LEGGE REGIONALE CONCERNENTE: ISTITUZIONE E DISCIPLINA...

Regione Molise -41- Resoconti Consiliari

Logit consorzio stabile società a r.l. Via Ostiense 104/B 00154 Roma C.F./P.I. 11529431006

LEGGE REGIONALE CONCERNENTE: ISTITUZIONE E DISCIPLINA DELL’ATTIVITÀ RICETTIVA DELL’ALBERGO DIFFUSO” – APPROVAZIONE.

VICEPRESIDENTE MONACO

Grazie, Presidente. Prossimo punto 8 all'Ordine del giorno: “Proposta di legge n. 23, concernente:

<Disposizioni in materia di strutture ricettive. Istituzione della formula dell'albergo diffuso nella Regione

Molise>.

Prego, Consigliere.

CONSIGLIERE DI NUNZIO

Grazie, Presidente. Prima di iniziare la discussione generale, volevo dire che ritiro i vecchi emendamenti e

ne propongo altri già modificati e concordati anche con tutto il Gruppo di Maggioranza.


Se vuole consegnare gli emendamenti...


Sì, perciò dico: li consegno ed eventualmente, poi, per ciò che concerne la distribuzione, diamo il tempo

tecnico di leggerli.


Grazie. Mentre facciamo le copie, relatore, vuole illustrare la legge? Anziché... prego, Presidente.

PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA

Inconsueto però, Consigliere Cavaliere, mi è dispiaciuto il passaggio nei confronti dell'Assessore

Petraroia. Per chiarezza, dico che è un tema che non ha un riferimento a una delega specifica. Tra le altre

cose, mi dispiace che in questo momento...

(intervento fuori microfono)



PRESIDENTE DELLA GIUNTA DI LAURA FRATTURA

No, però ripeto: parliamo del fatto specifico, altrimenti rischiamo, poi, di generalizzare. Affrontiamo i

temi senza alzare il livello dello scontro, perché non credo che in questo momento la polemica ci aiuti. Per

andare nello specifico, insomma, c'è comunque il rappresentante del Governo che si è assunto, nei

confronti dei lavoratori tutti, ogni tipo di responsabilità; quindi, con senso civico, garantisco che il

Governo è ben rappresentato.


Grazie Presidente. Prego, Presidente Ioffredi, se vuole illustrare la proposta di legge.

CONSIGLIERE IOFFREDI

Grazie, Presidente. Parliamo della formula dell'albergo diffuso, che è già utilizzata, in maniera ufficiosa,

da qualche struttura già esistente sul territorio, per la quale stiamo recependo delle direttive nazionali,

utilizzate già in altre Regioni.

La proposta normativa in oggetto nasce con l'intento di fornire uno strumento rilevante, ai fini di un

modello di sviluppo rispettoso della vocazione turistica della nostra Regione. Tale formula, che è

sinonimo di turismo sostenibile e di qualità, ha trovato radicamento in tutte le Regioni che in questi anni

hanno provveduto pure a dotarsi di una normativa ad hoc.

Il tema di un'offerta ricettiva sul territorio regionale più equilibrata, innovativa e sostenibile è quanto mai

attuale per una nuova legislazione regionale in materia turistica. L'albergo diffuso è una tipologia originale

di struttura ricettiva turistica, la cui formula si è rivelata assai adatta per Comuni e borghi che ospitano

centri storici dotati di interesse culturale e, di conseguenza, in grado di ingenerare attrattività.

Proprio grazie all'autenticità della proposta, alla vicinanza delle strutture che lo compongono e alla

presenza attiva della comunità dei residenti, propone all'ospite uno stile di vita che è quello della comunità

che lo rappresenta. L'albergo diffuso nasce proprio per offrire un'esperienza di soggiorno all'interno di una



piccola comunità, di un centro storico, oppure di un borgo rurale, a cui il turismo può fornire lo stimolo

per la nascita e l'opportunità di crescita attraverso la valorizzazione dei prodotti e della cultura locali.

Parimenti, pare opportuno rimarcare che questa tipologia di offerta è indipendente dal clima e dalla

stagione; di conseguenza, l'albergo diffuso può diventare un'attività imprenditoriale fortemente

destagionalizzata, in grado, quindi, di generare indotto economico e posti di lavoro non necessariamente

legati alla stagione estiva, ma assolutamente connessi anche alle varie fasi che accompagnano la vita dei

nostri piccoli centri.

Nella predisposizione del disposto normativo, i Consiglieri proponenti hanno inteso offrire una vision di

futuro imperniata sulla sostenibilità, sul recupero dei luoghi e delle culture, e tarata su un'idea semplice:

offrire agli ospiti l'esperienza di vita di un centro storico, oppure di un borgo rurale, consentendo al turista,

attraverso un'opportuna e veicolata pubblicizzazione delle strutture e del territorio che lo ospitano, di poter

contare su veri e propri servizi alberghieri, accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni.

L'albergo diffuso, come è noto, è un albergo a tutti gli effetti, ma ha la peculiarità di aderire al territorio in

cui sorge in maniera particolarmente rispettosa del contesto ambientale ed urbano preesistenti, dal

momento che non si basa sulla costruzione di nuovi immobili, ma sull'utilizzazione e la valorizzazione del

patrimonio edilizio esistente. È un modello di sviluppo del territorio a impatto ambientale nullo, ed è in

grado di animare i centri storici, stimolando iniziative e attività di produttori locali, considerati una

componente chiave dell'offerta.

Grazie all'autenticità della proposta, alla vicinanza delle strutture componenti l'albergo, alla presenza delle

comunità con i suoi residenti, riesce a proporre non un semplice soggiorno, ma un vero e proprio stile di

vita. Il Molise possiede tutti i requisiti per dar vita a questa originale e sostenibile tipologia di ricettività

turistica, per promuovere i beni naturalistici, ambientali e culturali dei centri storici, dei borghi rurali e dei

territori. La proposta nel dettaglio, che è istituzione e disciplina dell'attività ricettiva dell'albergo diffuso,



consta di quattordici articoli. L'articolo 1 della proposta di legge evidenzia le finalità: arricchire l'offerta

turistica, recuperare il patrimonio edilizio dei centri storici, riducendo il consumo del territorio, incentivare

l'economia, evitare lo spopolamento dei piccoli Comuni.

L'articolo 2 della proposta normativa in oggetto, definisce i parametri delle strutture ricettive, denominate

albergo diffuso. Si tratta di strutture ricettive composte da almeno sette unità abitative aperte al pubblico,

dirette a fornire alloggi e servizi di tipo alberghiero, con tipologia di gestione imprenditoriale unitaria,

caratterizzata dalla localizzazione di uno o più stabili dell'ufficio di ricevimento, delle sale di uso comune

e di eventuali spazi destinati alla ristorazione, con la dislocazione delle unità abitative in due o più stabili

separati e localizzati in un contesto urbano e rurale. L'albergo diffuso può avere anche carattere tematico.

L'individuazione di determinati e specifici parametri, derivanti dalle classificazioni dei vigenti strumenti

urbanistici, attiene direttamente alle caratteristiche fondanti di questa specifica tipologia di ricettività:

centro storico e zone di particolare pregio storico-culturale. Nella predisposizione normativa, si è inteso

definire anche il contesto rurale, nel quale può essere localizzato un albergo diffuso, che viene definito di

campagna e che consente, di fatto, di normare una tipologia di offerta turistica diversa, sostenibile e di

qualità, che è comunque inquadrabile in quella oggetto della presente legge.

L'articolo 4 definisce rigorosamente i requisiti delle unità abitative dell'albergo diffuso, distinguendole in

camere e alloggi, questi ultimi dotati di uno spazio cucina autonomo. L'articolo 5 disciplina che l'esercizio

e la gestione dell'albergo diffuso siano gestiti in forma imprenditoriale; la gestione della struttura ricettiva

farà capo ad un unico soggetto giuridico, che è il responsabile della struttura. La fornitura dei servizi

diversi dalla prenotazione, dal ricevimento e dal pernottamento può essere affidata ad altri soggetti in

possesso delle autorizzazioni, previa stipula di apposite convenzioni con il titolare. L'esercizio della

struttura ricettiva è subordinato al rilascio delle autorizzazioni, come da prescrizioni nazionali.



Nell'articolo 7 della proposta di legge in oggetto vengono definite le prescrizioni edilizie che, di fatto,

caratterizzano tale formula ricettiva, che aderisce al territorio in cui sorge, ed è particolarmente rispettosa

del contesto ambientale ed urbano preesistente, dal momento che non si basa sulla costruzione di nuovi

immobili, ma sull'utilizzazione e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente. Articolo 8: i requisiti

ed i servizi minimi in dotazione dell'albergo diffuso saranno individuati con il regolamento di attuazione.

Nel caso di albergo diffuso a carattere tematico, sono previsti anche servizi aggiuntivi. L'articolo 9

rimanda alle norme e ai regolamenti vigenti per le strutture ricettive per quanto attiene gli adempimenti in

materia di pubblica sicurezza e di comunicazione dei prezzi, e dei flussi turistici a cui sono tenuti i titolari

dell'albergo diffuso. Articolo 10: è istituito l'elenco regionale degli alberghi diffusi, al quale potranno

essere iscritti i gestori delle strutture che hanno la tipologia ricettiva determinata, definendo anche i

parametri per le verifiche, operate successivamente dalla Regione Molise, al fine della conferma del

mantenimento dei requisiti per l'iscrizione stessa. Articolo 11: nella predisposizione del testo, si rimanda

alla Giunta regionale l'adozione del simbolo identificativo dell'albergo diffuso, che identifica la struttura

come rispondente ai parametri della presente legge. Articolo 12: la Regione Molise, secondo tale articolo,

potrà prevedere sostegno allo sviluppo dell'albergo diffuso con i fondi nazionali e comunitari.

Articolo 13: il regolamento di attuazione sarà approvato entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della

presente legge. Articolo 14: la presente legge entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione

nel Bollettino Ufficiale della Regione Molise. Grazie.


Grazie Presidente Ioffredi. Aspettiamo che la struttura completi le copie degli emendamenti per tutti i

Consiglieri, che poi il Consigliere Di Nunzio illustrerà.

Ci sono altri emendamenti? Prego, Presidente.



CONSIGLIERE IORIO

Credo sia lodevole l'iniziativa per la regolamentazione di un fenomeno che nel Molise, com'è stato

sottolineato, già esiste e ha dato risultati positivi piuttosto evidenti. Credo anche che l'albergo diffuso sia

una tipologia di ricezione turistica molto idonea per questa Regione, e che sia, quindi, soggetta anche a

sviluppi successivi. Certo, vanno precisati bene - ma credo che la legge lo faccia, io non ho visto tutto

l'articolato - i limiti entro i quali si distingue dagli altri interventi, come gli agriturismi, il turismo rurale

eccetera. Comunque, è una tipologia idonea che, attraverso la legge, potrebbe facilmente trovare anche

occasione di finanziamenti. Ritengo che l'oggetto della legge sia soprattutto questo.

Dopo aver letto il testo uscito dalla Commissione, però, mi rimangono due dubbi. Il prima riguarda la

questione del tematismo, perché si introduce - se così ho ben recepito - una tipologia di tipo sociosanitario

che io credo vada a snaturare agli effetti pratici l'idea di turismo vero e proprio: rischia, obiettivamente, di

trasformare queste strutture in una sorta di diffusa residenza per anziani che, poi, si confonde con altre

realtà che pure esistono e che dobbiamo ancora trattare - anche in termini di posizione e di presenze sul

territorio - per ciò che concerne la questione relativa ai confini del sociale e del sanitario. Credo che

l'albergo diffuso debba essere inteso esclusivamente come attività turistica; attività turistica di cui questa

Regione ha molto bisogno. Non dobbiamo rischiare, al di là delle buone intenzioni, di trasformarlo in

qualcos’altro perché a volte, in una legge, un cavillo e una parola rischiano di snaturare quello che è

l'obiettivo reale che si intende perseguire attraverso questa iniziativa.

Vengo al mio secondo dubbio: mi appare un po' particolare - ma è un fatto solamente tecnico - il rinvio ad

un regolamento che non si capisce da chi debba essere approvato, se dal Consiglio o dalla Giunta. Questo

punto, facendo il raffronto anche con lo statuto, bisogna definirlo meglio, in modo da evitare problemi. Se

dovesse essere la Giunta regionale, credo che sia quanto meno opportuno il coinvolgimento della

Commissione specifica, della Commissione consiliare. Il Consiglio regionale è sicuramente abilitato a



farlo, però permettetemi una riflessione meramente procedurale su questa questione, che potrebbe avere

un rilievo importante ai fini della conflittualità che potrebbe insorgere sul piano delle procedure. Quindi,

insomma, io non ho letto ancora gli emendamenti, ma credo che queste mie due precisazioni sarebbe

necessario chiarirle. Grazie.


Grazie Presidente Iorio. Ha chiesto la parola il Consigliere Manzo. Prego, Consigliere.

CONSIGLIERE MANZO

Siamo, effettivamente, attaccati alla nostra terra e a quanto possa offrire in termini di turismo e di sviluppo

sostenibile. Il Molise si presenta come un territorio - questo lo sappiamo - ricco di borghi di interesse

storico e di bellezze naturalistiche incontaminate. La nostra Regione è apprezzata anche - se non

soprattutto - per il suo variegato patrimonio di tipicità agroalimentari e di eccellenze enogastronomiche,

che la contraddistinguono per la significativa testimonianza della vita pastorale agricola dei suoi abitanti

che è in grado di offrire, grazie alla presenza di centinaia di chilometri di via d'erbe, chiamate tratturi,

condizioni adatte a raggiungere importanti quote di mercato del turismo; ciò a condizione che si riesca a

canalizzare il bisogno di domanda legata al Made in Italy. Ed è in questo contesto che nasce l'albergo

diffuso. Gli alberghi diffusi si presentano come una nuova forma di ospitalità turistica che sposa un

approccio al Made in Italy e che, quindi, punta alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e delle

tradizioni popolari. Che cos'è un albergo diffuso? Così come ha anche illustrato il collega Presidente di

Commissione? Un albergo diffuso è, sostanzialmente, due cose: un modello di ospitalità originale, e un

modello di sviluppo turistico del territorio. È già un modello che esiste: un albergo diffuso, funge quasi da

presidio sociale e anima i centri storici, stimolando iniziative e coinvolgendo i produttori locali considerati

come componente chiave dell'offerta turistica. Un albergo diffuso, infatti, grazie all'autenticità della

proposta, della vicinanza delle strutture che lo compongono e alla presenza di una comunità di residenti,



riesce a proporre, più che un soggiorno, uno stile di vita. Proprio per questo un albergo diffuso non può

nascere in borghi abbandonati. Inoltre, poiché offrire uno stile di vita è spesso indipendente dal clima -

così come riportato anche dall'associazione dell'albergo diffuso - l'albergo diffuso è fortemente

destagionalizzato; per questo può generare indotto economico e offrire un contributo al fine di evitare lo

spopolamento dei borghi. Questo è il proprio il caso molisano, dove abbiamo un turismo prettamente

stagionale e assistiamo ad un continuo spopolamento dei nostri borghi.

Noi del Movimento 5 Stelle, con l'istituzione degli alberghi diffusi, risponderemo all'esigenza di realizzare

vari punti del nostro programma: lo sviluppo di un turismo ecosostenibile, la valorizzazione dei nostri

prodotti e, quindi, il chilometro zero, attraverso convenzioni con produttori locali e piccoli artigiani, e lo

stop al consumo del territorio, ripartendo da quello che abbiamo. Con lo spirito che ci caratterizza - voi

appoggiate sempre e in maniera costruttiva le buone idee - abbiamo deciso di non presentare una nuova

proposta di legge, ma di lavorare in maniera costruttiva al fine di ottenere una legge che disciplini

l'albergo diffuso e il Molise senza stravolgere le indicazioni proposte dall'associazione Alberghi Diffusi, di

cui siamo portavoce in questa sede. A tal fine, sono stati coinvolti gli operatori attivi sul territorio - che

sono riconosciuti dall'associazione stessa - organizzando un incontro che voleva rappresentare un

momento di confronto e di stimolo, al fine di avere una legge il più condivisa possibile. A riguardo, il

confronto con gli operatori è risultato determinante per acquisire più informazioni possibili,

confrontandole anche con la normativa vigente in altre Regioni che hanno elaborato testi con la

collaborazione del Presidente dell'ADI. Abbiamo appoggiato la proposta più vicina alle indicazioni ADI, e

saremo determinati nel contrastare qualunque tipo di stravolgimento o accomodamento del concetto di

albergo diffuso. Vorrei ricordare che il dibattito, in quarta Commissione, è stato molto acceso sulla

definizione di questo nuovo modello di ospitalità diffusa. La proposta, all'inizio, prevedeva, tra le varie

forme, un albergo diffuso della terza età; definire albergo diffuso un borgo ristrutturato per offrire



assistenza parasanitaria, indicandolo come una struttura per anziani non autosufficienti, potrebbe

rappresentare uno stravolgimento del concetto di albergo diffuso, nonché generare confusione con il

modello diffuso e condiviso da tutte le altre Regioni d'Italia. Non sottovalutiamo la possibilità di prevedere

una nuova forma di ospitalità diffusa per gruppi di terza età, all'insegna del relax, del benessere e della

socialità, ma che lo si faccia abbandonando il carattere di urgenza con il quale questa legge fu presentata

all'inizio. Auspichiamo che vi sia una maggiore condivisione e partecipazione a questa proposta di legge,

che noi riteniamo importante e fondamentale per il nostro territorio, anche se solleva ulteriori perplessità il

fatto che manchi ancora una legge quadro di riordino del turismo.

Per cui, ecco, magari, anche nel pianificare la spesa o i contributi a queste forme di ospitalità diffusa, le

informazioni potrebbero risultare carenti in questo passaggio. Grazie.


Grazie Consigliere Manzo. Ha chiesto la parola il Presidente Ioffredi. Prego, Presidente.


Sì. Volevo solo rispondere riguardo alle obiezioni sollevate dal Consigliere Iorio. In realtà, soprattutto

dopo l'approvazione degli emendamenti proposti dal Consigliere Di Nunzio, non ci sarà nessun

riferimento a strutture tematiche; quindi, né rivolte alla terza età né a qualunque altra tipologia.

In realtà, in Commissione s'era parlato di introdurre degli elementi aggiuntivi, che potessero orientare un

turismo di nicchia verso questa o quell'altra struttura, ma poi è stato preferito evitare questo fattore, poiché

poteva generare confusione. Ci saranno emendamenti che elimineranno queste cose.

Inoltre, volevo sottolineare il lavoro che è stato svolto in Commissione. Come ha detto già la collega

Manzo, ci sono state numerose audizioni e credo che, alla fine, il testo della legge, modificato dagli attuali

emendamenti, sarà quanto di meglio si possa offrire. Grazie.




Grazie Presidente Ioffredi. Ci sono degli emendamenti proposti dal Consigliere Di Nunzio e dai

Consiglieri Manzo e Federico.

Prego Consigliere Di Nunzio, se ce li vuole illustrare.


Avevo preparato, precedentemente, un altro elenco di emendamenti, che poi - come vi dicevo poc'anzi -

ho ritirato e sostituito con tre emendamenti che riguardano alcune modifiche che ritenevo opportune. In

sostanza, le modifiche riguardano l'articolo 2, parte dell'articolo 3 e l'articolo 6 del regolamento licenziato

in Commissione.

Per me, l'albergo diffuso è un modello innovativo di accoglienza; un nuovo modo di fare turismo

all’interno di un sistema di ricettività turistica di qualità, utilizzando gli edifici esistenti quali potenziali

strutture ricettive, senza costruirne di nuovi e, quindi, senza che vi sia alcun impatto di tipo ambientale.

Punto di forza del modello di ospitalità diffusa è quello di promuovere uno sviluppo turistico di qualità e

nuove opportunità di impresa e lavoro, utilizzando il patrimonio edilizio esistente, e facendo leva sul

contatto diretto del turista con le autenticità del territorio. Ed è in linea con questa mia convinzione - anche

per la delega al turismo ricevuta dal Presidente Frattura - che sto cercando di lavorare anche sulla proposta

di riforma; tuttavia, ritengo opportuni anche gli emendamenti che sto per illustrare.

Il primo emendamento riguarda l'articolo 2, e precisamente il secondo comma, che ho ridefinito con la

seguente dicitura: "Possono assumere la definizione di 'Albergo Diffuso', le strutture caratterizzate dalla

centralizzazione in un unico stabile dell'ufficio ricevimento e delle sale di uso comune e dalla dislocazione

delle unità abitative, in uno o più stabili separati, comunque ricadenti nel centro storico". Questo è quanto

riguarda il comma 2.



Poi, con l'emendamento, ho chiesto che il comma 3, dell'articolo 2, venisse soppresso, e questo in linea

con quanto affermato da alcuni dei Consiglieri che mi hanno preceduto.

Quindi, questo è per quanto riguarda l'articolo 2.

Presidente, posso andare avanti con gli altri emendamenti?



Va bene. Per quanto riguarda, invece, l'emendamento sostitutivo, relativo all'articolo 3, ho voluto soltanto

riformarlo per quanto riguarda il primo rigo della proposta, in cui si legge: "L'albergo diffuso è localizzato

presso"; per me andrebbe scritto soltanto: "L'albergo diffuso è localizzato". Quindi, il "presso" va

eliminato, proprio per definire il contesto chiaro e preciso in cui va localizzato.

Nello stesso tempo, dobbiamo, anche per quanto riguarda la lettera A e in funzione di quello che abbiamo

detto con l'articolo 2, al comma 2, definire il primo rigo della suddetta lettera: "Nel centro storico e nelle

zone di particolare pregio storico - culturale". Va ridefinito secondo questa definizione.

PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Di Nunzio, la lettera B resta?


La lettera B resta, sì.

PRESIDENTE

Grazie.


Per quanto riguarda, invece, l'articolo 6, l'intero testo viene sostituito dalla seguente dicitura: "All'esercizio

dell'albergo diffuso, si applicano, in quanto compatibili, le norme di legge e i regolamenti vigenti per tutte



le strutture ricettive". Quindi, per me sono assoggettate, a tutti gli effetti, come “altre strutture di simile

destinazione”, che possono essere tranquillamente equiparate agli alberghi diffusi. Grazie.

PRESIDENTE

Prego. Chiedeva la parola il Consigliere Manzo, per illustrare i loro emendamenti, così ho la prenotazione

sul foglio. Prego, Consigliere Manzo.

CONSIGLIERE MANZO

Sì Presidente, veramente io vorrei chiedere una sospensione, in modo da poter studiare meglio gli

emendamenti proposti dal collega.

PRESIDENTE

La seduta viene sospesa per qualche minuto. Grazie.

CONSIGLIERE MANZO

Grazie.

(Il Consiglio è sospeso alle ore 17:26)



RIPRESA DEL CONSIGLIO

- ORE 18:30 -

PRESIDENTE

Consigliere Manzo prego, lei aveva chiesto la parola, aveva previsto il suo intervento, può illustrare gli

emendamenti di competenza. Prego, ne ha facoltà.

CONSIGLIERA MANZO

Sì, grazie Presidente. Condividiamo l'emendamento 2 - che comunque è stato recepito anche

nell'emendamento proposto dal collega Di Nunzio - nella seconda parte del collega Di Nunzio.

PRESIDENTE

Quindi, mi pare di capire che l'emendamento con il numero 2, il vecchio, lo ritenete assorbito dal nuovo

emendamento all'articolo 2, a firma del Consigliere Segretario Di Nunzio?

CONSIGLIERA MANZO

Sì, esatto.

PRESIDENTE

È giusto? Grazie. Quindi, è ritirato l'emendamento con il numero 2.

CONSIGLIERA MANZO

Posso?

PRESIDENTE

Prego.

CONSIGLIERA MANZO

Avevamo un ultimo emendamento: l'emendamento numero 5 all'articolo 8. È una conseguenza

dell'emendamento che abroga il comma 3, dell'articolo 2, in quanto l'articolo 8 cita: “L'albergo diffuso



offre servizi minimi ed è in possesso di dotazioni, impianti e attrezzature alla cui individuazione si

provvede con il regolamento di attuazione della presente legge - nel caso di alberghi diffusi a carattere

tematico - di cui al comma 3 dell'articolo 2”. Noi, nella nostra proposta, proponevamo l'abrogazione del

comma 3 dell'articolo 2; di conseguenza, proponiamo anche la modifica all'articolo 8.

PRESIDENTE

Quindi, andate ad eliminare il secondo periodo dell'articolo 8?

CONSIGLIERA MANZO

Secondo periodo dell'articolo 8.

PRESIDENTE

Bene. Ha completato la sua illustrazione? Prego, Consigliere Di Nunzio, ne ha facoltà.


Questa breve sospensione è servita...

PRESIDENTE

Un attimo solo, Consigliere Di Nunzio. Mi chiede la parola il Consigliere Iorio.

CONSIGLIERE IORIO

Sì, ma rapidamente, Presidente.

PRESIDENTE

Prego, ne ha facoltà.

CONSIGLIERE IORIO

Naturalmente non ha influenza sul voto, che è favorevole. Però, tengo a sottolineare questo aspetto, che

abbiamo discusso a lungo e che riguarda la questione dei centri storici. Siccome la norma nazionale fa

riferimento per lo più ai centri storici, ho voluto ricordare al relatore dell'emendamento che, da Sindaco,



ebbi molte difficoltà ad utilizzare un finanziamento pubblico per la ristrutturazione di un teatro, perché la

legge nazionale prevedeva la ristrutturazione nei centri storici e questo albergo era ai confini del centro

storico - così come previsto dal Piano Regolatore. Quindi, non potei utilizzare quel finanziamento

cospicuo - parlo per Isernia - perché, purtroppo, dalla planimetria risultava al confine, ma non nel centro

storico. La norma nazionale che definisce gli alberghi diffusi dice: “Per lo più nei centri storici”; ritengo

che si dovrebbe, quanto meno, ripetere questa norma. Lo dico perché nel caso in cui un imprenditore,

avendone la disponibilità, volesse utilizzare questa iniziativa ai margini del centro storico o magari al

confine del centro storico stesso, sarebbe bloccato da questa nostra previsione eccessivamente rigida. Lo

dice la norma nazionale. Non capisco perché noi la dobbiamo limitare in questa maniera. È un'attività

imprenditoriale, quindi, ritengo che così facendo andremmo a complicare - eventualmente - una possibile

iniziativa.

PRESIDENTE

Prego, mi chiedeva la parola il Presidente Ioffredi. Prego, Presidente.


In realtà, noi la dicitura “Centro storico” la abbiamo introdotta proprio per evitare problemi di questo tipo.

In un primo momento era stato scritto “Nella zona A”. Le zone A, come è venuto a raccontarci il Sindaco

di Pescopennataro, alcune volte comprendono pochissimi edifici nei dintorni del Palazzo Ducale, del

Castello. Ciò, quindi, impedirebbero di utilizzare l'albergo diffuso in tutta la parte storica della città. Forse,

se ci dovesse essere - francamente, confesso la mia ignoranza - identificazione con zona A e centro

storico, potremmo sostituire questa dicitura. Al posto di “Per lo più” - a me non piacciono molto queste

diciture non bene identificate - inserire “Nella zona di interesse storico”, perché zona di interesse storico

non è più identificata con la zona A. Però a me, insomma...



PRESIDENTE

Penso che, urbanisticamente, non dica nulla di definito, quello che sta dicendo lei.


Ma non deve “dire”. Io vorrei dare questa elasticità. Vorrei che l'albergo diffuso fosse localizzato in una

zona di interesse storico, altrimenti, stando alla norma, nulla vieterebbe di mettere un albergo diffuso nella

zona di Vazzieri di Campobasso. Mi sembra che questa sarebbe una forzatura, però...



Non alle Torri, naturalmente. Però, insomma, se si potesse introdurre una definizione che lega

l’ubicazione degli alberghi diffusi alle zone di interesse storico delle città o dei Comuni, forse non

snatureremmo tanto questa legge. Va bene non legarla troppo alla zona A o alla zona identificata come

centro storico, però sarebbe il caso di trovare una formula per farla restare nella zona. Voglio dire: a

Campobasso se un albergo diffuso fosse nella zona murattiana della città, andrebbe bene lo stesso, anche

se quella, tecnicamente, non è il centro storico di Campobasso; centro storico che, probabilmente, si ferma

alle mura di San Leonardo.

PRESIDENTE

Pur condividendo il suo intervento, credo che bisogna, poi, darle una connotazione di carattere urbanistico.

Prego, Consigliere Di Nunzio mi chiedeva la parola. Prego.


Dicevo che la pausa è si servita per ridefinire l'articolo 2, ma annuncio anche che ritiro l'articolo 6. Quindi,

lasciamo quello che precedentemente era stato approvato dalla Commissione.

PRESIDENTE

Un attimo solo. Allora, lei ritira l'emendamento identificato con il numero 1?




No.

PRESIDENTE

Con il numero 4?


Con il numero 4.

PRESIDENTE

Quindi ritirato?


Sì.

PRESIDENTE

E poi?


La proposta di emendamento all'articolo 2 l’abbiamo riformulata. Vi leggo l’emendamento. È quello che,

poi, è stato distribuito in copia.

PRESIDENTE

E, quindi, ritira questo identificato con il numero 1, sostituendolo con questo?


Sì.

PRESIDENTE

Quindi, sostituito?


Sostituito.



PRESIDENTE

Prego.


Per cui al comma 2, dell'articolo 2, abbiamo ridefinito secondo questa definizione: “Possono assumere la

definizione di albergo diffuso le strutture ricettive caratterizzate dal fornire alloggi in stabili separati,

vicini tra loro, ubicati in centri storici o borghi rurali e comunque collocati a breve distanza da un edificio

centrale nel quale sono offerti servizi di ricevimento, portineria e di altri eventuali servizi accessori". Al

punto 2, il comma 3 dell'articolo 2 viene soppresso, mentre rimane la modifica che avevo proposto per

quanto riguarda l'articolo 3. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Segretario Di Nunzio. Ci sono altri interventi?

Allora, ci fermiamo due minuti? Consigliere Segretario, se lei è disposto... ma proprio due minuti esatti,

altrimenti andiamo avanti, oppure la rimandate in Commissione, se ci sono particolari problemi. Perfetto,

allora due minuti di sospensione.

(Il Consiglio è sospeso alle ore 18.44)



RIPRESA DEL CONSIGLIO

- Ore 18:55 -

PRESIDENTE

Colleghi, prendiamo posto. Allora, è pervenuta una modifica alla proposta di emendamento all'articolo 2.

Leggo l’emendamento, così come è stato modificato dal Consigliere proponente: "Possono assumere la

definizione di albergo diffuso le strutture ricettive caratterizzate dal fornire alloggi in stabili separati,

collocati a breve distanza da un edificio centrale, nel quale sono offerti servizi di ricevimento, ambienti

comuni ed eventuali servizi accessori". Il comma 3, dell'articolo 2, viene soppresso.

Quindi, è questa la nuova formulazione.

Abbiamo terminato con l'illustrazione degli emendamenti. Passiamo alla votazione della proposta di legge

regionale numero 23, concernente: "Disposizioni in materia di strutture ricettive, istituzione della formula

dell'albergo diffuso nella Regione Molise", modificato in: "Istituzione e disciplina dell'attività ricettiva

dell'albergo diffuso.".

Articolo 1. Non ci sono emendamenti. Ci sono interventi? Nessuna dichiarazione di voto.

Pongo in votazione l'articolo 1, “Finalità”.

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva.

(Il Consiglio approva)



PRESIDENTE

Articolo 2, c'è l'emendamento identificato col numero 1, così come letto e agli atti di questo Consiglio. Ci

sono interventi? Dichiarazioni di voto?

Pongo in votazione l'emendamento identificato con il numero 1.

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva.


PRESIDENTE

Pongo in votazione l'articolo 2, così come emendato.

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva.


PRESIDENTE

Articolo 3. C'è l'emendamento identificato con il numero 3. Ci sono interventi sull'emendamento? Nessun

intervento. Dichiarazioni di voto? Nessuna.



Favorevoli all'emendamento?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva l'emendamento.


PRESIDENTE

Pongo in votazione l'articolo 3, così come emendato.

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva l'articolo 3.


PRESIDENTE

Articolo 4, non vi sono emendamenti. Ci sono interventi? Dichiarazioni di voto? “Capacità ricettive e

requisiti dimensionali delle unità abitative.”

Pongo in votazione.

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?



L'Aula approva.


PRESIDENTE

Articolo 5, “Gestione dell'albergo diffuso”. Non ci sono emendamenti. Ci sono interventi?

Pongo in votazione l'articolo 5.

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva.


PRESIDENTE

All'articolo 6 c'è un emendamento? No, è stato ritirato.

“Esercizio dell'attività”. Ci sono interventi per dichiarazione di voto? Nessun intervento.


Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva.




PRESIDENTE

Articolo 7, “Prescrizioni”. Ci sono interventi? Dichiarazioni di voto? Nessuno.


Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva.


PRESIDENTE

Articolo 8, “Requisiti e servizi minimi”. C'è un emendamento illustrato dalla Consigliera Manzo,

sostitutivo e modificativo, perché si propone di abolire la parte finale, il secondo comma.

Favorevoli all'emendamento identificato con il numero 5?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva l'emendamento con il numero 5.




PRESIDENTE

Pongo in votazione l'articolo 8, così come emendato, “Requisiti e servizi minimi”.

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?



PRESIDENTE

Articolo 9, “Rinvio a norme di settore”.

Ci sono interventi? Nessun intervento, nessuna dichiarazione di voto?


Favorevoli?

Contrari?

Rinvio a norme di settore.

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?





PRESIDENTE

Articolo 10, “Elenco degli alberghi diffusi”. Ci sono interventi? Dichiarazioni di voto?


Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva.


PRESIDENTE

Articolo 11, “Simbolo identificativo dell'attività di albergo diffuso”. Interventi? Dichiarazioni di voto?


Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva.


PRESIDENTE

Articolo 12, “Interventi a sostegno dell'albergo diffuso”. Interventi? Dichiarazioni di voto?




Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva.


PRESIDENTE

Articolo 13, “Regolamento di attuazione”. Ci sono interventi? Dichiarazioni di voto? Ha bisogno della

parola, Presidente?

CONSIGLIERE IORIO

Una richiesta tecnica. Cioè, il regolamento di attuazione: “Entro sessanta giorni dalla data di entrata in

vigore della presente legge, è approvato il relativo regolamento di attuazione". È questo? O continua?

PRESIDENTE

No, no, è questo.

CONSIGLIERE IORIO

Dicevo, credo che bisogna precisare se è delegata la Giunta o no.

PRESIDENTE

Allora, faccio una precisazione: non è possibile a statuto vigente fare qualsiasi aggiunta modificativa

rispetto a questo.

CONSIGLIERE IORIO

No, se c'è una delega specifica, sì.



PRESIDENTE

Non può...

(vari interventi fuori microfono)

CONSIGLIERE IORIO

Va bene, quindi, si intende Consiglio.

PRESIDENTE

Presidente, lei me lo insegna, il potere regolamentare, oggi, a statuto vigente, è ancora in capo al

Consiglio. Non possiamo derogare a quanto normativamente previsto.

CONSIGLIERE IORIO

Abbiamo precedenti di regolamenti approvati su delega della Giunta... cioè, su delega del Consiglio.


CONSIGLIERE IORIO

Va bene, basta non chiamarli regolamenti. Norme attuative, su delega della Giunta, insomma... era per

velocizzare.

PRESIDENTE

Allora, pongo in votazione l'articolo 13.

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva.




PRESIDENTE

Articolo 14, “Entrata in vigore”. Ci sono interventi? Nessun intervento.


Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva.


PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto, ci sono richieste di intervento sull'intero testo?

Non ci sono dichiarazioni di voto?

Allora, pongo in votazione l'intero testo della proposta di legge regionale numero 23, con il titolo

modificato in Commissione: "Istituzione e disciplina dell'attività ricettiva dell'albergo diffuso".

Favorevoli?

Contrari?

Astenuti?

L'Aula approva all'unanimità.


Date post:	25-Jun-2020
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LEGGE REGIONALE CONCERNENTE: ISTITUZIONE E DISCIPLINA...

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