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Professione Veterinaria, Anno 2005, Nr 4

Date post: 10-Mar-2016
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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore
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Nuovo CdA 2005-2010 www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I. 005 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 2, numero 4, dal 31 gennaio al 6 febbraio 2005 Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 42 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. DELEGHE Il Ministero ha assegnato le deleghe alla Sen Maria Elisabetta Alberti Ca- sellati neo designata Sottosegretario alla Salute: fra le competenze quella sulla Commissione Esercenti le Pro- fessioni Sanitarie. SIVEMP-BACCINI Il Segretario Nazionale del SIVEMP ha incontrato il Ministro della Funzio- ne Pubblica On.le Baccini. L’incontro - dice un comunicato del Sindacato - “propiziato e convenuto con il Diretto- re Generale dr. Marabelli, ha creato le premesse per una collaborazione con un Ministro di recente nomina”. Sul tappeto una serie di problemi (CCNL - Veterinari Ministeriali - UPG) “che il Ministro si è impegnato a co- noscere nel dettaglio”. SUMAI Riconosciuta ai 1200 medici veterina- ri convenzionati con le ASL l’applica- zione dell’Accordo Nazionale per la Medicina Specialistica (“contratto SUMAI”). Il Coordinamento Nazionale Veterinari: “sanata una mortificante condizione di precariato lavorativo”. FIRENZE-PRATO È cambiata la composizione del CD 2003-2005 dell’Ordine di Firenze e Prato. Il nuovo Presidente è Marco Guardabassi. Vice: Enrico Loretti. Se- gretario: Riccarda dalla Torre. Teso- riere: Francesco Fiorilli. Consigliere Duccio Pratesi. Revisori: Simone Fal- laci, Costanza Bruchi, David Calzolai. Supplente: Licia Stefani. LINGUA BLU La Direzione Generale di Sanità Vete- rinaria ha disposto che non venga im- piegato il sierotipo 16 nella IV cam- pagna di vaccinazione. Dal 17 gen- naio le sieroconversioni da sierotipo 16 non generano restrizioni sanitarie sulla movimentazione degli animali. OGM Il decreto legge n. 279 del 22 novem- bre 2004, in materia di coesistenza tra colture transgeniche, convenzio- nali e biologiche, ha completato il suo iter legislativo ed è diventato legge dello Stato. BSE Il morbo della mucca pazza potrebbe annidarsi in tessuti bovini ritenuti re- frattari. Lo dicono alcuni ricercatori canadesi, secondo cui le proteine re- sponsabili dell’encefalopatia spon- giforme bovina sono state trovate nei reni e nel pancreas di topi di labora- torio. Secondo questi studi le protei- ne potrebbero quindi trovarsi anche in tessuti generalmente immessi nel circuito alimentare. H5N1 Vietnam. È salito a 10 il bilancio delle vittime di influenza aviare in meno di un mese. Lo hanno rivelato fonti me- diche del Paese. Brevi ONAOSI, si vota! Dall’obbligo contributivo al diritto di essere rappresentati: l’ANMVI candida Laura Torriani. SEGUE A PAG. 8 I l 31 marzo prossimo scadrà il mandato dell’attuale Consiglio di Am- ministrazione ONAOSI. Il Presidente Aristide Paci ha già inviato a tutti gli Ordini Provinciali la sche- da elettorale per eleggere il Cda 2005-2010, secondo le disposizioni statu- tarie e regolamentari (nuovo Statuto del 4 febbraio 2004 e Regolamento del 14 gennaio 2004) nonché le modalità di elezione stabilite a dicembre dalla stessa Fondazione. Sono coinvolti nel procedimento elettivo i Presidenti di tutti gli ordini: Medici Chirurghi ed Odontoiatri, Medici Veterinari e Farmaci- sti. Il materiale di voto dovrà pervenire alla sede di Perugia entro il 23 feb- braio 2005. Una Commissione elettorale coordinerà e garantirà l’espleta- mento delle operazioni di voto. Lo scrutinio è previsto per il 25 febbraio. Con- dizione per essere eletti amministratori della Fondazione è quella di essere (nel nostro caso) medici veterinari iscritti all’ordine. Sono due i candidati in- dicabili da parte di ciascun presidente di ordine veterinario. Uno dovrebbe appartenere alla veterinaria privata, l’altro alla veterinaria pubblica. L’ANMVI ha inviato a fine gennaio una lettera a tutti i Presidenti di Ordine in- dicando la Collega Laura Torriani, Segretario ANMVI e Vice Presidente del- l’ordine di Milano. Il secondo nominativo indicato dall’ANMVI è quello di Al- do Grasselli, Segretario SIVeMP. Le candidature sono state così motivate dal Presidente Paolo Bossi: “ferma restando la nostra assoluta contrarietà di principio alla contribuzione obbligatoria per il Veterinario privato- che ci ha portato ad avviare e sostenere diverse azioni di opposizione a questa nor- mativa tutt’ora in atto- il Consiglio Direttivo ANMVI ha pensato che sia co- munque opportuno che all’interno del Cda dell’ONAOSI, ci siano altri due membri di garanzia che tutelino gli interessi della veterinaria tutta, pubblica e privata, al fine di evitare che si possano nuovamente verificare importanti momenti decisionali senza il coinvolgimento della categoria. Vista la sinergia in essere già all’interno del Comitato Centrale della FNOVI tra ANMVI e SI- VeMP- conclude Bossi- , si è pensato di sostenere, anche in questo caso, una proposta nata da questa collaborazione”. Anche il SIVeMP ha scritto agli Ordini sostenendo le medesime candidature e così motivandole: “il SIVeMP, memore dell’analoga vicenda ENPAV che toccò direttamente i veterinari dipendenti, ha rispettato le posizioni assunte dalla professione e ha cercato di favorire il dialogo necessario a ricomporre i contrasti ritenendo che l’unità della categoria e la collocazione della stes- sa in un corretto equilibrio con la componente medica, nonché il rispetto del- le specificità e delle persone che in essa si impegnano, sia sempre un prin- cipio guida predominante della nostra azione sindacale. Come tutti sapete l’Onaosi fu fondata, sostenuta economicamente e portata sino all’attuale so- lidità ed efficacia solidaristica dai contributi pagati in oltre 110 anni da me- dici, farmacisti e veterinari dipendenti della pubblica amministrazione e per questo motivo essa sta particolarmente a cuore a tutti i nostri associati. Per- tanto, ritenendo che fosse giunto il momento di assumere direttamente re- sponsabilità nella gestione dell’Onaosi, questo Sindacato si è impegnato perché si potessero esprimere un Consigliere in rappresentanza dei dipen- denti del Ssn ed un Consigliere in rappresentanza dei liberi professionisti con il sostegno unitario di SIVeMP e ANMVI”. Nella sua lettera l’ANMVI ha inoltre ricordato ai Presidenti i due amministra- tori di diritto: il primo Gaetano Penocchio, Vice Presidente FNOVI (“Collega che non ha bisogno di presentazioni- aggiunge Bossi- e che rappresenta una garanzia di onestà e correttezza”), già eletto dal Comitato Centrale; il se- condo un Collega indicato dall’Ordine di Perugia. L’ANMVI si augura “ che venga riconfermato il dott. Luca Bertani, che ha dimostrato serietà, impegno ed equilibro nello svolgere questo ruolo durante il suo mandato”. Gli eletti saranno resi noti dalla Fondazione entro 48 ore dalla proclamazio- ne, a scrutinio concluso. Il sito Internet www.onaosi.it ne darà notizia e, tra- scorsi 10 giorni, “i risultati delle elezioni si intendono conosciuti dagli inte- ressati”. G iovedì 20 gennaio l’AVDA (As- sociazione Veterinari per i Di- ritti degli Animali) si è ufficialmente presentata a Roma con una iniziati- va dal titolo “Diritti Animali e Veteri- nari: una sinergia vincente”, alla presenza di esponenti politici dei Verdi. Gli amici ed i colleghi che hanno creato questa nuova asso- ciazione ci perdoneranno alcune ri- flessioni. Il Codice Deontologico al- l’art. 1, ricorda fra i compiti del Me- dico Veterinario quello di promuo- vere il “benessere animale”, con- cetto che negli anni si è fortemente radicato nella evoluzione culturale del nostro paese e nella trasforma- zione della nostra professione. Da tempo, infatti, molte associazio- ni veterinarie della nostra categoria (ed in particolare permetteteci di ri- cordare la SCIVAC, l’ANMVI e tutte le altre federate) si sono fortemente impegnate, collaborando con le più importanti associazioni animaliste (ENPA, LAV, LEGA del CANE, WWF, ecc.). Da anni, tutte le normative approvate o in discussione su que- sti temi- dalla sperimentazione ani- male alle razze canine a rischio dalle proposte di modifica della Costituzione alla tutela del cavallo- ci vedono partecipi con un ruolo at- tivo e propositivo. Ci sembra per- tanto che nei confronti dei diritti de- gli animali la professione veterina- ria abbia già acquisito un ruolo im- portante e lo stia tutt’ora svolgen- do. Ci sembra anche che non sia utile frammentarla ulteriormente nei confronti del mondo politico-istitu- zionale. Ma, soprattutto, continuia- mo, comunque, a ritenere priorita- ria la difesa dei diritti della nostra Categoria e nel batterci per questa pensiamo che non si debbano as- sumere connotazioni politiche o partitiche. Precisato questo, ritenia- mo in gran parte condivisibili i con- cetti proposti nel manifesto dell’AV- DA. L’ANMVI li ha espressi e soste- nuti in più occasioni, anche, e non ultimo, nel Codice di Buone Prati- che Veterinarie, scritto con UEVP/FVE e presto in arrivo anche nel nostro paese. Diritti degli animali e diritti dei veterinari Global Leader in Pet Nutrition *Marchi di fabbrica di proprieta’ della Hill’s Pet Nutrition, Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition, Inc.
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Nuovo CdA 2005-2010

www.anmvi.it @nmviOggi. L’informazione quotidiana on line A.N.M.V.I.

005SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 2, numero 4, dal 31 gennaio al 6 febbraio 2005

Spedizione in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b-Legge 662/96 - Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

42ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

DELEGHE

Il Ministero ha assegnato le deleghealla Sen Maria Elisabetta Alberti Ca-sellati neo designata Sottosegretarioalla Salute: fra le competenze quellasulla Commissione Esercenti le Pro-fessioni Sanitarie.

SIVEMP-BACCINI

Il Segretario Nazionale del SIVEMPha incontrato il Ministro della Funzio-ne Pubblica On.le Baccini. L’incontro- dice un comunicato del Sindacato -“propiziato e convenuto con il Diretto-re Generale dr. Marabelli, ha creato lepremesse per una collaborazionecon un Ministro di recente nomina”.Sul tappeto una serie di problemi(CCNL - Veterinari Ministeriali - UPG)“che il Ministro si è impegnato a co-noscere nel dettaglio”.

SUMAI

Riconosciuta ai 1200 medici veterina-ri convenzionati con le ASL l’applica-zione dell’Accordo Nazionale per laMedicina Specialistica (“contrattoSUMAI”). Il Coordinamento NazionaleVeterinari: “sanata una mortificantecondizione di precariato lavorativo”.

FIRENZE-PRATO

È cambiata la composizione del CD2003-2005 dell’Ordine di Firenze ePrato. Il nuovo Presidente è MarcoGuardabassi. Vice: Enrico Loretti. Se-gretario: Riccarda dalla Torre. Teso-riere: Francesco Fiorilli. ConsigliereDuccio Pratesi. Revisori: Simone Fal-laci, Costanza Bruchi, David Calzolai.Supplente: Licia Stefani.

LINGUA BLU

La Direzione Generale di Sanità Vete-rinaria ha disposto che non venga im-piegato il sierotipo 16 nella IV cam-pagna di vaccinazione. Dal 17 gen-naio le sieroconversioni da sierotipo16 non generano restrizioni sanitariesulla movimentazione degli animali.

OGM

Il decreto legge n. 279 del 22 novem-bre 2004, in materia di coesistenzatra colture transgeniche, convenzio-nali e biologiche, ha completato il suoiter legislativo ed è diventato leggedello Stato.

BSE

Il morbo della mucca pazza potrebbeannidarsi in tessuti bovini ritenuti re-frattari. Lo dicono alcuni ricercatoricanadesi, secondo cui le proteine re-sponsabili dell’encefalopatia spon-giforme bovina sono state trovate neireni e nel pancreas di topi di labora-torio. Secondo questi studi le protei-ne potrebbero quindi trovarsi anchein tessuti generalmente immessi nelcircuito alimentare.

H5N1

Vietnam. È salito a 10 il bilancio dellevittime di influenza aviare in meno diun mese. Lo hanno rivelato fonti me-diche del Paese.

Brevi

ONAOSI, si vota!Dall’obbligo contributivo al diritto di essere rappresentati: l’ANMVI candida Laura Torriani. SEGUE A PAG. 8

I l 31 marzo prossimo scadrà il mandato dell’attuale Consiglio di Am-ministrazione ONAOSI.

Il Presidente Aristide Paci ha già inviato a tutti gli Ordini Provinciali la sche-da elettorale per eleggere il Cda 2005-2010, secondo le disposizioni statu-tarie e regolamentari (nuovo Statuto del 4 febbraio 2004 e Regolamento del14 gennaio 2004) nonché le modalità di elezione stabilite a dicembre dallastessa Fondazione. Sono coinvolti nel procedimento elettivo i Presidenti ditutti gli ordini: Medici Chirurghi ed Odontoiatri, Medici Veterinari e Farmaci-sti. Il materiale di voto dovrà pervenire alla sede di Perugia entro il 23 feb-braio 2005. Una Commissione elettorale coordinerà e garantirà l’espleta-mento delle operazioni di voto. Lo scrutinio è previsto per il 25 febbraio. Con-dizione per essere eletti amministratori della Fondazione è quella di essere(nel nostro caso) medici veterinari iscritti all’ordine. Sono due i candidati in-dicabili da parte di ciascun presidente di ordine veterinario. Uno dovrebbeappartenere alla veterinaria privata, l’altro alla veterinaria pubblica. L’ANMVI ha inviato a fine gennaio una lettera a tutti i Presidenti di Ordine in-dicando la Collega Laura Torriani, Segretario ANMVI e Vice Presidente del-l’ordine di Milano. Il secondo nominativo indicato dall’ANMVI è quello di Al-do Grasselli, Segretario SIVeMP. Le candidature sono state così motivate dalPresidente Paolo Bossi: “ferma restando la nostra assoluta contrarietà diprincipio alla contribuzione obbligatoria per il Veterinario privato- che ci haportato ad avviare e sostenere diverse azioni di opposizione a questa nor-mativa tutt’ora in atto- il Consiglio Direttivo ANMVI ha pensato che sia co-munque opportuno che all’interno del Cda dell’ONAOSI, ci siano altri duemembri di garanzia che tutelino gli interessi della veterinaria tutta, pubblicae privata, al fine di evitare che si possano nuovamente verificare importantimomenti decisionali senza il coinvolgimento della categoria. Vista la sinergiain essere già all’interno del Comitato Centrale della FNOVI tra ANMVI e SI-VeMP- conclude Bossi- , si è pensato di sostenere, anche in questo caso,una proposta nata da questa collaborazione”. Anche il SIVeMP ha scritto agli Ordini sostenendo le medesime candidaturee così motivandole: “il SIVeMP, memore dell’analoga vicenda ENPAV chetoccò direttamente i veterinari dipendenti, ha rispettato le posizioni assuntedalla professione e ha cercato di favorire il dialogo necessario a ricomporrei contrasti ritenendo che l’unità della categoria e la collocazione della stes-sa in un corretto equilibrio con la componente medica, nonché il rispetto del-le specificità e delle persone che in essa si impegnano, sia sempre un prin-cipio guida predominante della nostra azione sindacale. Come tutti sapetel’Onaosi fu fondata, sostenuta economicamente e portata sino all’attuale so-lidità ed efficacia solidaristica dai contributi pagati in oltre 110 anni da me-dici, farmacisti e veterinari dipendenti della pubblica amministrazione e perquesto motivo essa sta particolarmente a cuore a tutti i nostri associati. Per-tanto, ritenendo che fosse giunto il momento di assumere direttamente re-sponsabilità nella gestione dell’Onaosi, questo Sindacato si è impegnatoperché si potessero esprimere un Consigliere in rappresentanza dei dipen-denti del Ssn ed un Consigliere in rappresentanza dei liberi professionisticon il sostegno unitario di SIVeMP e ANMVI”.Nella sua lettera l’ANMVI ha inoltre ricordato ai Presidenti i due amministra-tori di diritto: il primo Gaetano Penocchio, Vice Presidente FNOVI (“Collegache non ha bisogno di presentazioni- aggiunge Bossi- e che rappresentauna garanzia di onestà e correttezza”), già eletto dal Comitato Centrale; il se-condo un Collega indicato dall’Ordine di Perugia. L’ANMVI si augura “ chevenga riconfermato il dott. Luca Bertani, che ha dimostrato serietà, impegnoed equilibro nello svolgere questo ruolo durante il suo mandato”.Gli eletti saranno resi noti dalla Fondazione entro 48 ore dalla proclamazio-ne, a scrutinio concluso. Il sito Internet www.onaosi.it ne darà notizia e, tra-scorsi 10 giorni, “i risultati delle elezioni si intendono conosciuti dagli inte-ressati”.

G iovedì 20 gennaio l’AVDA (As-sociazione Veterinari per i Di-

ritti degli Animali) si è ufficialmentepresentata a Roma con una iniziati-va dal titolo “Diritti Animali e Veteri-nari: una sinergia vincente”, allapresenza di esponenti politici deiVerdi. Gli amici ed i colleghi chehanno creato questa nuova asso-ciazione ci perdoneranno alcune ri-flessioni. Il Codice Deontologico al-l’art. 1, ricorda fra i compiti del Me-dico Veterinario quello di promuo-vere il “benessere animale”, con-cetto che negli anni si è fortementeradicato nella evoluzione culturaledel nostro paese e nella trasforma-zione della nostra professione. Da tempo, infatti, molte associazio-ni veterinarie della nostra categoria(ed in particolare permetteteci di ri-cordare la SCIVAC, l’ANMVI e tuttele altre federate) si sono fortementeimpegnate, collaborando con le piùimportanti associazioni animaliste(ENPA, LAV, LEGA del CANE, WWF,ecc.). Da anni, tutte le normativeapprovate o in discussione su que-

sti temi- dalla sperimentazione ani-male alle razze canine a rischiodalle proposte di modifica dellaCostituzione alla tutela del cavallo-ci vedono partecipi con un ruolo at-tivo e propositivo. Ci sembra per-tanto che nei confronti dei diritti de-gli animali la professione veterina-ria abbia già acquisito un ruolo im-portante e lo stia tutt’ora svolgen-do. Ci sembra anche che non siautile frammentarla ulteriormente neiconfronti del mondo politico-istitu-zionale. Ma, soprattutto, continuia-mo, comunque, a ritenere priorita-ria la difesa dei diritti della nostraCategoria e nel batterci per questapensiamo che non si debbano as-sumere connotazioni politiche opartitiche. Precisato questo, ritenia-mo in gran parte condivisibili i con-cetti proposti nel manifesto dell’AV-DA. L’ANMVI li ha espressi e soste-nuti in più occasioni, anche, e nonultimo, nel Codice di Buone Prati-che Veterinarie, scritto conUEVP/FVE e presto in arrivo anchenel nostro paese. ■

Diritti degli animali e diritti dei veterinari

Global Leaderin Pet Nutrition

*Marchi di fabbrica di proprieta’ della Hill’s Pet Nutrition, Inc ©2002 Hill’s Pet Nutrition, Inc.

L a bozza di riforma del Mi-nistro Castelli nasce dallariscrittura della Cavallaro-

Federici. Il testo unificato predi-sposto dalla Commissione Giusti-zia del Senato, è stato emendatocon integrazioni, modifiche e tagli.La nuova “Disciplina delle profes-sioni intellettuali”, prima ancora deldebutto ufficiale, è stata oggetto dicritiche anche molto accese. Unsusseguirsi di anticipazioni e indi-screzioni di fatto ha avviato il con-fronto con Via Arenula ben primadel vertice fra il Ministro e le orga-nizzazioni professionali (CUP,CONFPROFESSIONI, COLAP-AS-SOPROFESSIONI-ADEPP), indettoper il 28 gennaio. Si è soprattuttoregistrata la polemica degli avvoca-ti contro la previsione di sottoporre ilcodice deontologico delle profes-sioni all’approvazione del Ministerodella Giustizia. “È una novità chenon ci trova per niente d’accordo-ha detto il Presidente del ConsiglioNazionale Forense- ciascun codiceè espressione delle varie professio-ni che si autodisciplinano. Sottopor-re il codice all’approvazione del mi-nistro significa che le categorie nonhanno la forza di autodisciplinarsi”.All’interno di CONFPROFESSIONI,l’Associazione Nazionale Forenseinvita al dissenso nei confronti delprogetto ministeriale che riproduceun modello di ordine verticistico eburocratico.

Riforma in ritardoMalgrado tre progetti concorrenti eil loro inconcludente protrarsi, ilportavoce del CUP, Roberto Orlan-di si dice fiducioso che la riforma sifarà, perché “questa riforma il go-verno e le forze di maggioranzal’hanno promessa da tempo, e ilmondo professionale non è dispo-nibile a dimenticare: insomma, ingioco ci sono milioni di voti daprendere o da perdere. In più leforze di maggioranza non possonoqui invocare l’alibi di una opposi-zione intransigente. Anche sulfronte professionale i conflitti sonostati da tempo metabolizzati”.Per Giuseppe Lupoi, presidentedel COLAP (le professioni non ri-conosciute), invece, la riforma ri-tarda “per un eccesso di media-zione”. Lupoi continua a chiederepiù concorrenza nel mondo delleprofessioni, oggi, dice, “monopo-lizzate dagli Ordini”. A suo parere“nella bozza Castelli si danno piùpoteri agli ordini, anzi dei superpoteri. Quando per esempio si as-segna loro tutto il potere sullescuole di formazione, sull’aggior-namento professionale, sui tirocini.Il rischio è trasformare gli Ordinicome enti pubblici in soggetti, oltreche di controllo anche di busi-ness”. ■

3ATTUALITÀ

Terza ipotesi di riordino giuridico

Riforma delle professioni: è la volta del Ministro CastelliDopo la Cavallaro-Federici e la Vietti-bis, arriva la proposta del Guardasigilli. E fa discutere...

laPROFESSIONE VETERINARIA 4/2005

Le professioni secondo il MinistroFORME GIURIDICHE DIESERCIZIO DELLEPROFESSIONIINTELLETTUALILe professioni intellettuali pos-sono essere esercitate, co-munque sotto la responsabi-lità e direzione personale del

professionista: in forma individuale, in forma so-cietaria, in forma associata.

DIPENDENTI PUBBLICII professionisti dipendenti del settore pubblicosono soggetti alle norme deontologiche, stabiliteai sensi dell’articolo 16, nel rispetto dei principi dibuon andamento e imparzialità della pubblicaamministrazione. Ai professionisti dipendenti delsettore pubblico si applicano le disposizioni dicui al capo IV del D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267.

ORDINISono enti pubblici non economici e hanno com-piti di rappresentanza istituzionale. Gli ordini so-no competenti in materia di deontologia profes-sionale; pubblicità professionale; certificazionedella qualificazione professionale; tirocinio, for-mazione e aggiornamento professionale; accre-ditamento dei percorsi formativi; monitoraggiodel mercato delle prestazioni professionali; rico-gnizione dei contenuti tipici delle prestazioni; vi-gilanza sul corretto esercizio della professione econseguente esercizio del potere disciplinare su-gli iscritti; conciliazione fra gli iscritti e i clienti, inmateria di compensi.

CODICE DEONTOLOGICOIl testo del codice approvato dall’assemblea de-gli ordini locali è inviato dal Consiglio Nazionale,entro quindici giorni dall’approvazione, al Mini-stero della Giustizia ed eventualmente agli altriMinisteri vigilanti. Il Ministro, se del caso di con-certo con gli altri Ministri vigilanti, qualora formulieventuali osservazioni, ne richiede il riesame en-tro trenta giorni. In caso contrario, verificata la ri-spondenza con le norme della presente legge edelle altre leggi che regolano l’ordinamento di ca-tegoria, il codice è adottato con decreto del Mini-stro della giustizia, se del caso di concerto congli altri Ministri vigilanti.

COORDINAMENTI REGIONALIGli Ordini che non sono organizzati su baseesclusivamente regionale o nazionale, istituisco-no Coordinamenti regionali degli ordini locali.Spettano al Consiglio regionale i seguenti compi-ti: rappresentare i consigli locali dell’ordine neirapporti con gli organi politici e amministratividella Regione e con gli enti amministrativi regio-nali su questioni che interessano l’esercizio dellaprofessione e assumere iniziative, sulle medesi-me questioni, presso qualsiasi organismo a livel-lo regionale; promuovere e coordinare sul pianoregionale, di concerto con gli ordini locali, le atti-vità di aggiornamento e di formazione fra gliiscritti; formulare pareri e proposte nei confrontidelle amministrazioni regionali o articolazioni re-gionali di organismi nazionali

SISTEMA ELETTORALEEntro un tot di anni (non ancora definito) dalla en-trata in vigore della legge di riforma ciascun ordi-ne approva un regolamento elettorale a livello na-zionale, regionale o locale adottato con decretodel Ministro della Giustizia.

NUOVI ORDINIL’istituzione di nuovi ordini è esclusa laddovevenga accertata l’omogeneità tra percorsi forma-tivi con professioni le cui competenze incidono suinteressi generali meritevoli di specifica tuteladella medesima natura di quelli della professioneper la quale è già istituito un ordine.

ACCESSOL’accesso all’esercizio delle professioni intellet-tuali è libero, senza vincoli di predeterminazione

numerica, fatto salvo ai sensi dell’articolo 33 del-la Costituzione il superamento dell’esame di Sta-to per l’abilitazione all’esercizio della professionedi interesse generale, ove previsto dalla legge.La legge può tuttavia prevedere una preventivadeterminazione del numero di coloro che posso-no conseguire l’abilitazione all’esercizio di parti-colari attività professionali che comportano losvolgimento di pubbliche funzioni.

ESAME DI STATOLa disciplina dell’esame di Stato deve garantirel’uniforme valutazione dei candidati su tutto il ter-ritorio nazionale e la verifica oggettiva del pos-sesso delle conoscenze ed abilità tecniche ne-cessarie allo svolgimento dell’attività professio-nale.Le commissioni giudicatrici sono formate nel ri-spetto dei canoni di imparzialità e di adeguataqualificazione tecnica, prevedendo che vi siaun’adeguata partecipazione di rappresentantidegli ordini professionali, fermo restando che nonpiù della metà dei commissari, tra cui il presiden-te, siano designati dall’ordine locale tra gli iscritti.

TIROCINIOIl tirocinio si conforma a criteri che garantisconol’effettività dell’attività formativa e il suo adegua-mento costante all’esigenza di assicurare il mi-glior esercizio della professione. Per l’ammissio-ne all’esame di Stato gli ordinamenti di categoriastabiliscono le condizioni ed i requisiti del tiroci-nio professionale sulla base dei seguenti criteri eprincipi: a) acquisizione dei fondamenti teorici,pratici e deontologici della professione b) duratanon superiore a tre anni; c) svolgimento sotto laresponsabilità di un iscritto all’albo anche se ef-fettuato presso amministrazioni e società chesvolgono attività nel settore di riferimento dellaprofessione; d) svolgimento anche parziale nelcorso degli studi ovvero mediante la partecipa-zione a corsi di formazione per la preparazioneagli esami di Stato o all’estero e) necessità di unequo compenso che deve essere corrisposto achi svolge il tirocinio, commisurato all’effettivo ap-porto del tirocinante. Al tirocinante non si appli-cano le norme sul contratto di lavoro per i dipen-denti di studi professionali.

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PERMA-NENTEGli Ordini curano l’aggiornamento periodico ob-bligatorio degli iscritti organizzando appositi cor-si e seminari, anche di intesa con altre ammini-strazioni pubbliche, con università e istituzioniscientifiche e culturali. Per l’organizzazione deiseminari e dei corsi di formazione e di aggiorna-mento gli ordini possono promuovere la costitu-zione di idonee strutture, anche con la partecipa-zione di soggetti pubblici e privati. In ogni casol’organizzazione dei seminari e dei corsi non co-stituisce esercizio di attività commerciale, salvoche la struttura di cui al precedente comma 2 op-ti per tale qualificazione. La formazione e l’ag-giornamento professionale possono essere indi-rizzati, coordinati e sostenuti anche con disposi-zioni di leggi regionali.

TARIFFEIl compenso spettante al professionista è fissatocon determinazione consensuale fra le parti nelrispetto del principio di libera determinazione, dicui all’art. 2233 del codice civile. Il professionistaè tenuto a rendere nota la complessità dell’incari-co fornendo le informazioni utili circa gli oneri ipo-tizzabili al momento del conferimento. In caso dimancata determinazione consensuale del com-penso si applicano le tariffe professionali appro-vate con decreto del Ministro della Giustizia. Ildecreto individua i compensi rapportati al costoed al valore medio della prestazione professiona-le. In conformità a quanto stabilito dall’art. 2233del codice civile le tariffe sono stabilite, nell’inte-resse generale, con decreto del Ministro compe-tente, su proposta dei rispettivi Consigli Naziona-

li, sentiti il CIPE e il Consiglio di Stato. Le tariffeprevedono livelli massimi nonché, a pena di nul-lità, livelli minimi.

PUBBLICITÀL’esercizio della professione, in qualunque modoe forma può essere oggetto di pubblicità infor-mativa e non comparativa. Non è consentita lapubblicità delle attività professionali se non nelleforme previste, come specificate dagli ordina-menti di categoria e dagli statuti delle associazio-ni, in particolare dal codice deontologico.

ASSICURAZIONE OBBLIGATORIAIl professionista deve rendere noti al cliente, almomento dell’assunzione dell’incarico, gli estre-mi della polizza assicurativa stipulata per la re-sponsabilità professionale ed il relativo massima-le. Gli ordinamenti di categoria stabiliscono i ter-mini minimi di copertura e le caratteristiche es-senziali delle polizze assicurative da rischio pro-fessionale e devono essere informati ai seguentiprincipi e criteri direttivi in materia di assicurazio-ne professionale: prevedere che il professionistasia tenuto a stipulare in forma individuale o col-lettiva idonea assicurazione per i rischi derivantidall’esercizio dell’attività professionale propria edei propri dipendenti o collaboratori; prevedere invia prioritaria il ricorso a forme collettive di coper-tura assicurativa, stabilendo che ciascun ordine oassociazione assuma le deliberazioni necessarieper l’attuazione di tale obbligo; prevedere in ognicaso una specifica disciplina agevolativa in ordi-ne alle modalità di attuazione della copertura as-sicurativa per quel che riguarda la fase di avviodell’attività professionale. I codici deontologiciper gli ordini e le associazioni prevedono le con-seguenze disciplinari della mancata stipulazionedella polizza.

SOCIETÀ FRA PROFESSIONISTILa società che ha per oggetto l’esercizio di unaprofessione di interesse generale è costituita se-condo il tipo della “società tra professionisti”. Lasocietà è iscritta nel registro delle imprese. La so-cietà che ha per oggetto l’esercizio di una o piùprofessioni regolamentate è iscritta in una sezio-ne speciale degli albi. L’incarico professionale,conferito alla società, può essere eseguito solodai soci in possesso dei requisiti per l’eserciziodella prestazione professionale richiesta. Posso-no essere soci della società tra professionisti an-che persone fisiche non esercenti la medesimaprofessione intellettuale regolamentata (Societàmultiprofessionali). Alle società tra professionistipossono partecipare associati e soggetti non li-beri professionisti (Società partecipate da socinon professionisti). I soci iscritti devono in ognicaso rappresentare la maggioranza numerica edi diritti di voto.

ASSOCIAZIONI PROFESSIONALI I professionisti che si associano per l’eserciziodelle professioni o delle altre attività per cui sonoabilitati o autorizzati, devono integrare nella de-nominazione del loro ufficio e nei rapporti con lepersone e coi terzi la dizione “studio associato” o“associazione professionale” o simili, seguita dal-la qualificazione dell’attività professionale e dalnome e cognome, coi titoli professionali dei mem-bri. L’esercizio associato delle professioni deveessere notificato all’ordine.

PREVIDENZAQuando è consentito l’esercizio dell’attività pro-fessionale in forma associativa o societaria, i red-diti prodotti nell’esercizio dell’attività professiona-le costituiscono redditi di lavoro autonomo e sonoassoggettati alla contribuzione obbligatoria in fa-vore dell’ente previdenziale di categoria cui cia-scun professionista fa riferimento in forza dellaiscrizione obbligatoria al relativo albo professio-nale. Detto contributo dovrà essere versato proquota ai rispettivi enti previdenziali.

“L’Italia ha una op-zione sull’acquistodel vaccino controil virus H5N1, re-sponsabile dell’in-fluenza dei polli.Non si tratta di un

grande lotto per il momento, ma diuna quantità sufficiente per glioperatori che sono più esposti al-l’eventuale contagio’’. Lo ha riferitoil ministro della Salute GirolamoSirchia, ricordando che “di frontealla notizia del passaggio da uomoa uomo del virus’’, ritenuta da Sir-chia “estremamente preoccupan-te, perché si tratta di un virus ad al-ta letalità, è importante la ricercabiotecnologica. Grazie ad essa in-fatti - ha aggiunto il ministro - po-tremo inventare strumenti capacidi bloccare l’ingresso del virus nel-le cellule dell’organismo. È neces-sario - ha concluso - evitare che ilvirus sbarchi un Europa e mieta vit-time anche da noi’’.

Contagio interumanoÈ avvenuto nello scorso anno inThailandia il primo caso documen-tato di passaggio dell’influenza deipolli da uomo a uomo. Da alloranon si sono avuti altri casi e il virus

non ha messo a punto una strate-gia per trasmettersi con successoda uomo a uomo, affermano i ri-cercatori che hanno descritto ilcontagio sul New England Journalof Medicine, tuttavia un nuovo ca-so sospetto di trasmissione del vi-rus tra due fratelli in Vietnam stariaccendendo i timori in questigiorni. Il primo caso documentatodi passaggio del virus da uomo auomo, avvenuto nel settembrescorso in Thailandia, viene descrit-to in un articolo del New EnglandJournal of Medicine. Il caso, che ri-guarda una bambina di 11 anniche ha contagiato la madre e lazia, fortunatamente non sembraavere avuto seguito. Tanto che i ri-cercatori affermano che non c’è al-cuna evidenza che il virus H5N1abbia trovato una strategia effica-ce per colpire l’uomo. Il virus è ag-gressivo, tanto che lo scorso annoha colpito 44 persone in Asia, uc-cidendone 32, ma non ci sono pro-ve che sia in grado di trasmettersida uomo a uomo. Tuttavia secondogli esperti è sempre in agguato il ri-schio di mutazioni che mettano ilvirus dei polli in grado di diffonde-re una nuova ondata influenzalenel mondo, paragonabile a quelle

della terribile Spagnola del 1918,all’Asiatica del 1957 e alla HongKong del 1968. “Il verificarsi negliuomini di casi di influenza aviariaprovocati dal virus del tipo A H5N1in Asia è un avvertimento senzaprecedenti’’, ha osservato nell’edi-toriale della rivista scientifica KlausStohr, dell’Organizzazione Mondia-le della Sanità. Il nuovo caso so-spetto segnalato in Vietnam inquesti giorni riguarda un uomo di42 anni che non è mai stato in con-tatto con il pollame, ma che avevaassistito il fratello, di 45 anni.

Fondi per il vaccinoL’epidemiologo Heinz Josef Sch-mitt della Gutenberg Universitydi Mainz, esperto di malattie infet-tive e vaccinazioni, ha dichiaratoche ”se ci fossero le risorse finan-ziarie necessarie basterebberosei mesi per sviluppare un vacci-no contro l’influenza dei polli. Lerisorse tecnico-scientifiche ci so-no - afferma Schmitt - Per cui, po-tenzialmente, sarebbero suffi-cienti appena sei mesi per realiz-zare un prototipo di vaccino con-tro l’influenza aviaria. Per ridurrele complicanze e i danni derivan-ti dal contagio - spiega lo specia-

lista - e limitando le possibilità ditrasmissione da animale a uomo,pur non eliminandole del tutto’’,puntualizza. Ma i problemi reali “sono legati siaalle risorse finanziarie necessarie,sia alla distribuzione e alla conser-vazione di un vaccino di questo ti-po su scala mondiale’’. Tuttavia è

“assurdo’’, secondo Schmitt, chela consapevolezza di una possibi-le pandemia in arrivo non attivi glisforzi necessari per dar vita al vac-cino. “È come se vedessimo arrivare lotsunami - sostiene l’epidemiologo -e non facessimo nulla per trarci insalvo”. ■

4ATTUALITÀ

Primo caso di contagio interumano

Aviare, fase 1 di allerta. Vaccino contro l’H5N1 a marzoSirchia: quantità sufficiente per gli operatori esposti all’eventuale contagio

laPROFESSIONE VETERINARIA 4/2005

Il Ministro convoca il CCM

Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha tenuto una riunione con ilDirettore del Centro di Prevenzione e Controllo delle Malattie (CCM)

in seguito all’allarme per la trasmissione interumana del virus H5N1, re-sponsabile dell’influenza aviaria, dimostrata recentemente. Il 3 febbraio siriunisce il Gruppo degli esperti di pandemie influenzali per effettuare un’a-nalisi del rischio sulla base delle attuali nuove informazioni e individuare ipossibili scenari. “Si tratta di un reale pericolo per la salute pubblica - si leg-ge nella nota del ministero - che non consente ritardi”. Al momento siamonella fase 1 dell’allerta, la più bassa, e l’analisi del gruppo di esperti pre-vede l’organizzazione delle strutture e le azioni da effettuare con la Prote-zione civile fino alla fase 4, vale a dire la diffusione epidemica del virus. Ilpiano, già disposto dal ministro, prevede tra l’altro l’acquisizione della me-todologia per la diagnosi dell’agente infettivo, il trasferimento della tecnolo-gia necessaria ai 3 Centri di riferimento nazionali (Istituto Superiore di Sa-nità e Irccs Lazzaro Spallanzani a Roma; Ospedale Sacco a Milano), i con-trolli negli aeroporti anche attraverso la rilevazione della temperatura deiviaggiatori (come è già avvenuto durante l’allarme Sars), i contratti per l’ac-quisizione dei vaccini anti H5N1 con il Piano di vaccinazioni per gli opera-tori pubblici, l’informazione ai medici di base e ai Pronto soccorso, la ricer-ca sul virus, in particolare sulle possibili terapie antivirali efficaci anche at-traverso un concorso rivolto alle Aziende farmaceutiche per la messa apunto di un agente attivo contro il virus.

MNC, nuovo testo unificato

Torna in ‘pista’ alla Camera il testo di legge per la di-sciplina delle medicine non convenzionali. Dopo

mesi di stallo la Commissione Affari Sociali di Montecito-rio ha infatti adottato per il seguito dell’esame un nuovotesto base proposto dal relatore, Francesco Paolo Luc-chese (UDC). Dopo mesi di ulteriore lavoro, Lucchese hadunque riformulato il testo che aveva presentato pratica-mente un anno fa e che aveva sollevato alcuni rilievi criti-ci dei quali il relatore ha detto di aver tenuto conto in que-sta nuova stesura. Resta sostanzialmente confermato il ri-conoscimento delle medicine e pratiche non convenzio-nali e il diritto di avvalersene da parte dei cittadini e deimedici. Rispetto alla versione precedente la novità princi-pale è che non sono più previste le professioni sanitarie(non mediche) delle medicine pratiche non convenziona-li. Vengono invece istituite nuove figure professionali cheLucchese definisce “operatori delle discipline bionatura-li” che dovrebbero esercitare pratiche capaci di stimolarele “risorse naturali dell’individuo” finalizzate principalmen-te “al benessere, alla difesa e al ripristino delle miglioricondizioni della persona, alla rimozione degli stati di di-sagio psicofisico e quindi volte a generare una migliorequalità della vita”. In quest’ambito rientreranno naturopa-tia, shaitzu, riflessologia, massaggio cinese tui na-qi-gong, massaggio ayurvedico, pranopratica e reiki. Cambiamenti anche per le medicine non convenzionalipropriamente dette. Fermo restando che saranno comun-que atti medici e perciò potranno esercitarli solo i laurea-ti in Medicina e Chirurgia, in Odontoiatria e in Veterinaria,il testo non prevede più specifiche scuole di specializza-zione post lauream, bensì master che conferiranno laqualifica di ‘esperto’ nelle diverse discipline. Queste ultime saranno agopuntura, fitoterapia, omeopa-tia, omotossicologia, medicina antroposofica, farmaco te-rapia tradizionale cinese, ayurveda, medicina tradiziona-le tibetana, medicina manuale. A questo proposito presso il Ministero della Salute saràcreata un’apposita commissione per la formazione chetra l’altro dovrà definire gli ambiti e i limiti di interventodelle diverse discipline e i criteri per gli ordinamenti di-dattici e i programmi dei corsi. Un’apposita commissione inoltre valuterà i titoli per il ri-conoscimento e l’equipollenza al master conseguiti prima

dell’entrata in vigore della legge. Per quanto riguarda i medicinali non convenzionali saràcostituita una specifica commissione l’Aifa (l’Agenzia delfarmaco) tra i cui compiti ci sarà la definizione dei criteridi qualità, sicurezza ed efficacia per l’immissione in com-mercio dei prodotti.

Ecm, Linetti: 10mln di euro all’anno nelle casse del Tesoro

Il 66,4% dei medici italiani ha frequentato almeno uncorso Ecm a distanza dall’inizio della sperimentazione

della nuova modalità di formazione ad oggi. Questi i datiche emergono dall’ultima indagine conoscitiva condottada Doctornews su un panel di circa 4.500 medici. “Ci so-no dei lati positivi che si riscontrano in primis nella buonapartecipazione alla Fad - spiega la dottoressa Maria Li-netti, capo della segreteria della Commissione NazionaleEcm, a Doctornews commentando l’indagine - è, inoltre,certamente positiva la democratizzazione della formazio-ne che in modalità a distanza diventa accessibile a tutti,anche se c’è il limite della acquisizione delle capacitàinformatiche. Comunque il dato tendenziale andrà sem-pre più aumentando perché più i giovani medici entranonella attività produttiva più internet sarà un mezzo utiliz-zato da tutti”. Positivo il bilancio del lavoro svolto fatto dal-la segreteria Ecm che lavorando con 13 risorse interne equalche collaborazione interinale ha portato a terminel’accreditamento di centinaia di migliaia di eventi. “Abbia-mo realizzato il primo procedimento amministrativo infor-matizzato del mondo ed accreditato oltre 130.000 eventi -continua la dottoressa Linetti - facendo entrare alle cassedel ministero del Tesoro più 10 milioni di euro l’anno”. Se-condo i dati di Doctornews, non interessato alla Fad si di-chiara il 2,9% dei medici, mentre il 30,6% sostiene cheanche se fino ad ora ha partecipato solo a corsi residen-ziali è intenzionato a provare l’Ecm a distanza nei prossi-mi mesi. Positivo il giudizio che i medici danno dell’espe-rienza fatta. Il 57,7% si dichiara soddisfatto e sostieneche continuerà a seguire i corsi a distanza, deluso, inve-ce, l’8,7% del campione. A livello regionale si sono dimo-strati più “multimediali” i medici dell’Italia centrale, segui-ti da quelli del nord est.

Fondo ADEPP all’esame dell’ENPAV

L a strada della previdenza complementare per i liberiprofessionisti resta stretta tra il bacino di utenza

potenziale e l’incognita delle risorse. L’ADEPP, già dallaprossima assemblea di febbraio dovrebbe entrare nel vi-vo del confronto sulla configurazione di un Fondo inter-professionale di gestione della previdenza complementa-re. Si tratterà di un “unico condominio” coabitato dagli en-ti professionali, ma suddiviso nelle relative gestioni. Dovrebbe aprirsi non solo ai professionisti, ma anche aifamiliari, ai dipendenti degli studi e ai “fuori Albo”. “L’au-torizzazione del Fondo a operare- ha detto il presidentedell’ADEPP ‘De Tilla’ - dovrebbe già essere contenuta nel-la legge di riforma delle pensioni”. Le casse e gli enti diprevidenza dei professionisti stanno valutando la propo-sta dell’ADEPP sulla quale si registrano già le osservazio-ni di varie categorie professionali. In sintesi, le reazionipropendono per il sì al progetto, ma si discute di adesio-ne volontaria e piena detraibilità fiscale. I periti industrialiinoltre ritengono “il contributo soggettivo intoccabile, ameno che non sia ritoccato per sostenere il “primo pila-stro” che nel caso delle Casse a contributivo secco nonpuò permettersi distrazioni di fondi. Sulla stessa linea an-che Alessandro Lombardi, “favorevole al Fondo integra-tivo. Ma non a scapito della previdenza obbligatoria o aprelievo con il silenzio-assenso”. Insiste su “libera adesione e su un fisco equivalente aquello degli attuali fondi pensione”. Il direttore generaledella Cassa dei medici (ENPAM), che svolgerà per contodell’ADEPP un’indagine sul gradimento dell’iniziativa hagià anticipato che sonderà anche “la possibilità di attrar-re i circa 320 mila infermieri che già aderiscono all’INP-DAP”. Ma la capacità di attrarre l’interesse dei sanitari dipen-denti verso il “secondo pilastro” è tutta da verificare. Se-rafino Zucchelli (ANAO): “un Fondo integrativo è una ne-cessità imprescindibile su cui permane un colpevole ri-tardo. Valuteremo nel merito la possibilità di aderire a unFondo Adepp, a condizione che o nella sua struttura digestione o all’interno dell’ENPAM siano rappresentati gliinteressi dei sanitari dipendenti”.

(fonte: Il Sole 24 Ore)

La Commissione ANMVI-APNEC istituita nel dicem-bre scorso sta analizzando

la proposta di legge dell’Onorevo-le Chiara Moroni sulla figura dell’i-struttore cinofilo. La pdl, presenta-ta il 30 settembre 2004, sta otte-nendo la sottoscrizione di svariatideputati, di ogni schieramento.Le premesse sono quelle di sem-pre (incluso l’ovvio adagio che “ilcane è il miglior amico dell’uomo”):sensibilità crescente verso gli ani-mali, nuovi bisogni e nuove carat-teristiche del rapporto uomo-ani-male ecc... L’On. Moroni si poneanche “il delicato problema dellasicurezza rispetto alla presenzadegli animali, specie in luoghi ur-bani”. Regolamentare il settoredella cinofilia significa “creare nuo-ve professionalità riconosciute e ri-conoscibili quindi responsabili,che siano garanzia di qualità e disicurezza per tutta la società”. Laproposta di legge chiede quindi diistituire o inquadrare la figura tec-nico-professionale di istruttore ci-nofilo, con le relative qualifichespecialistiche.

L’ISTRUTTORE CINOFILOL’Istruttore cinofilo è il professioni-sta che svolge la sua attività adot-tando tecniche specialistiche diaddestramento di base e avanzatoin conformità alla legislazione vi-gente in materia di tutela degli ani-mali. Quattro le tipologie individua-te dalla pdl: istruttore cinofilo perl’agilità; per l’utilità; per la caccia;per l’obbedienza.

CompetenzeAddestra cani di qualsiasi razzaed età esaltandone le qualità spe-cifiche e naturali a seconda dellafutura utilità e impiego del cane;- impartisce una educazione di ba-se, finalizzata ad ottenere la corret-ta obbedienza da parte del canenonché un completo controllo egestione dell’animale;- impartisce un’educazione spe-cialistica su alcune determinate at-tività sportive e sociali finalizzata asviluppare al massimo le potenzia-lità del rapporto tra l’uomo e l’ani-male;- rileva e valuta criticamente l’evolu-zione dei bisogni pertinenti alla pro-pria figura tecnico-professionale;- progetta ed interviene operativa-mente in ordine a problemi assi-stenziali e organizzativi complessi; - programma, gestisce e valuta iservizi formativi, nell’ottica del mi-glioramento continuo della qualitàofferta, con specifico riferimentoalla pianificazione, all’organizza-zione, alla direzione e al controllodell’attività svolta nei campi di ad-destramento;- supervisiona l’assistenza perti-nente alla propria figura tecnico-professionale e svolge azioni diconsulenza professionale;- applica e valuta criticamente l’im-patto di differenti modelli di adde-stramento;

- sviluppa la capacità di addestra-mento per la propria figura tecni-co-professionale;- analizza criticamente gli aspettietici correlati al corretto sviluppodella sua professione e al rapportotra uomo e animale.

FormazionePer il riconoscimento della figuratecnico-professionale di istruttorecinofilo sono richiesti la frequenzail superamento di un apposito cor-so regionale di formazione delladurata di trentasei mesi di cui do-dici mesi di specializzazione, Il re-quisito minimo necessario per l’ac-cesso a tali corsi è il titolo di studiorilasciato al termine della scuoladell’obbligo. Per ottenere l’ulteriorequalifica di istruttore cinofilo socia-le, professionista destinato adoperare nell’educazione dei cani alsostegno sociale in diverse e deli-cate attività, sono necessari ulte-riori dodici mesi di accurata forma-zione professionale sotto la guidadi personale altamente specializ-zato e di comprovata esperienzanel settore. La formazione dell’I-struttore cinofilo sociale avviene incollaborazione con figure profes-sionali provenienti dal settore del-l’assistenza e del volontariato, non-ché con enti pubblici e privati se-condo i criteri improntati alla multi-lateralità e alla reciproca collabo-razione.

IL DIRETTORE DI CANILEIl direttore di canile svolge la suaattività nel settore cinofilo, inconformità alla legislazione vigen-te in materia di protezione deglianimali. In particolare, deve esserein grado di assicurare: il benesse-re e la cura psicologica e fisica de-gli animali ospiti nelle pensioni, neicanili, negli allevamenti e/o neicampi di addestramento; deve es-sere in grado di espletare la profi-lassi antiparassitaria, l’intervento incaso di primo soccorso, la sommi-nistrazione dei medicinali neces-sari in caso di primo soccorso. Peril riconoscimento della qualifica dibase di direttore di canile è neces-saria la frequenza del corso di for-mazione per istruttore cinofilo peruna durata di ventiquattro mesi.

L’EDUCATORE CINOFILOL’educatore cinofilo deve essere ingrado di assicurare: la conoscenzadei principi dell’etologia e delle re-lative applicazioni; la conoscenzadel panorama delle razze caninenonché della relative distinzioni permorfologia, attitudini e caratteristi-che comportamentali al fine di forni-re adeguata consulenza ai proprie-tari privati e alle associazioni ope-ranti nel settore cinofilo sulla sceltarelativa a prendere un cucciolo o unesemplare adulto, il sesso, le di-mensioni, il tipo di razza più conso-no allo stile di vita dei futuri proprie-tari; l’educazione di base per la vitaquotidiana o l’educazione prope-deutica all’addestramento specifico

ed, eventualmente, agonistico. Peril riconoscimento della qualifica dieducatore cinofilo è necessaria lafrequenza del corso di formazioneper istruttore cinofilo per una duratadi dodici mesi.

RICONOSCIMENTOPROFESSIONALEAlla data di entrata in vigore dellalegge verrebbe già riconosciutala qualifica di istruttore cinofiloai soggetti che dimostrano di ave-re esercitato la professione da al-meno otto anni e che sono in gra-do di attestare la loro attività attra-verso una provata documentazio-ne, oppure che dimostrano diaver compiuto almeno cinque an-ni di pratica professionale qualiresponsabili di un centro di adde-stramento ancora in funzione. Ver-rebbe inoltre subito riconosciutala qualifica di direttore di canile aquanti dimostrano di aver eserci-tato la professione da almenoquattro anni e che sono in gradodi attestare la loro attività attraver-so una provata documentazione,che deve, in particolare, testimo-niare lo svolgimento dell’attivitàpresso canili o pensioni per cani.La qualifica di educatore cinofiloverrebbe riconosciuta a quanti di-mostrano di aver esercitato la pro-fessione da almeno due anni.

ASSICURAZIONI L’assicurazione obbligatoria per l’in-validità, la vecchiaia ed i superstiti-gestita dall’Ente nazionale di previ-denza e di assistenza per i lavorato-ri dello spettacolo- è estesa, indi-pendentemente dalla natura auto-noma o subordinata del rapporto dilavoro, a istruttori, educatori e diret-tori di canile. L’esame della validitàdei requisiti per ottenere il riconosci-

mento è effettuato da una commis-sione regionale presso l’assessora-to per la formazione professionale,La commissione è composta da seimembri, di cui uno in rappresentan-za dell’ENCI, uno dell’ENPA, unopsicologo, un medico veterinarionominato dal consiglio dell’ordineterritoriale, un rappresentante dellaregione e un esperto “di chiara famadel settore cinofilo”. ■

5ATTUALITÀ

Iniziativa del deputato Chiara Moroni

Istruttore cinofilo, direttore di canile ed educatore cinofilo:tre professioni in cerca di riconoscimento

laPROFESSIONE VETERINARIA 4/2005

ENCI, club di razza e pluralismoSi è concluso in Commissione Agricoltura l’iter dell’interrogazione parlamentare con la quale ideputati Marco Susini e Claudio Franci sottoponevano al Ministero delle Politiche Agricole laquestione della “pluralità associativa dei club a tutela delle razze canine”. L’interrogazione partiva dallapremessa che diversi club posti a tutela di alcune razze canine hanno chiesto da tempo il riconoscimen-to dell’ENCI e che tale richiesta è finora stata negata in quanto il regolamento dell’ENCI prevede l’esi-stenza di un solo club riconosciuto per ogni singola razza canina. All’interrogazione ha risposto il 21 gennaio scorso il Sottosegretario Teresio Delfino (foto) chiarendo che“la presenza di più associazioni per la stessa razza comporterebbe la parcellizzazione della base di se-

lezione ed il rischio di eventuali presenze di disomogenei indirizzi zootecnici”. I deputati interroganti, nel richiedere al Mini-stero di assumere iniziative “affinché sia finalmente consentita anche nel nostro paese la pluralità associativa dei club a tu-tela delle razze canine favorendo così lo sviluppo di una più diffusa cultura cinofila”, facevano anche notare che contro l’o-rientamento dell’ENCI pende un’istanza all’Autorità per la tutela della concorrenza e del mercato, che in numerosi paesi eu-ropei è da tempo consentita l’esistenza di più club per ogni singola razza canina e che “per alcuni club attualmente ricono-sciuti si evidenziano situazioni di palese conflitto di interessi poiché la presidenza è affidata a persone che, contempora-neamente, svolgono anche il ruolo di allevatore e di giudice cinofilo”. Il Sottosegretario Delfino, che ha precisato che la vigi-lanza del Mipaf sull’ENCI è limitata alla gestione del libro genealogico del cane di razza, ha dichiarato che “la scelta di rico-noscere un solo club o meglio una sola associazione specializzata per razza o gruppo di razze, fissata nell’articolo 21 dellostatuto” in sostanza non riguarda in Ministero, “trattandosi di un’opzione tecnico-organizzativa”. Tuttavia aggiunge: “l’artico-lo 21 del detto statuto prevede il riconoscimento di associazioni specializzate di razza che si occupano, ai fini del migliora-mento genetico delle popolazioni, dello studio, della valorizzazione, dell’incremento e dell’utilizzo di una singola razza o diun gruppo di razze similari, affidando ad esse incarichi di ricerca e di verifica e concordando con esse particolari modalitàdi interventi, mirati al conseguimento dei programmi che l’associazione persegue. Queste ultime “sono, inoltre, chiamate afornire supporti tecnici alla Commissione Tecnica Centrale prevista nel Disciplinare del libro genealogico”. Lo stesso certifi-cato prevede, infine, che “non può essere riconosciuta più di una Associazione Specializzata per razza o per gruppo di raz-ze”. Le scelte statutarie evidenziate, quindi, sono legate alle finalità perseguite dall’ENCI, ovvero la selezione delle razze ca-nine, attraverso l’individuazione dei riproduttori più idonei a perpetuare ed affinare le caratteristiche morfologiche e caratte-riali previste da ciascuno standard di razza. La presenza di più associazioni per la stessa razza comporterebbe, infatti, laparcellizzazione della base di selezione ed il rischio di eventuali presenze di disomogenei indirizzi zootecnici. A conferma diciò, si ricorda che in ambito zootecnico nel nostro Paese da sempre si è optato per l’esistenza di una sola organizzazione dirazza o specie; per la gestione del libro genealogico e le stesse disposizioni comunitarie consentono di non riconoscere unanuova organizzazione di razza laddove questo comprometterebbe il programma di selezione già in essere da parte di altraorganizzazione che si occupa della stessa razza. Tale scelta, si conforma a quanto avviene anche in altri Paesi europei, fat-ta eccezione per la Germania, che ha un libro genealogico ed una associazione per ogni Lander, coordinati tra loro”. Sullaquestione-Antitrust, il sottosegretario Delfino annota che la “presunta istanza” citata nell’interrogazione dei deputati Susini eFranci sarebbe in realtà decaduta. L’ENCI ha infatti dichiarato di aver appreso” in un colloquio telefonico con funzionari di ta-le Autorità, che il procedimento, per assenza di elementi contrari alla libera concorrenza, sarebbe stato archiviato”. Il sotto-segretario Teresio Delfino ha comunque concluso ricordando di aver sollecitato lo svolgimento di una analisi più approfon-dita, anche per poter disporre di un quadro più preciso sulla situazione nei diversi paesi europei. “Parzialmente soddisfatto”il deputato Susini che replica: “diversamente da quanto affermato dal rappresentante del Governo - ha detto Susini - anchein altri paesi, e non unicamente in Germania, esistono diversi club per la tutela delle razze canine e fa presente che il pro-cedimento davanti all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato, lungi dall’essere stato archiviato, è attualmente in cor-so di svolgimento. Si augura pertanto che, ove l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato prendesse posizione a fa-vore del pluralismo degli operatori nel settore, il Governo adegui tempestivamente la propria linea a tale posizione”.

(fonte: Commissione Agricoltura)

L a difficoltà di scrivere uncommento sull’uso delcollare elettrico è dettata

fondamentalmente dal rischio diesprimere concetti ovvi e sconta-ti. A maggior ragione in questi ul-timi tempi allorché si sono alzateinnumerevoli voci di molteplicipredicatori che hanno “scoperto”questa metodica sull’onda del-l’effetto mediatico che tutti benconosciamo. Ma queste anime candide doveerano nascoste in tutti questi an-ni? Non sapevano? O era un ar-gomento di scarso interesse? Inogni caso, tralasciando com-menti che potrebbero diventarepolemici, tentiamo di fare un po’d’ordine nelle idee. Proverò adaffrontare solo superficialmentealcuni punti di riflessione datoche un esame approfondito ri-chiederebbe una sorta di enci-clopedia. Il collare elettrico ha fatto la suacomparsa nell’addestramentocanino (e non cinofilo visto chesemanticamente il termine vuoldire amico del cane e non mi pa-re il caso) verso la metà degli an-ni ’50 (1950), quindi non è certouna novità in senso stretto. I pri-mi apparecchi erano semplice-mente un collare di cuoio condue elettrodi che toccavano ilcollo del cane, una batteria ed untelecomando on/off che, tramiteinterruttore, chiudeva il circuito e

dava la scossa al cane. Da unpunto di vista metodologico, se-guendo lo schema dell’apprendi-mento operante divulgato daSkinner (1904-1990), la scaricaelettrica è da considerare unapunizione attiva, cioè una conse-guenza negativa e spiacevoleche s’inserisce dopo un compor-tamento manifestato dal cane.Essendo una punizione ha ilcompito, per definizione, di elimi-nare un comportamento (non de-siderato); quindi, primo punto,non può insegnare nulla ma almassimo cancella qualche cosa.Questo marchingegno, in effetti,non è altro che l’evoluzione tec-nologica dei vecchi e soliti meto-di coercitivi usati purtroppo ab-bondantemente con i cani (e nonsolo con loro giacché un paiod’anni fa era uscita la notizia diun genitore, denunciato, che ne-gli USA usava il collare elettricoper “educare” i figli consideratidifficili). L’uso della forza/violen-za nelle forme di calci, botte, col-lari a strangolo con le punte in-terne, “impiccagioni”, collari chepizzicano la cute tra due puntemetalliche o fucilate a pallini pic-coli hanno esattamente la stessavalenza e le stesse motivazioni.Può cambiare la metodica ma la“filosofia” è sempre la stessa,nulla di più nulla di meno. Laquestione “risultati tecnici” delmetodo è velocemente risolvibi-

le. Questa impostazione di adde-stramento è sicuramente perico-losa, non necessaria né giustifi-cabile ed anche da un punto divista dei risultati vari lavori scien-tifici pubblicati (l’ultimo di miaconoscenza sull’A.A. BehaviuorScience nel 2004) hanno più vol-te dimostrato che, oltre all’alta in-cidenza di fallimenti, i risultati so-no assolutamente meno duraturie più “instabili” rispetto a meto-dologie più dolci. Da un punto divista etico il pensiero che si deb-ba convincere un essere, che vo-gliamo considerare amico ecompagno, a compiere un’azio-ne per evitare un dolore fisicocredo si commenti da sola. L’inci-denza di patologie ansiose o divere e proprie fobie da collare /da addestramento / da personein genere / da padroni è tutt’altroche rara nei soggetti sottoposti aquesta modalità di addestramen-to, come pure possibili gravitraumatismi organici (ustioni, ne-crosi, bruciature, edemi etc.).Spesso poi queste tecniche sonousate sui cani considerati difficilio testoni non sapendo indagarequali siano le vere cause che de-terminano quei comportamenti.Più interessante, forse, è cercaredi capire le motivazioni umaneche spingono le persone ad usa-re, o a tollerare che venganousate, queste tecniche. Una par-te di queste persone, magari nonammettendolo, concepisce il ca-ne come un oggetto, un attrezzoda usare per determinati scopi(la cosiddetta reificazione del ca-ne da res = cosa). Non esiste,quindi, il ragionamento che que-sto essere vivente possa provaresensazioni / dolore / sentimenti etutti i mezzi sono leciti per otte-nere il risultato voluto. In effettiquesta concezione dell’animale,se vogliamo trovarne un padrenobile, deriva, molto involgarita,dalle idee che si svilupparononel 1700 proclamate da Cartesioche considerava gli animali prividi anima e quindi “… meraviglio-si automi impossibilitati a provarqualsiasi sentimento come dolo-re, odio o piacere…” proprio co-me le macchine meccaniche chesi affacciavano a quei tempi. Se-guendo questa impostazione di-venta chiaro che il collare elettri-co non è altro che un segno deitempi e dell’evoluzione tecnolo-gica. Ha preso piede, in alcuni,l’idea che il cane debba funzio-nare come un elettrodomestico eil “progresso” non ha fatto altroche inserire il telecomando. Ven-gono accesi e spenti televisori,forni a microonde e stereo e,sempre con un telecomando,pensano di poter accendere espegnere anche il cane. È più fa-cile e più veloce pensare di cam-biare un comportamento comefosse un canale televisivo non

gradito comodamente da lontanopiuttosto che faticare, ragionaree studiare su quale leva lavorareper ottenere il risultato voluto.Certo un briciolo di coscienza c’èin tutti e allora tutti, o quasi, inor-ridiscono a leggere che alcunimanuali di addestramento allacaccia parlano di ‘… fucilata acartuccia piccola (pallini del 10)nel posteriore del cane che nonascolta il richiamo del vieni o dellascia oltre i 35 mt. e volge le ter-ga… “e continua” …si tratta di unrimedio utilizzabile per raddrizza-re un cane testone ma attenzioneperché se non funziona, al giornod’oggi, il cane non può più esse-re messo alla catena al casolareperché l’affezione morbosa daparte degli altri familiari nei suoiconfronti (è considerato addirittu-ra un compagno di tutta la fami-glia!) obbliga il cacciatore…’. Ilcollare elettrico ha una immaginepiù gentile e pulita ma il metodoè lo stesso. La morale correnteha anche smussato i termini e or-mai sui siti di vendita e sulle con-fezioni non vi è più scritto collareelettrico (che brutta assonanzacon la sedia) ma “addestramentoelettronico” o “collare elettrostati-co” o “insegnamento a distanza”,“collari a stimoli negativi ad elet-tricità statica” etc. per far sentiremeno colpevoli gli utilizzatori piùsensibili. Può essere graduatal’intensità e la durata della scari-ca e la portata ha raggiunto il mi-glio e mezzo (cosa si potrà maipensare di voler correggere aquasi 2 km. di distanza?). Tutti imanuali di istruzione rimarcano,tra le altre cose:• attenzione che il cane non

presenti attacchi di panicoquando è portato al campo

• attenzione che il cane non sidia alla fuga quando riceveuna correzione o vede un col-lare

• correggete un comportamen-to alla volta sennò il cane noncapirà perché avviene la puni-zione

• limitate il numero delle “corre-zioni” che il cane riceve in unasessione d’addestramento edurante la giornata

• non addestrate il cane conquesto mezzo per lunghi pe-riodi di tempo

• non mettete troppa “enfasi”nelle correzioni

• acquistate uno shock collar dimarca, se funziona male puòcausare gravi danni al cane

Mi pare che i possibili “effetti col-laterali” dichiarati dai produttorisiano già di per sé sufficiente-mente esaustivi sulla potenzialepericolosità dell’attrezzo. Ma al-lora perché viene usato? finiscocon una “citazione” di alcuni pa-droni/addestratori che capita,purtroppo, di sentire anche senon in pubblico: È un cane cosìindisponente ed ottuso che igno-ra totalmente gli ordini che docosì l’ho bruciato per quasi 10secondi. Così impara!Non credo ci sia bisogno di com-menti e… sarebbe un lavoro dapsicologo umano.

P.S. varianti: collari con scossa esuono, collari che agiscono an-che in assenza dell’uomo (recintielettronici) collari attivati da sti-moli sonori (abbaio) etc. forseanche più pericolosi. ■

6

Ma cos’è questo collare elettrico per addestrare i cani?

laPROFESSIONE VETERINARIA 4/2005RIFLESSIONI

di Corrado Sgarbi

L’identità del caneRoberto MarchesiniEdizioni Apéiron

Prezzo di copertina: 15 €Prezzo scontato: 13 €

Conoscere il cane significa confrontar-si con un’identità differente dalla nostrae nello stesso tempo fortemente radi-cata nella cultura e nello stile dell’esse-re umano. L’incontro tra l’uomo e il ca-ne ha inevitabilmente cambiato en-trambi cosicché studiare l’identità del

cane è anche un modo per capire qualcosa in più dell’essere umano.Questo libro, che si propone di analizzare per la prima volta il cane at-traverso l’approccio cognitivo e zooantropologico, ci porta in evidenzal’altra faccia del cane, quella troppo spesso dimenticata con gravi pre-giudizi nella possibilità di costruire un rapporto completo e profondocon lui. Se questo incontro ha ancora in sé la magia di quell’evento lon-tano che sancì l’alleanza tra il mondo degli uomini e quello dei lupi, èevidente che non sempre siamo capaci o disposti a cogliere questaopportunità. Parlare dell’identità del cane significa analizzare un’intelli-genza molto differente dalla nostra eppure capace di dialogare con noie di darci una diversa prospettiva del mondo, frutto di un’immersionenella realtà che può essere affascinante e altresì fonte di utili spunti diriflessione.

R E C E N S I O N E

L a Corte di Cassazione si èespressa in materia di ac-certamento della colpa

professionale per imperizia, in ordi-ne alla scelta di una determinatatecnica chirurgica, nel caso di pa-rere difforme del CTU. La massima espressa è la seguen-te: il giudice, il quale disattenda ilparere espresso dal C.T.U. devemotivare la sua posizione. Nel casodi specie, il giudice tendeva nonsolo ad escludere la colpa profes-sionale in relazione alle modalità diesecuzione di un intervento chirur-gico, ma anche a negare che, alladata in cui l’intervento fu eseguito(1982), la tecnica utilizzata fossedesueta ed addirittura unanime-mente sconsigliata.In caso di parere difforme, il giudiceha l’onere di dare adeguata motiva-zione di ciò, autonomamente e di-rettamente penetrando nella que-

stione tecnica e di questa giungen-do a dare propria, diversa e motiva-ta soluzione, e non può limitarsi allamera affermazione di principi tecni-ci, di cui non sia indicata la fonte enon sia pertanto possibile verificarecongruità ed esattezza. ■

7

Accertamento della colpa professionale

Il giudice motivi il parere

diverso da quello del CTU

laPROFESSIONE VETERINARIA 4/2005

Controllibancari

Dopo la Finanziaria 2005 ilFisco può rettificare le

dichiarazioni dei redditi rese daicontribuenti professionisti in ba-se ai dati ed agli elementi acqui-siti con le indagini bancarie. Sitratta di una presunzione di leg-ge prevista, in tema di impostedirette, dall’articolo 32, comma 1,n. 2 del Dpr 600/73 sino ad ora li-mitata ai ricavi delle imprese edora ampliata anche ai professio-nisti. I versamenti ed i preleva-menti bancari sono quindi posti abase delle rettifiche e degli ac-certamenti, essendo considerati,in forza di presunzione, qualicomponenti positive occultate. Ilcontribuente per dimostrare l’e-straneità dell’operazione dal suoreddito dovrà fornire idonea pro-va che la stessa è stata conside-rata nella sua contabilità o chene è totalmente estranea essen-do una operazione occasionale opersonale che nulla ha a vederecon la propria attività. La manca-ta giustificazione dell’operazionebancaria contestata determineràinvece la ripresa a tassazionedelle somme considerate. Lemodifiche apportate dalla Finan-ziaria 2005 tengono conto anchedell’ampliamento dei poteri rico-nosciuti all’amministrazione in te-ma di indagini bancarie, non limi-tando l’operatività della presun-zione alle sole operazioni annota-te nei conti ma estendendola aqualsiasi dato ed elemento ac-certabile: una operazione fuoriconto, un bonifico effettuato percassa o un assegno cambiato al-lo sportello sarà sufficiente a co-stituire una presunzione di versa-mento e sarà il contribuente adavere a carico l’onere della pro-va. (fonte: Il Sole 24 Ore)

Ritardi su crediti ECM

I l datore di lavoro (soggetto tenuto dal Ccnl alla fornitura dei crediti Ecm), per i crediti fino a oggi as-segnati e per i corsi attivati, non riuscirà, temo, a fornire i 150 crediti Ecm al sottoscritto, entro il 2006

come previsto dal Ccnl. Ipotizzo quindi un inadempimento contrattuale. Come devo fare per tutelarmi singolar-mente, anche in via preventiva di questo danno temuto? Il Ccnl non prevede sanzioni dirette per chi non arriveràai 150 crediti, ma i crediti verranno probabilmente conteggiati come titoli per le graduatorie relative ai passaggi dicategoria orizzontali, diventando così una sanzione indiretta. Mentre diventano sanzione diretta e immediata per ilavoratori che decidono di cambiare datore di lavoro, attraverso concorso o altro, dove sicuramente gli ECM ven-gono conteggiati come titoli che danno diritto a un punteggio valutabile nel complessivo. L’interessato, ove ritenga difficile il raggiungimento dei crediti Ecm previsti, potrà sollecitare la propria amministra-zione a produrre tutti gli atti necessari per tale adempimento, anche chiedendo alla stessa di poter utilizzare altrestrutture idonee. (Il Sole 24 Ore, Sanità 25-31 gennaio 2005)

RUBRICA LEGALE E FISCALE

L ’estensione dell’obbligocontributivo ONAOSI atutti i sanitari iscritti

all’Ordine è stata una “svolta stori-ca”. Così è stata interpretata dallaFondazione e come tale la ricono-sce, sia pure implicitamente, an-che la Commissione parlamentaredi controllo sugli Enti previdenzia-li quando dice che l’aumento deicontribuenti rappresenta “il datodi maggior interesse” degli ultimidue bilanci dell’Opera (v. Profes-sione Veterinaria 3/2005). Di “svolta storica” possiamo par-lare anche noi, sia pure con spiri-to ben diverso. Per l’ANMVI- chesta portando avanti tre ricorsi, hasollecitato interrogazioni parla-mentari, sostenuto emendamentiabrogativi e soprattutto promossouna petizione da 5300 firme- lasvolta è “storica” perché la veteri-naria privata ha acquisito il dirit-to/dovere di rappresentanza all’in-terno di una Fondazione in cui iprivati sono diventati la maggio-ranza dei contribuenti.Laura Torriani, candidata alleelezioni per il rinnovo del CdA del-la Fondazione, è chiarissima:“Quando abbiamo discusso di

una mia eventuale candidatura adentrare nel Consiglio di Ammini-strazione ONAOSI, nonostante lemie ovvie perplessità - e, lo am-metto, anche uno scarso deside-rio da parte mia di ridurre ulterior-mente il mio tempo libero già cosìlimitato- è poi prevalsa in me laconvinzione che il modo miglioreper accertarsi che gli interessi deiliberi professionisti siano tutelatinell’ambito di questo ente è quel-lo di farvi parte. Per anni sono sta-ta “pubblicitaria” dell’ONAOSIconsigliandone l’iscrizione a tutti icolleghi con famiglia e figli chenon ne conoscevano più di tantogli scopi, nel momento in cui taleiscrizione era ovviamente volonta-ria. Non ho mai nascosto e anziho pubblicamente esternato i mieidubbi e convinzioni invece sullaimprovvisa virata obbligatoria alcontributo, soprattutto anche perle modalità con le quali ciò è av-venuto per la nostra categoria,fatto che ritengo motivo ulterioreper essere messi nelle condizionidi verificare e controllare i lavorifuturi.” L’intesa sulle candidature rag-giunta tra ANMVI e SIVeMP (cheha indicato il suo Segretario Na-zionale Aldo Grasselli) punta alrinnovamento della rappresen-tanza della Categoria all’internodell’Opera e ad un suo adegua-mento alla luce dell’attuale com-posizione della base contributiva.In quest’ottica, l’ANMVI vede confavore la designazione di Gaeta-no Penocchio da parte del Co-

mitato Centrale della FNOVI, chenella seduta del 17 novembre2004 l’ha incaricato di rappresen-tare la Federazione all’internodell’ONAOSI. Anche su Luca Bertani (Ordine diPerugia) c’è il consenso del-l’ANMVI. Il collega in questi mesidi difficile rapporto con la Fonda-zione si è dimostrato aperto alconfronto. L’incontro fra i verticidell’ANMVI e dell’ONAOSI, il 22settembre 2004, non ha comun-que spostato le rispettive convin-zioni, tanto che, all’indomani deicolloqui di Perugia il Direttivo del-l’ANMVI confermava tutte le inizia-tive per l’abrogazione del contri-buto obbligatorio.

La petizione e le 5300 firmeLa candidatura di Laura Torrianiconferma l’impegno dell’ANMVI asostenere le ragioni della petizio-ne firmata da 5300 medici veteri-nari privati. Da quella petizionesono nate interrogazioni parla-mentari ed emendamenti (OnMancuso-Moroni e Sen Ulivi-Ca-rella) dibattuti nel corso dell’esa-me della Finanziaria 2005 e messifuori gioco: in Commissione AffariSociali è intervenuto il Sottosegre-tario Cursi esprimendo parerecontrario, in Senato la fiducia po-sta dal Governo sul maxiemenda-mento alla legge finanziaria ha difatto bloccato qualsiasi emenda-mento. Ma la petizione dell’ANM-VI sottolineava anche un altropunto nodale nei rapporti con laFondazione, ribadito anche nel

documento consegnato al Presi-dente Paci l’anno scorso: i mediciveterinari italiani “non accettanodi subire imposizioni senza il loropreventivo coinvolgimento, attra-verso la consultazione delle asso-ciazioni professionali”. Sia dettoinfine, senza retorica, che la con-trarietà dell’ANMVI non è mai sta-ta avversa all’ONAOSI, bensì aisuoi metodi decisionali e agli esiticontributivi.

Altre candidatureNegli stessi giorni in cui ANMVI eSIVeMP si accordavano per soste-nere le medesime candidature, iPresidenti degli Ordini Provincialierano raggiunti dall’invito a confer-mare alcuni rappresentanti dellaveterinaria nel CdA uscente: il Prof.Valfrè e il Collega Spinoso il 18gennaio formulavano l’auspicio “dipoter ancora dare il nostro contri-buto al futuro di una Istituzione co-sì preziosa ed indispensabile”, as-sicurando l’impegno della Fonda-zione “in via prioritaria agli orfanima ponendo al centro dell’attenzio-ne tutti i contribuenti. (107 orfani diveterinari e 18 figli di contribuentiviventi ospitati nelle strutture ndr).Ha scritto ai presidenti di ordine an-che il Presidente D’Addario, mem-bro di diritto del CdA ONAOSI inbase al vecchio statuto della Fon-dazione e non riconfermato dal Co-mitato Centrale nella seduta del 17novembre 2004, la stessa in cui laFNOVI ha deciso di avviare iniziati-ve legali contro l’obbligatorietà delcontributo ONAOSI. Nella sua lette-

ra D’Addario scrive “È mia intenzio-ne manifestare pubblicamente ilmio apprezzamento ai Colleghiprof. Franco Valfrè e dott. FedericoSpinoso, nonché al rappresentantedell’Ordine di Medici Veterinari diPerugia, dott. Luca Bertani per l’im-pegno espresso in occasione degliincarichi che svolgono all’internodell’ONAOSI. Sono stati tutti, unita-mente al sottoscritto, espressionedi una condotta caratterizzata dallacostante partecipazione ai lavoridel Consiglio di Amministrazione esempre rispettosa delle regole: ditanto è doveroso da parte mia unsentito ringraziamento”.L’ANMVI non appoggia questecandidature e auspica un radica-le rinnovamento. ■

8

Candidatura ANMVI

Elezioni ONAOSI, ovvero la “svolta storica”Laura Torriani: il modo migliore per accertarsi che gli interessi dei professionisti privati siano tutelati è quello di farvi parte

laPROFESSIONE VETERINARIA 4/2005ANMVI INFORMA

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IL CDA uscente(in blu i rappresentanti dellaveterinaria)PRESIDENTE: Aristide Paci VICE PRESIDENTI: PieroMaria Calcatelli, Luca Bertani CONSIGLIERI: GiorgioCavallero, Giuseppe Celotto,Giacomo Leopardi, GrazianoConti, Domenico D’Addario,Claudio Mastrocola, MicheleDonvito, Luigi Luchetta, AldoScala, Adriano Sommavilla,Federico Spinoso,Giangiacomo Tessari, GianPietro Tomassini PasqualeTrecca, Franco Valfrè, AnnaMaria Veronesi.DIRETTORE GENERALE:Franco Minucci

Nel CdA 2005-2010, su 23amministratori complessivi,saranno ancora 4 irappresentanti dellaveterinaria, due di diritto edue elettivi. I membri elettiviindicati da ANMVI e SIVEMPsono Laura Torriani e AldoGrasselli.

CVB: incontro il 19 marzo

Il Circolo Veterinario Bologneseorganizza il 19 marzo, presso ilNovotel di Villanova di Castena-so (Bo) un incontro di aggiorna-mento sulla visita oftalmologica.Relatore della giornata: Manuela Crasta - Medico Veteri-nario, libero professionista. L’incontro ha ottenuto 2 creditiECM.

Per ulteriori informazionitelefonare alla segreteria del

CVB al 3336825920email: [email protected]

È stata approvata all’unani-mità dalla commissioneagricoltura del consiglio

regionale veneto, la legge che di-sciplinerà l’uso delle colture tran-sgeniche nel territorio. Il testo, ri-sulta dalla sintesi di quattro pro-getti di legge presentati dai gruppidi Alleanza Nazionale, Rifondazio-ne Comunista e Margherita. Per ilPresidente della commissione Vit-toriano Mazzon “l’unanimità rag-giunta attorno a questa legge nerafforza la validità e garantiscel’impegno a raggiungere l’obiettivodi fondo che ci siamo posti comelegislatori regionali: sulla base del“principio di precauzione” racco-

mandato dalle norme europee enazionali, tutelare le risorse geneti-che del territorio veneto con parti-colare riferimento alla qualità e ori-ginalità della propria produzioneagroalimentare e disciplinare, diconseguenza, l’uso delle colture

transgeniche”. Per raggiungere ta-li obiettivi la legge veneta prevedealcune iniziative volte ad evitare ladiffusione incontrollata di organi-smi geneticamente modificati nel-l’ambiente e prevenire l’ibridazionedelle produzioni tradizionali e bio-

logiche per mantenere la ricchez-za distintiva delle colture. Le coltu-re transgeniche saranno, quindi,vietate in Veneto fino a quando nonverrà adottato il “piano di coesi-stenza” previsto dal decreto legge279 del novembre dello scorso an-

no. Per redigere tale piano la leggeprevede l’istituzione di un comitatoscientifico di cui faranno parte cin-que esperti, rappresentanti dellaRegione, delle associazioni pro-fessionali agricole e delle associa-zioni ambientaliste. ■

9

OGM

Definito l’utilizzo delle colture transgeniche in VenetoLa legge prevede l’istituzione di un comitato scientifico per redigere il piano di coesistenza

laPROFESSIONE VETERINARIA 4/2005INFO REGIONI

UMBRIA

Cimiteri per animali

Gli animali da compagniaavranno un loro cimitero

dove i padroni potranno ricor-darli dopo la morte: la RegioneUmbria, dopo la Lombardia, ilPiemonte e l’Emilia Romagna,ha dato il proprio assenso all’a-pertura di luoghi di tumulazionedegli animali. Saranno ora i Co-muni ad autorizzare, sulla basedi verifiche delle Aziende sani-tarie e dell’Agenzia regionaleper l’ambiente, i privati che vor-ranno dedicarsi a questa atti-vità. “La decisione della Giuntaregionale - ha detto l’assessorealla sanità Maurizio Rosi - rece-pisce l’accordo nazionale tra ilministero della salute e le Re-gioni in materia di benesseredegli animali da compagnia epet therapy”.

FRIULI VENEZIA GIULIA

Contributi per l’attività professionale

Con il regolamento del 13novembre 2004, sono sta-

bilite ai sensi dell’articolo 12della legge regionale n. 13 del22 aprile 2004 (Interventi in ma-teria di professioni), le misure, icriteri e le modalità per la con-cessione di finanziamenti per lespese di avvio e di funzionamen-to dei primi tre anni di attivitàprofessionale, prevista dall’arti-colo 9 della legge regionale cita-ta. I finanziamenti possono esse-re richiesti dai prestatori di atti-vità professionali ordinistiche(che devono essere regolarmen-te iscritti a ordini o collegi pro-fessionali) e dai prestatori di atti-vità professionali non ordinisti-che, aderenti ad un’associazio-ne inserita nel registro di cui al-l’articolo 4 della legge regionalen. 13/2004. I beneficiari del con-tributo devono inoltre avere la re-sidenza in Friuli Venezia Giulia eaver iniziato l’attività professio-nale dopo il 14 maggio 2004,data in cui è entrata in vigore lalegge. L’avviso per presentare ledomande è pubblicato sul Bol-lettino Ufficiale del 15 dicembre2004. (Fonte: Italia Oggi)

I l 25 gennaio è stato il primogiorno di lavoro a Parma perGeoffrey Podger, insediatosi

alla scrivania del nuovo ufficio, alterzo piano del Dus in viale Men-tana. Il Direttore Esecutivo dell’EF-

SA (European Food Safety Autho-rity) ha iniziato quindi a lavorarestabilmente nella città emilianadove è atterrato con volo daBruxelles al “Giuseppe Verdi” diParma.

L’arrivo di Podger, si legge in uncomunicato dell’Authority, costi-tuisce un decisivo passo avantiper lo sviluppo delle attività diquesto organismo che, entro la fi-ne di gennaio, conta di completa-

re l’insediamento del proprio staffnella città emiliana. “Sono lieto diiniziare ufficialmente il mio lavoroin questa città - ha detto Podger -è da molto tempo che l’EFSA, e inparticolare il suo staff, attendeva-

no una sede stabile e definitiva. Ilnostro insediamento darà al-l’Authority la stabilità di cui ha bi-sogno per la grande espansionedelle sue attività scientifiche “. Adoggi gli “europei” in servizio aParma sono 22, ad ottobre si arri-verà al centinaio (con trasferimen-ti mensili) ed entro la fine dell’an-no lo staff raddoppierà fino a 198addetti per puntare all’obiettivo fi-nale di 300 persone: “Le nuoveassunzioni - spiega Podger - sa-ranno frutto di selezioni in tutti iPaesi Ue, ma senza quote prefis-sate nazione per nazione”. Si cer-cano “cervelli” scientifici e perso-nale amministrativo.Al potenziamento dell’organicofarà seguito un ampliamento dellecompetenze dell’Agenzia, checomunque ha già acquisito il po-tere sulla definizione dei residuimassimi dei pesticidi negli ali-menti, che prima spettava ai sin-goli Stati europei: “Il prossimopasso sarà un aumento dellecompetenze nell’area nutriziona-le”. Intanto l’Efsa sta costruendorapporti con gli esperti scientificidelle università della regione - “re-lazioni che ci sono già, ma vannoincrementate” - mentre si lavoragià per l’apertura a Parma di unufficio speciale del Ministero dellaSalute per attività di collegamentocon l’Efsa. Gli euro certo nonmancano: il bilancio 2005 del-l’Authority prevede un budget di38,5 milioni di euro (di cui 1,5 dal-l’avanzo di amministrazione2004): soldi che finanzieranno an-che l’ampliamento delle funzioni.(http://www.efsa.eu.int/)

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In Italia il Direttore Esecutivo dell’EFSA

Podger si è insediato a Parma: “la città ora può diventare europea”Presto anche un ufficio del Ministero della Salute nella città emiliana

laPROFESSIONE VETERINARIA 4/2005EUROPA

★★

★ ★ ★ ★★★

EFSA: il maisOGM è sicuro

Intervistato dal Sole 24 OreGeoffrey Podger ha dichia-

rato che il gruppo di esperti del-l’EFSA “ha analizzato tutto ilprocedimento tecnico di produ-zione di queste varietà per veri-ficare se le modifiche al prodot-to lo potessero rendere perico-loso per l’uomo. Tutte le proce-dure seguite sono state descrit-te e tutti i pareri sono a disposi-zione del pubblico. Le varietà dimais ogm che sono state ana-lizzate e che sono state da noiapprovate sono equivalenti allaloro alternativa tradizionale. Sitratta cioè di prodotti assoluta-mente sicuri in base a criteriscientifici definiti. Preciso peròche noi ci limitiamo a una valu-tazione dal punto di vista scien-tifico. È poi la macchina politi-ca, cioè il consiglio e la Com-missione europea, che sceglieper tutta la Comunità, come uti-lizzare le nostre valutazioni.Dunque non spetta all’EFSA di-re se questi ogm debbano onon debbano essere introdotti”.

U na dieta ricca di antios-sidanti, la regolare atti-vità fisica e gli stimoli

mentali possono mantenere piùgiovane il cervello del cane. Losuggerisce un nuovo studio con-dotto sui Beagle presso il NationalInstitute on Aging (NIA), che fa par-te dei National Institutes of Health(NIH) USA, e pubblicato sul nume-ro di gennaio 2005 di Neurobiologyof Aging. Si tratta della prima ricer-ca volta ad esaminare l’effetto com-binato di questi fattori e suggerisceche la dieta e l’esercizio mentalepossono funzionare meglio in asso-ciazione che da soli. Durante lostudio durato due anni, i ricercatorihanno osservato che i Beagle an-ziani rispondevano meglio ai testcognitivi e imparavano meglio nuo-vi compiti se nutriti con una dietaricca di frutta, verdura e vitamine,se venivano allenati almeno duevolte la settimana e avevano lapossibilità di giocare con altri canie con giocattoli stimolanti. La com-

binazione tra i vari fattori era additi-va. Nello studio, 48 Beagle anziani(età compresa tra 7 e 11 anni) era-no divisi in quattro gruppi. Un grup-po riceveva dieta e cure normali,un gruppo riceveva cure normalima una dieta antiossidante, ovverocibo per cani arricchito di pomodo-ro, carota, polpa di limone, spinaci,

l’equivalente di 800 IU di vitaminaE, 20 mg/kg di vitamina C, due co-fattori mitocondriali, acido lipoico ecarnitina. Il terzo gruppo ricevevauna dieta normale ma l’ambienteveniva arricchito (esercizio regola-re, socializzazione con altri cani,giocattoli nuovi). Il quarto grupporiceveva una combinazione di die-

ta antiossidante e arricchimentoambientale. Inoltre, un gruppo di17 cani (età compresa tra 1 e 3 an-ni) era diviso in due gruppi, uno ri-ceveva dieta normale e l’altro dietaantiossidante. Durante la progres-sione dello studio, i cani venivanosottoposti a test cognitivi di diffi-coltà crescente. Nel complesso, i

cani del gruppo combinato rispon-devano meglio agli stimoli cognitivi,sia rispetto al primo gruppo di con-trollo sia rispetto al gruppo che ri-ceveva solo dieta antiossidante osolo arricchimento ambientale. An-che questi ultimi due gruppi co-munque rispondevano meglio ri-spetto al gruppo di controllo. ■

11

Dieta, ambiente e stimoli per il cane anzianoL’effetto combinato di questi fattori produrrebbe un miglioramento delle capacità cognitive del cane

laPROFESSIONE VETERINARIA 4/2005LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Dermatiteallergica

stagionale nella pecora

Le dermatiti secondarie aipersensibilità al morso di

alcuni insetti, come la pulce delgatto Ctenocephalides felis felis ei ditteri Culicoides, sono ben de-scritte nei piccoli animali e nel ca-vallo. Un articolo israeliano ipotiz-za che questa condizione siapresente, ma sottostimata, anchenella pecora. L’articolo descrivegli aspetti clinici, epidemiologici eistopatologici di due tipi di der-matite pruriginosa nella pecora. Ilprimo tipo colpiva principalmentei soggetti giovani con lesioni pre-valentemente localizzate agli arti.Si verificava tra marzo e novem-bre, con un picco a giugno. Il se-condo tipo interessava animali ditutte le età e le lesioni erano loca-lizzate principalmente al ventre.Si presentava in forma sporadicama si verificava tutto l’anno conun picco in ottobre. In un greggela morbilità di questa condizioneraggiungeva il 4,3%. Il quadroistopatologico di entrambe lecondizioni era riferibile a dermati-te allergica. Si raccoglievano eidentificavano pulci della specieCtenocephalides felis felis e variespecie di Culicoides. La densità,l’attività stagionale, la distribuzio-ne geografica, il comportamentoalimentare degli insetti e l’inci-denza dei due tipi di dermatitesuggerivano che l’agente causa-le fosse costituito da pulci e ditte-ri. Gli autori suggeriscono che ledermatosi pruriginose seconda-rie al morso di pulce o dittero do-vrebbero essere considerate nel-la diagnosi differenziale della ro-gna sarcoptica e psoroptica dellapecora.

Il cavallo è ancora a tutti gli effetti unanimale potenzialmente destinatoalla produzione di alimenti per l’uo-mo e quindi soggiace agli obblighidella 336/99 art. 15: 1. Il veterinario che cura gli animaliannota, su un registro tenuto nell’a-zienda diverso da quello di cui al-l’articolo 4, comma 3, la data, la na-tura dei trattamenti terapeutici pre-scritti o eseguiti, l’identificazionedegli animali trattati ed i tempi di so-

spensione corrispondenti. 2. L’allevatore annota sul registro dicui al comma 1 la data e la natu-ra dei trattamenti eseguiti entro le24 ore dall’inizio e dalla fine del trat-tamento. 3. Il registro di cui al comma 1, chepuò essere quello previsto dal de-creto legislativo n. 119 del 1992,è detenuto in azienda e conserva-to, a cura del titolare dell’azienda,con le relative ricette almeno per

cinque anni. 4. Il veterinario della azienda sanita-ria locale competente, nel corsodella vigilanza veterinaria perma-nente sugli allevamenti, controllaanche le condizioni degli alleva-menti e dei trattamenti previsti dalpresente decreto, annotando sui re-gistri di cui al comma 1 e di cui al-l’articolo 4, comma 3, la data delleverifiche effettuate. 5. Gli allevatori ed i veterinari che

hanno in cura gli animali sono tenu-ti a fornire all’autorità competente e,in particolare, al veterinario ufficialedello stabilimento di macellazione,su sua richiesta, ogni informazionerelativa al rispetto delle norme di cuial presente decreto.

(A.V.)

100 compressee il DM 306Come deve comportarsi il medi-co veterinario con le confezionimultiple? È possibile cedere alproprietario solo un blister e trat-tenere la confezione aperta con ilresto del medicinale? Il bugiardi-no devo consegnarlo? (G.C.)

Il DM 306 consente la dispensazio-ne della CONFEZIONE del medici-nale così come è stata registrata, in-tegra in tutte le sue parti.La confezione “ospedaliera”, cioèmulti dose, è registrata per terapiemultiple all’interno di strutture sani-tarie o di ricovero (canili).Il frazionare una confezione multiplaè arbitrario ed espone a sanzioniper dispensazione illecita di medi-cinali non posti nella confezione re-gistrata (dove figurano anche i datidi scadenza del medicinale), oltrealla mancata consegna del fogliettoillustrativo. (A.V.)

12

Il cavallo non è ancora “da compagnia”...

laPROFESSIONE VETERINARIA 4/2005OSSERVATORIO FARMACO

a cura di Aldo Vezzoni

Medicinalisperimentali

L ’invito a legiferare in ma-teria di autorizzazione

alla fabbricazione di medicinaliin fase di sperimentazione clini-ca arriva dal Tar del Lazio che,con ordinanza n. 6414/2004, haaccolto il ricorso della Glaxocontro un provvedimento con ilquale il ministero della saluteha contestato alla società ricor-rente la violazione delle dispo-sizioni contenute nel decretolegislativo n.178 del 1991 in te-ma di sperimentazione di medi-cinali. Il Tar ha sostenuto che “ilricorso presenta sufficienti ele-menti di fondatezza, in attesadel provvedimento-parametrocon il quale il ministero fisserà irequisiti da rispettare in mate-ria’’. (ANSA)

Sono una collega che presta

continuativamente la propria

opera presso un allevamento

di cani. Nella struttura adiacen-

te, dello stesso proprietario, ci

sono dei cavalli: posso pre-

scrivere farmaci? Il registro dei

trattamenti va compilato solo

se si prescrivono sostanze ad

azione ormonale? (M.R.)

Sono in arrivo le prime carte di credi-

to ANMVI-VISA. Ai medici veterinari

che hanno già ricevuto la propria car-

ta personalizzata non resta che atti-

varla, chiamando il numero verde 800

000 444. Un operatore CONSEL veri-

ficherà i dati personali (anagrafici e di

banca) e attiverà la carta con decor-

renza il giorno successivo. Il codice

PIN viene successivamente comuni-

cato per posta. Servirà per i prelievi di

contante presso gli sportelli automati-

ci. Si conferma infine a quanti avesse-

ro già richiesto la carta nel 2004 che

il canone annuo di 20 euro viene ad-

debitato nel 2005.

Reato di lesamaestà?

Leggiamo, sul numero 44/2004de “La Professione Veterinaria”,un editoriale critico nei confrontidi una iniziativa della Società Ita-liana di Medicina Veterinaria Pre-ventiva, tesa all’inserimento inLegge Finanziaria di un emenda-mento per l’adozione di misure fi-scali per la prevenzione del ran-dagismo e dell’abbandono deglianimali.La proposta, inviata ai Ministeridella Salute, dell’Economia e de-gli Affari Regionali, alla Conferen-za Stato Regioni ed alle compe-tenti Commissioni Parlamentari, sipropone l’incentivazione del con-trollo della riproduzione animaleattraverso misure fiscali di totalededucibilità dal reddito, ai fini del-le imposte, della spesa veterinariasostenuta per l’identificazione ediscrizione in anagrafe del propriocane e per la sterilizzazione chi-rurgica dei propri animali d’affe-zione.L’obiettivo è quello di scoraggiaree ridurre, attraverso l’identificazio-ne degli animali ed il controllo del-le nascite, gli abbandoni deglianimali, il fenomeno del randagi-smo ed in definitiva di generare inprospettiva un notevole risparmiodella spesa che la collettività sop-porta per la cattura, il ricovero edil mantenimento dei cani vaganti.Tale problema è fortemente senti-to dagli enti locali: un comunelombardo ha recentemente deli-berato l’assegnazione di un bo-nus una tantum pari al 20% delcosto di mantenimento annuale achi adotta un randagio custoditonel proprio canile municipale,quale misura per ridurre la spesadel canile municipale che minac-cia di diventare sempre più inso-stenibile.L’ANMVI bolla questa propostacome demagogica e scarsamen-te produttiva, sostenendo altresìche l’unica misura fiscale di seriaincentivazione di tutte le presta-zioni veterinarie sia la riduzionedell’aliquota IVA che sulle stessegrava, ipotesi certamente graditae giustificata dal carattere di utilitàsociale che le stesse rivestono eche concorrerebbe, ad invarianzarelativa degli onorari dei profes-sionisti, a facilitare l’accesso allacura degli animali posseduti dallecategorie sociali economicamen-te più deboli, che traggono dalrapporto con gli animali da com-pagnia benefici affettivi e morali. Per tale motivo, la deduzione ipo-tizzata non si pone in alternativaalle già esistenti detrazioni d’im-posta previste per la cura veteri-naria generica degli animali d’af-fezione.Peraltro siamo convinti che quan-do una proposta quale quella del-la riduzione delle aliquote IVA, piùvolte presentata come ricordal’ANMVI, non ottiene successoancorché di competenza comuni-taria, sia necessario trovare solu-zioni alternative che perseguanol’interesse generale e altresì, po-tenzialmente, favorenti il ricorso

agli ambulatori dei colleghi LiberiProfessionisti.In un clima di crisi economica ab-biamo ritenuto che proporre, nonuna riduzione del prelievo fiscalegeneralizzato per qualsiasi tipo diprestazione veterinaria, ma un in-vestimento finalizzato ad un con-creto risparmio di spesa pubblicafosse lo strumento più idoneo aperseguire l’interesse generale,principio al quale dei DirigentiPubblici non possono che fare ri-ferimento, senza trascurare le ri-cadute positive per la categoria esegnatamente per i colleghi liberiprofessionisti, in primis interessatialle prestazioni oggetto di deduci-bilità. In tal caso infatti le presta-zioni assumerebbero un costomolto incentivante per i proprieta-ri di animali, stimolandone la ri-chiesta presso il medico veterina-rio di fiducia.Quanto alla forma, siamo sorpre-si che la voglia di egemonia emonopolio di quanto accade nelmondo veterinario che trasparedalle righe dell’articolista del-l’ANMVI non gli abbia consentitoun’analisi serena dei contenutidella ipotesi di emendamento edelle prospettive ad essa corre-late.

Dr. Nevio Guarini, Segreteria Nazionale SIVeMP

L’ultimaprestazione

Leggo sul n. 1 del 2005 il trafilettorelativo ai “consigli legali” per uncadavere di “proprietà” del qualeun collega si lamenta nel chiedereconsiglio alla rivista. Prima di tuttoun grazie a Giorgio Neri per averdefinito quel corpo senza vita ca-davere e non “carogna” terminegiornalistico-legale tutt’oggi pre-sente nel gergo ASL e non solo. In secondo luogo grazie alla rivistaed allo stesso esperto legale peraver parlato di “produttore” di“smaltimento” e di “proprietario”...tutti termini che però sembranocontrastare o comunque poco so-no assimilabili al termine “cadave-re” che evoca piuttosto caratteri dirispetto se non di affetto familiare...Mi domando se il collega avevagià in cura quel cane, e - se sì - seavesse o meno avvisato il “pro-prietario” (termine che evoca va-lenze legali, ma si può veramenteessere proprietari di un essere vi-vente?) del “dopo” evento. Sonocerto che il collega se ha fattol’eutanasia era già da tempo il cu-rante di quel cane ...e lo avràvaccinato e sottoposto alle profi-lassi di routine, curato nei casi ditemporanea malattia, etc. etc. equesto ...per anni. In questo casoquel cane (e quel padrone) avràdato al collega quelle soddisfa-zioni personali e professionali cheognuno di noi trova nel proprio la-voro quotidiano. Certamente l’eu-tanasia è una prestazione profes-sionale ma faccio qui ora una per-sonalissima considerazione: oltreai killer (che però di solito nonhanno partita IVA) ed ai boia (cheperò esistono solo nei paesi ove

esista la pena di morte) il veteri-nario è l’unica figura che si facciapagare per togliere la vita ad unessere vivente. Una ultima presta-zione? Forse. Ma desidero ricor-dare al collega che dietro quella“ultima prestazione” sta un esserevivente - il cane - che forse non lachiedeva, ed un proprietario -l’uomo - che soffrendo molto e te-mendo l’evento ultimo è volutofuggire di fronte a tanto “orrore” ocomunque altro non ha saputo fa-re. Non dimentichiamo nel nostrolavoro l’importanza dei sentimentie delle emozioni umane. Possia-mo ma soprattutto dobbiamo es-sere anche educatori di un corret-to rapporto uomo-animale, e que-sto investe anche il tragico mo-mento “eutanasia”. Purtroppo l’U-niversità non ci prepara a questo...non ci dà la minima preparazio-ne sul sostegno morale e sull’a-spetto psicologico di tali eventi ul-timi. Ce lo dobbiamo mettere noi ilbene del sostegno psicologico,attingendo dal nostro. Migliaia dieuro di multa? Si faccia pure se losi ritiene giusto, ma se vogliamodirci “medici” cerchiamo di nonassumere atteggiamenti esaspe-ratamente “commerciali” di frontealla malattia o al peggio anche al-la morte. Il rispetto in questo casoinveste anche noi stessi: se il sog-getto non è in cura presso di noifacciamo obiezione di coscienza:l’eutanasia è una possibilità, nonun obbligo per il medico veterina-rio. Se invece il soggetto è stato incura da noi e per molto tempo,beh allora forse possiamo fare perlui questa ultima fatica, per amo-re. Anche verso l’uomo-padronese egli è così provato da non es-sere capace di accompagnare ilproprio animale verso “lo smalti-mento”.

Dr. Leandro Borino, Bari

Lettere diproprietari su PV

Caro Carlo,come molti altri colleghi ho letto lenumerose email di dissenso che lapagina di Anmvi su La Stampa hascatenato tra la gente. Nello stessonumero di PV compariva anche lalettera di una tal signora a Roma-nelli, in cui tra i ringraziamenti al-l’operato di Giorgio emergeva unacerta malcelata insofferenza (di-ciamo così) per la professionalitàche aveva sperimentato in ambitoveterinario. Non entro in merito della letteraperché già è stata ampiamente di-battuta in vetlink e perché tuttosommato la riflessione finale di Ro-manelli mi trova consenziente inblocco su determinate pecchedella nostra categoria.Rimango perplesso invece sullascelta editoriale di mettere in piaz-za il malcontento pubblico per unaserie di motivi. Innanzitutto ciò cheaccomuna la lettera a Romanelli ele email sulla pagina Anmvi è l’a-stio evidente e poco lucido versotutta una categoria alla quale sicontesta soprattutto un dato: ilnon amore per gli animali.Espresso vuoi per il fatto di farsi

pagare un onorario, pur cercandodi fare e proporre il massimo(esperienza comune a molti); vuoiper il fatto di cercare di venire in-contro alle difficoltà del cliente ri-nunciando a proporre esami oprocedure magari importanti difronte al nicchiare del proprietario,per poi sentirsi dire “chi le ha dettoche non le farei?”...Insomma pareche non ne imbrocchiamo una...È chiaro che entrambi i tipi di lette-ra mettono a nudo, è vero, che co-munque spesso non abbiamomesso a punto dei criteri di com-portamento omogenei tra noi talida evitare se non altro contestazio-ni formali o sostanziali da parte diuna clientela non sempre facile daaccontentare. E quindi evidenziaredeterminato sentire della nostraclientela probabilmente potrebbeesserci utile.Mettere in piazza i problemi dellacategoria tuttavia non mi pare cheabbia particolari vantaggi per noie per la nostra immagine. Così co-me, infatti, sono stato una voce cri-tica nei confronti di quell’inchiestadiscutibile e a senso unico sullamalasanità apparsa settimane fasu Libero, altrettanto ora mi do-mando che senso abbia pubblica-re queste email che sanno molto disfogo pilotato nei confronti di unacategoria di ladri patentati che in-vece di curare bene e gratis i po-veri animali, curano tutti male e fa-cendosi pure pagare!Indipendentemente dal fatto chenon credo che la veterinaria sia tut-ta così allo sfacelo come rappre-sentata da quelle lettere la loropubblicazione può far passare in-vece l’autolesionistico messaggioche siamo effettivamente una cate-goria allo sbando, incapace diqualsiasi prestazione, non all’altez-za e non disponibile.Mi potrai controbattere che PV èun giornale di veterinari per i vete-rinari, quindi ospita analisi e di-scussioni interne. Se ragioniamoperò sul fatto che chiunque puòentrare online sul sito Anmvi e leg-gere qualsiasi numero di PV giàl’ambito “inter nos” decade auto-maticamente, lasciando spazio adun’idea esterna di noi come digente con pochissima autostima emoltissima coda di paglia da nondifendersi nemmeno.Non voglio con questo evitareun’analisi interna seria dei proble-mi della veterinaria che come saimi vede spesso invece in prima li-nea e particolarmente aggressivoe critico. Tuttavia credo fermamen-te che le analisi interne debbanoesser spietate e ferme tanto quan-to ferma debba essere la difesadella nostra immagine presso ilpubblico. I due ambiti non li riten-go interscambiabili a meno di nonvolere perdere anche quel poco diimmagine che faticosamente stia-mo creando in questi anni in cuitutto intorno si è evoluto a velocitàpazzesca.La scelta di pubblicare quelle let-tere ho paura che vada invece nel-la direzione opposta e francamen-te non è una direzione che mi en-tusiasma. Prendi la mia lettera co-me una riflessione senza intentipolemici ma vista con gli occhi di

chi vive la professione anche allabase.

Stefano Candotticoordinatore Anmvi Nord-Est

Presidente Anmvi FVG

Non colgo infatti intenti polemicinella tua lettera alla quale rispondodicendo che possiamo anche pen-sare di non pubblicare più le se-gnalazioni dei proprietari. Ci sem-brava giusto e pensiamo di averlofatto correttamente. Se però que-sta scelta non è gradita non insi-steremo, proprio per dimostrareche i Colleghi-lettori di PV non era-no affatto un “bersaglio”. Sono an-che convinto che ne sia scaturitoun dibattito utile. Devo però ribadi-re che le lettere non erano senten-ze e non prendevamo per buonotutto ciò che veniva da una cam-pana di parte. Certo è che campa-ne come queste continuano asuonare, anche se non da questepagine..

Carlo Scotti

laPROFESSIONE VETERINARIA 4/2005 13LETTERE AL DIRETTORE

@

“Nessun limite al numero chiuso,anche se oggi i professionisti

sono troppi”Giuseppe Lupoi, Presidente Colap

L’EFSA CERCA PERSONALESCIENTIFICOL’Autorità europea per la sicu-rezza alimentare cerca respon-sabili scientifici u/d, Grado A*9 -Unità OGM (rif. EFSA/A/2005/002) e collaboratori scientificiu/d, Grado A*8 - Unità OGM (rif.EFSA/A/2005/001). Data di sca-denza: 24 febbraio 2005. Permaggiori informazioni e per sca-ricare il modulo da inviare perposta consultare il sito dell’efsaal seguente indirizzo web: http://www.efsa.eu.int/opportuni-ties/recruitment/catindex_en.html

CONCORSI PER LEDIRIGENZE DEL SSN• Numero 1 posto di DirigenteVeterinario (struttura complessa)presso Asl Roma H, in via BorgoGaribaldi n.12 - Albano Laziale,Roma. Tel. 06/93273702-0. Sca-denza 10 febbraio 2005.

• Numero 1 posto di DirigenteVeterinario (struttura comples-sa) presso Asl di Viterbo, VialeTrento 18/H - Viterbo. Telefono076/1338393. Scadenza 10febbraio 2005.

Gli annunci si possono

ricercare e pubblicare

anche on line

www.anmvi.it/servizi/vetexchange

www.anmvi.it/servizi/vetjob

A N N U N C I

laPROFESSIONE VETERINARIA 4/200514CALENDARIO ATTIVITÀ

La rivista è un settimanale

specializzato rivolto a Medici

Veterinari e operatori del settore

Direttore

Carlo Scotti

Direttore Responsabile

Antonio Manfredi

Coordinamento Editoriale

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Marco Eleuteri, Giuliano Lazzarini,

Pier Mario Piga, Sabina Pizzamiglio,

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Rubriche

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Chiuso in stampa il 28 gennaio 2005

laVETERINARIAPROFESSIONE

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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INCONTRO SIODOV ENDODONZIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC UMBRIA MEDICINA E CHIRURGIA DELLE TARTARUGHE - Centro Studi SCIVAC/AVULP, Perugia - Via Morettini, 19 -ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LIGURIA ARGOMENTI DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI DEI PICCOLI ANIMALI (CANE E GATTO): TORACE EADDOME - Sala Quadrivium-Genova - P.zza Santa Marta 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per info: MonicaBorghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC VENETO LA NEUROLOGIA NELL’AMBULATORIO DEL VETERINARIO PRATICO - Hotel Maggior Consiglio -Treviso -VIA Terraglio, 140 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - SegreteriaDelegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE ANMVI EMILIA ROMAGNA LA SICUREZZA DEI LAVORATORI E LA GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI NELLA PROFESSIONEVETERINARIA - Modena - Per informazioni: Lara Zava - Segreteria ANMVI - Tel. +39 0372 403541 E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI ANESTESIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIARMUV TIVA, REALTÀ O FANTASCIENZA? - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502- E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC ABRUZZO AGGIORNAMENTI IN OFTALMOLOGIA - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani- Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA DISCUSSIONE DI CASI CLINICI DERMATOLOGICI AFFRONTATI CON L’APPROCCIO ORIENTATO ALIN COLLABORAZIONE CON AMVETPA PROBLEMA - Sala Polivalente - Bagnolo san Vito (MN) - ECM: 3 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani -

Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected] SCIVAC CORSO DI CHIRURGIA PLASTICA E RICOSTRUTTIVA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 -

ECM: 25 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR PRATICA VETERINARIA SUINA - SUINICOLA LOMBARDO VENETA - Nogarole Rocca (Verona) - ECM: 12Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 E-mail: [email protected]

CORSO SIVE CORSO BASE DI MANAGEMENT DELLO STALLONE - Vigone (TO) - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIANA INCONTRO SIANA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail:[email protected]

SEMINARIO SCIVAC ZOPPIE: DAI CASI CLINICI ALLE LINEE GUIDA DIAGNOSTICHE E TERAPEUTICHE - Hotel Excelsior, Bari -Via Giulio Petroni, 15 - ECM: 5 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SISCA CASI DI MEDICINA COMPORTAMENTALE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502- E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR ESAMI COMPLEMENTARI ED ANALISI NELLA CLINICA BOVINA - Sede COVEL Italia - Marene (Cuneo) -ECM: 10 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372403539 - E-mail: [email protected]

CORSO SIVAR ESAMI COMPLEMENTARI ED ANALISI NELLA CLINICA BOVINA - Gariga di Podenzano (Pc) - S.S. 654 -Località Gariga - ECM: 10 Crediti - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR -Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC NEUROLOGIA VETERINARIA - PARTE 1: ESAME NEUROLOGICO E LOCALIZZAZIONE - Centro StudiSCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO NAZIONALE SIVAR PATOLOGIE DISMETABOLICHE NEI BOVINI - Ente Fiera di Verona - Viale del Lavoro, 8 - ECM: 2 Crediti Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 E-mail: [email protected]

INCONTRO SINVET INCONTRO SINVET - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 -E-mail: [email protected]

INCONTRO SICIV INCONTRO SICIV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE CITOPATOLOGIA E PROBLEMI DIAGNOSTICI IN DERMATOLOGIA VETERINARIA - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI DERMATOLOGIA I PARTE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 50 Crediti I eII parte - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC NUOVE FRONTIERE NELLA DIAGNOSTICA PER IMMAGINI: TC E RM - Centro Studi SCIVAC, CremonaVia Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO GRUPPO DI STUDIO DI PRACTICE MANAGEMENT INCONTRO GRUPPO DI STUDIO DI PRACTICE MANAGEMENT - Centro Studi SCIVAC, Cremona Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. SpecialisticheSCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIDEV OTITE ESTERNA E MEDIA NEL CANE E NEL GATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA AGGIORNAMENTI IN RIPRODUZIONE DEL CANE E DEL GATTO - Hotel President - Palermo - Via FrancescoCrispi, 228 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria DelegazioniRegionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC GIORNATE DI APPROFONDIMENTO IN PRACTICE MANAGEMENT - Centro Studi SCIVAC, Cremona - ViaTrecchi, 20 - ECM: 19 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 -E-mail: [email protected]

CORSO AIVEMP IL CONTROLLO VETERINARIO IN CASEIFICIO: UN APPROCCIO ALLA LUCE DEI NUOVI REGOLAMENTICOMUNITARI SULL’IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE - Centro Studi SCIVAC - Cremona - Via Trecchi,20 - ECM: 7 Crediti - Per info: Lara Zava - Segr. AIVEMP - Tel. +39 0372 403541 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC ONCOLOGIA PRATICA: IL PUNTO DI VISTA DEL CLINICO E QUELLO DEL CHIRURGO - Hotel de la Ville,Avellino - Via Palatucci, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIVAE PROBLEMI UROGENITALI NEGLI ANIMALI ESOTICI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 E-mail: [email protected] ERRATA

CORRIGEA pagina 4

del numero scorsoabbiamo erroneamenteindicato che l’obbligocontributivo ONAOSI

per i sanitari privati è invigore dal

1 agosto 2004.Si tratta in realtà

del 1 agosto 2003.Ci scusiamo con i lettori.

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