Scheda didattica DELL’INFANZIAlanciate ogni giorno contro le ragazze e le donne: nei social, in...

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Scheda didatticaSCUOLADELL’INFANZIA

Materiali e fonti

• “Parole appuntite, parole piumate” di Anna Sarfatti e Nicoletta Costa• “C’è qualcosa di più noioso che essere una principessa rosa?”

di Raquel Dìaz Reguera, ed. Settenove• “Cenerentola e la scarpetta di pelo” di Davide Calì, ed. Sottosopra (Girangolo)

Domande fondamentali

• Ci sono parole sulle bambine (e sui bambini) che non ci piacciono?• C’è un modo diverso con cui ci piacerebbe essere chiamati, un personaggio diverso

che vorremmo diventare?

Attività

È il momento di una storia:in cerchio l’insegnante legge ad alta voce per tutti“C’è qualcosa di più noioso che essere una principessa rosa?”.

Al termine l’insegnante chiede alle bambine se anche loro vengono chiamate principessee si vestono di rosa e ai bambini come vengono chiamati loro e come loro chiamano le bambine; chiede poi se c’è un altro modo in cui si chiamano o vorrebbero essere chiamati e al tempo stessose c’è un modo che a loro proprio non piace.

L’insegnante aiuta i bambini e le bambine a comprendere che quello che non ci piace possiamo cambiarlo, come fa Cenerentola, la principessa più famosa, senza aspettare l’arrivo di un principeo di una bacchetta magica.

I bambini e le bambine sono invitati a raccontare la storia di Cenerentola e a dire cosa vorrebbero cambiare, quindi l’insegnante legge “Cenerentola e la scarpetta di pelo” e, se dovesse emergere che usano nomi antipatici per prendersi in giro, anche la �lastrocca “Nessuno ha sempre ragione”.I nomi antipatici potrebbero essere rappresentati su un cartoncino e appesi al muro e richiamatiogni volta che ritornano fuori.

La violenza (verbale) contro le bambine

Argomento 60”

"Quest'opera è soggetta alla licenza Creative Commons [ "Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate CC BY-NC-ND"] pubblicata sul sito www.paroleostili.it.

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MATERIA: Tutte

Argomento

Punto/punti del Manifesto della comunicazione non ostile

Domande fondamentali

Materiali e fonti

60’

La violenza (verbale) contro le bambine e le donne

Tutti

• Ci sono delle parole, con cui vengono descritte le bambine, che non mi piacciono e non

mi rappresentano?

• Le parole possono raccontare che pur essendo diversi abbiamo uguali diritti e possiamo

svolgere gli stessi mestieri?

• Cosa può fare ognuno di noi per cambiare i finali che non ritenie giusti?

• Il Manifesto della comunicazione non ostile

• “Sono una ragazza!” di Yasmeen Ismail, ed. Sottosopra (Giralangolo)

• “Fiabe in rosso” di Lorenzo Naia e Roberta Rossetti, VerbaVolant edizioni

• “Quante tante donne. Le pari opportunità raccontate ai bambini” di Anna Sarfatti, Mondadori

• “La dichiarazione dei diritti delle femmine” di Elisabeth Brami e Estelle Billon-Spagnol,

ed. Lo Stampatello

• “La dichiarazione dei diritti dei maschi” di Elisabeth Brami e Estelle Billon-Spagnol,

ed. Lo Stampatello

Scheda didatticaSCUOLAPRIMARIA

"Quest'opera è soggetta alla licenza Creative Commons [ "Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate CC BY-NC-ND"] pubblicata sul sito www.paroleostili.it.

Attività e/o compiti a casa

A gruppi o a coppie i bambini e le bambine sono invitati a svolgere le seguenti attività:• raccontare una o più storie di donne che si sono distinte in ambiti considerati maschili;• fare una lista di nomi di mestieri o di funzioni che un tempo non venivano declinati al femminile,

perché di fatto non venivano praticati dalle donne, ma che oggi possono e devono venir usatiapplicando il genere corretto se riferiti a una donna o a una ragazza;

• riscrivere il finale di una fiaba classica;• cercare storie di bambine e ragazze che ancora oggi devono lottare per avere gli stessi diritti dei

coetanei maschi.

Scheda didatticaSCUOLAPRIMARIA

Modalità e tempi di lavoro con gli allievi

• L’insegnante scrive alla lavagna le parole femminuccia e maschiaccio e a mo’ di brain storming invitai bambini e le bambine a dire tutto quello che queste due parole fanno venire loro in mente, quandole hanno sentite pronunciare, da chi, per esprimere cosa, se le hanno mai usate nei confronti diqualcuno. (15 minuti)

• Dopo aver raccolto le prime impressioni l’insegnante chiede ai bambini e alle bambine se ci sonoaltre parole o espressioni che vengono usate nei confronti delle bambine o di ragazze più grandi(sorelle, cugine, amiche) che a loro non piacciono e per quale motivo. (5 minuti)

• Insieme leggono e poi commentano “Sono una ragazza!”. (5 minuti)• L’insegnante divide i bambini e le bambine in piccoli gruppi e li invita a scrivere su due colonne le

caratteristiche/differenze tra maschi e femmine. (10 minuti)• I gruppi condividono le loro liste e l’insegnante li aiuta a comprendere che essere diversi non

significa avere meno opportunità e meno diritti e nessuno può decidere al posto tuo: niente èscritto per sempre, neanche le fiabe, a cui possiamo riscrivere il finale. (15 minuti)

• Ritornando all’esercizio iniziale l’insegnante aiuta i bambini e le bambine a comprendere che ilmondo si può cambiare anche attraverso le parole e presenta loro il Manifesto della comunicazione

non ostile. (10 minuti)

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MATERIA: Italiano, Arte e immagine, Tecnologia

Argomento

Punto/punti del Manifesto della comunicazione non ostile

Domande fondamentali

Materiali e fonti

60’

La violenza (verbale) contro le ragazze e le donne

Tutti

• Anche le parole possono generare violenza?

• Quali sono le parole-pietre che colpiscono più frequentemente le ragazze e le donne?

• Cosa posso fare io per fermare questo vento dell’odio?

• Il Manifesto della comunicazione non ostile

• Il monologo di Paola Cortellesi - David di Donatello 2018: (youtube.com/watch?v=4WjhLSkXqTk)

• “Uccisa dal web Tiziana Cantone. La vera storia di un femminicidio social dalla testimonianza

diretta di Maria Teresa Giglio”, di Romina Farace e Luca Ribustini, editoriale Jouvence, Milano 2019

• “Nina e i diritti delle donne” di Cecilia D’Elia, disegni di Rachele Lo Piano, Sinnos editrice

Altri materiali utili per la preparazione degli insegnanti:

• Voxdiritti - La Mappa dell’Intolleranza anno 3: la nuova radiografia dell’Italia che odia online

(https://bit.ly/2J24kcK)

• Stop alla violenza di genere. Formare per fermare (https://bit.ly/2VPOMzD)

• Manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell’informazione.

(https://bit.ly/2CcgiQj)

• Il blog di Anarkikka http://anarkikka.blogautore.espresso.repubblica.it/

• Il sessismo sul posto di lavoro? È una consuetudine (https://bit.ly/2J98PqW/)

• Il Vaccarini di catania è finalista al “Timeline Film festival” (https://bit.ly/2NNUkaL)

• Cospe Onlus: “Il linguaggio scorretto rende invisibili” (https://bit.ly/2EWRaPj)

Scheda didatticaSCUOLASECONDARIA DI 1° GRADO

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Attività e/o compiti a casa

I ragazzi e le ragazze si dividono in gruppi e ad ogni formazione viene assegnata una delle seguenti attività:• riassumere in un cartellone, che verrà poi appeso in classe a mo’ di “promemoria”, le parole-pietre

più gettonate; accanto a questo cartellone verrà appeso il Manifesto della comunicazione non ostile;• raccogliere storie da tradurre in un racconto (articolo, foto-messaggio, intervista):

alle ragazze-bersagli d’odio che vengono incontrate e che si rendono disponibili a condividerela propria dolorosa esperienza vanno naturalmente garantiti anonimato e la possibilità di nonessere riconosciute;

• realizzare uno spot che in massimo due minuti descrive il problema e invita a un comportamentoresponsabile e non ostile.

Scheda didatticaSCUOLASECONDARIA DI 1° GRADO

Modalità e tempi di lavoro con gli allievi

• L’insegnante scrive sulla lavagna la seguente frase di Camilleri: «Le parole sono pietre, sonopallottole. Bisogna saper pesare il peso delle parole e fermare il vento dell’odio.», quindi chiede airagazzi e alle ragazze, divisi in piccoli gruppi, di individuare quali sono le parole-pietre che vengonolanciate ogni giorno contro le ragazze e le donne: nei social, in Tv, nei cartelloni pubblicitari, nei testidelle canzoni di maggiore successo, soprattutto tra di loro, nelle chat di coetanei o negli scambiverbali. Dove possibile i ragazzi e le ragazze sono invitati a produrre degli esempi visivi trovati suInternet o ottenuti attraverso degli screenshot. (20 minuti)

• Terminato l’elenco i gruppi condividono i frutti del confronto e l’insegnante evidenzia sulla lavagnale parole-pietre più gettonate. (10 minuti)

• L’insegnante aiuta i ragazzi e le ragazze a comprendere che la Rete ha certamente esasperato eamplificato la violenza contro le donne (vedi ad esempio la vicenda di Tiziana Cantone), ma si trattadi un fenomeno che affonda le radici nella nostra cultura, di cui la nostra lingua è espressione:a questo punto è possibile far ascoltare la prima parte del monologo tenuto da Paola Cortellesi inoccasione dei David di Donatello (link tra i Materiali) e riguardante un elenco di parole stilato daStefano Bartezzaghi sul binomio uomo-donna. (15 minuti)

• Come possibile antidoto a questa violenza l’insegnante presenta loro il Manifesto dellacomunicazione non ostile, aiutandoli a comprendere che il cambiamento parte sempre dallaconsapevolezza e dalla responsabilità individuali: dalle parole che non dico, dalle parole che noncondivido, dalle parole che condanno. (15 minuti)

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Scheda didatticaSCUOLASECONDARIA DI 2° GRADO

MATERIA: Italiano

Argomento

Punto/punti del Manifesto della comunicazione non ostile

Domande fondamentali

Materiali e fonti

60’

La violenza (verbale) contro le donne

Tutti

• Quale ruolo hanno e possono avere le parole nel rafforzare pregiudizi e stereotipi nei confrontidelle donne?

• Quali parole possono generare violenza?• Quali parole possono contribuire a modificare lo sguardo nei confronti delle donne?

• Il Manifesto della comunicazione non ostile

• Il monologo di Paola Cortellesi - David di Donatello 2018: (youtube.com/watch?v=4WjhLSkXqTk)

• Voxdiritti - La Mappa dell’Intolleranza anno 3: la nuova radiografia dell’Italia che odia online

(https://bit.ly/2J24kcK)

• Stop alla violenza di genere. Formare per fermare (https://bit.ly/2VPOMzD)

• Manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell’informazione.

(https://bit.ly/2CcgiQj)

• Il blog di Anarkikka (http://anarkikka.blogautore.espresso.repubblica.it/)

• Il sessismo sul posto di lavoro? È una consuetudine (https://bit.ly/2J98PqW/)

• Il Vaccarini di catania è finalista al “Timeline Film festival” (https://bit.ly/2NNUkaL)

• Cospe Onlus: “Il linguaggio scorretto rende invisibili” (https://bit.ly/2EWRaPj)

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Scheda didatticaSCUOLASECONDARIA DI 2° GRADO

Attività e/o compiti a casa

Gli studenti e le studentesse sono invitati ad approfondire l’argomento attraverso alcune attività da farein vari gruppi:• cercare il significato di queste due triadi di parole: donna-madre-femmina e uomo-padre-maschio;• confrontarsi sull’elenco di parole “da bollino rosso” nato in occasione della tappa fiorentina

“Stop alla violenza di genere. Formare per fermare” a cui si possono aggiungere: tempesta emotivae eccesso di gelosia. Utili strumenti per questo tipo di approfondimento sono tra gli altri:il Manifesto di Venezia (vedi: Manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di generenell’informazione), le vignette di Stefania Anarkikka Spanò (Anarkikka)disponibili sul suo blog e sui profili social, in particolare su Instagram;

• esaminare le parole usate in alcune pubblicità sessiste, anche in quelle non necessariamente volgari eallusive (vedi ad esempio Pandora);

• analizzare le parole che fanno male sul posto di lavoro(vedi: “Il sessismo sul posto di lavoro? È una consuetudine” );

• prendendo spunto da quanto realizzato dai ragazzi del Vaccarini di Catania (vedi: “Il Vaccarini di catania èfinalista al “Timeline Film festival”) proporre degli inviti analoghi a dire di no a parole sbagliate;

• comprendere come il linguaggio scorretto può rendere invisibili le donne(vedi: “Cospe Onlus: “Il linguaggio scorretto rende invisibili”).Sono tutte attività che possono essere realizzate a casa e poi condivise in classe oppure possono costituireognuna un’ulteriore unità didattica per rispondere alle Domande fondamentali.

Modalità e tempi di lavoro con gli allievi

• Gli studenti e le studentesse vengono introdotti all’attività attraverso la visione del monologo tenuto daPaola Cortellesi in occasione della consegna dei David di Donatello (link tra i Materiali). (7 minuti)

• Al termine della visione l’insegnante pone la seguente domanda: davvero sono solo parole?Quindi invita gli studenti e le studentesse a confrontarsi sul tema e in particolare sulle ultime espressionicitate dalle altre attrici. (15 minuti)

• L’insegnante invita gli studenti e le studentesse a riflettere sul fatto che questa violenza verbale èquotidianamente all’ordine del giorno, riguarda tutti gli ambiti e talvolta coinvolge personeall’apparenza insospettabili: può fare degli esempi recenti (Iene vs Insigne, Collovati, Emma,Giulia vs Salvini ) oppure chiedere che siano gli studenti a farli. (10 minuti)

• Divisi in piccoli gruppi di max 3-4 persone gli studenti e le studentesse sono invitati a pensare sehanno mai usato parole simili o se ne sono stati destinatari, a raccontare l’episodio, soffermandosi inmodo particolare su come si sono sentiti. (10 minuti)

• Sottolineando, dati alla mano, che le donne sono le più odiate in Rete, (vedi: Vox Diritti - La Mappadell’Intolleranza anno 3), come possibile antidoto l’insegnante presenta loro il Manifesto dellacomunicazione non ostile, aiutandoli a comprendere che il cambiamento parte sempre dallaconsapevolezza e dalla responsabilità individuali: dalle parole che non dico, dalle parole che noncondivido, dalle parole che condanno. (18 minuti)