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Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 42

Date post: 22-Mar-2016
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Professione Veterinaria è un settimanale specializzato rivolto a Medici Veterinari e operatori del settore
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006 SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE Anno 3, numero 42 dal 27 novembre al 3 dicembre 2006 Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano Concessionaria esclusiva per la pubblicità E.V. srl - Cremona la VETERINARIA PR O FESSI O NE 422 ORGANO DI INFORMAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MEDICI VETERINARI ITALIANI A.N.M.V.I. ANTITRUST La FNOVI ha espresso “discreto otti- mismo” sulla possibilità di chiudere con l’Antitrust entro febbraio del prossimo anno. Gli impegni assunti dall’Ordine di Torino sono tesi: ad a- brogare col 30 novembre le tariffe mi- nime, a consentire ai propri iscritti la pubblicità sul tipo di servizi offerti e sui costi delle prestazioni, a non ri- presentare in futuro minimi tariffari; a non avviare procedimenti disciplinari o se già avviati di disporne l’archivia- zione. Gli impegni presentati dalla FNOVI riguardano la sostituzione en- tro il 1° dicembre 2006 di tutti gli arti- coli del codice interessati dal Decre- to Bersani. www.agcm.it ECM Un comitato paritetico Governo-Re- gioni definirà le nuove regole ECM. Intanto il Ministro della Salute Livia Turco ha raggiunto l’intesa con gli as- sessori regionali per la proroga di sei mesi dell’attuale sistema di educazio- ne continua in medicina. CSS Si è insediato il nuovo Consiglio Su- periore di Sanità che ha eletto come presidente Franco Cuccurullo, retto- re dell’Università di Chieti. A presie- dere la quarta Sezione Nutrizione, a- limenti e sicurezza alimentare, ani- mali e veterinaria sarà il professor Stefano Cinotti, Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Bologna. BIOETICA Sarà ricostituito a breve il Comitato di Bioetica istituito dal 1990 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nella rosa dei nomi al vaglio di Palaz- zo Chigi figura Pasqualino Santori in rappresentanza della veterinaria. RISO OGM Il Sottosegretario Gian Paolo Patta ha apprezzato l’adozione volontaria da parte delle principali aziende italiane del marchio “riso italiano” sull’etichet- ta dei loro prodotti. Sebbene tale marchio garantisca che il riso è pro- dotto in Italia esclusivamente con va- rietà italiane, il Sottosegretario ha au- spicato l’adozione di un’etichetta che fornisca informazioni più chiare ai consumatori in modo da consentire una maggiore consapevolezza nella scelta dei prodotti alimentari. CINA “Finalmente abbiamo ottenuto il via li- bera all’esportazione dei nostri pro- sciutti in Cina”. Soddisfazione è stata espressa del Ministro de Castro nel corso della sua visita a Pechino: “Ci è stato confermato il risultato positivo della visita compiuta in Italia da ispet- tori cinesi sono stati riconosciuti altri ventisette prosciuttifici e quattro ma- celli, che a breve potranno esportare in Cina prosciutto crudo, con partico- lare riferimento al Parma e al San Da- niele”. DIRIGENTI Si è costituita la prima associazione sindacale dei Direttori delle Aziende Sanitarie, ospedaliero-universitarie, Irccs, Consorzi e Agenzie operanti in sanità. Obiettivo: promuovere la valo- rizzazione del management azienda- le della sanità. L’associazione aderirà alla Confederazione Italiana Dirigenti di Azienda. Il presidente è Luigi D E- lia, direttore generale dell’Azienda o- spedaliera San Giovanni Addolorata di Roma. Brevi www.vet.journal.it vet.journal - aggiornamento scientifico permanente on-line Presentati i lavori della Commissione ANMVI La Commissione Qualità: da sin. in piedi Paolo Bossi (Presidente), Marco Melosi, Francesco Carrani e Andrea Cereser; seduti da sin. Marco Viotti, Silvia Tramon- tin e Andrea Verme. Eletti i nuovi vertici dell’ENPAV S arà Gianni Mancuso a guidare l’ENPAV nei prossimi cinque anni. A- lessandro Lombardi, non riconfermabile per regolamento elettorale, dopo 10 anni lascia la Presidenza, ma rimarrà nel Consiglio di Amministra- zione come rappresentante dei pensionati. I Delegati provinciali dell’Ente di previdenza dei veterinari sono stati convocati a Roma sabato 25 novembre per eleggere le cariche istituzionali dell’Ente. Questi i risultati: Presidente: On. dr. Gianni Mancuso, Vicepresidente uscente, di Novara; Vicepresiden- te: dr. Tullio Paolo Scotti, Consigliere d’Amministrazione uscente, di Roma, che alla pari del Presidente uscente, dr. Alessandro Lombardi, è risultato il leader in fatto di voti di preferenza; Consiglieri d’Amministrazione: dr. Gio- vanni Cottignoli, di Ravenna; dr. Oscar Gandola, Consigliere d’Ammini- strazione uscente, di Como e Lecco; dr. Gianfranco Gili, Consigliere d’Am- ministrazione uscente, di Genova; dr. Francesco Sardu, Consigliere d’Am- ministrazione uscente, di Oristano; dr. Alberto Schianchi, di Parma; dr. A- lessandro Lombardi, in rappresentanza dei pensionati, Presidente uscente (non riconfermabile in quanto pensionato), di Torino. Componenti del Colle- gio dei Sindaci: dr. Pino Gualtieri, riconfermato nella medesima carica, di Roma; d.ssa Donatella Beer (supplente), Delegato provinciale del VCO; dr. Ruggero Benassi, in rappresentanza dei pensionati, riconfermato nella me- desima carica, di Modena; dr. Rodolfo Graziani, in rappresentanza dei pen- sionati (supplente), di Forlì. “Sarà un ingresso soft - ha dichiarato Mancuso, precisando che l’incarico verrà effettivamente assunto quando il Decreto di nomina ministeriale formalizzerà le nuove cariche istituzionali dell’Ente - c’è quindi tutto il tempo per il passaggio delle consegne. Sono fortunato perché ho una bella squadra fatta di Colleghi di valore, perchè potrà continuare a contare su una risorsa preziosa come Alessandro Lombardi che ha accetta- to di restare come consigliere e perchè posso contare sulla vice presidenza di Tullio Paolo Scotti, un Collega molto preparato e da dieci anni presente e attivo all’interno dell’Ente. Spero di essere all’altezza di chi mi ha preceduto - ha continuato Mancuso - e spero di fare altrettanto bene. La previdenza è una materia in evoluzione, ma la sostenibilità e la dignità delle pensioni de- vono continuare ad essere i punti fermi della politica gestionale dell’Ente, che, fra l’altro in questi anni, grazie al mio predecessore, ha anche visto mol- tiplicare il proprio patrimonio”. Caloroso il saluto dell’Assemblea al Presidente uscente Alessandro Lom- bardi: “Sono particolarmente lieto del saluto che l’Assemblea dei Delegati mi ha riservato manifestando affettuosamente la propria stima nel mio ope- rato decennale - ha detto Lombardi - Credo di aver fatto un buon lavoro e ho accettato di rimanere consigliere dell’Ente, per continuare a dare il mio contributo se ci sarà bisogno di me. Sono lieto che a succedermi sia Gianni Mancuso - ha proseguito il Presidente uscente - un Collega che ha sempre dimostrato di essere molto vicino alla professione e all’Ente. Sono certo che continuerà a conciliare l’impegno parlamentare con la nuova nomina”. La Presidenza sarà affiancata dal Vice Presidente Tullio Paolo Scotti, “che ha meritatamente riscosso grande consenso - sottolinea Lombardi - e che mi ha affiancato attivamente per dieci anni e saprà affiancare egregiamente il nuovo Presidente”. Alessandro Lombardi ricoprirà, all’interno del consiglio di Amministrazione dell’ENPAV, l’incarico di rappresentante dei pensionati: “c’è ancora molto da fare - aggiunge - in questi anni l’ENPAV ha sviluppato molti progetti, si è am- modernato, ha cercato di essere più dinamico e più vicino ai professionisti. Mi auguro di veder presto realizzato - conclude Lombardi - il progetto della pensione modulare”. La sfida della qualità Dalle buone pratiche veterinarie alla certificazione volontaria A PAG. 3 Dir. San. Emanuele Minetti - Medico Veterinario Aut. Reg. Lombardia DRL 15/MI-200.3/1740 11/07/78 - ASL Prot. 9/5A/NN Rif 4.502 ISO 9001:2000 Da un po' di tempo, sulla Vetlink, ap- paiono interventi di alcuni colleghi che, pur ammettendo ed apprezzan- do il grosso lavoro che l'ANMVI svol- ge a difesa e sostegno di tutta la ca- tegoria, ne lamentano la scarsa "de- mocrazia" gestionale e decisionale. L'ANMVI è nata come Federazione di associazioni che dopo una deci- sione del loro Consiglio e l'approva- zione dell'assemblea, sempre molto ampia e normalmente all'unanimità, si sono federate per costituire una nuova associazione a cui delegare la rappresentanza per gli aspetti e le problematiche professionali già pre- viste fra i loro obiettivi statutari. Se questa procedura fosse antidemo- cratica lo sarebbero anche la mag- gior parte delle nazioni che si basa- no su una democrazia delegata o in- diretta, o a maggior ragione tutti gli stati che hanno una struttura federa- tiva. Per questo, tali critiche, pur ri- spettandole nella piena libertà di pensiero, ci sembrano veramente infondate, come quelle che insisto- no su una scarsa condivisione deci- sionale su progetti di grande rilevan- za per la categoria. Ogni nuovo progetto che l'ANMVI propone, passa in realtà attraverso vari momenti decisionali: Consiglio ANMVI, consulenti e tecnici esterni, commissioni specifiche, Consiglio nazionale, Anmvi regionali ed altri momenti di confronto con rappre- sentanti degli Ordini, della FNOVI ed esponenti istituzionali e politici. Cer- tamente non sono coinvolti i 24.500 iscritti agli Ordini ma sicuramente al- cune centinaia di colleghi che han- no ruoli in diverse associazioni o en- ti in rappresentanza di migliaia di ve- terinari. Inoltre l'ANMVI comunica re- golarmente, nelle diverse fasi opera- tive, tutti i progetti e le iniziative at- traverso il quotidiano online @nm- viOggi (quasi 9.000 indirizzi) e la ri- vista Professione Veterinaria (17.000 copie) ed è sempre pronta a valuta- re con molta attenzione ogni propo- sta, modifica o suggerimento che ar- riva al Consiglio. Sabato 18 novem- bre, per dare a tutti la possibilità di intervenire su due temi di grande in- teresse proposti negli ultimi giorni: Certificazione delle strutture e ANM- VI per i titolari di struttura, è stata or- ganizzata una giornata di Consulta- zione aperta invitando tutti i veterina- ri a parteciparvi. C'erano solo i soliti noti. Democrazia è anche partecipazione! DEMOCRAZIA È PARTECIPAZIONE
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Page 1: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 42

006SETTIMANALE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Anno 3, numero 42 dal 27 novembre al 3 dicembre 2006Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art. 1, comma 1, DCB MilanoConcessionaria esclusiva per la pubblicità

E.V. srl - Cremona

laVETERINARIAPROFESSIONE

422ORGANO DI INFORMAZIONE

DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE

MEDICI VETERINARI ITALIANIA.N.M.V.I.

ANTITRUSTLa FNOVI ha espresso “discreto otti-mismo” sulla possibilità di chiuderecon l’Antitrust entro febbraio delprossimo anno. Gli impegni assuntidall’Ordine di Torino sono tesi: ad a-brogare col 30 novembre le tariffe mi-nime, a consentire ai propri iscritti lapubblicità sul tipo di servizi offerti esui costi delle prestazioni, a non ri-presentare in futuro minimi tariffari; anon avviare procedimenti disciplinario se già avviati di disporne l’archivia-zione. Gli impegni presentati dalla FNOVI riguardano la sostituzione en-tro il 1° dicembre 2006 di tutti gli arti-coli del codice interessati dal Decre-to Bersani. www.agcm.it

ECMUn comitato paritetico Governo-Re-gioni definirà le nuove regole ECM.Intanto il Ministro della Salute LiviaTurco ha raggiunto l’intesa con gli as-sessori regionali per la proroga di seimesi dell’attuale sistema di educazio-ne continua in medicina.

CSSSi è insediato il nuovo Consiglio Su-periore di Sanità che ha eletto comepresidente Franco Cuccurullo, retto-re dell’Università di Chieti. A presie-dere la quarta Sezione Nutrizione, a-limenti e sicurezza alimentare, ani-mali e veterinaria sarà il professorStefano Cinotti, Preside della Facoltàdi Medicina Veterinaria di Bologna.

BIOETICASarà ricostituito a breve il Comitato diBioetica istituito dal 1990 presso laPresidenza del Consiglio dei Ministri.Nella rosa dei nomi al vaglio di Palaz-zo Chigi figura Pasqualino Santori inrappresentanza della veterinaria.

RISO OGMIl Sottosegretario Gian Paolo Patta haapprezzato l’adozione volontaria daparte delle principali aziende italianedel marchio “riso italiano” sull’etichet-ta dei loro prodotti. Sebbene talemarchio garantisca che il riso è pro-dotto in Italia esclusivamente con va-rietà italiane, il Sottosegretario ha au-spicato l’adozione di un’etichetta chefornisca informazioni più chiare aiconsumatori in modo da consentireuna maggiore consapevolezza nellascelta dei prodotti alimentari.

CINA“Finalmente abbiamo ottenuto il via li-bera all’esportazione dei nostri pro-sciutti in Cina”. Soddisfazione è stataespressa del Ministro de Castro nelcorso della sua visita a Pechino: “Ciè stato confermato il risultato positivodella visita compiuta in Italia da ispet-tori cinesi sono stati riconosciuti altriventisette prosciuttifici e quattro ma-celli, che a breve potranno esportarein Cina prosciutto crudo, con partico-lare riferimento al Parma e al San Da-niele”.

DIRIGENTISi è costituita la prima associazionesindacale dei Direttori delle AziendeSanitarie, ospedaliero-universitarie,Irccs, Consorzi e Agenzie operanti insanità. Obiettivo: promuovere la valo-rizzazione del management azienda-le della sanità. L’associazione aderiràalla Confederazione Italiana Dirigentidi Azienda. Il presidente è Luigi D E-lia, direttore generale dell’Azienda o-spedaliera San Giovanni Addoloratadi Roma.

Brevi

www.vet.journal.it vet.journal - aggiornamento scientifico permanente on-line

Presentati i lavori della Commissione ANMVI

La Commissione Qualità: da sin. in piedi Paolo Bossi (Presidente), Marco Melosi,Francesco Carrani e Andrea Cereser; seduti da sin. Marco Viotti, Silvia Tramon-tin e Andrea Verme.

Eletti i nuovi vertici dell’ENPAV

Sarà Gianni Mancuso a guidare l’ENPAV nei prossimi cinque anni. A-lessandro Lombardi, non riconfermabile per regolamento elettorale,

dopo 10 anni lascia la Presidenza, ma rimarrà nel Consiglio di Amministra-zione come rappresentante dei pensionati. I Delegati provinciali dell’Ente diprevidenza dei veterinari sono stati convocati a Roma sabato 25 novembreper eleggere le cariche istituzionali dell’Ente. Questi i risultati: Presidente:On. dr. Gianni Mancuso, Vicepresidente uscente, di Novara; Vicepresiden-te: dr. Tullio Paolo Scotti, Consigliere d’Amministrazione uscente, di Roma,che alla pari del Presidente uscente, dr. Alessandro Lombardi, è risultato illeader in fatto di voti di preferenza; Consiglieri d’Amministrazione: dr. Gio-vanni Cottignoli, di Ravenna; dr. Oscar Gandola, Consigliere d’Ammini-strazione uscente, di Como e Lecco; dr. Gianfranco Gili, Consigliere d’Am-ministrazione uscente, di Genova; dr. Francesco Sardu, Consigliere d’Am-ministrazione uscente, di Oristano; dr. Alberto Schianchi, di Parma; dr. A-lessandro Lombardi, in rappresentanza dei pensionati, Presidente uscente(non riconfermabile in quanto pensionato), di Torino. Componenti del Colle-gio dei Sindaci: dr. Pino Gualtieri, riconfermato nella medesima carica, diRoma; d.ssa Donatella Beer (supplente), Delegato provinciale del VCO; dr.Ruggero Benassi, in rappresentanza dei pensionati, riconfermato nella me-desima carica, di Modena; dr. Rodolfo Graziani, in rappresentanza dei pen-sionati (supplente), di Forlì. “Sarà un ingresso soft - ha dichiarato Mancuso,precisando che l’incarico verrà effettivamente assunto quando il Decreto dinomina ministeriale formalizzerà le nuove cariche istituzionali dell’Ente - c’èquindi tutto il tempo per il passaggio delle consegne. Sono fortunato perchého una bella squadra fatta di Colleghi di valore, perchè potrà continuare acontare su una risorsa preziosa come Alessandro Lombardi che ha accetta-to di restare come consigliere e perchè posso contare sulla vice presidenzadi Tullio Paolo Scotti, un Collega molto preparato e da dieci anni presente eattivo all’interno dell’Ente. Spero di essere all’altezza di chi mi ha preceduto- ha continuato Mancuso - e spero di fare altrettanto bene. La previdenza èuna materia in evoluzione, ma la sostenibilità e la dignità delle pensioni de-vono continuare ad essere i punti fermi della politica gestionale dell’Ente,che, fra l’altro in questi anni, grazie al mio predecessore, ha anche visto mol-tiplicare il proprio patrimonio”. Caloroso il saluto dell’Assemblea al Presidente uscente Alessandro Lom-bardi: “Sono particolarmente lieto del saluto che l’Assemblea dei Delegatimi ha riservato manifestando affettuosamente la propria stima nel mio ope-rato decennale - ha detto Lombardi - Credo di aver fatto un buon lavoro eho accettato di rimanere consigliere dell’Ente, per continuare a dare il miocontributo se ci sarà bisogno di me. Sono lieto che a succedermi sia GianniMancuso - ha proseguito il Presidente uscente - un Collega che ha sempredimostrato di essere molto vicino alla professione e all’Ente. Sono certo checontinuerà a conciliare l’impegno parlamentare con la nuova nomina”. LaPresidenza sarà affiancata dal Vice Presidente Tullio Paolo Scotti, “che hameritatamente riscosso grande consenso - sottolinea Lombardi - e che miha affiancato attivamente per dieci anni e saprà affiancare egregiamente ilnuovo Presidente”.Alessandro Lombardi ricoprirà, all’interno del consiglio di Amministrazionedell’ENPAV, l’incarico di rappresentante dei pensionati: “c’è ancora molto dafare - aggiunge - in questi anni l’ENPAV ha sviluppato molti progetti, si è am-modernato, ha cercato di essere più dinamico e più vicino ai professionisti.Mi auguro di veder presto realizzato - conclude Lombardi - il progetto dellapensione modulare”.

La sfidadellaqualitàDalle buone pratiche veterinarie alla certificazione volontaria A PAG. 3

Dir. San. Emanuele Minetti - Medico VeterinarioAut. Reg. Lombardia DRL 15/MI-200.3/1740 11/07/78 - ASL Prot. 9/5A/NN Rif 4.502

ISO 9001:2000

Da un po' di tempo, sulla Vetlink, ap-paiono interventi di alcuni colleghiche, pur ammettendo ed apprezzan-do il grosso lavoro che l'ANMVI svol-ge a difesa e sostegno di tutta la ca-tegoria, ne lamentano la scarsa "de-mocrazia" gestionale e decisionale.L'ANMVI è nata come Federazionedi associazioni che dopo una deci-sione del loro Consiglio e l'approva-zione dell'assemblea, sempre moltoampia e normalmente all'unanimità,si sono federate per costituire unanuova associazione a cui delegarela rappresentanza per gli aspetti e leproblematiche professionali già pre-viste fra i loro obiettivi statutari. Sequesta procedura fosse antidemo-cratica lo sarebbero anche la mag-gior parte delle nazioni che si basa-no su una democrazia delegata o in-diretta, o a maggior ragione tutti glistati che hanno una struttura federa-tiva. Per questo, tali critiche, pur ri-spettandole nella piena libertà dipensiero, ci sembrano veramenteinfondate, come quelle che insisto-no su una scarsa condivisione deci-sionale su progetti di grande rilevan-za per la categoria. Ogni nuovo progetto che l'ANMVIpropone, passa in realtà attraverso

vari momenti decisionali: ConsiglioANMVI, consulenti e tecnici esterni,commissioni specifiche, Consiglionazionale, Anmvi regionali ed altrimomenti di confronto con rappre-sentanti degli Ordini, della FNOVI edesponenti istituzionali e politici. Cer-tamente non sono coinvolti i 24.500iscritti agli Ordini ma sicuramente al-cune centinaia di colleghi che han-no ruoli in diverse associazioni o en-ti in rappresentanza di migliaia di ve-terinari. Inoltre l'ANMVI comunica re-golarmente, nelle diverse fasi opera-tive, tutti i progetti e le iniziative at-traverso il quotidiano online @nm-viOggi (quasi 9.000 indirizzi) e la ri-vista Professione Veterinaria (17.000copie) ed è sempre pronta a valuta-re con molta attenzione ogni propo-sta, modifica o suggerimento che ar-riva al Consiglio. Sabato 18 novem-bre, per dare a tutti la possibilità diintervenire su due temi di grande in-teresse proposti negli ultimi giorni:Certificazione delle strutture e ANM-VI per i titolari di struttura, è stata or-ganizzata una giornata di Consulta-zione aperta invitando tutti i veterina-ri a parteciparvi. C'erano solo i soliti noti. Democraziaè anche partecipazione! ■

DEMOCRAZIA È PARTECIPAZIONE

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Page 3: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 42

3ATTUALITÀ

Consultazione aperta il 18 novembre a Cremona

Accreditamento e certificazioni volontarie nella professione veterinaria

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006

Progetto qualità dellaprofessione veterinaria

di Francesco Carrani

Libero Docente di Patologia Aviare, Università di Bologna

E saminando la situazioneattuale della professioneveterinaria sono tre le

domande che sorgono spontanee,che cosa, come veterinari, dobbia-mo fare per poter lavorare, che co-sa possiamo fare dopo la laurea eche cosa dovremmo fare per lavo-rare in modo corretto.Vediamo allora che cosa l’attualelegislazione impone al medico ve-terinario e che cosa invece, la stes-sa legislazione consente di farepartendo dalla professione veteri-naria sugli animali da compagnia.Tutti gli obblighi di legge che unmedico veterinario deve osservareper poter iniziare l’attività, tra pa-rentesi è indicato l’organo istituzio-nale deputato al controllo sono:Obblighi di Legge Strutturali• Decreto Dir Gen Sanità n. 5403

del 13/04/05 “Requisiti neces-sari e sufficienti delle struttureveterinarie pubbliche e private…”

• Requisiti minimi igienico sanitari(ASL)

• Impianto elettrico (ISPELS)• Rifiuti sanitari (ASL)• Farmaci stupefacenti (ASL e

NAS)• Vigilanza sulle radiazioni ioniz-

zanti (INAIL)• 626 (ASL, INAIL, INPS, NAS...)• Antincendio (Vigili del fuoco)• Legge sulla privacy (Garante

della privacy)• Legge sulla Pubblicità sanitaria

(Ordine professionale)

Le norme che invece regolano laprofessione in senso stretto si ritro-vano nel codice deontologico che,come tutti sanno, risente di alcunilimiti. Questi limiti risiedono nel fat-to che il codice è in primis moltogenerico ma, soprattutto, perchénon prevede un reale potere dicontrollo proprio per le sue carat-teristiche intrinseche.Esiste quindi, una sorta di autocon-trollo da parte del medico veterina-rio che deve agire secondo Scien-za e Coscienza.Dal 2005 la FNOVI ha approvato il

Codice Europeo delle Buone Prati-che Veterinarie che fornisce delleindicazioni sul corretto eserciziodella professione veterinaria. Que-sto codice altro non è che un insie-me di linee guida e quindi assolu-tamente non vincolante.Vediamo ora che cosa la legisla-zione consente al medico veterina-rio: dopo il conseguimento dellaLaurea ed il superamento dell’Esa-me di Stato il medico veterinariopuò esercitare su qualunque spe-cie animale, ogni tipo di medicinae chirurgia, può passare disinvol-tamente da un intervento di chirur-gia addominale ad uno di chirurgiaoftalmica, può eseguire una diffici-le anestesia in un paziente cardio-patico e poi fare una contrastogra-fia del tubo digerente e così via.Tutto questo senza nessuna spe-cializzazione.Non esiste l’obbligo di specializ-zarsi in una determinata brancasemplicemente perché in veterina-ria le specializzazioni non sonopreviste dalla legge italiana (tran-ne alcune, peraltro molto generi-che). Il veterinario non ha nessunobbligo di refertare gli esami, nes-sun obbligo di compilare e tanto-meno rilasciare una cartella clinica.Non ha nessun obbligo assicurati-vo e nessun obbligo procedurale,in altre parole non ha nessun ob-bligo verso il cliente/paziente.L’unico criterio che è anche il limitealla Malpractice, è ancora e sola-mente la Scienza e Coscienza.Questa situazione genera quindi u-na serie di conseguenze; ci trovia-mo di fronte ad una grande tipolo-gia di prestazioni non standardiz-zate, esiste una differenza di livellodi prestazioni uguali eseguite inposti differenti che talvolta è vera-mente importante, i costi generatida una determinata prestazionesono molto differenti e di conse-guenza anche le tariffe sono estre-mamente variabili. Il cliente non rie-sce a percepire tali differenze per-

ché non ha gli strumenti per potervalutare come viene generata unatariffa.Il risultato finale è che il cliente ac-comuna tutti i professionisti e nonriesce a distinguere la qualità di u-na prestazione, ai suoi occhi esi-stono i bravi veterinari che chiedo-no 20 euro ed i ladri disonesti cheper la stessa prestazione ne chie-dono 40. L’immagine pubblica delveterinario viene così trascinataverso il basso identificando il valo-re di un professionista con la sua e-conomicità.Il Codice delle Buone Pratiche Ve-terinarie è un notevole passo avan-ti perché proietta il veterinario ita-liano in un sistema riconosciuto alivello europeo di controllo dellaprofessione veterinaria. Le BPV so-no un insieme di norme, consuetu-dini e prassi operative che consen-tono di curare gli animali nelle con-dizioni ottimali e, nel caso degli a-nimali da reddito, di garantire nelcontempo la sicurezza igienico sa-nitaria dei prodotti derivati. Le BPVsono state elaborate secondo ilmodello iso 9001 dopo un lungo la-voro e adesso costituiscono un im-portante punto di partenza su cuilavorare per ottenere una Guida diriferimento riconoscibile che indi-chi con precisione quali sono glistandard di qualità nella professio-ne veterinaria. Molte sono state ledomande e le obiezioni che le BPVhanno suscitato, sono state defini-te troppo complesse, troppo gene-riche, addirittura inutili o inapplica-bili. Queste critiche derivano spes-so da una conoscenza solo super-ficiale del problema, in realtà leBPV costituiscono una guida im-portante ma ancora molto generi-ca, sono una traccia che deve es-sere sviluppata ed approfondita alfine di ottenere un Manuale di qua-lità che sia un insieme di normestrutturali e gestionali che consen-ta di uniformare le varie tipologie diprestazioni veterinarie ad uno stan-

dard comune. Queste regole devo-no comprendere e superare il mini-mo richiesto per legge, quel mini-mo che deve essere soddisfatto dachiunque eserciti la professionemedico veterinaria.L’ANMVI, recependo le istanze dimolti colleghi, ha deciso di affron-tare il problema e, secondo le indi-cazioni del Consiglio Direttivo, ha i-stituito una Commissione per laqualità cui ha dato mandato di stu-diare le modalità di stesura di unManuale per la qualità della profes-sione veterinaria.La commissione è composta dasette medici veterinari di cui 3 so-no anche auditori per enti certifica-tori di qualità, 3 sono titolari di strut-ture veterinarie con tipologie diffe-renti ed uno, il presidente, medicoveterinario buiatra.Questa commissione inizialmenteesaminerà la situazione delle strut-ture per animali da compagnia epoi allargherà il progetto anche al-la veterinaria equina e agli animalida reddito avvalendosi dell’appor-to delle varie associazioni di setto-re.La commissione qualità ha ini-ziato i lavori analizzando le realtàprofessionali veterinarie dove giàsono stati realizzati sistemi di ac-creditamento e ha impostato il la-voro secondo l’obiettivo di realizza-re un Sistema Italiano di Accredita-mento sfruttando le indicazioni e-merse dalle esperienze dei paesieuropei ed extraeuropei ed adat-tandole alla realtà italiana.La commissione ha già individuatole caratteristiche fondamentali chedovrà avere il manuale, questo do-vrà essere Flessibile, Condiviso,Trasparente e Controllabile.

Flessibilità• Considerando la situazione ita-

liana (numero di medici veteri-nari, differenti condizioni opera-tive …) è difficile pensare che ilcodice di BPV possa adattarsi atutte queste diverse realtà.

• Si dovranno prevedere criteri diflessibilità nel caso di particolarisituazioni avendo cura di nonsfruttare questa possibilità disemplificazione come scappa-toia per puntare al ribasso.

Condivisibilità• Il valore di questo manuale è in

proporzione al numero di sog-getti coinvolti.

• Tutte le diverse anime della ve-terinaria (associazioni culturali,sindacati, FNOVI, Università…)

La Certificazione e i Leavet

I n questo numero di Professione Veterinaria trovate un ampio spa-zio dedicato al Progetto Qualità di Anmvi, come nel numero pre-cedente si è trattato lungamente di Leavet.

Sono due iniziative di portata molto significativa per la nostra Categoriafortemente volute e sostenute dalla maggioranza dei Colleghi per con-sentire attraverso un progetto gestito da una Associazione e rivolto a tut-te le strutture veterinarie private, di procedere in un processo di evoluzio-ne professionale senza che nessuno, neppure il più piccolo ambulatoriodi provincia, se lo desidera, rimanga escluso.Questi progetti devono essere visti come una opportunità unica di cresci-ta ed affermazione della nostra Categoria come garante della sua profes-sionalità.I tempi che viviamo certamente non sono facili, l’aggressione alle cate-gorie professionali è pressante, presto il nostro operato sarà giudicatodalla clientela e dalle istituzioni in base a parametri ben precisi di Qualitàe di Buone Pratiche, sarà necessario quindi potere dimostrare che si se-guono pratiche certificate.Noi crediamo che la Categoria non possa farsi trovare impreparata difronte ad una evoluzione così rapida e tumultuosa della società,delle sueesigenze, di una visone delle competenze e responsabilità della profes-sione completamente rivoluzionate.Questi temi sono stati il filo conduttore dell’Assemblea Aperta tenutasi aCremona alcuni giorni fa dove i Colleghi intervenuti hanno portato il lorocontributo fattivo per far sì che tutte le nostre progettualità abbiano sem-pre la massima condivisione.

Carlo Scotti, Presidente Anmvi

Da sin. Paolo Bossi, Francesco Carrani e Andrea Verme.

Page 4: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 42

devono essere interpellate.• Il risultato ottenuto deve essere

condiviso tra tutti attraverso unconsenso ricercato e costruito.

Trasparenza• È necessario dare evidenza di

questo percorso ai diversi por-tatori di interesse che ruotanoattorno al medico veterinario:clienti, consumatori, associazio-ni varie, autorità pubbliche, enti…

• Non è importante solamenterealizzare qualcosa di buono …ma anche farlo sapere, cioè riu-scire a comunicare il valore diquanto viene fatto affinché siapercepito ed apprezzato.

ControllabilitàUna volta ottenuto l’accreditamen-to questo va mantenuto nel tempo.A tal fine sono previste ispezioniprogrammate ogni 3-4 anni. Nelperiodo tra un’ispezione e l’altra, lestrutture saranno soggette a verifi-che a campione non programma-te, durante le quali gli ispettori veri-ficheranno l’aderenza al manualedi qualità secondo gli standardprescelti.

Perché accreditarsi?Numerosi sono i motivi che dovreb-bero spingere un medico veterina-rio ad accreditarsi:• Confrontare il proprio modo di

lavorare con il Codice consen-tirà di capire dove si è collocatinel percorso che porta allo stan-dard di riferimento.

• Si potranno quindi compiere gliaggiustamenti necessari per mi-gliorare la qualità del lavoro conevidenti vantaggi personali, intermini di risparmio di tempo edenaro e vantaggi nei riguardidei pazienti/clienti in termini diqualità delle prestazioni.

• L’accreditamento ha anche loscopo di far emergere il valoredi una prestazione veterinaria e-seguita a regola d’arte.

• Il valore della prestazione pro-fessionale potrà e dovrà quindiessere trasmesso al pubblicoche finalmente avrà in mano glistrumenti adeguati per scegliereil professionista e per compren-dere al meglio le caratteristichedella prestazione erogata.

• La figura del veterinario, intesocome Professionista operatore

di sanità pubblica, richiederàsempre di più da parte del mer-cato e dalle istituzioni di esserecertificato.

• L’accreditamento e/o la certifi-cazione permetterà di collocar-si in una posizione di vantaggionei confronti delle assicurazionie in generale in ogni caso dicontroversia permetterà di ave-re un rapporto migliore con gliorgani di controllo.

ConclusioniLe prime analisi della commissionehanno già mostrato una serie dipunti difficili da interpretare come,ad esempio, l’aggiornamento pro-fessionale. Tutte le criticità che lacommissione incontrerà necessite-ranno di accurate valutazioni peressere adeguate e modellate attor-no alla professione veterinaria ita-liana.Una delle principali difficoltà consi-sterà nel cercare di non creare so-lamente un elenco di regole di dif-ficile applicazione bensì di elabo-rare un manuale flessibile, adatta-bile alle varie realtà ed applicabileevitando al contempo di banaliz-

zarlo fino al punto di renderlo ineffi-cace. Lo scopo del nostro lavoro èquello di innalzare lo standard del-la professione veterinaria italiana u-tilizzando dei modelli di riferimentoriconosciuti a livello europeo.Il manuale di qualità sarà quindi lostrumento che permetterà di com-piere questo percorso a chi lovorrà. Un volta elaborato, il manua-le dovrà essere sottoposto ad una

“prova di campo” presso strutturepilota e dovrà inoltre essere valuta-to da una serie di organismi che e-sprimeranno le proprie osservazio-ni al fine di ottimizzarne i punti cru-ciali. Questo manuale non sarà unriferimento statico nel tempo madovrà essere continuamente ade-guato per stare al passo con lacontinua evoluzione della profes-sione veterinaria. ■

4ATTUALITÀ

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Le Buone PraticheVeterinarie (BPV) e la

norma ISO 9001: 2000di Andrea Verme

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PREMESSAIl Codice Europeo delle BuonePratiche Veterinarie (BPV) redattodalla FVE (Federazione EuropeaVeterinaria), approvato dal Comi-tato Centrale della FNOVI nel gen-naio 2005, rappresenta il suntodella professione veterinaria appli-cata alla gestione delle struttureveterinarie. Il codice FVE ricalcamolti principi della norma ISO9001:2000 e trova già ampia ap-plicazione in molti paesi europei.La norma ISO 9001:2000, pubbli-cata nella versione italiana a gen-naio 2001, rappresenta la terza e-dizione di una pubblicazione cheracchiude linee guida di buonagestione aziendale riconosciute inoltre 150 paesi nel mondo.Questa versione della norma èstata radicalmente modificata siacome impostazione che come cri-teri di applicazione, rendendone irequisiti di più facile comprensio-ne ed applicazione da parte dellePMI, anche in settori nuovi comele aziende di servizi o, per esem-

pio, gli studi professionali.L’applicazione della norma ISO9001:2000 in un’organizzazioneporta principalmente due vantag-gi: ne migliora l’immagine e l’effi-cienza, aumentando di conse-guenza la competitività e portacultura imprenditoriale dove spes-so è carente o manca del tutto. La norma ISO 9001 ha successonelle piccole e medie impreseperché colma in parte il vuoto for-mativo esistente da parte del ma-nagement, creando un’organizza-zione basata su regole di buonagestione aziendale scritte ed ap-plicate. Un ambulatorio veterina-rio, sia esso un piccolo studio o u-na grande clinica, se escludiamola componente strettamente tecni-co-professionale, è a tutti gli effettiun’azienda e, come tale, può go-dere pienamente dei benefici ap-portati dalla norma ISO 9001.ANMVI ha ritenuto importante nonsolo far proprie e divulgare questenorme, ma ha deciso di istituire u-na commissione di esperti per stu-

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diare le due norme e definirne i re-quisiti applicativi nel settore dellestrutture veterinarie per piccoli a-nimali.La Commissione Qualità ANMVI siè costituita recentemente con l’o-biettivo di delineare le linee guidaitaliane per l’applicazione delleBPV e della norma ISO 9001:2000nelle differenti tipologie di struttureveterinarie, dal piccolo ambulato-rio al grande ospedale. L’obiettivoè quello di realizzare un manualedi qualità che consenta alle strut-ture veterinarie, come primo pas-so, un processo di accreditamen-to a standard predeterminati epredisponga allo stesso tempo unpercorso agevolato verso chivorrà intraprendere la strada dellacertificazione ISO 9001:2000.

ELEMENTI IN INGRESSO DELPROGETTOIl quadro legislativo e normativosul quale la commissione ANMVIsi è basata per progettare l’attività(oltre al già citato Codice EuropeoBPV FVE) è riferibile ad alcuni di-spositivi di legge di seguito elen-cati:• Accreditamento Istituzionale

(DPR 14/01/97), che prevederequisiti strutturali ed organiz-zativi minimi delle strutture sa-nitarie pubbliche e convenzio-nate.

• Accordo Stato Regioni del26/11/03 “Definizione dei requi-siti strutturali, tecnologici ed or-ganizzativi minimi richiesti perl’erogazione delle prestazioniveterinarie da parte di strutturepubbliche e private”.

• Decreto Dir Gen Sanità n. 5403

del 13/04/05, relativo alla clas-sificazione delle strutture vete-rinarie e ai requisiti minimi strut-turali, tecnologici ed organizza-tivi previsti per le stesse.

Le ultime due leggi definiscono lediverse categorie di strutture vete-rinarie e i requisiti minimi che de-vono possedere per potersi identi-ficare in una di esse.In questo contesto si capisce cheil legislatore va verso una direzio-ne specifica: identificare le diffe-renti tipologie di struttura veterina-ria e garantire l’utente che le pre-stazioni sanitarie (umane o veteri-narie che siano) siano erogate dastrutture idonee, correttamente at-trezzate, e con personale compe-tente.

OBIETTIVI DEL PROGETTOCon questo lavoro la commissioneANMVI per le BPV si propone diraggiungere i seguenti obiettivi:• Invitare le strutture veterinarie a

dichiarare ufficialmente le pre-stazioni erogate all’utente.

• Razionalizzare e rendere u-niforme la dotazione minima distrutture, impianti ed attrezzatu-re della struttura veterinaria inrelazione alle prestazioni offer-te.

• Garantire una sorveglianzacontinua delle strutture da par-te delle associazioni di catego-ria e degli ordini professionali,attraverso audit specifici.

• Limitare i rischi legati ad un u-so improprio dei prodotti e deimacchinari per l’utente.

• Favorire e stimolare la crescitaprofessionale e managerialedei colleghi.

• Contribuire al miglioramentogenerale dell’immagine dellaprofessione veterinaria.

DESCRIZIONE DEL PROGETTOIl progetto, che nasce per essereapplicabile dalle strutture veteri-narie in modo assolutamente vo-lontario, prevede una fase istrutto-ria così ipotizzata:1 analizzare a fondo il codice eu-

ropeo delle BPV e definirne il li-vello di applicabilità alla realtàveterinaria italiana;

2 definire le prestazioni veterina-rie erogabili (processi)

3 definire gli standards minimi or-ganizzativi, strutturali e di com-petenza necessari per erogareprestazioni sanitarie specifichee preventivamente dichiarate,secondo le BPV;

4 progettare il sistema documen-tale di base e le linee guida perla corretta applicazione delleBPV nelle strutture veterinarie;

5 integrare le BPV con i requisitiespressi dalla norma ISO 9001,per permettere a chi interessa-to di raggiungere tale certifica-zione;

6 definire i criteri di accredita-mento BPV e certificazione ISO9001 delle strutture veterinarie;

7 definire i criteri di mantenimen-to nel tempo del rispetto di talirequisiti da parte delle struttureaderenti al progetto.

Le decisioni prese dalla commis-sione ANMVI in ogni fase sarannooggetto di consultazioni periodi-che con gli iscritti, per verificare,condividere oppure modificare ledecisioni prese.La fase istruttoria dovrà terminareentro la fine del 2007. Nel 2008sarà effettuata una sperimentazio-ne sul campo in strutture veterina-rie che aderiscono volontariamen-te al progetto, per verificarne l’ap-plicabilità da parte delle differentistrutture veterinarie (piccoli ambu-latori e grandi ospedali) ed appor-re le eventuali modifiche allo stan-dard (manuale BPV). Terminata lafase sperimentale, presumibil-mente entro la metà del 2008, ilmanuale BPV sarà messo a dispo-sizione per qualunque strutturavoglia farsi accreditare BPV.Alle strutture veterinarie che dimo-streranno la conformità a tutti i re-quisiti previsti dalle BPV, sarà rila-sciato il certificato di Accredita-mento BPV, specifico per le pre-stazioni sanitarie richieste. Si ipo-tizza, ma non è ancora stato deci-so, che chi rilascerà il certificatosarà un’associazione di categoria(ANMVI, FNOVI, per es.), sulla ba-se dei rilievi riscontrati nelle verifi-che ispettive effettuate presso lestrutture richiedenti.L’iter per un eventuale certificazio-ne ISO 9001 sarà simile, anche secambierà l’ente preposto che, sul-la base di esperienze simili in altrisettori, potrebbe essere, un entedi certificazione accreditato Sin-cert in collaborazione con l’asso-ciazione di categoria preposta.

COSTISi dice comunemente che la certi-ficazione volontaria aggiunge co-sti e burocrazia senza portare be-nefici economicamente misurabili.Non è così.Dalle indagini sulla soddisfazionedell’utente, effettuate da prestigio-si enti di certificazione italiani mol-to attivi anche nel settore sanitario,emergono i seguenti dati (fonte“III Rapporto di Customer Sati-sfaction Certiquality” - ed. novem-bre 2004 - relativo a 1813 questio-nari acquisiti, dei quali 60% da so-cietà di servizi e 40% da industrie.Scaricabile dal sito www.certiqua-lity.it, nell’area download).Benefici ottenuti con la certifica-zione:

• Maggior controllo delle attività.• Miglioramento del rapporto con

i clienti.• Miglioramento del rapporto con

il personale e i collaboratori.• Miglioramento dei rapporti con

i fornitori.• Efficienza dei processi.• Miglioramento dei rapporti con

pubblica amministrazione e/oenti di controllo.

• Capacità di adattamento aicambiamenti.

• Miglioramento nei rapporti conla comunità locale.

• Miglioramento nei rapporti congli azionisti.

• Miglioramento nei rapporti conil sistema bancario.

• Miglioramento nei rapporti conil sistema assicurativo.

Tutti questi benefici possono, anzidevono, essere misurabili in termi-ni di vantaggi economici ancheper una struttura veterinaria. L’in-vestimento iniziale in consulenza,riorganizzazione interna ed attivitàdi certificazione esterna deve es-sere fatto con la stessa ottica conla quale s’investe in strumenti oformazione professionale: deverendere nel tempo. In ogni caso sarà compito dellacommissione ANMVI fare in mododi contenere al massimo l’investi-mento richiesto dalle strutture ve-terinarie, ottimizzando il materialedocumentale e formando i titolaridelle strutture interessate al pro-getto.

CONCLUSIONITutte le leggi e norme pubblicatein Europa in tema di sanità pubbli-ca e privata, di igiene e sicurezzaalimentare, di sicurezza sul luogodi lavoro, di sicurezza dei dati per-sonali ed in molti altri settori, si ba-sano sui principi che da 17 annipossiamo leggere sulle varie edi-

zioni delle norme della serie ISO9000. Principi basati sullo scriverequello che si fa e fare quello che siè scritto, tenere sotto controllo gliaspetti critici per ridurre i rischi dieventi pericolosi, formare ed in-centivare il personale, inteso co-me prezioso bene aziendale, strin-gere rapporti stabili e di partner-ship con i fornitori, coinvolgere ilcliente nelle proprie scelte, analiz-zare i dati economici per indivi-duare pregi e difetti dell’organiz-zazione e ambiti di miglioramento.Nel nostro settore i vantaggi che ciaspettiamo dall’applicazione delleBPV e della norma ISO 9001 sonomolteplici:1 Maggior controllo delle attività

veterinarie.2 Validazione delle procedure d’i-

giene e pulizia.3 Stimolo al miglioramento pro-

fessionale.4 Miglioramento del rapporto con

i fornitori.5 Miglioramento del rapporto con

i clienti.6 Miglioramento dei rapporti con

gli ordini, associazioni e/o entidi controllo.

7 Miglioramento dei rapporti conil sistema bancario ed assicu-rativo.

Ogni vantaggio elencato può es-sere trasformato in un beneficio e-conomico che dovrebbe essereampiamente superiore all’investi-mento effettuato per ottenere l’ac-creditamento BPV e/o la certifica-zione ISO 9001.Possiamo concludere quindi affer-mando che le BPV e le certifica-zioni ISO 9001 devono essere vi-ste come un’opportunità in gradodi preparare il veterinario ad unmercato della sanità che sta cam-biando e le cui regole dovrannoprima o poi essere conosciute econdivise. ■

5ATTUALITÀ

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006

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G li ordini delle professio-ni sanitarie, a partire daquello dei medici, van-

no “difesi, perché non rappresen-tano interessi corporativi bensìstrumenti a tutela del bene salute”.Ne è convinta il ministro Livia Tur-co, pronta a battersi a sostegno ditale posizione nell’attuale dibattitoin merito alla legge di riforma degliordini, e questo anche a costo diessere considerata “conservatri-ce’’ dalla sua stessa maggioranza.“Sosterrò questa posizione in Con-siglio dei Ministri - ha detto Turcointervenendo ad un convegno pro-mosso dalla Fnomceo - perché ilbene salute richiede una formazio-ne e una trattazione particolari. Èin atto un dibattito nel governo - haaggiunto il ministro - sulla funzionedegli ordini ed io mi sono schiera-ta su una posizione che non è sta-ta però compresa da molti, ma ilpunto è che non stiamo parlandodi funzioni corporative bensì delbene salute che riguarda tutti i cit-tadini’’. Secondo il ministro, infatti,“tutti gli ordini professionali dellasanità, vecchi e istituendi, sonoparte fondamentale del governodel sistema sanitario e fondamen-tali per quella garanzia di qualitànell’esercizio professionale che di-venta sempre di più indicatore pereccellenza di un buon sistema sa-nitario e della sua capacità di por-re al centro il cittadino e i suoi bi-sogni’’. Turco ha quindi ricordato come siadi questi giorni la messa a puntoda parte del ministro Mastella del-la delega per la riforma degli ordi-ni: «Ritengo - ha commentato - cheil riconoscimento della funzione di“capofila’’ al ministero della Salutenella stesura delle deleghe relativealle professioni mediche e sanita-rie in genere, sia una testimonian-za inequivocabile della convinzio-ne di questo governo sulla pecu-liarità e unicità delle professioni sa-nitarie rispetto - ha concluso - almondo professionale nel suo insie-me». Turco ha quindi sottolineatocome la riforma del sistema dell’E-ducazione continua in medicina(Ecm), del percorso universitario“rappresentano tre priorità’’. Si trat-ta, ha detto il ministro, di “riformenecessarie e non oltre rinviabili’’.Ed ancora: “Questo governo vuolerilanciare e sviluppare la formazio-ne, l’aggiornamento e la ricerca, eper farlo è convinto che occorramuoversi con il pieno coinvolgi-mento delle professioni e dei diver-si soggetti interessati, superandodefinitivamente steccati, diffiden-ze, egoismi e particolarismi che

hanno di fatto ingessato l’attualesistema formativo italiano’’.

Gli Ordini la spuntano suMastellaIl ddl Mastella per la riforma delleprofessioni subisce una battutad’arresto e non entra nell’ordinedel giorno del Consiglio dei Mini-stri. Gli Ordini professionali hanno

bocciato anche la terza bozza pro-posta dal Ministro della Giustizia e,per ora, incassano un emenda-mento: nel testo si leggerà che “gliOrdini sono enti pubblici non eco-nomici”. La precisazione era statarichiesta dalle categorie professio-nali, fra le quali la stessa FNOVI,che, dopo il decreto sulle liberaliz-zazioni, aveva condiviso il timore

che l’istituto ordinistico fosse in pe-ricolo. Il Ministro Mastella, ieri aldecennale dell’ADEPP, ha anchedichiarato che “la fase della con-certazione non è finita e gli ordiniprofessionali possono stare tran-quilli”, il ddl sarà “una rivoluzionesoft”. Il Presidente Gaetano Penoc-chio ha così risposto al Ministro inun comunicato diffuso il 23 novem-

bre: “Speriamo che sia così per-ché ad oggi abbiamo prodottomolto in termini culturali e pratici eraccolto poco. La FNOVI sta pro-ducendo uno sforzo per adeguarsial cambiamento. Non vogliamoperò essere corresponsabili discelte che sottraggono dignità, re-sponsabilità ed autonomia al mon-do professionale”. ■

7laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006

Bloccata la terza bozza di Riforma- Mastella

Livia Turco dalla parte degli Ordini: non difendono interessi corporativi

ATTUALITÀ

Page 8: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 42

“Le procedure di designazione so-no in corso, ma non si sono ad og-gi concluse”. Lo si legge nel primodei due decreti (n. 12642) emanatiil 14 novembre scorso, a firma delpresidente della Regione Lombar-dia Roberto Formigoni, nel motiva-re il commissariamento dell’IstitutoZoooprofilattico della Lombardia edell’Emilia Romagna. Il Consigliodi Amministrazione (3 membri dinomina lombarda, 3 di nomina del-l’Emilia Romagna e 1 designatodal Ministero della Salute) è sca-duto il 30 settembre scorso comepure la carica di Direttore Genera-le (di nomina congiunta Lombardiaed Emilia Romagna), pertanto laGiunta Formigoni - con un primoprovvedimento- ha ritenuto “ne-cessario”, procedere alla nominadi un Collegio Commissariale “pergarantire la continuità delle attivitàdell’Istituto,, limitatamente all’eser-cizio di ordinaria amministrazione

nonché agli atti essenziali ed indif-feribili di competenza degli organidi amministrazione e gestione del-l’Istituto”. Il Collegio commissariale- come deliberato con decreto12642 - è composto da GiovanniPaganelli (già Presidente del CdAed ora Presidente del Collegiocommissariale, indicato dall’Emi-lia Romagna), Roberto Gentili (giàmembro del CdA, designato dalMinistero della salute) e Ezio Lo-detti (già Direttore Generale, desi-gnato dalla Lombardia) e vieneaffiancato da un Collegio dei Re-visori dei conti straordinario com-posto dagli stessi componenti diquello in scadenza. I membri delCollegio Commissariale, per iquali viene previsto “un emolu-mento parametrato a quello deldirettore generale a carico dell’I-stituto”, resteranno in carica perun periodo non superiore a 90giorni. Con il secondo decreto (n.

12670) emanato nello stesso gior-no, la Giunta della Lombardia hamodificato la composizione delcollegio commissariale, dopo a-ver valutato “il carico di attività daesplicarsi in questa fase transito-ria, la rilevanza strategica dell’Isti-tuto nell’ambito del servizio sani-tario delle due Regioni, la priorita-ria esigenza di garantire all’Istitu-to medesimo l’adeguata funziona-lità adottando, nel contempo, tut-te le necessarie iniziative per laregolare ricostituzione degli orga-ni”. La Regione ha ritenuto che inquesta fase “sia insufficiente affi-dare ad un Collegio Commissaria-le composto di soli tre componentila totalità delle attività in essere” epertanto ha considerato opportu-no “avvalersi anche delle profes-sionalità degli altri componenti delConsiglio di Amministrazione inscadenza”. Il Collegio commissa-riale è così salito a 8 membri, ma

per gli ultimi commissari l’emolu-mento sarà solo “un gettone dipresenza parametrato a quello si-nora corrisposto ai componenti

del Consiglio di Amminstrazione inscadenza nonché il rimborso spe-se sostenute in relazione al loro in-carico”. ■

8 laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006

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INFO REGIONI

Le motivazioni ufficiali della giunta Formigoni

Due decreti per commissariare l’IZS di Brescia

Èstato nominato dal consi-glio del comune di Milano il

nuovo Garante per la tutela deglianimali. Il Sindaco Letizia Moratti,dando seguito alla decisione pre-sa dal Consiglio il 10 ottobre 2005in occasione dell’approvazionedel Regolamento di Tutela degliAnimali, ha nominato come nuovogarante, Gianluca Comazzi. A lu-glio, la Giunta Comunale, comeprevisto dal Regolamento, avevaapprovato una delibera che defini-va il Garante come “il punto di rife-rimento della città per l’affermazio-ne e la difesa dei principi e valorifondamentali per il benessere e laprotezione degli animali”. Saràcompito del Garante promuovereiniziative di sensibilizzazione e dicrescita culturale ed educativa suitemi della tutela degli animali, didiffusione dell’informazione e dellaconoscenza delle norme che rego-lano la materia, relazioni con le as-sociazioni protezionistiche ed ani-

Milano

Un garante per la tutela degli animali

maliste, valorizzando il contributodella società civile in materia di tu-tela e protezione degli animali, rac-cogliendo proposte e segnalazio-ni, sia da parte dei cittadini chedelle associazioni protezioniste edi categoria per segnalare sia alSindaco che ad altre Autorità, pro-blemi, esigenze, e anche fatti chepossano costituire ipotesi di reatoin materia di maltrattamento deglianimali. Gianluca Comazzi, che da temposi occupa di temi legati ai diritti de-gli animali, incontrerà le principaliassociazioni e realtà territorialicoinvolte, per avviare da subito unprocesso di condivisione del pro-gramma del Sindaco. La nomina del Garante sottolineal’importanza e l’attenzione chel’Amministrazione comunale dedi-ca al tema degli animali, secondogli obiettivi espressi dal Piano Ge-nerale di Sviluppo dell’ente. (Fon-te: Comunicato stampa Milano) ■

EMILIA ROMAGNA

Sperimentazione, risoluzione del Consigliere Corradi al Governo

Èa firma del consigliere regionale, Roberto Corradi una risoluzio-ne in cui si impegna la Giunta regionale ad “intervenire presso

tutte le strutture di ricerca dipendenti dalla Regione perché interrompanoimmediatamente la sperimentazione su animali vivi (finalizzata ad indivi-duare ed a quantificare la pirogenicità provocata dalle endotossine gramnegative che causano la sintomatologia di molte malattie infettive comegastroenteriti, salmonellosi, ecc.) ed adottino per il futuro i nuovi test, ba-sati sull’utilizzo di sangue umano, approvati dall’ESAC (Comitato consul-tivo scientifico europeo) nel marzo 2006”. Con questa risoluzione si vuolchiedere al Governo, ed in particolare al Ministro per la ricerca scientifi-ca, di intervenire per vietare l’uso di animali vivi per le sperimentazioni.Corradi spiega che questi metodi di sperimentazione, che hanno dato“eccellenti risultati”, scongiurano l’utilizzo di animali da laboratorio, rile-vando inoltre che la direttiva CE 609/86, recepita dal Decreto legislativo116/92, in materia di protezione degli animali utilizzati a fini sperimentalio ad altri fini scientifici, prevede che i nuovi metodi di ricerca, che noncomportano la sperimentazione su animali, non necessitino di nuovi attinormativi o regolamentari per la loro immediata applicazione da partedei laboratori di ricerca pubblici e privati. Il consigliere aggiunge che lostesso Decreto, all’articolo 4, prevede che gli esperimenti su animali pos-sano essere eseguiti esclusivamente quando non sia possibile utilizzarealtro metodo scientificamente valido che non implica l’impiego di animalied evidenzia che il “Programma d’azione comunitario per la protezioneed il benessere degli animali 2006-2010”, presentato dalla CommissioneCE il 23 gennaio 2006, individua tra i settori d’azione “l’impegno priorita-rio…per la convalida, l’attuazione e la verifica di metodi alternativi allasperimentazione animale”. (Fonte: Regione Emilia Romagna)

SARDEGNA

Sostegno mercato avicolo, proroga delle domande al 29 dicembre

L ’Assessorato dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale informache l’AGEA, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura ha proroga-

to al 29 dicembre 2006 il termine di presentazione delle domande di aiu-to per il sostegno al mercato avicolo gravemente colpito dalla diminuzio-ne rapida e significativa dei consumi di pollame causata dall’epidemia diinfluenza aviaria.

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N on c’èalcunp e r i -

colo per la po-polazione, sol-tanto un grosso

problema per gli allevatori, in casodi epidemia, fanno sapere dallaProvincia di Bergamo, dopo lascoperta nei giorni scorsi di un fo-colaio di malattia vescicolare deisuini. Altri focolai sono stati riscon-trati in provincia di Brescia, tutti al-l’interno di aziende agricole colle-gate ad un allevamento veneto, dadove il virus si è diffuso. L’ordine diabbattimento in Lombardia è giàscattato per migliaia di capi. Il Mi-nistero della Salute, già in data 17novembre, ha quindi diramato mi-sure urgenti di prevenzione nelladiffusione della malattia vescicola-re del suino (MVS) nelle provincedi Brescia, Bergamo, Verona, Pa-dova e Vicenza, dove “la situazio-ne epidemiologica appare incer-ta”. Anche sulla base di recenti di-sposizioni comunitarie (Decisione2005/779/CE), che hanno introdot-to nuove misure protezione control’infezione, la Direzione generaledella Sanità Animale e del Farma-co Veterinario è intervenuta con

misure urgenti “per evitare la ulte-riore diffusione dell’infezione limi-tando la movimentazione dei sui-ni” dalle Province citate e all’inter-no delle stesse. Il divieto di movimentazione de-gli animali della specie suina è vie-tato verso il resto del territorio na-zionale e verso gli Stati membridell’ Unione Europea e Paesi Terzi.Le aziende suinicole nelle provin-ce oggetto del provvedimento“devono essere sottoposte a uncontrollo sierologico, da partedei Servizi Veterinari competentiper territorio, secondo le procedu-re previste dal Piano Nazionale disorveglianza ed eradicazione dicaso sospetto (P 5% IC 95%). Icampioni devono essere inviati al-l’Istituto Zooprofilattico Sperimen-tale competente per territorio utiliz-zando la scheda di accompagna-mento campioni sulla quale deveessere specificato “Riacquisizioneaccreditamento”. Salvo i divietiprevisti nelle zone di restrizione i-stituite intorno ai focolai, si preve-dono le seguenti deroghe la mo-vimentazione è consentita tra a-ziende il cui esito ai test diagno-stici di controllo è risultato negati-vo, per i suini destinati alla macel-

9laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006INFO REGIONI

MVS, ordinanza urgente in Lombardia e in VenetoDal Minsal misure di prevenzione per bloccare la diffusionedella malattia

Una serie di anomalie riscon-trate in alcuni esemplari

di cinghiali abbattuti nelle scorsesettimane nel territorio modenese,nell’ambito dei piani di controllo,ha spinto la Provincia a chiedereun approfondimento al Diparti-mento di Sanità pubblica dell’A-zienda Usl di Modena secondocui l’immissione sul territorio dicinghiali provenienti da alleva-menti abusivi o nati da incroci conanimali di origine sconosciuta fa-vorisce il rischio di introdurre nel-la provincia di Modena malattieinfettive altamente contagiose. Lapolizia provinciale, in seguito agliabbattimenti previsti dai piani dicontrollo, ha notato che alcuni a-nimali presentavano tratti diversidalla specie autoctona. “L’incro-cio tra un cinghiale e un’altra raz-za di per sé non è pericoloso -spiega Emanuela Turrini, coman-dante della Polizia provinciale -ma lo diventa se non conosciamola provenienza degli animali utiliz-zati per gli incroci. Non dimenti-chiamo per esempio che in alcu-ne zone d’Italia sono presenti ma-lattie contagiose delle specie sui-na. Se gli animali immessi abusi-vamente sul territorio modenesedovessero provenire da zone do-ve ci sono malattie, si esporrebbel’intero territorio al rischio di con-tagio”. Il presidente della Provin-cia, Emilio Sabattini chiede la col-

laborazione di quanti sono al cor-rente della situazione, per stron-care ogni traffico illecito. “Noi, dalcanto nostro - afferma - effettuere-mo controlli a tappeto per indivi-duare i responsabili e per evitareche le carni di questi animali frut-to di incroci possano finire nel cir-cuito della ristorazione”. “Lungi

da noi voler fare dell’allarmismo -chiarisce il presidente Sabattini -ma non è tollerabile che ci sianopersone che, per incrementare ilgià alto numero di cinghiali, im-mettono abusivamente altri ani-mali di origine sconosciuta espo-nendo al rischio di contagio la no-stra provincia’’. ■

Anagrafe equina, pronte le nomine regionali

L a Conferenza Stato-Regioni ha designato il 31 ottobre i quattrocomponenti di nomina regionale all’interno del Comitato tecnico

di coordinamento che ha il compito di predisporre il manuale operativoprevisto dalle Linee Guida per l’organizzazione e la gestione dell’ana-grafe equina da parte dell’UNIRE (Art. 19 del Decreto Mipaaf 5 maggio2006). I designati sono: Giorgio Rocco, funzionario della Regione Ba-silicata, Elio Licata, funzionario della Regione Emilia Romagna, Anto-nio Napoli, esperto della Regione Campania e Roberto Gatto, funzio-nario della Regione Marche. Costituire una base dati unica con tutti idati relativi ai documenti di identificazione delle aziende, degli alleva-menti e degli equidi, sono i principali scopi del decreto che istituirà l’a-nagrafe equina, al fine di consentire “la tutela della salute pubblica edel patrimonio zootecnico, assicurare la regolarità delle attività sportivenonché prevenire e controllare il fenomeno dell’abigeato”. Fra le princi-pali finalità dell’anagrafe equina figurano anche aspetti di carattere sa-nitario quali la “ tutela della salute pubblica e tutela del patrimonio zoo-tecnico (costituzione e funzionalità della rete di epidemio-sorveglian-za)”. Le procedure operative di attuazione del decreto sono definitecon un apposito manuale operativo, comprensivo della necessaria mo-dulistica. Gli adempimenti previsti dal DM 5 maggio 2006 dovranno es-sere attuati in maniera da consentire la piena operatività dell’anagrafea partire dal 1 gennaio 2007.

Modena, allevamenti abusivi di cinghiali:possibile rischio di contagio

lazione la movimentazione puòessere consentita fuori dalle pro-vince interessate a condizioneche le aziende di origine degli a-nimali siano state controllate conesito negativo, e infine le aziendepossono nuovamente movimenta-re i suini quando ne è stato verifi-cato lo stato sanitario con esito fa-vorevole (lo spostamento da que-ste aziende è subordinato allaprenotifica di 48 ore ai Servizi Ve-terinari di destinazione). Rassicu-razioni sono state date ai cittadinidei territori interessati per esclu-dere ogni preoccupazione sull’uo-mo e la sicurezza degli alimenti: ilDipartimento veterinario dell’Asldi Bergamo, riporta un lancio d’a-genzia, ha rassicurato che non cisono preoccupazioni di ordine sa-nitario, ma “si tratta di una ‘puliziaveterinaria’, tra l’altro imposta dal-le norme comunitarie”.Anche il direttore dell’ASL di Bre-scia - Carmelo Scarcella - ha ras-sicurato, sottolineando che “la ma-lattia non è trasmettibile all’uomo”.In questo momento sono bloccatele vendite e le macellazioni di tuttii maiali allevati in provincia di Bre-scia, circa 1.350.000, in quasi 900allevamenti. ■

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L a Società Italiana di Scien-ze Veterinarie ha un nuovoPresidente. È il professor

Antonio Pugliese, ordinario di Cli-nica Medica Veterinaria alla Fa-coltà di Medicina Veterinaria diMessina. Il mandato triennale in SI-SVet lo vedrà orgogliosamentecoordinare “la più antica Societàculturale della veterinaria italiana”,con circa 1400 soci, tra universitariappartenenti ai diversi settoriscientifico disciplinari, dipendentidegli IZS e del SSN, liberi profes-sionisti. “Non è cosa da poco -commenta Pugliese - non tanto peril gravoso impegno ma, principal-mente, per non inficiare quanto il-lustri Predecessori hanno portatodignitosamente avanti negli anni".

Professor Pugliese, qual è il suoprogramma per il mandato in SI-SVet?Nell’abbozzare delle linee pro-grammatiche, ritengo innanzituttoimportante dover attenzionarequelle poche aree rimaste vuote epuntare il nostro interesse versoquelle emergenti dove si potrà co-struire il nostro futuro.Così partirei dal considerare lanuova medicina veterinaria che,per quanto possa sembrare unaconsiderazione scontata e retori-ca, costituisce l’elemento principedel nostro impegno e merita certa-mente alcune riflessioni.Questa nuova frontiera che attra-verso l’impegno, la ricerca e lo stu-dio ci accingiamo a varcare, vedeormai all’orizzonte e non troppolontano una professione innovativache, senza trascurare la propria i-dentità, si profila di raggiungeredei traguardi diversi. Una Medici-na Veterinaria open e competitiva,che esorta ad indossare l’abito ta-lare della scienza e assumere unruolo culturale ben definito. Pertan-to, abbiamo bisogno di rivisitare lanostra formazione e quindi parten-

do dall’umanesimo, scienza uma-nae vitae, effettuare proposizioni a-deguate in cui il nostro ruolo nonsia semplicemente un supporto al-la tecnica, ma espressione di unacultura emergente che, all’insegnadell’interdisciplinarità e, nell’ambi-to di un consorzio di forze sociali eculturali, ha necessità di essere uf-ficialmente identificata.Potrebbe sembrare un discorsoprettamente teorico, ma rivisitandola storia e le origini della scienza cisi accorge che un ritorno alla cul-tura antica, quella dei saggi, lonta-na da barbarismi ed esterofilie nonconsone all’homo sapiens italico eeuropeo, è molto importante. Quel-la cultura è insita nel nostro DNA e,se è vero che i geni non si distrug-gono, questa è la nostra Alma Ma-ter. Necessiterà dialogare semprepiù con le istituzioni ministeriali eaccademiche, andare fino in fon-do, solcando il limite delle nostrecompetenze e strutturando il no-stro futuro all’insegna della profes-sionalità e dell’occupazione. Unoper tutti, siamo abbondantemente

saturi di diplomi accademici che a-bilitano alla triste disoccupazioneo che non consentono una specifi-cità operativa.La Medicina Veterinaria si identifi-ca in un percorso magistrale di in-discusso valore che necessita cer-tamente di indirizzi specialistici po-st lauream adeguati ai tempi, manon può confondere la propria i-dentità né sprecare le proprie e-nergie in altri settori.Noi dovremmo insignire professio-nisti degni e meritevoli del loro la-voro, che possono occupare glispazi dovuti inseguendo non sognivetusti ed obsoleti, ma realtà con-tingenti che rientrano nell’ambitodella salute pubblica, della salu-brità dell’ambiente ed inseguono ilpercorso dell’internalizzazione.Certamente non ci esimeremo dalconsiderare percorsi innovativiche, affiancati alla struttura portan-te della nostra formazione, possa-no consentire non solo di ampliareil raggio di azione, ma principal-mente andare ad occupare deglispazi dove le nostre competenzesono necessarie. Quindi vigilare attentamente sulleinnovazioni tecnico-scientifiche inmodo da evitare che colpi di ma-no, come in passato e in un recen-tissimo presente (Palermo docet),possano considerare la veterinariaterra di conquista.Questi presupposti che sembranoappannaggio delle Istituzioni Ac-cademiche devono essere propu-gnati e sostenuti dalle Societàscientifiche degne di questo no-me, e la Sisvet ne ha in modo indi-scusso le competenze.

Quali sono le peculiarità e le ca-ratteristiche della ConvegnisticaSISVet?La SISVet si è caratterizzata neltempo per le capacità di affrontarein incontri scientifici annuali, attra-verso tavole rotonde, workshop etantissime comunicazioni scientifi-che argomenti di indiscusso inte-resse per la ricerca e la professio-ne. Relativamente a quest’ultima,negli ultimi anni l’impegno dellaSocietà si è notevolmente allarga-to e, in sintonia con il cambiare deitempi, ha dedicato particolare at-tenzione alla formazione professio-nale realizzando, con l’aiuto deicolleghi, una pregevole attività diaggiornamento e perfezionamentosulle tematiche più scottanti ed e-mergenti. Basti pensare che sottola presidenza Seren sono stati or-ganizzati circa 100 incontri scienti-fici (ECM - Giornate di studio - Re-lazioni monotematiche). Questo adimostrazione che oltre all’impe-gno nello studio e nella ricerca, laSISVet non ha dimenticato di se-guire i propri adepti, ma principal-mente la classe veterinaria che i-stituzionalmente le appartiene.Questo lavoro deve proseguire nel

tempo, in quanto la SISVet ha rap-presentato e continua imperterritaper tutti noi a rappresentare unafucina di formazione e una pale-stra per i giovani: futuri professio-nisti, qualificati dirigenti e docentidel domani e, a loro volta, maestridelle future generazioni.Il nostro dovere sarà quello di con-tinuare ad elevare la qualità dellaproduzione scientifica, in modoche la maggior parte delle nostrericerche possa trovare ulteriorespazio in prestigiose riviste, ormaielemento indispensabile per certi-ficare la qualità, accertare l’impe-gno scientifico e procacciare fi-nanziamenti per la ricerca.Così facendo gli atti della Società,espressione di alta qualità scienti-fica, oltre alle qualificate procedu-re editoriali a carattere internazio-nale, potranno trovare spazio negliarchivi aperti delle biblioteche edessere facilmente consultati da tut-ti gli addetti ai lavori.Per l’immane lavoro che la Societàha fatto e continuerà a fare neltempo è necessario gratificare conuna parcellare divulgazione gli im-pegni profusi e quindi dare una vi-sibilità mediatica del nostro opera-to, in modo che si possa sortirequell’effetto tanto desiderato: di-ventare una voce non più fuoricampo, ma una forza propulsivache raggiungendo istituzioni e so-cietà possa avere il ruolo che lespetta.

Quali sono i punti di forza e didebolezza dell’Accademia ogginella formazione veterinaria?Non mi stancherò mai di ripetere,

per chi soffre di memoria corta o difrequenti crisi amnestiche, chel’Accademia, la nostra nutrice, ha ipunti forza insiti nella sua costitu-zione e penso che nessuno possapensare o sperare di poterli rimuo-vere. L’Accademia è un organismo

complesso dove uomini votati allostudio e alla ricerca, impegnano illoro tempo ad inserire un nuovotassello nel puzzle infinito dellascienza, quale contributo al pro-gresso dell’umanità, senza trascu-rare l’esaltante dedizione alla for-mazione delle future generazioni,attraverso la didattica frontale e ladidattica pratica.Le aule accademiche, che speronon diventino mai telematiche masiano sempre l’agorà della grandefucina, nonostante il continuo dive-nire, assolveranno quel graditocompito di accogliere i giovani edavviarli dignitosamente verso unfuturo professionale ed etico.Diversamente, non potremmo gioi-re di fronte ad una lezione accade-mica, ad una lectio magistralis, aduna commemorazione rituale sen-za avere quell’appartenenza allaCultura che, vivamente lo spero,nessuna altra istituzione potrà ga-rantirci.Quegli uomini mai stanchi, queibaroni che abbiamo contestato mache oggi diventano dei riferimentidi nostalgia, quei templi che tentia-mo di demolire, hanno però dellecolonne così granitiche che con-sentono loro di perpetuarsi neltempo in modo infinito, quale di-mostrazione di uno spessore cul-turale non facilmente espugnabile.Questa è la cultura dell’Accade-mia, questa è la forza della scien-za. L’Accademia ha il doverosocompito non solo di formare il pro-fessionista, ma possibilmente diassisterlo nella sua vita professio-nale.Dovremmo lavorare congiunta-mente verso una formazione postlaurea corretta e adeguata ai tem-pi dove le Accademie, ancora uni-co ente preposto all’alta formazio-ne e al rilascio di titoli riconosciutie spendibili, possano garantire aiprofessionisti del domani titoli spe-

10 laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006INTERVISTA

Intervista al Professor Antonio Pugliese

L’Accademia è la nostra nutriceC’è una “nuova” medicina veterinaria che avanza e una formazione da rivisitare. Sì alla petizione dell’ANMVI, no alla veterinaria come terra di conquista

di Sabina Pizzamiglio

L’eredità SISVet

D al 1947 si sono succeduti, sul proscenio della presidenza SI-SVet “insigni maestri che con incarichi triennali, spesso ripe-

tuti, hanno dato lustro alla Società e al mondo scientifico della Medici-na Veterinaria nazionale e internazionale”: i Proff Pietro Cherardini, Pie-tro Stazzi, Prospero Masoero, Dino Desiderio Nai, Elio Barboni, FilippoCella, Bruno Romboli, Remo Faustini, Armando Gobbetto, Orazio Ca-tarsini, Franco Monti, Eraldo Seren.“Senza trascurare l’arduo e costruttivo lavoro delle presidenze più re-mote, che rientrano nelle pagine più belle della storia della MedicinaVeterinaria e riguardano un periodo in cui alcuni di noi portavano i cal-zoncini corti o addirittura non erano ancora nati” - il Professor Puglieseci tiene a “riportare la nostra attenzione al Past-President che, nell’arcodei due mandati, ha “galvanizzato” la Società, non solo adeguandolaai tempi, ma perseguendo, attraverso diverse strategie di intervento o-biettivi ambiti e prestigiosi nell’ambito della Scienza; il tutto senza tra-scurare l’immane lavoro operativo per recuperare soci dormienti, sti-molare il reclutamento, accorpare società consorelle, impegnare quasitutti in una operosità continua e di riconoscenza, senza trascurare l’ag-giornamento professionale. Noi quindi - conclude il neo Presidente SI-SVet- dovremmo iniziare da questa corposa eredità con l’intento, innan-zitutto, di non dissipare il patrimonio acquisito negli anni e, successiva-mente, mettere tutto il nostro impegno per raggiungere altri traguardi”.

Il Professor Antonio Pugliese, do-cente alla Facoltà di Messina: “im-pegniamoci a promuovere e rea-lizzare sotto l’egida dell’Accade-mia la formazione di nuove figureprofessionali che possano assur-gere ad importanti ruoli nell’ambi-to della categoria con Master di Ie II livello e corsi di perfeziona-mento. Creiamo gli specialisti a-deguati ai tempi”.

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cialistici a carattere prettamenteapplicativo. Impegnamoci a promuovere e rea-lizzare, sotto l’egida dell’Accade-mia, la formazione di nuove figureprofessionali che, perfezionati inquelle aree non sempre copertedall’istituzione, possano assurgeread importanti ruoli nell’ambito del-la categoria (Master di I° e II° livel-lo, corsi di Perfezionamento, ecc),ma impegnamoci particolarmenteaffinché le Istituzioni preposte pos-sano intendere che abbiamo biso-gno di specialisti adeguati ai tem-pi. Pertanto inseriamo nell’ambitodelle specialità quegli indirizzi dicui ormai non si può più prescin-dere, creiamo gli specialisti dellediverse branche, così finalmentenon avremmo più bisogno di inse-guire titoli europei non facilmentespendibili, ma titoli accademici dimatrice nazionale riconosciuti equalificati. Così facendo non solopotremmo offrire un servizio allasocietà, ma nello stesso tempo ri-chiamare ai patri lidi quella forzagiovanile che oggi confusa esbandata cerca altrove una pro-pria identità. Naturalmente biso-gna riconoscere che, all’internodell’Università, non mancano notecritiche in relazione alla formazio-ne che sono da ascrivere ad unagenesi diversa e non sempre elu-dibile. Elementi critici da preferirealle debolezze che trovano qualepunto di riferimento la mancanzadi supporti finanziari, di nuovi ricer-catori, di tecnici adeguati alla nuo-ve tecnologie, di strutture degne diun certo operato, ecc.L’università non può vivere di sten-ti o di eredità culturali, ha bisognodi intensificare e potenziare il suolavoro di ricerca e di didattica inmodo non solo da precorrere, maalmeno stare ai tempi.Siamo espressione del Ministerodella Ricerca, ma lavoriamo in e-guale misura per l’Istruzione e laSanità. Quest’ultimo, in particolare,lontano o addirittura assente nelnostro lavoro e nel nostro impe-gno, come se la Facoltà di Medici-na Veterinaria fosse avulsa dalcontesto Sanità o non impegnassele proprie forze per contribuire allaprevenzione e/o risoluzione di pro-blematiche contingenti o di eventiemergenti.

Che idea si è fatta della RiformaSiliquini: praticantato post lau-

rea e nuovo Esame di Stato?Il prosieguo di altre proposte nor-mative (Vedi Mastella) mette in di-scussione il precedente e quindi inprevisione di nuove disposizioni,forse, non è il caso di intrattenersipiù di tanto.Relativamente al praticantato postlaurea e presso strutture accredi-tate, devo personalmente conveni-re che questa iniziativa per sottrar-re alle Università un compito istitu-zionale (parlo della nostra) non misembra decisamente apprezzabi-le, particolarmente in riferimento aquanto prima detto, e nello stessotempo non vedo una verifica nédurante né alla fine di questo ap-prendistato.Ancora mi domando quali sarannole strutture accreditate e quali so-no i requisiti di formazione chequesti dovrebbero esibire per otte-nere questo pregevole merito?Le cliniche universitarie per impar-tire un tirocinio pratico devonopassare al vaglio degli ordini pro-fessionali? Queste interrogazioni,anche retoriche, sottolineano an-cora una volta l’attaccamento all’I-stituzione e la passione di un do-cente che pensa di interpretare ilpensiero di tanti altri.

Cosa direbbe ad uno studentegià immatricolato per orientarloalla professione veterinaria oggi?Esprimere o suggerire degli orien-tamenti alla professione veterinariaoggi non è assolutamente sempli-ce e, nello stesso tempo, potrebberisultare fuorviante, considerati gliampi spazi che oggigiorno il setto-re della medicina veterinaria è riu-scito a conquistare.Basta pensare alla nostra profes-sione di qualche decennio faquando il laureato in medicina ve-terinaria e abilitato alla professionedi veterinario (purtroppo è così an-che oggi) espletava la propria atti-vità professionale, interessandosiprevalentemente alla cura e pro-duzione degli animali da reddito eall’ispezione degli alimenti di origi-ne animale, senza trascurare la sa-nità pubblica.Ruolo professionale di indiscussovalore, ma che oggi deve essererivisitato all’insegna della manage-rialità, del proliferare degli interessiverso le diverse specie animali,della produttività post industrialecon interventi bio-molecolari, dellasalute pubblica ampliata ed inten-

sificata e, in particolare, del com-plesso rapporto uomo-animaleche, nell’ambito delle competenze,vede cointeressati, con eguale di-gnità professionale, le due faccedella Medicina. Uno scenario affascinante che ten-de sempre più ad allargarsi e chemerita decisamente una formazio-ne professionale adeguata e spe-cializzata, senza trascurare quellaformazione di base su cui costrui-re il nostro futuro.Lo studente dovrà, pertanto, matu-rare all’interno delle aule accade-miche una qualità di studio che gliconsentirà domani di affrontare,con specificità di interesse, l’orien-tamento più consono.Quindi un professionista della sa-nità che, facendo precedere alladizione veterinario quella di medi-co, potrà assurgere a tutti i ruoli dicompetenza. Così interagendo edinterfacciandosi con i diversi pro-fessionisti dell’area della salute,dall’alimentazione alle biotecnolo-gie, dalla prevenzione alla terapia,dalla riabilitazione alle cellule sta-minali e ai trapianti d’organo, aglianimali transgenici, ecc, potràguardare attentamente l’avvicen-darsi degli eventi e predisporsi adun inserimento qualificato.Inoltre deve tener presente dellecompetenze richieste nel campodell’etologia e delle scienze delcomportamento animale.Tali richieste, derivate da una nuo-va sensibilità nel percepire il rap-porto uomo-animale, gli danno an-che un ruolo nell’ambito della ria-bilitazione psico-fisica delle perso-ne e lo vedono interessato, con pa-ri dignità professionale, con i me-dici chirurghi e psicologi. Sulla ba-se di quanto premesso, tenterei diorientare i giovani verso le innova-zioni culturali attinenti alla nostraprofessione che meritano una pre-parazione qualificata e specifica.

Condivide la petizione dell’ANM-VI contro la proliferazione di se-di universitarie?Le iniziative prese della Vostra As-sociazione non sono solamente dacondividere, ma principalmente dasostenere, nella speranza che piùvoci si aggiungano a questo acco-rato appello e si possa raggiunge-re un obiettivo dignitoso: difendia-mo le nostra cultura e limitiamo ilproliferare delle sedi universitariesul nostro territorio.

Le indicazioni dei Governi prece-denti, a firma di rinomati ministridella Istruzione e della Ricerca,hanno tentato, con un’emulazionedi matrice anglosassone, di liceiz-zare la nostra Università, favoren-do non solo una proliferazione dicorsi universitari che, consentitemidefinirei di serie B, ma principal-mente allocando la Cultura acca-demica in vari distretti di provincee regioni, come se l’istruzione uni-versitaria fosse un dovere istituzio-nale da non poter prescindere.Scusandomi per la comparazione,si è ritenuto di portare l’Universitàin paesi e villaggi, così come è sta-to fatto per la scuola media unifica-ta, ritenendo questa manovra unpunto di forza della nostra cultura,come se senza un titolo accademi-co fossimo degli analfabeti.Fermo restando l’importante ruolodelle scuole unificate che hannoconsentito di arginare la piaga so-ciale dell’analfabetismo, non con-divido assolutamente quanto è sta-to fatto per l’Accademia con i risul-tati che tutti conosciamo.In Le mille università dalle cattedrefacili, pubblicato su Repubblica al-cuni giorni fa, Mario Piraini sottoli-neava “una moltiplicazione perver-sa, speculare a un abbassamentodel livello degli studi… oltre allospreco e dispersione degli investi-menti….alla nascita a getto conti-nuo di università private, peraltroquasi sempre riconosciute dal mi-nistero e spesso sovvenzionantedal pubblico erario e dagli enti lo-cali. Il prezzo che abbiamo pagatoè veramente oneroso, fino a sfiora-re il fallimento non solo dell’azien-da università, ma principalmentedella cultura accademica.Queste iniziative, che verosimil-mente sono state dettate da inte-ressi clientelari e per niente pro-duttivi, hanno non solo depaupera-to le nobili sedi di un adeguato fi-nanziamento alla ricerca e di unsostegno economico alla progres-sione in carriera di tanti giovani va-lidi e volenterosi, ma principalmen-te hanno consentito, per una“manciata di pasta”, che il docen-te universitario peregrinasse per lediverse sedi a discapito di una di-dattica dovuta e qualificata nellasede di titolarità con un aggiorna-mento professionale adeguato.Sono queste le sedi universitariesenza strutture con un numero didocenti insufficiente per reggere

questi corsi, sono questi gli ateneisulla carta e nel retrobottega che,purtroppo, rilasceranno titoli acca-demici di astratta preparazioneculturale e formativa.

Vuole commentare l’annuncio diuna Facoltà policentrica di Medi-cina Veterinaria a Palermo?In questo contesto si inserisce laPolicentrica Facoltà di Medicinaveterinaria di Palermo che, pro-mossa da strutture accademicheche nulla hanno da condividerecon la Medicina Veterinaria, (vediScienze), si proponeva di portareun corso di laurea in giro per le af-fascinanti realtà territoriali dell’isola(turismo scientifico), in modo cheogni piccolo villaggio potesse fre-giarsi di una sede universitaria.Così operano alcuni personaggi discena, alcuni turnisti delle buoneamministrazioni, così le piovre del-la scienza senza un minimo di co-gnizione scientifica e/accademica.Le esperienze fatte in passato do-vrebbero servirci da esempio, percui sbagliare è umano, ma perse-verare diventa diabolico.Realtà sconcertanti che esprimo-no quanto siamo lontani dallarealtà e sottolineano, come dettoprima, che la Medicina Veterinariatende a diventare terra di conqui-sta. Il mio pensiero è abbastanzanoto e vi ringrazio per aver dato e-co al triste annuncio (si veda la no-tizia "Caso-Palermo, no dalla Fa-coltà di Messina" pubblicato da@nmvi Oggi il 27/10/2006 ndr) fat-to pervenire ai colleghi della Clas-se di Laurea 47/s della Facoltà diMedicina Veterinaria di Messinache mi onoro pro tempore di pre-siedere. Non possiamo più tacere,ma dobbiamo urlare allo scandalo,impegnando le nostre forze affin-ché questa Facoltà possa essereespressione di Docenti qualificatie di ricercatori promettenti che,senza trascurare l’importanza del-l’interdisciplinarità, possano sban-dierare il vessillo dell’appartenen-za e dell’identità scientifica.Pertanto, non volendo di propositoentrare nel merito dell’inflazione dilaureati e della necessità di doversempre più ridurre il numero a fron-te della qualità, ritengo sia oppor-tuno potenziare le strutture che ab-biamo in modo che, intensificandogli interventi finanziari, si possa mi-gliorare la ricerca qualificata e ladidattica dell’alta formazione. ■

11laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006INTERVISTA

Page 12: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 42

L ’art. 37, comma 8, del D.L.4 luglio 2006, n. 223, hareintrodotto nel nostro

ordinamento l’obbligo, che era sta-to soppresso dal 1994, di presen-tare l’elenco clienti e fornitori. Taleincombenza, che già con la LeggeFinanziaria 2005 si era tentato direintrodurre, viene ora riproposta alfine di contrastare e prevenirecomportamenti fraudolenti tantonel settore dell’Iva (frodi intracomu-nitarie, fatture per operazioni inesi-stenti, ecc...) quanto in quello delle

imposte dirette. Il citato art. 37,D.L. 223/2006, introducendo all’art.8 bis del DPR n. 322 del 22 luglio1998, il nuovo comma 4 bis, preve-de che, entro sessanta giorni daltermine previsto per la presenta-zione della comunicazione dati Ivai contribuenti titolari di partita Ivadevono presentare l’elenco deiclienti nei cui confronti sono stateemesse fatture e l’elenco dei forni-tori, titolari di partita Iva, dai qualisono stati effettuati acquisti rilevan-ti ai fini dell’applicazione dell’impo-

sta sul valore aggiunto. Vediamo indettaglio i nuovi obblighi introdotti.Soggetti obbligati allapresentazione degli elenchiSono obbligati a presentare l’elen-co dei clienti e dei fornitori tutti isoggetti titolari di partita IVA in-dipendentemente dalla forma giu-ridica (persona fisica, società dipersone o associazione professio-nale, società di capitali).Soggetti da indicare neglielenchiNell’elenco clienti andranno indi-

cati i dati dei soggetti nei cui con-fronti sono state emesse fatture nelcorso dell’anno cui si riferisce lacomunicazione. Il primo elenco ac-coglierà quindi i clienti nei cui con-fronti nell’anno 2006 sono state e-messe fatture.Per il solo anno 2006 la legge(comma 6, art. 8 bis, D.P.R.322/98) prevede che i clienti da in-dicare nell’elenco saranno sola-mente quelli titolari di partita IVA. Con decorrenza dall’anno d’impo-sta 2007 l’elenco clienti dovrà inve-

ce comprendere tutte le fatture e-messe e, quindi, anche quelle neiconfronti di privati consumatori(privi di partita IVA).Nell’elenco fornitori andranno in-dicati tutti i soggetti, titolari di parti-ta IVA, dai quali sono stati effettuatiacquisti che hanno rilievo ai finidell’applicazione dell’IVA.Dati da indicare negli elenchiPer ciascun soggetto (sia clienteche fornitore) devono essere indi-cati:• il codice fiscale;• l’importo complessivo imponibi-

le delle operazioni effettuate, alnetto delle relative note di varia-zione;

• l’importo complessivo dell’impo-sta (IVA);

• l’importo complessivo delle ope-razioni non imponibili;

• l’importo complessivo delle ope-razioni esenti.

Sono escluse dall’indicazione ne-gli elenchi tutte le cessioni di benie servizi certificate mediante scon-trino o ricevuta fiscale, ma questaipotesi non interessa i professioni-sti che sono obbligati ad emetteresempre fattura.L’Agenzia delle Entrate potrà, conprovvedimento del suo Direttore,individuare ulteriori elementi infor-mativi da inserire negli elenchi.Termine di presentazioneIl termine di presentazione indivi-duato dalla legge è stabilito in 60giorni dal termine previsto per lapresentazione della Comunicazio-ne Dati IVA e, quindi, la data vieneindividuata nel 29 aprile di ciascunanno. Il termine di cui sopra, per e-spressa previsione di legge, potràessere differito dall’Agenzia delleEntrate per esigenze di natura tec-nica o in relazione a determinatecategorie di contribuenti con ap-posito provvedimento.Modalità di presentazioneLa presentazione degli elenchi po-trà essere effettuata esclusiva-mente in via telematica diretta-mente dal contribuente oppure at-traverso gli intermediari abilitati.SanzioniL’omissione della comunicazionedegli elenchi, nonché l’invio deglistessi con dati incompleti o non ve-ritieri, comporterà, ai sensi dell’art.11 del D.Lgs. n.471 del 1997, l’ap-plicazione di una sanzione ammi-nistrativa che andrà da un minimodi Euro 258 ad un massimo di Eu-ro 2.065.La circolare ministeriale n. 28/E del4 agosto 2006 ha precisato che èpossibile regolarizzare eventualiviolazioni relative agli elenchi appli-cando il ravvedimento operoso dicui all’articolo 13 del D.Lgs. n.472del 1997 nelle seguenti misure:• sanzione pari ad un ottavo del

minimo e cioè in misura pari al3,75%, nel caso in cui la regola-rizzazione venga effettuata entro30 giorni dal termine ordinario;

• sanzione pari ad un quinto delminimo e cioè in misura pari al6%, nel caso in cui la regolariz-zazione venga effettuata oltre 30giorni dal termine ordinario maentro il termine di presentazionedegli elenchi relativi all’anno2007. ■

12 laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006RUBRICA FISCALE

Elenco clienti e fornitoridi Giovanni Stassi

Dottore Commercialista, Torino

Page 13: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 42

Da tempo anche nel no-stro paese si è avviatoun processo di avvici-

namento delle professioni al siste-ma imprenditoriale secondo le lo-giche europee. Il decreto del Mini-stro Bersani sulla liberalizzazionedei servizi o la proposta di riformadegli Ordini, del Ministro Mastella,ne sono un chiaro esempio come

lo era già stata l’applicazione deglistudi di settore anche ai professio-nisti. La Finanziaria 2007 ha avvicinatosempre di più le regole di determi-nazione del lavoro autonomo aquelle del reddito di impresa, ren-dendo deducibili anche per i pro-fessionisti le quote di ammorta-mento degli immobili nonché i ca-noni di locazione finanziaria deglistessi. L’emendamento che pre-vede, fra l’altro per i professioni-

sti, la rilevazione delle plusvalen-ze o delle minusvalenze relativeagli immobili tranne quando, ov-viamente, la loro destinazione nonrientri nelle finalità dell’eserciziodella professione, stabilisce an-che per il lavoro autonomo la pos-sibilità di ammortizzare gli immo-bili in quote annuali o la deduzio-ne dei canoni di leasing immobi-liari qualora la durata del contrat-to non sia inferiore alla metà delperiodo di ammortamento.

Nel caso in cui l’immobile fosse uti-lizzato promiscuamente, se il pro-fessionista non dispone nel Comu-ne di altro immobile destinato all’e-sercizio della professione, sarà de-ducibile una somma pari al 50%della rendita catastale, ovvero il50% del canone di locazione finan-ziaria. Per i primi tre anni, dal 2007la deducibilità è limitata ad un ter-zo. Per quanto riguarda i veicoli,dopo che il collegato alla Finanzia-ria aveva ridotto al 25% la quota

deducibile dei costi sostenuti perl’acquisto e la gestione dei veicolida parte dei professionisti, l’emen-damento allarga anche ai lavorato-ri autonomi la previsione di dedu-cibilità condizionata in caso di uti-lizzo del bene in leasing; come perle imprese, è previsto che la dedu-cibilità dei canoni di locazione fi-nanziaria è possibile solo se la du-rata del contratto non risulti inferio-re al periodo di ammortamento delbene, ossia a quattro anni. ■

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Finanziaria 2007

Leasing e ammortamento immobili: deducibili anche per i professionisti

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006RUBRICA FISCALE

IVA auto, inarrivo il moduloper il rimborso

Dovranno essere presenta-te entro il 15 aprile 2007 le

domande per ottenere il rimbor-so delle mancate detrazioni Ivaper le auto aziendali e utilizzateper lavoro dai professionisti. Èquesta la principale novità con-tenuta nel decreto-legge del 15settembre 2006, n. 258 (pubbli-cato sulla Gazzetta Ufficiale n.265 del 14 novembre 2006) con-vertito in legge. Il decreto, con-tenente le disposizioni per gli a-dempimenti conseguenti allasentenza relativa alla causa C-228/05 della Corte di Giustiziadelle Comunità europee, è entra-to in vigore il 15 novembre scor-so. Il provvedimento dispone i-noltre che per ottenere il rimbor-so, escluse compensazioni e de-trazioni, chi ha effettuato acqui-sti e importazioni dei beni e ser-vizi oggetto della sentenza (isoggetti passivi che fino alla da-ta del 13 settembre 2006 hannoeffettuato acquisti ed importazio-ni di beni e servizi) dovrà pre-sentare apposita istanza pervia telematica, utilizzando lospecifico modulo che sarà ap-provato entro quarantacinquegiorni dalla data di entrata invigore del decreto, con prov-vedimento del Direttore dell’A-genzia delle entrate. Con il me-desimo provvedimento sarannoindividuati anche i dati e i docu-menti che devono essere indi-cati o predisposti a fondamen-to dell’istanza di rimborso. Po-tranno essere, inoltre, stabilite ledifferenti percentuali di detrazio-ne dell’imposta per distinti setto-ri di attività in relazione alle qualiè ammesso il rimborso in misuraforfettaria. Resta ferma, per icontribuenti che non aderisconoal suddetto rimborso forfettario,ovvero per coloro che non pre-sentano l’istanza entro il predet-to termine del 15 aprile 2007, lapossibilità di dimostrare il dirittoad una detrazione in misura su-periore presentando apposita i-stanza ai sensi dell’articolo 21del decreto legislativo 31 dicem-bre 1992, n. 546, e successivemodificazioni, contenente i datie gli elementi comprovanti la mi-sura, nell’esercizio dell’impresa,arte o professione, dell’effettivoutilizzo in base a criteri di reale i-nerenza. (fonte: governo.it)

Page 14: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 42

L e cellule staminali miglio-rano la funzione musco-lare nei Golden Retriever

affetti da distrofia muscolare. Loafferma uno studio italiano pubbli-cato sul numero del 15 novembre2006 di Nature. Nello studio, rea-lizzato dal gruppo di ricercatori

guidati da Giulio Cossu, direttoredell’Istituto Cellule Staminali delSan Raffaele di Milano, il tratta-mento con mesoangioblasti, cel-lule staminali associate ai vasi, dialcuni Golden retriever affetti dadistrofia muscolare (GRMD, Gol-den Retriever Muscular Dy-

strophy) ha indotto la produzionedi distrofina, proteina indispensa-bile per la funzione delle fibre mu-scolari e assente nelle cellule deicani portatori di questa malattia e-reditaria. Lo studio, con il soste-gno di Telethon, è finalizzato allacura della distrofia di Duchenne

dell’uomo. La GRMD è l’unico mo-dello animale di questa forma didistrofia muscolare umana. Unodegli aspetti rilevanti dello studioè il fatto che queste cellule stami-nali possono essere veicolate at-traverso la circolazione sangui-gna e quindi distribuirsi in modo

omogeneo in tutti i muscoli delcorpo. A distanza di tempo gli a-nimali trattati hanno mostrato unmiglioramento nel tono e nella for-za muscolare, tradotto in una mi-gliore capacità di movimento. Imesoangioblasti prelevati dai vasisanguigni di cani sani sono stati i-niettati per via intra-arteriosa inGolden Retriever colpiti da distro-fia muscolare e sottoposti a untrattamento immuno-soppressivocon ciclosporina per evitare il ri-getto delle cellule del donatore. Icani trattati ereditano il gene ma-lato responsabile della distrofiadalla madre, come accade nelladistrofia muscolare umana. Dopocinque somministrazioni conse-cutive, i cani distrofici manteneva-no o miglioravano la capacità dideambulare e una discreta forzamuscolare; inoltre, una percen-tuale delle loro fibre muscolari,variabile tra il 10 ed il 70%, produ-ceva la versione normale della di-strofina. I cani affetti da GRMDpresentano una mutazione singo-la dell’introne 6 che determina lacompleta assenza della distrofinae manifestano una grave e preco-ce degenerazione muscolare conperdita pressoché completa dellamotilità e della capacità di cammi-nare. La morte sopravviene in ge-nere a un anno di età per insuffi-cienza respiratoria. Spiega Cossuche i Golden retriever colpiti daGRMD presentano tutti i segnidella distrofia muscolare di Du-chenne presenti nell’uomo. Tutta-via, anche se il cane malato diGRMD rappresenta il modello ani-male più vicino alla malattia uma-na, il passaggio alla sperimenta-zione clinica richiede tempi lunghie molta cautela. Precedenti studisperimentali effettuati dagli stessiricercatori sui topi avevano dimo-strato che il midollo osseo dei topicontiene cellule capaci di formarenuove fibre muscolari in un mu-scolo rigenerato: questi dati indi-carono che esistono cellule capa-ci di formare fibre muscolari al difuori del muscolo stesso e capacidi raggiungere il muscolo attra-verso la circolazione sanguigna.Tuttavia si era osservato che lecellule del midollo non erano diper sé sufficienti a sortire alcunbeneficio clinico. Più di recente i ricercatori hannoosservato che cellule staminaliassociate ai vasi sanguigni, i me-soangioblasti, possono esserecoltivate in vitro e possono diffe-renziare in nuove fibre muscolarischeletriche. ■

14

Distrofia muscolare del Golden retriever: efficacia delle cellule staminali

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Page 15: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 42

L ’opacizzazione della ca-psula posteriore (PCO) èla più comune complica-

zione postoperatoria del tratta-mento chirurgico della catarattanel cane. Uno studio ha valutato laformazione e i fattori che ne in-fluenzano lo sviluppo. È stata va-lutata l’evoluzione postoperatoria(per 12 mesi) di 265 occhi (144 dicani diabetici e 121 di cani concataratta correlata alla razza).L’età media dei cani dello studioera pari a 7,77 anni e i cani diabe-tici erano significativamente piùvecchi. C’erano 73 maschi (61 ca-strati, 12 interi) e 74 femmine ( 70sterilizzate, 4 intere). In base alleanalisi statistiche, età e sesso noninfluenzavano significativamentela formazione di PCO. I cani di ta-glia piccola o media sviluppavanoPCO più frequentemente rispetto

ai cani di taglia grossa o gigante adistanza di 2 settimane e 2-4 mesidall’intervento, mentre la differen-za non era significativa in tempisuccessivi. Si osservava un au-mento complessivo significativonella formazione di PCO negli oc-chi con cataratta immatura preco-ce, rispetto ad altri stadi della ca-

taratta, fino a 4 mesi dopo l’inter-vento ma non in tempi successivi.Non si osservavano differenze sta-tistiche nella formazione di PCO a6 mesi o un anno dopo l’interventonegli occhi con cataratta correlataalla razza o diabetica. Non vi era-no differenze tra occhio destro esinistro. Nella popolazione com-

plessiva l’incidenza della PCO au-mentava nel tempo. Non si nota-vano differenze nel grado di for-mazione di PCO negli occhi conprocessi infiammatori precedentio successivi alla chirurgia. Riassu-mendo, età, sesso, presenza di in-fiammazione e causa della cata-ratta (razza o diabete) non influen-

zavano lo viluppo di PCO nei canicon cataratta. I cani di taglia pic-cola-media sviluppano una PCOsignificativa più precocemente ri-spetto ai cani di grossa taglia. Èimportante sottolineare come tuttigli occhi di tutti i cani di questostudio sviluppassero PCO in ma-niera dipendente dal tempo. ■

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Cataratta: fattori di rischio di opacizzazione della capsula posteriore

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006

Rischiogeografico di BSE: lepropostedell’EFSA

L e nuove conoscenzescientifiche sulla BSE e

l’attuale evoluzione della preva-lenza della malattia emersa dairecenti dati di sorveglianzahanno indotto il Panel on Biolo-gical Hazards (BIOHAZ) del-l’EFSA (European Food SafetyAuthority) a lanciare una con-sultazione pubblica per la revi-sione del metodo di valutazio-ne del rischio geografico di B-SE (GBR), su cui la Commissio-ne Europea si basa per attribui-re lo stato di rischio BSE nei di-versi paesi. Dal 2003, l’EFSA èresponsabile della valutazionedel rischio geografico di BSEattraverso cui i diversi paesi so-no classificati in accordo al lo-ro livello di rischio per la malat-tia. Le innovazioni e modifica-zioni proposte ora dall’EFSAtengono conto soprattutto di:previsione dell’evoluzione delrischio BSE nel tempo (inclusala possibile riduzione del ri-schio); misure prese dai paesiper il controllo e la riduzionedel rischio BSE; dati epidemio-logici attualmente disponibilisulla presenza di BSE nei bovi-ni dal 2001 in tutti gli Stati Mem-bri UE; necessità di non sovra-stimare il rischio nei paesi conbassa prevalenza di BSE maconsistente popolazione bovi-na; armonizzazione con le lineeguida dell’OIE.

LA RASSEGNA DI VET-JOURNAL

di Maria Grazia Monzeglio

Page 16: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 42

C ari Colleghi, come sape-te negli ultimi mesi in I-talia e all’estero sono

stati registrati numerosi casi di a-nemia infettiva equina. In Irlanda, paese indenne dal1976, sono stati segnalati, da giu-gno a novembre, 29 casi. In ambi-to nazionale, la malattia si è mani-

festata con una diffusione “a mac-chia di leopardo”, con focolai inVeneto, Piemonte, Lazio, Toscanae Umbria. Nonostante i numeri ri-guardanti i casi in Italia siano so-vrapponibili quelli dichiarati dalCRAIE (Centro di Referenza perl’Anemia Infettiva Equina) per l’an-no 2005 e precedenti, la fisiono-

mia della situazione attuale è so-stanzialmente diversa. Infatti,mentre fino all’anno scorso i casisegnalati riguardavano soggettiautoctoni da carne ed equini im-portati dai paesi dell’est europeo,quest’anno la malattia si è diffusaanche tra i cavalli destinati all’atti-vità sportiva e tra allevamenti di

cavalli da trotto e da galoppo,coinvolgendo così soggetti chenormalmente si spostano, e che,venendo a contatto con un gran-de numero di altri equini in ambitidiversi, rappresentano un impor-tante potenziale veicolo di diffusio-ne del virus. La malattia si è mani-festata anche in puledri di pochi

mesi di vita, soggetti non ancoraimmunocompetenti e quindi diffi-cilmente diagnosticabili in vita, inquanto sicuramente negativi al te-st di Coggin, ma in grado di tra-smettere l’infezione alle fattrici. Inquesto quadro grande importanzapotrebbe aver assunto la via ditrasmissione iatrogena, infatti fortisospetti sono stati rivolti verso l’u-tilizzo di emoderivati.Tutto ciò ha creato danni economi-ci molto gravi a diverse aziendedel settore, tra cui centri di allena-mento, allevamenti e, non ultime,strutture sanitarie veterinarie.In quest’ottica la malattia rappre-senta un fattore di rischio estre-mamente serio e pericoloso, con-siderando che i cavalli colpiti, sesopravvivono, perdono totalmen-te ogni possibilità di impiego equindi qualunque valore economi-co, che le strutture in cui venga i-dentificato un soggetto positivovanno incontro, secondo i terminidi legge (DPR 11 febbraio 1994),a un periodo di quarantena di 90giorni, che le strutture sanitarieveterinarie possono rappresenta-re un possibile punto di diffusionedella malattia e, infine, che esisteanche la possibilità che i proprie-tari di soggetti divenuti positivi intale circostanza vogliano rivalersilegalmente sulla struttura sanita-ria stessa.Un’ulteriore riflessione riguarda lanon obbligatorietà del test diCoggin che, in un paese non in-denne come l’Italia, come ampia-mente dimostrato dai rapporti delCRAIE degli ultimi anni (374 casidi positività nel periodo 1998 -2005), rende estremamente diffi-cile delineare la reale situazioneepidemiologica italiana. Dopoquanto recentemente segnalatoinfatti, potremmo trovarci di frontea una situazione molto preoccu-pante, se non addirittura cata-strofica. Alla luce di queste consi-derazioni, la SIVE - Società Italia-na Veterinari per Equini- desiderasensibilizzare tutti i colleghi versola necessità di un comportamentoconsapevole e responsabile neiconfronti della prevenzione dellamalattia, anche attraverso l’infor-mazione dei propri clienti e la ri-chiesta del test di Coggin ogni vol-ta che lo si ritenga opportuno, nonsolo per identificare e allontanareimmediatamente i soggetti infetti,ma anche per individuare ed inter-rompere eventuali vie di diffusionedel virus. In particolare dovrebbe-ro essere considerati sospetti, egestiti come tali, tutti i casi con a-namnesi di ipertermia associata apiastrinopenia, con o senza ane-mia manifesta.Si vuole, in questo modo, anchesottolineare e ribadire il ruolo fon-damentale che il veterinario prati-co può e deve svolgere nell’azio-ne quotidiana di epidemiosorve-glianza e di prevenzione della dif-fusione delle malattie infettive.

Marco Pepe, Presidente SIVE

16 laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006DALLE ASSOCIAZIONI

Lettera del Presidente della SIVE ai Colleghi

AIE: preveniamo la malattia

Page 17: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 42

La celebrazione del Decennaledella SISCA (Società Italiana diScienze Comportamentali Applica-te) (Cremona, 30 settembre-1 otto-bre 2006) ha fatto da scenario allapresentazione del nuovo Senilife®,il nutraceutico neuroprotettore indi-cato per prevenire e/o trattare i di-sturbi comportamentali, emoziona-li e cognitivi legati all’invecchia-mento cerebrale del cane e delgatto. Un restyling in termini di con-fezione, appetibilità e, soprattutto,composizione, grazie all’aggiuntadel resveratrolo, una sostanza na-turale a comprovata attività antios-sidante e spiccati effetti neuropro-tettivi.Un restyling a più uscite quello delprodotto neuroprotettivo che Inno-vet lanciava nella sua forma origi-nale circa due anni fa. Un restylingdi confezionamento: non più dueconfezioni da 45 e 90 birilli, ma ununico formato da 30 birilli mono-dose, per venire incontro alle esi-genze che si sono andate manife-stando dal mercato in questi dueanni. Un restyling di gusto, con lamessa a punto di una nuova for-

mulazione che, grazie all’elevataappetibilità ed alle capsule birillomonodose, consente un’agevolesomministrazione a cani e gatti. E,soprattutto, un restyling di compo-sizione, che vede l’aggiunta di u-na nuova sostanza naturale - il re-sveratrolo - al doppio scopo di si-nergizzare gli effetti antiossidantidell’estratto di Ginkgo biloba, giàcontenuto nel prodotto, e di poten-

ziare l’attività neuroprotettiva dellafosfatidilserina. Tra il 2005 ed il2006 numerose sono state le pub-blicazioni in merito alla capacitàdel resveratrolo di proteggere ineuroni dalla tossicità dei radicaliliberi e della beta-amiloide (fattoreprimariamente coinvolto nella ge-nesi dei disordini cognitivi età-cor-relati sia nel cane che nel gatto). Ilresveratrolo, di cui è particolar-

mente ricca l’uva, degrada, inol-tre, la beta-amiloide e si è dimo-strato attivo nel prevenire i deficitdi memoria in vari modelli animalidi neurodegenerazione. Una neu-roprotezione ancora più efficace,quella del nuovo Senilife®, nata dalrapido trasferimento verso il mer-cato delle più recenti conoscenzescientifiche del settore. In perfettasintonia con la missione Innovet:

“da scienza a mercato, dove laNatura conduce”. ■

17

Senilife®: nuova formula

laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006DALLE AZIENDE

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PROSSIMI AGGIORNAMENTI SCIENTIFICI SCIVACPER ULTERIORI INFORMAZIONI RIVOLGERSI A: SEGRETERIA ORGANIZZATIVA

Paola Gambarotti (SCIVAC) - Tel. 0372/403508 - Fax 0372/403512 - E-mail: [email protected]

organizzato da Eventi Veterinari certificata ISO 9001:2000

INSUFFICIENZA RESPIRATORIAE ALTRE PATOLOGIE ACUTE

Bologna, 02/03 Dicembre 2006Tower Boscolo Hotel

Viale Lenin, 43 - 40138 Bologna

ECM: 6 Crediti

RELATORIArmelle De Laforcade, DVM, Dipl ACVECC,

North Grafton, USAMassimo Giunti, Med Vet, Bologna

Fabio Viganò, Med Vet, Milano

RESPONSABILE SCIENTIFICOFabio Viganò, Med Vet, Milano

CHAIRPERSONMassimo Giunti, Med Vet, Bologna

Fabio Viganò, Med Vet, Milano

AGGIORNAMENTI DIAGNOSTICIE TERAPEUTICI SUL PRURITO

ALLERGICO NEL CANERoma, 17 Dicembre 2006

Melià Roma Aurelia Antica HotelVia Degli Aldobrandeschi, 223 - 00136 Roma

ECM: In fase di accreditamento

RELATORILluis Ferrer, Med Vet, PhD, Dipl ECVD,

Barcelona, SpagnaLaura Ordeix, Med Vet, Dipl ECVD, Milano

CHAIRPERSONAlessandra Fondati

Med Vet, PhD, Dipl ECVD, Roma

Per informazioni:Segreteria SCIVAC - Paola GambarottiTel. 0372/403508 - Fax 0372/403512

E-mail: [email protected]

9° CORSO VETERINARIO ASAMITEORICO E PRATICO

SULLE METODICHE DI ILIZAROVCremona, 04/06 Dicembre 2006

Centro Studi SCIVAC

ECM: In fase di accreditamento

DIRETTOREAntonio Ferretti, Med Vet, Dipl ECVS,

Legnano (MI)

RELATORIMaurizio Catagni, Med Chir,

Primario Divisione Ortopedia-Traumatologia,Ospedale di Lecco

Consuelo Faranda, Med Vet, MilanoAntonio Ferretti, Med Vet, Dipl ECVS,

Legnano (MI)Denis Marcellin-Little, DVM, Dipl ACVS,

Dipl ECVS, Raleigh, USABruno Peirone, Med Vet, Università di Torino

Matteo Tommasini Degna, Med Vet,Dipl ECVS, Roma

DIRETTORE ESERCITAZIONI PRATICHEDenis Marcellin-Little, DVM, Dipl ACVS,

Dipl ECVS, Raleigh, USA

ISCRIZIONEPartecipazione a numero chiuso (32)

Sono ancora disponibili posti

QUOTESoci SCIVAC: € 750,00 + IVA 20%

Non soci: € 900,00 + IVA 20%

Per informazioni:Segreteria SCIVAC - Paola GambarottiTel. 0372/403508 - Fax 0372/403512

E-mail: [email protected]

SEMINARI NAZIONALI CORSI PRATICI

SOCIETÀ CULTURALE ITALIANA VETERINARI PER ANIMALI DA COMPAGNIASOCIETÀ FEDERATA ANMVI

GAZZETTA UFFICIALEDELLA REPUBBLICAITALIANA

Serie Generale n. 272 del 22novembre 2006AVVISO DI RETTIFICAComunicato relativo al decretolegislativo 6 aprile 2006, n. 193,recante: «Attuazione della diret-tiva 2004/28/CE, recante codicecomunitario dei medicinali vete-rinari.». (Decreto legislativopubblicato nel supplemento or-dinario n. 127/L alla GazzettaUfficiale - serie generale - n. 121del 26 maggio 2006).

ERRATA-CORRIGEComunicato relativo al decretolegislativo 6 aprile 2006, n. 193,recante: «Attuazione della diret-tiva 2004/28/CE, recante codicecomunitario dei medicinali vete-rinari.». (Decreto legislativopubblicato nel supplemento or-dinario n. 127/L alla GazzettaUfficiale - serie generale - n. 121del 26 maggio 2006).

GAZZETTA UFFICIALEDELL’UNIONEEUROPEA

L 314, 15 novembre 2006Decisione della Commissione,del 14 novembre 2006, relativaai requisiti minimi applicabili allaraccolta di informazioni durantele ispezioni effettuate nei luoghidi produzione in cui sono alleva-te alcune specie di animali [noti-ficata con il numero C(2006)5384] (1)

Decisione della Commissione,del 14 novembre 2006, riguar-dante misure transitorie di con-trollo sanitario degli animali rela-tive alla peste suina classica inRomania [notificata con il nume-ro C(2006) 5387] (1)

LEGGI IN GAZZETTA

Page 18: Professione Veterinaria, Anno 2006, Nr 42

18 laPROFESSIONE VETERINARIA 42/2006CALENDARIO ATTIVITÀCALENDARIO ATTIVITÀ

Per visualizzare i programmi degli eventi di tutte le società clicca su www.evsrl.it/eventi

INCONTRO GRUPPO DI STUDIO IL VETERINARIO IMPRENDITORE: METODI, MEZZI ED ERRORI - Centro Studi SCIVAC - Cremona - Via DI PRACTICE MANAGEMENT Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc.

Specialistiche SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected] SIRVAC NUOVE CONOSCENZE SULLA POSSIBILITÀ DI RELAZIONE TRA SVILUPPO COMPORTAMENTALE DEL

CUCCIOLO E GESTAZIONE MATERNA - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 3Crediti - Per info: Elena Piccioni - Segr. Soc. Spec. SCIVAC - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC APPROCCIO RAZIONALE ALLA SCELTA RAGIONATA DEL CUCCIOLO: COME DARE I GIUSTI TRENTINO ALTO ADIGE CONSIGLI? - Ordine Dei Medici Veterinari, Trento - Via V. Zambra, 36 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni:

Monica Borghisani - Segr. Del. Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC 9° CORSO VETERINARIO ASAMI:TEORICO E PRATICO SULLE METODICHE DI ILIZAROV - Centro StudiSCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 26 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti - SegreteriaSCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA DELL’APPROCCIO ORIENTATO AL PROBLEMA (POA) - Attenzione: Evento annullato. Centro Studi SCIVAC/AVULP, Perugia - Via Morettini, 19 - ECM: 8 Crediti - Per informazioni: Paola Gambarotti

- Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected] REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA DIAGNOSI E TRATTAMENTO DELLE PATOLOGIE DELLE GHIANDOLE SALIVARI, DELL’ARTICOLAZIONE

TEMPOROMANDIBOLARE E DELLE PIÙ COMUNI AFFEZIONI ODONTOSTOMATOLOGICHE - Istituto Tecnico AgrarioTosi -Codogno (LO) - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel.+39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MARCHE VANTAGGI E LIMITI DELLA CITOLOGIA NELLA PRATICA CLINICA - Hotel Federico II - Jesi (AN) - ViaAncona, 100 - ECM: 4 Crediti - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni RegionaliSCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC SARDEGNA SI COMINCIA DA QUI!APPROCCIO ALLE PIÙ IMPORTANTI PATOLOGIE DEI CHELONI, E DEI RETTILISQUAMATI. - “Facoltà di medicina veterinaria, Sassari” - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni:Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel. +39 0372 403500 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO DI MEDICINA D’URGENZA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: 33 Crediti -Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SIVE 1ST SIVE SKI RESORT - Hotel Oswald - Selva di Val Gardena (BZ) - Via Meisules 140 - ECM: 7 Crediti - Perinformazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

CORSO SCIVAC CORSO INTRODUTTIVO ALLA PRATICA ODONTOIATRICA - Roma - ECM: Richiesto Accreditamento - Per Attenzione: Evento annullato. informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

SEMINARIO SCIVAC IN COLLABORAZIONE CON HILL’S AGGIORNAMENTI DIAGNOSTICI E TERAPEUTICI SUL PRURITO ALLERGICO NEL CANE - Melià RomaAurelia Antica, Roma - Via degli Aldobrandeschi 223 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni:Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIVAR IN COLLABORAZIONE STRUTTURE, COW COMFORT E ZOPPIE: PARLIAMONE CON CHI PROGETTA E COSTRUISCE LE CON ORDINE MEDICI VETERINARI DI CREMONA STALLE - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per

info: Paola Orioli - Segr. e Commissione Scientifica SIVAR - Tel. +39 0372 403539 - E-mail: [email protected] DIDATTICO SCIVAC CHIRURGIA DEI TESSUTI MOLLI: III PARTE - CHIRURGIA DELL’APPARATO GENITO-URINARIO -

Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: PaolaGambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIRE CONGRESS SIRE - SOCIETÀ ITALIANA DI RIPRODUZIONE EQUINA - Bologna, Hotel & MeetingCentergross - Via Saliceto, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - SegreteriaSIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

PRE-CONGRESS SIVE / SIOCE PRE-CONGRESS SIOCE - SOCIETÀ ITALIANA DI ORTOPEDIA E CHIRURGIA EQUINA - Bologna, Hotel& Meeting Centergross - Via Saliceto, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni -Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

PRE-CONGRESS SIVE / SIPE PRE-CONGRESS SIPE - SOCIETÀ ITALIANA DI PODOLOGIA EQUINA - Bologna, Hotel & MeetingCentergross - Via Saliceto, 2 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - SegreteriaSIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

INCONTRO SIDEV ADVANCED COURSE ON SKIN IMMUNOLOGY - Centro Studi - Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20- ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria Soc. Specialistiche SCIVAC- Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

CONGRESSO NAZIONALE MULTISALA SIVE 13 CONGRESSO MULTISALA SIVE - Bologna, Hotel & Meeting Centergross - Via Saliceto, 2 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elena Piccioni - Segreteria SIVE - Tel. +39 0372 403502 - E-mail: [email protected]

CONVEGNO SIVAR IN COLLABORAZIONE MALATTIE RESPIRATORIE NEL BOVINO - Centro Studi Palazzo Trecchi, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:CON ORDINE DEI MEDICI VETERINARI DI CREMONA Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Orioli - Segreteria e Commissione Scientifica SIVAR - Tel.

+39 0372 403539 - E-mail: [email protected] REGIONALE SCIVAC CAMPANIA LO SVILUPPO COMPORTAMENTALE DEL CUCCIOLO E DEL GATTINOE LA PREVENZIONE DI

ALCUNE MALATTIE COMPORTAMENTALI - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: MonicaBorghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC LOMBARDIA AGGIORNAMENTI IN RIPRODUZIONE NEL CANE E NEL GATTO - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail:[email protected]

CORSO SCIVAC LA RICERCA DOCUMENTARIA SULLE BANCHE DATI SPECIALIZZATE IN MEDICINA VETERINARIA:CAB E PUBMED - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SIVAE / SCIVAC PIEMONTE L’APPROCCIO CLINICO DI BASE DEGLI ANIMALI NON CONVENZIONALI - “Hote Al Mulino “ Alessandria IN COLLABORAZIONE CON “ORDINE DEI MEDICI - Via Casale, 44 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Elisa Feroldi - Segreteria SIVAE - Tel.VETERINARI DI ALESSANDRIA” +39 0372 403500 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC MOLISE APPROCCIO CLINICOPATOLOGICO ALLE NEOPLASIE DEL SISTEMA ENDOCRINO NEL CANE E NELGATTO - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria DelegazioniRegionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC FRIULI VEN.GIULIA EPILESSIA E CONVULSIONI: APPROCCIO CLINICO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO - ECM: RichiestoAccreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +390372 403506 - E-mail: [email protected]

ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC MEDICINA INTERNA: IV PARTE - EMATOLOGIA - Centro Studi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM:Richiesto Accreditamento - Per informazioni: Paola Gambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508- E-mail: [email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC BASILICATA PRIMO INTERVENTO NELLE PATOLOGIE SPINALI DEL CANE - ECM: Richiesto Accreditamento - Perinformazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39 0372 403506 - E-mail:[email protected]

INCONTRO REGIONALE SCIVAC QUANTI DETTAGLI CI SFUGGONO IN UNA RADIOGRAFIA ADDOMINALE? - ECM: Richiesto TRENTINO ALTO ADIGE Accreditamento - Per informazioni: Monica Borghisani - Segreteria Delegazioni Regionali SCIVAC - Tel. +39

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ITINERARIO DIDATTICO SCIVAC 2° IT. NEUROLOGIA VETERINARIA: III PARTE - GLI ESAMI COLLATERALI IN NEUROLOGIA - CentroStudi SCIVAC, Cremona - Via Trecchi, 20 - ECM: Richiesto Accreditamento - Per informazioni: PaolaGambarotti - Segreteria SCIVAC - Tel. +39 0372 403508 - E-mail: [email protected]

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Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

Da conservareA firma del CollegaCarlo Pizzirani, EV-srl pubblica perANMVI il sesto ma-nuale pratico dedi-cato agli adempi-menti normativi instruttura veterina-

ria. La pubblicazione è dedicata al-l’Antincendio e all’applicazionedelle norme previste dal DM 10marzo 1998. Grazie alla collabora-zione di Hill’s Pet Nutrition anchequesto manuale viene inviato gra-tuitamente a tutti i soci delle Asso-ciazioni Federate ANMVI, in allega-to a questo numero di ProfessioneVeterinaria.

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