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Knowledge management in ambiente scolastico

Date post: 13-Jun-2015
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Il Knowledge management in ambiente scolastico come agente del cambiamento per innestare processi di innovazioni sostenibile.
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Knowledge Management In ambiente scolastico 22/07/2011 [email protected] Summer School Ischia Tecnodid
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Knowledge

Management

In ambiente scolastico

22/07/2011 [email protected] Summer School Ischia Tecnodid

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Che cosa è il Knowledge Management

Shift happens – i mutamenti accadono.

Il crowdsourcing.

Conoscenze tacite

Il Modello S.E.C.I. E le variazione di stato delle conoscenze.

Knowledge Management come meta-competenza per il life long learning e la cittadinanza attiva.

Geografia del knowledge Management a scuola

Normative di riferimento per il KM a scuola.

I software, gli ambienti online e i servizi web 2.0, per sviluppare processi di KM.

Strumenti di produttività personale per docenti e studenti.

Ebook e Notetaking dove nascono nuove conoscenze.

Nuove documentazioni tra social bookmarking, cloud, materiale grigio, knowledge chunk, folksonomy.

Quando il KM diventa personale.

Educational datamining (EDM) .

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La globalizzazione e l’attuale epoca dell’informazione e conoscenza massificata, sociale e interrelata, ha prodotto:

•uno sviluppo esponenziale di nuove conoscenze,

•la rapida obsolescenza di altre,

•Nuovi paesi (BRIC) che diventano i principali artefici. 22/07/2011 [email protected] 3

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Le situazioni in cui agiscono gli uomini si modificano prima che i loro modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini e procedure.

La vita liquida, come la società liquido-moderna non è in grado di conservare la propria forma o di tenersi in rotta a lungo.

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Che cos è il Knowledge Management

1. Individuare

2. Estrarre

3. Catalogarle

4. Rendere accessibili

5. Manipolare e ristrutturare

6. Riutilizzare

7. Innovare

Dove sono le conoscenze

1. Capitale umano (intangible assets – expertise)

2. Reti, relazioni e individui

3. Artefatti cognitivi (reali e virtuali)

4. Prodotti e processi

5. Documenti e documentazioni

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Catturare le informazioni e le conoscenze presenti nei

lavoratori. Tutte le conoscenze

formalizzate – anche nella forma di FAQ – sono inserite in database,

repertori o pagine gialle aziendali;

Spingere i lavoratori a generare nuove idee e

conoscenze. Tutti i lavoratori sono

stimolati a produrre nuove idee e conoscenze

incentivati anche da gratifiche e da altri

riconoscimenti;

Conservare le conoscenze tramite trasformazioni

digitali.

(data warehouse – archivio informatico, db). Nel

momento in cui un lavoratore ne ha bisogno

può accedervi e consultarli facilmente;

Distribuire le conoscenze e le informazioni. Si incoraggia, la

condivisione e la diffusione del sapere presente

nell’azienda tra i lavoratori anche tramite azioni

pseudo-formative informal

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Esplorare Cercare Riconoscere Identificare

Investigare Analizzare Sensiibilizzare Decidere

Migliorare Ristrutturare Memorizzzare Informare

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Knowledge Processing and Data Analysis Springer 2011 K. E. Wolff, D. E. Palchunov, N. G. Zagoruiko, U. Andelfinger

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Le conoscenze utilizzabili sono anche al di fuori dell’azienda

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Si tratta quasi di una forma o di un’entità biodinamica generata dal complesso degli scambi gnoseologici che si intrecciano tra loro nei tanti social network e ambienti digitali interconnessi, creano un sapere comune e condiviso transfrontaliero senza soluzione di continuità.

Un meme è un’idea, un comportamento, uno stile, una pratica che si diffonde da una persona ad un’altra, da una mente all’altra

Diffusione virale

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http://shifthappens.wikispaces.com/

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Assumere posizioni difensivistiche dello status quo, riproponendo ciò che

si è sempre fatto, con maggiore intensità e piccole

variazioni.

Rischio di obsolescenza. non soddisfano le richieste

divergenti di una società composta da individui e da

individualità sempre più complesse, dinamiche e

interrelate.

un dinamismo frenetico, per lo più etero-imposto da

interventi legislativi con cambiamenti continui. Si

tenta in questo modo, ope legis di esorcizzare i

problemi evidenziati.

Le scelte non incidono effettivamente sugli

operatori, in quanto non sono sempre condivise. Manca la fatidica massa

critica per autosostenere i cambiamenti

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la comunicazione nella madrelingua

la comunicazione nelle lingue

straniere

la competenza matematica e

competenze di base in scienza e tecnologia

la competenza digitale

Imparare ad imparare

Le competenze sociali e civiche

Lo spirito di iniziativa e

imprenditorialità

La consapevolezza ed espressione culturale

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data literacy , information literacy e knowledge literacy

Data Literacy

Information Literacy

Knowledge Literacy

«i dati che si trasformano in informazioni, le informazioni si evolvono in conoscenze, le conoscenze che si ristrutturano

fornendo nuove interpretazioni e nuove idee»

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Intangible Assets

Hidden curriculum

Capitale umano

Expertise

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Socializzazione: non è presente nessuna conversione esplicita o formalizzata, il passaggio e relativo ad uno scambio di conoscenze tacite tra persone in un contesto comune (Tutoraggio online o in presenza)

Esternalizzazione: avviene una trasformazione da tacita ad esplicita nella forma di concetti, modelli, spiegazioni. Esse sono distribuite in maniera formalizzata all’interno dell’organizzazione (esperto che spiega)

Internalizzazione: segna la trasformazione e l’interiorizzazione tra conoscenze esplicite in tacite, è quello che avviene durante il learning by doing, learning by interacting o learnig by observing. Spinge alla traduzione delle conoscenze esplicite in modelli interni e comportamenti.

Combinazione: è la tipica istruzione formale consiste in una riorganizzazione o risistemazione delle stesse conoscenze esplicite che producono nuove conoscenze (sempre esplicite)

S.E.C.I.

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«Gli uomini, mentre insegnano imparano»

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di tipo strutturale. L’instabilità degli organici è il fenomeno più diffuso nella scuola. Per diverse ragioni l’istituzione scolastica è soggetta a modifiche continue del proprio organico, ciò comporta un’instabilità annuale del personale, con la loro fuoriuscita da un’istituzione all’altra, che si aggiunge alla fisiologica perdita dovuta ai trasferimenti e ai pensionamenti.

di tipo sociologico. Da una parte l’individualismo eccessivo di alcuni spinge a non condividere con altri colleghi, per così dire, le proprie scoperte, che potrebbero arricchire tutti, dall’altra il timore di altri di mettersi in vista ed di essere giudicati, frena qualsiasi volontà di mostrare i propri lavori e le proprie acquisizioni;

di tipo tecnico e ambientale. Il più delle volte nelle istituzioni scolastiche manca il know how, per implementare repository, database e repertori, ma manca anche la volontà, per procedere ad una strutturazione documentale digitale in cui inserire: esperienze, materiale grigio, idee e conoscenze. Tali sistemi digitali sono gli unici a garantire una fruibilità e una diffusione dei contenuti facile ed immediata e diventano la base per creare una cultura condivisa di istituto.

La scuola tra amnesie e perdita di conoscenze

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il comma 2 dell’art. 25 del D. Lgs 165/01 recita: «[…]spettano al dirigente scolastico autonomi

poteri di direzione, di coordinamento e di

valorizzazione delle risorse umane e di quelle strumentali[…]»

Il comma 3 articolo 25 del D. Lgs 165/01 recita: «Nell'esercizio delle competenze di cui al comma 2, il dirigente scolastico promuove gli

interventi per assicurare la qualità dei processi formativi e la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del territorio,

per l'esercizio della libertà di insegnamento, intesa anche come

libertà di ricerca e innovazione metodologica e didattica, per

l'esercizio della libertà di scelta educativa delle famiglie e per

l'attuazione del diritto all'apprendimento da parte degli

alunni».

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Il capo II del DPR 275/99 – Autonomia didattica e organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo – è la fonte normativa del Piano di offerta formativa dell’istituzione scolastica

«Le istituzioni scolastiche, singolarmente o tra loro associate, esercitano l'autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo tenendo conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed economico delle realtà locali e curando tra l'altro: la progettazione formativa e la ricerca valutativa; la formazione e l'aggiornamento culturale e professionale del personale scolastico; l'innovazione metodologica e disciplinare; la ricerca didattica sulle diverse valenze delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e sulla loro integrazione nei processi formativi; la documentazione educativa e la sua diffusione all'interno della scuola; gli scambi di informazioni, esperienze e materiali didattici[…]».

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Già Il D.P.R. 275/99 (art. 8 e 9) delegava il Ministro a definire i tempi della flessibilità, integrando il curricolo nazionale con una parte di curricolo locale scelto e gestito dalle istituzioni scolastiche (e Regioni).

La legge 53/2003 definì la percentuale del curriculum personalizzabile al 15% per le scuole e le Regioni con una scelta disciplinare legata alla realtà locale.

Il D.M. del 28 dicembre 2005 ha aumentato al 20% la quota locale dei piani di studio.

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Quota autonomia

Spazi di flessibilità

aree indirizzo

(all. B e C)

Primo

biennio

Secondo

biennio

Ultimo

anno

Professionali 20% 25% 20% 35% 20% 40%

Tecnici 20% 20% 30% 20% 35%

Licei 20% 30% 20%

DPR 87/10 88/10 89/10 . spazi di flessibilità, invece, sono riservati esclusivamente alle aree di indirizzo; si possono aggiungere alle quote di autonomia (20%) e sono disponibili a partire dal terzo anno, nella misura del 30% nel secondo biennio e del 35% nel quinto anno. Essi consentono di articolare le aree di indirizzo per le quali il Regolamento non prevede articolazioni, ovvero di adattare le articolazioni ivi previste, con l’obiettivo di corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro, anche in relazione a particolari distretti produttivi manifatturieri».

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Si tratta di sviluppare una

forma di glocalismo gnoseologico

progettuale, il cui centro “di

comando”, di interpretazione, di

produzione e di restituzione è l’istituzione scolastica.

La scuola “locale” deve avere

consapevolezza dei propri mezzi, dei propri modi,

dei propri valori e dei propri obiettivi.

L’istituzione scolastica sviluppi un forte senso di

appartenenza, che la leghi, con spirito

creativo e innovativo, al

territorio, senza peraltro ignorare,

per questo, ciò che ne è al di fuori.

Uno sguardo che, partendo dal

locale – da quello che si è e a quello

che si vorrebbe aspirare e

diventare – ampli il proprio focus comprendendo anche il globale.

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liquidità solidità

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Dove si sviluppano le nuove conoscenze:

i commenti e le note

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EDM educational datamining

L'aumento della diffusione di ambienti di apprendimento interattivi, dei learning management system, dei sistemi di tutoring intelligenti e dei database con i risultati dei test, permettono la raccolta di enormi quantità di dati che mostrano come gli studenti apprendono, le loro

preferenze cognitive, i loro errori più comuni.

Un modo efficace e automatizzato di scoprire nuove conoscenze da tali grandi e complessi insiemi di dati è il

datamining.

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http://www.alfresco.com/community/resources/

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http://www.cynapse.com/solutions/technology-solutions/knowledge-management

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Troppe conoscenze (digitali)

Tassonomie – folksonomie –rappresentazione cloud

Web2.0 – CoP, social network e condivisione

Le conoscenze alatere – potenziali (serendipità)

Internet, email, documenti digitali, digital chunk

Connettere e selezionare per migliorare produttività personale

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Produttività personale Firefox

http://readitlaterlist.com/

http://amb.vis.ne.jp/mozilla/scrapbook/

http://www.xmarks.com/

https://addons.mozilla.org/en-US/firefox/addon/rss-ticker/

http://moodle.org/

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http://www.diigo.com/

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Adattare CMS e LMS

per raccogliere

e diffondere le

conoscenze:

•La scrittura nei blog trasforma le conoscenze implicite in esplicite

• I commenti negli articoli o nei blog creano nuove conoscenze

•L’inserimento delle pagine gialle della scuola permette di trasferire l’expertise tra le persone

• Il Social bookmarking permette di condividere le conoscenze esterne

•Gli elementi di comunicazione interattivi diffondono le conoscenze e le best practice

•Un motore di ricerca interno permette di trovare le conoscenze che servono.

•L’uso di folksonomy permette una diretta e immediata classificazione degli oggetti digitali

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