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Un framework per misurare la sostenibilità del benessere Sessione parallela: come misurare...

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Un framework per misurare la sostenibilità del benessere Sessione parallela: come misurare l’equità, la disuguaglianza, la sostenibilità, la vulnerabilità 21 febbraio 2012 Viviana Egidi, Università Sapienza Saverio Gazzelloni, Istat Fabiola Riccardini, Istat
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Page 1: Un framework per misurare la sostenibilità del benessere Sessione parallela: come misurare lequità, la disuguaglianza, la sostenibilità, la vulnerabilità

Un framework per misurare la sostenibilità del benessere

Sessione parallela: come misurare l’equità, la disuguaglianza, la sostenibilità, la vulnerabilità

21 febbraio 2012

Viviana Egidi, Università Sapienza

Saverio Gazzelloni, Istat

Fabiola Riccardini, Istat

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Indice

IntroduzioneEsperienze internazionali e nazionaliIl BES e le dimensioniDefinizioni e concetti chiaveApproccio del capitale Metodo basato sui fattori di rischioAlcuni esempiConclusioni e passi futuri

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Introduzione

Il benessere in Italia è stato definito equo e sostenibile

Problemi nella misura della sostenibilità:non abbiamo un quadro teorico ed empirico chiaronell’etimologia sostenibilità può essere contemporaneamente un’idea, uno stile di vita, un modo di produrre, un sistemaper affrontare la sostenibilità occorre fare molte assunzioni e molte scelte normativesiamo di fronte a framework dinamici, ed è difficile stabilire se le soglie definite sono in grado di garantire una società sostenibileper gli statistici non solo osservazioni ma anche previsioni

Per questo la sostenibilità è stata lasciata ancora da sviluppare nell’ambito dei lavori della Commissione scientifica, il nostro obiettivo ora è quello di delineare un possibile percorso di misurazione

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Esperienze internazionali

UN-MDGs (Indice sviluppo umano e RIO+20)

TF UNECE/Oecd/Eurostat (indicatori di sviluppo sostenibile)

Eurostat/Commissione ( Beyond GDP, SponsorshipGroup, contabilità satellite ambientale e sociale, e-frame FP7)

Report Stiglitz-Sen-Fitoussi

Oecd (Green Growth, Better Life Initiative…)

Indicatori compositi vari (Sustainable Society Index, Canadian Sustainability Index, Environmental Vulnerability Index…), limiti: non hanno un quadro concettuale analitico stabile e possono andare in direzioni completamente opposte

Esperienze in alcuni paesi: Francia, Germania, Nuova Zelanda

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Esperienze nazionali

Mondo accademico e comunità scientifica (SIS, Aicquav…)

interdisciplinare (economisti, sociologi, psicologi, metodologi, ambientalisti, filosofi…)

Istituzioni: Banca d’Italia, Fondazione Enrico Mattei

Commissione CNEL-Istat, Commissione scientifica BES (da sviluppare)

Attività Istat (indagini e analisi) intra e inter dipartimenti, DISA, DICS,DIQR

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Da dove siamo partiti

Dimensioni chiave per il BES italiano

• 9 paesaggio e patrimonio culturale

• 10 ricerca e innovazione• 11 qualità dei servizi• 12 politica e istituzioni

• 9 paesaggio e patrimonio culturale

• 10 ricerca e innovazione• 11 qualità dei servizi• 12 politica e istituzioni

• 1 ambiente• 2 salute• 3 benessere economico• 4 istruzione e formazione• 5 lavoro e tempi di vita• 6 relazioni sociali• 7 sicurezza• 8 benessere soggettivo

• 1 ambiente• 2 salute• 3 benessere economico• 4 istruzione e formazione• 5 lavoro e tempi di vita• 6 relazioni sociali• 7 sicurezza• 8 benessere soggettivo

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Definizioni

Non esiste una definizione condivisa ed è quindi difficile avere una definizione di sistema sostenibile, poiché esso ingloba la totalità delle attività umane e l’interazione con l’ecosistema in una prospettiva futura

Una delle tante definizioni che si trovano in letteratura:

“La sostenibilità è un processo finalizzato al raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale, economico, sociale sia a livello locale che globale, o uno stato che può essere mantenuto ad un certo livello indefinitivamente. Tale processo lega in un rapporto di interdipendenza, la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali alla dimensione economica, sociale, al fine di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, evitando di compromettere la capacità delle future di soddisfare i propri. Quindi è incompatibile con il degrado del patrimonio e delle risorse naturali, ma anche con la violazione della dignità e della libertà umana, con la povertà e il declino economico, con il mancato riconoscimento dei diritti e delle pari opportunità”

Rapporto Brundtland 1987 (sviluppo sostenibile)

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Aspetti della sostenibilità

Sostenibilità (macro)economica e finanziaria: processo economico che duri nel tempo, non declino, no a sovraconsumo di ricchezza – o sottoinvestimento - economica

Sostenibilità ambientale: tutela e valorizzazione delle risorse naturali, valuta le conseguenze del cambiamento climatico

Sostenibilità sociale: equità nella distribuzione delle risorse economiche tra individui/famiglie, equità di accesso ai servizi chiave -salute, istruzione, trasporto, abitazioni-, equità tra generazioni, inclusione sociale -integrazione culturale, partecipazione politica, abilità di una società a lavorare insieme, stabilità politica, legale e culturale -, uguaglianza nelle opportunità

Sostenibilità economica, ambientale e sociale micro: riguarda il mantenimento o il miglioramento di livelli individuali di benessere, che derivano da comportamenti individuali e che sono nelle facoltà dei singoli

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Sostenibilità interna e tra ambiti

esiste una difficoltà oggettiva a collegare i vari ambiti e capire il senso delle relazioni, come esiste elevata incertezza anche all’interno degli ambiti

Consumo e produzione sostenibileConsumo e produzione sostenibile

Cambiamenti demograficiCambiamenti demograficiRisorse naturaliRisorse naturali

Servizi chiave sostenibiliServizi chiave sostenibili

Salute pubblicaSalute pubblica Sostenibilità socio-economico-ambientaleSostenibilità socio-economico-ambientale

Istruzione Istruzione Uso di energiaUso di energia

Inclusione socialeInclusione socialeCambiamento climaticoCambiamento climatico

Buona GovernanceBuona Governance

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Sostenibilità è guardare verso il futuro

Sustainable development now versus later(TF UNECE/Eurostat/Oecd, nostri adattamenti)

4

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Capabilities/

Functionings

InvestmentProduction Income

Distribution

Consumption

Human wellbeing

Later

Depreciation

Here and Now

Time

Consumption

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Capital1

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Individual

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Functionings

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Productivity

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CapitalCapabilities, Functionings

Capital,Capabilities,Functionings

Fattori di rischio

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Sostenibilità: l’approccio del capitale

Sostenibilità: quali risorse (ricchezza) possono essere utilizzate per far

fronte a rischi futuri o futuri bisogni (da individui e società)

Come le decisioni di oggi influenzano l’evoluzione futura degli stock di capitale, come gli stock attuali determinano i risultati futuri nelle varie dimensioni, come si distribuiscono i capitali tra generazioniMetodo di misurazione che calcola lo stock di capitale:

Economico (SNA), Knowledge capital (SNA)Naturale (SEEA)UmanoSociale

Analisi dello stock che si trasmette alle future generazioni comprese le diseguaglianze, studio delle componenti di investimento, deprezzamento ed efficienza delle risorseIndicatori monetari e fisici Evoluzione dello SNA, (che copre già capitale economico e parte del knowledge capital) attraverso la contabilità satellite ambientale e sociale

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Sostenibilità: l’approccio del capitale

Due direttrici:A livello macro: Stima del capitale dai conti nazionali e loro evoluzione con la contabilità satellite ambientale e sociale (indicatori per settori istituzionali)

A livello micro: risorse economico-umano-sociale e risorse collettive a disposizione delle famiglie/individui (indicatori di tipo monetario e fisico)

Vantaggi e svantaggi:Questo approccio consente di determinare quali sono gli ingredienti (capitali) della ricchezza per la futura sostenibilità e stabilire con maggiore precisione i pesi da attribuire ai differenti ingredienti (rispetto ai vari indici di sostenibilità in circolazione)La mole di informazioni da mobilitare è grande, le difficoltà tecniche sono elevate e c’è ancora instabilità nelle teorie per capitale sociale e capitale umano. Non tutte le dimensioni del benessere possono essere analizzate secondo questo approccio

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L’approccio del capitale: questioni aperte

1. Quali sono gli output/outcome da considerare e quali metodi di stima (umano e sociale)

2. Stabilire i fattori di deprezzamento e rivalutazione di alcuni capitali in particolare: naturale, umano e sociale

3. Quali prezzi/valori di riferimento utilizzare? (la questione dei prezzi ombra) soprattutto quando non esistono mercati

4. Come valorizzare la produzione non di mercato, rilevante per il benessere: capire il ruolo e come stimare le componenti non-market sia input che output

5. Come consideriamo le attività trasnazionali

6. Necessità di modelli interpretativi per stabilire se c’è o meno sostituibilità tra i vari tipi di capitale (weak or strong sustainability) (il problema delle soglie anche qui)

7. Stima della produttività delle risorse

8. Tasso di sconto utilizzato nelle stime degli stock

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Sostenibilità: metodo fattori di rischio, concetti chiave

Sostenibilità intesa come valutazione della vulnerabilità che un paese o un individuo o una società mostra rispetto ai livelli di benessere raggiunto. Significa concentrare l’attenzione sui fattori di rischio non solo con una visione intergenerazionale, ma anche intra-generazionale, che minacciano il benessere raggiunto

La Vulnerabilità: squilibri nell’arco della stessa vita, ma anche tra generazioni. Gli individui e le famiglie sono esposti a potenziali sfortune da diverse fonti nell’arco della loro vita: recessione economica, crimini, clima avverso, disastri naturali, malattie fisiche e/o mentali. La vulnerabilità si riferisce anche alla incapacità degli individui/famiglie di anticipare, resistere, recuperare un danno risultante da uno shock avverso (dimensione micro) La vulnerabilità può essere declinata anche rispetto ai sistemi, alla collettività nel complesso, come ad esempio l’ecosistema o il sistema economico; quindi squilibri del benessere sociale (dimensione macro)

Le attività trasnazionali sono importanti per la sostenibilità: significa vedere, a parte ovviamente gli aspetti ambientali, gli aspetti di interrelazioni sociali ed economici tra paesi che impattano sul benessere di un paese (trasferimenti in aiuti, importazioni, migrazioni/trasferimenti di capitale umano). Ad es., un’elevata esposizione finanziaria verso l’estero può comportare un contagio da crisi finanziaria, un’elevata dipendenza energetica dall’estero può risultare una vulnerabilità del paese, inquinanti su scala sovrannazionale, la perdita di professionalità nazionali verso l’estero impoverisce il capitale umano nazionale, squilibri macroeconomici (EU-MIP-Macroeconomic Imbalances Procudure)

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Sostenibilità: metodo basato sui fattori di rischio

L’aumento delle diseguaglianze porta ad un aumento dei fattori di rischio per alcuni gruppi sociali o per la società nel complesso. Evidenze empiriche: alcuni squilibri globali derivano da disuguaglianze

Il livello di rischio può variare a seconda del livello di sviluppo del paese, ma in sostanza individui/famiglie/comunità possono fronteggiare un insieme variabile di circostanze che possono minacciare seriamente il loro benessere (perdita del lavoro o mancata occupazione, una malattia grave o malattie che si sviluppano nel lungo periodo, divorzio, vittima di un crimine, mancanza di fiducia nelle istituzioni…)

Metodo della risk analysis (probabilità associate ad eventi, frequenze osservate, metodo delfi) utilizzata per prevenire possibili disastri.

Applicando questo metodo e ipotizzando che ogni dimensione sia un sistema, che funziona per contesto, input, processi, outcome, la misura del rischio dovrebbe essere riferita all’input, al processo, al contesto che influiscono sull’outcome,

è un metodo da sviluppare sia in senso micro che macro

Vantaggi e svantaggi: consente di disegnare scenari con probabilità associate, ovvero identificare rischi di insostenibilità se si continua con gli andamenti correnti dei comportamenti. Relativamente facile da realizzare potenzialmente in tutte le dimensioni, anche se esistono difficoltà tecniche e normative

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Metodo basato sui fattori di rischio: alcuni esempi

IstruzioneContesto: socio-economico di provenienza dello studente, …

elevati livelli di istruzione, assenza o basso mismach

lavoro/istruzione produttività

senso civico

Input: processi dell’istruzione outcomeInsegnanti

Lavoro volontario dei

genitori ed educatori

Materiali (libri…)

Capitale fisso

(edifici scolastici, computer, dotazioni…)…

Fattori di rischio: Macro: Porzione di popolazione con bassi livelli di istruzione, abbandoni scolastici (soglia critica), scarse qualifiche degli insegnanti, scarsa ricerca nelle università, scarsa integrazione tra ricerca e insegnamento, scarsa manutenzione degli edifici scolastici, elevati divari territoriali dell’istruzione in qualità e quantità, disuguaglianze nell’accesso ai servizi…

Micro: scarsa motivazione allo studio, situazioni familiari non stimolanti, …

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Metodo basato sui fattori di rischio: alcuni esempi

SaluteContesto: condizioni ambientali,

condizioni socio-economiche delle persone…

longevità

condizioni di salute fisica e mentale

autonomia funzionale

Input: processi della salute outcomePopolazione sanitàAlimentazione e stili di vita

Sistema sanitario

Ambiente circostante…

Fattori di rischio: Macro: inquinamento, cambiamenti climatici, rischi da lavoro, sistema sanitario inefficiente, ostacoli all’accesso ai servizi, squilibri da domanda e offerta dei servizi sanitari…

Micro: obesità, consumo di alcol, fumo, scarsa attività fisica, alimentazione squilibrata, mancata prevenzione…

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Metodo basato sui fattori di rischio: alcuni esempi

Lavoro e tempi di vitaContesto : quadro legislativo, sistema delle imprese …

Lavoro dignitoso ….

Input processi del mercato del lavoro OutcomeForza lavoro Livelli retributivi Qualità:

cattiva occupazioneLivelli di istruzione disoccupazioneSalute (longevità, condizioni salute fisica e mentale…) scarsa soddisfazione nel

bilanciamento lavoro-tempo libero elevato mismach istruzione/ occupazioneQuantità:struttura della popolazione attivaimmigrati…Fattori di rischio:Macro: bassi livelli di istruzione, invecchiamento della popolazione attiva, livelli retributivi bassi, cambio legislazione del mercato del lavoro o scarsa sicurezza del quadro legislativo (tipologia contrattuale), elevato lavoro a tempo determinato, mancanza di servizi per le persone con figli che lavorano, diseguaglianze di reddito, disuguaglianze nelle opportunità di occupazione tra generazioni, squilibrio da domanda e offerta, sotto-investimento in capitale umano…

Micro: strategie formative personali sbagliate, disoccupazione di lungo periodo, stili di vita pericolosi, livelli retributivi personali bassi, lavoro pericoloso e usurante, scarsa soddisfazione del lavoro, scarsa soddisfazione nel bilanciamento lavoro-tempo libero, elevato part time involontario…

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Metodo fattori di rischio: questioni aperte

1. Come si determinano gli outcome di lungo periodo e come fissiamo le soglie (attraverso un processo di condivisione pubblica?), come si definiscono le probabilità associate ai rischi? (pensare in termini di intervalli di confidenza?). Serve monitorare solo gli andamenti dei fattori di rischio o occorre fissare soglie pericolose?

2. Rischio di dimensione o rischio congiunto di più dimensioni, quindi necessità di modello/i che lega/no le varie dimensioni (ad es ambiente e salute, sanità, istruzione e mercato del lavoro). Ma, i collegamenti tra le varie dimensioni non sono certi e incerte sono spesso le direzioni di causalità. Esiste un indice composito che sintetizza i fattori di rischio (rischio globale) o almeno per dimensione (rischio di dimensione)? Vero è che se diversi fattori di rischio sono presenti nelle varie dimensioni, il rischio globale aumenta

3. Come considerare i rischi riguardanti gli aspetti delle transazioni internazionali?

4. Definire senza arbitrarietà i fattori di rischio in un contesto micro (comportamenti individuali) e in un contesto macro (intera collettività)

5. Per alcune dimensioni avremo i fattori di rischio che saranno anche o input o

outcome in altre dimensioni (circolarità delle questioni)

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Conclusioni e passi futuri

Per alcune componenti del benessere, l’approccio classico basato sulla valutazione del “capitale” e delle sue variazioni non ha un quadro teorico stabile e mostra problemi concettuali e di misurazione

Il metodo basato sui fattori di rischio per valutare la vulnerabilità dei sistemi, sia individuali che collettivi, sembra più flessibile, applicabile a tutti gli aspetti del benessere. Esso potrebbe consentire anche di evidenziare le interconnessioni tra le dimensioni e magari pervenire ad accorpamenti delle dimensioni del Bes

Gli approcci presentati non sono alternativi e possono essere composti per declinare un percorso per la misura della sostenibilità adatto a tutte le dimensioni del benessere in quanto anche una variazione dello stock di capitale potrebbe rappresentare un indicatore di rischio

Gli ambiti economico e ambientale hanno sviluppato da più lungo tempo misure di insostenibilità, attraverso l’identificazione di squilibri non sostenibili nel lungo periodo, o misure che evidenziano il raggiungimento di soglie pericolose

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Conclusioni e passi futuri

Nel definire gli outcome (what we want to sustain) è importante la discussione pubblica. A. Sen: in una società democratica e coesa le persone devono riconoscersi nei «dibattiti pubblici», ovvero devono riflettere i loro bisogni e le loro aspirazioni

In Italia si è scelta la via della condivisione e discussione pubblica: Tavolo CNEL-Istat, blog, indagini …

La Commissione scientifica, costituita presso l’Istat, e il gruppo sulla sostenibilità del BES:

Attivazione gruppo sostenibilità: prima analisi indicatori Discussione in sede Cnel e altre forme di coinvolgimento sociale (eventuale indagine sui cittadini): selezione degli outcome e indicatoriAffinamento analisi nella Commissione scientifica: selezione set indicatoriApprovazione in sede Cnel: set indicatori definitivo

Grazie per l’attenzione


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