

    Concia e calzature di Santa Croce sull'ArnoMobili di Poggibonsi-SinalungaPelletteria e calzature di ArezzoTessile e abbigliamento di Prato

    Mobile imbottito di QuarrataMarmo di Carrara

    Oreficeria di ArezzoTessile e abbigliamento di Arezzo

    Cartario di CapannoriCeramica di Sesto Fiorentino

    Pelletteria e calzature di FirenzeAbbigliamento di Empoli

    4T14 4T13

    Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati INPS

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    Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 18

    Appendice metodologica

    Non facile monitorare levoluzione congiunturale dei distretti industriali. Le uniche informazioni aggiornate disponibili a livello territoriale (provinciale) riguardano le esportazioni espresse a prezzi correnti (dati trimestrali). Un incrocio province/settori per le esportazioni disponibile, inoltre, per un numero relativamente limitato di settori (circa 100). La congiuntura dei distretti pu essere pertanto approssimata in un modo molto grezzo, con un maggiore grado di confidenza solo per i distretti fortemente export-oriented (non ci sono, infatti, dati sul mercato interno) e per quelli che producono beni non troppo specifici (non abbiamo statistiche su micro-settori ad esempio come coltelli e forchette).

    I distretti analizzati costituiscono una sintesi di quelli individuati dalla Federazione dei distretti italiani, dallISTAT, dalla Fondazione Edison e dalle Leggi regionali che censiscono i distretti stessi.

    Poich il presente lavoro ha finalit soprattutto quantitative a livello del sistema distretti nel suo complesso, ci si concentrati solo sui distretti che potevano essere ben rappresentati dai dati ISTAT disponibili sul commercio estero a livello provinciale. Vale la pena precisare che i dati ISTAT provinciali si riferiscono alle esportazioni espresse a prezzi correnti e, pertanto, non tengono conto dei fenomeni inflativi, ovvero delle variazioni di prezzo non dovute a miglioramenti qualitativi dei beni prodotti. Questi dati devono, pertanto, essere valutati con cautela visto che levoluzione positiva (negativa) dellexport pu nascondere aumenti (diminuzioni) di prezzo legati allandamento delle quotazioni delle materie prime.

    In questo numero del Monitor levoluzione delle esportazioni nel 2014 calcolata confrontando i dati revisionati nel 2014 con i dati definitivi del 2013. Le variazioni calcolate per il 2013 sono ottenute dal confronto tra dati definitivi del 2013 e dati definitivi del 2012.

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    Le pubblicazioni sui Distretti della Direzione Studi e Ricerche Studi sui distretti industriali Monografie sui principali distretti industriali italiani

    Il distretto del mobile della Brianza, Marzo 2003 Il distretto del mobile del Livenza e Quartiere del Piave, Agosto 2003 Il distretto della calzatura sportiva di Montebelluna, Agosto 2003 Il distretto del tessileabbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, Settembre 2003 Il distretto delle piastrelle di Sassuolo, Dicembre 2003 Il distretto della calzetteria di Castel Goffredo, Gennaio 2004 Il distretto dei metalli di Lumezzane, Febbraio 2004 Il distretto del tessileabbigliamento di Prato, Marzo 2004 Il distretto del mobile di Pesaro, Giugno 2004 Il distretto dellocchialeria di Belluno, Settembre 2004 Il distretto della concia di Arzignano, Settembre 2004 Il distretto delle calzature di Fermo, Febbraio 2005 Il distretto tessile di Biella, Marzo 2005 Il distretto della sedia di Manzano, Maggio 2005 Il distretto serico di Como, Agosto 2005 Il distretto della calzetteria di Castel Goffredo (aggiornamento), Novembre 2005 Il distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sullArno, Dicembre 2005 Il distretto della concia di Arzignano (aggiornamento), Aprile 2006 Il distretto del mobile imbottito della Murgia, Giugno 2006 I distretti italiani del mobile, Maggio 2007 Il distretto conciario di Solofra, Giugno 2007 Il distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sullArno (aggiorn.), Settembre 2007 Il distretto della calzatura del Brenta, Ottobre 2007 Il distretto della calzatura veronese, Dicembre 2007 Il Polo fiorentino della pelle, Luglio 2008 Il distretto dei casalinghi di Omegna, Novembre 2008 Il distretto della calzatura di San Mauro Pascoli, Febbraio 2009 Il distretto metalmeccanico del Lecchese, Giugno 2009 I distretti calzaturieri del sud: Casarano, il Nord Barese e il Napoletano, Settembre 2009 Il distretto della maglieria e dellabbigliamento di Carpi, Marzo 2010 Il distretto delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia, Marzo 2010 I distretti veneti del tessile-abbigliamento: le strategie per un rilancio possibile, Aprile 2010 Locchialeria di Belluno alluscita dalla crisi: quale futuro per il tessuto produttivo locale?, Settembre 2010 La Riviera del Brenta nel confronto con i principali distretti calzaturieri italiani, Ottobre 2010 Il comparto termale in Italia: focus Terme Euganee, Giugno 2011 Il calzaturiero di San Mauro Pascoli: strategie per un rilancio possibile, Luglio 2011 Il distretto della carta di Capannori, Marzo 2012 I distretti industriali e i poli tecnologici del Mezzogiorno: struttura ed evoluzione recente, Giugno 2012 Il mobile imbottito di Forl nellattuale contesto competitivo, Novembre 2012 Abbigliamento abruzzese e napoletano, Novembre 2012 Maglieria e abbigliamento di Perugia, Luglio 2013 Pistoia nel mondo, Dicembre 2013

    Monitor dei distretti e Monitor dei distretti regionali

    Trimestrale di congiuntura e previsioni sui principali distretti industriali italiani

    Ultimo numero: Marzo 2015

    Economia e finanza dei distretti industriali

    Rapporto annuale sui bilanci delle imprese distrettuali

    Settimo numero: Dicembre 2014

  • Monitor dei Distretti Toscana Marzo 2015

    Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche

    Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice

    Servizio Industry & Banking Fabrizio Guelpa (Responsabile Servizio) 0287962051 [email protected] Industry Stefania Trenti (Responsabile) 0287962067 [email protected] Foresti (Responsabile Analisi Territoriale) 0287962077 [email protected] Cristina De Michele 0287963660 [email protected] Fumagalli 0280212270 [email protected] Palumbo 0287935842 [email protected] Riontino 0280215569 [email protected] Sangalli 0280215785 [email protected] Banking Elisa Coletti (Responsabile) 0287962097 [email protected] Lamieri 0287935987 [email protected] Simone 0287935939 [email protected] Public Finance Laura Campanini (Responsabile) 0287962074 [email protected] Magri 0287962142 [email protected]

    Il rapporto stato elaborato con le informazioni disponibili al 16 marzo 2015.

    Avvertenza Generale

    La presente pubblicazione stata redatta da Intesa Sanpaolo. Le informazioni qui contenute sono state ricavate da fonti ritenute da Intesa Sanpaolo affidabili, ma non sono necessariamente complete, e laccuratezza delle stesse non pu essere in alcun modo garantita. La presente pubblicazione viene a Voi fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, ed a titolo meramente indicativo, non costituendo pertanto la stessa in alcun modo una proposta di conclusione di contratto o una sollecitazione allacquisto o alla vendita di qualsiasi strumento finanziario. Il documento pu essere riprodotto in tutto o in parte solo citando il nome Intesa Sanpaolo.

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