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Professione Veterinaria, Anno 2007, Nr 43

Date post: 14-Mar-2016
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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore
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007 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 4, numero 43 dal 3 al 9 dicembre 2007 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona 432 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL ’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. EMENDAMENTI Riproposti anche in questa Finanzia- ria emendamenti a favore della stabi- lizzazione dei dirigenti veterinari pre- cari del ministero della salute, della detraibilità e deducibilità delle spese veterinarie, della riduzione dell’IVA sul pet food e della esenzione o ridu- zione dell’imposta sulle prestazioni veterinarie. Grazie ai primi firmatari, On. Ceccacci, Mancuso e Viola. BASSANINI Il Ministro Livia Turco si è detta ''gran- de sostenitrice della riforma Bassani- ni, per avere in Italia un grande mini- stero del Welfare al fine di superare l'attuale frammentazione delle com- petenze''. Ciò significherebbe uno smarrimento delle peculiarità della tutela della salute, garantite da un mi- nistero ad hoc? ''Io non credo che sia necessariamente così - ha affermato il Ministro - e penso che conti molto il come si ridefinisce la funzione nazio- nale nella promozione della salute.'' ANAGRAFI Il Ministero della Salute ha scritto ai Servizi Veterinari, agli Istituti Zoopro- filattici Sperimentali e ai Centri di Re- ferenza Nazionali raccomandando “che i modelli ufficiali utilizzati per l’e- spletamento dei controlli sanitari, co- sì come quelli utilizzati per accompa- gnare i campioni agli IIZZSS, riporti- no le informazioni anagrafiche delle aziende così come registrate in BDN”. Il Ministero della Salute ha an- che diramato la check list dei control- li che i Servizi Veterinari delle ASL de- vono effettuare negli allevamenti di e- quidi. Procedura comune su tutto il territorio nazionale. www.fnovi.it CUP La riforma delle professioni proposta dal CUP approderà in Parlamento. È stato infatti raggiunto e superato il quo- rum delle 50 mila firme necessario per presentare la proposta di legge di ini- ziativa popolare redatta dal Coordina- mento di rappresentanza degli Ordini. ONAOSI L’ANMVI ha espresso parere favore- vole con osservazioni sulla bozza di statuto approvata dal CdA dell’Onao- si: “migliorabile il grado di rappresen- tatività complessiva della Categoria medico veterinaria”, ma positivo un nuovo Statuto che, “nella stesura de- finitiva si mantenga coerente con le linee di indirizzo condivise presso la sede del Ministero della Salute”. UNIRE Il Consiglio dei Ministri ha nominato il dottor Goffredo Sottile Presidente dell’Unione nazionale per l’incremen- to delle razze equine. La nomina è avvenuta su proposta del Ministro dell’agricoltura, Paolo De Castro. DA GRANDE A proposito di femminilizzazione della professione e di orientamento agli stu- di, una ricerca della Società dei Pedia- tri rivela che, alla domanda “cosa vuoi fare da grande?” solo le ragazzine ri- spondono “il veterinario”. I maschi vo- gliono fare il calciatore o l’ingegnere, mentre le femmine indicano la nostra professione al settimo posto tra le pre- ferenze dopo il personaggio famoso, non so, l’estetista/parrucchiera, l’inse- gnante, il medico e il notaio/avvocato. Il campione è di età compresa fra i 12 e i 14 anni. Brevi Ampio consenso in Parlamento la PR O FESSI O NE VETERINARIA www.vet.journal.it vet.journal - aggiornamento scientifico permanente on-line 0, 635, 655, 1100, 1320. di Antonio Manfredi V enerdì 9 novembre, Roma, Congresso FNOVI, numerosi gli intere- venti, tutti di buon livello, e vivace il confronto fra le diverse posi- zioni. Il tema era di grande attualità: "Un patto tra la nostra professione e l'U- niversità". Quello che vorrei riuscire a fare con queste mie brevi riflessioni è valutare quali siano i punti comuni emersi nelle varie relazioni e sui quali si possa trovare una condivisione con obiettivi unitari. Diciamo subito che di punti comuni ne ho sentiti pochi. L'unico sul quale tut- ti si sono espressi sulla stessa linea è che effettivamente la categoria veteri- naria sta attraversando un momento di forte crisi occupazionale. Come ha detto il Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, e ribadito Sandro Barbacini in rappresentanza dell'ANMVI, il problema occupazionale c'è, ed è grave; ogni hanno molti giovani aspettano ad iscriversi agli Ordini o si cancellano perché non hanno lavoro. Il settore veterinario, in Italia, è leggeremente in crescita negli animali da compagnia ma in difficoltà in altri settori. Rispetto a questa crescita minima, limitata anche dalle generali diffi- coltà economiche del paese (è significativo il calo di lavoro degli ambulatori negli ultimi giorni del mese), ogni hanno 1.100 nuovi laureati cercano un loro spazio occupazionale. Basta ricordare l'indagine Nomisma del 2003, che prevedeva per il 2020 uno sviluppo del settore del 2/3% rispetto ad una cre- scita del numero dei veterinari che si avvicinava al 100%, o solo confrontare i dati italiani con quelli degli altri paesi europei, per renderci conto della si- tuazione assurda che esprime questo settore nel nostro paese. È vero co- me dice Massimo Castagnaro, Presidente della Conferenza dei Presidi, che i nostri veterinari hanno possibilità di lavoro all'estero (Francia, Gran Breta- gna, USA, Terzo Mondo, ecc.), ma a parte che non sempre i neolaureati e- sprimono le professionalità richieste in questi paesi, perché mai l'Università italiana dovrebbe investire più di 300mila euro per creare un laureato in ve- terinaria e le famiglie metterci altre decine di migliaia di euro, per poi dover- lo mandare all'estero a lavorare? Non è un enorme spreco per l'Italia? Gli in- glesi hanno detto chiaramente che a loro conviene importare veterinari piut- tosto che formarli. È anche vero, come se ben ricordo ha detto anche Aldo Grasselli, Segreta- rio Sivemp, che entro i prossimi dieci anni molti veterinari pubblici dovranno essere rimpiazzati perché andranno in pensione, ma siamo certi che saran- no rimpiazzati? Quali garanzie abbiamo dal Governo, o dai partiti visto che i Governi cambiano, che i veterinari pubblici resteranno i circa 6000 di oggi visto che la politica attuale è di ridurne continuamente il numero? E se poi ci fosse questa certezza si dovranno allora selezionare gli studenti in funzione di questo obiettivo. Chi pensa da grande di fare il veterinario per animali da compagnia dovrebbe essere rifiutato ed accettati solo quelli che vorranno entrare nel settore pubblico o in quello zootecnico. Qualche Corso di laurea non potrebbe essere indirizzato solo verso questi obiettivi? Le diverse fa- coltà non possono differenziarsi in indirizzi precisi determinando dal mo- mento dell'iscrizione la possibilità di sbocco occupazionale? (...) CONTINUA A PAG. 4 Verso la riforma della 281 Obblighi più stringenti per il proprietario e maggiori interventi di sanità veterinaria nella proposta che piace a 213 deputati A PAG. 3 Tutti avrete visto la campagna pro- mozionale del Ministero della Salute "Pane, Amore e Sanità" firmata Oli- viero Toscani, uno dei più noti creati- vi pubblicitari italiani. Sembra che l'i- niziativa sia piaciuta agli italiani. Per- ché poi l’abbiano apprezzata è vera- mente un mistero. Forse sarà piaciu- ta l'idea, la grafica, il messaggio, ma è difficile credere che il Servizio Sa- nitario Nazionale possa aver fatto un salto di qualità dopo questa bella promozione. Abbiamo sempre pen- sato che queste iniziative siano giu- ste e corrette dopo che si sono rag- giunti degli obiettivi importanti ma promuovere un servizio che purtrop- po fa acqua da tutte le parti rischia di essere ridicolo. Siamo sinceri, do- po aver visto il film Sicko, di Michael Moor, sulla situazione dell'assisten- za sanitaria negli USA, forse dobbia- mo ringraziare Dio di vivere in Italia, ma questo non basta per giustificare una campagna celebrativa del no- stro SSN. Ogni giorno sui giornali leggiamo notizie incredibili di disser- vizi, di malasanità, di superficialità, che portano ad inchieste, sempre dopo, a denunce, alla chiusura di strutture. Tutti i difetti del sistema pubblico italiano sembrano concen- trarsi ed evidenziarsi nel servizio sa- nitario nazionale. Gli sprechi sono e- normi ed ogni anno il deficit continua a peggiorare. Si parla di commissa- riamento di quattro regioni che sem- brano non essere in grado di tenere sotto controllo la spesa del settore. In questo panorama non certo idillia- co ci permettiamo di esprimere alcu- ne considerazioni riferite al settore veterinario. Il numero dei veterinari pubblici è in continua contrazione nonostante i ruoli e le competenze della veterinaria siano sempre più necessari, rilevanti ed insostituibili. La mancanza di finanziamenti e di veterinari rende già oggi estrema- mente difficile il mantenimento dei servizi istituzionali essenziali. Che senso ha che le ASL buttino energie in progetti rivolti all'assistenza sani- taria degli animali da compagnia quando gli stessi servizi possono es- sere offerti in convenzione dalle 6.500 strutture private, con maggio- re esperienza e presenza sul territo- rio? Un po' di fantasia! Il progetto Leavet non è nato per caso. PANE, AMORE E FANTASIA
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007SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 4, numero 43 dal 3 al 9 dicembre 2007Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona 432ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

EMENDAMENTI Riproposti anche in questa Finanzia-ria emendamenti a favore della stabi-lizzazione dei dirigenti veterinari pre-cari del ministero della salute, delladetraibilità e deducibilità delle speseveterinarie, della riduzione dell’IVAsul pet food e della esenzione o ridu-zione dell’imposta sulle prestazioniveterinarie. Grazie ai primi firmatari,On. Ceccacci, Mancuso e Viola.BASSANINIIl Ministro Livia Turco si è detta ''gran-de sostenitrice della riforma Bassani-ni, per avere in Italia un grande mini-stero del Welfare al fine di superarel'attuale frammentazione delle com-petenze''. Ciò significherebbe unosmarrimento delle peculiarità dellatutela della salute, garantite da un mi-nistero ad hoc? ''Io non credo che sianecessariamente così - ha affermatoil Ministro - e penso che conti molto ilcome si ridefinisce la funzione nazio-nale nella promozione della salute.''ANAGRAFIIl Ministero della Salute ha scritto aiServizi Veterinari, agli Istituti Zoopro-filattici Sperimentali e ai Centri di Re-ferenza Nazionali raccomandando“che i modelli ufficiali utilizzati per l’e-spletamento dei controlli sanitari, co-sì come quelli utilizzati per accompa-gnare i campioni agli IIZZSS, riporti-no le informazioni anagrafiche delleaziende così come registrate inBDN”. Il Ministero della Salute ha an-che diramato la check list dei control-li che i Servizi Veterinari delle ASL de-vono effettuare negli allevamenti di e-quidi. Procedura comune su tutto ilterritorio nazionale. www.fnovi.itCUPLa riforma delle professioni propostadal CUP approderà in Parlamento. Èstato infatti raggiunto e superato il quo-rum delle 50 mila firme necessario perpresentare la proposta di legge di ini-ziativa popolare redatta dal Coordina-mento di rappresentanza degli Ordini.ONAOSIL’ANMVI ha espresso parere favore-vole con osservazioni sulla bozza distatuto approvata dal CdA dell’Onao-si: “migliorabile il grado di rappresen-tatività complessiva della Categoriamedico veterinaria”, ma positivo unnuovo Statuto che, “nella stesura de-finitiva si mantenga coerente con lelinee di indirizzo condivise presso lasede del Ministero della Salute”. UNIREIl Consiglio dei Ministri ha nominato ildottor Goffredo Sottile Presidentedell’Unione nazionale per l’incremen-to delle razze equine. La nomina èavvenuta su proposta del Ministrodell’agricoltura, Paolo De Castro.DA GRANDEA proposito di femminilizzazione dellaprofessione e di orientamento agli stu-di, una ricerca della Società dei Pedia-tri rivela che, alla domanda “cosa vuoifare da grande?” solo le ragazzine ri-spondono “il veterinario”. I maschi vo-gliono fare il calciatore o l’ingegnere,mentre le femmine indicano la nostraprofessione al settimo posto tra le pre-ferenze dopo il personaggio famoso,non so, l’estetista/parrucchiera, l’inse-gnante, il medico e il notaio/avvocato.Il campione è di età compresa fra i 12e i 14 anni.

Brevi Ampio consenso in Parlamento

laPROFESSIONE VETERINARIA

www.vet.journal.it vet.journal - aggiornamento scientifico permanente on-line

0, 635, 655, 1100, 1320. di Antonio Manfredi

Venerdì 9 novembre, Roma, Congresso FNOVI, numerosi gli intere-venti, tutti di buon livello, e vivace il confronto fra le diverse posi-

zioni. Il tema era di grande attualità: "Un patto tra la nostra professione e l'U-niversità".Quello che vorrei riuscire a fare con queste mie brevi riflessioni è valutarequali siano i punti comuni emersi nelle varie relazioni e sui quali si possatrovare una condivisione con obiettivi unitari.Diciamo subito che di punti comuni ne ho sentiti pochi. L'unico sul quale tut-ti si sono espressi sulla stessa linea è che effettivamente la categoria veteri-naria sta attraversando un momento di forte crisi occupazionale. Come ha detto il Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, e ribaditoSandro Barbacini in rappresentanza dell'ANMVI, il problema occupazionalec'è, ed è grave; ogni hanno molti giovani aspettano ad iscriversi agli Ordinio si cancellano perché non hanno lavoro. Il settore veterinario, in Italia, èleggeremente in crescita negli animali da compagnia ma in difficoltà in altrisettori. Rispetto a questa crescita minima, limitata anche dalle generali diffi-coltà economiche del paese (è significativo il calo di lavoro degli ambulatorinegli ultimi giorni del mese), ogni hanno 1.100 nuovi laureati cercano un lorospazio occupazionale. Basta ricordare l'indagine Nomisma del 2003, cheprevedeva per il 2020 uno sviluppo del settore del 2/3% rispetto ad una cre-scita del numero dei veterinari che si avvicinava al 100%, o solo confrontarei dati italiani con quelli degli altri paesi europei, per renderci conto della si-tuazione assurda che esprime questo settore nel nostro paese. È vero co-me dice Massimo Castagnaro, Presidente della Conferenza dei Presidi, chei nostri veterinari hanno possibilità di lavoro all'estero (Francia, Gran Breta-gna, USA, Terzo Mondo, ecc.), ma a parte che non sempre i neolaureati e-sprimono le professionalità richieste in questi paesi, perché mai l'Universitàitaliana dovrebbe investire più di 300mila euro per creare un laureato in ve-terinaria e le famiglie metterci altre decine di migliaia di euro, per poi dover-lo mandare all'estero a lavorare? Non è un enorme spreco per l'Italia? Gli in-glesi hanno detto chiaramente che a loro conviene importare veterinari piut-tosto che formarli.È anche vero, come se ben ricordo ha detto anche Aldo Grasselli, Segreta-rio Sivemp, che entro i prossimi dieci anni molti veterinari pubblici dovrannoessere rimpiazzati perché andranno in pensione, ma siamo certi che saran-no rimpiazzati? Quali garanzie abbiamo dal Governo, o dai partiti visto che iGoverni cambiano, che i veterinari pubblici resteranno i circa 6000 di oggivisto che la politica attuale è di ridurne continuamente il numero? E se poi cifosse questa certezza si dovranno allora selezionare gli studenti in funzionedi questo obiettivo. Chi pensa da grande di fare il veterinario per animali dacompagnia dovrebbe essere rifiutato ed accettati solo quelli che vorrannoentrare nel settore pubblico o in quello zootecnico. Qualche Corso di laureanon potrebbe essere indirizzato solo verso questi obiettivi? Le diverse fa-coltà non possono differenziarsi in indirizzi precisi determinando dal mo-mento dell'iscrizione la possibilità di sbocco occupazionale? (...)

CONTINUA A PAG. 4

Verso lariformadella 281Obblighi più stringenti per il proprietario e maggiori interventi di sanità veterinaria nella proposta che piace a 213 deputati A PAG. 3

Tutti avrete visto la campagna pro-mozionale del Ministero della Salute"Pane, Amore e Sanità" firmata Oli-viero Toscani, uno dei più noti creati-vi pubblicitari italiani. Sembra che l'i-niziativa sia piaciuta agli italiani. Per-ché poi l’abbiano apprezzata è vera-mente un mistero. Forse sarà piaciu-ta l'idea, la grafica, il messaggio, maè difficile credere che il Servizio Sa-nitario Nazionale possa aver fatto unsalto di qualità dopo questa bellapromozione. Abbiamo sempre pen-sato che queste iniziative siano giu-ste e corrette dopo che si sono rag-giunti degli obiettivi importanti mapromuovere un servizio che purtrop-po fa acqua da tutte le parti rischiadi essere ridicolo. Siamo sinceri, do-po aver visto il film Sicko, di MichaelMoor, sulla situazione dell'assisten-za sanitaria negli USA, forse dobbia-mo ringraziare Dio di vivere in Italia,ma questo non basta per giustificareuna campagna celebrativa del no-stro SSN. Ogni giorno sui giornalileggiamo notizie incredibili di disser-vizi, di malasanità, di superficialità,che portano ad inchieste, sempredopo, a denunce, alla chiusura di

strutture. Tutti i difetti del sistemapubblico italiano sembrano concen-trarsi ed evidenziarsi nel servizio sa-nitario nazionale. Gli sprechi sono e-normi ed ogni anno il deficit continuaa peggiorare. Si parla di commissa-riamento di quattro regioni che sem-brano non essere in grado di teneresotto controllo la spesa del settore.In questo panorama non certo idillia-co ci permettiamo di esprimere alcu-ne considerazioni riferite al settoreveterinario. Il numero dei veterinaripubblici è in continua contrazionenonostante i ruoli e le competenzedella veterinaria siano sempre piùnecessari, rilevanti ed insostituibili.La mancanza di finanziamenti e diveterinari rende già oggi estrema-mente difficile il mantenimento deiservizi istituzionali essenziali. Chesenso ha che le ASL buttino energiein progetti rivolti all'assistenza sani-taria degli animali da compagniaquando gli stessi servizi possono es-sere offerti in convenzione dalle6.500 strutture private, con maggio-re esperienza e presenza sul territo-rio? Un po' di fantasia! Il progettoLeavet non è nato per caso.

PANE, AMORE E FANTASIA

Professione 43-2007 3-12-2007 14:33 Pagina 1

Professione 43-2007 3-12-2007 14:33 Pagina 2

L a Commissione Affari So-ciali ha iniziato l’esamedel progetto di legge

Modifiche alla legge 14 agosto1991, n. 281, in materia di animalidi affezione e prevenzione delrandagismo sotto la spinta di ben213 deputati di ogni schieramen-to. La prima firmataria, On. IoleSantelli, propone di attualizzarela Legge quadro in materia di ani-mali di affezione e prevenzionedel randagismo: “dopo oltre quin-dici anni di esperienza applicati-va - sostiene Iole Santelli- occorrericonoscere che molti degli obiet-tivi indicati dalla legge non sonostati conseguiti. Ciò non soltantoper l’inadeguato impegno di alcu-ne regioni e di molti enti locali, maanche per le carenze della stessalegislazione”.

La riforma in sette puntiSono sette i passaggi chiave del-la proposta per una più efficienteapplicazione dei principi contenu-ti nella 281; 1) strumenti che in-centivino l’iscrizione all’anagrafedei cani di proprietà; 2) le caratte-ristiche minime delle strutture deicanili; 3) l’istituzione ex novo distrutture di accoglienza interme-die come le case famiglia per ca-ni; 4) la promozione di una culturazoofila attraverso la responsabiliz-zazione dei proprietari; 5) l’am-pliamento delle possibilità di ac-cesso con i cani nei luoghi pubbli-ci e nei servizi di trasporto pubbli-co e privato; 6) sanzioni più seve-re per i trasgressori; 7) strumentiper la sensibilizzazione dei pro-prietari riguardo alla sterilizzazio-ne dei propri animali.

Iscrizione in anagrafeobbligatoriaL’iscrizione presso l’anagrafe ca-nina è obbligatoria. Chiunque in-tenda, a qualsiasi titolo, detenereun cane è tenuto ad accertarsipreliminarmente della registrazio-ne e dell’identificazione dell’ani-male. L’identificazione dei canideve essere effettuata entro tren-ta giorni dalla nascita o dall’iniziodella detenzione, mediante l’im-pianto sottocutaneo di un micro-processore recante un codice nu-merico identificativo. L’apposizio-ne del microprocessore è di stret-ta pertinenza del servizio veteri-nario dell’azienda sanitaria localecompetente o del medico veteri-nario libero professionista accre-ditato secondo le modalità previ-ste da ogni singola regione. Il Mi-nistro della salute, con propri de-creti, determina le caratteristichedei dispositivi di identificazione,stabilendo altresì modalità opera-tive conformi, atte ad assicurarela completezza e la interoperabi-lità delle anagrafi canine con labanca dati canina nazionale.

Libretto d’identità All’atto dell’identificazione e dellaregistrazione all’anagrafe canina i

servizi veterinari delle aziende sa-nitarie locali o i medici veterinariaccreditati rilasciano un librettod’identità, recante i dati dell’ani-male e del proprietario, che è uti-lizzato anche per la registrazionedegli interventi di profilassi e dipolizia veterinaria eseguiti sull’a-nimale e che contiene le informa-zioni sulla corretta detenzione esugli obblighi cui i proprietari deicani devono attenersi. Il librettod’identità deve essere conservatoanche in caso di passaggio diproprietà del cane e rappresental’unico documento ufficiale atte-stante l’avvenuta iscrizione all’a-nagrafe canina. Qualsiasi cittadi-no che intende acquistare o esse-re affidatario di un cane è tenutoalla compilazione di un modulo dicui viene prodotto un fac simile inallegato alla pdl. I cani non pos-sono essere intestati a cittadiniche non hanno compiuto il diciot-tesimo anno di età. Chiunque o-mette di iscrivere il proprio caneall’anagrafe canina e di sottoporloalle contestuali procedure di iden-tificazione è punito con la sanzio-ne amministrativa del pagamentodi una somma di euro 300. I mo-delli dei libretti d’identità sonopredisposti dalle Regioni.

Spese veterinarie detraibiliIl Ministro dell’economia e delle fi-nanze determina l’ammontaredelle spese detraibili per le speseveterinarie, sostenute dai proprie-tari, ivi comprese quelle per lasterilizzazione chirurgica, per l’i-dentificazione mediante micro-processore.

Formule assicurative perl’assistenza di baseI comuni, singoli o associati, pre-dispongono regolamenti comuna-li per la corretta detenzione e tu-tela degli animali di affezione suirispettivi territori e associati, adot-tano formule assicurative per ga-rantire l’assistenza veterinaria dibase».

Le case famigliaLa proposta prevede l’istituzioneex novo di strutture di accoglien-za intermedie come le case fami-glia per cani, una via di mezzo fral’istituzione canile e il sempliceprivato cittadino che “ nasce dal-l’esigenza di disincentivare il ri-corso ai canili, in virtù anche dellimite massimo di 200 cani a strut-tura, che la presente proposta dilegge prevede. Qualsiasi cittadi-no che intende adottare cani, nelnumero minimo di tre e massimodi dieci, può richiedere al comu-ne di residenza l’iscrizione all’e-lenco comunale delle case fami-glia per cani. Il richiedente, all’at-to della domanda, deve specifica-re il numero di cani che intende a-dottare e allegare una dichiarazio-ne di conformità degli spazi e deilocali disponibili. Il comune, pre-via verifica da parte dei servizi ve-terinari delle aziende sanitarie lo-

cali dell’idoneità del richiedentevalutata con riferimento alla cono-scenza della corretta detenzionedegli animali e degli obblighi cui iproprietari devono attenersi aisensi della normativa vigente inmateria, iscrive il richiedente me-desimo nell’elenco delle case fa-miglia per cani del proprio territo-rio di competenza e provvede acontattare la casa famiglia pre-scelta, senza nessun obbligo diaffido per il titolare, tranne nel ca-so in cui la struttura abbia supera-to la capacità ricettiva.

Il risanamento dei canili Le regioni disciplinano con pro-pria legge, il risanamento dei ca-nili comunali che assumono la de-nominazione di “canile sanitario”o di “ospedale veterinario”, in re-lazione alle esigenze territoriali eal tipo di prestazioni, e che garan-tiscono le seguenti funzioni: a) ri-covero temporaneo dei cani va-ganti catturati sul territorio; b) a-dempimenti sanitari sui cani rico-verati; c) servizio di pronto soc-corso con reperibilità degli opera-tori durante l’arco delle ventiquat-tro ore tramite il servizio di urgen-za ed emergenza medica 118; d)adempimenti previsti dal regola-mento di cui al decreto del Presi-dente della Repubblica 8 febbraio1954, n. 320, e successive modi-ficazioni; e) osservatorio epide-miologico; f) eventuale ricovero digatti o di altri animali di affezione.Al risanamento provvederanno iComuni.

Criteri minimi dei rifugi percaniLe regioni legiferano anche sullemodalità per la costruzione, la ri-strutturazione e la gestione di rifu-gi per cani tenendo conto dei se-guenti criteri minimi di vivibilitàdelle medesime strutture a) nu-mero massimo di 200 cani perstruttura; b) fissazione di uno spa-zio minimo vitale di 10 mq per ca-ne e di 5 mq per ogni cane in ag-giunta; c) predisposizione obbli-gatoria di spazi esterni adeguati;d) apertura al pubblico per con-trolli e per adozioni; e) specializ-zazione del personale delle strut-ture nella cattura e nel trattamen-to degli animali; f) preparazioneanche comportamentale dei caniall’adozione da parte di persona-le anche volontario formato a talfine; g) presenza di volontari. Lestrutture, pubbliche e private, diricovero dei cani sono sottoposteal controllo trimestrale dei mediciveterinari specializzati dell’azien-da sanitaria locale competente.Alle costruzioni e ristrutturazioniprovvedono i Comuni.

I cani vagantiI cani vaganti catturati e identifi-cati mediante tatuaggio o micro-processore sono restituiti al pro-prietario o detentore previo paga-mento delle spese di cattura e di

mantenimento. I cani vaganti nonidentificati, nonché i cani ospitatipresso le apposite strutture, devo-no essere identificati; se non re-clamati entro il termine di trentagiorni, essi possono essere cedu-ti a privati che diano garanzie dibuon trattamento, alle case fami-glia per cani o ad associazioniprotezioniste, previa sterilizzazio-ne chirurgica, trattamento profilat-tico contro la rabbia, l’echinococ-cosi, altre malattie trasmissibili edeventuali terapie necessarie.

Un’area presso le ASL Con legge regionale si provvedealla costituzione e alla disciplina diuna specifica area della medicinaveterinaria pubblica presso le a-ziende sanitarie con responsabi-lità di azione sull’applicazione del-le normative in materia di randagi-smo, di animali di affezione e si-nantropi, di benessere e protezio-ne degli animali. Le regioni adot-tano ogni anno, in collaborazionecon i responsabili di questa speci-fica area ASL un programma diprevenzione del randagismo, sen-tite le associazioni animaliste eprotezioniste. Il programma preve-de interventi riguardanti: a) la dif-fusione della pratica della steriliz-zazione chirurgica e farmacologi-ca, della registrazione anagraficae della microchippatura, l’incenti-vazione delle adozioni dei cani o-spitati nei rifugi, il miglioramentodelle condizioni dei canili; b) ini-ziative di informazione da svolge-re anche in ambito scolastico al fi-ne di conseguire un corretto rap-porto con gli animali, basato sul ri-spetto della vita animale e sulla di-fesa del loro habitat; c) corsi di ag-giornamento e di formazione per ilpersonale delle regioni, degli entilocali, delle forze dell’ordine e del-le aziende sanitarie locali addetteai servizi di cui alla presente leg-ge nonché per le guardie zoofilevolontarie che collaborano con leaziende sanitarie locali e con glienti locali.

Competenze dei serviziveterinariA quelli già previsti dalla 281 siaggiungono i seguenti: a) sonopreposti alla gestione dell’anagra-fe canina e dei canili sanitari o o-spedali veterinari; b) garantisco-

no gli interventi di reperibilità perle emergenze e di pronto soccor-so per ventiquattro ore al giorno;c) provvedono all’istituzione dellecase famiglia per cani); d) eserci-tano la vigilanza sulle case fami-glia e la facilitazione degli acces-si dei cani da compagnia nei luo-ghi pubblici e privati; e) parteci-pano ai programmi di prevenzio-ne del randagismo e di educazio-ne sanitaria; f) effettuano controlliperiodici nei rifugi anche sulla ba-se di una lista di attività da moni-torare approvata dalla regione.

Ripartizione dei fondiLa legge regionale determina icriteri e le modalità per il ripartotra i comuni dei contributi per larealizzazione degli interventi di lo-ro competenza, subordinando co-munque la ripartizione dei fondiall’effettiva attuazione dei piani diadozione e di sterilizzazione deicani nonché all’esito positivo deicontrolli predisposti dalla regionestessa. Per la realizzazione degliinterventi di competenza regiona-le, le regioni destinano una som-ma pari al 25 per cento dei fondiassegnati alla regione da decretoministeriale. La rimanente sommaè assegnata dalla regione ai ser-vizi veterinari delle aziende sani-tarie locali in base al numero dicani identificati e registrati nell’a-nagrafe canina e, previo controllosull’attività svolta, agli enti locali atitolo di contributo per la realizza-zione degli interventi di loro com-petenza.

Imposta da 20 euroTutti i possessori di cani sono te-nuti al pagamento di un’impostacomunale annuale di 20euro, sal-vo alcuni casi di esenzione.

CimiteriI cimiteri per animali di affezionesono realizzati da soggetti pubbli-ci o privati, sono localizzati in unazona giudicata idonea dal comu-ne, previo parere della competen-te azienda sanitaria locale per iprofili attinenti l’igiene e la sanitàpubblica. Il trasporto delle spogliedi animali di affezione è eseguitoa cura dei proprietari su autoriz-zazione di un medico veterinarioche escluda qualsiasi pregiudizioper la salute pubblica. ■

3ATTUALITÀ

Pdl dell’On. Iole Santelli

È iniziata la riforma della legge quadro sul randagismoA chiedere modifiche e integrazioni sono ben 213 deputati di ogni schieramento

laPROFESSIONE VETERINARIA 43/2007

Mancuso chiede l’abbinamentocon la “pdl Leavet”

G ianni Mancuso, membro della Commissione Affari Sociali, haosservato che la legge n. 281 del 1991, “pur avendo rappre-

sentato un fondamentale progresso della disciplina in materia di ani-mali di affezione e prevenzione del randagismo, ha mostrato, nel corsodegli anni, alcuni limiti evidenti”. Soffermandosi su alcuni aspetti speci-fici della proposta, Mancuso ha sottolineato “la difficoltà di procedereall’affidamento dei cani dopo lunghi periodi di permanenza nei canili el’esigenza di perseguire l’obiettivo di contenimento delle nascite” ri-chiamando l’attenzione dei colleghi parlamentari “sulle problematicheconnesse al randagismo dei gatti”. In conclusione ha invitato la Com-missione “a valutare l’opportunità di procedere all’abbinamento dellasua proposta di legge n. 2856”.

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(...) Come giustamente ha dettoBarbacini basta vedere la movi-mentazione di Vetjob, servizio tele-matico offerto dall'ANMVI per fareincontrare domanda ed offerta dilavoro per i veterinari, per rendersiconto che non vi è equilibrio nelmercato del lavoro veterinario.I due interventi che ho maggior-mente apprezzato, e mi perdone-ranno gli altri relatori, non solo per-ché "nuovi" nei loro contenuti maanche perché basati su indagini enumeri con i quali mi diventa più fa-cile un ragionamento, sono statiquelli di Angelo Mastrillo, Segreta-rio della Conferenza NazionaleCorsi di Laurea delle ProfessioniSanitarie, e di Stefano Zanichelli,Consigliere FNOVI e Professore alCorso di laurea in Medicina Veteri-naria di Parma. I dati da loro ripor-tati sono doppiamente importanti,non solo per il significato direttoche esprimono, ma anche perchéprovengono da fonti che non pos-sono essere considerate di parte,come spesso veniamo accusatiquando presentiamo indaginiANMVI. È evidente che la Commis-sione da tutti caldeggiata per af-frontare in modo concreto il proble-ma del sovrannumero di veterinariin Italia, dovrà per forza partire dainumeri da loro proposti, oltre aquelli delle indagini, già pubblica-te, dell'ANMVI e della FNOVI. Aquesto proposito ricordo chel'ANMVI avvierà all'inizio del 2008un'indagine conoscitiva sulla con-

dizione occupazionale dei laureatiin veterinaria degli ultimi 5 anni, peravere dati reali da portare al mon-do istituzionale.Venendo al punto principale delcontendere da parte dei vari rela-tori, Gaetano Penocchio, provoca-toriamente, dice che il fabbisognoattuale di nuovi veterinari è pari a 0.Le Regioni, sia pure con scarsa at-tendibilità, visto che molte si basa-no sui numeri di iscritti della Facoltàlocale, dichiarano 635, il turnoverprevisto al 2,5% (molto ottimista)prevede 655, il numero program-mato di iscritti (questo numero sichiama programmato perché do-vrebbe tener conto delle esigenzedel mercato del lavoro nei prossimianni) previsto dal MIUR, riteniamosu richiesta delle Università, è sta-to di 1342, che corrisponde ad unturnover di oltre il 5%. La differenzafra i numeri evidenzia non solo lediverse posizioni ed interessi maanche le difficoltà enormi che ci so-no nel poter trovare un punto di in-contro. Visto che al momento nonvi sono nuovi spazi di lavoro, che ilsettore pubblico non assume, cheil settore zootecnico è in crisi, i1342 dovrebbero rimpiazzare al-trettanti colleghi che per pensiona-mento o altri motivi, rinuncino allaloro attività professionale, e questidovrebbero essere più o meno tuttinel settore degli animali da compa-gnia. Ma è credibile?D'altra parte come si fa a dare tor-to a Castagnaro quando ricorda al-

la platea del Congresso che le Uni-versità stanno in piedi con le tassedegli studenti e con i finanziamentistatali, e tutti questi sono in propor-zione al numero degli iscritti? Co-me è possibile contestarlo quandoricorda che uno studente costa piùdi 60mila euro all'anno e che il cor-so di laurea in Medicina Veterinariaè il più costoso in assoluto? Comeè possibile non essere d'accordocon lui quando ricorda gli investi-menti che le facoltà devono fareper migliorare il livello qualitativo epoter avere il riconoscimento euro-peo? Lui stesso ha lanciato alcuneproposte che già l'ANMVI ha sug-gerito o accolto in questi anni: ilFondo di Finanziamento Ordinarionon può essere distribuito fra i di-versi Corsi di laurea, sulla base delnumero degli iscritti, senza tenerconto delle diverse esigenze didat-tiche, e quindi economiche, fra unCorso di Laurea in Lettere ed unoin Medicina Veterinaria. Dovràquindi essere prevista una diversaripartizione; gli anni del Corso diLaurea potrebbero essere portati asei prevedendo negli ultimi anni lascelta di un indirizzo specifico edun tirocinio pratico più ampio. Seianni significa per le Università lapossibilità di tagliare subito del20% il numero degli iscritti senzaalcuna perdita economica. Da1300 iscritti arriveremmo così a cir-ca 1000, anche qualche cosa me-no se si riuscisse ad intervenire sulriparto dei finanziamenti.Aggiungerei anche, ma questo lodico a titolo del tutto personale, chesi potrebbe incominciare a pensa-re ad una figura professionale di In-fermiere Veterinario, di cui si senteormai l'esigenza in molte strutture,ruolo oggi ricoperto da molti giova-ni veterinari, spesso abbastanzasfruttati. Laurea triennale, 300 i-scritti all'anno che potrebbero ri-durre ancora il numero dei futuri ve-terinari che non dovrebbero supe-

rare così i 600/650.A questo dobbiamo però aggiun-gere altre considerazioni: se portia-mo la Laurea a sei anni, sia perl'impegno degli studenti e delle fa-miglie, sia per il costo aggiuntivoper l'economia del paese, il postodi lavoro dovrebbe veramente es-sere garantito. Il tirocinio universi-tario, quindi, dovrebbe essere real-mente pratico per dare ai laureatitutte le caratteristiche professionaliper un inserimento nel mondo dellavoro. Non credo comunque chequesto possa escludere del tuttoun periodo, sia pur breve, di prati-cantato esterno.L'ultimo anno si dovranno prevede-

re anche insegnamenti riferiti agliaspetti normativi e deontologicidell'attività professionale ed un cor-so di Practice Management.Penso anche che si dovrebbe: rive-dere le prove di accesso per dareun equilibrio agli interessi ed allemotivazioni che portano all'iscrizio-ne al Corso di laurea. Zanichellicon i suoi dati ha evidenziato moltobene questo problema. Penocchioaveva proposto, e la cosa andreb-be seriamente valutata, di abolire laprova di ingresso al primo anno efare la selezione con ammissione alsecondo anno sulla base dei risul-tati ottenuti. I crediti acquisiti po-trebbero essere recuperati su altri

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Apparecchiature Radiologiche

Sistemi digitali

Camere oscure

Pellicole RX

Elettromedicali

Assistenza tecnica

VIA ISONZO, 8 - 20095 CUSANO MIL. (MI) - Telefono: 02.66401060 - Fax: 02.66400884 - e-mail: [email protected]

di LUCARELLI M. & C.

Congresso Fnovi: “Un patto tra la nostra professione e l'Università”

0, 635, 655, 1100, 1320. Tutti danno i numeri ma chi ha ragione?

di Antonio Manfredi

ATTUALITÀ

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corsi evitando però di avere poimille iscritti a Lauree brevi del tuttoinutili, prevedere diversi indirizzi nelCorso di laurea (medicina pubbli-ca, animali da compagnia, animalida reddito, equini, animali esotici,ecc.) evidenziando anche le diver-se possibilità occupazionali, ricon-siderare l'esame di Stato che deveveramente essere la dimostrazionedelle capacità professionali per af-frontare un'attività lavorativa, bloc-care ogni nuovo Corso di laurea e,perché no?, ridurre il numero diquelli attuali facendo accorpamen-ti, diversificazioni e, se necessario,arrivando anche alla chiusura diquelli che non hanno possibilità dicrescita qualitativa per motivi eco-nomici o strutturali.Mi rendo conto che questi puntinon sono facili da accettare per tut-ti e che gli interessi possono anche

essere contrastanti, ma se il tavolodi discussione, sollecitato ed ap-provato da tutti, non sarà in gradodi trovare dei punti di incontro, la si-tuazione diventerà sempre più diffi-cile e grave per tutti i veterinari, gio-vani e anziani che siano.Mi permetto di aggiungere che, aldi fuori di questo confronto diret-to, se vogliamo veramente far cre-scere la categoria in termini eco-nomici, e quindi di riflesso ancheprofessionali, è ora che si inizi u-na seria lotta all'abusivismo.L'ANMVI ha lanciato già da tem-po questa battaglia con scarsa ri-spondenza da parte dei veterinarie degli Ordini.Credo anche che ci si debba por-re l'obiettivo, come già avviene inquasi tutti i paesi europei, di darela possibilità ai veterinari di potergestire il farmaco ed altri prodotti

per il benessere dell'animale,senza le ingiustificate restrizioniche l'attuale normativa impone. Iveterinari, nel sondaggio del-l'ANMVI, si sono espressi ampia-mente a favore di questa possibi-lità. Non dimentichiamo che unmigliore livello economico per-mette un maggior aggiornamento,nuovi investimenti, e quindi unapiù elevata professionalità, nonsolo qualitativa, ma anche comeimmagine verso il cliente. ■

6 laPROFESSIONE VETERINARIA 43/2007

Una formazione diversa

Come accademico, ma anche in veste diPresidente SISVET, il Professor Antonio

Pugliese guarda alla diatriba fra università eprofessione come a “una guerra fra poveri”.La distensione è invece possibile se si vuoleconsiderare che “l’accademia non è distantee la professione non può a sua volta prescin-dere da questa”. Va in questa direzione il ta-volo tanto auspicato e già approntato dallaSocietà Italiana delle Scienze Veterinarie per

il 6 dicembre al Ministero della Salute e annunciato all’VIII Congresso Na-zionale dell’ANMVI. Su una tematica di particolare e imprescindibile interesse, “La medicinaveterinaria nella formazione e nella professione”, si confronteranno la FNOVI e la Conferenza dei presidi, passando per il rappresentante deiCoordinatori del corso di laurea in medicina veterinaria, il presidente del-la CRUI, i rappresentanti di ISS e IZS e non da ultimo le rappresentanzeministeriali di ben tre dicasteri: università, salute e politiche agricole.La SISVET, che riunisce circa 1.400 soci “all’80 per cento universitari”, haritenuto di invitare a partecipare a questo tavolo tecnico, il secondo nel-l’arco di 2 mesi (il primo era stato fatto a Salsomaggiore durante il LXICongresso) oltre agli organi istituzionali anche le principali società scien-tifiche “perché bisogna imparare a dialogare” ha detto il Professor Pu-gliese, alla platea dell’ANMVI, aggiungendo: “io mi rendo conto del di-scorso che viene dal Presidente della FNOVI e dal Presidente dell’ANM-VI relativamente ai problemi occupazionali. Venti anni fa non avevamo diquesti problemi perché si riusciva ad occupare tutti i laureati, poi il boomè stato positivo e negativo al tempo stesso, per noi come per altre pro-fessioni intellettuali”. Operando nell’università da quasi trent’anni il Prof.Pugliese, docente di Clinica Medica Veterinaria presso la Facoltà di Mes-sina, testimonia che nonostante il numero chiuso, ritenuto anche incosti-tuzionale “la qualità è vistosamente calata”. Tuttavia egli si interroga se lasoluzione siano i numeri (“0?, 658? 1100?”), oppure “se non si debba mi-gliorare la qualità del prodotto” Se la direzione è la qualità, l’Accademia,secondo il Presidente SISVET, ha bisogno di docenti e supporti struttura-li: “come possiamo formare professionisti della sanità pubblica veterina-ria se non abbiamo i mezzi? se i finanziamenti sono pari a zero e si pro-pone di congelare il FFO? Allora è giunto il momento che anche il Mini-stero della Salute riconosca che esistono le Facoltà di Medicina Veterina-ria, alla stessa stregua di quelle di Medicina, e che sono proprio loro aformare i professionisti (la formazione qualificata e riconosciuta spettasolamente alle Università). Solo così potremmo auspicare di avere unaprofessione maggiormente qualificata e un indirizzo specialistico ade-guato alle esigenze attuali.L’università fa degli sforzi notevoli per stare dietro ai tempi e il lavoro deicolleghi supera di gran lunga quello che si poteva fare in altri periodi”.Continua ancora il prof. Pugliese, “dobbiamo unire le forze e impegnarcicongiuntamente a conquistare i nostri spazi, come la sicurezza alimenta-re che merita, forse più degli altri, un corso di laurea triennale e speciali-stico, dove le nostre competenze hanno un ruolo determinante. Questo afronte di altri corsi di formazione che abilitano all’eterna disoccupazione.Quindi avviamoci e questo è il momento di strutturare una formazione di-versa con indirizzi professionali di competenza”.Se il medico veterinario aspira a riconquistare il ruolo sociale di un tempo“dobbiamo anche finirla di inserire materie che non servono a niente, sot-traendo spazio e tempo alle materie caratterizzanti e qualificanti la pro-fessione di medico degli animali”. C’è dunque la massima apertura ver-so una svolta per la qualità: “riconosciamo nell’università l’alma mater -conclude Pugliese - perché tutti siamo figli della stessa genitrice che hanecessità di essere rispettata e sostenuta nelle scelte, quindi lavoriamoinsieme per costruire una professione diversa”.

ATTUALITÀ

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S i è svolta a Roma l’ultimosabato di novembre, co-me di consueto, l’As-

semblea ordinaria dei delegatiprovinciali dell’Enpav, che per laprima volta è stata presieduta dalcollega on. dr. Gianni Mancuso. Ilnuovo Consiglio d’Amministrazio-ne, infatti, pur essendo stato elettodai delegati provinciali nel novem-bre dello scorso anno, è stato difatto nominato solo a giugno diquest’anno per cui l’assemblea or-dinaria di maggio era stata presie-duta ancora da Alessandro Lom-bardi, che oggi siede in CdA comerappresentante dei pensionati.L’occasione è stata pertanto propi-zia per conoscere gli obiettivi cheil nuovo presidente e il suo CdA siprefiggono di perseguire nellosvolgimento del loro mandato eche sono stati esposti nella relazio-ne al primo punto all’ordine delgiorno.

Nel segno della continuitàL’intendimento è quello di prose-guire la gestione dell’Enpav nelsegno della continuità e dello spi-rito di servizio, potenziando la co-municazione e il rapporto direttocon gli iscritti. In questo contestosi inserisce anche l’unione delleforze con la Fnovi mediante la ge-stione congiunta della rivista cheprossimamente vedrà la luce dalleceneri del Progresso Veterinario edel Notiziario Enpav. Un altro in-tendimento di particolare impor-tanza è quello di aumentare i ser-vizi che l’Ente erogherà agli iscrit-ti, anche mediante una diffusionedella cultura tecnologica tra gli i-scritti.Il Presidente ha poi ricordato chela previdenza nel nostro Paese sidibatte in acque non certo tran-quille e sarà possibile che in futu-ro tutti noi dobbiamo affrontare deisacrifici. Rimane comunque fermol’obiettivo degli amministratori digarantire, nei limiti della sostenibi-lità del sistema, una pensione chein funzione dei contributi versatisia decorosa e in grado di permet-tere un adeguato tenore di vita an-che da pensionati. Per questo ri-mane ferma la volontà di continua-re a determinare l’entità dell’asse-gno pensionistico di base col me-todo retributivo, più vantaggioso,e di far conoscere al meglio l’op-portunità garantita dalla pensionemodulare, che risulta di gran lun-ga più conveniente delle formepensionistiche integrative attual-mente sul mercato.

Investimenti ed emolumentiHanno poi relazionato il Vicepre-sidente Scotti e il ConsigliereGandola, rispettivamente sugli in-vestimenti mobiliari e immobiliari,testimoniando agli iscritti, dati allamano, della bontà delle decisioniprese. Il punto successivo dell’or-dine del giorno ha affrontato unaquestione che, così come previ-sto esplicitamente dallo statuto

dell’Ente, per questioni di oppor-tunità deve essere risolta all’iniziodi ogni mandato in quanto consi-ste nel definire quali saranno gli e-molumenti che percepiranno icomponenti degli Organi statutariper il quinquennio del loro man-dato; un sensibile ritardo nella de-cisione infatti determinerebbeun’eccessiva retroattività del dirit-to alla percezione di quanto deli-berato perché esso decorre co-munque dalla data della nominaministeriale. La proposta di ade-guamento degli emolumenti è sta-ta dunque incentrata su un datodi fatto, e cioè che negli ultimi die-ci anni non era stato attuato alcunadeguamento se non un aumentodel 10% all’inizio del quinquenniopassato per allineare i compensiall’aumento del costo della vita, esulla commisurazione a due crite-ri guida: il rischio e quindi le re-sponsabilità nella gestione del-l’Ente e del suo patrimonio, e il ca-rico di lavoro e quindi l’impegnoche deve essere profuso all’inter-no dell’Ente da parte degli ammi-nistratori. In pratica si è ritenutoche l’emolumento dovesse esse-re adeguato e proporzionale alleresponsabilità e ai carichi di lavo-ro a cui sono sottoposti i vari or-gani di amministrazione. Tale riso-luzione è giustificata dal fatto chel’Enpav ha conosciuto nell’ultimodecennio un notevole sviluppoche ha determinato la sottoposi-zione degli Organismi ammini-stratori ad un’attività sempre piùcomplessa e frenetica. A testimo-nianza di ciò, per esempio, sipensi che il numero delle riunioniannue a cui hanno partecipato iconsiglieri d’amministrazione èpassato nell’ultimo decennio da17 a 66. Inoltre la diversificazionedegli investimenti sia mobiliariche immobiliari, ora permessadalla legge, finalizzata al raggiun-gimento di una migliore perfor-mance ha richiesto una presenzaassidua e un’applicazione pres-

soché costante degli amministra-tori all’interno dell’Enpav.Sulla base di questi fattori si è de-finito che l’incremento maggioredovesse essere attribuito al Presi-dente e al Vicepresidente, che co-munque un aumento sensibile do-vesse essere riconosciuto ancheai Consiglieri d’Amministrazione eai Sindaci, e che per i Delegatiprovinciali, che non hanno vistoaumentare sensibilmente le lororesponsabilità e il loro carico di la-voro, fosse sufficiente un incre-mento proporzionale all’aumentodel costo della vita verificatosi nelquinquennio. Anche per questi ul-timi tuttavia è stato stabilito che unaumento dell’impegno profuso afavore dell’Ente debba comporta-re un aumento del riconoscimentoeconomico, per cui è stato decisodi garantire un gettone di presen-za nel caso in cui, una volta all’an-no, il delegato relazioni agli iscrittidella propria provincia sull’attivitàdell’Enpav. La votazione ha deter-minato un’approvazione a largamaggioranza per quanto riguardala proposta di revisione degli emo-lumenti del Presidente, del Vice-presidente, dei Consiglieri e deiSindaci, mentre i compensi propo-sti per i Delegati sono stati appro-vati con una maggioranza più risi-cata. Gli aumenti deliberati incide-ranno sull’utile bilancio dell’Enteper un 2%.

Preventivo 2008L’ultimo punto all’ordine del giornoè stato l’approvazione del bilanciopreventivo 2008 (utile d’eserciziodi 18.568.000, 00 euro +6,18% sul-la previsione 2007). La relazionedel CdA ha evidenziato la previsio-ne di un aumento dei costi totalidel 4,1% e di un incremento dei ri-cavi del 4,8% rispetto al 2007. L’a-vanzo previsto è superiore del6,2% rispetto a quello dell’annoprecedente. Il bilancio è stato ap-provato con 78 voti favorevoli, 2voti contrari e 15 astensioni. ■

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ENPAV - 24 novembre

Prima presidenza Mancuso per l’Assemblea dei delegati

laPROFESSIONE VETERINARIA 43/2007PREVIDENZA

Pensione modulare e convenzionati

Per la prima volta nel Bilancio dell’Ente compaiono l’accantona-mento al Fondo Pensione Modulare e l’accantonamento al

Fondo Contributi da Convenzioni, che vanno ad alimentare i due relati-vi fondi, uno per l’erogazione della pensione modulare ed uno per l’e-rogazione dell’analoga pensione ai veterinari convenzionati. La pensio-ne modulare è stata approvata dai Ministeri del Lavoro e dell’Economiaad aprile di quest’anno. Questa novità previdenziale è caratterizzatadalla “personalizzazione” del trattamento pensionistico. L’intento per-seguito dagli Organi direttivi dell’Ente, è stato quello di consentire aciascun iscritto di costruire, nel tempo, un trattamento pensionistico ca-pace di essere realmente adeguato alle esigenze e alle prospettive divita future. In base al nuovo articolo 5 bis del regolamento (Contribu-zione dovuta in rapporto di convenzione) la contribuzione obbligatoriaannua dei medici veterinari convenzionati è determinata applicando, alreddito convenzionato, l’aliquota percentuale stabilita dagli accordi col-lettivi nazionali tra Medici Veterinari ed Aziende ed Enti pubblici. A talfine il reddito derivante da rapporto di convenzione è equiparato al red-dito da libera professione.Quanto al rapporto stimato dall’Ente, tra iscritti (25.400) e pensionati(5.993), questo sale a 4,2 (era di 4,1 nel preventivo 2007) e continua afornire un elemento di solidità e garanzia per i futuri equilibri dell’Ente.

di Giorgio Neri

Delegato ENPAV di Novara

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N elle società occidentalicontemporanee la na-tura medica della pro-

fessione veterinaria è un dato ac-quisito ormai da lungo tempo, en-trato a far parte della nostra cul-tura senza che alcuno ne dubiti.Suscita pertanto meraviglia cheda alcune sedi, anche autorevoli,vengano avanzati dubbi sul fattoche la professione del veterinariosia una professione medica.Al riguardo è già sufficiente ri-chiamare i rudimenti della medi-cina veterinaria, come comune-mente intesa, per intendere comeil veterinario sia un medico, trala-sciando il pur eloquente elemen-to nominale, che già di per sé ri-vela quanto espresso finora (siparla di medico-veterinario e dimedicina-veterinaria, e la facoltàuniversitaria è quella di medicina-veterinaria).Innanzitutto voglio ricordare chela medicina veterinaria è classifi-cata, dal punto di vista scientifi-co-didattico, come la branca del-la medicina che studia le malat-tie degli animali (domestici o da

reddito), oltre a controllare gli ali-menti di origine animale allo sco-po di tutelare la salute umana.L’indirizzo degli studi è rappre-sentato, come per la medicina u-mana, da una base di anatomia efisiologia, alla quale si aggiungo-no - nel prosieguo degli studi - lematerie di studio delle malattiedi carattere medico e chirurgi-co a carico degli animali (patolo-gia generale, anatomia patologi-ca, patologia medica e chirurgi-ca), fino ad arrivare alla clinicamedica e chirurgica, dove - comeper la medicina umana - vienestudiato il singolo animale ma-lato.Né va dimenticato che la cura

delle patologie riscontrate avvie-ne attraverso medicinali e far-maci che possono essere pre-scritti soltanto da un medico-veterinario, e/o attraverso inter-venti chirurgici che soltanto ilmedico veterinario è abilitato adeseguire.Quanto appena esposto riguardail profilo generale della professio-ne veterinaria, ma trova altresì e-

splicita conferma sotto il profilogiuridico, ove la definizione di at-to medico - data in più di una pro-nuncia dalla Corte di Cassazionein riferimento all’esercizio abusi-vo della professione medica - tro-va precisa rispondenza nell’atti-vità del veterinario, come già e-sposto in precedenti pareri da meresi riguardo all’art.348 c.p.Secondo la Suprema Corte, infat-ti, sono “tipiche dell’atto medi-co…le scelte e valutazioni dicarattere diagnostico” (Cass.pen. 3.4.1995 N°9089, in Riv.Pen. 1995, 1444), così come vie-ne precisato che “l’“atto medi-co” ed il “trattamento terapeu-tico” rimangono… ancorati alladiagnosi, terapia, profilassi eprevenzione degli stati morbo-si” (Cass. pen., sez. VI,25/01/1996, N°524, in Riv. giur.Polizia, 1997, 234).Analogamente, l’attività medicaviene definita dalla Cassazionecome attività consistente “nellaformulazione di diagnosi, nell’in-dicazione di prognosi, in relazio-ne a malattie o disfunzioni... in at-

to o prevedibili, nonché nella pre-scrizione di terapie e pratiche diprevenzione, con eventuale pre-scrizione di farmaci, nella mani-polazione del corpo umano, sem-pre a scopo curativo o preventi-vo, nella prescrizione ed appli-cazione di protesi o nell’utilizza-zione di qualsiasi altro diversostrumento curativo o preventi-vo” (Cass. pen., 20/12/1995,n.3403, in Cass. Pen., 1996,3301).Forse che l’attività del medico-ve-terinario non è modellata su quel-le così individuate dalla Corte diCassazione?È innegabile dunque che qualsi-voglia atto posto in essere da unveterinario è un atto medico, dal-l’atto strettamente diagnostico-te-rapeutico all’atto veterinario insenso lato, quale è un atto che,pur non avendo finalità diagnosti-che e/o terapeutiche, ha tuttaviadelle implicazioni di tale tipo, inragione dell’invasività dell’atto edegli esiti negativi (infezioni) chepossono derivarne in caso di ef-fettuazione da parte di chi non è

medico: è il caso - come illustratoin un recente parere pubblicatosul N°38/2007 di Professione Ve-terinaria - dell’igiene dentale, maritengo che tale interpretazionepossa essere applicata, per ana-logia, anche ad altre attività, co-me ad esempio il taglio delle o-recchie. Mi sembra dunque evidente chela professione veterinaria è pro-fessione indiscutibilmente medi-ca, e mi sento di poter affermareche chi avanza dubbi al riguardoagisce in vista di obiettivi che nonso individuare, ma che sicura-mente esulano dall’aspetto scien-tifico della questione.Il chiarimento parrebbe superfluo(da qui il tono scherzosamente i-ronico del titolo) ma vi sono echi,a volte sempre più assordanti,che mettono in discussione la na-tura medica dell’attività del vete-rinario.La prestazione di cura veterinariaè invece, e sine dubio, un attomedico e, in quanto tale, atto chepuò essere effettuato, allo stato,solo dal medico veterinario. ■

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Se anche l’erba è medica….

RUBRICA LEGALE

di Maria Teresa Semeraro

Avvocato, Bologna

Cassazione sull’art. 348 c.p.

È abusivo anche chi esercitauna sola volta e gratis

Èun amico, non si fa pagare e anche se non è abilitato, per unavolta, può farmi la prestazione. È andata così fra un privato e

un falso professionista che, sulla base di questi presupposti, hannoritenuto di non incorrere nel reato penale di esercizio abusivo di unaprofessione. Ma la Cassazione non la pensa così: “Ai fini della configurabilità deldelitto di esercizio abusivo di una professione, non è necessario ilcompimento di una serie di atti, ma è sufficiente il compimento diun’unica ed isolata prestazione riservata ad una professione per laquale sia richiesta una speciale abilitazione, mentre non rileva la man-canza di scopo di lucro nell’autore o l’eventuale consenso del desti-natario diretto della prestazione, in quanto l’interesse leso, essendodi carattere pubblico è indisponibile”. La Cassazione si è espressa in questi termini nella sentenza 42790depositata il 20 novembre, affermando che l’esercizio abusivo si con-figura anche quando venga commesso una sola volta, anche se laprestazione viene effettuata gratuitamente e anche se il destinatariodell’atto tipico era al corrente di trovarsi di fronte ad un non abilitato.E ancora: “Ai fini della configurabilità del reato di esercizio abusivodi una professione è irrilevante l’eventuale scopo di lucro e, in gene-re, qualsiasi movente di carattere privato; sicché la consapevole man-canza di titolo abilitativo all’esercizio della professione integra il dologenerico richiesto per la sussistenza del reato, ancorché l’abusivaprestazione professionale sia stata del tutto gratuita e con il concor-rente consenso del destinatario di tale prestazione”.Questo perché “titolare dell’interesse protetto dalla norma penale èsolo lo Stato” e dunque “l’eventuale consenso del privato è del tuttoirrilevante”.

ONAOSI: versamento a carico del datore di lavoro

Acarico degli enti pubblici legalmente riconosciuti sussistel’obbligo di provvedere, mediante ritenuta diretta, a preleva-

re il contributo obbligatorio dagli emolumenti erogati ai sanitari dipen-denti, riversandolo all’ONAOSI. L’importo della somma da versare vie-ne quantificato in base all’estratto esecutivo del ruolo dei sanitari, ilcui invio ha l’effetto di costituire l’ente pubblico debitore dell’interoammontare nei confronti della menzionata Opera, nonché di legitti-mare la ritenuta nei confronti dei sanitari iscritti. (www.dirittosanita-rio.net)

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N el rinnovare al Presi-dente Scotti i compli-menti per l’ottima riu-

scita del Congresso NazionaleANMVI del 18 Novembre mi pre-me, a bocce ferme, esprimere al-cune considerazioni su una pro-blematica che anche nel Conve-gno è stata oggetto di riflessionida parte di qualche relatore ma dì

cui sfugge, a mio parere ai più, laportata e la reale importanza. Miriferisco al futuro della Professio-ne nell’ambito della Sicurezza A-limentare.Mi sembra infatti che in questoambito la Veterinaria, al di là del-le dichiarazioni di intenti e delleposizioni ufficiali del SIVEMP, stiacombattendo una battaglia di re-

troguardia di fatto già persa.La mia non vuole essere, inten-diamoci, una critica a colleghiche operano con grande impe-gno da anni in ambito di FNOVI eAIVEMP che conosco e che stimoprofondamente, ma da pubblicodipendente “senza galloni” pos-so forse comprendere, meglio deicolleghi che nell’ambito delle A-

SL svolgono incarichi di rilievo, ladimensione di quanto sta acca-dendo nell’ambito dei Servizi Ve-terinari.L’emanazione dei Regolamentidel cosiddetto “Pacchetto Igiene”avrebbe potuto e dovuto costitui-re l’occasione per vedere e rilan-ciare il ruolo della Veterinaria nelsistema di prevenzione, integran-

do pubblico e privato; sta invecediventando l’alibi per la progres-siva sua autoeliminazione dal si-stema.Come definire altrimenti la totaleed ormai endemica rassegnazio-ne dei colleghi dipendenti alcambiamento, sicuramente inparte necessario, del modello diSanità Pubblica Veterinaria chesta avvenendo ormai ovunque at-traverso la mancata sostituzionedei pensionandi? I nostri dati a-nagrafici ormai Jurassici dovreb-bero se non altro far meditare!L’atteggiamento più comune al-l’interno dei Servizi è invece quel-lo di una ignave indifferenza ver-so tutto ciò che accade, premian-te in quanto funzionale agli inten-dimenti di chi deve ridurre bud-get e costi di un sistema “ingom-brante”; la cosa, peraltro, gli stariuscendo benissimo con la partepiù debole e condiscendente,con tanti auguri a chi non si ade-gua. La prospettiva dell’esterna-lizzazione delle prestazioni sta ol-tretutto cogliendo, anche per lenote nostre lacune di preparazio-ne universitaria, la Professioneimpreparata.Il rischio, reale e cogente, è checiò che era di competenza del“Veterinario Ufficiale” e che oraper i Regolamenti è compitodell’“Autorità Competente” sarà(per gli ambiti non strettamentepropri della Veterinaria) in pro-spettiva futura appannaggio diprofessionalità che si stanno di-mostrando assai più attente dellanostra ai cambiamenti in atto.Stiamo a mio avviso rischiando diperdere il ruolo fondamentale digovernance del sistema di con-trollo sulle produzioni di origine a-nimale.Che dire a proposito delle enormioccasioni che abbiamo perso (eche potremmo a mio avviso inparte ancora cogliere) nell’ambi-to delle consulenze sulle produ-zioni alimentari!La responsabilizzazione che lalegislazione comunitaria imponesempre di più al produttore di ali-menti doveva trovarci presenti edattenti, ed invece (al di là delle re-centi iniziative comuni ad Agro-nomi ed Agrozootecnici, cheperò interessano per lo più la pro-duzione primaria ) sappiamo be-ne come è andata.Vorrai scusare i toni di questo miosfogo ma credo sia doveroso perchi ha il compito sempre più one-roso dì accogliere ogni anno i ra-gazzi che si affacciano alla Profes-sione sapere se debbano esseredisillusi o meno anche sulla prero-gativa “sicurezza alimentare”.Auspico quindi che questo possaessere lo spunto per avviare final-mente su questi temi una seria ri-flessione e un dibattito costruttivonell’ambito della Veterinaria, percercare di vincere il nostro nemi-co principale, ovvero il muro digomma dell’indifferenza dei Vete-rinari stessi. ■

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Cosa sta accadendo ai Servizi Veterinari

laPROFESSIONE VETERINARIA 43/2007RIFLESSIONI

di Daniele Rossi

Presidente dell’Ordine dei Veterinari di Piacenza

Professione 43-2007 3-12-2007 14:33 Pagina 10

L a toracoscopia permettedi esplorare la cavità tora-cica e i relativi organi con

minima invasività. Ma l’attuale tec-nologia delle fibre ottiche e dellemicrotelecamere, associata a op-portuni strumenti chirurgici, con-sente anche di eseguire interventichirurgici molto avanzati, inclusal’asportazione di neoplasie polmo-nari. Così ha introdotto la sua rela-zione “Approccio toracoscopicoalle neoplasie polmonari” EricMonnet (Professore di Chirurgiadei piccoli animali presso la Fa-coltà di Veterinaria dell’Universitàdel Colorado) al 57° congresso na-zionale SCIVAC (Perugia, 26-28 ot-tobre 2007). Lo strumentario ne-cessario per effettuare una toraco-scopia consiste in: - Toracoscopio rigido: in genere haun diametro di 5 mm e può essereutilizzato in animali di diversa ta-glia. I toracoscopi sono disponibilicon ottiche ad angoli di visione di-versi, ma i più utili sono quelli conangolo di visione a 0° oppure quel-li obliqui a 30° (i primi offrono unavisuale più “naturale” per l’opera-tore, mentre quelli a 30° offrono u-na visualizzazione migliore dellepareti della cavità toracica, anchese di più difficile manipolazione sel’operatore non ha grande espe-rienza).- Trequarti/cannule: in genere si u-tilizzano quelli con diametro di 12mm, che permettono l’introduzionedella maggior parte degli strumen-ti operativi. Se si esegue solo un’e-splorazione è sufficiente un diame-tro di 5 mm. Bisogna tenere contoche le cannule non hanno valvolaed è quindi indispensabile la ven-tilazione meccanica del paziente,

poiché si crea comunicazione conl’ambiente esterno.- Set base di strumenti chirurgiciper toracoscopia: pinze da presa,forbici, pinze da biopsia, sondaper palpazione. Pinze e forbici so-no inserite in una cannula isolataper l’elettrocauterio. Sono disponi-bili legature pre-annodate per lebiopsie polmonari, clip vascolari(di solito 5 mm e 10 mm) e sutura-tici automatiche con punti metallici(EndoGIA).- Sorgente luminosa- Videocamera - Monitor Per effettuare la toracoscopia è in-dispensabile la ventilazione mec-canica del paziente, spesso an-che mono-polmonare (escludendocioè un polmone), poiché i movi-menti respiratori interferisconomolto con l’esame. L’intubazionemono-polmonare o in alternativa ilblocco bronchiale (cioè il bloccodell’insufflazione del bronco del lo-bo polmonare interessato) si effet-tua con broncoscopio e tubi uni-vent (cioè con degli occlusori). Ilpolmone o il lobo non ventilato col-lassano, permettendo le manovrechirurgiche. Occorre controllareattentamente l’ossigenazione delpaziente (indispensabile l’emoga-sanalisi arteriosa).L’approccio di elezione prevede ildecubito laterale del paziente; neicasi in cui invece gli esami diagno-stici non abbiano permesso di i-dentificare il polmone interessatosi effettua un approccio para-xifoi-deo con il paziente in decubitodorsale, che permette di visualiz-zare i due emitoraci. Una volta po-sizionato il paziente si decide inquali spazi intercostali intervenirea seconda della posizione della le-sione. Per l’asportazione di lesio-ni piccole e periferiche si utilizza-no lacci ad ansa (Endoloop), tec-nica rapida, facile ed economica,mentre per lesioni più ampie si uti-lizzano le suturatrici endoscopicheautomatiche (endoGIA). Dopo laresezione, la porzione asportata

viene inserita in un’apposita saccaper l’estrazione dei reperti (Endo-pouch), introdotta in cavità toraci-ca e in seguito estratta da una por-ta toracoscopica opportunamenteampliata. Terminata la procedurasi controlla l’assenza di sanguina-menti o fuoriuscita di aria, si appli-

ca un drenaggio toracico e si sutu-rano le brecce operatorie.Per la lobectomia polmonarecompleta si preferisce il decubitolaterale e si induce una ventilazio-ne mono-polmonare. Si preparamediante dissezione l’ilo polmona-re del lobo da asportare e poi si ef-

fettua la dissezione su EndoGIA,comprendendo l’ilo nel suo insie-me (senza separare vasi e bron-chi). Si utilizzano in genere sutura-trici da 45-46 mm con punti da 3,5mm. Contemporaneamente si puòeffettuare la biopsia o l’asportazio-ne dei linfonodi ilari. ■

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Approccio toracoscopico alle neoplasie polmonariDall’asportazione di piccole lesioni alla lobectomia completa mininvasiva

laPROFESSIONE VETERINARIA 43/2007LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

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Aspirazione di ovociti nella cavalla:tre metodi a confrontoPiù cospicua la raccolta di ovociti dalle cavalle gravide al giorno 25 di gestazione

U no studio ha confronta-to l’efficacia di tre di-versi approcci alla rac-

colta di ovociti equini mediante a-spirazione follicolare transvagina-le eco-guidata. Come donatrici diovuli sono state utilizzate 14 ca-valle in periodo di transizione pri-maverile e in stagione riproduttivafisiologica, mentre altre 11 cavallesono state accoppiate per essereutilizzate come donatrici a iniziogravidanza. In tutte le cavalle, igrossi (>20 mm) e piccoli (10-20

mm) follicoli venivano aspirati inotto sedute ogni 10-11 giorni. Inciascuna delle 4 sedute del perio-do di transizione, la metà dellecavalle riceveva 12,5 mg di eFSHal giorno per 4 giorni prima dell’a-spirazione. Per ciascuna dellequattro sedute durante la stagio-ne riproduttiva, metà delle cavallericeveva 12,5 mg di eFSH duevolte al giorno per 3 giorni primadell’aspirazione. L’aspirazionedelle cavalle gravide avveniva neigiorni 25, 40 e 55 di gestazione enon si somministrava eFSH.I grossi follicoli (>20 mm) eranopiù numerosi nelle cavalle cicli-che di controllo e in quelle cicli-che trattate con FSH, che nellecavalle in periodo di transizionetrattate con FSH. Il numero di o-vociti raccolti dai piccoli follicoli(10-20 mm) variava tra le cavalle

ed era pari in media a 1,08+/-0,22 per aspirazione in quelle inperiodo di transizione e a 1,23+/-0,22 per aspirazione nelle caval-le cicliche. Il numero di ovocitiper aspirazione dei grossi follico-li era maggiore nelle cavalle cicli-che trattate (0,46+/-0,09) chenelle cavalle di controllo in perio-do di transizione (0,11+/-0,09).Nelle cavalle gravide, i grossi fol-licoli erano più numerosi il giorno25 che in qualsiasi altro momen-to e il numero di ovociti per aspi-razione dei grossi follicoli eramaggiore il giorno 25 (0,73+/-0,16) che il giorno 55 (0,04+/-0,18). Confrontando tutte le sta-gioni e tutti i trattamenti, le caval-le gravide al giorno 25 fornivanoil maggior numero di ovociti peraspirazione (2,91+/-0,66 per ca-valla). ■

Professione 43-2007 3-12-2007 14:33 Pagina 11

I l 50% circa dei cavalli conpatologia addominale acutapresenta anche iperglice-

mia, associata a un peggioramen-to della prognosi di sopravviven-za. La somministrazione di insuli-na nei cavalli affetti da colica po-trebbe quindi migliorare le possi-bilità di sopravvivenza di questi

pazienti. È l’ipotesi di uno studioretrospettivo condotto su 269 ca-valli. Lo studio riporta il reale nu-mero di cavalli con patologia ad-dominale acuta che presentano i-perglicemia e valuta per la primavolta l’esistenza di un’associazio-ne tra stato glicemico ed esito cli-nico dei pazienti. La metà dei 269

cavalli con patologia addominaleacuta osservati presso il Royal Ve-terinary College Equine ReferralHospital tra il 2002 e il 2006 eranoiperglicemici, mentre quasi l’altrametà erano euglicemici. Solo lo0,4% dei soggetti era ipoglicemi-co. Inoltre, un quinto dei cavalli e-saminati era gravemente ipergli-

cemico (glicemia maggiore di 180mg/dl), condizione che era asso-ciata alla morte. L’iperglicemia èun forte fattore predittivo (e a vol-te la causa) di morbilità e morta-lità nell’uomo con patologia criti-ca e il suo controllo è stato asso-ciato a una miglior prognosi. Gli autori concludono che il con-

trollo dell’iperglicemia con insuli-na nei cavalli affetti da patologiaaddominale acuta potrebbe esse-re di beneficio. Ulteriori ricerchesono tuttavia necessarie per elu-cidare completamente l’effetto delcontrollo dell’iperglicemia nel ca-vallo in colica. ■

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Iperglicemia nei cavalli affetti da colichePresente come aggravante nel cinquanta per cento dei soggetti in colica di uno studio

laPROFESSIONE VETERINARIA 43/2007LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

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• Notizie scientifiche• Archivio bibliografico

• Servizio Cytovet

Emogasanalisidel vitelloneonato

Variazioni nelle prime 24 ore di vita

Uno studio ha determina-to la pressione parziale

di ossigeno (pO2), il pH, lapressione parziale di diossidodi carbonio (pCO2), la concen-trazione di bicarbonato, l’ec-cesso di basi e la saturazioned’ossigeno (SO2) nel sanguevenoso e arterioso di 57 vitellineonati, nati da 55 vacche. Ilsangue veniva prelevato imme-diatamente dopo la nascita edopo 30 minuti, 4, 12 e 24 ore,dalla vena giugulare e dall’arte-ria auricolare caudale. La pO2 eSO2 media (sd) del sangue ar-terioso aumentavano rispettiva-mente da 45,31 (16,02) mmHg e64,16% (20,82) alla nascita a unmassimo di 71,89 (8,32) mmHge 92,81% (2,32) 12 ore dopo lanascita. Durante lo stesso perio-do, la pCO2 arteriosa diminuivada 57,31 (4,98) mmHg a 43,74(4,75) mmHg. I coefficienti dicorrelazione per il sangue arte-rioso e venoso erano r=0,86 peril pH, r=0,85 per l’eccesso dibasi e r=0,76 per il bicarbonato.I vitelli con pH del sangue veno-so minore di 7,2 immediatamen-te dopo la nascita avevano uneccesso di basi e una concen-trazione di bicarbonato signifi-cativamente inferiori per 30 mi-nuti dopo la nascita, rispetto aivitelli con pH di 7,2 o superiore.In contrasto, la pO2 arteriosa e-ra maggiore nei vitelli con un pHematico inferiore a 7,2 rispetto aquelli con pH maggiore per 30minuti dopo lo nascita.

Professione 43-2007 3-12-2007 14:33 Pagina 12

I deputati Paola Balducci e An-gelo Bonelli (Verdi) hannopresentato un’interrogazione

parlamentare al ministro della Sa-lute, al ministro per gli Affari regio-nali e alle autonomie locali solle-vando il problema del randagismoe della tutela animale. “A 16 annidal varo della normativa nazionale

per la prevenzione del randagismoe per la tutela degli animali d'affe-zione, la legge 281 del 1991, - silegge nell’interrogazione parla-mentare - spesso non risulta un'as-sunzione di responsabilità da par-te degli amministratori locali, a co-minciare dagli assessorati regiona-li alla sanità”. L’interrogazione fa ri-ferimento ad una notizia diffusadagli organi di informazione il 29ottobre scorso, del sequestro daparte del Corpo Forestale delloStato di un canile, in provincia diTaranto, nel territorio di Statte. Lastruttura per duecento posti ospi-tava seicento animali, diversi deiquali in evidente stato di malattia edi denutrizione. Il canile è stato se-questrato su denuncia delle asso-ciazioni animaliste e dei cittadini,

che ne hanno segnalato il degra-do. Oltre 100 corpi di animali sonostati rinvenuti a poche centinaia dimetri dalla struttura. Gli interrogan-ti hanno chiesto “se al Governo ri-sulti quali misure abbia adottatol'assessore alla sanità della regio-ne Puglia per la disastrosa situa-zione, da tempo nota, della struttu-ra di Statte e perché lì si trovino600 animali, ovvero il triplo diquanti ne possa ospitare e perquali ragioni i comuni convenzio-nati con la struttura abbiano inter-rotto l'erogazione dei contributi equali misure intenda adottare perla piena applicazione della leggein oggetto e per affrontare la dram-matica situazione di molti canili-la-ger; in particolare, se non ritengache quanto accaduto a Statte e inaltri canili tristemente balzati allecronache nazionali, sia indegno diun paese civile”. “Risulta evidente- evidenziano i deputati - la neces-sità di un monitoraggio continuo eminuzioso sul territorio, per control-

lare le condizioni degli animali eanche per verificare l'applicazionedell'anagrafe canina”. Gli interro-ganti chiedono anche al Governo“se non valuti come priorità la lottaalla speculazione criminosa daparte di privati che hanno trasfor-mato le strutture di ospitalità deglianimali in business sulla loro pelle,sovraffollando all'inverosimile lestrutture stesse a fini di profitto; senon valuti dunque opportuno che icomuni esercitino direttamente lagestione dei canili, superando i re-gimi di convenzione; se sia a co-noscenza del numero, anche ap-prossimativo, dei canili in regime diconvenzione e non, presenti nelnostro Paese; se non intenda atti-vare da subito controlli capillari sucanili e gattili da parte delle auto-rità di polizia preposte, per accer-tare le condizioni degli animali; senon ritenga di dover emanare conestrema urgenza una circolare atutte la AUSL perché adempiano,senza eccezioni, ai compiti di vigi-

lanza che la legge n. 281 del 1991impone loro, per evitare le soffe-renze degli animali e per evitareche si configurino i reati di maltrat-tamento e dunque la violazionedegli articoli 544-ter e 727 del co-dice penale; se non intenda con-cordare tempestivamente con leregioni e con gli assessorati regio-nali alla sanità misure per la realeapplicazione della legge n. 281 del1991, con una piena assunzione diresponsabilità, in particolare perprevenire i reati di maltrattamento,per l'efficace adozione dell'ana-grafe canina per i piani di steriliz-zazione; se intenda garantire l'ac-cesso ai canili da parte delle asso-ciazioni di volontariato per favorirele adozioni; ai fini della prevenzio-ne del randagismo e per garantireil benessere degli animali, se nonritenga di voler adottare la traccia-bilità dei cuccioli posti in vendita eprovenienti dagli allevamenti, moltidei quali oggi sfuggono a ognicontrollo”. ■

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Interrogazione parlamentare sui canili lager L’ultimo episodio in Puglia, a Statte, dove è stato sequestrato un canile

laPROFESSIONE VETERINARIA 43/2007INFO REGIONI

Aviaria, attuazione del piano divaccinazione d’emergenza in Lombardia e Veneto

PIEMONTE

Finanziamento per programmi di educazione alla salute animale

La Giunta Regionale del Piemonte ha deliberato l’accantonamen-to della somma di € 150.000,00 a favore della direzione di Sanità

Pubblica da destinare ai Comuni capoluogo di Provincia per l’elabora-zione di progetti di educazione sanitaria in materia di animali diaffezione e prevenzione del randagismo. Delibera del 5 novembre 2007,n. 21-7340 pubblicata sul BUR del 29 novembre 2007 n. 48.

O ccorre mettere in attotutte le misure idoneead evitare ogni ulteriore

rischio di propagazione della ma-lattia. È dunque in vigore l’ordi-nanza 9 ottobre 2007 “Influenzaaviaria - Attuazione Piano di vac-cinazione d'emergenza”. (GU n.278 del 29-11-2007 - Suppl. Ordi-nario n. 248). L’ordinanza rendeobbligatorio uno specifico pianoin Lombardia e Veneto e ha la du-rata di sei mesi. Le aree densa-mente popolate di avicoli in nordItalia ed in particolare in questeregioni sono state interessate danumerose ondate epidemiche diinfluenza aviaria dei sottotipi vira-li H5 e H7. Nel mese di agosto, inLombardia, è stata confermata lapresenza di un virus influenzale abassa patogenicità, nella stessazona ad alta densità di alleva-menti avicoli già interessata dal-

l'epidemia di influenza aviaria abassa patogenicità verificatasi inItalia nel periodo ottobre 2002-settembre 2003. È noto da tempoche i virus dell'influenza aviaria abassa patogenicità dei sottotipiH5 e H7 possono mutare, se in-trodotti nelle popolazioni avicoledomestiche, in virus ad alta pato-genicità e da ciò deriva che lacontinua circolazione di ceppi vi-rali a bassa patogenicità rappre-senta un rischio reale di insorgen-za di nuove epidemie. La vacci-nazione d'emergenza, si leggenell’ordinanza, è stata efficacenella riduzione della diffusionedel virus dell'influenza aviaria inaree a alta densità di popolazio-ne avicola, e risulta un validosupporto all'eradicazione dell'in-fezione. La vaccinazione rappre-senta, per le zone altamente po-polate di avicoli, uno tra gli stru-menti efficaci di prevenzione edintegrazione delle misure di lottacontro l'infezione, in considera-zione anche dell'impatto negativoche gli abbattimenti in massa e ladistruzione di milioni di animalihanno sull'opinione pubblica. Lastessa strategia europea prevedenecessariamente lo sviluppo di u-na politica di prevenzione che sibasi anche su una vaccinazionedi emergenza e un miglior utilizzodelle risorse economiche. ■

Professione 43-2007 3-12-2007 14:33 Pagina 13

I l Consiglio dei ministri del-l’agricoltura Ue ha approva-to il 26 novembre, in via de-

finitiva, il regolamento che intro-duce a livello europeo il divieto diimportare e commercializzare pel-licce di cani e gatti. Il divieto, chein Italia è già previsto dalla Leg-ge 20 luglio 2004, n.189, sarà ap-plicato su tutto il territorio dell’U-nione a partire dal 31 dicembre2008. La proposta di regolamento, che

lo scorso giugno aveva già rice-vuto il via libera del Parlamentoeuropeo, è stata approvata all’u-nanimità dai 27 rappresentanti deiPaesi Ue (per l’Italia il ministro al-le politiche agricole Paolo De Ca-stro). Finora solo cinque Paesi (I-talia, Danimarca, Grecia, Franciae Belgio) avevano adottato su ba-se nazionale una normativa per lamessa al bando della commercia-lizzazione di pelli di cani e gatti. Aldi fuori dell’Ue, il divieto è già invigore negli Stati Uniti, in NuovaZelanda, Australia e Svizzera. Secondo i risultati di un’indaginecondotta a livello europeo, appe-na un anno fa era ancora possibi-le acquistare in diversi Paesi - manon in Italia - alcuni articoli (capid’abbigliamento, calzature e gio-cattoli) contenenti inserti di pellic-ce provenienti da cani e gatti im-portate essenzialmente dall’Asia.Il regolamento approvato aBruxelles contiene una sola dero-ga al divieto assoluto di importa-

zione e commercializzazione dipellicce: l’eccezione riguarda ilcommercio “a fini educativi e diimbalsamazione”. Il commissarioUe per i consumatori, Markos Ky-prianou, ha sostenuto adeguata-mente le istanze ricevute daglieuropei. Il provvedimento intro-duce anche modalità di attuazio-ne dei controlli alle frontiere erappresenta la conclusione di unprocesso avviato nel 2003 conl’adozione, da parte dell’Europar-lamento, di una dichiarazionescritta con cui si chiedeva l’intro-duzione del divieto.

In ItaliaL’articolo 2 (Divieto di utilizzo a fi-ni commerciali di pelli e pellicce)della Legge 20 luglio 2004, n.189recita: 1. È vietato utilizzare cani(Canis familiaris) e gatti (Felis ca-tus) per la produzione o il confe-zionamento di pelli, pellicce, capidi abbigliamento e articoli di pel-letteria costituiti od ottenuti, in tut-

to o in parte, dalle pelli o dalle pel-licce dei medesimi, nonché com-mercializzare o introdurre le stes-se nel territorio nazionale. 2. Laviolazione delle disposizioni di cuial comma 1 è punita con l’arresto

da tre mesi ad un anno o conl’ammenda da 5.000 a 100.000euro. 3. Alla condanna conseguein ogni caso la confisca e la di-struzione del materiale di cui alcomma 1. ■

14 laPROFESSIONE VETERINARIA 43/2007

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zione per facilitare la libera circolazione dei lavoratori all'interno delloSpazio economico europeo, a cui partecipa anche la Svizzera. Fra ipartner della rete ci sono servizi pubblici per l'impiego, sindacati ed or-ganizzazioni dei datori di lavoro. La rete è coordinata dalla Commissio-ne europea. I principali obiettivi di EURES sono: informare, orientare econsigliare i lavoratori candidati alla mobilità sulle possibilità di lavoro esulle condizioni di vita e di lavoro nello Spazio economico europeo;-assistere i datori di lavoro che intendono assumere lavoratori di altripaesi; fornire informazioni e assistenza a chi cerca e offre lavoro nelleregioni transfrontaliere. http://ec.europa.eu/eures/home.jsp?lang=it

Professione 43-2007 3-12-2007 14:33 Pagina 14

L o scorso 16 Novembre si ètenuta a Cremona, pressoPalazzo Trecchi, una riu-

nione dei vertici ANMVI con i mem-bri del Consiglio Direttivo SIMVeN-Co. Tema dell’incontro il documen-to redatto a Luglio 2007 dalla FNO-VI: “Pubblicità Sanitaria: linee gui-da inerenti l’applicazione dell’art.48 del Codice Deontologico - Me-dici Veterinari comportamentalisti/MNC”. Appena redatto il Documento a-veva suscitato le critiche dei Me-dici Veterinari esperti in MNC per-ché tali linee guida risultavano es-sere inadeguate alla realtà prati-

ca ed allo stato dell’arte attualedelle MNC nel settore veterinario.La nota ministeriale di Ottobre2007, relativa all’abrogazione siadel preventivo nulla osta dell’Or-dine sia della successiva autoriz-zazione del Sindaco, precisa chela nuova disciplina sulla pubbli-cità, ai sensi della normativa ri-

chiamata, è demandata agli Ordi-ni e Collegi professionali cui com-pete, previo adeguamento dellenorme deontologiche e dei codicidi autodisciplina, vigilare sul ri-spetto delle regole di correttezzaprofessionale, affinché la pubbli-cità avvenga secondo criteri ditrasparenza e veridicità delle qua-

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Comunicato stampa ANMVI - SIMVeNCO

MNC, rivedere le regole sulla pubblicità

laPROFESSIONE VETERINARIA 43/2007DALLE ASSOCIAZIONI

MaurizioMazzucchelli nuovo

Presidente SOVI Eletto il CD per il triennio

2007-2010

Da sinistra verso destra: Dr.D’Anna, Dr. Mazzucchelli, Dr.ssaGiordano, Dr. Crotti, Dr. Multari

Si è tenuto a Cremona in PalazzoTrecchi nei giorni 24-25 Novem-bre il consueto incontro autunna-le della S.O.V.I. (Società di Oftal-mologia Veterinaria Italiana).Nel corso di tale incontro si so-no svolte le elezioni per il rinno-vo delle cariche del consiglio di-rettivo della società. Il consigliodirettivo per il triennio 2007-2010 risulta composto da Alber-to Crotti (Past president), Mauri-zio Mazzucchelli (Presidente),Nunzio D’Anna (Vice presiden-te), Domenico Multari (Segreta-rio), Cristina Giordano (Tesorie-re), Federica Maggio dipl. AC-VO (consigliere). È risultato con-fermato il comitato scientifico u-scente costituito da AdolfoGuandalini dipl. ECVO, ClaudioPeruccio (dipl. ECVO) e Stefa-no Pizzirani (dipl. ACVO).

lifiche professionali e di non equi-vocità, a tutela dei rischi derivantida forme di pubblicità ingannevo-le e nell’interesse dell’utenza. Pro-prio questo ultimo documento èstato lo stimolo ad una riflessionepiù approfondita da parte diANMVI e di SIMVeNCo sullo spe-cifico tema delle MNC.

ANMVI e SIMVeNCo hanno cosìdeciso di sollecitare congiunta-mente la FNOVI ad una revisionedel documento sulla base degli ul-timi sviluppi e tenendo conto di piùspecifici e puntuali materiali pro-dotti dalla Commissione FNOVIper le MNC e dalle sigle che com-pongono la UMNCV. ■

R. MARCHESINIFondamenti di

zooantropologia Zooantropologia

applicata 1a ed. 2005

Alberto PerdisiaEditore

listino € 50,00scontato € 43,00

Il testo sarà consegnato ai sociSISCA presenti all'evento

"Incontro SISCA - Il canile comepresidio zooantropologico: da

struttura problema aopportunità"

del 15 dicembre 2007 -Cremona - Palazzo Trecchi

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Per i mieigiovani colleghiIn merito al convegno nazionaledello scorso 18 novembre volevoriportare l’attenzione sulla que-stione dei giovani colleghi accu-sati di essere troppi e poco diffe-renziati. Inutile ribadire che il pro-blema nasce dalle numerose fa-coltà presenti sul nostro territorioe che l’opzione di congelare le i-scrizioni è pressoché utopicapoiché si scontra con l’interesse

delle università che continuano alaureare velocemente e in manie-ra “poco attuale”.A far da ponte tra la laurea e laprofessione, gli ordini professio-nali dovrebbero premurarsi e as-sicurare una “sana” introduzioneal lavoro magari proponendopunti di consulenza o anche solo(e non sarebbe poco) regolariz-zando i famigerati periodi di tiro-cinio che tendono sempre più al-la cronicizzazione in termini ditempo, scarso apprendimento eirrisoria remunerazione (qualora

fosse prevista) nella promessa diun inserimento nell’organico chesi esaurisce alla comparsa delnuovo tirocinante. Nella realtà sidiscute, si proietta il futuro, ma ilproblema diviene sempre piùgrande e di difficile gestione.Durante gli anni universitari,spesso, non vengono valorizzati itanti modi di praticare la profes-sione, né vengono dati strumentiper affrontare in modo pratico lavita ambulatoriale piuttosto chein altri ambiti. Talvolta gli inse-gnamenti non sono al passo coi

tempi e la preparazione all’esa-me diviene fine a se stessa. Do-po la laurea questo non si tradu-ce in un vecchio e sano “impara-re ciò che si pensava di sapere”ma bensì imparare perché non sisa! La conseguenza immediata èl’alto numero di neolaureati di-sposti a frequentare ambulatoriad ogni condizione.La nostra professione è fatta discienza, di tutela per la colletti-vità, di passione per il mondo a-nimale, ma troppo spesso scade

16 laPROFESSIONE VETERINARIA 43/2007

in una scarsa considerazioneverso i colleghi che seppur gio-vani, seppur tanti, hanno comun-que il diritto di avere la loro op-portunità. Il problema dei neolaureati coin-volge tutti i medici veterinari ed èun problema intimamente nostroche si deve risolvere quanto pri-ma coinvolgendo le università,gli ordini, la nostra vita di tutti igiorni perché l’autorevolezza del-la nostra professione passa an-che dal nostro modo di gestire“le risorse” o se si preferisce “digestire noi stessi”. Si è parlato, infine, della scelta dialcuni di abbandonare l’albo econ profondo rammarico credoche un ragazzo che sceglie di u-scire dall’ordine per fare altro è unfallimento della nostra categoria,è un gesto che sottolinea l’enor-me difficoltà a far valere la proprialaurea, l’impossibilità al lavoro, lamancanza di organizzazione e dicomunicazione. È un ragazzo cheha investito e ha creduto in unaprofessione e si è sentito perso escarsamente tutelato… allora for-se è il caso di vedere dove inizial’autorevolezza…Spero che queste mie poche ri-ghe servano solo come spunto diriflessione anche per i giovanicolleghi affinché riescano a orga-nizzarsi meglio per far valere laloro voce, la loro presenza, pernon adattarsi alle situazioni, nonaccettare compromessi e preten-dano di far parte di una catego-ria importante e responsabile al-la quale io credo fermamente diappartenere.

Lettera firmata

LETTERE AL DIRETTORE

@

Da piccola immaginavo che sarei diventata veterinaria

Elisabetta Canalis

SOVEP,rinnovato ilConsiglioDirettivo

Si è riunito il 21

novembre scorso

il Consiglio Di-rettivo SOVEPper deliberarel’assegnazione

delle proprie cariche statutarie.Il nuovo CD risulta così compo-sto: Presidente: Stramazzo Mas-simo; Vice Presidente: AllianiMaurizio; Segretario: Leoni Ni-coletta; Tesoriere: Fogliato Davi-de; Consiglieri: Mikulicich Bru-no; Caruso Chiara; Miletto MariaTeresa. Il consiglio direttivo ri-marrà in carica per il triennio2008-2010.

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I veterinari rappresentano peri proprietari degli animali dacompagnia una delle fonti

chiave di informazioni sulla nutri-zione dei pet. È quindi importanteche siano sempre aggiornati sulleultime scoperte in questo campo.Il Nestlé Purina Nutrition Forum èuna conferenza scientifica interna-zionale fra le più importanti al mon-do, che si tiene con cadenza an-nuale dal 1994 e alla quale parte-cipano in qualità di relatori e di o-spiti i massimi esperti di nutrizioneanimale, veterinari e addetti ai la-vori provenienti dall’Europa, dall’A-merica e dal mondo. In occasione del tredicesimo Ne-stlé Purina Nutrition Forum che si èappena tenuto a St. Louis, l’atten-zione è stata focalizzata sui gatti esono stati premiati per i loro nume-rosi contributi due pionieri dellostudio della nutrizione felina, Ja-mes G. Morris, Ph.D. e Quinton R.Rogers, Ph.D., che vantano unaimportante storia di ricerca scienti-fica presso la University of Califor-nia-Davis.“Non correremo mai il rischio di so-pravvalutare i contributi che Jim eQuinton hanno fornito durante leloro carriere”, ha detto l’organizza-trice del Forum Dorothy Laflamme,DVM, Ph.D., DACVN, Nestlé Puri-na PetCare. “Abbiamo ritenuto chefosse doveroso riconoscere i loromeriti durante questo Forum”.

Fabbisogni di proteine nel gattoLe presentazioni più importantisono state focalizzate sul metabo-lismo e sulla nutrizione dei felini,nonché sulla loro obesità. Una dif-ferenza fondamentale fra le esi-genze nutrizionali dei gatti e quel-le di altri animali carnivori è la pre-senza nei felini di un fabbisognoproteico più elevato, così come lanecessità di alcuni aminoacidi evitamine essenziali. Una delle ra-gioni delle aumentate necessitàproteiche nei gatti adulti è datadalla loro limitata capacità di a-dattare il proprio metabolismo,per cui non riescono a conserva-re le proteine nella stessa misuradelle altre specie animali. I felinipresentano anche un fabbisognoesclusivo ed elevato di un ami-noacido, la taurina.Poiché i gatti sono carnivori, spes-so viene messa in dubbio la loro

capacità di utilizzare i carboidrati.I gatti sono prontamente capaci diutilizzare i carboidrati solo sottoforma di amidi, come quelli tipica-mente impiegati negli alimenticommerciali per animali da com-pagnia. Tuttavia, il loro fegato è pri-vo di un enzima, la glucochinasi, ilche significa che non possono me-tabolizzare rapidamente grandiquantità di carboidrati o zuccheri.L’assenza della glucochinasi noncostituisce un problema nei gattisani, perché il normale comporta-mento alimentare di questi animaliesita nel consumo di numerosi pic-coli pasti nell’arco di ogni giornata,il che tende a far scomparire il ca-rico di glucosio. D’altra parte, i gat-ti non dovrebbero essere alimenta-ti con grandi quantità di zuccherisemplici, soprattutto saccarosio(zucchero da tavola) o fruttosio.

Nuovi riscontri sull’obesitàfelinaUn argomento che è stato oggettodi una considerevole attenzionedurante il Nestlé Purina NutritionForum del 2007 è l’obesità. Untempo questa era considerata uni-camente un problema estetico, oal massimo un fattore aggravantealla zoppia attraverso l’aumentodel carico dell’apparato locomoto-re, ma oggi è riconosciuta come u-na condizione infiammatoria. LaDr. Anne Hickman, DVM, Ph.D.,DACVN, ha illustrato i progressicompiuti nella conoscenza dellafunzione endocrina del tessuto a-diposo. Ormoni e citochine infiam-matorie rilasciate dal tessuto adi-poso sono collettivamente noti co-me adipochine. Secondo la Dr.Hickman, “Le adipochine svolgo-no un ruolo importante e diverso inmolteplici aspetti del normale me-tabolismo e della fisiologia. Questicomposti possono andare incontroad una perdita di regolazione nel-l’obesità e possono presentare deilegami causali diretti con moltedelle anomalie associate”. Quindi,questi ormoni ed altre sostanze se-crete dal tessuto adiposo dell’or-ganismo possono contribuire diret-tamente alle malattie associate al-l’obesità, come il diabete mellito el’osteoartrite.

Gli effetti della sterilizzazione:Fra le altre ricerche presentate alForum, rientravano nuovi studi su-gli effetti metabolici della steriliz-zazione chirurgica e sui beneficidelle proteine per il controllo delpeso. In seguito alla castrazioneo all’ovariectomia, i gatti presen-tano una riduzione dei fabbisognienergetici ed una tendenza all’in-cremento ponderale. Uno studiopresentato da Brittany Vester, unospecializzando della University ofIllinois, ha confermato questo ri-scontro ed ha dimostrato che l’ali-mentazione ad libitum è un fattoredi rischio dell’obesità nelle gatte

sterilizzate, indipendentementedalla dieta usata.

Il ruolo delle proteine per la cor-retta alimentazione felina: Per igatti sovrappeso, le diete ad ele-vato tenore proteico possono con-tribuire a eliminare il grasso in ec-cesso. Uno studio presentato dalDr. Aulus Carciofi, della Universitàdi San Paolo, ha confermato i van-taggi delle diete a più elevato te-nore proteico per il mantenimentodella massa corporea magra du-rante il dimagramento. “Penso chela ricerca sulle proteine sia moltostimolante ed evidenzi un notevolepotenziale, in particolare per quan-to riguarda l’obesità ed il diabete”ha detto Quinton R. Rogers, Ph.D.Il Forum è aperto agli specializzan-di, e molte presentazioni compren-devano informazioni su argomentiutili per future ricerche e studi.“Grazie al semplice fatto di essere

qui, gli specializzandi sono in gra-do di farsi un’idea dell’importanzadella loro disciplina, stabilire unarete di rapporti con altri esperti dinutrizione e generare idee pernuove ricerche” ha affermato Clau-dia Kirk, DVM, Associate Profes-sor, University of Tennessee Colle-ge of Veterinary Medicine. “Nonc’è al mondo un altro posto comequesto dove possano avviare nuo-ve collaborazioni ed acquisire unaconoscenza globale dello stato at-tuale della scienza e della nutrizio-ne nel mondo degli animali dacompagnia”.

A proposito di Nestlé PurinaNestlé Purina PetCare Company,azienda leader a livello globalenell’industria del PetFood, produ-ce gli alimenti Pro Plan per canie gatti sani, che soddisfano leparticolari esigenze delle varieetà e dei diversi stili di vita, e Pu-

rina Veterinary Diets®, supportinutrizionali formulati per il tratta-mento dietetico dei cani e dei gat-ti affetti da specifici problemi disalute. Ciascuna formulazione as-sicura un apporto bilanciato deiprincipi nutritivi totali ed al tempostesso è in grado di coprire spe-ciali esigenze dietetiche. Questiprodotti sono sostenuti da un’in-tensa attività di ricerca Nestlé Pu-rina, che permette di mettere apunto soluzioni innovative sullabase dei più recenti riscontri nelcampo della nutrizione.

Per informazioni: Segreteria Veterinary NutritionNetwork tel. 0161/294649Gli atti del Nutrition Forum sarannodisponibili a partire da lunedì 26novembre 2007 sul sitohttp://www.purina.vet.breeder-club.it/questionario/,e a seguiresaranno disponibili in italiano. ■

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Nestlè Purina Nutrition Forum 2007

Una nuova ricerca sull’obesità del gatto Le presentazioni hanno esplorato i diversi effetti delle proteine e della sterilizzazione sul controllo del peso

DALLE AZIENDE

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18 laPROFESSIONE VETERINARIA 43/2007Edizioni Veterinarie E.V. srl

CALENDARIO ATTIVITÀ

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TOSCANA APPROCCIO ALLE PIÙ COMUNI EMERGENZE VETERINARIE: COME SCEGLIERE TRA LE POSSIBILIALTERNATIVE TERAPEUTICHE - Forte dei Marmi - Versilia Holiday - Via G.B. Vico 142 - ECM: 4 Crediti - Perinfo: Monica Borghisani - Segreteria Del. Reg. SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC MEDICINA D’URGENZA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 33 Crediti - Per informazio-ni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SIVE 2ND SKIVE RESORT MEETING - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segrete-ria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SISCA IL CANILE COME PRESIDIO ZOOANTROPOLOGICO: DA STRUTTURA PROBLEMA A OPPORTUNITÀ -Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: E-lena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SIVAE DIAGNOSTICA PER IMMAGINI NEGLI ANIMALI ESOTICI: L’ESAME RADIOLOGICO - Centro Studi - Palaz-zo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segre-teria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SINUV INCONTRO SINUV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIANA Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: ElenaPiccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIMIV INCONTRO SIMIV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 3° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: I PARTE - ESAME NEUROLOGICO E LOCALIZZAZIONE - Centro Stu-di SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti -Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CONGRESSO SIVE IN COLLABORAZIONE CON FEEVA XIV SIVE CONGRESS - VETERINARY EUROPEAN EQUINE MEETING OF THE YEAR 2008 - Palazzo delCasinò, Lido di Venezia - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE -Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SCVI INCONTRO SCVI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIDEV CORSO AVANZATO SIDEV/SIVAE - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accre-ditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 -E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC QUANDO IL DOLORE È UN PROBLEMA DIAGNOSTICO: IL PUNTO DI VISTA DEL NEUROLOGO, DEL-L’INTERNISTA E DELL’ORTOPEDICO - Torre Rossa Park Hotel, Roma - Via di Torre Rossa, 94 - ECM: Richie-sto Accreditamento - Per info: Paola Gambarotti - Segr. SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ANESTESIOLOGICA - Sheraton Padova Hotel Conference Center,Padova - Corso Argentina, 5 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIRVAC INCONTRO SIRVAC - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA AGGIORNAMENTI IN MEDICINA FELINA - Milano - Ata Hotel Quark - Via Lampedusa, 11/A - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +390372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC CAMPANIA LA VISITA CLINICA E LA MEDICINA COMPORTAMENTALE: CONSIGLI PRATICI PER MIGLIORARE L’AP-PROCCIO CLINICO NEL CANE E NEL GATTO - Caserta - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni:Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CONGRESSO SIVAR IN COLLABORAZIONE CON NUOVI ORIZZONTI PER LA VETERINARIA EUROPEA: SALUTE, BENESSERE ANIMALE E PRODUZIONI DI QUALITÀ108A FIERAGRICOLA (VERONAFIERE, 7-10 FEBBRAIO 2008) - VeronaFiere, Verona - Viale del Lavoro, 8 - ECM: Richiesto Accr. - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione

Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected] SIARMUV INCONTRO SIARMUV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -

Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIODOV INCONTRO SIODOV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC TRENTINO ALTO ADIGE EPILESSIA E CONVULSIONI: APPROCCIO CLINICO, DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +390372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIMVENCO INCONTRO SIMVENCO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento -Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SISCA INCONTRO SISCA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIGEDV INCONTRO SIGEDV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE MEDICINA FELINA - Ancona - Hotel Sporting - Via Flaminia 220 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per infor-mazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC CARDIOLOGIA: VI PARTE - DIAGNOSI E TERAPIA DELLE CARDIOPATIE CONGENITE NEL CANE E NELGATTO - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SICARV INCONTRO SICARV - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO INCONTRO FISIOTERAPIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accredita-mento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SVIDI INCONTRO SVIDI - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC SICILIA L’ESAME ENDOSCOPICO IN GASTROENTEROLOGIA E PNEUMOLOGIA - Catania - ECM: Richiesto Ac-creditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372403506 - E-mail: [email protected]

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Chiuso in stampa il 3 dicembre 2007

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